Video intervista a Marco Carnelos, ex ambasciatore italiano in Iraq: “L’Italia e l’Europa non possono permettersi che il Nord Africa vada fuori controllo, purtroppo spesso gli interessi nazionali prevalgono su quelli che sono gli interessi comuni europei”.
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NovitàTrascrizione
00:00MediOriente purtroppo è una regione del mondo nella quale non si può mai rilassare. Appena
00:21alcune crisi si attenuano, vedi il caso dell'Iraq, o si riduce l'intensità del conflitto,
00:28o arrivano delle buone notizie come la fine del Califato, ecco che improvvisamente scoppiano
00:33altre crisi altrove. In questi giorni, nelle ultime settimane, stiamo assistendo con grande
00:40preoccupazione agli sviluppi negativi in Libia, dove tentativi diplomatiche di trovare un
00:46accordo nazionale sembrano naufragare a seguito dell'offensiva del generale Haftar verso Tripoli.
00:54Abbiamo una situazione in cui un vecchio gruppo di poteri in Algeria è venuto a meno con
01:00la dimissione del Presidente Bouteflika e quindi ci attendono delle elezioni molto importanti,
01:05senza dimenticare che l'Algeria nel 1991, a seguito di elezioni libere, piongo in una
01:12guerra civile che è durata diversi anni. Abbiamo anche problemi da ultimi nel Sudan,
01:17con il colpo di Stato che ha rovesciato il Presidente Bashir. Detto questo, per quanto
01:25riguarda l'Italia, quello che si sta verificando in Nordafrica è di estrema preoccupazione,
01:30in primis la Libia, ma anche quello che potrebbe accadere in Algeria. Stiamo parlando dei nostri
01:36paesi transfrontalieri, dal quale provengono, soprattutto dalla Libia, forti flussi migratori
01:42che hanno creato un'attenzione politica enorme nel nostro paese, ma sono anche, alle due
01:48paesi, molto importanti per il nostro approvvigionamento energetico. Quindi è comprensibile la preoccupazione
01:55espressa dal Presidente del Consiglio Conte e dal Governo per quanto sta accadendo e dovrebbero
02:00essere moltiplicati gli sforzi per trovare una soluzione. Purtroppo dal punto di vista
02:05europeo non esistono, non si intravedono segnali di coesione, alla luce di quanto è
02:12accaduto al Consiglio europeo, dove la Francia ha bloccato una dichiarazione di condanna
02:17dell'Unione Europea dell'offensiva del Generale Aftari in Libia, un'offensiva che mira chiaramente
02:22a forzare la mano e a prendere il controllo intero del paese. È una situazione che potrebbe
02:29riaccendere l'attenzione tra Italia e Francia che abbiamo registrato in questi ultimi mesi
02:34per molteplici ragioni. È un vero peccato perché l'Italia, ma l'Europa non può permettersi
02:41che il Nord Africa vada fuori controllo e quindi l'Europa avrebbe tutto l'interesse
02:46di avere una posizione comune su queste questioni. Ahimè, spesso gli interessi nazionali prevargono
02:52su quelli che sono gli interessi comuni degli europei, in questo particolare frangente
02:57la Francia che non ha mai fatto mistero di non tollerare la posizione Primus Inter Paris
03:03che l'Italia era riuscita ad acquisire e a ritagliarsi in Libia, lo stiamo vedendo ancora
03:09in questi giorni, da 2011 la Libia non ha pace, anche e soprattutto perché Parigi non
03:16ha mai tollerato che l'Italia abbia instaurato delle relazioni privilegiate con la Libia.
03:21Quanto è accaduto nel 2011 si riverbora ancora oggi su tutti noi con i flussi migratori
03:27l'incertezza determinata da questa situazione. Speriamo che da questo punto di vista possa
03:34essere trovata una soluzione con il concorso della Comunità Internazionale dei Nazionali.