Architettura del paesaggio - Lez 09 - Barcellona 1966-2000

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Architettura del paesaggio - Lez 09 - Barcellona 1966-2000
Trascrizione
00:00Benvenuti a questa che è una delle ultime lezioni, anzi la penultima, del corso di architettura
00:21del paesaggio. Ci occuperemo di un caso del tutto particolare che ha fatto scrivere moltissimo
00:28sulle riviste specializzate che molti conoscono anche dai giornali e dalle riviste, che è il
00:34caso di Barcellona. Barcellona è stata nella seconda metà del XX secolo una città simbolo
00:41di quello che è la riqualificazione urbana, cioè l'intervento sul paesaggio urbano che è uno dei
00:47casi che noi abbiamo detto fin dall'inizio del nostro corso che era di particolare interesse.
00:53In particolare tratteremo Barcellona dal 1966 al 2000, cioè nella parte di transizione finale
01:04del franchismo e della democrazia. Barcellona avrà questi argomenti in particolare, il verde
01:13e il piano della città, la riqualificazione degli spazi liberi, quelli che definiamo di solito
01:22vuoti perché gli spazi liberi possono essere spazi lastricati, una piazza, oppure un verde
01:29urbano. Poi il sistema dei vuoti come riqualificazione, cioè dai vuoti, da questi spazi non definiti
01:39si individua una politica per riqualificare sia i singoli spazi, sia l'insieme degli spazi
01:46e quindi la città. L'altro punto che è un po' la filosofia con cui tutto questo è avvenuto
01:53è l'equipotenzialità estetica di tutto il territorio. È un concetto particolarmente pregnante
02:04che voi dovete tenere a mente non soltanto per questa lezione, ma proprio in tutta la vostra
02:12attività futura. Tutto il territorio ha le stesse possibilità di essere, fra virgolette, bello,
02:20di avere una sua dignità estetica, sia esso un centro storico importante, oppure un periferia
02:29mal nata negli anni 60, una cava disnessa, un'industria abbandonata o un'industria attiva,
02:39o un'autostrada, qualsiasi cosa. Dunque questo concetto sarà un po' l'elemento che ci condurrà
02:47in tutta la nostra lezione di oggi. Questa è Barcellona. Barcellona è una città complicata,
02:55molto bella, che si sviluppa fra il mare, naturalmente il Mediterraneo, e queste colline
03:03che la segnano in fondo. Potete vedere in primo piano una sistemazione che è stata un po' la prima
03:13sistemazione fatta a Barcellona in questo spirito del rinnovo urbano, che è la sistemazione del
03:21mall della Fusta. Prima questo spazio in primo piano con delle piantine verdi, sono delle palme,
03:29era un grande muro e uno spazio per container, era il porto di Barcellona. Subito dietro,
03:37dopo i primi palazzi, vedete un tessuto urbano molto fitto, che è il tessuto antico, il barrio gotico,
03:44e poi un tessuto molto più rado, di cui parleremo in seguito, che è il tessuto dell'espansione
03:52della metà dell'Ottocento, e poi in fondo le colline a cui piedi ci sono gli antichi barri,
03:59gli antichi villaggi, che oggi sono raccordati alla città di Barcellona. Mi scuso con voi,
04:07ma dovrò darvi alcune indicazioni di leggi, cosa che ho cercato di evitare, però questa volta
04:15se no non riusciamo a rinquadrare questa esperienza. La legge importante che ha permesso tutte queste
04:23attività su Barcellona, si chiama legge di riforma, naturalmente di riforma urbanistica, del 1975-76.
04:33Va precisato che in Spagna e quindi anche in Catalogna, nella regione di Barcellona,
04:42vigeva una legge urbanistica molto simile alla legge urbanistica italiana, la legge del 1942,
04:51tuttora in vigore nel nostro paese, che appunto era stata quasi copiata da Franco,
04:58e che aveva dato anche buoni risultati, cioè non è che vogliamo dare un dodizio su questa legge.
05:04In ogni caso, negli anni 70, alla metà degli anni 70, questa legge viene modificata.
05:10Esistevano precedentemente altre leggi di complemento alla legge urbanistica,
05:17una, la legge del suolo del 1956, che già individuava che il 10% della superficie urbanizzata
05:25doveva essere destinato a verde, e il piano commerciale del 1953, che si occupava della qualità
05:36delle alberature stradali e quindi anche questo in qualche modo interveniva sugli spazi verdi.
05:44Infine, abbiamo già parlato in un'altra lezione, molto velocemente, di questo piano Serdà,
05:52dal nome del suo progettista, del 1859, che è quello che dà l'impronta moderna alla città di Barcellona.
06:00Vi ricordate abbiamo parlato del piano di Parigi di Haussmann, abbiamo parlato poi del piccolo esempio
06:07del piano di Firenze, abbiamo parlato di Vienna e così via, sono tutti piani della metà dell'Ottocento
06:14che si pongono il problema di uscire dalle antiche mura e quindi di prevedere un'espansione
06:21al di fuori della città medievale. Il piano del Serdà ha un altro elemento di grande interesse,
06:30che è quello di individuare vari tipi di verde, intanto individua la rambla,
06:37io ve l'ho scritta quasi tutte in catalano.
06:42Rambla è un viale alberato costruito su un antico canale, passeig è un viale alberato
06:56che funziona da collegamento tra spazi verdi.
07:00In realtà derivano dalla copertura di antichi canali.
07:04Abbiamo l'avenguda o l'avenida, se volete dire in castigliano, che è la via urbana alberata,
07:12il viale, quello che noi abbiamo visto in tutto il sistema parigino per esempio.
07:17Il carrer des arbres in cui abbiamo delle cesure all'interno del tessuto urbano
07:25formato da due file di alberi accoppiati.
07:29Poi abbiamo i parterres, anche questo scritto sempre in catalano,
07:34che sono degli spazi verdi senza una particolare destinazione
07:41e poi abbiamo in più il verde interno ai quadrati dell'ensance.
07:49L'ensance è l'espansione prevista dal piano del Serdà
07:55che è fatta, come vedete, su una grande maglia quadrata regolare
08:01e che ha all'interno, o almeno aveva all'inizio nel piano del Serdà,
08:07totalmente degli spazi verdi.
08:10Molti di questi spazi verdi oggi sono stati coperti e intasati
08:15e anzi uno degli obiettivi della pianificazione urbanistica di Barcellona
08:21è stato di recuperarne il più possibile.
08:24Dunque in questa situazione noi ci troviamo davanti a una città storica
08:32in cui esisteva già un piano del verde che aveva visto gli studi di Rubio
08:38e che aveva avuto sempre attenzione a questo tema.
08:42Rubio è una figura di cui abbiamo parlato
08:46e abbiamo detto come è entrato tra i grandi progettisti del verde nel Mediterraneo.
08:56Ricordate, abbiamo parlato di Forestier, che lavora anche lui a Barcellona al Montjuic,
09:01di Rubio e di questo Picchionis, di questo architetto greco.
09:06Abbiamo anche fatto vedere questa diapositiva
09:10che oggi forse potete meglio contestualizzare,
09:13nel senso che Rubio già si pone,
09:16ancora prima della grande operazione urbanistica di Barcellona,
09:21di definire il sistema degli spazi verdi.
09:24Come vedete sono individuate delle fasce di verde
09:31che sono queste definite dalle ramblas o dalle valli dei fiumi,
09:36dei parchi che sono le varie palline
09:39e una grande cornice d'alberi che è quella della collina dietro la città.
09:49Quindi ci troviamo di fronte a un caso abbastanza singolare
09:54in cui non ci sono magari nell'Ottocento grandi parchi famosi
10:03come possiamo aver visto San James Park, il Bois de Lensenne a Parigi e così via,
10:09ma c'è sempre comunque un'attenzione a un sistema di aree verdi tra loro collegate.
10:18Con la transizione e la fine del franchismo
10:23Barcellona inizia una forte politica di acquisizione di aree pubbliche
10:28che saranno alla base del programma della nuova amministrazione democratica.
10:33Questo è un altro aspetto assolutamente tipico dell'esperienza catalana.
10:39Che cosa avviene?
10:41Nelle città abbiamo visto che c'è spesso una sorta di morte di alcune attività
10:48e conseguentemente di alcuni spazi.
10:51Pensiamo a un'industria che si è localizzata magari nell'Ottocento
10:58vicino al centro storico.
11:01Allora non era vicino al centro storico, era già in periferia,
11:05magari in una zona non urbanizzata
11:08e che con l'espansione della città si trova a essere in mezzo alla città.
11:12Quest'industria ha bisogno di espandersi,
11:15di trovare spazi migliori, accessibilità migliore,
11:19quindi si sposta e lascia quest'area dismessa.
11:24Oppure ci sono degli impianti che diventano obsoleti,
11:29pensate ai mattatoi, ai macelli,
11:32che hanno avuto una grande importanza per i fabbisogni della città e della regione
11:39e che poi a un certo punto con questo secolo, con il Novecento,
11:44soprattutto con l'ultima parte del Novecento,
11:46vengono abbandonati perché i criteri di macellazione delle bestie sono altri e così via.
11:51Quindi nella città si creano molti spazi residui.
11:56Ora purtroppo generalmente in quasi tutte le città d'Europa,
12:02ma si può dire del mondo,
12:05questi spazi sono oggetto di speculazioni.
12:09Si cerca di fare un trasferimento di una fabbrica,
12:13ma di costruire al suo posto per esempio abitazioni, uffici,
12:19in modo che possa, come si dice, rendere quell'area
12:23e permettere il trasferimento della fabbrica stessa.
12:27La Municipalità di Barcellona inizia invece una politica
12:32in cui ad ogni fabbrica che si trasferisce o ad ogni servizio che viene dismesso
12:38corrisponde l'acquisizione da parte della Municipalità del Comune
12:43che a sua volta dà una destinazione a quell'area per spazi pubblici.
12:49Questo ha permesso una quantità, una sorta di capitale di aree pubbliche
12:56che sono state poi ben usate nella situazione.
13:00Con la legge del suolo che abbiamo ricordato nel 75-76
13:05è possibile avere una visione d'insieme attraverso un piano generale
13:11e una indicazione di un'infinità di operazioni di dettaglio.
13:16Si può andare a definire un piano generale metropolitano
13:20che a sua volta avrà degli approfondimenti
13:23che serviranno per meglio progettare le singole aree.
13:29Dunque si definiscono direttrici stradali, sistemi visuali, spazi piccoli,
13:37arredi, parchi, tutti collegati fra loro e tutti con un unico obiettivo.
13:44Ridare alla città una forte connotazione urbana esteticamente gradevole
13:50e riconoscibile in ogni sua parte.
13:53Ritorniamo a quel concetto che abbiamo già introdotto
13:57delle equipotenzialità estetica di tutto il territorio urbano.
14:02Quindi, come vedete, una filosofia che si ricompone in una visione politica
14:09e in una visione legislativa dello stesso contesto.
14:13Per questo l'unicità del caso Barcellona.
14:18Le operazioni collegate nel centro storico,
14:21nella prima periferia, nelle aree esterne, nelle aree di frangia degradate.
14:26Tutto in un unico sistema che comprende tutte queste operazioni,
14:32che poi altro non è che il piano regolatore.
14:36Tanto bistrattato, ma poi alla fine un'unica occasione.
14:41In tutta questa fase c'è un periodo che va localizzato e anche estrapolato,
14:48che è il periodo di maggiore attività che avviene sotto gli anni Ottanta.
14:54È l'inizio dei lavori e la fase preolimpica.
14:59Le Olimpiadi del 1992 sono state per Barcellona
15:05una grande occasione di rinnovo urbano.
15:09Le Olimpiadi sono sempre un'operazione difficile per le città,
15:13perché una grande quantità di capitali si riversa nelle città
15:18e non sempre vengono impiegate nel modo migliore.
15:21Qui il fatto di avere un forte piano regolatore generale,
15:26di avere un grande disegno già preparato prima della candidatura olimpica,
15:31ha permesso che i lavori per le Olimpiadi
15:34potessero inserirsi e integrarsi in questa grande sistemazione cittadina.
15:42Una delle operazioni che ha interessato di più Barcellona
15:47nelle Olimpiadi è stata quella sul Montjuic.
15:50Montjuic è ormai diventato un nostro amico,
15:53abbiamo visto il piano di Forestier per il Montjuic,
15:57abbiamo visto come questa collina abbia una sua dominanza
16:02nell'ambito di tutta la città, perché è una collinetta
16:06da cui si domina tutta la città.
16:10Le operazioni fatte sul Montjuic,
16:13che poi erano il palazzo per l'atletica,
16:15che erano lo stadio per il calcio,
16:17che potete vedere in questo plastico, in questa macchetta,
16:22che naturalmente sono state tutte realizzate ed usate,
16:26adesso sono quasi vecchie,
16:29ma che comunque hanno ridato fiato anche al vecchio parco,
16:36che poi era quella che degradava verso il mare,
16:39fatto da Forestier.
16:41Questa è un'altra parte più lontana dal Montjuic,
16:46che era una parte che era tra il vecchio porto
16:51e un sistema di spazi per depositi,
16:54legati sempre all'attività del porto,
16:57dove è stata costruita quella che viene chiamata
17:00la Villa Olimpica, cioè la città olimpica,
17:03dove risiedevano gli atleti e così via.
17:06E al posto di questo sistema un po' indefinito
17:11che voi vedete in primo piano,
17:13c'è un progetto con un porto,
17:18che voi vedete qui,
17:20un sistema di spiagge per la popolazione
17:23e una serie di edifici che vanno dal mare alla ferrovia.
17:29Tutta questa operazione non è costata nulla
17:35alla amministrazione,
17:37ma è stata addirittura di guadagno
17:40per l'amministrazione,
17:43perché l'amministrazione ha acquistato i terreni
17:49con un'operazione di compravendita,
17:52ha deciso la destinazione dei terreni
17:55e poi ha fatto un piano particolarizzato,
17:58cioè ha deciso come si doveva edificare
18:01e ha venduto i volumi ai privati,
18:03alle società e così via,
18:05traendone beneficio e guadagno.
18:08Quindi non sempre le operazioni condotte
18:11dalla mano pubblica sono in perdita,
18:13possono essere anche un guadagno per la città.
18:16Ma naturalmente la storia comincia prima
18:21ed è il periodo di cui ci occuperemo più propriamente,
18:28comincia nel 1966 e arriva alle Olimpiadi.
18:33Per darvi un'idea delle dimensioni di questa operazione
18:37io vi ho appuntato alcune cifre,
18:41perché da queste cifre potete rendere conto
18:46di come tutto questo fosse coordinato,
18:51ma di quante operazioni venissero condotte nella città.
18:56Allora, all'interno della città di Barcellona,
19:00cioè del comune di Barcellona,
19:03sono stati attuati in meno di 30 anni
19:0717 piani speciali solo all'interno della città storica,
19:129 piani particolareggiati di riordino nell'ensanche,
19:16cioè nella periferia storica,
19:19quella maglia quadrata che abbiamo visto prima,
19:229 piani di riqualificazione di aree industriali dismesse,
19:26vi ricordate il discorso che vi ho fatto
19:29delle industrie che se ne vanno?
19:314 piani di rinnovo dei barri di autocostruzione,
19:35questo era il problema, soprattutto ai piedi delle colline
19:38si erano creati dei piccoli nuclei urbani,
19:42dei villaggi di autocostruzione,
19:45delle favela senostrane in qualche modo.
19:4815 piani di trasformazione puntuale,
19:51che cosa vuol dire?
19:53Che in qualche modo riguardavano delle aree
19:56molto definite e molto circoscritte.
19:58Accanto a questi, 21 piani settoriali,
20:015 per le Olimpiadi, abbiamo visto il Mojuic,
20:04la Villa Olimpica, ma c'è degli altri,
20:079 centralità urbane,
20:09e questo è un concetto importantissimo,
20:12quello della centralità urbana,
20:14dopo vedremo alcuni esempi,
20:16cioè quello di ricreare degli elementi di identità
20:20all'interno di quartieri che non sarebbero riconoscibili.
20:24Poi ne riparliamo di questo.
20:273 piani di settori, uno per gli ospedali,
20:30uno per il commercio e uno per le telecomunicazioni.
20:33Accanto a queste, 14 proposte strutturali generali,
20:37tutto il sistema viario,
20:39il sistema delle ferrovie,
20:41c'erano in arrivo all'interno di Barcellona
20:453 grandi direttrici ferroviarie
20:48che tagliavano la città,
20:50come spesso avveniva con le ferrovie
20:53quando si costruiscono nell'Ottocento,
20:56hanno due punti di riferimento,
20:58un arrivo e una partenza,
21:00due città da collegare,
21:02ma non si cerca mai di riordinare
21:05tutto l'insieme in un unico punto.
21:08A Barcellona questo non era mai stato fatto,
21:11soprattutto il sistema ferroviario spagnolo
21:14era molto arretrato rispetto a quello europeo,
21:17questo diventa uno dei problemi centrali.
21:20In totale ci sono in questi meno di 30 anni,
21:28dal 1966 al 1992,
21:3084 piani di intervento
21:33che si trasformano nello stesso periodo
21:36in progetti e in attuazioni,
21:39perché questo è l'altro punto,
21:41spesso si progetta molto,
21:43spesso si pensa molto,
21:45ma poi si realizza poco.
21:47In questo caso, e poi le vedremo queste realizzazioni,
21:50si realizzano i progetti pensati.
21:55Gli interventi puntuali, naturalmente,
21:58sono di diverse dimensioni,
22:00ma hanno anche qui un filo conduttore,
22:03legano la città all'idea di opera d'arte.
22:08C'è un bellissimo saggio di Carlo Giulio Argan,
22:12che presenta il piano di Barcellona,
22:15che parla di città come opera d'arte.
22:18Quando abbiamo parlato di Rubio,
22:21abbiamo parlato del giardino come opera d'arte,
22:24questa idea dell'arte,
22:27che è una componente della città,
22:30è un'idea molto forte.
22:33Barcellona in Catalonia,
22:35anche nelle altre città della Catalonia,
22:37sarebbe interessante,
22:39ma non abbiamo tempo a parlare anche di quelle,
22:42e di fatto struttura questa operazione.
22:45Se si parla di equipotenzialità estetica,
22:48non si può altro che pensare
22:50a questo concetto di opera d'arte
22:52che ferma tutta la città.
22:55In questa immagine vedete
22:59la quantità di interventi
23:02e le dimensioni degli interventi.
23:05Si va da spazi di una certa dimensione,
23:09come questo,
23:11a vie,
23:13a puntini indicati.
23:16Tutte queste operazioni
23:19hanno una loro dignità
23:22e una loro importanza.
23:24Hanno fatto scuola all'interno
23:27non solo dell'urbanistica
23:30come sistema generale,
23:32ma anche della capacità
23:34di interpretare singole parti di città.
23:37Questa immagine
23:40è un'immagine
23:43che dovremmo ricordarci sempre,
23:46tutte le volte che andiamo,
23:48vediamo le nostre periferie
23:51costruite negli anni Sessanta.
23:54I palazzoni,
23:56li vedete a più piani,
23:58uno diverso dall'altro,
24:00appiccicati l'uno dall'altro.
24:04In questo caso
24:06avevano la fortuna
24:08di avere un grande spazio
24:10negli edifici.
24:12Barcellona ha questa fortuna,
24:14mentre da noi,
24:16negli anni Sessanta,
24:18le costruzioni si sono infittite
24:20una vicino all'altra,
24:22Barcellona ha sempre mantenuto
24:24questa grande dilatazione
24:26degli spazi urbani
24:28che gli derivava dal piano del Cerdà,
24:31che era un piano molto arioso
24:33in questo senso.
24:35In mezzo a questo spiazzo
24:37arrivava la metropolitana.
24:40Questa via si chiama Via Giulia
24:43e non aveva per gli abitanti
24:45di questa zona
24:47nessun elemento di riconoscibilità.
24:49Allora è stato chiamato un artista
24:51che si chiama Antoni Rossegliò,
24:54che ha proposto
24:56questo grande spazio centrale
24:58che vedete,
25:00molto semplice,
25:02con due elementi fondamentali,
25:05una sorta di grande V
25:08coperto da questa specie
25:12di asta di raccordo
25:14e quest'altra indicazione
25:17di uno spazio luminoso,
25:19di un punto luminoso,
25:21di una sorta di faro
25:23che definiscono questo spazio
25:26e lo connotano perfettamente.
25:28Dunque uno spazio
25:30che non aveva nessuna identità.
25:33Oggi tutto il mondo lo conosce,
25:35tutto il mondo conosce
25:37la Via Giulia
25:39per questo intervento di Rossegliò
25:41che è un intervento
25:43emblematico di quello
25:45che può essere fatto in una periferia.
25:47Naturalmente io ve ne faccio vedere
25:49uno per tipologia,
25:51però ce ne sono tantissimi
25:53di questi interventi sparsi
25:55e sono tutti
25:57di grande qualità estetica.
26:01Questo è un altro inserimento
26:03di opere d'arte contemporanea.
26:05In questo caso
26:07siamo nel passei Picasso,
26:09quindi siamo al bordo
26:11della città storica,
26:13vicino a un parco
26:15che è il Parco della Citadella
26:17che è un parco storico
26:19di Barcellona.
26:21Infatti potete vedere
26:23questo edificio dove c'è
26:25il Museo di Storia Naturale
26:27che è un edificio
26:29così chiaramente ottocentesco.
26:31E qui è stato fatto
26:33un intervento
26:35da un importante
26:37scultore e artista
26:39catalano,
26:41un altro Antoni Tapies
26:43che ha inserito
26:45questa vasca
26:47con questo cubo di cristallo
26:49e ha definito
26:51uno dei punti principali
26:53d'ingresso al parco e quindi
26:55di transizione tra la città storica
26:57e la città verde,
26:59sia pure storica anche quella,
27:01ma la cittadella del parco.
27:03Questo invece è,
27:05come potete vedere,
27:07un'area industriale
27:09dismessa.
27:11Di area industriale
27:13dismesse ne vedremo alcune
27:15perché sono di particolare
27:17interesse.
27:19Questo si chiama
27:21Parco della Clotte
27:23e è stato deciso
27:25che dove c'era questa antica
27:27fabbrica di cui vedete la ciminiera,
27:29vedete gli archi
27:31di sostegno dell'edificio
27:33che non c'è più,
27:35veniva fatto un intervento
27:37a parco e in parte
27:39ospitando
27:41alcune sculture
27:43di artisti
27:45importanti.
27:47Questo è l'interno,
27:49come vedete
27:51è un intervento
27:53in cui
27:55tutta una branca che non abbiamo trattato,
27:57non si può trattare tutto,
27:59ma che incontrerete
28:01nei vostri studi,
28:03che è quella dell'archeologia industriale,
28:05viene rivissuta
28:07come spazio moderno,
28:09come spazio nuovo,
28:11come spazio in questo caso
28:13neanche definito e strutturato,
28:15semplicemente come
28:17contenitore di un'opera d'arte
28:19all'interno di una
28:21grande opera d'arte,
28:23di un grande ricordo del passato.
28:25Qui interviene
28:27un atelier d'arte
28:29che si chiama Appelle Senosa
28:31e che
28:33anche questo ha
28:35il compito
28:37di ridefinire uno spazio,
28:39ma anche di riportare
28:41concetti legati
28:43alla Catalunia.
28:45Questo discorso
28:47della identità
28:49catalana
28:51è un discorso
28:53molto forte,
28:55ne avete sentito molte volte,
28:57ne avete sentito molto parlare,
28:59questa ricerca di avere
29:01una lingua nazionale,
29:03dei costumi nazionali,
29:05dell'essere
29:07identificato
29:09più che come spagnolo,
29:11come catalano e così via.
29:13Grande conquista del
29:15dopofranchismo è stato
29:17l'insegnamento dell'università in catalano
29:19che prima non era ammesso.
29:21Uno dei problemi
29:23che si sono posti
29:25dopo il franchismo
29:27è stata la ricollocazione
29:29delle statue
29:31degli eroi catalani
29:33all'interno della città
29:35che è un problema
29:37che ha un aspetto
29:39analogo, ma molto diverso
29:41come soluzione,
29:43nei paesi
29:45ex comunisti
29:47che avevano tutte queste
29:49statue di Marx, di Stalin,
29:51di Lenin
29:53e che spesso
29:55le hanno buttate via
29:57oppure, come
29:59se vi capita di andare a Budapest
30:01ad andare, hanno creato
30:03una sorta di parco
30:05delle statue dismesse
30:07che è una cosa abbastanza divertente
30:09e gradevole da vedere.
30:11Invece a Barcellona
30:13le ricolloca
30:15nelle piazze principali,
30:17gli dà dignità
30:19e la continuità
30:21dell'arte
30:23diventa anche questo
30:25uno dei momenti fondamentali
30:27della ricerca del bello,
30:29di questa famosa
30:31equipotenzialità estetica di Barcellona.
30:35Questa è la pianta
30:37di questo complicatissimo
30:39parco che abbiamo detto
30:41del parco del Klott
30:43in cui potete vedere
30:45alcuni elementi
30:47di linea
30:49ai camminamenti d'archi
30:51e poi anche tutta una parte
30:53più libera,
30:55più paesaggistica
30:57come diremo noi.
30:59Questo è
31:01invece
31:03una vecchia
31:05cava dismessa.
31:07Questo è un progetto
31:09che trovo splendido
31:11sia da un punto di vista
31:13di ambiente
31:15sia dell'intervento
31:17dell'artista, ma soprattutto
31:19per la capacità sociale
31:21che ha potuto e saputo sviluppare.
31:23Siamo ai piedi
31:25della collina, siamo in una
31:27di quelle aree
31:29barride a riqualificare.
31:33Direi che l'immagine
31:35prima dell'intervento
31:37era proprio di una piccola favela
31:39accanto a una cava dismessa.
31:41Una cosa molto
31:43anche da un punto di vista sociale
31:45molto triste, molto cupa.
31:49Questo posto si chiama
31:51la Crueta del Colle.
31:53Su questo è intervenuto come artista
31:55Edoardo Cillida
31:57che vedete
31:59in primo piano con questa
32:01grande gancio sospeso
32:03che appunto ricorda
32:05un po' le attività della cava.
32:07Questa cava
32:09è stata rimodellata
32:11e condotta
32:13a una forma
32:15circolare
32:17di cui una grande parte
32:19è poi stata allagata
32:21e
32:23ha ormai
32:25l'aspetto di una
32:27grande piscina all'aperto
32:29di un grande parco
32:31acquatico
32:33e vi assicuro che è sempre
32:35piena di persone
32:37che la usano
32:39come una piscina comunale.
32:41Quindi
32:43bambini, persone
32:45anziane che fanno corsi
32:47lì dentro, il tutto
32:49in un ambiente che
32:51è spettacoloso
32:53e che è
32:55denso di
32:57suggestioni ed è un esempio
32:59mirabile di un
33:01recupero di cava
33:03che dovremmo
33:05tenere presente perché spesso
33:07questo è un tema che si
33:09ripropone nelle riqualificazioni
33:11del territorio ma raramente
33:13si va oltre
33:15terrazzamenti erbosi
33:17e poco più.
33:19Ecco, come vedete
33:21la vivacità di questo spazio
33:25farete anche caso che
33:27in molte di queste fotografie
33:29trovate degli alberi
33:31che sono alberi giovani, in questo caso
33:33sono palme piantate da poco
33:35perché come si diceva
33:37nelle lezioni precedenti
33:39quando si pianta un parco
33:41non lo si pianta
33:43già maturo ma le piante
33:45hanno diritto a crescere
33:47diventeranno poi
33:49rigogliose, si spera
33:51se sono state piantate bene saranno certamente
33:53poi delle bellissime piante
33:55all'inizio tutto
33:57appare un pochino
33:59brullo se vogliamo però
34:01è così che si deve fare
34:03si deve pensare quando si
34:05progetta il verde
34:07che il verde ha una vita
34:09lunghissima e che quindi
34:11oggi
34:13viene piantato
34:15tra dieci anni avrà una
34:17sua dignità, fra venti sarà nel
34:19suo splendore e poi via via
34:21così
34:23questa è una scultura
34:25di Miró, facilmente
34:27riconoscibile
34:29si chiama la donna con
34:31l'uccello, l'uccello
34:33è quello in testa e
34:35si staglia contro un
34:37cielo azzurro e
34:39però è circondata anche qui
34:41da una serie di palme, anche queste
34:43palme le vedete giovani, sono foto
34:45di qualche anno fa
34:47e sono
34:49foglie del primo impianto
34:51e questo è un parco
34:53che nasce dal
34:55insieme dell'unione
34:57quattro quadrati dell'ensance
34:59quindi siamo nella periferia
35:01storica, siamo in una
35:03zona molto, come dire
35:05da un punto di vista della rendita fondiaria
35:07molto forte
35:09in cui c'erano appunto i
35:11macelli, si chiama piazza
35:13delle Scorsedò perché
35:15Scorsedò vuol dire macello
35:17c'erano i macelli comunali
35:19e voi vedete in pianta
35:21questo
35:23quattro quadrati riuniti insieme
35:25in un unico quadrato
35:27che hanno una
35:29partitura, la nostra statua
35:31è qui
35:33che hanno una partitura in cui
35:35esistono dei sistemi
35:37di pergole e
35:39ancora vi ricordate abbiamo parlato
35:41delle pergole nel
35:43discorso sul giardino mediterraneo
35:45l'esperienza
35:47di Barcellona è legata moltissimo
35:49alla mediterraneità come avete già potuto
35:51notare penso
35:53non ci sono grandi parchi
35:55all'inglese, poi una
35:57parte più libera
35:59e una parte organizzata
36:01a lievissimi
36:03gradoni in terra
36:07questa è una visione
36:09del parco con
36:11sullo sfondo
36:13la plazza dei Toros
36:15che in questi giorni
36:17se avete visto sui giornali
36:19sta per essere
36:21riprogettata
36:23è stata dismessa già da qualche
36:25anno e quindi diventerà uno spazio
36:27non più dedicato
36:29alle corride ma anche questo
36:31dedicato al pubblico
36:33vi ho messo questo lampione
36:35che è
36:37nella piazza
36:39nel parco delle Scorsedò
36:41per un unico motivo
36:43perché possiate apprezzare
36:45come l'operazione di Barcellona
36:47è in fondo un'operazione un po' simile
36:49a quella che abbiamo detto
36:51per Parigi
36:53dove si è riprogettato
36:55e ripensato
36:57un po' a tutto dalla panchina
36:59ci sono delle bellissime
37:01panchine firmate
37:03da alcuni architetti come Via Piana
37:05ad alcuni lampioni
37:07che francamente sono in produzione
37:09e che sono importanti
37:11altra area dismessa
37:13qui c'era un'industria
37:15di piastrelle
37:17Spagna Industrial
37:19che viene fatta
37:21viene progettata
37:23con un sistema
37:25di spazi
37:29verdi
37:31un lago
37:33dove ci si va in barca ci si allena
37:35e alcuni
37:37fanali
37:39grandi fari
37:41che diventano
37:43l'elemento caratterizzante
37:45della piazza
37:47questa è una visione notturna
37:49in cui questi fari
37:51si riflettono
37:53sull'acqua e danno questa visione
37:55quasi magica
37:57di questo spazio che una volta
37:59era un spazio industriale
38:01ancora i lampioni
38:03per vedere
38:05queste quasi buffe
38:07presenze che ci sono
38:09si può salire e quindi si può avere
38:11una visione del parco dai lampioni
38:13questo è uno spazio
38:15particolarmente suggestivo
38:17perché è la
38:19pedrera
38:21il fossar della pedrera
38:23che è uno spazio in memoria
38:25dei caduti
38:27della guerra di Spagna
38:29siamo sul Montjuic
38:31che alla fine torna sempre
38:33a interessarci
38:35è uno spazio molto
38:37sobrio, molto definito
38:39qui vedete l'uso dei cipressi
38:41anche qui vedete che non ci sono
38:43mai introduzioni di specie estranee
38:45le superfici sono
38:47pulitissime
38:49e l'altro spazio
38:51che voglio farvi vedere
38:53è la Villa Giulia
38:55anche qui pochi interventi di superficie
38:57vi ricordate
38:59Rubio tracciava
39:01questi percorsi d'acqua all'interno
39:03del giardino
39:05qui le tracce sono
39:07di pietra
39:09i muri sono dipinti
39:11l'intervento
39:13è un intervento legato al colore
39:15e alla
39:17introduzione di una
39:19statua
39:21potremmo continuare
39:23tantissimo con questi esempi
39:25il velodromo
39:27d'orta che inizia
39:29vedete con questa A
39:31verso la collina
39:33e continua con una sorta di poesia
39:35simbolica
39:37potremmo vedere piccole piazze
39:39all'interno del centro storico
39:41direi che gli esempi
39:43non mancano ma l'importante
39:45è la comprensione
39:47della grande operazione di Barcellona
39:49io continuo
39:51a ripetervi questo
39:53discorso che all'inizio
39:55può sembrare difficile
39:57di equipotenzialità estetica
39:59di tutto il territorio ma che voi avete
40:01visto come poi si sia definito
40:03così facilmente
40:05in tutte
40:07le sue manifestazioni
40:09come è possibile andare in un quartiere degradato
40:11come è possibile invece
40:13ritrovare
40:15spazi e interessi
40:17sulla collina, come è possibile
40:19avere dei parchi
40:21in una zona di archeologia industriale
40:23io
40:25trovo che questa è un'esperienza
40:27unica
40:29ha avuto molte
40:31come dire figli
40:33nel senso che per esempio
40:35Lione ha fatto una politica
40:37molto simile, molto interessante
40:39però la specificità
40:41questo fatto di poter mettere
40:43insieme amministrazione
40:45politica
40:47legislazione, interventi
40:49tutto questo
40:51è unico. Bene
40:53io vi ricordo ancora una volta
40:55il nostro sito internet
40:57e vi invito
40:59ad andare a Barcellona
41:03Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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