Architettura del paesaggio - Lez 08 - I parchi del XX secolo

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Architettura del paesaggio - Lez 08 - I parchi del XX secolo
Trascrizione
00:00Benvenuti a questa lezione del Corso di Architettura del Paesaggio. Oggi parleremo di parchi del
00:19ventesimo secolo. Abbiamo visto l'esperienza dei grandi parchi nel secolo XIX, le grandi
00:29espansioni di Parigi, l'esperienza americana con Homestead. Adesso vediamo alcuni esempi,
00:38non ve ne faccio vedere molti, ma vi faccio vedere alcuni esempi significativi che hanno
00:44caratterizzato la nuova progettazione del parco in questi ultimi cento anni.
00:51Gli argomenti di questa lezione sono due emblematiche esperienze, che sono quelle del Bosco di Amsterdam
01:06e quella del Parco della Villette a Parigi. Partiamo subito dal Bosco di Amsterdam perché
01:16dobbiamo vederlo anche questo nella sua evoluzione nel contesto del verde urbano. Nel 1930 Amsterdam
01:27aveva soltanto 750 mila abitanti e il verde complessivo in ettari era 600 ettari, c'era
01:37un parco interno alla città murata, un po' di verde sugli spalti della città murata
01:45e poco più. Ogni abitante aveva a disposizione 0,8 metri quadri di verde. Nel 1960, soltanto
01:5730 anni dopo, pur aumentando la popolazione a 900 mila abitanti, il verde di Amsterdam
02:06aveva 1.700 ettari e ogni abitante aveva 18 metri quadri di verde. Andando ancora avanti
02:18possiamo vedere un dato più recente, seppure non proprio attualissimo, ma nel 1990 gli
02:26abitanti di Amsterdam sono 1.100.000, il verde è 5.200 ettari e il verde a disposizione
02:37di ogni abitante è 47 metri quadri. Dunque si può capire da questi dati che vi è stato
02:47un incremento di verde urbano veramente eccezionale. Cosa succede infatti poco dopo il 1930, nel
02:591932 per l'esattezza, che Amsterdam si dà un piano del verde che è un piano di espansione
03:10della città, ma soprattutto vede in questi spazi puntinati, tre grandi spazi puntinati
03:19più una parte recuperata dalle acque in un nuovo polder, tre grandi parchi urbani che
03:28vengono costruiti in successione, prima questo che è il Bosco, poi il Rembrandt Park e poi
03:36l'ultimo. Questa politica naturalmente dei grandi parchi ha insieme tanti altri elementi
03:45di recupero di verde che costituiscono nella parte fuori del centro storico, ovvero della
03:51zona dei canali, una grande operazione di rinnovo urbano legato al verde. Fra questi
04:00il più noto è il Bosco di Amsterdam. Vi prego di fare un paragone mentale con il
04:11Central Park a New York, perché in qualche modo hanno un qualche legame, ma allo stesso
04:18tempo rappresentano concezioni molto diverse della progettazione del parco. Il Bosco di
04:26Amsterdam, come vedete, è molto ricco d'acqua e non poteva essere che così. Voi sapete
04:33che quando si recupera una parte di territorio in Olanda, si recupera dall'acqua, da terreni
04:40comunque più bassi del livello del mare e quindi il drenaggio, il problema di avere
04:47delle aree a disposizione da inondare e da esondare è fondamentale. Il Bosco di Amsterdam
04:55viene costruito nel giro di 15-20 anni, totalmente ex novo e ripropone degli ambienti naturali,
05:07cioè la flora che noi troviamo all'interno del bosco è una flora legata a quella che
05:14noi troviamo nella campagna. Non c'è nessun elemento esotico e in questo c'è una certa
05:20analogia con l'esperienza americana. Vi ricordate trasportare nel centro della città
05:28una parte di intatta natura americana? Qui non si trasporta, qui si ricrea ex novo, quindi
05:37in qualche modo è un segno opposto, nel senso che non c'era niente di preesistente, c'era
05:44solo dei terreni più o meno allagati e si ricostruisce un parco che deve avere la caratteristica
05:53di ospitare una quantità incredibile di persone perché è il primo vero parco per il tempo
06:02libero del XX secolo. Vi voglio dare alcuni dati perché se no da una cartina non se ne
06:11ha l'impressione. L'estensione è di 900 ettari, quindi è un parco che ha bisogno
06:20di almeno due giorni per poter essere visitato. Ha la capacità di contenere 100 mila persone
06:28al giorno. Le strade carrabili, tutte esterne al parco perimetrali, sono di 13 km, mentre
06:37le piste ciclabili che si addentrano nel parco sono di 50 km, le vie pedonali sono
06:43di 140 km, quindi è permeabile a piedi completamente, le piste dei cavalli sono di 16 km, vi è
06:54un bacino di regate, due laghi, due camping, un ostello della gioventù, de Bangalow per
07:01il fine settimana, un teatro aperto da 1500 posti e una quantità di attrezzature di tutti
07:07i tipi, piccoli campi di calcio distribuiti nel verde, attrezzature per l'atletica, è
07:15veramente un posto dove ognuno può trovare qualcosa da fare e può fermarsi anche due
07:23o tre giorni senza mai annoiarsi, senza mai avere niente da fare. L'ambiente è abbastanza
07:36eccezionale perché è lungo 2,5 km rispetto ai 1500 metri regolamentari ed è leggermente
07:47più largo, ma è un bacino olimpico, quindi ha tutte le dimensioni che sono richieste
07:54al bacino olimpico, l'inserimento è di particolare semplicità, l'arredo di questo parco è quasi
08:01inesistente, pensate che campi di calcio hanno semplicemente la porta senza rete, senza niente,
08:07sono porte mobili che si possono spostare, quindi anche le dimensioni di questi spazi
08:13sono veramente regolabili a secondo delle attività che uno vuole fare e questo parco è stato un po'
08:22il modello del nuovo parco urbano che si è poi progettato in un modello che ricreava la natura,
08:33ma in fondo non la mistificava più, non è più l'idea del modello inglese che creava
08:42delle situazioni particolari, legate anche a intuizioni intellettuali, questo è proprio un
08:49pezzo di natura riproposto, ricostruito, ridefinito all'interno di un organismo urbano e soprattutto
08:57la cosa da ricordare è che il grande parco per la gente e soprattutto è parte di una
09:07politica complessiva di spazi verdi che porta Amsterdam negli anni 60 a diventare un po' la
09:17capitale europea del verde urbano. Sono nati cioè gli standard urbanistici, in Italia gli
09:25standard urbanistici tardano un po' ad arrivare e arrivano nel 1968, precisamente col decreto
09:34ministeriale 2 aprile 68 che prevede 18 metri quadri per abitante di cui 9 metri quadri per
09:44abitante di verde pubblico, come vedete siamo molto lontani dai parametri che abbiamo visti
09:50ad Amsterdam, però si afferma, il legislatore afferma un concetto fondamentale che ogni individuo
09:59che vive sul territorio nazionale ha diritto a degli spazi pubblici, che non basta quindi avere
10:10una casa, avere un posto dove lavorare, ma è necessario avere del verde dove fare sport e
10:17passare del tempo libero, avere delle scuole, avere dei centri civici e sociali, avere dei
10:23parcheggi. Tutto questo sembra quasi una sorta di utopia perché le nostre città spesso soffrono
10:31di questa mancanza, però nel nostro paese ormai da più di 30 anni questa è un'acquisizione acquisita
10:42dal punto di vista legislativo e quindi sancita da tutti i piani regolatori. Il fatto che sia
10:49evasa talvolta, non sempre, non è una giustificazione. Tutto questo concetto deriva dall'esperienza di
10:59Amsterdam che iniziata prima del 1930 con un'inezia, vi ricordate abbiamo parlato di 0,8 metri quadri
11:08di verde per abitanti, arriva a valori che oggi ci sembrano stratosferici e irraggiungibili.
11:15In questo contesto però vorrei farvi vedere anche le altre esperienze che vi ho promesso e vorrei
11:25parlarvi di Parigi. Parigi è un caso altrettanto interessante di Amsterdam, anche Parigi si pone
11:34nella metà degli anni 70, quindi siamo in un tutt'altro contesto, il problema di recuperare
11:41delle aree urbane abbandonate e si dà una serie di parchi che sono diventati dei modelli di
11:50progettazione. Cominciamo col parco della Villette che è indubbiamente l'esperienza più scioccante
11:58degli parchi dell'ultimo periodo, perché come ad Amsterdam ci si pone il problema di un parco
12:05per le grandi masse, ma non si vuole un parco che introduca la natura dove la natura non c'è.
12:13L'area prescelta era un'area di dismessa dove c'erano i vecchi macelli, un vecchio mercato della
12:22città di Parigi, un'area suggestiva perché tra l'altro ci si arriva non soltanto con le strade,
12:31con la viabilità ordinaria, ma anche attraverso una serie di canali, però è un'area abbastanza
12:37marginale rispetto al contesto urbano, verso nord, verso la direttrice dell'aeroporto. Si fa un
12:46concorso internazionale con un mucchio di partecipanti e viene scelto un progetto
12:53assolutamente dirompente di Bernard Schumi che vede la progettazione non più con elementi di
13:04paesaggio, ma vuole ricreare all'interno della città un parco duro, un parco fatto dal movimento
13:13della gente, fatto soltanto dalla segnalazione di alcuni punti di riferimento, ma che nulla
13:22concede a nessun tipo di paesaggismo. Dunque vedete in questa diapositiva una strana pianta
13:30fatta di segni e di tanti piccoli puntini, che poi ritrovate ingranditi qua sopra, che si chiamano
13:41folii e che indicano i punti di interesse all'interno del parco. Più sotto ci sono altri
13:48schemi, non così facilmente visibili, ma che comunque vi indicano le possibilità di attraversamento
13:56e di sosta all'interno del parco. Le folii sono l'elemento tipico di questo parco. Schumi,
14:05il progettista, dice che possono essere semplicemente un'asta di bandiera, oppure dei piani che si
14:11incrociano, oppure dei piccoli edifici, degli edifici più complessi o dei piccoli punti di
14:20attrazione, ma comunque le loro dimensioni sono sempre molto contenute. Sono dipinti di rosso,
14:27perché devono attrarre il movimento, talvolta sono collegati con delle passerelle, questo
14:35è collegato con la passerella più importante del parco, perché unisce diversi punti del parco,
14:43si chiama promenade cinématique, cioè una promenade, una passeggiata che porta diversi
14:50punti di interesse e di vista. Naturalmente le superfici sono trattate sia con la pietra
14:58che col prato e non hanno nessuna preclusione all'uso. Il piano è libero, la gente si appoggia
15:08a questo piano e le folii, ne vedete una importante, un pilone che regge un piccolo aereo rosso e una
15:19più dietro nascosta da pochi alberi. La vegetazione quasi non esiste, semplicemente ci sono linee
15:28segnate da alberi che individuano parti del parco, ma che non sono gli elementi integranti
15:36della progettazione. Come vedete qui il verde è quasi una scusa, è un accidente rispetto al parco,
15:48interessante è come questo parco viene vissuto e come è in grado di collegare i suoi punti.
15:57Questo è uno dei giardini del parco ed è uno dei giardini abbastanza importanti e interessanti,
16:04ma anche qui come vedete l'elemento verde è un elemento assolutamente marginale. È un parco
16:12quasi provocatorio quello della Billette, in cui nulla è concesso a quegli elementi di
16:19paesaggismo all'inglese, per esempio, oppure quelli tipici della grandeur del giardino francese,
16:26perché tutto invece è introverso, legato a questo spazio che si vive soltanto se c'è la gente e se
16:36la gente può in qualche modo usarlo. Ancora lo stesso giardino visto dall'alto, che conferma
16:44quanto abbiamo detto prima, cioè questa ruvidità della progettazione e infine uno degli elementi
16:54aggregatori del parco, che è la città della scienza. Il parco si svolge fra due grandi obiettivi,
17:01uno è la città della scienza e uno è la città della musica. Quindi un parco che forse è quasi
17:10improprio a chiamare parco e che tuttavia ha avuto un grande successo. Un grande successo legato a
17:16una problematica che non abbiamo mai trattato finora e che è quella della gestione degli spazi
17:21verdi. Gli spazi verdi tendono ad essere anche molto costosi nella loro manutenzione. Ecco,
17:30la Billette è fatta proprio col criterio di dire io posso ospitare tantissima gente avendo
17:37scarsissimi problemi e costi di manutenzione. Pensate cosa vuol dire tenere un parco come
17:46Versailles in cui tutto va sistemato, potato, il ghiaino deve essere sempre perfetto, gli zampilli
17:54delle fontane devono essere rigorosamente di quelle altezze, le dorature delle fontane. Pensate
18:00invece che cosa vuol dire avere un parco dove questo problema è ridotto ai minimi termini.
18:07Questo in tutta la problematica dei parchi pubblici è indubbiamente uno degli aspetti
18:12fondamentali. Un parco assai diverso da questo, ma comunque anche questo che sa affrontare
18:22problematiche sociali in non di poco conto è quello di Belleville. Belleville è un quartiere
18:28popolare. Abbiamo incontrato questo quartiere quando abbiamo parlato del bois de l'Ensenne,
18:36dell'espansione operaia di Parigi fatta a metà dell'Ottocento. Belleville era uno di questi
18:45quartieri costruiti fra la città storica e il nuovo parco ed è un quartiere che non aveva una
18:55sua specificità. Era diventato un quartiere di immigrazione, quindi con moltissimi problemi
19:03sociali, ma anche con una grossissima vitalità, perché come molti quartieri di immigrazione,
19:11qui soprattutto un'immigrazione magrebina, quindi un'immigrazione abbastanza integrata,
19:15parla francese e così via, ha avuto rapporti da lungo tempo con la Francia, ha un forte tasso di
19:23natalità, quindi la popolazione che si era andata a insediare in questo quartiere viveva
19:30magari in modo improprio o non in modo molto confortevole, però era vivacissima ed è tuttora
19:38vivacissima. Con il piano dell'Est di Parigi fatto, anche questo, intorno agli anni 70,
19:45metà degli anni 70, è iniziato a realizzarsi all'inizio degli anni 80, questo quartiere è
19:52diventato un quartiere anche abbastanza chic, nel senso che è diventato il quartiere degli
19:59intellettuali. Chi legge i libri di Pennac sa che lui vive lì ed è ambienta spesso molti dei suoi
20:07libri in questo quartiere. In questo quartiere mancavano spazi pubblici di rilievo interessanti,
20:17che aggregassero la popolazione e soprattutto naturalmente questa era conseguenza del fatto
20:24che c'era un rinnovo nelle abitazioni che venivano migliorate igienicamente, da un punto di vista
20:30dell'architettura e così via, quindi il quartiere cambiava, aveva bisogno anche qui di punti
20:36importanti di identità e di aggregazione e due sono stati gli elementi principali, c'è un grande
20:43viale che è diventato uno dei famosi viali fatti da Ousmane Alphand, che diventa un viale tutto di
20:53mercato, quindi un punto vivo di aggregazione e di commercio e poi viene costruito questo parco di
21:04Belleville in un'area che non era mai interessata a nessuno, perché era un'area molto scoscesa con
21:11problemi di instabilità geologica, quindi non buona per costruirci ed era sempre rimasto lì,
21:17ogni tanto qualche amministratore parlava di farci un parco, ma questo parco non era mai
21:23stato fatto. In questa diapositiva vedete che il parco si sviluppa fra una sorta di piazza rotonda
21:35in basso e un edificio in alto con una sorta di belvedere, poi ci sono dei percorsi in direzione
21:48ortogonale che tagliano proprio la pendenza della collina e tutta una serie di lunghissimi
21:57percorsi che invece assecondano la pendenza della collina. Questa è una cosa molto importante,
22:05perché questo parco ha una caratteristica da non dimenticare mai, è un parco accessibile ad ogni
22:13tipo di disabilità. In questo parco, in questa posizione così complicata in cui si doveva
22:20combinare un dislivello ripido in un spazio abbastanza esiguo, l'idea di combinare i percorsi
22:30lenti trasversali con quelli veloci ortogonali ha fatto in modo che questo sia diventato uno
22:38spazio dove persone anziane vanno e si fermano a leggere sulle panchine, le mamme con le
22:43carrozzine non hanno problemi di accessibilità e così via e dove invece chi vuole, come molti
22:50ragazzi, saltare e correre può usare dei percorsi verticali. Come vedete la posizione è splendida,
22:58perché si vede veramente tutta Parigi, potete vedere anche la Torre Eiffel in lontananza. La
23:06progettazione è curatissima, qui vedete uno dei percorsi trasversali e vedete quanto è ripido,
23:13come queste scale fanno quasi paura, però potete vedere anche che la cura del particolare,
23:21la pergola, uno dei nostri elementi cari del giardino del Mediterraneo, i fiori, il tipo
23:29di lampione usato, tutto è veramente controllato in modo piacevole. Questo è il percorso trasversale,
23:37principale, che porta dal Belvedere in alto fino alla base, dove tutto è accompagnato da un percorso
23:47d'acqua, prima doppio, su due lati, poi unificato e poi lo ritroveremo in fondo nella parte
23:56terminale che ha poi l'ingresso sulla città. Quindi questo parco apparentemente piccolo,
24:04in una parte marginale di Parigi, ci offre una grande opportunità, che è l'opportunità
24:11della progettazione senza barriere. Prima abbiamo parlato di quantità garantita con
24:17lo standard per ogni cittadino, adesso possiamo parlare che non solo è necessario garantire
24:25una quantità di spazio da ogni cittadino, ma è necessario che questo spazio sia sempre e
24:33comunque e a tutti accessibile. Non avete idea di come questo problema attraversi tutte le
24:41nostre vite. C'è sempre un momento della nostra vita in cui o ci siamo fatti male,
24:47non possiamo camminare, o siamo vecchi, oppure abbiamo un bambino con una carrozzina, in cui
24:53abbiamo bisogno di questo. Questo è un ribaltamento del concetto di parco. Il parco non più estetico,
25:03o meglio, non solo estetico, ma anche totalmente funzionale. L'altro esempio, l'ultimo in questa
25:12lezione che vi voglio far vedere, è quello di Citroeno, meglio detto Citroen Sedenne,
25:19che è in un'area che, come dice il nome, era la vecchia fabbrica della Citroen. Un'area importante,
25:28molto grande, a bordo della Senna, perché come sapete poi le macchine venivano trasportate
25:34anche via fiume, che quando la Citroen ha dismesso questo spazio, si è stabilata una
25:44trattativa con il comune di Parigi, in modo da poter garantire alla città di Parigi uno spazio
25:56di notevole dimensioni e di prestigio, dedicato al verde. Insieme a questo spazio, la municipalità
26:08di Parigi si è anche garantita uno spazio per un ospedale e il resto dell'area invece è stata
26:14concessa alla Citroen per costruzione di alloggi. Quindi si è creato un nuovo quartiere, in una
26:24zona che è a sud ovest della città, che era una zona di tipo industriale, poco appetibile e che
26:33oggi è diventata invece una zona residenziale, molto gradevole e ben servita dai servizi.
26:39Questo è il cartello stradale che indicava i lavori del parco, questa è la parte centrale
26:48del parco, un grosso rettangolo al quale si appoggiano tutta una serie di altri rettangoli
26:55molto stretti, che sono i giardini tematici, cioè il giardino giapponese, il giardino delle rose,
27:03il giardino bianco e così via. Poi ci sono degli spazi di raccordo con l'argine e poi col fiume,
27:12poi ci sono due spazi complementari, questo che si chiama le jardin blanc, che è uno spazio tutto
27:24recinto, tutto chiuso, all'interno del quale ci sono soltanto fiori bianchi e invece dall'altra
27:31parte qui le jardin noir, uno spazio invece in cui un giardino, sono spazi connotati dai fiori,
27:41in cui i colori sono colori decisamente scuri. La parte dominante di questo parco è la grande
27:53serra, che è in qualche modo l'ingresso al parco, davanti alla quale c'è un sistema di fontane.
28:02Questo è un parco che generalmente piace molto agli architetti, però devo dire che rispetto a
28:10certe mie perplessità, gli spazi troppo connotati poi non sono usati, devo riconoscere che questo
28:18spazio invece è molto usato dalla popolazione ed è molto gradevole a viverlo, nonostante una
28:27certa aulicità. Vedete queste proporzioni così grandi dell'edificio, il sistema degli zampilli
28:36che poi vedete in questa fase, che filtrano lo spazio tra la grande serra e il grande prato,
28:46ma lo vedete anche in una dimensione umana, cioè il bambino che si avvicina allo zampillo e se ci
28:53andate d'estate lo vedete pieno di bambini che praticamente fanno il bagno sotto gli zampilli.
29:00E' veramente una cosa molto divertente, molto piacevole. Il perimetro del parco è definito
29:10da altre serre, ognuna delle quali ha anche una sua ciminiera all'interno e dentro le quali si
29:18può andare, ci sono panchine, quindi si può andare d'inverno a leggere il giornale, a leggere un
29:23libro, sono una sorta di piccoli giardini d'inverno, piccoli relativamente, che si
29:29susseguono dando una sorta di bordo complessivo che fa da alternativa al bordo urbano che è questa
29:38appunto, questa nuova urbanizzazione che vi dicevo, fatta sempre dalla Citroen. L'altro
29:46elemento di bordo dalla parte opposta, cioè dalla parte verso l'ospedale, è invece fatto da torri
29:52che sono collegate lungo un canale d'acqua, da torri dove si può salire dentro e vedere il
30:00panorama in cima alla sommità, questa specie di tetto terrazza che c'è, mentre il grande prato
30:11resta sempre l'elemento dominante di tutta la composizione. Dalla parte delle serre ci sono
30:18quelli che vi ho detto, i giardini tematici, invece accanto alla grande serra d'ingresso c'è
30:27un giardino d'acqua con questa soluzione abbastanza suggestiva della magnolia, piantata in vasi
30:34immersi nell'acqua. Abbiamo visto alcune cose interessanti, l'acqua, gli zampilli, le proporzioni
30:46molto quasi fuori scala. Se ci pensate bene, questo è molto tipico della tradizione francese
30:55classica, che ha questa sorta di monumentalità, di grandiosità che viene ripresa in questo parco,
31:05che indubbiamente è uno dei parchi più suggestivi e più interessanti della Parigia attuale, insieme a
31:13Bersini, ad altri. Questi invece siamo nel jardin blanc, nel piccolo giardino che abbiamo visto a
31:21nord, che è un giardino all'incontrario, cioè è un giardino che non si vede perché sta dentro questo
31:29muro, che è vicino a un cimitero, un cimitero urbano che è dietro questo muro e che ha degli
31:38elementi di panche e in cui l'erba è chiusa da una ringhiera. È una sorta di giardino
31:46all'incontrario, in cui ci sono anche giochi per bambini, in cui la gente va abbastanza perché poi
31:55è un'area protetta, è un'area molto racchiusa, ma che è quello che potremmo definire il giardino
32:03alla rovescia, cioè il giardino in cui l'erba sta recinta e non si può calpestare, ma è recinta
32:10con una recinzione che è almeno 80 cm, le panche stanno accanto all'erba, la guardano ma non la
32:20possono penetrare, il muro divide il giardino da un cimitero, cosa che è abbastanza insolita,
32:28il muro del cimitero è trattato con un sistema di bocche d'acqua, con un sistema di massi lavorati
32:38e scalpellati che non fanno pensare che dietro ci sia qualche cosa in qualche modo spirituale,
32:47di qualche reverenziale. Il giardino dentro, il muro che vi ho fatto vedere, è un giardino
32:55fatto tutto con specie bianche, con fiori di colore bianco, il fogliame è generalmente sul
33:05grigio, verde grigio, ha degli elementi di scultura di grandi pietre appoggiate, intorno a questo
33:17giardino c'è una panca in cui si sta seduti, se ci fate caso qui vedete delle persone, poi ci sono
33:23delle finestrelle ogni tanto nel giardino che permettono di vedere fuori, questo è un giardino
33:28ad altissima manutenzione perché il cambio delle specie piantate è continuo e indubbiamente ha
33:41un carico di attenzione notevole, tutto quello che noi non daremo come consiglio a un'amministrazione
33:53pubblica di fare, ma nello stesso tempo lo spazio è di grande, di grandissima suggestione. Comunque
34:00abbiamo visto tre casi a Parigi, di tre giardini molto diversi fra loro, in cui alla Villette
34:09abbiamo visto un parco per le grandi masse, un parco che non si preoccupa della natura,
34:18perché la natura è in qualche modo estranea alla città, vi ricordate la polemica sulle città
34:24americane che espellevano la natura e la città diventava invivibile? Questo è il paradosso in
34:31cui la città è ormai vivibile soltanto per spazi duri, per spazi che non sono niente di
34:41gradevolmente esteticamente piacevole e allora propone un nuovo spazio verde, un parco che ha
34:51la stessa durezza della città e tuttavia invita la gente ad entrare. Perché invita la gente ad
34:58entrare? Perché ci sono tantissime attività, pensate cosa vuol dire avere una città della
35:04musica, una città della scienza come elementi catalizzatori, vuol dire che quantità di giovani
35:10con interessi assolutamente diversi si riversano in quello spazio. Poi abbiamo visto Belleville,
35:19Belleville un antrospazio strano, una collina in un quartiere che sta cambiando e che diventa
35:31l'elemento di aggregazione di un quartiere, anche l'elemento di interesse di un quartiere. Spesso
35:37si va a visitare questo parco proprio perché ha queste caratteristiche di accessibilità totale,
35:44di piacevolezza, di poter stare insieme qui a una natura che non fa paura, che non ha difficoltà
35:54di essere usata e nello stesso tempo permette una differenziazione degli spazi, una differenziazione
36:01d'uso. Poi abbiamo visto Citroën Sevenne, il parco Citroën è un parco quasi formale,
36:09cioè appartiene alla categoria del giardino formale, i suoi spazi sono ben definiti, sono
36:16ben delineati, quasi si ha paura di usarlo ma nello stesso tempo lo si usa perché poi
36:25la gente è più forte dell'immagine che viene rapportata. Tuttavia il grande spazio verde
36:34è uno spazio che invita anche alle adunate, i giardini tematici così stretti tra loro
36:43sono spazi intimi, le serre sono spazi in cui si può stare d'estate e d'inverno e così
36:50via. Abbiamo visto che perfino gli zampilli che erano una forma aulica diventano una sorta
36:55di gioco per i bambini in estate. Tutte e tre le aree hanno una caratteristica comune,
37:02sono spazi dismessi della città e questo è il grande tema della città del XX secolo,
37:11la città del XX secolo espelle attività dalla sua città, dal suo interno e nello
37:20stesso tempo attrae nuove indicazioni. Vedremo questo tema come tema centrale quando parleremo
37:29di Barcellona, in cui vedremo una pianificazione di spazi verdi e di spazi come dicono loro
37:39duri, spazi di pietra più compatta e più organica rispetto alle altre città che noi
37:47abbiamo esaminato, ma indubbiamente tutte queste esperienze che ci derivano dalla progettualità,
37:54dalla ricchezza, dall'inventiva della progettualità francese, raramente le ritroveremo altrove,
38:01perché naturalmente non sono solo questi i parchi di Parigi, si può parlare del parco
38:07di Bersi che anche questo è un parco fatto di tantissimi spazi differenziati, ma anche
38:14del giardino della Tre Gran Biblioteche che ha un suo interesse perché trasporta un pezzo
38:19di Bretagna all'interno di Parigi e così via. Gli esempi sono numerosi come il recupero
38:25di vecchie autostrade, di vecchie situazioni di aree marginali. Dunque le aree marginali
38:34come aree promessa della città, promessa di un futuro migliore rispetto alla città.
38:40La lezione ovviamente finisce qui e non ho altro che da ricordarvi la consultazione del
38:50nostro sito Internet che come sapete è fonte di preziosi informazioni. Spero che questi
38:57parchi siano stati piacevoli, in genere nei parchi ci si sta bene e questi sono abbastanza
39:05insoliti per poter essere apprezzati. Arrivederci.

Consigliato