Architettura del paesaggio - Lez 05 - L'esperienza americana
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ApprendimentoTrascrizione
00:00Benvenuti a questa nuova lezione di architettura del paesaggio. Oggi parleremo dell'esperienza
00:21americana. Fino ad ora ci siamo occupati di Europa, di Europa nei suoi giardini classici,
00:28sui suoi parchi e oggi vediamo che cosa succede dal Settecento in poi nel Nuovo Continente.
00:36Il Nuovo Continente è caratterizzato da un primo periodo legato all'Europa e poi da
00:43un'esperienza del tutto indipendente. Argumenti di questa lezione sono i rapporti appunto
00:51con la cultura europea, il senso della natura e questo sarà l'elemento centrale della
00:58nostra lezione, una sorta di filo conduttore originale di questa esperienza americana e
01:05poi faremo un approfondimento sull'esperienza del Central Park, perché anche questa dà
01:12una svolta alla modalità di progettazione dei parchi e al concepimento del parco all'interno
01:20della città. Naturalmente il Settecento è caratterizzato da un'influenza europea molto
01:28forte. I progettisti famosi sono William Penn, Lancin, gente che viene da una formazione
01:37europea e si pone il problema della città in fondo grandiosa, aulica, importante. Ne
01:45vengono fuori le due esperienze principali, quella di Filadelfia e quella di Washington,
01:52di cui vedete una prima ricostruzione in questo grafico, basata su grandi stradi, piazze,
02:02direttrici e su una quantità di laghi che ne definiscono l'ambiente e la connotano
02:10profondamente. La grande direttrice del Mall con in fondo il Capitol, quindi una direttrice
02:17monumentale e un insieme invece di paesaggi legati a quello che abbiamo definito lo stile
02:25inglese che ricompongono la città verso l'esterno. Naturalmente Washington è un caso del tutto
02:34particolare, è la città costruita per essere la capitale di una nuova nazione. In realtà
02:41il verde compariva in tutte le città americane come primo elemento, una sorta di nucleo primigenio
02:50della città ed era uno spiazzo libero per il pascolo del bestiame, per le adunate, per
02:59le feste e aveva il nome di Common, ovvero spazio comune. Questo è il Common di Boston che ancora
03:10esiste ed è ancora il centro della città, naturalmente è uno spazio riprogettato, ma dovete
03:18pensare che intorno a questo spazio libero fatto di campi, di prati, si svolgevano e si
03:28andavano ad addossare i primi edifici e quindi il primo nucleo della città della Nuova America. Il
03:35Common ha una progettazione assolutamente semplice e resiste in non poche città degli Stati Uniti.
03:43L'esperienza interessante dell'America è quella più originale rispetto alle cose che
03:58abbiamo studiato finora, che si sviluppa fin dall'inizio dell'Ottocento. Il cuore di questa
04:06operazione è l'Articultural Society, la società dell'orticoltura, che comincia a individuare un
04:15rapporto molto stretto tra la natura e l'identità americana, che non era altrimenti riconducibile ad
04:24altre cose perché era una sorta di mescolanza di popoli che si ritrovava in questo ambiente
04:31grandioso, in questi scenari grandiosi della natura. Il primo banco di prova di questa
04:41esperienza è la costruzione dei grandi cimiteri suburbani, i Rural Cemeteries. Dovete pensare
04:50che la cultura della Nuova America, del New England, è legata soprattutto a una cultura
04:58di tipo protestante, a una religione protestante. La sepoltura è una sepoltura in terra. Il legare
05:09il concetto di parco al concetto di verde, al concetto di ritorno alla natura dopo la vita,
05:17quindi dopo un'esperienza vissuta nella terra, il ritorno alle origini, il seme che germoglia,
05:27è fondamentale per capire anche un'idea di equalitarismo che si sviluppa in questo momento
05:34in America. Nessun cittadino è così uguale agli altri come nella morte, come dopo la morte.
05:44Qualcuno ricorderà la bella poesia di Totò sulla livella e in effetti questo è un principio che
05:51ritorna nella società americana. Fra i primi e più importanti Rural Cemeteries c'è Mont Auburn
06:00di cui vedete la pianta, complicatissima come vedete, perché è un'applicazione del modello
06:06paesaggistico che abbiamo visto applicato alle grandi ville degli inglesi, è una trasposizione
06:15di questo modello a un paesaggio del tutto nuovo. Naturalmente c'è sempre una figura dominante in
06:24queste situazioni e Andrew Downing è la persona di riferimento in questa trasposizione da un'esperienza
06:38che in fondo è primigenia e primitiva, che aveva individuato nel common uno spazio comune,
06:46che aveva individuato nel cimitero un momento di uguaglianza e quindi di affermazione di democrazia
06:53in quest'uguaglianza, aveva bisogno anche di un teorico più raffinato. Downing fa questo,
07:00Downing ha una vita brevissima che si svolge tutta nella prima metà dell'ottocento però è
07:07in grado di definire alcuni principi di rapporto fra l'uomo e la natura che lo portano fino a
07:15progettare addirittura una città basata su questa naturalità e su questo rapporto fra il giardino,
07:26il campo e l'abitare. Questa è un'immagine più recente che però ripropone un modello abbastanza
07:34romantico di vita semi urbana o peri urbana come diremmo oggi. Naturalmente Downing è molto preso
07:46da tutto il problema della natura, la natura ha scenari grandiosi e ci si comincia a porre anche
07:56il problema di come raccordarsi con questa natura, di come viverla. Sorgono movimenti
08:02letterari di pittori che dipingono questa natura e ne fanno una sorta di mito, di modello di questa
08:12nuova società e chi saprà interpretare e tradurre in schemi progettuali queste intuizioni e queste
08:24prime idee che Downing aveva detto sarà Frederick Law Olmsted. Frederick Law Olmsted è una figura
08:33singolarissima che domina la scena del nuovo continente per tutto l'ottocento. La domina sotto
08:41due profili, per il fatto che sarà quello che ritroveremo nella progettazione del Central Park
08:49di New York che poi è il primo grande parco urbano moderno, la ritroveremo nella creazione
08:57del sistema dei parchi naturali che come sapete in America nascono per primi rispetto al resto
09:05del mondo con il famoso parco di Yellowstone di cui appunto si può considerare Olmsted il padre
09:12fondatore. Vale la pena di soffermarsi su alcuni concetti a questo punto. Olmsted è in grado di
09:24fare una sintesi fra gli aspetti orticulturali, igienico-sanitari, estetici ed economici.
09:33Orticulturali avevamo visto come fossero alla base anche della progettazione del Rural Cemetery,
09:40igienico-sanitari erano un po' venuti fuori nel discorso del rifiuto della città che Downing
09:46aveva fatto e della proposizione di questa periferia più romantica, più nel verde,
09:53con queste casette immerse fra giardini e ambiente naturale. I canoni estetici ereditati dall'Europa
10:05e quelli economici perché Olmsted per la prima volta vede nel parco un fattore che sposta il
10:14sistema della rendita fondiaria all'interno della città. Olmsted ha ben chiara una cosa,
10:22che la città sta crescendo, sta crescendo in modo abbastanza veloce, sia pure su maglie
10:32ordinate come sono spesso quelle delle città americane, ma sta crescendo senza la natura.
10:40Allora un obiettivo fondamentale di Olmsted è il recupero della natura nelle città.
10:47Olmsted ha anche una sorta di slogan, di manifesto del suo impegno che si può riassumere in
10:58questo. Il benessere di un paese dipende da comodità, sicurezza, ordine ed economia
11:07nella vita delle grandi città. Ovvero se le città sono in grado di offrire una buona
11:17qualità della vita, quindi una vita comoda, sicura, ordinata e in grado di sopportare
11:25economie complesse, queste città dove esiste la maggior concentrazione di uomini e di lavoro
11:35daranno anche al paese un segno di benessere che è un benessere inteso complessivo, non
11:42soltanto in senso monetario, ma un benessere in senso di vivere bene. Quello che dicevamo
11:49di qualità della vita. Allora il parco è visto come valore culturale, tra parentesi
11:59vedete Tempio della natura, poi su questo ci ritorniamo, parco come valore culturale
12:06non separato, ma integrato nella città. Che cosa significa questo condensato in questa
12:13frase? Che il parco è sì una sorta di polmone verde della città, quindi ha un valore igienico
12:25sanitario importante, ma è al tempo stesso l'introduzione di quei concetti che avevamo
12:33visto di uguaglianza e di democrazia riconosciuti nella natura. Allora la natura reintrodotta
12:40nella città, ma natura deve essere, non invenzione della natura come abbiamo visto
12:47nell'esperienza inglese, diventa un punto centrale che integra le varie parti della
12:54città. Allora questo è il quadro complessivo che ci porta alla metà dell'Ottocento a
13:07la costruzione e alla definizione del progetto del Central Park. Un progetto che sarà velocissimo
13:16perché a lungo si discuterà prima di entrare in questa esperienza e poi nel giro di meno
13:24di due anni si arriverà dalla presentazione dei progetti al verdetto della giuria. Il
13:33concorso del Central Park è intanto il fatto che si faccia un concorso, un uso di uno strumento
13:40innovativo e soprattutto il fatto che si destini una tale quantità di superficie centrale
13:50alla città, perché siamo tra la 59esima e la 106esima strada di New York, quindi una
13:59lunga striscia di terreno impone che sia un investimento notevole per la città. Olmsted
14:10non è un architetto, contrariamente a quello che si pensa la sua formazione precedente
14:19era quella di giornalista e addirittura si era formato scrivendo articoli di guerra,
14:28era una sorta di inviato speciale. Come cronista di guerra aveva conosciuto tantissimi posti,
14:35però aveva bisogno per definire meglio il progetto del Central Park di un architetto
14:43formatosi accademicamente e fra quelli disponibili a partecipare a questo concorso trova Calvet
14:52Vaux di cui vedete il ritratto. Calvet Vaux è uno che ormai è americano, nato in America,
15:02naturalmente la provenienza è europea e soprattutto è in un entourage familiare di quelli che sono
15:12definiti i pittori della natura, quindi ha un rapporto con i territori, con la natura molto
15:20intenso e molto conosciuto. Insieme Olmsted, che ha qualche infarinatura anche di tipo
15:29archiculturale, insieme Calvet Vaux e Olmsted si danno dei principi di progettazione molto
15:37rigorosi. I principi della progettazione sono il recupero della natura, l'integrazione della
15:44natura nella città e la separazione dei percorsi. Recupero della natura nella città
15:52significa applicazione di quei concetti che abbiamo detto finora, non reinventare la natura
15:59come era stata l'esperienza inglese, cioè prendere un terreno piatto e da questo terreno
16:04piatto farne uscire un giardino, ma trovare, trasportare dei paesaggi naturali all'interno
16:14della città, anzi Olmsted dice proprio trasportare intatta la natura dentro la città, far sì
16:26che il parco non sia una cosa separata dal resto della città, ma che ci siano percorsi,
16:32connessioni, altri spazi verdi che formano un sistema di spazi verdi nella città e poi
16:40separare all'interno di questo grande parco, che era indubbiamente un parco che doveva anche
16:48poter attraversare in carrozza o in auto successivamente, separare i percorsi pedonali
16:56di passeggio, di godimento del parco da quelli di servizio e di attraversamento. Olmsted
17:04aveva visto queste cose in un parco di Liverpool che abbiamo trattato precedentemente, in cui
17:13il principio basilare era quello della separazione dei percorsi tra carrabili e pedonali. Con
17:21questi principi molto semplici, di base, Olmsted passa a questo grande progetto che
17:29è appunto fatto da Central Park. Il terreno era di due tipi, nella parte, ora
17:38voi vedete un'immagine orizzontale, il nord è in alto da questa parte, era composto da
17:48una prima parte paludosa, da una seconda parte invece più alta, più di roccia, con
17:59rocce affioranti. Olmsted usa questo per costruire una serie di laghi, quindi bonificare il terreno
18:09con una serie di laghi e soprattutto con il reservoir, che poi è un grande serbatoio
18:15d'acqua potabile per la città di New York, tuttora in uso, e invece dare l'immagine di
18:24un paesaggio più austero nella parte verso nord del parco. Questa immagine ci mostra
18:34il Central Park nella parte sud nei primi anni del 900, quindi la costruzione era iniziata
18:45da poco, aveva pochi decenni di vita. Vedete come già ci sia questo rapporto intenso fra
18:56costruzioni molto elevate a bordo del parco e il parco stesso. Qui c'è una notazione
19:02interessante da fare, che Olmsted pensa anche a come calmierare la rendita urbana fra chi
19:12aveva i terreni sul fronte del parco, che quindi pagava delle tasse più alte e che
19:20man mano scendevano più ci si allontanava dal parco stesso. Operazione di segno assolutamente
19:27opposto a quella che avevano fatto per esempio la corona d'Inghilterra, che abbiamo visto in
19:32St. James Park, o a quella famosissima di Versailles. La separazione dei percorsi è ben evidente in
19:43questa foto in cui sotto il ponte passano i pedoni, in questo caso due signore, e sopra il ponte c'è
19:56una via che non interferisce col progetto del parco, ma che comunque permette l'attraversamento
20:03del parco, anche con le automobili adesso. Il parco ha degli edifici e gli edifici del parco
20:12sono in questo periodo anche le grandi serre. Abbiamo visto come tecnologicamente anche in
20:22Europa si fosse diffuso questo rapporto tra architetture di ghisa e di vetro. In Europa poi
20:30era stata abolita anche la tassa sul vetro, come ricorderete, per cui questo fenomeno ha una
20:37diffusione ancora più grande. E' il periodo anche delle grandi esposizioni, per cui si necessita
20:44di spazi di dimensioni notevoli e si costruiscono grandi serre o palazzi di cristallo, come vengano
20:51chiamati. Naturalmente, e questa è l'immagine che avete visto all'inizio della nostra lezione,
21:01nel parco c'è spazio anche per i musei e il museo più importante, il Metropolitan Museum
21:10di New York, è all'interno di questo sistema del parco. Ma naturalmente credo sia opportuno
21:18vedere anche delle immagini attuali del parco. Questo è un parco che non ha subito modifiche da
21:25un punto di vista strutturale, ma che, come tutti i parchi, è un organismo vivo e quindi si modifica
21:31perché gli alberi crescono, perché comunque la gente lo usa in modo diverso. Questo è uno dei
21:38grandi spazi liberi che si chiama Sheep Meadows, ovvero parco delle pecore, molto probabilmente
21:47perché all'inizio c'era anche questa commestione di attività e lo vedete in autunno con il rapporto
21:58con l'insieme della città. Sono tutti immagini autunnali, queste che vi faccio vedere, questo è
22:05uno dei laghetti e questo è per farvi vedere come nello sfondo si intravede ancora un palazzo
22:13di cristallo e come la cura per l'arredo, vedete questo lampione, sia una cura assolutamente precisa
22:23e perfetta, che deriva da tutta l'esperienza europea alfandiana che abbiamo visto a Parigi
22:32e che Olmsted e Calvelvaux conoscono molto bene, ma che usano in senso del tutto innovativo.
22:41Dunque il Central Park è il primo parco al mondo, il primo parco pubblico al mondo, costruito per
22:50grandi masse, costruito con questo intenso rapporto con la natura e con questa capacità di sapersi
22:59relazionare con altri spazi verdi e non a caso Olmsted costruisce altri parchi simili, pensate
23:08al Golden Gate Park di San Francisco che addirittura congiunge la città alla riva del mare, pensate
23:18per esempio, cercate di immaginare meglio da questa schematica indicazione in cui sono individuati
23:30in queste campiture più scure tutti gli spazi verdi che compongono una trama e come oggi
23:40appunto chiamiamo trama verde, all'interno della città di Chicago, a bordo dell'Hotel Gommi
23:48Chinganno. Quindi Olmsted non vede un unico parco, vede un insieme di spazi tra loro relazionati e
23:59soprattutto vede questo rapporto tra gli elementi naturali, in questo caso il lago, abbiamo detto a
24:05San Francisco il mare, anzi l'oceano, a New York in una situazione più urbana altri insiemi di spazi
24:15verdi che possono essere viali, che possono essere piccoli parchi e che diventano un insieme
24:23alternativo alla congestione della città. A questo dovete sempre tenere presente questo senso della
24:33natura profondo che ingloba tutto quello che sarà il grande movimento dei parchi nazionali, dei parchi
24:44naturali nazionali. Naturalmente andiamo per sommi capi e quindi ci portiamo nel 900 a un'altra
24:57grande figura che ha condizionato l'esperienza americana e che l'ha resa famosa in tutto il
25:07mondo che è Frank Lloyd Wright. Dobbiamo pensare che intorno agli anni 30, al 1930 circa, negli Stati
25:19Uniti e soprattutto nelle grandi università dell'area di Boston si concentra una serie di personaggi che
25:30avevano fatto importanti esperienze in Europa. Personaggi architetti ovviamente, che sono Mendelssohn,
25:39che sono Loos, che sono Mies van der Rohe, che sono Gropius, che di fatto portano il movimento del
25:51razionalismo internazionale in America. Quindi c'è una sorta di cesura fra il movimento che ha visto la natura
26:04al centro della vita di questa nuova nazione e questa ondata di immigrazione intellettuale che deriva dai
26:15movimenti che in Europa stanno maturando. La chiusura del Bauhaus ad Weimar, la fine dell'impero austro-ungarico,
26:26l'avvento poi del nazismo che drammaticamente spellerà tutta una serie di personaggi. In questo momento
26:36l'esperienza europea arriva massicciamente, autorevolmente, nelle università americane.
26:46E quindi c'è questa sorta di elodo della linea retta, di eliminazione degli orpelli, di definizione di ambiti
26:57molto razionali, molto misurati, senza decori e così via. E quindi Wright è il personaggio che si oppone a questo tipo
27:12di interpretazione delle architetture e del rapporto fra le architetture e il paesaggio e il territorio e la natura.
27:23Wright perseguirà per tutta la vita una strada che è definita quella dell'architettura organica, in cui l'organicità
27:35dell'elemento costruito con quello naturale diventano inscindibili e si influenzano mutuamente.
27:46In questo esempio, che è un esempio di casa, di abitazione, potete vedere come l'ambientazione non sia un'ambientazione di baniera.
28:04A Wright interessa la casa e i prolungamenti della casa che sono notevoli perché lo vedete qui nella prospettiva,
28:15ma lo vedete meglio nelle piante, non c'è nulla che non appartenga al sistema dell'uscita dalla natura,
28:25della casa che esce verso il paesaggio. Wright si pone sempre a questo problema di integrazione prepotente,
28:34in questo caso con un bosco. Molti di voi conosceranno la casa sulla cascata in cui addirittura costruisce questa parte di casa
28:44su un torrente ripido. Tra l'altro oggi sta ponendo questa costruzione molte difficoltà dal punto di vista del consolidamento
28:52perché ovviamente la cascata impone un'erosione continua del terreno per cui tende ad avere delle difficoltà statiche.
29:02L'importante è questo rapporto con i luoghi, col paesaggio che non si tocca, che è una componente fondamentale e primigenia
29:13della progettazione della casa stessa. Addirittura Wright, questa è un po' criptica come immagine, pensa a una città che si spalma,
29:31che si addenza, addentra proprio nel territorio. Nel 1932 aveva scritto un libro che si chiamava La città scomparsa, The disappearing city.
29:46In questo libro Wright dice che la congestione della città, l'addenzamento delle attività, del numero di popolazione, le condizioni in cui la città vive, il traffico
30:04sono tutti elementi talmente problematici che la città stessa non riuscirà a sopravvivere, la città sparirà. Come vedete c'è una continuità di impostazione.
30:21Downing aveva proposto una città fatta per romantiche villette immerse nella natura, Olmsted quando progetta il Central Park si pone questo problema come centrale della città che in fondo ingoia l'uomo e le sue attività e della natura che può risollevare tutto questo sistema.
30:43Wright ripropone a distanza di un secolo uno dall'altro lo stesso tema. Allora Wright costruisce un modello di una città, che è quella che vedete ideogrammata in questa diapositiva,
31:03e che è il modello di Broadacre City, che significa una città in cui ogni abitante ha a disposizione un acro di terreno e quindi è una città a bassissima densità, molto permeata dal verde,
31:27le villette hanno spazi di autosufficienza da un punto di vista agricolo alimentare, la terra si coltiva, non è soltanto un elemento di abbellimento ma c'è un rapporto di lavoro anche con la terra.
31:42E poi ci sono concentrazioni di servizi che vedete con i punti numerati in cui c'è il grande stadio, gli alberghi, il sistema delle officine dove si può andare a lavorare e tutto questo sistema assolutamente diluito sul territorio è percorribile con l'automobile.
32:09Ormai siamo nell'era dell'automobile, la città non ha più bisogno di essere accorpata e questo modello è un modello che in fondo è una grande utopia, ma se ci pensate bene, molte città americane, pensiamo a Los Angeles, questa utopia l'hanno fatta diventare una realtà.
32:37E quindi da Wright discende questa idea della città senza confini, della città in cui natura e città sono un tutto unico, in cui ci si sposta velocemente perché le strade sono larghe e sono comode, in cui ci si incontra se ci si vuole incontrare in luoghi deputati a queste funzioni.
33:06E' una sorta di contrapposizione con la città invece proposta in Europa nello stesso periodo che è una città compatta, fatta per quartieri, per piccoli luoghi di aggregazione, per nuclei sociali che vivono aggregati.
33:28Questa invece è una città delle grandi masse che trovano nei grandi elementi progettati gli elementi di coagulazione, di momenti comuni, o forse non li trovano, questa è un'altra considerazione che si può fare.
33:46E' un periodo interessante, questo degli anni 30, che avrà anche altre grandi utopie. Penso che tutti voi conosciate le Corbusier, le Corbusier fa anche lui una sua città ideale ed è una città anche questa che tenta di conciliare traffico, spazi verdi e abitazioni.
34:09La risposta delle Corbusier sarà totalmente diversa da quella di Wright perché la concentrazione sarà in grandi immobili edilizzi, di cui ne avete un esempio per esempio nell'unità di abitazione di Marsiglia,
34:25che fra loro si aggregano su immense superfici verdi permeabili dalla popolazione percorribili a piedi e poi grandi arterie viarie che collegano i punti dell'abitare, del lavorare e del tempo libero.
34:49Concezioni come vedete molto diverse apparentemente fra loro, ma che tutte si pongono innanzitutto il tema della crisi della città, dell'identità, dell'organismo urbano concepito per sommatoria di edifici che uno accanto all'altro vanno ad assemblarsi.
35:09Propongono un rivissuto della natura che può essere piccolo, grande, a dimensioni complessive notevoli, ma che comunque è sempre un elemento presente, mentre non l'avevamo mai visto presente nella città ottocentesche europea,
35:29in cui il verde era una sorta di spazio deputato della borghesia che si concedeva e che forse concedeva anche alle classi meno ambienti, ma che non aveva questa funzione di connettere tutta una serie di attività.
35:49Brodeikre e Wright hanno questo grande respiro dell'utopia, di questa grande città immaginaria che sa vivere nel verde, che propone questi spazi infiniti e questa in fondo natura rarefatta.
36:13Tuttavia abbiamo visto come questo tipo di città in fondo sia in qualche modo riemersa in alcune esperienze degli Stati Uniti.
36:24L'esperienza americana come avete visto si connota in questa centralità della natura. La natura è l'elemento unificante. La natura è una sorta di santuario che sostituisce quello che può essere un ideale collettivo o comunque un obiettivo di unificazione.
36:54Le ragioni le abbiamo dette, non poteva essere diversamente, popoli sempre diversi si affollavano in questo continente, religioni diverse, c'era bisogno e c'è tuttora bisogno di un'idea unificante.
37:11La natura costituisce questo, è la grande discriminante tra questa e l'esperienza europea, in cui la natura è sempre stata un elemento di manipolazione e soltanto nella seconda metà del novecento diventerà un elemento in qualche modo da proteggere e tutelare.
37:35Se voi pensate alla istituzione dei grandi parchi nazionali in Europa vi rendete conto che è un'esperienza che da noi comincia un secolo dopo e comincia grazie al fatto che si conosce, si apprezza l'esperienza americana.
37:55Noi ritroveremo altre volte e soprattutto nell'ultima lezione riparleremo di America, delle avanguardie della progettazione e così via, ma credo che nel quadro di questa carrellata storica che noi stiamo facendo per meglio capire il rapporto del paesaggio dell'architettura e appunto del nostro tema architettura del paesaggio,
38:21questo sia un elemento centrale e indispensabile da conoscere.
38:27Naturalmente ci sono tantissimi testi che potrete consultare, che troverete anche sul nostro sito internet, sul fatto che avrete a disposizione supporti su questo tema,
38:43ma certamente l'idea di poter pensare in un'ottica rovesciata in cui nonostante la prepotenza delle città e delle attività la preminenza della natura diventa un elemento assolutamente centrale e dominante.
39:07E' anche un tema in qualche modo che fa pensare rispetto alle grandi tematiche attuali e di cui vi prego di prendere atto. Ci rivediamo alla prossima lezione e buon lavoro.
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