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Architettura del paesaggio - Lez 03 - Il giardino classico
Trascrizione
00:00Benvenuti a questa nostra lezione di architettura del paesaggio. Oggi l'argomento che tratteremo
00:23è il giardino classico. Il giardino classico è una pietra miliare della storia del giardino
00:31e quindi anche della storia del paesaggio perché fanno parte di questa grande categoria
00:39due importantissimi stili di giardino, il giardino all'italiana e il giardino alla
00:44francese. Tratteremo dunque un periodo che spazia dall'umanesimo al rinascimento al
00:54barocco al rococo, quindi tutti gli stili che consideriamo appunto classici dell'architettura
01:03e quindi dell'architettura dei giardini e del paesaggio. La nostra lezione avrà per
01:12argomenti appunto il giardino classico come tale, la nascita del giardino classico, l'evoluzione
01:20come si definisce, il rinascimento del giardino all'italiana, cioè il momento clou dell'esperienza
01:29italiana in fatto di progettazione di giardini e infine gli assolutismi e il giardino alla
01:36francese. Cercheremo sempre di legare gli stili del giardino all'evoluzione economica
01:42e politica, sociali e quindi culturali ed artistiche dei vari momenti storici, perché
01:49come abbiamo già avuto modo di dire, la storia del giardino non può essere escissa dalla
01:55storia del contesto di riferimento in cui nasce, quindi non può essere escissa dal
02:02clima politico e culturale, non può essere escissa dal territorio in cui questo giardino
02:08si colloca. Abbiamo già avuto modo di conoscere questo personaggio che si chiama De Crescenzi,
02:19che ha scritto nel 1305, quindi all'inizio del Trecento, un libro, anzi 12 libri, un'opera
02:29poderosa del Ruralium Commodorum, in cui si parla di un giardino per tutte le classi
02:36sociali. Siamo usciti dal Medioevo, siamo in una fase in cui si sono formate le città
02:45e si parla di giardini per tutti e non a caso De Crescenzi fissa la sua attenzione su un
02:53giardino per tutte le classi sociali e parla di giardini di piccole erbe, ovvero di piccoli
03:02giardini per persone semplici, modeste, di giardini per quelle grandi e mezzane persone,
03:12per i borghesi, per i commercianti, per coloro che potevano già permettersi un giardino
03:20più complicato e più grande e naturalmente di giardini dei re e degli altri ricchi signori.
03:27Quindi comincia De Crescenzi a dare delle regole di costruzione dei giardini. Più o meno nello
03:36stesso periodo abbiamo un altro personaggio che tutti conoscete e che è Giovanni Boccaccio,
03:45anche lui scrive ovviamente quest'opera che anche questa tutti conoscete che è Il Decamerone e
03:53nella terza giornata, anzi nel prologo alla terza giornata, ci dà una magnifica descrizione di un
03:59giardino che ha in questa diapositiva che potete vedere un'immaginaria rappresentazione, ma che
04:10soprattutto propone alcune indicazioni fondamentali nella storia del nostro giardino. Dunque Giovanni
04:21Boccaccio, Decamerone, 1349-1351, terza giornata del Decamerone e parla di un giardino che sulle
04:35colline di Firenze, si erano rifugiati sulle colline per sfuggire alla peste, vi ricordo questa
04:41piccola notazione, tutto era d'attorno murato, quindi siamo in un giardino recinto, amplissime,
04:51tutte dritte le strade, quindi è un giardino geometrico, coperte di pergolati di vite,
04:59quindi un elemento architettonico che ricorre nel giardino e questa descrizione continua con
05:07un prato di mille varietà di fiori e questo è uno degli elementi che noi vedremo di transizione
05:16tra il giardino medievale e il giardino rinascimentale e nel mezzo una fonte di marmo
05:23bianchissimo, quindi esiste un elemento centrale, esistono degli elementi geometrici, le strade
05:30tutte dritte dice Boccaccio e esistono elementi monumentali e anche fiori e pergolati. Questa che
05:40voi vedete è una delle tante rappresentazioni che vengono fatte nelle riproduzioni del Decamerone,
05:50con l'elemento fontana al centro della composizione e naturalmente una serie di persone
06:00che in qualche modo si intrattengono, Boccaccio parla di balli, di canti e poi del racconto della
06:08novella, perché l'introduzione alla terza giornata è poi l'introduzione ai racconti delle varie
06:14novelle che comunque passano il loro tempo in questi prati, in questo giardino recinto,
06:21quindi protetto, racchiuso per sfuggire a quella che era allora la peste di Firenze.
06:29Questa è un'altra riproduzione un pochino più inquietante che comunque fa vedere come le
06:35descrizioni del Boccaccio in qualche modo riporti al giardino dell'Eden, un giardino
06:41anche qui quadripartito, ritorno alla tradizione del giardino arabo, il giardino è sempre un
06:48sovrapporsi di tradizione ed è per questo che è reso affascinante. Anche qui stiamo
06:53in un giardino recinto, vedete in basso la recinzione. Un secolo dopo cominciano i trattati
07:04sul giardino. Due principali, ricordiamo, sono tantissimi, Francesco Colonna nel 1449 e Leon
07:16Battista Alberti nel 1452. I trattati sono importanti perché precedono le descrizioni
07:26di giardini che poi verranno successivamente, praticamente quasi un secolo dopo, realizzati.
07:33Francesco Colonna scrive l'Ipnerotomachia Polifili o Sogno di Polifilo sull'isola di Cifera dove
07:44vivono Venere e Amore. Immagina un'isola che ha forma circolare perché il cerchio ha forma
07:51perfetta, è diviso in vari settori in cui Venere e Amore vivono e quindi dove tutto è perfetto,
07:59dove tutto è armoniosamente costruito e dove non esistono brutture. Questa è un'immagine del
08:09del Sogno di Polifilo, questa è una seconda immagine che fa vedere come il richiamo alla
08:15classicità da parte di Francesco Colonna sia presente in ogni momento della sua opera.
08:22Il Rinascimento, il Giardino e l'Italiana sono il lapprodo di tutti questi prodromi che abbiamo
08:35visto, le crescenze, descrizioni di Boccaccio ma potremmo dire anche descrizioni del Petrarca,
08:42Francesco Colonna e molti altri che indicano alcuni punti essenziali di quello che sarà la
08:53costruzione del Giardino e l'Italiana. Naturalmente il grande teorico, il grande architetto, perché
09:00oltre a scrivere trattati, Leon Battista Alberti realizza architetture importantissime,
09:07escrive questo trattato che è un po' una sorta di opera omnia, che si chiama De Re Edificatoria di
09:17Leon Battista Alberti, dove per i giardini valgono le stesse regole degli edifici, quindi giardini
09:25ed edifici si costruiscono secondo regole. Questa parola è la chiave della comprensione di tutto
09:34il Giardino all'Italiana. La prima regola del Giardino all'Italiana è la rigorosa proporzione
09:41e la regolarità, rigorosa proporzione e regolarità dell'impianto che permettono al Giardino di essere
09:49un'opera in armonia con se stesso. Infatti la seconda regola è l'armonia dell'insieme subordinata
09:59all'attrazione delle singole parti. Il Giardino è dunque una composizione unitaria in cui il
10:05rapporto fra le parti è un rapporto profondo e profondamente connesso. Il Giardino all'Italiana
10:15ha alcune caratteristiche che si ripetono e che sono fisse. Intanto esiste un rapporto con l'edificio
10:22principale. Il Giardino è una sorta di quinta facciata dell'edificio. Il recinto è un elemento
10:32essenziale perché se ci deve essere un'armonia nell'insieme e nelle parti, questa non può essere
10:39che un'armonia che si sviluppa in uno spazio circoscritto, definito, dove la natura resta fuori,
10:47da una parte il recinto e da una parte la natura che è fuori del recinto. La ragione è nel recinto,
10:54le regole sono dentro il recinto, la natura, la fantasia e tutto quello che può avvenire è fuori,
11:02quindi campagna, bosco, tutto questo è fuori del recinto. Questo poi sarà un'antinomia molto
11:09interessante nel manierismo in cui anche all'interno del Giardino ci sarà conflitto
11:15fra natura e ragione, fra razionalità e non razionalità. Essenziale è la regolarità
11:26dell'impianto geometrico, quindi le parti stanno insieme secondo regole geometriche e soprattutto
11:37l'uso della prospettiva, che è una prospettiva legata a un punto di vista privilegiato,
11:43quindi c'è un'asse principale e sull'asse principale si aprono assi secondari, infatti
11:51esiste un'asse longitudinale principale ed assi minori adesso perpendicolari, che possono essere
11:58uno, due, tre, moltissimi, questo poi dipenderà dai singoli architetti che agiscono nella
12:06costruzione del Giardino, perché sono gli architetti che fanno i Giardini nel Rinascimento.
12:12L'altro elemento che compare sempre sono le terrazze, terrazze con elementi architettonici
12:20importanti, balaustre, scale, grotte, le terrazze diventano una sorta di arricchimento decorativo
12:31del Giardino. Naturalmente essendo un'opera architettonica, rispondendo alle regole a cui
12:38rispondono gli edifici, lo scenario architettonico è immutabile, quindi uso dei sempreverdi e non dei
12:46fiori, il Giardino all'italiana è un Giardino immutabile nel tempo, nelle stagioni, è un Giardino
12:53in cui la natura è un elemento di disturbo, perché è un'opera perfetta, conchiusa in se stessa.
12:59E allora abbiamo alcune rappresentazioni di Giardino, che sono rappresentazioni classiche,
13:07che sono legate alle Ville Medicee e che sono state fatte due secoli dopo, da Giusto Utens,
13:16che è un fiammingo che riproduce le proprietà dei Medici. E allora potete vedere abbastanza
13:23chiaramente come vi sia un asse longitudinale, che raccoglie il punto più alto del Giardino,
13:32in questo caso siamo a Castello, la Villa Medicea di Castello, e torniamo indietro,
13:38la Villa Medicea di Castello, e esiste un punto che è la mezzeria della facciata della Villa,
13:47in quest'asse incontriamo una parte centrale che sarà poi arricchita da una fontana del tribolo,
13:55e queste tre parti sono su tre livelli diversi e a loro volta hanno assi longitudinali che
14:03agganciano altri giardini recenti, addirittura fuori della Villa una peschiera simmetrica alla
14:13Villa fa da avant giardino a tutta la composizione. La seconda lunetta dell'Utens che vi mostro è un
14:23giardino che ha anche qui un asse centrale dal piano della vasca alla Villa, una serie di assi
14:36trasversali che si complicano addirittura in traiettorie oblique verso un sistema di acque
14:45a cascata e questo è un altro elemento dominante, ma siamo già in un giardino
14:52tardo rinascimentale, anzi questo è il giardino che viene considerato il capolavoro del manierismo,
15:01siamo a Pratolino ed è il giardino che verrà preso come modello nel secolo successivo da molte
15:16corti d'Europa, una delle diciamo fra virgolette copie di questo giardino è certamente Hellebrun
15:24in Austria ed era un giardino di sorprese nel senso che c'erano gli automi, l'acqua faceva
15:34muovere degli organi idraulici e così via, quindi è in effetti il più sofisticato dei
15:40giardini rinascimentali fiorentini. Questo è invece il giardino di Boboli sempre in una lunletta
15:48dell'Utens nella prima fase, quando ancora una volta abbiamo un'asse principale che va da Palazzo
15:58Pitti all'Anfiteatro alla Fontana, quindi in una serie di dislivelli che si vedono facilmente
16:10all'interno anche di questa riproduzione e che costituiscono una sequenza di piani e di spazi
16:17fra loro concatenati, come vedete anche qui il giardino è racchiuso. Boboli avrà un importante
16:25ampliamento seicentesco che vedrà un altro asse trasversale che culmina in una vasca in un grande
16:34prato e anche qui l'asse trasversale, questa volta in forte discesa, ha tutta una serie di
16:40prospettive laterali che si intrecciano alla prospettiva originale e primitiva che è quella
16:47che faceva capo alla facciata di Pitti. La grande differenza fra il giardino di Boboli e le altre
16:59ville medice sta nel fatto che il giardino di Boboli è l'unico giardino di rappresentanza
17:05della famiglia Medici ed è per questo che subisce nel tempo ampliamenti che in qualche modo cambiano
17:13la fisionomia del giardino. Gli altri giardini hanno giardini di famiglia per viverci con gli
17:18amici, per ricevere ospiti importanti, naturalmente i Medici erano banchieri e commercianti importantissimi
17:27e le ville servivano anche a questo scopo. Questa è una bella immagine dell'ampliamento di Boboli
17:35che dà idea della manifestazione di potenza artistica e anche della voglia di stupire che i Medici
17:48avevano nel loro giardino principale. Quindi, come vi ho detto, a Firenze i giardini della famiglia
17:55Medici sono privati e familiari, ad eccezione di Boboli che è l'unico giardino di rappresentanza.
18:02A Roma, nello stesso periodo, i giardini hanno le stesse caratteristiche di impostazione,
18:13quindi le terrazze, l'asse principale e così via, del giardino fiorentino, ma sono giardini di delizia
18:21spesso al di fuori della corte papallina. Naturalmente il primo giardino che si ricorda in tutti i manuali
18:32di storia del giardino, il primo spazio che viene ricordato come esempio del giardino all'italiana
18:41è il cortile del Belvedere, in Vaticano. Un cortile che, come vedete, fa chiaramente vedere le tre terrazze
18:50sovrapposte, la scenografia finale, fa vedere il sistema delle scalinate, degli accorgimenti per
18:58traguardare questi spazi ed ha una unica prospettiva compatta, serrata tra gli edifici.
19:06Più complicati, ma sempre legati al discorso della prospettiva unica, sono per esempio questo giardino
19:16di Villalante a Bagnaia, che è uno dei giardini più fantastici che noi abbiamo, qui siamo nelle regole
19:27del rinascimento, ma già con una proiezione nel manierismo, in cui abbiamo anche qui le terrazze,
19:33una, due, tre e anche quattro in fondo, e poi abbiamo una caratteristica singolare in cui
19:43l'edificio principale ha due diversi corpi, perché proprio l'idea del casino di delizia è l'idea
19:51della frammentazione dell'edificio, non c'è niente di monumentale, e poi abbiamo un sistema d'acqua
19:58che è particolarmente interessante e che ha una catenaria d'acqua, che è quello che noi vedremo
20:05poi in tantissime esperienze rinascimentali, ha addirittura i parterre d'acqua, cioè la partizione
20:17della prima terrazza in quattro parti, non è legata a sistemi a giardino, a prato, ma è legata
20:24a parterre d'acqua. Qui siamo a Caprarola e anche qui vedete come vi sia un percorso longitudinale
20:34importante che arriva fino a arrivare alle soglie della campagna, abbiamo un elemento che è questa
20:44catenaria d'acqua che è simile a quella di Villalante e qui l'edificio principale è addirittura fuori
20:55dell'impianto del giardino, ma anche qui vedete che i canoni, le tre terrazze, il rapporto di legame con
21:04le scalinate e le terrazze, le vasche, il piccolo edificio centrale e così via rispondono in pieno
21:13ai canoni del rinascimento. Di Villa d'Este attivo, vi mostro prima la pianta e poi qualche
21:21immagine, perché se il visitatore inesperto che va a Villa d'Este non capisce che si trova di
21:31fronte a un impianto regolare di tipo rinascimentale, quindi anche qui visuale principale,
21:40prospettive che si intrecciano a questo sistema, terrazze con scalinate, ma è fuorviato dagli
21:50elementi sovrapposti di decoro e pensa di essere in un giardino quanto meno di un secolo dopo,
21:57perché gli effetti strabilianti che in questo giardino ci sono pongono sempre in una situazione
22:04di aspettativa e di stupore che sembra legata più a un periodo successivo. Naturalmente il
22:13rinascimento non è solo a Firenze e a Roma, nel Veneto operano due grandissimi architetti che sono
22:23il Palladio e lo Scamozzi, che operano in un modo particolare in città, ma soprattutto nelle
22:31ville di campagna, dove la campagna è dentro e fuori la villa, vuole dire che il paesaggio immerge
22:40totalmente la villa, la immerge fuori perché sono ville che sono anche centri di produzione
22:46agricola, non sono solo ville casini di delizie come abbiamo visto per la nobiltà papalina romana,
22:54ma sono proprio centri di produzione agricola e all'interno ripropongono scene di vendemmie,
23:06di paesaggi, quindi proprio un'idea di essere immersi totalmente nella natura. Questa è Villa
23:15Manin a Passariano, vedete come nonostante l'indicazione dell'asse prospettico principale,
23:23ci siano queste tanaglie che si chiamano barchesse, questi edifici che sono legati
23:33più alla conduzione che non alla vita nella villa e poi il giardino si arricchisce fuori
23:43di elementi monumentali come questa sorta di tempio con vasca che poi saranno uno dei motivi
23:54ripresi con grande foga nel settecento nel giardino inglese in cui questo neo rinascimento riaffiorerà
24:06in modo assai interessante, vedremo poi con che caratteristiche. Naturalmente il giardino
24:15all'italiana ha una sua fortuna in Europa e proprio di questo ci occuperemo nelle prossime
24:25immagini, la fortuna del giardino all'italiana in Europa. In Francia Carlo V, Carlo VIII che era
24:36venuto in Italia per motivi non certo amichevoli, quando finisce la sua campagna di Italia torna
24:48in Francia portandosi molti artisti italiani, a questo fanno d'accompagnamento e da diffusione
24:57le stampe di Jacques-André de Cerceau che pubblica nel 1576 e nel 1579 un grande libro in cui dà
25:10conto di tutti i castelli e giardini che sono in Francia in quel periodo, una sorta di almanacco
25:17dei castelli e della nobiltà di quel periodo. In Olanda invece si ha un ritorno a un giardino
25:26molto più semplificato legato alle regole dettate da Leon Battista Alberti, quindi più umanistico
25:34che rinascimentale. In Inghilterra finalmente si ha un periodo di pace, avvento dei Tudor nel 1485,
25:45recupero delle tradizioni medievali e costruzione di alcuni palazzi importanti,
25:51fra cui Hampton Court nel 1525 per conto di Enrico VIII. Quindi come vedete c'è sempre un legame,
26:00abbiamo detto all'inizio, tra le paci, i sistemi di governo, le attività e l'impostazione di chi
26:11regna e gli edifici. Qui siamo in Francia, questo è Saint Germain Allee ed è qui potete vedere un
26:21classico giardinale italiano, prospettiva centrale, terrazze che addirittura qui diventano quasi cinque,
26:27sistemi di arricchimento delle terrazze con le scalinate, con le grotte e così via. Questo è
26:37il castello di Blois che sarebbe una situazione più arcaica nel senso che il giardino viene
26:43costruito sempre su tre terrazze, sempre con le prospettive che ormai conosciamo, ma fuori del
26:51castello che resta un castello ancora di tipo quasi medioevale. Questo viceversa un esempio
26:58landese in cui vedete che per esempio la partizione è soltanto in due spazi, il rigore geometrico c'è
27:10ma non è così sovrabbondante come quello che abbiamo visto nei giardini all'italiana precedenti
27:20e c'è quasi una ricerca più intima di uno spazio da vivere. Siamo in un sistema più borghese
27:27rispetto alle grandi corti che abbiamo visto finora. In Inghilterra abbiamo detto il recupero
27:34della tradizione medioevale che si sviluppa soprattutto in questa complicata opera di parterre
27:46legate a quella che come abbiamo detto oggi chiamiamo arte topiaria che addirittura ha un
27:57catalogo di come si possono costruire spazi come questi che vengono chiamati nodes, cioè nodi,
28:04intreccio di essenze sempreverdi in cui ancora, sembra impossibile perché siamo in Inghilterra,
28:14ma non compaiono i fiori. Nello stesso periodo abbiamo visto come sempre si accompagna al
28:25disegno del giardino lo studio delle piante e allora nello stesso periodo cominciano a sorgere
28:32gli orti botanici che servono per studiare le erbe, le loro proprietà, per applicarle e per
28:41meglio conoscerle e naturalmente, anche se non è proprio il primissimo, ma insomma quello che viene
28:50considerato la madre di tutti gli orti botanici del mondo è Padova con una sua forma che ricorda
29:00l'isola Biciterra di Francesco Colonna, è tondo, è quadripartito, quindi ha in sé tutti gli elementi
29:07caratteristici dell'iconografia classica, ma al tempo stesso contiene molti elementi fondamentali.
29:17In Toscana per la verità ne era stato costruito uno a Pisa un paio d'anni prima e in Toscana si
29:26ha anche un esempio del tutto particolare di un orto botanico non legato a un'università,
29:33ma legato a un ospedale che è quello di Firenze che viene fatto dalla corte medicea per al servizio
29:41dell'ospedale di Santa Maria Novella. Gli orti botanici avranno una grandissima evoluzione,
29:47qui vediamo il Physical Garden di Celsi, li vediamo in una rappresentazione per la verità
29:57settecentesca, ma questo per dimostrare come vi sia poi una continuità e anche un grandissimo
30:04scambio fra tutti gli orti botanici d'Europa, la gente ormai si muove, si scambiano le piante,
30:13i semi, le informazioni e culmine di questa situazione è certamente l'orto botanico di
30:20Leida che avrà una funzione fondamentale in questa situazione, ma la storia cambia
30:31e allora ci occupiamo degli assolutismi e del giardino alla francese. Siamo ormai nel
30:41secolo XVII e il secolo XVII è caratterizzato da nuovi fermenti libertari, grandi guerre,
30:53calamità e pestilenze, ricordate tutti il Manzoni, consolidamento degli assolutismi
31:03regionali, ma sarebbe nazionali, estetica solenne e grandiosa e le accademie. L'assolutismo,
31:17l'estetica solenne e grandiosa e le accademie sono fatti legati insieme. Il sovrano assoluto
31:26chiede un rispetto assoluto, impone delle regole che sono regole comportamentali, regole
31:37di produzione sociale, ma che sono anche regole estetiche e l'estetica è un'estetica enfatica
31:44che in qualche modo deve riconoscere al sovrano di essere un grande sovrano e le accademie
31:49sono lo strumento per fare questo. Quindi le accademie reali per fare gli arazzi che
31:56poi verranno diffusi dappertutto, per fare le porcellane che poi diventeranno, per fare
32:02le mode, quello che oggi potrebbero fare i mass media, i giornali, le televisioni, allora
32:09lo facevano le accademie, dirigevano e indirizzavano il gusto. Cambia non solo l'estetica dei
32:18giardini e dei parchi, ma anche l'estetica delle città. Place des Vosges, 1604-1612
32:27a Parigi è la prima piazza alberata della storia che noi ricordiamo, è una piazza tuttora
32:36bellissima che è rimasta peraltro intatta nella sua forma, nelle sue proporzioni, nel
32:42rapporto con gli edifici intorno ed è appunto un modo diverso di vivere nella piazza. Le
32:50promenades, è sempre Parigi l'elemento dominante di questo periodo, sono i grandi viali alberati
32:59dove si può passeggiare o andare in carrozza e tuttora conosciamo benissimo les Champs-Elysées,
33:07anche se invece Cours Larenne non lo ricordiamo più come elemento vitale. Naturalmente
33:16l'estetica, abbiamo detto, cambia e quindi cambia questo rapporto che noi abbiamo visto
33:22molto legato, molto intimo nel giardino all'italiana, cambia su scenografie imponenti che
33:30i alti dignitari di corte cominciano a darsi e che poi il sovrano sarà quello che assorbirà
33:40tutte queste caratteristiche. Ci sono tre figure centrali che operano in questo periodo,
33:46che sono Louis Levaux 1612-1670, André Le Nôtre che è quello più conosciuto 1613-1700
33:57e Charles Le Brune 1619-1690 che sono architetti e decoratori che imposteranno e realizzeranno
34:10le più grandi realizzazioni di giardino alla francese, fra cui ovviamente Versailles.
34:17Versailles è il campo di prova del giardino alla francese, quello in cui sono messe in
34:26atto tutte le componenti estetiche che il sovrano, il re Sole, vuole far vedere e mostrare
34:35ai suoi sudditi. Quindi c'è un sistema di ingresso abbastanza complicato, con una grande
34:44rotonda di viali di accesso, un palazzo al di là da una cancellata con una grande corte
34:52reale, iniziano i primi giardini che fiancheggiano il palazzo a destra e a sinistra e poi c'è
35:00un'infinita prospettiva praticamente unica che congiunge il palazzo proprio con il cielo,
35:11quasi a simbolizzare una continuità di potere che direttamente dal cielo o da Dio come vogliamo
35:20veniva data al sovrano che poi spandeva le sue meraviglie su tutta la corte. Le caratteristiche
35:31del giardino alla francese sono appunto la grandiosità del progetto, la vastità della superficie,
35:37la prospettiva unica verso l'infinito, le acque, bacini, fontane, poi vedremo alcune immagini,
35:46gli effetti speciali su spazi minori relazionati alla prospettiva centrale. Qui vedete un grande
35:54sistema di acque e anche una vita di corte intorno, queste sono le immagini che il re
36:00Sole voleva del suo giardino, anche questo, giochi d'acqua, effetto di gente che ammira
36:08e questa è un'immagine attuale che mostra come questo sistema sia veramente una proiezione
36:15verso l'infinito e l'uso dell'oro e delle fontane serva ad enfatizzare questo sistema
36:23assoluto che si lega direttamente dalla terra dove si banchetta e ci si può divertire fino
36:32al cielo dove veniamo guardati con benevole interesse da chi è sopra di noi. La diffusione
36:44del giardino alla francese ovviamente avviene dappertutto in Italia, Spagna, Austria, Germania,
36:51raramente si raggiungono le grandiosità della Francia, gli spazi sono molto più piccoli
36:57e poi entrerà in rapporto col manierismo prima e poi si evolverà nel Rococo. Questa è una
37:07bellissima immagine di un giardino particolare sfortunato perché ha una vita brevissima
37:18che Federico V si fa costruire ad Heidelberg ed è l'Ortus Palatinus finito di costruire
37:30nel 1615 che purtroppo ha l'avventura di incappare nella guerra dei 30 anni che andrà
37:41dal 1618 al 1648 e che essendo Federico V perdente vedrà come prima, non prima, ma
37:53come grande vittima di questa guerra la distruzione di questo meraviglioso giardino. Un tema grosso
38:03questo delle opere d'arte e delle guerre che ancora oggi purtroppo è attualissimo,
38:12le vittime sono i soldati, i civili, ma anche opere che avrebbero testimoniato in qualche
38:21modo la grandezza di un passato. Heidelberg e l'Ortus Palatinus è fra queste. Vi invito
38:30a vedere in questa diapositiva come sia pure in una situazione conclusa questo grande e
38:39imponente giardino sia un giardino totalmente immerso in un paesaggio che già preluderà
38:47alle situazioni settecentesche di maggior riferimento alla natura e di più intenso
38:55legame con quello che è il mondo circostante. Concludiamo qui questa lezione sul giardino
39:03classico che è stata una lezione direi importante da un punto di vista formativo e naturalmente
39:13come sempre vi invito a consultare il nostro sito Internet per gli approfondimenti necessari
39:21e naturalmente mi auguro che siate stati anche un po' divertiti da questa lezione.
39:43Grazie

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