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prof. Alessandro Benigni
Trascrizione
00:00Ora cominciamo il percorso sulle rivoluzioni partendo dalla rivoluzione industriale in
00:07Inghilterra, vedremo poi la rivoluzione americana, naturalmente la rivoluzione francese e poi tutte
00:14le altre rivoluzioni del percorso di quest'anno e cominciamo con un quadro generale. Vi propongo
00:23una lettura come dire introduttiva poi magari ci avviciniamo al percorso del manuale in modo da
00:34fare appunto una presentazione che ci aiuti a entrare nello studio del capitolo. Ecco l'immagine
00:43credo che sia abbastanza chiara, si vede in modo abbastanza distinto questi campi chiusi. È un
00:52panorama naturalmente della campagna inglese, si notano degli appezzamenti di terreno che sono
00:58recintati, che sono organizzati, che sono sistemati vedete come dire in modo squadrato direi, si
01:08distinguono molto chiaramente tutti i vari elementi come dei soldatini in un campo di
01:14battaglia. Che cosa ci propone questa immagine? Ci propone proprio come dire il punto di partenza
01:26di quella che è stata la prima rivoluzione industriale e quindi diciamo ci dà il là per
01:35introdurre il nostro discorso. Sì il secolo più o meno la periodizzazione è quella del settecento
01:43e con un senno di poi potremmo dire che tra quelli che festeggiarono il capodanno del settecento
01:50quelli che avevano i maggiori motivi per essere molto fiduciosi nel futuro erano proprio gli
01:54inglesi. Naturalmente non tutti gli inglesi, i nobili inglesi, i borghesi inglesi cioè quelli
02:02che appartenevano ai due classi, i due ceti che potevano approfittare di quella ricchezza che dopo
02:10la stagione dei conflitti politici e religiosi si stava accumulando o si era addirittura ben
02:16accumulata nel paese. Approfittare in che senso? In un modo molto diverso da quello che accadrà
02:23invece nell'area mediterranea dell'Europa dove la ricchezza non viene gestita in questo modo. Qui
02:30c'è già in qualche modo uno spirito imprenditoriale, questa ricchezza viene utilizzata per la crescita,
02:36una crescita che darà un'accelerazione dagli esiti straordinari. E' qui nella Gran Bretagna del
02:45settecento che si verifica una svolta, un passaggio per utilizzare il termine del nostro manuale,
02:55un passaggio storico dal quale non ci sarà più ritorno e sarà caratterizzante non solo per
03:05l'economia ma per l'intera civiltà occidentale e questo passaggio viene appunto chiamato
03:11rivoluzione industriale. Questa rivoluzione industriale come vedremo avrà a che fare con
03:20una serie di altre rivoluzioni in qualche modo, la rivoluzione demografica, quella agricola ma
03:28il fine è quello appunto dell'industria, l'apice viene raggiunto con la rivoluzione industriale.
03:36Questa rivoluzione industriale è considerata come dire il momento, il passaggio, la svolta più
03:42radicale avvenuta dal neolitico in giù, da quando i cacciatori raccoglitori si trasformano,
03:53diventano pian piano agricoltori allevatori. Questa piccola grande rivoluzione del neolitico
04:00in cui viene rivoluzionata non solo l'alimentazione ma tutta l'intera società umana, i rapporti
04:06sociali, le forme di potere e il modo di vivere. Allora perché in Inghilterra? Abbiamo dato
04:15un'occhiata prima ai campi inglesi, abbiamo detto che la rivoluzione industriale è inglese, perché
04:20in Inghilterra? In Europa la Gran Bretagna è l'unico paese che in questo momento ha le
04:29precondizioni per cui si può verificare una rivoluzione di questa portata.
04:37Ecco quali sono allora le precondizioni, come mai in Europa solo la Gran Bretagna mostra delle
04:49condizioni che rendono possibile una rivoluzione di questa portata? Allora le radici di questa
04:57situazione vanno riscontrate alla scelta di Elisabetta I di assecondare la naturale vocazione
05:05dell'isola sostanzialmente, trasformandola da paese povero, un paese di allevatori di pecore,
05:14un paese che sostanzialmente esportava la lagrezza, trasformarla in una nazione invece di marinai che
05:23diventeranno poi padroni degli oceani che hanno la più grande flotta dell'epoca. Le imprese dei
05:31corsari, la tratta degli schiavi portano enormi ricchezze private che poi attraverso tasse
05:40equamente distribuite e seminate, diciamo così, spalmate in tutte le categorie sociali si sono
05:50convertite in ricchezza pubblica. Inoltre, andando più avanti, la vittoria del Parlamento,
05:57in collegamento con la gloriosa rivoluzione, aveva permesso agli inglesi di adattare in modo
06:06molto rapido le leggi dello Stato alle necessità del commercio e alle necessità di quella proto
06:14industria che già era attiva delle manifatture, di assecondare lo sviluppo di questa grande
06:20imprenditorialità che avevano gli inglesi. Facciamo un esempio, diversamente che nel resto d'Europa,
06:30in Gran Bretagna c'era già stata l'abolizione delle dogane che bloccavano i commerci interni,
06:36quindi quel protezionismo, tutta quella serie di ostacoli al libero scambio del commercio e
06:43alla libera impresa. In Gran Bretagna erano già acqua passata. Abbiamo questi elementi favorevoli
06:51e grazie a questo, nella prima metà del XVIII secolo, il Paese vede un incremento straordinario
07:00di scambi commerciali e quindi di consumi. Le sue compagnie commerciali importano e utilizzano
07:09un'ampia gamma di merci esotiche, più di qualsiasi altra zona d'Europa, non solo le spezie, non solo
07:20le sete più raffinate, ma lo zucchero, il caffè, il cotone, soprattutto il tè. Ecco il tè arriva a
07:30Londra, faccio questa parentesi poi cominciamo davvero, non voglio allungarmi troppo, arriva a
07:38Londra nel 1658 e ancora prima di arrivare ha questa fama incredibile di bevanda super curativa,
07:47quasi una pozione magica in grado di curare qualsiasi tipo di disturbo. Già nel 1700 è un
07:55rito collettivo, la dinamica sociale che si innesta e si diffonde, si concretizza e prende
08:03corpo a partire da un alimento tutto sommato, una bevanda in questo caso. È un rito collettivo di
08:12massa, consumato da un numero sempre maggiore di persone naturalmente, un po' di tutti gli
08:20strati. Naturalmente poi per servirlo c'è bisogno di un corredo, tazze, bricchi, recipienti,
08:28tutta una specie di mini cerimoniale con le tazze che devono essere di porcellana finissima,
08:39quindi anche la distinzione sociale. E poi naturalmente perché solo i cinesi sapevano
08:45fabbricare questa porcellana finissima è necessario commerciare con i cinesi, carpirne
08:51i segreti. Ecco quindi tutto un meccanismo che si amplifica ben al di là del mero consumo della
08:59bevanda. Allora chiudo solo questo per dirvi che anche attraverso questi meccanismi si creano le
09:08basi della rivoluzione industriale e comunque in ogni caso non il commercio, non l'artigianato,
09:17nell'uno o nell'altro avrebbero potuto portare a risultati così strepitosi se in Inghilterra non
09:28si fosse contemporaneamente verificata una grande rivoluzione agricola. Ecco, è questo il punto che
09:37trattiamo adesso che naturalmente prima ancora ha a che fare con una ripresa demografica.
09:46700 è un secolo di profonde trasformazioni, un secolo che segna in qualche modo il passaggio
09:58dell'era medievale all'epoca moderna e ci sono diverse trasformazioni, ci sono numerose
10:14trasformazioni economiche e sociali che caratterizzano il nuovo volto dell'Europa. In
10:25questo periodo si registra un forte aumento demografico, la prima rivoluzione è quella
10:31demografica. Da questo momento in poi la crescita della popolazione è rapida e costante. Vi dico
10:41che in manuale ci dicono che nel corso del secolo la popolazione aumenta del 50%, passando, nel caso
10:51dell'Europa, da 125 a 195 milioni. È una crescita che è iniziata nell'area centro-settentrionale
11:04dell'Europa e è dovuta a una serie piuttosto complessa di fattori, a un insieme di fattori,
11:15tra i quali ricordiamo soltanto alcuni elementi principali. Il primo è quello della scomparsa
11:28della peste, il miglioramento delle condizioni igieniche sanitarie, della pulizia e quindi
11:38questo è stato il primo fattore, una serie di azioni di prevenzione tutto sommato, perché l'igiene
11:51non è curativa, previene. Poi anche l'abbassamento dell'età del matrimonio, ci si sposa più giovani,
12:02la fertilità è più alta e quindi naturalmente l'aumento delle nascite. Poi anche il lungo
12:12periodo di pace, perché no, dal 1763 al 1789 e quindi complessivamente anche una pace internazionale,
12:27con cui l'ho messa per ultima, una pace internazionale che facilita questa crescita. E anche la mondializzazione
12:36degli scambi, cioè un impatto minore delle carestie, che quando avvengono, perché avvengono ancora naturalmente,
12:49ma sono compensate dalla possibilità di acquistare prodotti da altri mercati, quindi non si rimane
12:56totalmente senza cibo. Ecco, naturalmente il secondo punto delle rivoluzioni nell'agricoltura e nel commercio,
13:08nel corso del Settecento, migliora anche la produzione agricola. C'è l'introduzione di nuove culture, il mais e le patate,
13:16che abbiamo già ricordato, e qui ormai diventano una caratteristica consolidata della nuova cultura,
13:25anche nuove tecniche intensive, la rotazione quadrennale, inoltre si intensifica anche l'allevamento bovino,
13:33che è integrato, è maggiormente integrato con l'attività agricola. Tuttavia, diciamo così, la vera causa dell'aumento
13:45della produttività è senz'altro la rotazione quadrennale, che consiste nel dividere, ecco l'idea di dividere il terreno
13:54in quattro parti, lasciando le une in colta per un anno e le altre invece cambiano cultura ogni anno, così da non impoverire
14:01il terreno e aumentarne la produttività. Si pensa che questo nuovo tipo di agricoltura si sviluppa soprattutto nei Paesi Bassi,
14:10in Inghilterra centro-meridionale, e si pensa appunto che nei dati si registra un aumento della produzione del 50%,
14:19ma le cause profonde, diciamo così, della rivoluzione agricola inglese sono la chiusura delle terre comuni e dei campi aperti,
14:31attraverso delle recinzioni e conseguentemente degli investimenti dei proprietari terrieri in nuove tecnologie agricole,
14:40in nuove tecniche agricole. Il resto dell'Europa presenta caratteristiche diverse e questo va detto subito, la privatizzazione è un fenomeno
14:54del nord Europa, nel nord Europa c'è il denaro per gli investimenti, ma un denaro degli investimenti che viene effettivamente fatto circolare,
15:04che viene effettivamente portato ad essere utilizzato, mentre invece nell'Europa meridionale le cose vanno diversamente.
15:18Il resto dell'Europa presenta caratteristiche abbastanza diverse. In Europa meridionale c'è ancora il latifondo, si adotta ancora l'agricoltura estensiva,
15:30poi c'è l'Europa nord orientale, dove la crescita nel settore agricolo è dovuta all'aumento delle terre coltivate, si allargano le terre da coltivare
15:46e non invece all'introduzione di nuove tecniche, le tecniche rimangono più o meno le stesse.
15:53Questa nuova espansione riguarda naturalmente anche il commercio più in generale, che subisce un processo di globalizzazione.
16:07Viene ampliato il volume di affari, la tipologia delle merci viene ampliata, aumentano gli scambi commerciali intercontinentali
16:21ed è un aumento questo che ha luogo soprattutto tra l'Europa e l'America, come la cartina che ho tratto del vostro libro, quindi la trovate come la cartina ci mostra.
16:35Si verificano scambi anche tra l'Asia e l'Europa naturalmente, si intensificano gli scambi, ma soprattutto di spezie, di tessuti, però aumenta anche l'esportazione.
16:47E' interessante questo, aumenta l'esportazione di manufatti metallici dall'Europa verso l'America, dove poi vedremo verranno utilizzati in modo massiccio.
17:00Si verifica anche il fenomeno delle riesportazioni, tornando qui adesso su questa cartina, mi viene in mente, cioè prodotti esportati da Asia, Africa e America in Europa
17:15sono riesportati, a volte grezzi, a volte lavorati, e in questo contesto qui è fondamentale il ruolo della Gran Bretagna con la sua vasta rete di domini che riesce a fare.
17:26Quindi per chiudere questo punto che l'investimento dei capitali inglesi, consolidati dall'espansione del commercio e dell'aericoltura, è il carburante che dà luogo alla rivoluzione industriale vera e propria.
17:45La rivoluzione industriale inizia, abbiamo detto, in Inghilterra, con l'uso della macchina a vapore, questo è un modello naturalmente, questa è una fonte artificiale di energia, viene inventata e brevettata da un ingegnere scozzese, James Watt.
18:09C'è da dire che Watt perfeziona un congegno già in uso nelle miniere, ecco questa nuova formula viene utilizzata nell'industria tessile come generatore di energia continua, quindi il collegamento della macchina a vapore con altre macchine a ritessili poi dà inizio a questo processo di meccanizzazione
18:37del mondo produttivo, della catena produttiva e questo comporta la nascita di un luogo nuovo per il lavoro che è la fabbrica, la fabbrica intesa proprio come luogo dove gli operai lavorano insieme per concorrere alla realizzazione di un ciclo produttivo.
19:05Quindi la rivoluzione industriale inizia in Inghilterra con l'uso della macchina a vapore, riepilogando una fonte artificiale di energia inventata e brevettata dall'ingegnere scozzese James Watt che perfeziona un congegno già in uso nelle miniere utilizzate nell'industria tessile come generatore di energia continua.
19:25Ecco qui, l'Inghilterra dell'ultimo ventennio del Settecento, l'Inghilterra dell'ultimo ventennio del Settecento è il terreno fertile per un cambiamento epocale e irriversibile grazie a tre innovazioni decisive, l'invenzione di questa nuova fonte di energia, la macchina a vapore, la meccanizzazione delle lavorazioni e questo è molto importante, l'accentramento della produzione, cioè la fabbrica.
19:53All'inizio le fabbriche sono collocate accanto alle miniere di carbone, molto vicine alle miniere di carbone e quindi per garantire naturalmente la vicinanza del combustibile alle macchine.
20:19Poi con lo sviluppo delle reti stradali e soprattutto delle reti ferroviarie si spostano nelle periferie delle città, perché adesso la fabbrica si sposta dove la mano d'opera è più facilmente reperibile.
20:39I lavoratori vivono in pessime condizioni, lavorano quattordici, quindici, sedici ore al giorno, praticamente passano tutta la vita a lavorare, otto ore di sonno sono ventiquattro ore, ammesso che si potesse dormire otto ore.
21:01Comunque hanno un tasso di mortalità molto alto e quindi le condizioni sono fin dall'inizio molto dure.
21:11Ripilogando la macchina a vapore e altri brevetti che adesso qui riassumiamo, consentono di ottimizzare i processi di produzione, il lavoro si organizza intorno a una catena di macchinari in serie, quindi già emerge l'idea del collegamento logico, della catena di produzione.
21:35I lavori stessi sono concentrati in un unico luogo, che è appunto la fabbrica.
21:43La rivoluzione industriale parte dal settore tessile, si diffonde rapidamente per i suoi evidenti vantaggi, inizialmente le fabbriche nascono vicino ai bacini carboniferi, in seguito lo sviluppo delle strade e delle ferrovie porta a concentrare la produzione in apposite zone industriali nelle periferie urbane.
22:08Naturalmente l'Inghilterra è ricca di materie prime, è già leader del commercio intercontinentale, ma ha anche caratteristiche che la rendono ideale a guidare l'industrializzazione.
22:24Questa rivoluzione industriale si diffonde dall'Inghilterra al nord Europa e poi lentamente nel resto del continente. Quali sono queste caratteristiche che rendono l'Inghilterra un paese speciale?
22:46La disponibilità di capitali da investire, di cui abbiamo già detto, ma anche la disponibilità di mano d'opera e la presenza di una forte cultura imprenditoriale e naturalmente anche la costruzione, fortissima e molto efficiente, di una rete di trasporto locale veramente all'avanguardia per i tempi.
23:16Ci sono poi dei momenti di successiva crescita di questo fenomeno e di esportazione di metodo. Tra gli ultimi decenni del 1700 e prima dell'800 la rivoluzione industriale si espande.
23:43Il Belgio è il primo paese dove compaiono evidenti segni di industrializzazione, dato che come l'Inghilterra ha presente una forte crescita demografica e agricola e ha disponibilità per investire inoltre a riserve di carbone.
24:02L'Europa meridionale invece resta legata ai sistemi vecchi, la Francia. Nei primi decenni dell'800 invece la rivoluzione industriale arriva anche in Francia, ma la Francia è un caso un po' a parte perché la struttura agricola tradizionale francese rallenta in qualche modo la realizzazione e il pieno approdo di questa nuova forma produttiva.
24:32D'altra parte l'Europa risulta come divisa in due parti, come un'Europa a due velocità, l'Europa centrosettentrionale e atlantica, protestante, disponibile a investire, vediamo il legame tra protestantesimo e un certo tipo di cultura del lavoro, e l'Europa meridionale e mediterranea che è cattolica, latifondista, poco interessata a rischio imprenditoriale.
25:02Quali sono le conseguenze della rivoluzione industriale? La nuova organizzazione del lavoro, con questa rigida divisione di compiti all'interno della fabbrica, produce dei profondi cambiamenti nella società e dà origine a due nuove classi sociali, quella degli imprenditori e quella degli operai.
25:24Se i profitti degli imprenditori crescono sempre di più, le condizioni di vita e di lavoro degli operai si fanno spesso pesanti e sono all'origine di un forte aumento della mortalità, soprattutto infantile, nei soborghi industriali.
25:39Nel corso del diciottesimo secolo il ruolo dell'imprenditore subisce delle profonde trasformazioni. All'inizio è una specie di mercante-imprenditore che acquista il cotone, lo trasforma in panno, lo rivende sul mercato e poi dopo, pian piano, successivamente sposta tutti i suoi capitali nell'acquisto di telai meccanici, delle macchine, delle macchine a vapore.
26:06Dà il via alla costruzione di fabbriche vere e proprie, quindi diventa un'industriale capitalista, l'espressione di un nuovo gruppo sociale, quello dell'alta borghesia che assieme al potere economico detiene anche il potere politico sempre più.
26:25Gli altri protagonisti sono gli operai, quindi quest'alta borghesia è in contraposizione con il mondo degli operai salariati. Questi operai salariati sono ex-contadini, in certi casi sono artigiani specializzati, però con la semplificazione del lavoro non c'è bisogno di una grandissima specializzazione,
26:51tant'è vero che anche le donne e i bambini vengono impiegati in questo tipo di iniziativa, confronto tra alta borghesia e salariati. L'operaio, pian piano, è sempre più povero, è privo di mezzi di produzione, diventa un lavoratore totalmente dipendente dalla fabbrica e dalla macchina
27:17e ha come unica risorsa la propria forza di lavoro, quindi è un proletario, questa è una delle definizioni che poi ritroveremo naturalmente nella storia anche della filosofia, un proletariato.
27:31Nella seconda metà del Settecento nasce poi il luddismo, che cos'è questo luddismo? È un movimento di ribellione contro le macchine, ritenuto causa dell'abbassamento dei salari, quindi della povertà e anche della disoccupazione dei proletari, il movimento prende il nome da Ned Ludd,
27:56il quale nel 1779 per primo distrugge una macchina, naturalmente con tutto quello che ne consegue, in negativo perché si tratta di un movimento represso con estrema durezza.

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