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prof. Alessandro Benigni
prof. Alessandro Benigni
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ApprendimentoTrascrizione
00:00Eccoci allora, cerchiamo di proseguire il nostro lavoro su questo concetto molto importante
00:15che riguarda la società di massa, riepiloghiamo, cerco adesso di sottolineare se mi riesce
00:25i punti che noi stiamo trattando. Eccolo qua, periodizzazione, siamo tra la fine del XIX
00:31e l'inizio del XX secolo, le masse assumono un peso sempre maggiore nella società sia per
00:40l'ampliarsi della società industriale che abbiamo visto nell'ospezione precedente sia per l'incremento
00:48demografico, c'è un miglioramento delle condizioni di vita e grazie a questo crescita
01:00del miglioramento delle condizioni di vita si registra anche una crescita della popolazione,
01:05quindi una maggiore urbanizzazione e questo è all'origine del processo di democratizzazione
01:15della vita sociale, della vita politica, ma anche di una crescente omologazione culturale.
01:22E quindi la borghesia, ecco qua il concetto che mi piace sottolineare, la borghesia continua a
01:29essere la classe dominante della società occidentale, si divide al suo interno in alta,
01:35media e piccola borghesia, ma dall'altra parte cresce il proletariato con associazioni operaie,
01:46con i partiti socialisti di ispirazione marxista che diventano sempre più importanti e questo è
01:53il momento in cui nella società della bella epoca si formano i partiti di massa e ci sono
02:04dei paesi in cui viene concesso gradualmente il soffragio universale maschile, compariscono anche
02:15i primi movimenti per la difesa dei diritti delle donne, i primi movimenti feministi e questi
02:29movimenti si battono naturalmente per il diritto di voto alle donne. Volendo riepilogare quello che
02:37abbiamo detto fin qui, la società di massa emerge tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo,
02:44quindi siamo fino all'inizio del 900, società di massa, quindi il concetto è massa, le masse
02:52assumono un peso significativo, sempre più importante nella vita politica, nella vita
02:59sociale e abbiamo dei fattori che favoriscono la sua affermazione, l'abbiamo visto, sono
03:09l'ampliamento della società industriale, l'espansione della produzione standardizzata,
03:13vi ricordate dove andiamo indietro, andiamo a vedere il telorismo, il fordismo, ma poi anche
03:19la crescita demografica, l'urbanizzazione, tutto questo fenomeno di capitalismo finanziario che
03:29sorregge la crescita industriale, la crescita economica e quindi anche i consumi e poi
03:34naturalmente l'estensione del diritto di voto. Questi sono fattori che rendono uomini e donne
03:44via via sempre più consapevoli, sempre più partecipi, favoriscono una democratizzazione
03:49della vita sociale, della vita politica e però attenzione perché la società di massa,
03:55qui è una cartina molto interessante che ci mette a confronto l'incremento della
04:01produzione agricola e industriale, i flussi migratori, molto interessante,
04:06è tratta naturalmente dal vostro manuale, vi consiglio di soffermarvi un attimo su questa
04:13cartina. Stavamo dicendo degli aspetti negativi della società di massa, prima di tutto l'aumento
04:29della dimensione statale, del potere dello Stato, l'espansione della burocrazia, il controllo sulla
04:36vita dei cittadini, ci sono organizzazioni che si fanno sempre più presenti nella vita
04:42dei cittadini, la Chiesa lo è sempre stata, ma adesso si aggiungono i partiti, i sindacati e
04:47questi sfruttano i mezzi di comunicazione per diffondere i propri messaggi, per diffondere
04:54la propria ideologia e per essere sempre più pervasivi. Il mercato di massa infatti va a
05:01costruire un pensiero, un pensiero socialmente condiviso attraverso l'omologazione, attraverso
05:07i consumi che si fanno identici, la pubblicità che condiziona i compratori, i consumatori. Poi
05:15abbiamo i grandi mezzi di comunicazione, la radio, il cinema, i giornali che impongono stili di vita
05:20diciamo così omogenei, sempre più omogenei e quindi c'è questa omologazione. Quindi sì,
05:27la società di massa favorisce la socializzazione, ma genera anche una perdita di autonomia
05:36individuale perché aumenta questo rischio di conformismo, abbiamo detto in classe,
05:40e aumenta il rischio della manipolazione delle masse. Allora il fattore determinante per l'affermazione
05:50di questa società di massa è, abbiamo detto, la crescita demografica, crescita demografica
05:55dell'Europa in particolare, dall'inizio dell'Ottocento. Si calcola che nell'Ottocento
06:00la popolazione europea sia di circa 195 milioni, nel 1914, quindi diciamo meno di un secolo dopo,
06:08un secolo dopo è di 435 milioni, quindi più che raddoppiata. E quali sono i fattori che
06:16contribuiscono a questa incredibile crescita? L'aumento della produzione agricola, prima di tutto
06:29la disponibilità di cibo che riduce le carestie, ma anche il miglioramento delle condizioni igieniche,
06:34soprattutto nelle città. I progressi della scienza, i progressi della scienza medica,
06:40questo riduce la mortalità infantile, vada a sa che se nascono dieci bambini prima ne
06:44muoiono otto, adesso ne muoiono due, è chiaro che se arrivano all'età adulta molti più bambini
06:50c'è una crescita, questo fa impennare il tasso di crescita, non tanto di natalità,
06:56ma di crescita sociale diciamo. Poi anche il discorso dell'urbanizzazione, le città
07:07industriali crescono molto rapidamente, attirano abitanti dalle campagne verso
07:11centri manifattorieri, nell'Ottocento la popolazione urbana cresce sei volte, l'Inghilterra
07:19qui è l'emblema di questa crescita, è il primo paese dove la popolazione urbana supera la
07:27popolazione rurale. L'altro concetto chiave è quello della secolarizzazione, qui non l'ho
07:34messo nelle dispense, lo devo mettere nel prossimo giro, i governi riconoscono la grandezza di un
07:40paese in base al livello culturale della popolazione, infatti insieme al livello culturale
07:54che non è più solo quello della chiesa, si lega questo discorso alla scolarizzazione,
08:03la scolarizzazione obbligatoria che infatti toglie alla chiesa il controllo dell'istruzione,
08:08una società che diventa più laica, più secolare e infatti c'è un'alfabetizzazione sempre più
08:14diffusa, l'alfabetizzazione è essenziale per la nascita della società di massa, perché si impara
08:19a leggere e scrivere e quindi c'è la possibilità di comprendere il messaggio, le idee politiche e
08:26quindi lo sviluppo di una nuova cultura. Abbiamo detto la borghesia, siamo a questo
08:38punto, la borghesia emerge come classe dominante, dopo la rivoluzione francese la borghesia sappiamo
08:49che comincia ad avanzare inesorabilmente, l'aristocrazia pian piano viene relegata ai
09:02margini della società, alla fine del XIX secolo la borghesia conquista i parlamenti grazie
09:13all'estensione del suffragio che diventa via via più largo. Abbiamo detto tre livelli, alta,
09:21media borghesia, non lo ripeto più, la piccola borghesia questo mi interessa, forse ho dimenticato
09:26prima di dirvelo, questo mi interessa, questo è in realtà il vero motore della mobilità sociale e
09:36naturalmente la crescita del proletariato, la crescita del proletariato con le idee che si
09:42ispirano alle idee di Marx e Engels, lo vedremo poi in filosofia, Marx e Engels definiscono il
09:49proletariato come la classe lavoratrice sfruttata dei capitalisti, propongono una società senza
09:55classi come può un pensiero del genere non fare breccia in questi strati sociali. Le idee marxiste
10:05infatti modellano anche la nascita di sindacati, di partiti socialisti, i sindacati lottano per
10:14le migliori condizioni di lavoro e fanno un ottimo lavoro in questo momento perché le condizioni di
10:18lavoro sono disastrose, nascono partiti socialisti, il Partito Socialdemocratico tedesco, importantissimo,
10:25siamo nel 1875, hanno un approccio riformista, vogliono migliorare le condizioni del proletariato
10:31tramite le iniziative di legge, tramite una legislazione progressista e poi il discorso
10:39dell'estensione del diritto di voto di cui abbiamo già parlato. Un attimo ancora sulla
10:54cartina, mi raccomando di dare un'occhiata bene sul manuale perché questa è una storia che si
11:01fa con i numeri, adesso questa è un'introduzione allo studio sui numeri, non mi soffermo tanto,
11:05magari ci torniamo un po' in classe, vediamo anche nei colloqui e adesso passiamo al discorso
11:11delle grandi migrazioni. Allora parliamo adesso di grandi migrazioni, sempre riferimento alla
11:19società di massa nella Belle Epoque, abbiamo già accennato questo punto, diciamo che un
11:27importante elemento distintivo della società di massa sono le grandi migrazioni, che spingono
11:34milioni di europei verso l'America e la destinazione privilegiata sono gli Stati Uniti che sono visti
11:41come la terra delle opportunità in cui è possibile cambiare il corso della propria vita, il proprio
11:47destino, ma le grandi migrazioni rappresentano un fenomeno fondamentale della società di massa,
11:53quindi oltre all'inurbamento nelle città industriali, nelle capitali europee, molti
12:00cittadini emigrano, quindi dalle campagne spostano in città ma si spostano anche fuori dai confini
12:06nazionali in cerca appunto di una vita migliore. In Europa il fenomeno è questo qui, in Europa la
12:13popolazione cresce molto rapidamente, cresce molto rapidamente, la produzione agricola cresce
12:19tantissimo, la produzione manifatturiera non ne parliamo, qual è il problema? Il problema è che
12:24la distribuzione dei beni e la distribuzione del lavoro rimane ineguale, quindi ci sono zone
12:31nelle aree rurali più povere dove l'emigrazione diventa spesso l'unica via per sfuggire alla
12:39fame, per sfuggire alla disoccupazione, per sfuggire alla povertà. Abbiamo qui due grandi
12:46ondate migratorie che nella dispensa sono riassunte in una sola, dal 1840 al 1914,
12:54ce n'è una prima tra 1840 e 1880, qui ci sono 13 milioni di cittadini europei che lasciano
13:02il continente, qui in questa prima fase sono principalmente inglesi, irlandesi, molti tedeschi,
13:09poi una seconda ondata migratoria tra il 1890 e il 1914, dove ci sono circa 900 mila o un milione
13:18di persone all'anno che emigrano e questa volta in particolare emigrano dall'Europa meridionale,
13:24dall'Europa orientale e naturalmente dall'Italia in particolare. E quindi in totale eccolo qua il
13:31punto tra il 1840 e il 1914, ci sono circa 48 milioni a lasciare l'Europa per stabilirsi
13:47altrove. Abbiamo dei punti da ricordare a questo proposito, perché c'è un miglioramento dei
13:54trasporti con rotte transoceaniche, percorse da grandi navi che sono veloci e questo facilita
14:02la mobilità anche per i contadini più poveri e abbiamo detto che la destinazione principale è
14:08senz'altro gli Stati Uniti d'America, ma attenzione, vediamo il concetto dall'altro punto di vista,
14:16diciamo il fatto dall'altro punto di vista, gli Stati Uniti d'America grazie alle immigrazioni
14:21diventano un gigante, un gigante demografico, un gigante economico, perché naturalmente la
14:26grande immigrazione aumenta il lavoro, aumenta la produttività, ma ci sono persone che aumentano
14:35i consumi e quindi fino all'Ottocento, all'inizio del Novecento gli Stati Uniti d'America letteralmente
14:42esplodono. Altri sceltono il Canada, eccolo qui, lo evidenziamo, altri scelgono il Canada,
14:49i paesi dell'America Latina, qualcuno l'Australia. Il punto principale da ricordare in questo
14:58frangente è che l'identikit delle migranti spesso sono giovani, sono giovani maschi. Questi
15:09giovani maschi cosa fanno? Vanno e inizialmente producono un importante risorsa per i paesi di
15:18origine con le rimesse, cioè il denaro inviato alle famiglie che rimangono in patria e quindi
15:24diventano questi emigrati una voce importante nei bilanci statali, inizialmente di origine,
15:29poi però avviano appena posto nel ricongiungimento familiare, quindi chiamano là dove sono emigrati,
15:36la famiglia, la moglie, la fidanzata, il fratello, la sorella, a volte i genitori rimasti soli e
15:42quindi è chiaro che il discorso è molto interessante dal punto di vista demografico,
15:47economico e anche di politica interna, perché naturalmente quelli che arrivano sono portatori
15:51poi di voti, perché pian piano tengono la cittadinanza, pian piano si inseriscono nel
15:56panorama sociale pienamente, quindi anche nella dimensione politica. E molto interessante a
16:02questo proposito il caso di Ellis Island, siamo alle porte di New York, più o meno dove c'è la
16:06Statua della Libertà, un isolotto artificiale, venivano fatti sbarcare qui, questo era il punto
16:11cruciale di transito, gli emigrati venivano ammessi al loro grande sogno della nuova vita,
16:19passando di lì venivano visitati, spezionati, guardati, insomma in qualche modo, e c'è un
16:24bellissimo video, una spezione di video originale dell'epoca su Wikipedia, potete andarlo a vedere
16:29alla voce proprio Ellis Island. Ok, il prossimo argomento riguarda il quadro di repilogo della
16:41Belle Epoque. L'ultimo slide di questa presentazione sulla società di massa nell'epoca della Belle
16:51Epoque e abbiamo detto che stiamo parlando del periodo a cavallo tra 800 e 900, questa è la
16:58Belle Epoque. Belle Epoque perché? Perché per la prima volta, eccolo qui, l'umanità è convinta,
17:08illudendosi di vivere in un'epoca in cui il progresso sembra inarrestabile. La Belle Epoque
17:15quindi è l'età dell'ottimismo, l'età della speranza. Ricorderei anche che siamo dopo il
17:23conflitto franco-prussiano del 70-71, dopo questo periodo se vi ricordate in Europa regna una
17:31lunghissima pace, lunghissima nel senso che nei confronti dell'epoca precedente naturalmente in
17:37realtà non tanto lunga. Comunque ci sono le potenze, le grandi potenze che sono impegnate
17:44principalmente nella costruzione degli imperi coloniali in Asia e in Africa, quindi l'Europa
17:49è relativamente calma e poi il secolo, l'inizio del 1900 viene festeggiato, accolto con entusiasmo,
18:02con questa grande fiducia nel progresso, in un progresso che si pensa inarrestabile per
18:07l'umanità. Naturalmente quest'epoca è piena di illusioni, ma così tranquilla in questa illusione
18:21viene poi definita Belle Epoque, è stata definita Belle Epoque dopo la prima guerra mondiale. Belle
18:29Epoque proprio per esprimere come dire la nostalgia di un'epoca in cui illudendosi,
18:35però tutto era bello illudersi, tutto sembrava possibile, tutto sembrava realizzabile,
18:41i progressi scientifici, tecnologici, l'avanzamento della medicina, le grandi invenzioni avevano
18:48appunto rafforzato questa illusione collettiva per cui la scienza potesse essere in grado di
18:55sconfiggere le malattie, migliorare la vita e portare un benessere e una pace. Il simbolo,
19:00eccolo qua, il simbolo di tutta questa idea è la Tour Eiffel a Parigi, è stata realizzata
19:08per l'esposizione universale dell'89, del 1889 a Parigi naturalmente e rappresentava
19:16molto bene l'intraprendenza, come dire l'audacia del tempo. In effetti la qualità della vita
19:25migliora, c'è questo aumento del tenore della vita, la borghesia esplode, i salariati industriali
19:32stanno sempre meglio, c'è l'introduzione del riposo settimanale, quindi anche questo
19:38discorso del tempo libero che è importantissimo, la nascita delle attività recreative che è
19:45assolutamente sconosciuta nella storia dell'umanità, se non per i nobili, se non per… e quindi il
19:51cabaret, il cinematografo, le gite domenicali nei parchi, ai fiumi, ai laghi, la diffusione
20:01dello sport, delle pratiche sportive e tutta la mitologia che si ripercuote in questi mondi
20:09nuovi che vengono visitati e vengono visitati anche fisicamente il turismo, il turismo inizia
20:15a svilupparsi, soprattutto quello balneare, quello di montagna, i grandi transatlantici,
20:20i primi vogliaerei che rendono accessibili e credibili questi viaggi per tutti e però
20:29eccolo qua, nonostante tutto c'è l'idea che tutto questo ottimismo nasconde dietro
20:37le quinte qualcosa che non va, c'è il razionalismo positivista del XIX secolo e dell'Ottocento
20:44che vedeva la realtà come completamente sotto il domino della scienza, si poteva analizzare,
20:49era regolata da leggi fisiche immutabili, beh questo razionalismo positivista entra
20:54in crisi, entra in crisi perché ci sono nuove scoperte scientifiche, eccole qua, nuove scoperte
21:00scientifiche che rendono chiara l'idea, la teoria dei quanti di Planck, la teoria della
21:07relatività di Einstein, la scoperta della radioattività, l'inconscio di Freud, ma
21:14anche Bergson vedremo che valorizza l'intuizione, che propone una nuova visione della scienza,
21:21non in contrapposizione ma certamente una rivalorizzazione dell'intuizione,
21:25del tempo interno della coscienza, vedremo Williams James, il grande sostenitore del
21:34pragmatismo, il pragmatismo dice sostanzialmente che la verità è determinata dall'efficacia
21:40pratica delle azioni, quindi che non esistono dei criteri universali per il vero e per il
21:44falso, ma dipende appunto dal risultato dell'azione, dal punto di vista pragmatico appunto, tutto
21:55questo mette in crisi l'ottimismo positivista, dicevamo la fiducia cieca nel futuro e si
22:01schiappano le strade all'irrazionalismo, è un termine che dal punto di vista storico possiamo
22:16anche utilizzare, ma dal punto di vista filosofico è un problema perché certamente Nietzsche non è
22:20un irrazionalista, ha una sua idea, una sua concezione razionale, altrimenti non entrerebbe
22:27nei libri di filosofia, dal grande maestro per intenderci, comunque sì, diciamo così,
22:35teorie che criticano, Visione Weltanschauung, Visione del mondo che criticano la società di
22:41massa e si esprimono in dottrine che esaltano la forza, la violenza in certi casi, contro la
22:48mediocrità della vita borghese e quindi insomma diciamo così che si apre la strada a quel grande
22:58periodo di tensione che sarà poi esemplificato e realizzato pienamente purtroppo dalla grande
23:08guerra con i milioni di morti e il disastro europeo che andremo a vedere con tutto quello
23:13che comporterà, con una coda lunga, con uno strascio lungo che anche questa per esempio è
23:19una interpretazione storiografica secondo me molto interessante che quella di Hobsbawm,
23:25l'autore del secolo breve, quel bellissimo testo, il secolo del novecento si chiude poco dopo la
23:32seconda guerra mondiale insomma sostanzialmente, si apre con la prima e si chiude con la guerra
23:37fredda diciamo giù di lì. Morale della favola, questo clima di tensione e queste ombre che si
23:47allungano si vedono già alla fine delle belle epoche e prima della grande guerra, dello scoppio
23:52della grande guerra prima del 1914.