Slimane va via o resta da Celine? Il 21 gennaio scorso Hedi Slimane ha compiuto sei anni di direzione artistica da Celine: un record. A occhio e croce, le sue direzioni creative sono durate sempre meno, ma questa ha già equiparato quella più lunga, ovvero i sei anni e mezzo da Dior Homme. E di certo ha superato quella da Saint Laurent (2012 - 2016). Da notare che Slimane ha sempre lasciato le direzioni creative per sua scelta, tranne nella prima fase di Saint Laurent Homme, quando nel 1999 ha dovuto lasciare dopo l'acquisto del marchio da parte del gruppo Gucci, a capogruppo dell'allora conglomerato PPR, capitanato da Domenico De Sole e da Tom Ford che decise di fare tutto da solo: la donna e l'uomo.
Passati sei anni, Slimane si stanca: alza l'asticella e, se l'azienda non gli concede quello che chiede, lascia. Cioè: non gli rinnova il contratto. Ora, è anche vero che l'ultimo sport nel mondo della moda è giocare alle totonomine dei direttori creativi e degli spostamenti da un brand all'altro degli stessi direttori creativi. Ma questo è un gioco al massacro che brucia posizioni e nomi. Si sa comunque che il gossip della moda è alimentato anche dal senso di colpa che produce il cambiamento. Sinceramente non saprei dire se Slimane lascerà Celine: lui ha portato il marchio a una rilevanza stilistica che equipara una redittività che ha superato i 2,5 miliardi di euro e ha posto lo stesso marchio nella terza posizione della classifica della scuderia LVMH, dove c'è prima Louis Vuitton e poi Dior.
Né credo molto che il gossip che lo vuole da Chanel diventerà mai una realtà: certo, questo è un momento storico in cui potrebbe verificarsi l'impossibile, come il chiacchierato rientro di John Galliano nel gruppo LVMH, destinato a riprendersi Givenchy dov'era arrivato nel 1995. Comunque una cosa si può dire di sicuro: che se andrà via da Celine, ovunque andrà e se andrà, Slimane porterà la sua visione di forme che non ha pari nella moda di oggi.
Passati sei anni, Slimane si stanca: alza l'asticella e, se l'azienda non gli concede quello che chiede, lascia. Cioè: non gli rinnova il contratto. Ora, è anche vero che l'ultimo sport nel mondo della moda è giocare alle totonomine dei direttori creativi e degli spostamenti da un brand all'altro degli stessi direttori creativi. Ma questo è un gioco al massacro che brucia posizioni e nomi. Si sa comunque che il gossip della moda è alimentato anche dal senso di colpa che produce il cambiamento. Sinceramente non saprei dire se Slimane lascerà Celine: lui ha portato il marchio a una rilevanza stilistica che equipara una redittività che ha superato i 2,5 miliardi di euro e ha posto lo stesso marchio nella terza posizione della classifica della scuderia LVMH, dove c'è prima Louis Vuitton e poi Dior.
Né credo molto che il gossip che lo vuole da Chanel diventerà mai una realtà: certo, questo è un momento storico in cui potrebbe verificarsi l'impossibile, come il chiacchierato rientro di John Galliano nel gruppo LVMH, destinato a riprendersi Givenchy dov'era arrivato nel 1995. Comunque una cosa si può dire di sicuro: che se andrà via da Celine, ovunque andrà e se andrà, Slimane porterà la sua visione di forme che non ha pari nella moda di oggi.
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