Balmain, silhouette scultoree e bellezza senza età per la PE 2025 a Parigi
Storia, modernità e visione d'avanguardia. Questi gli elementi della collezione Primavera/Estate 2025 di Balmain. Un omaggio alla tradizione sartoriale della maison, ma che al contempo esplora nuove strade. Il direttore creativo Olivier Rousteing ha tratto ispirazione non solo dagli archivi, ma anche dai codici del marchio degli ultimi 13 anni, quelli che ha contribuito a consolidare.
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Balmain, tra storia e innovazione
Uno degli elementi centrali della collezione è stata l'esplorazione delle forme strutturali, che sono diventate la firma del designer. Spalle potenti, spesso amplificate e scolpite verso l'alto, sono state uno dei leitmotiv. Queste, insieme a fianchi angolari e una nuova declinazione della silhouette "pantalon super droit", hanno reso i look immediatamente riconoscibili e legati al DNA della maison.
Rousteing ha saputo giocare con il contrasto tra silhouette architettoniche e dettagli intricati, come le elaborate decorazioni in perle e ricami fotorealistici, che richiedono settimane di lavorazione. Questi dettagli, realizzati dai maestri artigiani dell'atelier Balmain, hanno portato in passerella un'estetica ricca e opulenta, ma sempre con un tocco di modernità.
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Forme strutturali e la fusione con il beauty
Uno degli aspetti più interessanti della collezione è stata l’integrazione di elementi beauty nel contesto della moda, a dimostrazione della volontà di Rousteing di abbattere i confini tra queste due industrie. La collezione ha coinciso con il lancio di "Les Éternels", una nuova gamma di fragranze sviluppata in collaborazione con Estée Lauder.
La sinergia tra moda e bellezza è apparsa evidente in look come i corpetti bustier che richiamano la forma dei flaconi di profumo Balmain, e nei colori tenui della seta che anticipano una linea di lingerie. Il designer stesso ha dichiarato: «In futuro, moda e bellezza convergeranno in modi inaspettati», ponendo le basi per una nuova era di contaminazioni creative tra questi due mondi.
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Balmain, la rilettura dei classici
Dal punto di vista stilistico, la collezione ha offerto una rilettura dei classici Balmain: dalle righe bretoni reinterpretate in chiave couture, con perle e catene d’oro, al tweed reinventato per creare ensemble freschi e moderni. La collezione si è chiusa in modo spettacolare con abiti che celebravano la forma umana, come l'abito bustier scolpito a mano che evocava la lavorazione della creta e il sorprendente abito con viso che ha concluso la sfilata.
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Balmain, tra storia e innovazione
Uno degli elementi centrali della collezione è stata l'esplorazione delle forme strutturali, che sono diventate la firma del designer. Spalle potenti, spesso amplificate e scolpite verso l'alto, sono state uno dei leitmotiv. Queste, insieme a fianchi angolari e una nuova declinazione della silhouette "pantalon super droit", hanno reso i look immediatamente riconoscibili e legati al DNA della maison.
Rousteing ha saputo giocare con il contrasto tra silhouette architettoniche e dettagli intricati, come le elaborate decorazioni in perle e ricami fotorealistici, che richiedono settimane di lavorazione. Questi dettagli, realizzati dai maestri artigiani dell'atelier Balmain, hanno portato in passerella un'estetica ricca e opulenta, ma sempre con un tocco di modernità.
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Forme strutturali e la fusione con il beauty
Uno degli aspetti più interessanti della collezione è stata l’integrazione di elementi beauty nel contesto della moda, a dimostrazione della volontà di Rousteing di abbattere i confini tra queste due industrie. La collezione ha coinciso con il lancio di "Les Éternels", una nuova gamma di fragranze sviluppata in collaborazione con Estée Lauder.
La sinergia tra moda e bellezza è apparsa evidente in look come i corpetti bustier che richiamano la forma dei flaconi di profumo Balmain, e nei colori tenui della seta che anticipano una linea di lingerie. Il designer stesso ha dichiarato: «In futuro, moda e bellezza convergeranno in modi inaspettati», ponendo le basi per una nuova era di contaminazioni creative tra questi due mondi.
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Balmain, la rilettura dei classici
Dal punto di vista stilistico, la collezione ha offerto una rilettura dei classici Balmain: dalle righe bretoni reinterpretate in chiave couture, con perle e catene d’oro, al tweed reinventato per creare ensemble freschi e moderni. La collezione si è chiusa in modo spettacolare con abiti che celebravano la forma umana, come l'abito bustier scolpito a mano che evocava la lavorazione della creta e il sorprendente abito con viso che ha concluso la sfilata.
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