Con la grazia di un Dio di Alessandro Roia

  • anno scorso
Transcript
00:00 [Musica]
00:04 Speravo che saresti venuto
00:06 Quanti casini avete combinato voi due
00:10 Vincenzo
00:11 Tutto è frutto di un lunghissimo processo
00:14 e in qualche modo il processo era calato dal basso
00:20 quindi è una stratificazione di storie
00:24 sono riflessioni che ho fatto in tanti anni
00:27 rispetto alla storia che volevo raccontare
00:29 rispetto a quanto in una storia anche
00:32 abbastanza semplice, abbastanza lineare
00:35 io volessi poi andare a fondo il più possibile
00:38 e riflettere su alcuni dolori dell'essere umano
00:43 su questo gioco di parole rispetto al titolo
00:45 quasi la presenza di un dio della mitologia
00:48 che infierisce sulla vita dell'essere umano
00:52 e lo fa senza, in questo caso il personaggio di Luca
00:55 lo fa ponendosi quasi al di sopra
00:57 del ruolo dei propri simili
00:59 ed era un po' questo
01:01 e queste e tante altre piccole declinazioni
01:03 che sono state poi quello che mi ha portato
01:05 a fare questo tipo di film pop
01:07 [Musica]
01:10 Un piccolo angelo vendicatore
01:12 che in qualche modo anche con la figura
01:14 è una figura ambigua
01:16 perché chi è che si può permettere di vendicare
01:18 chi e cosa
01:20 in questo caso poi Luca si nutre di una paranoia
01:23 di un senso di colpa, di ricordi
01:25 che probabilmente sono anche fuori fuoco
01:28 sono anche frutto di sfocature appunto del tempo
01:31 quindi più che un angelo vendicatore
01:33 si eleva come detto prima
01:36 a uno degli dèi
01:38 che saccanisce sugli esseri umani
01:41 in qualche modo no?
01:42 per il proprio ego
01:44 per nutrire il proprio essere
01:47 un essere superiore in qualche modo
01:49 lo stare dietro al personaggio
01:51 e andarli vicino
01:53 non vuol dire che
01:55 il protagonista debba essere poi l'eroe
01:58 del film no?
01:59 forse gli eroi siamo noi
02:01 che osserviamo questa storia
02:04 tra dèi e miseri umani
02:06 e quindi mi interessava anche questo tipo di rapporto
02:10 tra la macchina da presa
02:12 il cosiddetto protagonista
02:14 la figura del protagonista eroe
02:16 spesso all'interno del, come dire,
02:18 della normale narrazione filmica
02:21 e pensavo potesse essere interessante
02:25 uno dei protagonisti è sicuramente Genova
02:37 con i suoi vicoli, con i suoi anfratti
02:39 con le sue ombre
02:41 quando io e Ivano Fachini abbiamo scritto il film
02:44 non abbiamo specificato la città
02:46 non è un film che volevamo
02:48 inserire per raccontare una città
02:50 ma era bene il contrario
02:52 la nostra storia a noi serviva
02:54 un'arena
02:55 che diventasse personaggio
02:57 e questo era descritto nel film
02:59 la città è un personaggio
03:01 che abbraccia, respinge, accoglie
03:03 spaventa i personaggi
03:06 che vi si muovono dentro
03:08 e quando il produttore ha letto
03:10 una delle prime stesure
03:11 dove io avevo messo delle piccole note
03:13 rispetto alle caratteristiche della città
03:15 lui ha detto "dobbiamo andare a Genova"
03:17 per raccontare la nonna a Genova
03:19 già poco raccontata
03:21 ma raccontata magari
03:23 a modo di cartolina
03:25 con quei due o tre angoli
03:27 abbastanza riconoscibili
03:29 ma cercare di metterci le mani dentro
03:31 nella stratificazione, nella multietnicità
03:33 appunto nelle luci e ombre
03:35 come hai detto tu
03:37 e il feeling è scattato abbastanza subito
03:39 ed è un film notturno
03:41 anche quando c'è la luce
03:43 arriva filtrata
03:45 da una foschia
03:47 nello sguardo dei protagonisti
03:49 dei cinquantenne in cerca di quella grazia
03:51 sperando in quella grazia
03:53 in continua fuga
03:55 dal presente
03:57 viviamo non lontani
03:59 da quello che eravamo anni fa
04:01 in realtà
04:03 siamo cresciuti dentro
04:05 quest'armatura di corpo che abbiamo
04:07 ma in qualche modo
04:09 siamo sempre noi stessi
04:11 siamo sempre gli stessi
04:13 quando siamo insieme i nostri amici
04:15 abbiamo gli stessi riflessi
04:17 le stesse modalità di relazione
04:19 e non è l'età che rende saggi
04:21 non è l'età
04:23 o solo l'esperienza
04:25 che ci cambia
04:27 spesso nascondiamo
04:29 o proteggiamo noi stessi
04:31 all'interno di dinamiche poi sociali
04:33 e loro sono così
04:35 sono sempre stati loro
04:37 la miseria in qualche modo
04:39 meravigliosa e tenera che ci appartiene a tutti
04:41 di Maurizio
04:43 qualcosa che io vedo
04:45 spesso e che
04:47 mi ha sempre affascinato nella sua grazia
04:49 appunto
04:51 o un personaggio come Claudia
04:53 che in qualche modo appartiene anche
04:55 probabilmente ad una gioventù
04:57 anche estrema in qualche modo
04:59 e queste relazioni anche con le droghe
05:01 allucinogene
05:03 ma che ha trovato poi la sua strada
05:05 la sua strada che è la strada
05:07 appunto di lavorare
05:09 all'interno
05:11 dell'acquario
05:13 in questo caso l'acquario di Genova
05:15 che è uno dei pochi posti in cui si fa
05:17 un riferimento diretto
05:19 ed è probabilmente una biologa marina
05:21 a noi non interessa ma vediamo che è sicuramente più
05:23 inserita
05:25 in un certo contesto sociale
05:27 ma allo stesso tempo rimane lei
05:29 con le scarpe
05:31 di quando magari era ragazza
05:33 con quell'idea un po' transcore
05:35 di musica e di look
05:37 o l'idea di ogni tanto
05:39 di non ballarci ancora
05:41 è una storia di fantasmi come detto
05:43 i fantasmi non sono quelli che passano
05:45 a miglior vita ma sono le proiezioni
05:47 dei noi giovani che vivono il presente
05:49 come se fosse lasciato un'impronta
05:51 nel tempo poi
05:53 come si sviluppano poi le foto
05:55 o la pellicola stessa che viene
05:57 che scorre e dà l'immagine
06:00 Era importante che venivesse a salutare
06:02 ora è tornata in casa
06:04 A volte mi sembrava di non conoscerlo
06:06 Era un buco nero come te
06:08 e si è andato via da un momento all'altro
06:10 Qual era la tua ambizione
06:12 danzando con la grazia di un dio?
06:14 La mia ambizione era quella innanzitutto di fare un film
06:16 di riuscire a fare un film
06:18 che sembra una frase
06:20 scontata e sciocca ma secondo me molte volte
06:22 quando si inizia un progetto
06:24 spesso quello che vediamo
06:26 non è
06:28 quello che io considero un film
06:30 ma un esercizio audiovisivo
06:32 pieno di
06:34 non lo so, di sciatterie
06:36 spesso di
06:38 un atteggiamento strano nei confronti
06:40 del pubblico come se il pubblico fosse
06:42 poco intelligente
06:44 quindi dando di tante informazioni
06:46 dando poco spazio
06:48 all'immaginazione, poco spazio al poter
06:50 far macerare poi il film
06:52 dentro. Quindi l'ambizione è quella di fare
06:54 un film che andasse da un punto
06:56 ad un altro in maniera anche molto breve
06:58 perché la mia idea era quella di fare un film
07:00 da 80 minuti e meno male
07:02 ci sono riuscito
07:04 e questo mi sembrava già una grande
07:06 odissea
07:08 poter portare a termine
07:10 una cosa del genere quindi
07:12 l'ambizione è stata
07:14 in qualche modo
07:16 sedata e compiuta.
07:18 [Musica]

Consigliato