Milano, 9 nov. (askanews) - Un'istallazione d'arte interattiva per invitare a "toccare", "vedere" e "capire" come la nostra mente elabora i colori. E' "Kaleidoscopes", opera dell'artista intermediale Karina Smigla-Bobinski, ospitata a Milano all'intero del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. "Questa installazione vuole suggerire la 'magia' della nostre percezione del colore - dice Karina Smigla-Bobinski - Quando interagisci con l'istallazione tutto il tuo cervello si attiva per elaborare e 'creare', perché si parte da colori che in realtà non siamo in grado di vedere, come il magenta per esempio. Tuttavia il nostro cervello 'risolve il problema' per così dire, lasciandocelo immaginare".L'istallazione è costituita da una base luminosa su cui poggiano strati di pvc tra i quali inchiostri, di tre colori diversi, danno vita a sorprendenti giochi cromatici che vengono percepiti da un sistema di telecamere e riproposti su una parete al fondo della sala. L'interazione con l'opera genera stupore e curiosità, e invita a riflettere su quanta emozione e creatività ci siano dentro la conoscenza scientifica e la comprensione dei fenomeni."C'è tanta creatività nella scienza, c'è tanta emozione - dice Maria Xanthoudaki, direttore Education del Museo - Pensiamo agli scienziati quando si concentrano sul loro lavoro, o quando partono da una domanda di ricerca che li affascina e poi si impegnano a trovare una risposta. Ecco: in Kaleidoscope noi ci immergiamo in una esplorazione di colori, e giochiamo con essi attraverso il nostro cervello. E' un gioco; un gioco tra scienza e arte attraverso un'esperienza personale e sensoriale".L'istallazione - visitabile fino ottobre 2024 ogni sabato, domenica e nei giorni festivi, dalle 11 alle 13 e dalle 14 -rientra nel programma di arte digitale portato avanti dal Museo per avvicinare le giovani generazioni alle discipline steam. "Il Museo inaugura oggi con Kaleidoscope una nuova installazione che rientra in una strategia che da tempo stiamo sviluppando riguardo la promozione delle cosiddette scienze 'dure' associandole all'arte - spiega Fiorenzo Marco Galli, direttore generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia - Un strategia che attuamo con un programma che si chiama 'Digital Aesthetics' dove associamo la tecnologia a installazioni artistiche, innovative, interattive e quindi che stimolano la partecipazione del pubblico. E' un progetto di estremo interesse che viene portato avanti con l'aiuto, e ne siamo particolarmente grati, di Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta di una convergenza di valori che riguarda tutti i cittadini: perché la conoscenza della tecnologia è necessario appartenga a tutti; e promuoverla con attività coinvolgenti come questa è estremamente importante e devo dire, sulla base delle esperienze maturate fin qui, anche particolarmente efficace".
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