Milano, 29 feb. (askanews) - "Quanto la ricerca aerospaziale ha modificato e continuerà a modificare le nostre vite"?A domande come questa cerca di dare una risposta la mostra-evento "Spazio allo Spazio - For the Next Larger Context", attraverso una ricerca trasversale di cinquanta studenti di Architettura che, con Nolostand (Gruppo Fiera Milano) e i Dipartimenti di Architettura e Studi urbani e di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano, hanno riletto la storia, il presente e il futuro dello "Spazio cosmico" come metafora dello "spazio terrestre".I docenti del Politecnico di Milano, Davide Fabio Colaci e Michèle Lavagna, con Lola Ottolini, sono tra i curatori della mostra."La mostra è divisa in due sezioni - ha spiegato Colace - una prima fatta di 'note a margine' ovvero di tutta quella storia, non propriamente scientifica che ha intercettato la cultura del progetto degli interni e poi sei installazioni, progettate e allestite dagli studenti, con il supporto di Nolostand Fiera Milano che indagano quelli che sono grandi temi della ricerca scientifica del nostro presente e del nostro futuro, con sei grandi temi che saranno poi i temi fondamentali dello Iac, il Congresso internazionale aerospaziale che si terrà ad ottobre a Milano"."Il contributo a questa mostra - ha aggiunto Michèle Lavagna - è stato raccontare a degli studenti di Architettura che vivono in uno spazio diverso dallo 'spazio aerospaziale' degli ingegneri cos'è lo Spazio per noi, in modo da dare gli spunti attraverso cui la loro creatività e la loro competenza ha portato a questa meraviglia".Disegni, oggetti e citazioni, con l'utilizzo di mezzi e linguaggi nuovi, raccontano lo spazio cosmico in relazione alla nostra quotidianità mentre dispositivi, audio, video e performance propongono punti di vista inediti in grado di restituire al pubblico, con la narrazione e l'allestimento, un approfondimento sui contesti culturali legati alla vita sulla Terra.La mostra, allestita nel laboratorio di crash-test del Politecnico, rappresenta un'occasione per aprire la ricerca scientifica avanzata a un pubblico più ampio e, soprattutto, spiegano gli organizzatori, segna l'inizio di una ricerca interdisciplinare sul tema dell'allestimento contemporaneo.
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