Penélope Cruz accompagna alla Mostra 'L'immensità' di Emanuele Crialese, film in cui interpreta al madre di un'adolescente che si chiama Adriana ma si sente e si veste come Andrea. 'L'immensità' "è una storia che mi riguarda molto da vicino, è la mia storia in chiave poetica, sarebbe riduttivo definirlo il mio 'coming out', il pubblico penserebbe ad un film sulla transizione ma non è affatto così", così Emanuele Crialese. Ambientato negli anni Settanta, il film in sala con Warner Bros dal 15 settembre, racconta una famiglia in cui l'amore è finito, e una donna imprigionata in una realtà che la soffoca. "Una delle cose importanti che affronta il film è la violenza domestica, e non possiamo dire che nel 2022 la situazione vissuta dal mio personaggio non esista ancora, ovunque, e in condizioni anche peggiori. Ci sono donne che vivono in carceri pericolose, dove tutto succede davanti agli occhi dei bambini. E' stata una delle cose che mi ha commosso molto, Emanuele racconta le cosecon lo sguardo dei bambini, la piccola che non mangia, il figlio che fa quel che potrebbe fare un cane per marcare il territorio, buttare via il padre ed essere il maschio della famiglia. Emanuele no spiega mai troppo le cose, te le fa arrivare dritto al cuore. Strepitosi i numeri di ballo e canto sulle hit di Raffaella Carrà che appartengono alla componente musical del film "Raffaella è un personaggio bellissimo, da ragazzina cantavo e ballavo le sue canzoni, è stata una donna, per me e Emanuele, importante, una di quelle che ammiravo di più". E proprio nel giorno in cui con i bambini hanno provato e ballato Rumore e lei ha confessato al regista la sua ammirazione per Raffa, hanno pensato insieme di incontrarla, "esattamente quel giorno è arrivato il produttore e ci ha detto che era morta, non potevo crederlo. E' stata una cosa triste, ma questo film è anche un omaggio a lei". . .Intervista di Arianna FinosVideo di Rocco Giurato
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