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  • ieri
Trascrizione
00:0033 milioni di euro di crediti di imposta falsi pronti alla monetizzazione sono quelli sequestrati
00:07d'urgenza su richiesta della procura dai finanzieri bresciani. Allertate da segnalazioni di operazioni
00:12sospette da parte dell'Agenzia delle Entrate di Brescia, le fiamme gialle hanno condotto
00:16una duplice operazione per indebita percezione di erogazioni pubbliche per autoriciclaggio.
00:21I militari hanno accertato che due società, una cessata da tempo d'ufficio, l'altra del
00:26tutto, sconosciuta al fisco, hanno dichiarato di aver maturato il diritto a trasformare
00:30in crediti di imposta attività per tassi anticipate iscritte in bilancio. Attraverso numerose integrazioni
00:36alle dichiarazioni dei redditi, chi ha operato telematicamente in nome di due società, una
00:41con sede in Abruzzo, l'altra in Campania, ha generato crediti per 20 milioni di euro ceduti
00:46a 13 società utilizzatrici. Bresciana, della Valle Camonica in particolare, la terza società
00:52raggiunta dalle indagini, si tratta di un'azienda attiva nella lavorazione meccaniche che nella
00:57fase di poco precedente alla sua liquidazione giudiziale aveva generato crediti di questo
01:02tipo per 13 milioni di euro, poi ceduti ad una società riconducibile allo stesso rappresentante
01:07legale che di questi, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era riuscito già a monetizzarne
01:12600 mila euro. Due agli obiettivi del sequestro d'urgenza, da un lato bloccare la circolazione
01:17dei crediti prima che venissero monetizzati nel circuito economico legale, dall'altro
01:22impedire la fuga del capitale illecitamente generato, spesso veicolato all'estero e reso
01:28indisponibile alle pretese della legge.

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