https://www.pupia.tv - Roma - Fratelli Cervi, la storia e la memoria - Partecipa Ascani
Alle ore 11, presso la Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la presentazione del libro “Fratelli Cervi. La storia e la memoria” di Toni Rovatti, Alessandro Santagata e Giorgio Vecchio. Indirizzo di saluto della vicepresidente della Camera, Anna Ascani. Conclusioni di Walter Veltroni (16.04.25)
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Alle ore 11, presso la Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la presentazione del libro “Fratelli Cervi. La storia e la memoria” di Toni Rovatti, Alessandro Santagata e Giorgio Vecchio. Indirizzo di saluto della vicepresidente della Camera, Anna Ascani. Conclusioni di Walter Veltroni (16.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00Buongiorno a tutte e a tutti e benvenuti e benvenute alla Camera dei Deputati. Oggi
00:00:17siamo qui per la presentazione del volume Fratelli Cervi, la storia e la memoria. Saluto
00:00:25e ringrazio prima di tutto la collega Ilenia Malavasi che ha voluto e promosso questo incontro.
00:00:31Grazie Ilenia. Come saluto e ringrazio per la loro presenza la senatrice Albertina Soliani,
00:00:41presidente dell'Istituto Alcide Cervi e gli autori del libro i professori Alessandro Sant'Agata,
00:00:51Toni Rovatti e Giorgio Vecchio e naturalmente l'onorevole Walter Veltroni che ci onora anche
00:00:56lui della sua presenza. Così come saluto e ringrazio colleghi ed ex colleghi che vedo qui
00:01:04presenti oltre al nostro parlamentare europeo Stefano Bonaccini, al nostro capogruppo Chiara
00:01:09Braga e tanti e tante altre che vedo qui e mi fa piacere vedere qui anche perché di recente
00:01:16siamo stati a Casa Cervi il gruppo dei deputati del PD, la scelta nell'anno che celebra l'ottantesimo
00:01:23anniversario della liberazione dal nazifascismo come sede del nostro annuale seminario e sono
00:01:29stata molto felice, siamo stati molto felici di trascorrere due giorni in un luogo che ha
00:01:35così forte e drammatico legame con la lotta per la rinascita democratica dell'Italia e quindi
00:01:41con la Costituzione e le istituzioni repubblicane. L'ecidio dei sette fratelli Cervi per mano
00:01:48dei miliziani repubblichini è senza dubbio una delle pagine più atroci della Resistenza.
00:01:54Vennero fucilati dai nemici degli uomini, come disse il Presidente della Repubblica Luigi
00:02:00Einaudi ricevendo al Quirinale, era il 17 gennaio 1954, il loro papà, Alcide Cervi, che
00:02:09aveva sul petto appuntate sette medaglie. Non penso esistano parole adatte a esprimere
00:02:15la miseria umana e la crudeltà di quegli assassini. Ettore, l'ultimo dei fratelli, non aveva che
00:02:2222 anni. C'è miseria, ottusità, odio e paura, certo anche paura dietro quell'abominevole
00:02:30decisione. Cioè l'impasto di ogni pestilenza che in nome di ideologie funeste e criminali
00:02:37mirano a strappare dal cuore degli uomini il desiderio della libertà, perché è proprio
00:02:43della libertà che hanno paura. Non c'è regime che sopporti la libertà, ieri come
00:02:50oggi. Lo vediamo. La vicenda dei fratelli Cervi appartiene profondamente al popolo italiano.
00:02:57Credo che si possa dire che essa sia insieme una parte della resistenza e il tutto della
00:03:03resistenza. Una parte, in quanto chiaramente è un pezzo della lotta partigiana che inizia
00:03:09dopo l'8 settembre del 43, formalmente almeno, e si conclude il 25 aprile del 1945. Vede come
00:03:17protagonisti decine di migliaia di uomini, donne, militari, civili, giovanissimi e anziani. Il
00:03:25tutto perché simboleggia la rivolta popolare naturale e indomabile, quell'antifascismo
00:03:31esistenziale, come l'ha definito Albertina Soliani nella prefazione di questo libro, che
00:03:37alla fine travolge e spazza via l'alleanza tra i fascisti e i nazisti. Pur pagando, come
00:03:44in questo caso, un prezzo altissimo e atroce. Uno dei meriti del libro di Sant'Agata, Rovatti
00:03:51e Vecchio, è di allargare l'analisi e lo studio, oltre la vicenda ultima dei fratelli
00:03:56Cervi, di superare, come è ricordato nell'introduzione, il limite di considerare i Cervi soltanto a partire
00:04:03dal momento della loro morte. E nel volume si parla infatti della storia familiare, della
00:04:08condizione dei contadini della bassa reggiana e anche di quel che è accaduto successivamente
00:04:14a partire dagli anni Cinquanta, che ha consentito la nascita del cosiddetto mito dei fratelli
00:04:19Cervi. A me proprio in quest'ottica piace ricordare, mi avvio alla conclusione, un episodio
00:04:25che parla di questa famiglia contadina, dedita sì al lavoro duro della terra, ma aperta all'innovazione
00:04:32per migliorare la coltivazione dei campi e consapevole che la condizione dei lavoratori
00:04:37può cambiare solo attraverso la cultura, lo studio, i libri. L'episodio è quello di
00:04:43Aldo, il terzo dei fratelli, quello come si direbbe oggi più politicizzato, che da
00:04:49Reggio Emilia torna al podere di famiglia a bordo del trattore che, tra lo stupore di
00:04:53tutti, hanno acquistato. E uso le parole del racconto fatto da Piero Calamandrei al Teatro
00:04:59Eliseo di Roma, sempre quel 17 gennaio 1954. Quando, dopo molti anni di accanita fatica
00:05:07di braccia, la famiglia Cervi poté finalmente permettersi il lusso di acquistare un trattore,
00:05:14Aldo andò a prenderlo in consegna a Reggio. Sulla strada di Campeggi nei vicini lo videro
00:05:19tornare trionfante, al volante della macchina nuova sulla quale era stato issato, come una
00:05:25bandiera internazionale, un gran mappamondo. Eccolo dunque sulla strada di Campegine che
00:05:32guida il trattore per dissodare la terra, ma porta il mappamondo per allargare gli orizzonti
00:05:38delle coscienze. Il trattore e il mappamondo sono ancora lì, dove siamo anche noi, oggi e
00:05:45sempre, a casa Cervi. Grazie, buon lavoro.
00:06:02Buongiorno a tutti e a tutte, sono contenta e onorata di accogliere tanti amici e tanti
00:06:10colleghi in quest'Aula e do prima di tutto il mio caloroso benvenuto agli studenti.
00:06:16Li ringrazio e ringrazio i docenti e le docenti che li hanno accompagnati, dell'Istituto
00:06:21Papareschi e del Liceo Cheplero di Roma, grata per la loro presenza. Per me, per l'Istituto
00:06:28Cervi, per tutti noi oggi è una giornata importante e sono molto contenta di essere riuscita ad organizzare
00:06:36e ringrazio per questo la Vice Presidenta Scani, insieme all'Istituto Cervi questa presentazione,
00:06:42perché per tutti noi non è solo una presentazione di un libro, importantissimo, su cui tornerò
00:06:48dopo. Ne parleremo con gli autori, che avrò l'onore di introdurre, ma per tutti noi oggi
00:06:54significa aprire le porte di Montecitorio alla famiglia Cervi, al loro ricordo, e restituire
00:07:01ancora una volta l'omaggio che meritano, non solo come un pur esercizio di memoria
00:07:07condivisa, ma per fare tesoro del messaggio ancora attuale e potente di cui sono portatori,
00:07:15un messaggio che ci indica, ancora oggi, la strada da seguire, con la testa alta e lo
00:07:21sguardo fiero della nostra storia. La storia, infatti, della famiglia Cervi è una vicenda
00:07:27paradigmatica ed è fondativa dei valori che stanno alla base della nostra Costituzione
00:07:33e della nostra democrazia. Nel fare questa affermazione non mi riferisco tanto o solo
00:07:40all'esito drammatico seguito alla loro scelta antifascista, perché leggere e conoscere questo
00:07:46pezzo di storia ci parla di vita e non di morte, ci parla di futuro e non di passato. La storia
00:07:54della famiglia Cervi, infatti, non è quella del loro assassino, o perlomeno non solo, ma
00:07:59è quella delle loro scelte e del contesto familiare e sociale in cui queste avvennero.
00:08:06Tre in particolare mi sembrano le osservazioni degne di attenzione rispetto a quello che ho
00:08:12appena detto. La prima ha a che fare con il tema del riscatto, attraverso il lavoro e
00:08:18la conoscenza. Fin dai primi anni 30, infatti, la famiglia Cervi, da un lato, si è adoperata
00:08:24per accrescere le proprie competenze in ambito tecnico ed agricolo, partecipando a corsi
00:08:30di formazione, attenta a tutti quei progressi tecnologici in grado di migliorare la loro
00:08:36attività professionale, la resa dei terreni, ma anche le condizioni dei lavoratori. Dall'altro
00:08:43ha espresso la necessità e la voglia di condividere cultura, di coltivare cultura, una volontà
00:08:50da cui nasce, per esempio, l'esperienza della biblioteca popolare e successivamente la facilità
00:08:56nel mettersi in rapporto con i rifugiati provenienti da ogni parte d'Europa. Tutto questo portato
00:09:03avanti da persone che non avevano avuto la possibilità di potersi permettere un'istruzione
00:09:09secondaria, ma avevano visto un percorso scolastico molto accidentato, all'interno di strutture
00:09:16classiste, dove i poveri erano spesso respinti unicamente a faticare nei campi e ritenuti
00:09:22non adatti ai banchi di scuola. Questa loro modernità anticipa alcuni dei passaggi più
00:09:29importanti e belli della nostra Costituzione repubblicana, dove l'istruzione gioca un ruolo
00:09:35primario e dove la Repubblica stessa viene chiamata ad eliminare gli ostacoli che impediscono
00:09:41ai meno facoltosi di potersi avvicinare alla scuola. Lo ricordo ai ragazzi, la scuola
00:09:48pubblica permette ancora oggi ad ogni bambino e ad ogni studente di superare e di iniziare
00:09:56un percorso e di fruire del proprio diritto allo studio, dando a tutti le stesse possibilità
00:10:03di partenza, indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali del proprio contesto familiare.
00:10:11Loro, infatti, seppur di origini molto umili, avevano capito quanto l'istruzione fosse una
00:10:18leva fondamentale per la formazione, per la crescita, per l'autonomia del pensiero, per
00:10:24l'indipendenza economica, culturale, sociale e politica. Questa loro modernità segue anche
00:10:32nella seconda scelta che vorrei ricordare, che è quella antifascista, perché è questa
00:10:37scelta che anticipa la nascita stessa della Repubblica, perché parte da più lontano, affondando
00:10:43le radici in quel contesto di valori, di ideali, di prospettive popolari che diedero vita in terra
00:10:50emiliana con grande evidenza alla straordinaria esperienza dei primi movimenti dei partiti
00:10:56politici, sia di ispirazione socialista che cattolica. Da qui nascono le prime conquiste
00:11:03dei lavoratori e quella stessa idea cooperativistica che vede alla base non tanto un semplice miglioramento
00:11:10salariale, quanto la possibilità che gli strumenti produttivi passino dalle mani di una borghesia
00:11:17capitalistica interessata solo al profitto a quella degli stessi lavoratori. E questa
00:11:24è la grande intuizione della cooperazione, il fare insieme, il condividere, il noi diremmo
00:11:30oggi, come una via di riscatto quindi non solo economico ma sociale, politico e culturale.
00:11:37E le istituzioni non possono disinteressarsi delle proprie classi più povere, lo diremmo
00:11:42anche ai giorni nostri. Oggi parliamo infatti di fragilità. Da qui, da questi principi che
00:11:49furono negati prima dalla violenza dello squadrismo fascista e poi da vent'anni di regime, nascono
00:11:55le basi del nostro attuale welfare, che possiamo incarnare principalmente in tre diritti pubblici
00:12:02e universalistici. Il diritto al lavoro, il diritto all'istruzione, il diritto alla salute.
00:12:08Non a caso si parla di diritti che oggi si trovano tutti sotto attacco, per un motivo
00:12:14o per un altro, ma si tratta di diritti democratici, da cui dipende la tenuta democratica del nostro
00:12:21Paese, la coesione sociale delle nostre comunità, ma anche quelli che permettono di misurare la
00:12:27maturità di una democrazia. Da qui, da questi principi negati prima dalla violenza fascista
00:12:35e poi dal regime, passiamo alla terza valutazione che vorrei fare. E questa riguarda le donne.
00:12:43Perché qui sembra paradossale parlare di donne nell'ambito di una vicenda che ha visto il
00:12:48martirio di sette fratelli e la loro prima memoria affidata alle parole e all'opera del
00:12:55papà Alcide. Ma una lettura approfondita della loro vita, e anche in questo ci aiuta
00:13:00molto questo splendido libro che oggi presentiamo, ci offre uno spaccato diverso in cui le donne
00:13:07della famiglia Cervi giocano un ruolo da protagoniste fin dall'inizio. In primo luogo vorrei ricordare
00:13:14Genoveffa Coccone, la mamma, una personalità che si sta riscoprendo compiutamente negli ultimi
00:13:21anni, ma che a ben vedere è alla base di molte delle scelte future compiute dai membri
00:13:27della famiglia. Una donna, certamente figlia del proprio tempo, ma mai sottomessa a una
00:13:33condizione acritica, capace di portare e veicolare all'interno della propria casa l'importanza
00:13:40della cultura e la bellezza del sapere. Emerge in modo molto nitido un tratto specifico della
00:13:47personalità di Genoveffa, che ha a che fare con la sua forza morale e un'originalità
00:13:53di pensiero che le permettono di rappresentare e tenere vivi in lei tutti i valori di una
00:14:00comunità contadina, con in più un elemento che risulterà fondamentale. La ferma opposizione
00:14:06alle ingiustizie, ai sopprusi, agli usi della mezzadria, dove non di rado erano previsti
00:14:13servizi e obblighi quasi di natura feudale. Una donna di grande e semplice fede, che affiancava
00:14:20la lettura del Vangelo a quella della propria contemporaneità e che aveva il sogno e l'ambizione
00:14:26della libertà. A lei segue poi un'altra straordinaria figura, quella di Lucia Sarsi, una donna libera,
00:14:34di fatto e di idee, capace di amare e di lottare per la giustizia e di fare entrambe le cose in
00:14:41modo non convenzionale, in un tempo e in una società che ben difficilmente permetteva
00:14:47alle donne di esprimere le proprie idee e il proprio talento. A lei, alla sua opera, alle
00:14:53sue idee, si deve molto delle scelte politiche compiute anche dai fratelli Cervi. Inoltre,
00:15:00infine vorrei ricordare tutte le altre donne della famiglia Cervi, le mogli, le madri, le
00:15:07vedove, le attiviste, che insieme hanno costituito l'eredità più preziosa, riflesso e fondamento
00:15:14della nostra Repubblica e della nostra società civile, basata su antifascismo, sulla lotta
00:15:19per i diritti, sul progresso materiale e morale e sulla parità fra l'uomo e la donna.
00:15:26Ecco dunque perché oggi sono molto felice di portare questi eventi in questa sede e in
00:15:30quest'occasione, a pochi anni dall'ottantesimo anniversario della liberazione e rispetto al
00:15:36quale ringrazio davvero tutti coloro che hanno supportato questa realizzazione, a partire
00:15:42dalla Presidente Albertina Sogliani alla Vice Presidente Toscani, ma tutti gli altri collaboratori
00:15:48e collaboratrici, Mirko, Marco, Sabrina, Veronica, Margherita, perché ci hanno tutti aiutato moltissimo
00:15:55a realizzare insieme agli uffici della Camera questa bella iniziativa. Oggi sono presenti
00:16:01tante istituzioni regiane, lo dico con orgoglio, ci sono dei sindaci, c'è il Presidente della
00:16:06provincia, ci sono tanti colleghi, tante colleghe, soci fondatori dell'Istituto Cervi, perché
00:16:11qui c'è l'orgoglio della nostra storia e io di questo sono molto orgogliosa. Oggi infatti
00:16:17facendo memoria di questa storia in realtà facciamo memoria della parte migliore della nostra
00:16:22comunità, perché di fronte ad un'attualità che spesso ci sconcerta, ci preoccupa nella vita,
00:16:29nelle scelte, nella politica, nella testimonianza lasciata dalla famiglia Cervi, è possibile ritrovare
00:16:36il senso profondo dei valori che stanno alla base della nostra Costituzione e ritrovare dunque
00:16:42noi stessi in una dimensione umana, sociale e politica, dove a prevarere non è la legge del più
00:16:49forte, non è l'arroganza del più prepotente, ma è una prospettiva di futuro basata su
00:16:55uguaglianza, giustizia, libertà, accoglienza, solidarietà e democrazia. Grazie.
00:17:19I fratelli Cervi a Montecitorio, nel Parlamento che rappresenta il popolo italiano. Quel popolo
00:17:38che da sempre porta nel cuore Gelindo, Ovidio, Antenore, Agostino, Aldo, Ferdinando, Ettore,
00:17:53i figli di Genoefa e Alcide. Insieme con le donne di casa Cervi, le figlie Rina e Diomira,
00:18:03e le nuore Margherita, Iolanda, Irnes e Verina. E i bambini con loro, undici. Donne e uomini
00:18:25che rappresentavano un popolo, una terra, quella reggiana, quella emiliano-romagnola. Essi
00:18:35non sono mai morti nella memoria dell'Italia democratica. Oggi, in questo aprile che stiamo
00:18:43vivendo, che è l'ottantesimo di quello della liberazione, quel glorioso 25 aprile 1945,
00:18:53l'aprile della resistenza e dell'insurrezione, noi presentiamo qui la ricerca storica, la prima,
00:19:03che ha letto, interpretato e approfondito le fonti, i documenti, le testimonianze, la storia di questa
00:19:12famiglia, dalle origini di fine ottocento al trasferimento ai campi rossi di Gattatico,
00:19:19alla fucilazione al poligono di tiro di Reggio Emilia, ai funerali dopo la liberazione, fino al cimitero
00:19:28di Campeggine, al mito ideale e politico dei decenni successivi. Grazie agli storici di diverse
00:19:39generazioni, Giorgio Vecchio, Toni Rovatti, Alessandro Sant'Agata, componenti e non del Comitato
00:19:46Scientifico dell'Istituto Alcide Cervi. Grazie all'editore Viella, che da tempo cura con sapienza
00:19:57le nostre pubblicazioni. Rivolgo il nostro ringraziamento profondo a chi ha consentito
00:20:08questa presentazione. La Vice Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Anna Scani,
00:20:16l'Onorevole Ilenia Malavasi, figlia ed eletta del nostro territorio. Walter Veltroni, amico di
00:20:26Casa Cervi, interprete e custode in varie forme dei suoi valori. Siamo consapevoli tutti oggi qui
00:20:36del grande significato di questo evento, perché abbiamo più che mai bisogno di questa memoria
00:20:46nell'Italia di oggi, nell'Europa di oggi, nel mondo di oggi. Come una bussola che orienta il
00:20:56mappamondo posato a casa Cervi sul trattore, sempre orientato verso la democrazia, verso la giustizia,
00:21:05verso la fraternità, verso la pace. Cambieranno le loro spade i naratri, diceva secoli fa Isaia.
00:21:20Intrattori, direbbero i cervi. Ha bisogno di questa memoria il luogo in cui siamo oggi. Le aule del
00:21:29Parlamento, come le aule delle scuole e le sedi istituzionali e la coscienza collettiva. Perché
00:21:38questa memoria protegge l'umanità contro la disumanità, come l'umanesimo contadino dei
00:21:47cervi ha retto contro l'urto della disumanità nazifascista. Perché è ancora oggi l'antifascismo,
00:21:57quella chiave che ha cambiato la storia tragica e terribile del Novecento, è ancora oggi la chiave
00:22:06globale per fermare le oligarchie del nostro secolo. Perché è la resistenza la radice della
00:22:15nostra Repubblica, la fonte che ha scritto ogni parola della nostra Costituzione. Siamo alla vigilia
00:22:24dell'ottantesimo della liberazione. Che sia la festa di tutti, perché così era sentita in quel giorno.
00:22:35Era la festa del domani e le donne, come sappiamo, erano in prima linea per le strade.
00:22:45Dirà Bulov, il comandante di Ravenna Partigiana, Rigo Boldrini. Abbiamo combattuto per la liberazione
00:22:53di tutti, per chi c'era, per chi non c'era, per chi era contro. Grazie della vostra partecipazione.
00:23:03Grazie ai familiari, alle autorità, ai parlamentari, al Presidente della provincia, ai sindaci, ai soci,
00:23:12agli amministratori dell'Istituto e agli amici dell'Istituto Cervi. Grazie, grazie molte agli studenti,
00:23:21ai quali questa memoria è affidata innanzitutto. Sempre le nuove generazioni hanno da vivere il loro
00:23:32aprile. Hanno da vivere la loro resistenza, come quella generazione giovane di 80 anni fa.
00:23:42Sappiate, ragazzi, che questa è la storia di vite vissute con gli altri e per gli altri,
00:23:52eroica ogni giorno, resistenti all'oppressione, alla violenza, alla discriminazione, in ogni tempo,
00:24:02in ogni area del mondo. Questa è la verità della resistenza. Questa è la moralità della resistenza.
00:24:12Questa è l'universalità della resistenza. I Cervi non videro la festa del 25 aprile, ma era nel loro sogno.
00:24:21L'hanno anticipata, in verità, come solo loro potevano fare, il 27 luglio del 43, con la pasta sciutta in piazza a Campegine,
00:24:34per tutti. Questi erano i Cervi. Questa era l'Italia e il mondo che sognavano nel buio della notte.
00:24:43Sognavano il nuovo giorno. Ragazzi, il nuovo giorno continua soprattutto con voi.
00:24:52E lasciatemi dire, infine, che oggi da qui rivolgiamo il nostro più affettuoso pensiero
00:25:00e perfino il nostro abbraccio al Presidente Mattarella.
00:25:13Ricordando la sua visita a Casa Cervi in quel 7 gennaio freddo del 2017.
00:25:25Grazie sempre, Presidente.
00:25:27Grazie Albertina.
00:25:43Tocca a me adesso provare a coordinare questo panel e introdurre gli autori.
00:25:49questo è un bellissimo libro che oggi presentiamo. Fa un'analisi storica di parti diverse
00:25:58e praticamente c'è una sorta di saggi differenti che ognuno degli autori ha curato nel volume.
00:26:07Quindi io partirei, dico due cose di presentazione per ognuno di loro e li introduco facendo loro una domanda,
00:26:14come ho già anticipato, per dare loro il tempo di riassumere e presentarci le riflessioni che hanno fatto all'interno dei loro saggi.
00:26:24Parto da Giorgio Vecchio, che è un professore merito dell'Università di Parma, storia contemporanea.
00:26:33Ha insegnato per molti anni dedicandosi alla storia della resistenza, dei partiti politici del Novecento.
00:26:38E' considerato uno dei maggiori studiosi italiani del rapporto tra cattolicesimo e democrazia.
00:26:44Ha curato molte pubblicazioni e gli sono molto grata per la disponibilità, anche perché continua ad essere presente.
00:26:51E' venuto recentemente anche nella nostra provincia, nelle celebrazioni di Camarastoni,
00:26:56in un comune di Toano, di un piccolo comune della nostra provincia.
00:26:59E lo ringrazio moltissimo.
00:27:02Nel saggio che ha fatto nel volume e che apre, il volume traccia un quadro dettagliato del contesto sociale emiliano,
00:27:13agricolo e politico dei primi del Novecento.
00:27:17Raccontando le difficoltà, la povertà, lo sfruttamento lavorativo, le condizioni socio-economiche
00:27:23che la famiglia Cervi condivideva con la maggior parte della popolazione.
00:27:27E' in questi anni che matura, infatti, anche la profonda influenza di quel socialismo riformista,
00:27:34promosso in particolare da Camillo Prampolini, che poi ha avuto tanta influenza anche in seguito
00:27:39nella storia della famiglia e del nostro territorio.
00:27:42Prampolini capì, meglio e prima di altri, che l'idea socialista doveva essere portata nelle campagne
00:27:50e doveva tener conto della particolarità della vita delle persone, delle loro abitudini e anche del loro credo.
00:27:58Sarà questa, infatti, un'esperienza che verrà stroncata dalla violenza del fascismo,
00:28:03ma che certamente riveste un'importanza specifica per il territorio reggiano
00:28:08e anche per la prima presa di coscienza rispetto ai valori che caratterizzano poi le scelte della famiglia Cervi.
00:28:15Chiedo dunque al professor Vecchio come si muovono quindi in quegli anni la famiglia Cervi,
00:28:22come si pongono davanti ai nascenti movimenti popolari,
00:28:26proprio per inquadrare anche il contesto e il tessuto sociale, politico ed economico
00:28:31nel quale ovviamente ha preso l'avvio il pensiero che poi la famiglia ha sviluppato
00:28:36nel fare poi le scelte che hanno portato a diventare dei convinti antifascisti,
00:28:41quindi dei martiri della nostra resistenza.
00:28:44Grazie.
00:28:55Grazie onorevole, grazie a tutti i presenti.
00:28:59E intanto mi fa piacere che nessuno dei tre autori è reggiano,
00:29:05e abbiamo dovuto però fare uno sforzo, spero riuscito,
00:29:09di immedesimarci in una realtà estremamente ricca.
00:29:14Non solo per la vicenda dei Cervi, è stato appena citato Prampolini,
00:29:18potremmo citarne molti altri personaggi.
00:29:23E grazie anche all'Istituto Cervi, con cui personalmente collaboro da molti anni,
00:29:29perché questo libro non è una storia ufficiale.
00:29:35Sono tre storici che hanno affrontato con i propri pregi e tanti limiti
00:29:40questa vicenda, che naturalmente è perfettibile.
00:29:45Ci sono problemi ancora di documentazione che noi non siamo riusciti a risolvere
00:29:50e speriamo che qualcun altro possa farlo.
00:29:52In questo l'Istituto Cervi ha promosso la ricerca e la pubblicazione,
00:29:57ma ci ha lasciato la massima libertà.
00:29:59Questo credo sia un elemento da tenere presente.
00:30:05L'operazione che abbiamo cercato di fare è stata quella di restituire concretezza a queste persone.
00:30:15Concretezza vuol dire uscire dalle sedimentazioni che via via si sono fatte col mito.
00:30:23Ecco, lo dico soprattutto ai ragazzi presenti.
00:30:26Se parliamo di mito dei fratelli Cervi,
00:30:29non usiamo la parola mito come quando parliamo degli dei greci o romani dell'antichità,
00:30:36che evidentemente non sono mai esistiti.
00:30:38mito nel senso che partiamo da delle vicende, dai personaggi reali e concreti,
00:30:46esemplari per uno o altro motivo,
00:30:50ma sui quali via via si sono sedimentate, si sono aggiunte tante cose
00:30:54che non sempre sono realistiche, che non sempre sono vere.
00:31:00Ecco, tutto quello che riguarda i fratelli Cervi
00:31:03si è basato sulla pubblicazione nel 1955 di un libro straordinario
00:31:09dal punto di vista della pedagogia civile e politica.
00:31:13Cioè i miei sette figli, a nome di papà Alcide,
00:31:17in realtà scritto da Renato Nicolai.
00:31:19Ecco, ma già in quel libro, e poi anche via via col tempo,
00:31:23si sono aggiunte tante cose che andavano controllate.
00:31:27Il nostro sforzo è stato quello, grazie anche all'euto dello staff del Cervi,
00:31:31di recuperare il più possibile la documentazione originale
00:31:36e quindi scrostare, togliere, un po' come fare un restauro di un grande affresco
00:31:42sul quale via via si è sedimentata la polvere, la cera, lo sporco dei secoli.
00:31:48Ecco, e cosa ci dice questo?
00:31:51Ci dice che abbiamo di fronte, quello che io dico, sette più due più quattro,
00:31:56lasciando perdere i genitori, ma l'avete già ricordato anche voi,
00:31:59non ci sono solo i sette fratelli, ma ci sono anche le due sorelle
00:32:04e le quattro compagne, spose o compagne hanno sposata,
00:32:09che quindi rendono un universo molto più ampio, quello della famiglia Cervi.
00:32:14Senza dimenticare che dopo la fucilazione dei sette fratelli,
00:32:19sono le donne di casa Cervi che devono stare attorno al patriarca Alcide
00:32:23e mandare avanti tutto quanto, bambini a cominciare dai bambini.
00:32:27Ecco, lo sforzo è stato quello di ridare dunque anche concretezza.
00:32:33Personalmente sono convinto che tanti valori della nostra resistenza,
00:32:38e non solo della nostra resistenza,
00:32:40li possiamo trasmettere se passiamo attraverso la presentazione di persone concrete,
00:32:45uomini e donne non idealizzate, perché è difficile riconoscersi in una sorta di ideale
00:32:54al di fuori della storia, è forse più facile confrontarsi con degli uomini e donne concrete.
00:33:01E in questo caso, ecco, l'ambiente in cui maturano i sette fratelli e le due sorelle
00:33:09e si avviano all'età adulta, è un ambiente estremamente difficile.
00:33:15Tutta la bassa reggiana è ovviamente zona di campagna
00:33:19in cui è molto forte il predominio della mezzadria
00:33:23e come è stato ricordato la mezzadria significa anche molte inconvenienze, diciamo così,
00:33:29molte dipendenze dal proprietario terriero.
00:33:33Ed ecco allora il sogno della famiglia Cervi,
00:33:36quella di passare dalla condizione della mezzadria
00:33:38alla condizione dell'affitto,
00:33:41perché l'affitto avrebbe consentito di avere più margini di libertà
00:33:46nella scelta della produzione,
00:33:48tanto al proprietario terriero bastava pagare l'affitto del campo o della casa,
00:33:53quindi molta più libertà.
00:33:55Ed è quello che dal 1934 i Cervi fanno,
00:33:58suscitando anche scandalo nei vicini,
00:34:01appunto i trattori,
00:34:02che poi sono due i trattori che portano a casa,
00:34:05ma il livellamento del terreno, le pratiche produttive,
00:34:08gente che, appunto, per stare alla concretezza,
00:34:11non ha il vostro livello di studi,
00:34:14arrivano a stento a fare le classi delle scuole elementari.
00:34:18Quindi immaginate questi ragazzi
00:34:21con quella istruzione così basilare, così limitata,
00:34:26confrontarsi con i manuali tecnici,
00:34:28con la rivista di Ainaudi,
00:34:31aprirsi al mondo leggendo le storie,
00:34:33relazioni internazionali,
00:34:35la rivista dell'ISPI, per chi conosce questi aspetti.
00:34:38Ecco, quindi uno sforzo continuo di miglioramento
00:34:41che è tipico di tanti contadini
00:34:44e di tanti operai anche,
00:34:46del nostro paese nel corso del Novecento.
00:34:50La concretezza dell'ambiente ci dice anche
00:34:52le difficoltà della vita.
00:34:55Ecco, questi ragazzi,
00:34:58stando ai fogli matricolari dell'esercito,
00:35:00su cui poi ci sono anche problemi interpretativi,
00:35:02su cui non voglio entrare adesso,
00:35:04erano bassi di statura,
00:35:07posso dirlo,
00:35:07stortignaccoli,
00:35:09con la dentatura malmessa,
00:35:11bruttarelli,
00:35:13ecco, il contrario degli eroi
00:35:15dei fumetti o dei film.
00:35:17Ma la nostra storia passa attraverso questi limiti fisici
00:35:21e anzi, attraverso questi limiti fisici e culturali
00:35:25noi recuperiamo la grandezza di quello che hanno fatto.
00:35:29Ecco, e concludo riprendendo l'espressione che ha usato Albertina Sogliani prima.
00:35:35I cervi maturano nel corso degli anni venti e soprattutto nel corso degli anni trenta
00:35:40un antifascismo resistenziale
00:35:43e esistenziale che poi diventa resistenziale.
00:35:48Cosa vuol dire?
00:35:50Vuol dire che per tutti loro, ma per milioni di italiani,
00:35:54è difficile avere una visione politica matura.
00:35:57Ce l'hanno pochi antifascisti, comunisti,
00:36:00gli ex popolari, i degasperi, piuttosto che i togliatti.
00:36:02Ma la massa della popolazione non è stata educata a un senso politico.
00:36:08Deve costruirselo piano piano partendo da quello che prova nella propria esistenza.
00:36:14L'esistenza dei cervi è la prova di un disagio crescente.
00:36:18Non dimentichiamolo, quando Aldo finisce in prigione
00:36:21per una complicata vicenda durante il suo servizio militare,
00:36:27chi interviene in suo favore è il parroco del paese
00:36:30e il segretario del fascio.
00:36:32Quindi sono ancora inseriti nella realtà sociale che è quella del loro tempo.
00:36:38Ma maturano piano piano e con crescente però velocità, direi,
00:36:43con crescente convinzione, il rifiuto di un regime
00:36:46che vedono sempre più votato alla guerra.
00:36:50Perché c'è la guerra d'Etiopia e la guerra civile di Spagna
00:36:53e le giustificazioni che anche la Chiesa Cattolica dà a questi avvenimenti.
00:36:58Ecco allora, e poi si inseriranno, ma credo ne parlerà fra poco Tony Rovatti,
00:37:04si inseriscono anche le vicende dell'ammasso delle consegne obbligate dei prodotti agricoli.
00:37:09Cioè c'è tutto un insieme di condizioni
00:37:11che fa sì che questo antifascismo ancora di sentimenti, esistenziale, eccetera,
00:37:17piano piano matura e diventa sempre più politico.
00:37:19E lo sarà anche grazie a un'altra donna che è stata pure già citata, Lucia Sarsi.
00:37:25Anche lei, permettete questa espressione, sembra povera cosa.
00:37:30È un'attrice di paese che vaga per le campagne con i suoi familiari teatranti ambulanti.
00:37:37E però pure in questa condizione matura già pian piano un'idea
00:37:41che la porta verso il comunismo e verso tutta una serie poi di passi politici.
00:37:46Ecco, questi mi sembrano alcuni dei messaggi che emergono rivedendo la storia dei cervi,
00:37:52legandoli al loro ambiente reggiano, ma legandoli anche a una storia molto più ampia
00:37:57che è la storia dell'Italia e dell'Europa.
00:37:59Grazie.
00:38:08Grazie, professore Vecchio.
00:38:10Grazie a tutti.
00:38:40Grazie a tutti.
00:39:10La storia dei fratelli cervi è spesso proposta come se tutte queste persone fossero
00:39:30un tutt'uno, perché si parla sempre dei sette fratelli cervi.
00:39:35In realtà nel contesto familiare si trovano personalità differenti, età diverse, esperienze diverse,
00:39:43che sono comunque accomunate certamente alla fine da un'unica scelta e da un unico tragico destino,
00:39:49ma mettono in luce singolarmente, nelle singole differenze, la loro scelta antifascista e successivamente quella della resistenza in senso vero e proprio.
00:40:01In secondo luogo emerge, lo ricordava prima il professor Vecchio, l'abbiamo già citato negli interventi introduttivi,
00:40:08l'incontro con la famiglia Sarsi e in particolare la famiglia di Lucia Sarsi, una famiglia di burattinai.
00:40:15Una donna, Lucia Libera, militante, attivista, e quindi chiedo e mi interrogo in che modo dunque in questo contesto che è già stato descritto
00:40:29i sette fratelli giungano a fare la loro scelta e qual è il peso di questi avvenimenti e di questi incontri nel contesto familiare
00:40:38con la consapevolezza che sono incontri reggiani ma che hanno contribuito a cambiare una storia ovviamente non locale ma nazionale.
00:40:48Grazie, è un grande onore essere qui. Io specificamente nel quadro del volume che presentiamo oggi mi sono occupata della fase di guerra e di resistenza
00:41:01della famiglia Cervi, mi piace dire non solo dei sette fratelli Cervi e rispondo con una battuta alla domanda quali incontri
00:41:13e che cosa ha significato un certo contesto. Io credo che la vera scelta dei Cervi si gioca dal punto di vista resistenziale
00:41:23di un'azione diretta con l'incontro con la guerra e non è ancora stata credo sufficientemente spesa la dia di guerra pace
00:41:31nella loro attività che è un'attività che possiamo considerare di una resistenza aurorale e quindi legata a una dimensione di distribuzione
00:41:42di stampa antifascista e clandestina e con delle prime azioni di una piccola banda che diventa militare
00:41:51cercando soprattutto di requisire armi ai presidi fascisti ma che per esempio non entra mai in uno scontro armato
00:41:58in cui uccide qualcuno. La dimensione nei primi volantini è fortemente legata a un richiamo all'essere contro la guerra
00:42:10e per la pace. È un incontro con la guerra che riguarda specificamente, l'ha già accennato, come dire, Giorgio Vecchio
00:42:17le parole di Giorgio Vecchio che mi hanno preceduto che si interseca già con la guerra di Etiopia nel 1935
00:42:25ma è fortemente collegato con la fine degli anni 30 e la seconda guerra mondiale.
00:42:31La famiglia è una famiglia che si sottrae in tutto il corso dell'esperienza dei Sette Fratelli
00:42:39dal richiamo di leva e dalla mobilitazione ma gli atteggiamenti sono diversi anche rispetto alla propria esperienza reale della guerra.
00:42:47Se i Sette Fratelli riescono, sei di loro, a esimersi dalla mobilitazione e la chiamata di leva
00:42:55per età e, come dire, per contingenze con una serie di stratagemmi
00:42:59è l'ultimo dei fratelli, il ventenne Ettore Cervi
00:43:03che non riesce a farlo e nel 1941 sarà sul fronte di guerra a Jugoslavo, nella guerra nei Balcani
00:43:09e addirittura impiegato in un presidio alle spalle di Spalato
00:43:12che è un presidio italiano che si occupa di controguerriglia partigiana.
00:43:19L'esperienza diretta di Ettore con la guerra e con la comunicazione con la famiglia
00:43:25è un'esperienza che lo porterà alla prima occasione di una licenza per i lavori di campagna
00:43:31e quindi questo legame anche tra la cultura contadina e l'opposizione alla guerra
00:43:36che riguarda anche una memoria della prima guerra mondiale
00:43:39lo porteranno, come dire, a poi riuscire, a partire dall'estate del 1942
00:43:44ad esimersi dal richiamo sul territorio jugoslavo.
00:43:49Eppure a pochi giorni dalla festa in piazza che ricordiamo tutti del 27 luglio
00:43:55la pasta asciutta di Campegine
00:43:57Ettore è dichiarato dal Tribunale Militare di Trieste disertore
00:44:02e quindi la festa della famiglia è anche una festa per cui la caduta del regime
00:44:07significa anche la vittoria rispetto a una possibilità di sottrarsi alla guerra
00:44:13a una guerra che è una guerra fascista propagandata ma è anche una guerra economica
00:44:18è una guerra che pretende, come dire, dai contadini la consegna dei prodotti all'ammasso
00:44:25e un irrigidimento dei consumi con la nona dal punto di vista alimentare
00:44:31e allora la festa in piazza di una pasta asciutta collettiva
00:44:35che viene organizzata con i prodotti che sono stati sottratti all'ammasso precedentemente
00:44:41appunto nel 41-42 e che è, come dire, collettivamente preparata, impastata
00:44:47e organizzata e offerta a tutti è una sfida anche al fascismo appena caduto
00:44:57e ha una dimensione di costruzione della forza del fascismo sulla propaganda di guerra
00:45:03e anche un'economia di guerra
00:45:05il fascismo risorgente della Repubblica Sociale non si dimenticherà di questo
00:45:09e la capacità sempre, come dire, con i prodotti sottratti all'ammasso dei cervi
00:45:16di diventare nella cascina, a campi rossi, luogo di accoglienza per perseguitati politici
00:45:21e anche per prigionieri di guerra alleati che scappano dai campi di prigionia
00:45:26ma anche per disertori tedeschi o ausiliari dei disertori tedeschi come sono i soldati sovietici
00:45:32diventa, come dire, visibile all'esterno
00:45:37è già stato nominato come, in realtà, la loro crescita economica
00:45:44la loro progressione, l'immagine del trattore
00:45:47di riuscire nel 39 e poi nel 42 a comprare un trattore
00:45:51non è cosa da poco rispetto allo sguardo, come dire, del territorio e collettivo
00:45:57e i cervi probabilmente si attirano anche a una serie di invidie dal punto di vista economico
00:46:04in questa rete antifascista che si oppone anche in questa battaglia delle risorse
00:46:10sarà soltanto all'inizio di ottobre che decidono in qualche modo di costituire la banda armata
00:46:16e di salire, peraltro, molto velocemente in appennino
00:46:20con, appunto, poche azioni e non sempre coordinate politicamente con la federazione provinciale comunista clandestina
00:46:29che in parte gli osteggia
00:46:31è una resistenza aurorale che vede uno scarto generazionale anche
00:46:35i cervi sono un gruppo di giovani che si muovono verso l'appennino
00:46:39insieme ai componenti stranieri della banda
00:46:44perché cercano anche di sottrarsi a quelli che sono, come dire, i rastrellamenti
00:46:48e la ricerca degli uomini, appunto, considerati nemici in quanto ex prigionieri alleati
00:46:54torneranno molto velocemente, in realtà, già ai primi di novembre
00:46:59e, come sappiamo, come dire, il 24 novembre
00:47:02e il 25 novembre la casa sarà, come dire, al centro di un'azione di arresto
00:47:09in cui la volontà anche di difendere le moglie e i bambini presenti
00:47:15come dire, porterà in qualche modo lo stesso gruppo cervi a, come dire, deporre le armi
00:47:24e in qualche modo accettare gli arresti
00:47:26saranno in carcere, appunto, fino al momento dell'uccisione
00:47:31in due carceri diversi
00:47:32e sarà quello che accade fuori
00:47:35cioè le prime azioni gappiste nel quadro reggiano
00:47:38in cui evidentemente non sono coinvolti
00:47:41e non possono essere coinvolti in quanto arrestati
00:47:43a determinarne l'uccisione per una dimensione esemplare
00:47:47una dimensione esemplare è una fucilazione compiuta
00:47:49all'interno del poligono di tiro di Reggio Emilia
00:47:52il 28 dicembre, il giorno successivo, appunto
00:47:56all'ultima di queste uccisioni
00:47:58in cui muore il segretario comunale di Bagnolo in piano
00:48:02non una figura fascista
00:48:04in realtà è come dire
00:48:05e non una azione mai attribuita dal punto di vista delle responsabilità
00:48:10vengono uccisi
00:48:12ma soprattutto la loro uccisione viene propagandata
00:48:15come dire, sulla stampa fascista
00:48:17come atto di giustizia
00:48:20verso, come dire, i traditori della patria
00:48:23coloro in qualche modo che si sono posti
00:48:25hanno fatto una scelta
00:48:27come dire, di tradire e di associarsi
00:48:30rispetto agli ex alleati
00:48:32ai soldati alleati
00:48:35è proprio, come dire, la loro dimensione aurorale
00:48:40che è limitata e sottovalutata
00:48:42nella storiografia
00:48:43a renderli, come dire, particolari
00:48:47si è fatto riferimento
00:48:49nel discorso di apertura
00:48:51della vicepresidente Anna Scani
00:48:53alla parte della resistenza
00:48:55il tutto della resistenza
00:48:57in realtà, appunto, è proprio una parte iniziale
00:49:00che riguarda la scelta
00:49:01e riguarda una scelta, come dire
00:49:03sentita anche al di là
00:49:04della consapevolezza politica
00:49:06e per la concretezza
00:49:08invece della consapevolezza di guerra
00:49:10diventa il tutto della resistenza
00:49:13in un momento successivo
00:49:14che racconterà, come dire
00:49:16Alessandro Sant'Agata
00:49:18e che parte dal 28 ottobre 1945
00:49:21il momento dei funerali popolari
00:49:24che accompagnano, come dire
00:49:26le salme recuperate
00:49:28appunto dal cimitero di Villospizio
00:49:31fino a Campedine
00:49:33al cimitero di Campedine
00:49:34in un grande corteo popolare
00:49:37e che, peraltro, abbiamo scelto
00:49:39come foto, come dire, di apertura
00:49:41del nostro libro
00:49:42in mezzo, però, vorrei ricordare
00:49:45che c'è la resistenza della famiglia
00:49:47nel senso che tra il 28 di dicembre
00:49:50del 43 e il 25 aprile
00:49:52la liberazione
00:49:53la famiglia resiste
00:49:55e resiste anche in un isolamento
00:49:57è una famiglia composta
00:49:58come dire, da un genitore molto anziano
00:50:00perché la madre, Genoefa Cocconi
00:50:02morirà nel novembre del 44
00:50:04da 4 donne
00:50:07e 11 bambini
00:50:08ed è una resistenza
00:50:10anche nell'isolamento
00:50:11e anche in una certa contraddizione politica
00:50:14perché si ha paura
00:50:15di una famiglia
00:50:16che è stata individuata
00:50:17come luogo dell'antifascismo
00:50:19nella fase resistenziale
00:50:20e allora il mito
00:50:22nasce già nel quadro
00:50:23della resistenza
00:50:24e quel momento del 28 ottobre
00:50:25è proprio un momento
00:50:26di risarcimento
00:50:28grazie
00:50:29grazie
00:50:36grazie
00:50:36alla professoressa
00:50:38che ha un po'
00:50:39introdotto
00:50:40il tema
00:50:41del mito
00:50:42dell'edificazione
00:50:43della costruzione
00:50:44del mito
00:50:45che viene trattato
00:50:46nell'ultima parte
00:50:47da Alessandro Sant'Agata
00:50:49un ricercatore
00:50:50in storia contemporanea
00:50:52dell'Università di Padova
00:50:53i suoi interessi
00:50:55vertono
00:50:56sulla storia
00:50:56del cattolicismo politico
00:50:58delle culture religiose
00:50:59dei movimenti sociali
00:51:00nel secondo dopoguerra
00:51:01ha indagato
00:51:02il ruolo dei cattolici
00:51:03nella resistenza
00:51:04nella società civile
00:51:06nei processi
00:51:06di trasformazione
00:51:07postconciliare
00:51:08autore di molti libri
00:51:10come gli altri professori
00:51:12in questa terza
00:51:13ed ultima parte
00:51:14del libro
00:51:15infatti
00:51:15lui ha
00:51:16trattato
00:51:18come si è arrivati
00:51:20a costruire
00:51:21comunque
00:51:21il mito
00:51:23proprio perché
00:51:24all'inizio
00:51:25ci sono state frizioni
00:51:26tra il partito
00:51:27comunista nazionale
00:51:28e la federazione locale
00:51:30su questo argomento
00:51:31la volontà
00:51:32di Togliatti
00:51:32di centrare
00:51:33sul martirio
00:51:35dei cervi
00:51:36una narrazione
00:51:36ufficiale
00:51:37della lotta
00:51:38di resistenza
00:51:39il crescente interesse
00:51:40rispetto a questa vicenda
00:51:42da parte degli storici
00:51:43e degli intellettuali
00:51:44prima fra tutti
00:51:45Tolo Calvino
00:51:46che voglio ricordare
00:51:47in questo percorso
00:51:49il ruolo
00:51:50giocato
00:51:50in prima battuta
00:51:51dal papalcide
00:51:52poi dalle donne
00:51:53della famiglia
00:51:53cervi
00:51:54è stato prezioso
00:51:55ed emerge
00:51:56da queste pagine
00:51:57anche un sincero
00:51:59tributo popolare
00:52:00fatto alla famiglia
00:52:02cervi
00:52:02che è testimoniato
00:52:03da tante lettere
00:52:04inviate dal CIDE
00:52:05ne ricordo una
00:52:06e lo faccio
00:52:07per omaggiare
00:52:08un mio egregio
00:52:09con cittadino
00:52:10Germano Nicolini
00:52:11il comandante
00:52:12diavolo
00:52:12che gli ha scritto
00:52:13dal carcere
00:52:14dunque
00:52:15credo che sia giusto
00:52:17riflettere
00:52:18su questa
00:52:19eredità
00:52:20se l'eredità
00:52:21dei cervi
00:52:22e le scelte
00:52:22che la famiglia
00:52:23cervi
00:52:23ha fatto
00:52:25è ancora oggi
00:52:25un'eredità
00:52:26molto concreta
00:52:27forse è giusto
00:52:30interrogarsi
00:52:30su cosa rimane
00:52:32oggi come insegnamento
00:52:33rispetto a quegli anni
00:52:35e in che modo
00:52:36il clima
00:52:36dello scronto
00:52:37ideologico
00:52:38nel dopoguerra
00:52:39ha influenzato
00:52:40positivamente
00:52:41e negativamente
00:52:43al tempo stesso
00:52:43la corretta lettura
00:52:45di quegli avvenimenti
00:52:46grazie
00:52:47grazie mille
00:52:50grazie delle parole
00:52:52generose
00:52:53mi sembra anche
00:52:54comunque importante
00:52:55associarmi all'idea
00:52:56che oggi siamo qui
00:52:57a parlare
00:52:57del nostro libro
00:52:59a cui siamo molto legati
00:53:00ma è anche molto importante
00:53:01che oggi si scriva
00:53:02un'altra pagina
00:53:02della storia
00:53:03anche della memoria
00:53:04della famiglia cervi
00:53:05e dei cervi
00:53:05di fatto
00:53:06perché
00:53:07quello che ho cercato
00:53:08anche di mostrare
00:53:09nel libro
00:53:09e si aggancia un po'
00:53:11alla conclusione
00:53:11della domanda
00:53:13che mi è stata posta
00:53:14è che è un percorso
00:53:15che continua
00:53:16è un percorso
00:53:17che si accresce
00:53:19il libro
00:53:20anche per necessità
00:53:22editoriali
00:53:23soprattutto per quanto
00:53:24riguarda la mia parte
00:53:25in un qualche modo
00:53:27approfondisce
00:53:28fino sostanzialmente
00:53:30alla fine degli anni
00:53:31settanta
00:53:32e diventa
00:53:33diciamo
00:53:33più per cenni
00:53:35per quanto riguarda
00:53:35il periodo successivo
00:53:36e questo è anche
00:53:37lo dico anche
00:53:38con l'idea
00:53:39che c'è ancora molto
00:53:40da fare
00:53:40come ricordava
00:53:41Giorgio Vecchio
00:53:42e anche appunto
00:53:43una storia della memoria
00:53:44ancora in larga parte
00:53:45da scrivere
00:53:46e mi si poneva però
00:53:48appunto la domanda
00:53:49di quanto
00:53:49anche le vicende politiche
00:53:52hanno influenzato
00:53:53la costruzione
00:53:55della memoria
00:53:56moltissimo
00:53:58nella misura
00:53:58in cui naturalmente
00:53:59la costruzione
00:54:02del mito
00:54:02su cui non devo tornare
00:54:04a sospiegare
00:54:04diciamo
00:54:05la scelta della parola
00:54:06come ha già spiegato
00:54:07Giorgio Vecchio
00:54:07ma diciamo
00:54:08nasce
00:54:09è molto romana
00:54:11in un qualche modo
00:54:12nella misura
00:54:13in cui c'è
00:54:14anche
00:54:15e nello stesso tempo
00:54:17come è stato giustamente detto
00:54:18incontra un sincero
00:54:20affetto popolare
00:54:22un sincero affetto popolare
00:54:23che spesso magari
00:54:24invece è il partito
00:54:25comunista reggiano
00:54:26che inizialmente
00:54:26fa fatica a comprendere
00:54:28e che secondariamente
00:54:29invece riconoscerà
00:54:31da questo punto di vista
00:54:32c'è anche una straordinaria
00:54:33intelligenza
00:54:34culturale e politica
00:54:35dei vertici
00:54:36del partito comunista
00:54:37e anche della figura
00:54:38di Togliatti
00:54:39nel comprendere
00:54:40che sulla storia
00:54:41dei cervi
00:54:42si può intessere
00:54:44una narrazione
00:54:45una narrazione
00:54:46che vuole essere
00:54:48universale
00:54:49una narrazione
00:54:50che non è
00:54:50una narrazione
00:54:51appunto
00:54:52di parte
00:54:53perché
00:54:54nella storia
00:54:54della famiglia cervi
00:54:56si possono ritrovare
00:54:57le grandi culture politiche
00:54:59e le grandi culture
00:55:00di questo paese
00:55:01e questo
00:55:01in parte
00:55:02è vero
00:55:03è molto vero
00:55:04le due parti
00:55:05diciamo
00:55:06del libro
00:55:06che anticipano
00:55:07la mia
00:55:07mostrano come
00:55:09appunto
00:55:10la provenienza
00:55:11cattolica
00:55:12della famiglia cervi
00:55:13la militanza
00:55:15anche di Alcide
00:55:16fossero qualcosa
00:55:16di assolutamente
00:55:17appunto
00:55:18concreto
00:55:19e reale
00:55:20così come
00:55:20concreto e reale
00:55:21è stato poi
00:55:22l'incontro
00:55:23con il partito comunista
00:55:24che permette
00:55:26diciamo
00:55:26l'accesso
00:55:27alla strada
00:55:28dell'opposizione
00:55:29dell'opposizione
00:55:30vera e propria
00:55:31questo elemento
00:55:33diventa però
00:55:34in questo
00:55:35straordinario libro
00:55:36che viene scritto
00:55:37nel 55
00:55:37appunto
00:55:38i miei sette figli
00:55:39che è quello
00:55:39che per un qualche modo
00:55:40vi permette a tutti voi
00:55:41di conoscere questa storia
00:55:42insieme ovviamente
00:55:43al film
00:55:44di Puccini
00:55:45successivo
00:55:46ecco
00:55:47diventano parte
00:55:48appunto
00:55:49di una narrazione
00:55:50una narrazione
00:55:50in cui
00:55:51nella storia
00:55:51della famiglia Cerbi
00:55:52si può trovare
00:55:53come avrebbe detto
00:55:54anche
00:55:54Calamandrei
00:55:56l'abbiamo ricordato
00:55:56all'inizio
00:55:57un altro
00:55:58diciamo
00:55:58dei grandi costruttori
00:55:59di questa storia
00:56:00quello che è stato
00:56:01fondamentalmente
00:56:02la parte migliore
00:56:03della storia politica
00:56:05di questo paese
00:56:06questo sostanzialmente
00:56:07si vuole dire
00:56:08nel cercare
00:56:09di costruire
00:56:09una storia
00:56:10che è una storia
00:56:11fatta di
00:56:12oppositori
00:56:14al fascismo
00:56:18oppositori
00:56:18all'occupazione
00:56:19che non hanno avuto
00:56:21modo
00:56:21di esercitare
00:56:23di uccidere
00:56:24questo è un tema
00:56:25su cui ci siamo interrogati
00:56:26perché non gli è stato
00:56:28permesso
00:56:28purtroppo
00:56:29dalla violenza fascista
00:56:30altrimenti
00:56:31abbiamo tutto motivo
00:56:32di pensare
00:56:32che sarebbero stati
00:56:33come era stato scritto
00:56:34all'epoca
00:56:35dei partigiani
00:56:37della miglior specie
00:56:38ma appunto
00:56:39proprio per questo
00:56:40la loro storia
00:56:42assume
00:56:42un valore
00:56:43sostanzialmente
00:56:44sacrificale
00:56:45martiriale
00:56:46e questo anche
00:56:47nel senso
00:56:48più alto
00:56:49e più nobile
00:56:49proprio Calamandrei
00:56:50che in un qualche modo
00:56:51fissa
00:56:52quelli che sono
00:56:52i punti fondamentali
00:56:54del racconto
00:56:54spiega che
00:56:55quando si parla
00:56:56del sacrificio
00:56:57dei cerbi
00:56:58non bisogna dare
00:56:59una lettura
00:57:00appunto
00:57:01depoliticizzato
00:57:03depoliticizzante
00:57:04ma vedere
00:57:04proprio
00:57:05nel sacrificio
00:57:07l'idea
00:57:07anche del riscatto
00:57:09della nazione
00:57:09che paga con il proprio sangue
00:57:11e questo è qualcosa
00:57:12che in un qualche modo
00:57:13innerva l'intera storia
00:57:15della resistenza
00:57:15d'accordo
00:57:16quindi
00:57:16proprio per questo
00:57:18nella storia dei cerbi
00:57:19si possono trovare
00:57:20le radici
00:57:21del discorso
00:57:23sulla moralità
00:57:24della Repubblica
00:57:25e della Costituzione
00:57:26e su questo punto
00:57:28e chiaramente
00:57:28i partiti
00:57:29in larga parte
00:57:30convergono
00:57:32nel lungo termine
00:57:33le culture politiche
00:57:34convergono
00:57:34questo sostanzialmente
00:57:35cerco di mostrare
00:57:36c'è un incontro
00:57:38c'è un discorso
00:57:39molto bello
00:57:40che compie
00:57:40Zaccagnini
00:57:41accostando la figura
00:57:42dei cerbi
00:57:43a quella di Don Pasquino Borghi
00:57:44per il trentennale
00:57:45che in un qualche modo
00:57:46restituisce
00:57:47quello che vi sto dicendo
00:57:49e nello stesso tempo
00:57:50ovviamente
00:57:51per lungo tempo
00:57:52si sono anche
00:57:53confrontati
00:57:54e scontrati
00:57:54nel cercare
00:57:55in un qualche modo
00:57:56di rivendicare
00:57:58la memoria
00:57:59della resistenza
00:58:01e in parte
00:58:01anche la memoria
00:58:02dei cerbi
00:58:03e quindi c'è anche
00:58:03una guerra
00:58:04della memoria
00:58:05d'accordo
00:58:05in questo senso
00:58:08appunto
00:58:08è centrale
00:58:09la figura
00:58:10di Don Pasquino Borghi
00:58:11la figura
00:58:11di questo sacerdote
00:58:13che anche lui
00:58:15appunto
00:58:15ucciso
00:58:16nel poligono
00:58:17di tiro di Reggio Emilia
00:58:18nel gennaio del 44
00:58:19e che appunto
00:58:20in un qualche modo
00:58:21viene associato
00:58:21anche dalla propaganda
00:58:22cattolica
00:58:24alla figura
00:58:25di Alcide
00:58:26e in qualche modo
00:58:27a volte anche
00:58:28con degli elementi
00:58:28di competizione
00:58:29ma poi
00:58:30è anche Lampi
00:58:32è anche il PC
00:58:33a dire Alcide
00:58:34a dire Don Pasquino
00:58:36è uno di noi
00:58:37Don Pasquino
00:58:38la lettura
00:58:39che dobbiamo cercare
00:58:39di dare appunto
00:58:40è una lettura
00:58:41il più possibile
00:58:42unitaria
00:58:42e in queste
00:58:43inevitabili
00:58:44tensioni
00:58:45tra concorrenza
00:58:46e unità
00:58:47si snoda appunto
00:58:49la storia repubblicana
00:58:50poi diventa
00:58:50qualcosa di recente
00:58:51di diverso
00:58:53quando finisce
00:58:54la prima repubblica
00:58:56e allora
00:58:57in un qualche modo
00:58:59anche più complesso
00:59:00da studiare
00:59:01quello chiudo
00:59:02soltanto dicendo
00:59:02appunto che mi era detto
00:59:03che cosa sono oggi
00:59:04che cos'è oggi
00:59:05è difficile dire
00:59:06che cos'è oggi
00:59:09la memoria dei cervi
00:59:10quello che mi sento
00:59:11sicuramente di dire
00:59:12che scrivo anche nel libro
00:59:13è qualcosa di
00:59:15è un luogo
00:59:17della memoria
00:59:17dove tutte le culture
00:59:19democratiche antifasciste
00:59:20si possono riconoscere
00:59:21perché se c'è
00:59:22un qualcosa
00:59:23che sicuramente
00:59:23non può
00:59:24che è rimasto
00:59:25in tutto il percorso
00:59:27canalizzato
00:59:27è
00:59:28l'irriducibile
00:59:31contrarietà
00:59:32al fascismo
00:59:34in qualunque sua forma
00:59:35e riedizione
00:59:35e su questo punto
00:59:36centrale
00:59:37si spiega anche
00:59:38la fortuna
00:59:39nel passaggio
00:59:41delle generazioni
00:59:42si spiega perché
00:59:43oggi Casa Cervi
00:59:44è un luogo
00:59:45abitato da giovani
00:59:46che si ritrovano
00:59:47per
00:59:47non soltanto
00:59:48appunto
00:59:49per festeggiare
00:59:49la passaggio antifascista
00:59:51il 25 aprile
00:59:52ma anche per rinnovare
00:59:53perché ogni generazione
00:59:54ha saputo rinnovarsi
00:59:55attraverso i Cervi
00:59:57e rileggersi
00:59:58e rileggere
00:59:59dentro quel mito
01:00:00qualcosa in cui
01:00:01si potevano riconoscere
01:00:02lo dico anche
01:00:03ai ragazzi di oggi
01:00:04e questo
01:00:05è il motivo
01:00:07per cui
01:00:08questa storia
01:00:09è una storia
01:00:10straordinaria
01:00:11nel senso di fuori
01:00:11dall'ordinario
01:00:12e unica
01:00:13nella storia
01:00:14della memoria
01:00:14della resistenza italiana
01:00:15grazie
01:00:16grazie
01:00:26ringrazio
01:00:27di cuore
01:00:28i contributi
01:00:29dei professori
01:00:31per
01:00:32non solo
01:00:33per il saggio
01:00:35che hanno scritto
01:00:35per i saggi
01:00:36che hanno scritto
01:00:37ma per
01:00:37questa bella pubblicazione
01:00:39che
01:00:39diventa
01:00:40uno strumento
01:00:41importante
01:00:42anche per continuare
01:00:43ad indagare
01:00:44a studiare
01:00:45a fare
01:00:46parte
01:00:48a diventare
01:00:49una parte nostra
01:00:50per
01:00:51il nostro
01:00:52tributo
01:00:53alla memoria
01:00:53a continuare
01:00:54a costruire
01:00:55consapevolezza
01:00:56quindi un ringraziamento
01:00:58alla professoressa
01:00:59Toni Rovatti
01:01:00al professore
01:01:01Alessandro Sant'Agata
01:01:02e al professore
01:01:04Giorgio Vecchio
01:01:05li ringrazio davvero
01:01:06di cuore
01:01:06devo dire che
01:01:09io poi non parlerò più
01:01:10quindi ringrazio
01:01:11nuovamente
01:01:12tutti voi
01:01:13per la presenza
01:01:14e
01:01:16ovviamente
01:01:17insieme ad Albertina
01:01:18li aspettiamo tutti
01:01:19a Casa Cervi
01:01:20a partire dagli studenti
01:01:21e dalle studentesse
01:01:22perché
01:01:23Casa Cervi
01:01:24oggi
01:01:24lo ha ricordato
01:01:25Alessandro
01:01:26adesso
01:01:26è un luogo
01:01:27di resistenza
01:01:28è un luogo
01:01:29di democrazia
01:01:30è un luogo
01:01:30di libertà
01:01:31è un luogo
01:01:32dove ci si sente
01:01:32a casa
01:01:33dove i cittadini
01:01:34italiani
01:01:34tutti si dovrebbero
01:01:36sentire a casa
01:01:36tutti lo ripeto
01:01:38e
01:01:38oggi
01:01:40adesso ho un compito
01:01:41difficile
01:01:42quindi non so bene
01:01:43come fare
01:01:44guardo il professor
01:01:44Veltroni
01:01:45perché
01:01:47sono
01:01:48molto grata
01:01:49per la sua
01:01:50disponibilità
01:01:51e so che lui
01:01:52ha accettato
01:01:53e lo ringrazio
01:01:54perché
01:01:54è molto legato
01:01:56alla famiglia
01:01:57Cervi
01:01:57l'onorevole Veltroni
01:01:59non avrebbe bisogno
01:01:59di presentazioni
01:02:00perché lo conosciamo
01:02:01tutti
01:02:02però io ci tengo
01:02:03particolarmente
01:02:03a introdurlo
01:02:04è stato
01:02:05una figura
01:02:06autorevole
01:02:07un interprete
01:02:08autentico
01:02:09della memoria storica
01:02:11e del pensiero
01:02:12democratico
01:02:12ha avuto
01:02:14ruoli
01:02:15ed ha vissuto
01:02:16compassione
01:02:17ha attraversato
01:02:17il giornalismo
01:02:18la politica
01:02:19la cultura italiana
01:02:21con molta coerenza
01:02:22con passione
01:02:23con uno sguardo
01:02:24sempre rivolto
01:02:25al futuro
01:02:25che è la cosa
01:02:26che a me
01:02:27ha sempre colpito
01:02:28di più
01:02:28al di là
01:02:29di tutti i ruoli
01:02:30che ha rivestito
01:02:31è stato
01:02:31sindaco di Roma
01:02:33vicepresidente
01:02:33del consiglio
01:02:34ministro
01:02:35per i beni culturali
01:02:36e ambientali
01:02:37del governo
01:02:37pro di uno
01:02:39ha sempre
01:02:40posto
01:02:41al centro
01:02:41del suo impegno
01:02:42civile
01:02:42lo dico ai ragazzi
01:02:43il dialogo
01:02:44fra le generazioni
01:02:45e il valore
01:02:46della memoria
01:02:47e la difesa
01:02:48dei principi
01:02:48costituzionali
01:02:50è molto legato
01:02:51vi dicevo
01:02:51alla famiglia Cervi
01:02:52e in particolare
01:02:54a Maria Cervi
01:02:55che è figlia
01:02:57di Antenore
01:02:58con cui ha costruito
01:03:00un legame
01:03:01di profonda
01:03:02amicizia
01:03:02Maria Cervi
01:03:04che è stata
01:03:04una figlia
01:03:06che ha affiancato
01:03:08il nonno
01:03:09nel percorso
01:03:09di testimonianza
01:03:11grazie al quale
01:03:11il martirio
01:03:14come ci diceva prima
01:03:15Alessandro
01:03:16è diventato
01:03:17uno degli episodi
01:03:18simbolo
01:03:19della resistenza
01:03:20italiana
01:03:20ed europea
01:03:22e per questo
01:03:24legame
01:03:24e per questo
01:03:25impegno
01:03:26con un pensiero
01:03:27sempre lucido
01:03:28che Veltroni
01:03:29ha avuto
01:03:30la sua capacità
01:03:31di restituire
01:03:32senso
01:03:33alle narrazioni
01:03:34collettive
01:03:35e ha contribuito
01:03:36a costruire
01:03:37nel tempo
01:03:38un legame profondo
01:03:39di pensiero
01:03:40tra storia
01:03:41e cittadinanza
01:03:42quindi un autore
01:03:43autentico
01:03:44del suo tempo
01:03:45dal quale
01:03:47continuiamo
01:03:48a nutrirci
01:03:50di pensieri
01:03:50e di riflessioni
01:03:51profonde
01:03:52quindi a lui
01:03:52abbiamo chiesto
01:03:53di concludere
01:03:54questa iniziativa
01:03:55e quindi
01:03:55lo ringrazio moltissimo
01:03:56e gli lascio
01:03:58ovviamente
01:03:58la parola
01:03:58per le conclusioni
01:04:00grazie
01:04:00allora grazie
01:04:08all'orevole Malavasi
01:04:09grazie
01:04:10ad Albertina
01:04:11la quale mi lega
01:04:12una ormai antica
01:04:14possiamo dire
01:04:15amicizia
01:04:16all'istituto Cervi
01:04:18complimenti
01:04:18alla casa
01:04:19editrice Viella
01:04:20che fa un grandissimo
01:04:21lavoro di documentazione
01:04:22storica
01:04:23e soprattutto
01:04:24grazie
01:04:25ai professori
01:04:26io penso
01:04:28che dal punto
01:04:28di vista
01:04:29storico
01:04:29il lavoro
01:04:30che hanno fatto
01:04:31la professoressa
01:04:33Rovatti
01:04:34il professor Sant'Agata
01:04:35e il professor
01:04:35Vecchio
01:04:36sia
01:04:36di importanza
01:04:38paragonabile
01:04:39a quello
01:04:40che era stato
01:04:40narrativamente
01:04:41il lavoro
01:04:45fatto da Renato Nicolai
01:04:46che io ebbi
01:04:46la fortuna
01:04:47di conoscere
01:04:48nella scrittura
01:04:49di quel libro
01:04:50sui fratelli Cervi
01:04:52che ha fatto
01:04:52entrare
01:04:53la storia
01:04:54di questa famiglia
01:04:55nella coscienza
01:04:57del paese
01:04:58l'ha fatta
01:04:59entrare
01:05:00diciamo
01:05:00non dappertutto
01:05:02perché
01:05:02abbiamo conosciuto
01:05:04nel tempo
01:05:05anche delle zone
01:05:06di vuoto
01:05:06ricordo
01:05:08una trasmissione
01:05:09televisiva
01:05:10in cui
01:05:10un autorevole
01:05:11uomo
01:05:12politico
01:05:12italiano
01:05:13si parlava
01:05:16di Alcide Cervi
01:05:17parliamo
01:05:18di più di
01:05:20vent'anni
01:05:20dopo la morte
01:05:21di papà Cervi
01:05:22disse
01:05:23sarò lieto
01:05:24di incontrarlo
01:05:25ecco
01:05:25per dare l'idea
01:05:26che la memoria
01:05:27è un lavoro
01:05:27che non deve
01:05:28mai interrompersi
01:05:30per capire
01:05:34la storia
01:05:34dei fratelli Cervi
01:05:35bisogna collocarla
01:05:36tra una pasta
01:05:37asciutta
01:05:37e una fucilazione
01:05:39bisogna collocarla
01:05:42dal punto di vista
01:05:43emotivo
01:05:44poi dal punto di vista
01:05:45storico
01:05:45invece giustamente
01:05:46i professori
01:05:47l'hanno
01:05:48contestualizzata
01:05:50e tripartita
01:05:52nel modo
01:05:52più
01:05:53corretto
01:05:54però
01:05:55dal punto di vista
01:05:56emotivo
01:05:56e l'emotività
01:05:58non è una parolaccia
01:06:00non è
01:06:00un insulto
01:06:02dal punto di vista
01:06:04emotivo
01:06:04pensare che nel giro
01:06:05di pochi mesi
01:06:06si sia potuti passare
01:06:07da una grande festa
01:06:09popolare
01:06:09quanti erano
01:06:10i cittadini
01:06:11c'è un libro
01:06:12che Biella ha dedicato
01:06:13alla pasta asciutta
01:06:15nella quale
01:06:16si misura
01:06:18la quantità
01:06:18di farina
01:06:19e la quantità
01:06:20di presenti
01:06:21forse
01:06:21duemila e cinque
01:06:22forse
01:06:22tremila
01:06:23che hanno festeggiato
01:06:25io
01:06:25faccio fatica
01:06:27a
01:06:27a immaginare
01:06:29che cosa deve essere
01:06:30stata la gioia
01:06:31di quei momenti
01:06:33l'idea che tutto
01:06:34fosse finito
01:06:35e fosse finito
01:06:37crollando
01:06:37come un insulso
01:06:38castello di carte
01:06:39nel giro
01:06:40di una settimana
01:06:42tra il 19 luglio
01:06:43data del bombardamento
01:06:44di San Lorenzo
01:06:45e il 25 luglio
01:06:47la seduta
01:06:48del Gran Consiglio
01:06:48e poi l'arresto
01:06:50del
01:06:51del duce
01:06:52sembrava
01:06:53tutto finito
01:06:54e si aveva ragione
01:06:56di festeggiare
01:06:57si aveva ragione
01:06:57di mangiare
01:06:58una pasta asciutta
01:06:59e di
01:07:00e di brindare
01:07:01di abbracciarsi
01:07:02ma non era
01:07:04tutto finito
01:07:05anzi
01:07:06stava
01:07:07per cominciare
01:07:08il punto
01:07:09più
01:07:10spaventoso
01:07:11della tragedia
01:07:13nella quale
01:07:14noi diciamoci
01:07:15la verità
01:07:15non
01:07:16non ci siamo
01:07:17pienamente
01:07:18liberati
01:07:19non è un caso
01:07:21che
01:07:21che quel
01:07:23triennio
01:07:24e anche
01:07:25la fase precedente
01:07:26torni
01:07:27come una sorta
01:07:27di convitato
01:07:28di pietra
01:07:29nel discorso
01:07:30pubblico
01:07:31del nostro
01:07:31paese
01:07:32con grande
01:07:33frequenza
01:07:33perché
01:07:34perché non
01:07:35abbiamo fatto
01:07:36i conti
01:07:36fino in fondo
01:07:37con quello
01:07:37che è accaduto
01:07:38perché
01:07:40non ci siamo
01:07:41chiesti
01:07:41come sia
01:07:42potuto
01:07:43succedere
01:07:43che il nostro
01:07:44grande
01:07:45colto
01:07:46paese
01:07:46patria
01:07:47di
01:07:47di
01:07:48di
01:07:49tutto il
01:07:49sapere
01:07:50e di
01:07:50tutta la
01:07:51storia
01:07:51umana
01:07:52più
01:07:52rilevante
01:07:53sia potuto
01:07:54precipitare
01:07:55nell'orrore
01:07:56di quella
01:07:56avventura
01:07:58abbia potuto
01:07:59accettare
01:08:00una dittatura
01:08:01abbia potuto
01:08:01accettare
01:08:02le leggi
01:08:02razziali
01:08:03abbia potuto
01:08:04accettare
01:08:04la riduzione
01:08:06degli
01:08:07esseri
01:08:08umani
01:08:09a
01:08:09così
01:08:10a
01:08:10un obbligo
01:08:12di disciplina
01:08:13e poi
01:08:14abbia potuto
01:08:15accettare
01:08:15la guerra
01:08:16io
01:08:16sono molto
01:08:17d'accordo
01:08:17con quello
01:08:18che ha detto
01:08:18la professoressa
01:08:19Rovatti
01:08:19c'è un
01:08:20punto
01:08:21di
01:08:21rottura
01:08:23nel rapporto
01:08:25tra il
01:08:26consenso
01:08:26popolare
01:08:27e il regime
01:08:28e questo
01:08:29consenso
01:08:31che progressivamente
01:08:32si stava
01:08:33sfilacciando
01:08:34con la guerra
01:08:35precipita
01:08:35ci sono i rapporti
01:08:37che i servizi
01:08:38segreti
01:08:38mettevano sul
01:08:39tavolo di
01:08:40Mussolini
01:08:41tutte le mattine
01:08:42che raccontavano
01:08:44di che cosa
01:08:45si diceva
01:08:45nei mercati
01:08:46o per strada
01:08:47a proposito
01:08:47del regime
01:08:48ed è un
01:08:49crescendo
01:08:50è una specie
01:08:50di cavalcata
01:08:51delle valchirie
01:08:52del dissenso
01:08:53del fastidio
01:08:54della
01:08:55della critica
01:08:56però
01:08:58però
01:09:00prima
01:09:01c'era stato
01:09:01un grande
01:09:02consenso
01:09:02e forse
01:09:05questo lavoro
01:09:06che si fa
01:09:07anche emotivamente
01:09:08pensando
01:09:09a quei pochi
01:09:10mesi
01:09:11nei quali
01:09:11si passa
01:09:12dalla pasta
01:09:12asciutta
01:09:13al sangue
01:09:13ci deve far
01:09:15tornare
01:09:16su un tema
01:09:16che rischia
01:09:17di essere
01:09:18di grande
01:09:18attualità
01:09:19perché parole
01:09:21che pensavamo
01:09:22espulse
01:09:22sono tornate
01:09:23tremendamente
01:09:26tornate
01:09:26davanti a noi
01:09:27la guerra
01:09:28o la deportazione
01:09:31parola che è stata
01:09:32sdoganata
01:09:33e che pensavamo
01:09:34finita
01:09:34con la Shoah
01:09:35e soprattutto
01:09:38noi non dobbiamo
01:09:40smettere
01:09:41di interrogarci
01:09:41sul rapporto
01:09:42tra consenso
01:09:44e regimi
01:09:44autoritari
01:09:45perché
01:09:46non è vero
01:09:48che i regimi
01:09:49autoritari
01:09:49sono sempre
01:09:50e solamente
01:09:51dei colpi
01:09:52di Stato
01:09:53delle prove
01:09:54di forza
01:09:55o delle
01:09:55precipitazioni
01:09:59dall'esterno
01:10:00spesso
01:10:01i sistemi
01:10:02autoritari
01:10:02si nutrono
01:10:03di consenso
01:10:04Hitler
01:10:05andò al potere
01:10:06con il voto
01:10:07dei tedeschi
01:10:08e Mussolini
01:10:09ebbe il massimo
01:10:10del consenso
01:10:11è terribile
01:10:14a pensarci
01:10:15ebbe il massimo
01:10:16del consenso
01:10:17quando il 3 gennaio
01:10:18del 1925
01:10:20andò alla Camera
01:10:21a rivendicare
01:10:21la responsabilità
01:10:23morale
01:10:24e politica
01:10:26dell'omicidio
01:10:27del principale
01:10:28esponente
01:10:29dell'opposizione
01:10:29quel Giacomo Matteotti
01:10:31il cui busto
01:10:32è qui
01:10:33nel corridoio
01:10:34che precede
01:10:35la sala
01:10:35della regina
01:10:36e dunque
01:10:38lavorare
01:10:40sulla memoria
01:10:41come hanno
01:10:41fatto i professori
01:10:42e dal punto
01:10:43di vista emotivo
01:10:44come si è fatto
01:10:45con il libro
01:10:45di Nicolaia
01:10:46con i film
01:10:47di Puccini
01:10:48che ebbe
01:10:48un grandissimo
01:10:50impatto
01:10:51significa restituire
01:10:53a tutti noi
01:10:53la consapevolezza
01:10:54di che cosa
01:10:55è stato
01:10:56quel tempo
01:10:56quell'antifascismo
01:10:59esistenziale
01:11:01del quale
01:11:01ha parlato
01:11:02Albertina
01:11:03che poi diventerà
01:11:04antifascismo
01:11:05resistenziale
01:11:07è il punto
01:11:08di partenza
01:11:09a un certo punto
01:11:10il fascismo
01:11:11come tutte le dittature
01:11:12di qualsiasi colore
01:11:13perché
01:11:14le dittature
01:11:15non cambiano
01:11:16in nome
01:11:16dei valori
01:11:18riferendosi
01:11:20ai quali
01:11:21si instaurano
01:11:21le dittature
01:11:22fanno tutte
01:11:23e sempre
01:11:23orrore
01:11:24le dittature
01:11:27sono catene
01:11:28e il primo
01:11:31antifascismo
01:11:32è la rivolta
01:11:33contro le catene
01:11:34c'è un antifascismo
01:11:37che non è
01:11:38politicamente
01:11:40compiuto
01:11:41e non necessariamente
01:11:44politicamente
01:11:45partiticamente
01:11:46ideologicamente
01:11:47definito
01:11:48è
01:11:48un moto
01:11:49di rivolta
01:11:50nei confronti
01:11:51di una catena
01:11:51di qualcosa
01:11:52che ti imprigiona
01:11:53di qualcosa
01:11:54che ti impedisce
01:11:55di essere te stesso
01:11:56che ti impedisce
01:11:58di poter manifestare
01:11:59il tuo pensiero
01:12:00le tue idee
01:12:01la tua identità
01:12:02che ti costringe
01:12:03in una condizione
01:12:05nella quale
01:12:06sei ridotto
01:12:07da cittadino
01:12:08a suddito
01:12:08o a seguace
01:12:11che poi sarebbe
01:12:12la
01:12:13corretta
01:12:15dizione
01:12:16in italiano
01:12:16della parola
01:12:17followers
01:12:18ma così tanto
01:12:19per
01:12:20per memoria
01:12:21quelle catene
01:12:23sono la costrizione
01:12:25e che si sia
01:12:27un mezzadro
01:12:28o che si sia
01:12:29un intellettuale
01:12:30a quel punto
01:12:31le catene
01:12:33si sente
01:12:35che stringono
01:12:35troppo
01:12:36e bisogna
01:12:36farle saltare
01:12:37e le si fa saltare
01:12:39con un moto
01:12:39che è in primo luogo
01:12:41un bisogno
01:12:41di libertà
01:12:42un bisogno
01:12:44di libertà
01:12:44individuale
01:12:45un bisogno
01:12:45di respirare
01:12:47è ossigeno
01:12:49che a un certo
01:12:49punto
01:12:50manca
01:12:50e la storia
01:12:51dei fratelli
01:12:52cervi
01:12:52è questa storia
01:12:54è la storia
01:12:54di una famiglia
01:12:55adesso
01:12:55infatti
01:12:56giustamente
01:12:57è più giusto
01:12:58dire
01:12:58la famiglia
01:12:59cervi
01:13:00i sette fratelli
01:13:01cervi
01:13:01sono
01:13:01le vittime
01:13:04ma
01:13:05è tutta la famiglia
01:13:06cervi
01:13:07che è stata
01:13:07per generazioni
01:13:09investita
01:13:09da questo
01:13:10da questo orrore
01:13:11e naturalmente
01:13:14sono persone
01:13:15che lavoravano
01:13:16i campi
01:13:17non erano
01:13:18Gobetti
01:13:20i fratelli
01:13:22Rosselli
01:13:23o coloro
01:13:24i quali avevano
01:13:25maturato
01:13:25anche attraverso
01:13:26gli studi
01:13:27una consapevolezza
01:13:28critica
01:13:28molto strutturata
01:13:30no
01:13:30erano persone
01:13:31che lavoravano
01:13:32i campi
01:13:33erano ragazzi
01:13:34ricordarsi sempre
01:13:36che la resistenza
01:13:37è stata fatta
01:13:37per larga parte
01:13:38da ragazzi
01:13:39ragazzi di 21
01:13:4122
01:13:4123 anni
01:13:42che a un certo punto
01:13:44spinti da questo
01:13:46moto di libertà
01:13:47hanno deciso
01:13:48che
01:13:49valeva la pena
01:13:50di mettere in discussione
01:13:52la propria vita
01:13:52per una libertà
01:13:53che probabilmente
01:13:54non avrebbero
01:13:55conosciuto e visto
01:13:56ricordare tutto questo
01:14:00ricordare che
01:14:01la storia
01:14:02della famiglia
01:14:03cervi
01:14:04che è una storia
01:14:05di fatica
01:14:06di lavoro
01:14:07di intelligenza
01:14:09applicata al lavoro
01:14:10quel simbolo
01:14:11che è stato richiamato
01:14:12il mappamondo
01:14:13sul trattore
01:14:14racconta tutto
01:14:16racconta la fatica
01:14:17della terra
01:14:17e la bellezza
01:14:18del sogno
01:14:19racconta
01:14:20il desiderio
01:14:22di sapere
01:14:23guardate che
01:14:23alla fine
01:14:24ciò che distingue
01:14:27come nel DNA
01:14:29le dittature
01:14:31di ogni colore
01:14:33e le democrazie
01:14:35sta esattamente
01:14:36nel rapporto
01:14:37col sapere
01:14:37perché le democrazie
01:14:39favoriscono
01:14:40l'espansione
01:14:41del sapere
01:14:42della conoscenza
01:14:43critica
01:14:44della scuola
01:14:45dell'università
01:14:46dello studio
01:14:47e le dittature
01:14:49invece
01:14:49imprigionano
01:14:51dentro uno schema
01:14:52nel quale
01:14:53meno si pensa
01:14:54e meglio è
01:14:55e
01:14:56quando
01:14:58si vede
01:15:00dei regimi
01:15:01adesso non sto parlando
01:15:02dell'Italia
01:15:03sto parlando
01:15:03di quello che sta succedendo
01:15:06in questo momento
01:15:06in giro per il mondo
01:15:07quando si vedono
01:15:08dei regimi
01:15:09o dei sistemi politici
01:15:10accanirsi
01:15:11nei confronti
01:15:12della scuola
01:15:13o dell'università
01:15:14pubblica
01:15:15o anche privata
01:15:16cercando di condizionarla
01:15:18al volere
01:15:21del governo esistente
01:15:23lì si deve avvertire
01:15:24che si sta rompendo qualcosa
01:15:25io
01:15:28non voglio fare
01:15:30molte altre considerazioni
01:15:32se non
01:15:32se non dire questo
01:15:35c'è qualcosa
01:15:36di molto bello
01:15:37nel rapporto
01:15:38tra i campi
01:15:40e la resistenza
01:15:41tra il lavoro
01:15:42e la resistenza
01:15:43non per caso
01:15:45l'istituto Cervi
01:15:48ha dentro di sé
01:15:49anche la biblioteca
01:15:50di Emilio Sereni
01:15:51che è stato
01:15:52un grandissimo
01:15:53conoscitore
01:15:55osservatore
01:15:58analista
01:15:59della realtà contadina
01:16:01allora
01:16:01il luogo
01:16:03della produzione
01:16:04erano le campagne
01:16:05l'Italia diventerà
01:16:07un paese
01:16:08industriale
01:16:09più avanti
01:16:11ma
01:16:11laddove c'era
01:16:13il reddito
01:16:14delle famiglie
01:16:14erano le campagne
01:16:15e lì
01:16:17nell'equilibrio
01:16:18tra
01:16:18le diverse figure
01:16:20che nelle campagne
01:16:21si succedevano
01:16:22nella gerarchia
01:16:23sociale
01:16:24in qualche modo
01:16:25si è scritta
01:16:26una parte importante
01:16:27della storia
01:16:28della lotta
01:16:29di liberazione
01:16:30soprattutto
01:16:30in Emilia e Romagna
01:16:31il rapporto
01:16:34tra la terra
01:16:35e la libertà
01:16:36era
01:16:36molto forte
01:16:38è per questo
01:16:39che
01:16:40io concordo
01:16:41con quello
01:16:41che ha detto
01:16:42l'onorevole Malavasi
01:16:43c'è veramente
01:16:44oggi
01:16:44nel
01:16:45pensare
01:16:47a questi
01:16:47sette ragazzi
01:16:48sì che noi
01:16:50poi
01:16:51il numero
01:16:54ci fa
01:16:55confusione
01:16:56perché
01:16:57dicendo
01:16:58sette
01:16:58non diventano
01:17:00uno
01:17:01uno
01:17:01uno
01:17:02uno
01:17:02ma diventano
01:17:03sette
01:17:04come se fossero
01:17:05un tottunico
01:17:06come se fosse
01:17:07una persona
01:17:09sola
01:17:10ma quello che succede
01:17:11nelle guerre
01:17:12è che a un certo punto
01:17:14la vita umana
01:17:15diventa un numero
01:17:16noi ci siamo abituati
01:17:19persino con la pandemia
01:17:20a calcolare
01:17:21a centinaia di migliaia
01:17:22ma la vita umana
01:17:24è sempre una
01:17:24e quei sette ragazzi
01:17:26lì
01:17:27e quel padre
01:17:29quella madre
01:17:29quelle due sorelle
01:17:30e i figli
01:17:31e i nipoti
01:17:32sono ciascuno
01:17:34una storia individuale
01:17:36sono ciascuno
01:17:37una vicenda umana
01:17:38un sogno
01:17:39un modo di pensare
01:17:40un carattere
01:17:41una stretta di mano
01:17:42uno scambio di sguardi
01:17:44sono ciascuno
01:17:46un pezzo di vita
01:17:47che se n'è andato
01:17:48e quindi facciamo bene
01:17:50sempre
01:17:50a ricordarli così
01:17:52io mi auguro
01:17:53veramente
01:17:53che
01:17:54questo 25 aprile
01:17:56così importante
01:17:57sia la festa
01:17:59di tutti gli italiani
01:18:00non c'è ragione
01:18:01per cui non debba esserla
01:18:03se accade
01:18:04quello che accade
01:18:05che piaccia
01:18:06o che non piaccia
01:18:07è perché
01:18:08c'è stato qualcuno
01:18:11che ha consentito
01:18:12agli italiani
01:18:12di poter scegliere
01:18:13chi doveva governare
01:18:16e chi doveva stare
01:18:17all'opposizione
01:18:18rispettando ciascuno
01:18:20i propri compiti
01:18:21bisogna però
01:18:22per evitare
01:18:24di
01:18:24così
01:18:25che sia
01:18:26tutto generico
01:18:27ricordarsi sempre
01:18:28che
01:18:29la resistenza
01:18:30è stato un moto
01:18:31di liberazione
01:18:32nei confronti
01:18:33di tre dimensioni
01:18:35la resistenza
01:18:36ha condotto
01:18:37una guerra
01:18:38contro la dittatura
01:18:39fascista
01:18:39e l'ha vinta
01:18:41la resistenza
01:18:43ha condotto
01:18:44una guerra
01:18:44contro la guerra
01:18:45e l'ha vinta
01:18:48e infine
01:18:49la resistenza
01:18:50ha condotto
01:18:50una guerra
01:18:51contro l'occupazione
01:18:52straniera
01:18:53io vorrei che
01:18:54non lo dimenticassimo
01:18:55mai
01:18:55perché la parola
01:18:57patria
01:18:58è una parola
01:18:59ce l'ha ricordato
01:19:00il presidente
01:19:01Mattarella
01:19:01e anche io
01:19:02mi associo
01:19:02agli auguri
01:19:04per la sua
01:19:04preziosa salute
01:19:06per il nostro paese
01:19:08la parola patria
01:19:09è una parola
01:19:10che ha a che fare
01:19:11in primo luogo
01:19:12con l'indipendenza
01:19:13di un paese
01:19:14e deve essere
01:19:18considerato
01:19:19patriota
01:19:20chi ha combattuto
01:19:22rischiato
01:19:23e pagato
01:19:23con la propria vita
01:19:24per cacciare
01:19:27chi ha occupato
01:19:29il nostro
01:19:30suolo nazionale
01:19:31e erano
01:19:33le SS
01:19:34portate
01:19:34dai fascisti
01:19:36quindi
01:19:37dire
01:19:38che essere
01:19:38antifascisti
01:19:39significa
01:19:40essere italiani
01:19:41può essere
01:19:42ulteriormente
01:19:43specificato
01:19:44in questo modo
01:19:44essere antifascisti
01:19:47ha significato
01:19:48essere patrioti
01:19:49patrioti
01:19:51perché ha significato
01:19:52restituire
01:19:53all'Italia
01:19:54il diritto
01:19:55di vivere
01:19:55di coltivare
01:19:57le idee
01:19:58di tutti
01:19:59la democrazia
01:20:00la partecipazione
01:20:02e la libertà
01:20:03di ciascuno
01:20:03quindi
01:20:04nel ricordare
01:20:06la famiglia
01:20:07Cerbi
01:20:08e i sette fratelli
01:20:09noi ricordiamo
01:20:10la storia
01:20:11di patrioti
01:20:12italiani
01:20:12grazie
01:20:14grazie
01:20:16grazie
01:20:18grazie
01:20:20grazie
01:20:22grazie
01:20:23grazie
01:20:25grazie
01:20:26grazie
01:20:28grazie
01:20:29grazie
01:20:30grazie
01:20:32grazie
01:20:33grazie
01:20:34grazie
01:20:36grazie
01:20:37grazie
01:20:38grazie
01:20:40grazie
01:20:41grazie
01:20:42grazie
01:20:44grazie
01:20:45grazie
01:20:46grazie
01:20:48grazie
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