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TOCCO DA CASAURIA (PESCARA) (ITALPRESS) - "Nel 2022 è stato preso un impegno ed ora, all'inizio del 2025, è già tutto fatto". Così il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, intervenuto per fare il punto della situazione sul polo sanitario di Tocco da Casauria.
mca1/mgg
(Fonte video: Regione Abruzzo)

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Trascrizione
00:00Stiamo facendo un lungo lavoro di ristrutturazione dei nostri presidi, sono in corso i lavori all'ospedale di Penne, 18 milioni alla ristrutturazione radicale, un intervento profondissimo altrettanto a Popoli con il vecchio edificio messo a norma antisismica, la ricostruzione dopo il terremoto.
00:23Questo lavoro di tocco era stato inaugurato poco più di un anno fa, tra le polemiche di chi diceva che era tutta una finta, e invece i lavori non solo si sono fatti, si sono fatti anche molto velocemente e molto bene e faceva parte di un pacchetto che riguardava anche San Valentino.
00:40Si sta costruendo il nuovo distretto a Scafa, si stanno facendo lavori che non erano mai stati fatti in questa quantità, in questa densità e con questa velocità nei decenni passati.
00:52Questo naturalmente ha dei costi, oggi qui abbiamo l'ex ospedale di Tocco che è una RSA che raddoppierà i posti, passa da 20 a 40 posti, quindi più servizio per le categorie fragili e per gli anziani soprattutto in una popolazione che va invecchiando, è una risposta assolutamente necessaria.
01:23È una sanità di prossimità vicina al territorio, certo tutti questi interventi e questi investimenti hanno un costo, per questo abbiamo dovuto chiedere un piccolo sacrificio a quella 25% di popolazione che ha i redditi mediamente più alti e che può permettersi un piccolo contributo in più,
01:46sperando di poter nei prossimi anni pareggiare il conto, tornare a mettere ordine ai conti, una volta finito questo lavoro di ristrutturazione di investimenti, che purtroppo abbiamo trovato un grave deficit infrastrutturale perché quando per 20 o 30 anni, in alcuni casi per 50 non si fa nessun investimento e nessun lavoro,
02:05poi arriva il momento che devi quasi essere costretto a farlo, altrimenti devi chiudere i presidi che diventano totalmente inagibili, quindi andiamo avanti, questa è la sanità di prossimità che i cittadini vogliono, chiedono e di cui hanno soprattutto bisogno.

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