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https://www.pupia.tv - Roma - Legge di delegazione europea 2024 - Audizioni - Confindustria Cisambiente, WWF Italia - C. 2280 Governo, approvato dal Senato
La Commissione Politiche Ue, nell’ambito dell’esame del disegno di legge, approvato dal Senato, recante “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2024”, ha svolto le seguenti audizioni:

ore 19.30 rappresentanti di Confindustria Cisambiente
ore 19.45 rappresentanti di WWF Italia. (25.03.25)

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Trascrizione
00:00bene video acceso saluto Domenico Aiello responsabile tutta la giuridica Natura e Bernardo Tarantino
00:10specialista affari internazionali ed europei cedo quindi la parola ai nostri ospiti pregando
00:15di contenere il loro intervento come concordato in dieci minuti e poi vediamo se ci sono interventi
00:23dai parlamentari presenti in aula quindi a voi la parola grazie grazie presidente a nome del
00:33pfd italia ringraziamo la commissione politica europea della camera e la presidenza per averci
00:39invitato a questa serie di consultazioni su un disegno di legge di delegazione europea uno
00:45strumento essenziale per il recepimento delle direttive dei regolamenti europei nel nostro
00:52ordinamento come wf italia siamo assolutamente interessati a partecipare a questo a questo
01:00processo è il nostro intervento che cercheremo di tenere nel tempo si concentrerà in particolari
01:08su tre articoli del disegno di legge l'articolo 15 sul regolamento sul ripristino alla natura
01:16articolo 23 sul regolamento anti deforestazione l'articolo 9 sulla direttiva sulla tutela penale
01:22dell'ambiente per il quale lascerò la parola al collega domenico aiello passo subito all'intervento
01:32riguardante l'articolo 15 sul ricepimento del regolamento sul ripristino della natura secondo
01:37il quale appunto gli stati membri sono chiamati a ripristinare il 20 per cento delle aree terrestre
01:42il 20 per cento delle aree marine entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino
01:50entro il 2050. Inutile precisare che la biodiversità è essenziale per l'esistenza
01:56umana sul portacibo acqua e salute pubblica oltre a stabilizzare il clima, tuttavia negli ultimi 50
02:04anni abbiamo assistito a una perdita drammatica della biodiversità e l'ultimo rapporto del WWF
02:11il Living Planet Report registra un calo del 73 per cento negli ultimi 50 anni. Il ripristino
02:18della natura non si indirizza soltanto appunto a ripristinare gli ecosistemi naturali ma apporta
02:26benefici economici diretti attraverso la fornitura di servizi ecosistemici da cui dipendono direttamente
02:34molti sistemi produttivi, ma contribuisce anche all'adattamento alla mitigazione al cambiamento
02:40climatico e il ripristino della natura può garantire anche la competitività di lungo
02:46periodo dell'agricoltura. L'agricoltura si basa su processi naturali essenziali come
02:52l'impollinazione e un deterioramento degli ecosistemi può comportare un decino del valore
02:57aggiunto del settore primario. Per quanto riguarda appunto il decreto legislativo che
03:04dovrà essere datato al governo a seguito dell'approvazione della legge di delegazione europea
03:11appunto ci si concentra in particolare sulla definizione del piano nazionale di ripristino
03:20che dovrà essere presentato dall'Italia e inviato dal governo alla Commissione europea entro il
03:26primo settembre e ci concentriamo su tre aspetti fondamentali che riguardano la definizione e
03:32anche l'implementazione del piano nazionale di ripristino. Il primo la governance che deve
03:39essere chiara ed efficace garantendo un forte coordinamento tra i ministeri coinvolti a
03:45differenti livelli istituzionali anche regionali e locali ma deve essere mantenuta un'unitarietà
03:51di visione degli obiettivi e degli strumenti del piano nazionale di ripristino come strumento
03:56essenziale di pianificazione territoriale del nostro Paese. Il coordinamento inter ministeriale
04:03è sicuramente necessario e a nostro parere il Ministero dell'Ambiente dovrà assumere un ruolo
04:09guida lavorando in sinergia ovviamente con il Ministero dell'Agricoltura su alcuni specifici
04:14target. Sottolineiamo il ruolo fondamentale di istituti come l'ISPRA affinché la redazione
04:23del piano rispecchi le più recente evidenze scientifiche, assicuri anche la coerenza delle
04:30differenti politiche per il ripristino alla natura, per l'adattamento al cambiamento climatico e per
04:35l'agricoltura e ovviamente sottolineiamo anche il ruolo del pubblico, della società civile,
04:41delle ONG ambientaliste nella definizione del piano, nella capacità di queste organizzazioni
04:48come il WWF Italia di partecipare alla raccolta dati, all'individuazione delle aree prioritarie
04:55per il ripristino e alla definizione delle azioni e degli interventi. Sotto questo punto di vista
05:02proponiamo un emendamento per includere nel disegno di legge un processo di partecipazione,
05:11le opportune forme di consultazione e partecipazione e coordinamento di tutti i
05:18portatori di interesse dai settori produttivi alle rappresentanze di categoria fino alle
05:24associazioni ambientaliste, alle università e agli enti di ricerca. Questo per noi è un
05:29aspetto molto importante perché un piano nazionale di ripristino deve coinvolgere sin
05:35dal suo avvio tutte le istanze che devono in qualche modo attuare o comunque compartecipare
05:46a questo piano che caratterizzerà le politiche ambientali per i prossimi anni a livello europeo
05:53e a livello italiano. Un altro aspetto fondamentale saranno i fai di finanziamenti, il piano richiederà
05:59risorse economiche adeguate, i finanziamenti sono possibili attraverso una serie di programmi
06:06anche europei, quale il programma LIFE che è un programma fondamentale per il ripristino,
06:13per la conservazione della natura in tutta Europa e che ha generato successi sia in Italia che in
06:21Europa per portare avanti con successo le operazioni di ripristino e di conservazione
06:27degli habitat naturali. Ovviamente vi è anche la PAC che riguarda direttamente più gli ecosistemi
06:36agricoli ma anche i fondi per la pesca e le politiche marittime, il fondo europeo di sviluppo
06:44regionale e anche non da ultimo il PNRR che sicuramente è una fonte dal quale poter in
06:53qualche modo attingere dei fondi per finanziare le operazioni di ripristino. Ma non sono solo dei
07:00costi, la Commissione europea stima nel suo assessment che è stato allegato alla proposta
07:08di regolamento che entro il 2050 l'implementazione del regolamento su ripristino e la natura può
07:14portare benefici economici all'Italia per quasi 70 miliardi di euro, questo appunto è un
07:19investimento più che un costo nella crescita del nostro paese in una dimensione compatibile
07:28e in armonia con il rispetto dell'ambiente e della natura. Un ultimo aspetto sul regolamento
07:35sul ripristino e la natura è mantenere una coerenza delle politiche, questa è una sfida
07:41importante che richiede una visione unitaria del piano nazionale di ripristino con i differenti
07:49strumenti a livello europeo e nazionale che appunto sono già esistenti o che saranno attivati,
07:55tra questo in particolare segnaliamo la politica agricola comune, la PAC, la strategia per
08:02l'adattamento al cambiamento climatico, la direttiva sulle energie rinnovabili e ovviamente
08:07la strategia nazionale per la biodiversità. Passo all'articolo 23 sul regolamento deforestazione,
08:15molto brevemente lascio la parola al collega Aiello, è un regolamento fondamentale per
08:20creare catene del valore ai commerci internazionali a deforestazione zero, sappiamo che la deforestazione
08:27è una delle principali cause della perdita di natura ma anche di incapacità di assorbimento
08:34della CO2 da parte degli nostri ecosistemi e quindi con impatti diretti sul cambiamento
08:39climatico. In Europa l'Italia è il secondo maggiore importatore di materie prime a rischio
08:44di distrazione di natura, essendo anche responsabile della deforestazione di quasi 36.000 ettari
08:52all'anno di foreste. Sotto questo punto di vista noi avevamo già partecipato a precedenti
08:59consultazioni al Senato durante la prima lettura e avevamo proposto alcuni emendamenti, ovviamente
09:10noi puntiamo a che il decreto legislativo possa essere frutto di un processo interministeriale
09:16che coinvolga più ministeri a partire dal Ministero dell'Ambiente, suggeriamo anche
09:25che le sanzioni non siano solo quelle amministrative così come indicate dal regolamento ma includano
09:32anche sanzioni penali in linea con la direttiva sulla tutela penale dell'ambiente, mi sia un
09:37coinvolgimento della società civile nei tavoli di consultazione alla luce anche di quanto stato
09:43fatto con la commissione FLECT istituita per il regolamento EUTR presso il Ministero dell'Ambiente,
09:54accogliamo con favore gli strumenti a supporto delle piccole e medie imprese, degli operatori
10:00che dovranno implementare il regolamento affinché siano favoriti i processi anche di accelerazione
10:13dell'implementazione delle previsioni del regolamento, accogliamo anche con favore che
10:22il disegno di leggi stanzi delle risorse a favore delle autorità competenti che dovranno
10:32gestire l'intero processo di implementazione, di enforcement del regolamento. Ultimo punto,
10:40anche per quanto riguarda il regolamento di afforestazione, è bene sottolineare il ruolo
10:47dei soggetti che in qualche modo portano avanti delle segnalazioni per eventuali
10:55violazioni del regolamento, quindi noi restiamo a disposizione, abbiamo mandato già una memoria
11:03alla segreteria della commissione, alla Presidenza, restiamo disponibili per ulteriori consultazioni
11:12e cedo la parola al collega Aiello. Grazie, chiediamo proprio un breve passaggio perché
11:19siamo già fuori dai tempi, grazie. Grazie Presidente, grazie deputate e deputati,
11:26sarò rapidissimo. L'articolo 9 tratta del ricepimento della direttiva 1203-2024 sulla
11:36tutela penale dell'ambiente. Qui noi accogliamo con favore quelle che sono state le modifiche al
11:41disegno di legge che sono state apportate anche a seguito della nostra audizione in Senato,
11:46tuttavia abbiamo nel documento che avete a disposizione formulato alcune proposte emendative
11:53che riteniamo fondamentali al fine di ottemperare a quello che è una necessità scaturita dal motivo
12:01per cui la Commissione europea ha deciso di riproporre una nuova direttiva sostituendo
12:07quella del 2008. La Commissione ha fatto tra il 2019 e il 2020 una sorta di indagine verificando
12:17che in alcuni Paesi, come in Italia, la precedente direttiva non era stata correttamente attuata.
12:22Per questa ragione è necessario garantire un'attuazione non solo formale dei suoi
12:29principi ma sostanziale, e questa direttiva ha una caratteristica particolarissima,
12:34il fatto che necessita un'armonizzazione dell'intero ordinamento e, soprattutto,
12:41l'accoglimento di una serie di criteri interpretativi che debbano essere colti
12:46nel testo della direttiva stessa. Proprio per questo, con la prima proposta emendativa,
12:52abbiamo richiesto agli onorevoli deputati e deputate di questa Commissione di precisare,
13:02al comma primo lettera A, cosa si intenda per quantità non trascurabile per valore soglia,
13:08al fine di rispettare il cosiddetto approccio qualitativo. Quando si commette una violazione
13:14in campo ambientale, spesso il rischio è quello di sottovalutarla per mancanza di conoscenza
13:23sostanzialmente della materia. Quindi la formulazione di linee guida che aiutino
13:28l'interprete, sia le forze di Polizia sia la Magistratura a comprendere il valore effettivo
13:34di quel danno sulla base della quantificazione monetaria del danno, dei profitti illecitamente
13:41ottenuti e dei costi di ripristino necessari, aiuterebbe fortemente a rispettare questo criterio.
13:48Infine, abbiamo formulato un'altra proposta emendativa perché ci siamo resi conto che
13:55pur citando sostanzialmente tutti gli articoli della direttiva, trascura l'articolo 14 che è
14:01quello dedicato alla protezione delle persone che segnalano i reati ambientali. Su questo,
14:06come WWF, abbiamo riportato anche dei casi specifici di problematiche che i nostri volontari
14:14spesso si trovano ad avere a che fare con problemi relativi alla denuncia di soggetti
14:22che poi reagiscono in vari modi, mettendo a rischio anche l'incomodità fisica di chi denuncia. Ma
14:30questo lo testimoni anche il World Wildlife Crime Report del 2024 con cui l'ONU ha evidenziato la
14:37stretta connessione fra le criminalità ambientali e fenomeni come la corruzione e la criminalità
14:43organizzata. Per questo, in conclusione, ci teniamo a specificare questo e poi ad evidenziare la
14:50necessità di rispettare anche il principio fissato nella direttiva di garanzia dell'accesso
14:59alla giustizia, in particolare delle associazioni di protezione ambientale. Ci permettiamo di
15:04raumentare a questa commissione e chiudo che l'Italia risulta già deficitare sotto questo
15:10punto di vista, essendo ormai aperta una procedura a carico dell'Italia che è la 130 del 2015,
15:18avviata dal comitato di compliance della convenzione di Orus, secondo cui appunto sono
15:23testimoniate delle mancanze della legislazione italiana in termini di accesso alla giustizia
15:28della società civile e in particolare delle organizzazioni di protezione ambientale. Grazie
15:34mille e ovviamente siamo a vostra disposizione. Grazie, ci sono domande, interventi da parte dei
15:42deputati? Vedo che non vi sono domande, allora chiudiamo l'audizione. Grazie mille e passiamo
15:53alla prossima. Buonasera, benvenuti.
16:09Ci sentite? Buonasera, benvenuti. L'ordine del giorno reca l'audizione informale in
16:32videoconferenza di rappresentanti di Confindustria Cisambiente nell'ambito dell'esame del disegno
16:37di legge recante delega al governo per il ricepimento delle direttive europee attuazione
16:42di altri atti dell'Unione Europea, legge di delegazione europea 2024 avverto in via preliminare
16:49che le audizioni informali possono essere trasmesse attraverso la web tv della camera
16:54dei deputati ed effettivamente abbiamo il circuito già acceso quindi chiedo ai nostri
17:01ospiti se posso lasciare acceso il circuito, direi di sì, non vi sono obiezioni, saluto
17:10Lucia Leonessi direttore generale e Luca Delfabro vicepresidente, io qua ho anche altri ospiti però
17:22vedo che siete solo in due, io ho anche Flavio Raimondo vicepresidente, Matteo Maioli responsabile
17:28degli affari legislativi, voi che siete collegati, chi siete di queste persone, avete l'audio spento
17:39però, dovete accendere l'audio, dovete accendere l'audio, mi sente? Sì, dicevo chi siete? Allora
17:53siamo Lucia Leonessi e Flavio Raimondo che è il vicepresidente, non c'è Luca Delfabro,
17:59l'avvocato Maioli non è presente in video, è qui con noi ma non è presente in video. Benissimo,
18:05a questo punto vi cedo la parola pregandovi di contenere il vostro intervento entro dieci
18:13minuti totali al fine poi di proseguire le nostre audizioni, cedo poi la parola ai deputati se
18:21vuole solitamente. Grazie, intanto vi ringraziamo per la possibilità offerta, l'obiettivo della
18:31modifica ovviamente è evitare gli ordini retroattivi ma soprattutto quello che interessa
18:36noi principalmente è la gestione efficace di questo tipo di rischiuto che è fondamentale
18:41per il momento economico per il nostro settore ma anche per il paese. A tal fine noi nella
18:46proposta di ricevimento abbiamo messo in ipotesi quella di individuare la procedura
18:51standard oggettiva per questa attività di recupero ma soprattutto quella che vorremmo evidenziare e
18:57che è il fine della nostra associazione di abrogare lo strumento dei cerchi di coordinamento per
19:02l'accreditamento degli impianti in quanto esiste già una procedura perfetta e soprattutto esistono
19:09grandi investimenti. La nostra filiera di cui il dottor Raimondo in questo caso è stato un
19:15promotore importante perché l'ha voluta fermamente lui come vicepresidente è di aver portato tutti
19:22gli impianti raccolti di RAE. Dunque siamo quelli più interessati ovviamente a questa abrogazione
19:28dei centri di coordinamento perché si ritene confusa in questo modo l'attività mentre i
19:36criteri sono già stabiliti e già perfettamente funzionati. Lascerei però tutti gli approfondimenti
19:42al mio vicepresidente. Grazie, buonasera a tutti. Sarò brevissimo, tre minuti così se qualcuno vuole
19:48intervenire se no potete poi passare ad altri. Il rifiuto RAE principalmente è un rifiuto che ad
19:57oggi con i nuovi sistemi impiantistici è totalmente recuperabile. I centri di coordinamento sono nati
20:07per gestire dei flussi di rifiuti pubblici. Questo vuol dire che c'è una breva
20:14all'ingresso importante e c'è una non libera concorrenza sul mercato perché gli impianti per
20:22ricevere rifiuti RAE seguono le normative di riferimento che sono in questo caso le
20:29autorizzazioni integrate ambientali. Dopodiché fanno l'investimento, possono ricevere rifiuto
20:38per cui dai grandi bianchi frigoriferi, lavatrici, televisori fino alle schede elettroniche ma non
20:44possono lavorare finché non c'è un privato che dipende dal consorzio che gli accredita presso
20:50i consorzi. Cioè abbiamo una distorsione che aveva un significato logico prima che rifiuto,
20:58come in questo caso i RAE, fossero non totalmente recuperabili. Oggi sono totalmente recuperabili. La
21:05funzione dei consorzi dovrebbe essere solamente quella di dare l'informativa sul numero delle
21:11quantità recuperate all'interno della filiera dei RAE, non certo quella di bloccare o di gestire
21:20per cui privati che gestiscono rifiuti urbani, rifiuti che sono sia dei comuni sia dei privati
21:28stessi che le conferiscono presso le isole ecologiche. E' una distorsione di mercato,
21:32è una barriera all'ingresso del mercato perché quando l'imprenditore fa l'investimento per cui
21:40permette, decide di fare un investimento, di costruire un impianto, si accredita ovvero
21:47segue la procedura di autorizzazione presso la provincia e la regione, dopodiché deve solamente
21:52lavorare sul mercato per prendere i rifiuti a miglior prezzo e alla maggior capacità di
21:58trattamento. Questo perché? Perché oggi i RAE sono l'unico, se non l'unico rifiuto che è
22:06totalmente recuperabile e crea veramente una materia prima o seconda che può essere rimessa
22:10sul circuito economico produttivo. Gli altri rifiuti difficilmente possono avere quelle
22:15tolleranze e quella capacità di creare materia prima o seconda come quella dei RAE. Il mercato
22:23però non è libero perché è gestito e passa l'attività imprenditoriale attraverso dei centri
22:30di coordinamento che sono, passatemi il termine, un'intermediazione non giustificata tra il rifiuto
22:37pubblico e il privato che lo deve gestire. Il centro di coordinamento oggi è veramente una
22:44distorsione del mercato, una barriera sul mercato. Quello che diceva la dottoressa Nonessi,
22:48noi proponiamo o l'abrogazione, perché oggi è inspiegabile perché esistono ancora i centri di
22:53coordinamento, è un'attività completamente al di fuori del libero mercato, ovvero un decreto,
23:04una norma che permetta l'accreditamento degli impianti, cioè dell'imprenditore che ha fatto
23:08l'investimento, che sia un accreditamento oggettivo e non soggettivo. Noi oggi abbiamo
23:16dei soggetti privati che senza una procedura standard gestiscono l'accreditamento o meno,
23:25l'investimento o meno di un imprenditore privato che vuole recuperare la materia prima o seconda,
23:30per cui creare quella materia prima o seconda che soprattutto in Italia non esiste.
23:34Posso solo aggiungere, Presidente, una cosa, cioè far sottolineare ancora di più quanto questo
23:44materiale, di materia prima che viene recuperata, sia in questo momento strategico per il nostro
23:50Paese, non solo all'interno dell'Europa, ma all'interno del mondo, visto che noi abbiamo
23:54tantissimo di questo materiale da recuperare e potrebbe essere quasi, dico quasi, sufficiente
24:00per ripartire una buona parte, far ripartire una buona parte dell'industria perché è materiale
24:05di alto prezzo? Assolutamente sì. Bene, a questo punto passiamo la parola ai deputati e,
24:16come nostra usanza, prima di tutto ai relatori dell'atto, onorevole Candiani. Facciamo una
24:27domanda assieme, insieme all'onorevole Mantovani, che è sottoscritta. Innanzitutto un ringraziamento
24:33per questa disponibilità all'audizione da parte di Cisambiente, che in realtà ormai opera in
24:39maniera consolidata e a cui guardiamo sempre con grande considerazione. Ecco, una considerazione
24:48che non vogliamo sia sminuita da questo passaggio parlamentare, infatti ci teniamo molto anche come
24:54relatori a significare che i contributi e le sollecitazioni che arrivano da Cisambiente,
25:01seppur in questa fase di legge di diregazione europea che, come è noto nel passaggio alla
25:08Camera, difficilmente subirà modifiche, saranno comunque considerate tenute in conto in ragione
25:16del nuovo disegno di legge che sarà presentato dal Governo appena chiuso questo provvedimento.
25:23Questo proprio per la considerazione che abbiamo nelle argomentazioni, nei confronti dei soggetti
25:29che ci stanno dando queste sollecitazioni. Quindi non cadranno nel vuoto, ma resteranno
25:34ovviamente per noi materia di lavoro per la prossima legge di delegazione europea.
25:39Questo come condivisione con la correlatrice del provvedimento. Grazie.
25:47Grazie.
25:47Grazie a tutti i parlamentari che concordino su questa linea espressa dal relatore.
25:59Volete aggiungere altro? Volendo potremmo avere ancora tre o quattro minuti.
26:06No, sottolineo che quello che ha detto l'onorevole Candiani non solo ci fa
26:14estremamente piacere, rende onore a un grande lavoro che svolge da una parte il Parlamento,
26:21che ci ha sempre seguito, l'onorevole Candiani è con noi dalla prima ora al nostro fianco in vari
26:27ruoli insieme ad altri parlamentari che conoscono bene il nostro modo di lavorare. Concordo nel
26:34dire che seppur faremo tesoro di quello che ha detto, non possiamo modificare in questo momento
26:42alcune cose, però nel nuovo disegno di legge saremo assolutamente presenti. Anche se fosse
26:48necessario oltre a presentare questa breve memoria, saremo in grado con il Presidente
26:52Raimondo di dare dei dati molto puntuali che ci erano stati chiesti e che stiamo preparando anche
26:58per il Ministero e dunque confermare quello che stiamo chiedendo come abrogazione con dei dati
27:05per validare sul territorio quanto gli investimenti del privato siano fondamentali per togliere questa
27:11stortura del mercato che ha sospavineato il nostro Presidente Raimondo.

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