Strumento negoziale o leva in una strategia più ampia: che senso hanno i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quali scenari prefigurano per l'Europa e il mondo? Riproponiamo un momento della diretta tv «Europa e Stati Uniti alla guerra commerciale?» con l'editorialista del Corriere della Sera Federico Fubini, autore della newsletter «Whatever It Takes», condotta da Maria Serena Natale per la serie di incontri riservati ai nostri abbonati «Le Conversazioni del Corriere».«Europa e Stati Uniti alla guerra commerciale?»: qui la versione integrale dell'evento.Le Conversazioni del Corriere sono incontri riservati in esclusiva agli abbonati del Corriere della Sera, pensati per approfondire insieme i temi più rilevanti: qui tutti gli appuntamenti.Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo.
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NovitàTrascrizione
00:00Strumento di negoziazione e quindi eventualmente anche reversibile come abbiamo in parte già
00:10visto in questi primi due mesi di presidenza, oppure strumento per ottenere invece degli
00:16effetti appunto sul deficit commerciale e sul debito pubblico americano.
00:20Ma guarda Maria Serena, allora la risposta onesta è molto breve, non lo so, e uno si
00:29può chiedere anche se Donald Trump lo sappia, ok? Dunque se uno vuole giudicare da quello
00:37che si è visto fino adesso, da zii annunciati poi messi, poi tolti dopo un giorno, poi rimessi
00:42dopo un mese, poi ritolti dopo un altro paio di giorni, sicuramente non abbiamo visto un
00:48flusso lineare, adesso a quanto pare anche questi dazzi su tutta la linea che sarebbero
00:55annunciati mercoledì prossimo, a questo punto non mercoledì di questa settimana, mercoledì
00:59della settimana successiva, secondo il Wall Street Journal alcuni prodotti molto importanti,
01:05come per esempio le automobili o i semiconduttori uscirebbero da questa lista per avere un trattamento
01:10successivo dopo, non si capisce nulla, la verità è che non si capisce nulla e sarebbe
01:15molto facile dire non c'è una logica, c'è solo un tentativo di asserire la potenza
01:22americana, di intimidazione verso gli altri paesi, tuttavia se uno vuole cercare una logica
01:29in questo, ci sono almeno due risposte possibili e cerco di farlo molto breve, vedo dalle risposte
01:36che un tema che è stato sollevato da noi sul Corriere, cioè quello del finanziamento
01:41del deficit e del debito americano, sono stati capiti dai lettori, c'è un'interpretazione
01:50che non è basata sulla fantasia, ma su un documento di colui che oggi è il Presidente
01:55del Council of Economic Advisors della Casa Bianca, che è Stephen Miran, che lavora a
02:02stretto contatto con il Secretario al Tesoro, il Ministro del Tesoro Scott Besant, questo
02:08documento sostanzialmente teorizza, è stato scritto durante la transizione, dopo le elezioni,
02:14prima del giuramento, questo documento teorizza che i dazi servono all'amministrazione americana
02:21in qualche modo per avere una leva negoziale nei confronti degli altri grandi paesi, con
02:28l'obiettivo di ottenere alcuni risultati, uno di questi risultati è un po' come dire
02:34a queste altre potenze commerciali, se voi non volete i dazi, se voi volete avere accesso
02:40al consumatore americano, allora vi dovete impegnare a comprare di più nelle vostre
02:47riserve sovrane delle nuove emissioni di debito pubblico degli Stati Uniti, naturalmente perché
02:52il deficit è così alto, perché il deficit degli Stati Uniti oramai è così grande anche
02:58in confronto, soprattutto l'extra deficit che deve essere finanziato in più ogni anno,
03:05è così grande anche rispetto alla crescita internazionale, cerco di darti un ordine di
03:09grandezza, esiste questo stock di 36 mila miliardi del debito pubblico americano propriamente
03:19inteso, poi ci sono altre forme di debito, ma stiamo a questo, già questo è un terzo
03:24del prodotto interno lordo del mondo, perché gli Stati Uniti sono così grandi rispetto
03:28all'economia mondiale, poi c'è il deficit, il rosso di bilancio di ogni anno che deve
03:34essere finanziato in più, dunque gli Stati Uniti hanno bisogno che quando questo debito,
03:39la carta che rappresenta questo debito scade, chi ha comprato quella carta la ricompri alle
03:46nuove emissioni per rinnovare il vecchio debito e in più che si compri il nuovo, quanto è
03:51questo nuovo debito? 3 mila miliardi, più o meno l'anno, poi c'è anche un'altra versione,
03:59cioè che Donald Trump sia genuinamente interessato attraverso una reale imposizione dei dazi,
04:09almeno questa è la sua idea, potrebbe essere la sua idea, a riportare molta più produzione
04:15industriale negli Stati Uniti, naturalmente noi oggi sappiamo che gran parte della produzione
04:22industriale, dei mezzi più strategici avviene in Cina, la Cina ha una capacità di produzione
04:28di auto che è superiore alla domanda mondiale, la Cina oggi può produrre più di 100 milioni
04:34di modelli di auto all'anno, produce metà di tutto l'arsenale navale commerciale in
04:45circolazione eccetera, in tutta una serie, una gamma molto vasta di prodotti, non parliamo
04:52delle tecnologie rinnovabili e quant'altro, la Cina è il campione mondiale dell'industria,
04:58produce il 30-35% della produzione industriale. Ora nell'idea che Trump potrebbe avere di
05:07un conflitto con la Cina in un certo momento del futuro, ma un conflitto vero armato, potrebbe
05:15esserci la convinzione che è necessario riportare una capacità industriale negli Stati Uniti,
05:22nell'acciaio, nell'industria pesante per poter sostenere questa rivalità così fondamentale.