Bambini, ragazzi, adolescenti che smettono di andare a scuola: sebbene sia impensabile nel 2025, il fenomeno della dispersione scolastica è tristemente attuale. A far riemergere la questione una notizia che coinvolge i territori tra Ostia, Roma Nord e la provincia, dove un’indagine condotta dai carabinieri ...
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NovitàTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:07Buon mercoledì a chi ci segue in diretta sul canale 14 del Digitale Terrestre a Roma e provincia o sul canale 222 Nazionale.
00:18Questa è non solo Roma, la nostra diretta quotidiana con il racconto della capitale e del territorio in compagnia dei nostri ospiti
00:27con notizie ogni giorno diverse, a partire dalla questione legata ad un fenomeno che amici che ci seguite
00:36ci sembra davvero assurdo da dover raccontare nel 2025, cioè quello della dispersione scolastica.
00:42Bambini, ragazzi, adolescenti che ad un certo punto decidono di smettere di frequentare la scuola,
00:49smettono di imparare le cose basilari che serviranno per il loro futuro, per il loro inserimento in società.
00:56Magari lo fanno consapevolmente nel caso degli adolescenti, magari viene scelto per loro nel caso dei bambini.
01:02Perché apriamo con questa notizia oggi? Perché c'è una vicenda a tratti inquietanti che coinvolge il territorio di Ostia, di Roma Nord e di provincia
01:11e che vede coinvolti tantissimi genitori più di 100 che hanno consapevolmente scelto di non mandare i propri figli a scuola.
01:19Perché tutto ciò succede? Quali sono le cause? Quali sono le conseguenze?
01:23Davvero possiamo parlare soltanto di un fattore economico? Ne parliamo tra pochissimi istanti,
01:29ma prima di presentare la nostra prima ospite ripercorriamo velocemente la vicenda con il servizio a cura di Elena Gianturco.
01:37Un mese di controlli a tappeto nelle scuole primarie e secondarie tra Ostia e Civitavecchia per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica.
01:46Le verifiche dei carabinieri sono scattate in 131 istituti, tra elementari, medi e superiori, anche nei comuni a nord della capitale, scoprendo un quadro allarmante.
01:57Ben 122 studenti tra i 6 e i 16 anni sono stati segnalati perché non andavano a scuola, per un totale di quasi 5000 giorni di assenza senza gestificato motivo.
02:08Alcuni non si sono mai presentati in classe dall'inizio dell'anno, altri hanno frequentato solo pochi giorni, poi c'è chi ha accumulato anche 90 giorni di assenza.
02:18Nei guai i genitori che non avrebbero garantito la formazione dei figli. Sono stati 124 quelli denunciati per inosservanza dell'obbligo di istruzione dei minori.
02:29124 genitori, lo avete appena sentito nel servizio a cura di Elena Gianturco, una situazione davvero allarmante che, lo ripetiamo, ci sembra davvero assurdo da dover raccontare nel 2025, ma questi sono i numeri attuali.
02:45Noi ne parliamo con la direttrice di ricerche di un'importantissima realtà che è quella di Save the Children. Buongiorno a Raffaella Milano.
02:54Buongiorno, buongiorno a voi.
02:56Grazie Raffaella, è un piacere per noi averla qui a non solo Roma. Allora lei ha avuto modo di sentire la notizia che va a far uscire fuori di nuovo un fenomeno di cui si discute tanto, soprattutto negli ultimi anni.
03:11Al 2025 ancora dobbiamo parlare di dispersione scolastica, assurdo ma tant'è.
03:18Ma sì, è proprio così. Sembra assurdo, peraltro i dati come trend storico per l'Italia vedono un miglioramento nel corso degli anni, eppure poi queste notizie di cronaca ci riportano su un vero e proprio dramma, perché poi dietro questo numero di bambini e di bambine c'è effettivamente un dramma, quello di essere privati di un diritto fondamentale di un bambino, quello di andare a scuola per conoscere, apprendere e crescere.
03:47Quindi è davvero un dato che non ci può lasciare indifferenti e che ci fa vedere quanta strada ancora dobbiamo fare per garantire anche qui in Italia un diritto che deve essere tale per tutti i bambini e le bambine che vivono nel nostro territorio.
04:03Certo, allora Raffaella lei si occupa di ricerche per Save the Children, quindi nessuno meglio di lei può darci magari qualche dettaglio in più, perché molto spesso si va un po' a scavare nel retroscena familiare di questi bambini e di questi ragazzi e il filo conduttore è purtroppo il fattore economico, ma davvero possiamo parlare solo di fattore economico o a volte influiscono anche altri aspetti?
04:30Ma è una pluralità di aspetti, noi facciamo ricerca ma anche una ricerca sul campo perché poi siamo presenti a diretto contatto con tanti bambini e bambine in tante scuole del nostro territorio, anche nei quartieri più difficili e complessi.
04:45Penso per esempio anche Ostia Nord, uno dei quartieri che peraltro è stato oggetto anche di questo ultimo intervento. Ci sono fattori economici sicuramente, ricordiamo che nel nostro paese c'è un milione e trecentomila bambini e adolescenti in povertà assoluta, quindi abbiamo purtroppo un record storico che abbiamo raggiunto in questi anni, la povertà è più forte proprio tra le famiglie con bambini.
05:11Ci sono tanti minori che lavorano, lavorano naturalmente in nero, lavorano in condizioni di sfruttamento e lavorare significa perdere giorni di scuola e piano piano allontanarsi dalla scuola, ma come dicevate giustamente ci sono anche altri fattori perché poi la dispersione scolastica non è qualcosa che nasce da un giorno all'altro, è un progressivo allontanarsi dalla scuola,
05:38una scuola dalla quale a volte ci si sente anche allontanati, quindi quali sono i fattori in qualche modo predittivi della dispersione scolastica? Le bocciature ripetute, le assenze, i ritardi scolastici, i genitori che non si recano i colloqui per incontrare i docenti e anche i casi di bullismo,
06:01non dimentichiamo che a volte alla origine di un allontanamento dalla scuola e poi dopo il Covid abbiamo visto anche tanti casi di quello che si chiama ritiro sociale, cioè di ragazze e ragazze che per problemi anche psicologici fanno fatica a uscire dalla propria casa e a misurarsi con un contesto di coetanei, quindi ci sono fattori economici ma anche fattori che riguardano le relazioni
06:27ed è molto importante che la scuola, i compagni di scuola, i genitori degli altri compagni di scuola, insomma tutta la comunità educante si stringa attorno a quei ragazzi e le ragazze che vediamo di giorno in giorno che la scuola sta perdendo.
06:42Ma può darsi, Raffaella, che anche la scuola abbia un ruolo decisivo in tal senso? Nel senso che questi ragazzi che hanno ormai è, sembra un dato di fatto, faticano a vedere un futuro, è questo il problema delle nuove generazioni che sono letteralmente tormentate dall'ansia, magari non riescono a riconoscersi nel modello scolastico che viene proposto, non ci credono, non sono stimolati, anche questo magari può influire in maggine o in minima parte,
07:10perché abbiamo dei professionisti eccellenti nella nostra scuola.
07:15Sì, però è vero che anche i docenti con i quali parliamo ogni giorno si trovano a misurarsi con una realtà molto difficile, a volte anche proprio l'importanza della scuola viene messa in discussione, no?
07:27Cioè è importante andare a scuola, fare un percorso scolastico regolare o più importante magari riuscire quanto prima a trovare un lavoro, rendersi indipendenti sul piano economico, no? E sperimentarsi al di fuori della scuola.
07:42La scuola è una perdita di tempo, ecco sono temi che effettivamente gli docenti si trovano ad affrontare e quindi sarebbe molto importante da parte veramente di ciascuno di noi, a partire anche appunto dal mondo della comunicazione, riuscire a comunicare il fatto che davvero l'investimento nella scuola è un investimento fondamentale per i bambini.
08:05E cioè di più l'investimento deve essere precoce, noi sappiamo che la dispersione scolastica è più forte tra i bambini e le bambine che non hanno avuto accesso per esempio agli asilinito e alle scuole dell'infanzia.
08:19Prima si inizia un percorso educativo più è possibile trovarsi dentro questo percorso e andare a scuola come si deve andare, non per l'obbligo ma per il piacere di essere a scuola con i propri compagni e con i propri docenti.
08:33Quindi è un fenomeno che non riguarda però, questo penso ce lo può confermare, non riguarda soltanto le famiglie di bambini stranieri ma riguarda anche gli italiani?
08:43Si riguarda assolutamente, le famiglie di bambini stranieri spesso hanno un problema anche ulteriore, la fatica con la lingua, quindi abbiamo visto per esempio in alcuni nostri progetti il fatto di aver messo a disposizione un mediatore culturale nei colloqui tra genitori e insegnanti ha prodotto il fatto che molte più famiglie siano andate proprio a stabilire questo legame con la scuola.
09:07Ci sono delle fatiche aggiuntive, dei problemi aggiuntivi però è un fenomeno anche molto italiano questo naturalmente, sono bambini italiani come diceva lei, bambini in condizioni di povertà soprattutto ma anche bambini che non vivono in condizioni di povertà ma si trovano in contesti in cui per condizioni difficili della famiglia o per condizioni anche personali difficili, per questo senso di ansia,
09:32per la difficoltà di andare in un contesto competitivo dove magari ci si sente continuamente valutati, insomma per tutti questi problemi la scuola, ecco il piacere di andare a scuola può essere messo in discussione.
09:46Anche per questo molti dei nostri progetti che facciamo anche nel Lazio, anche a Roma e in provincia sono proprio legati a creare un legame positivo tra la scuola e gli studenti, quindi noi li chiamiamo dei consigli fuori classe, dei luoghi dove i bambini e i ragazzi dicono la loro su come vorrebbero vedere migliorata la propria scuola, proprio avere degli spazi dedicati, cambiare il modo in cui si fa la ricreazione,
10:11insomma tanti consigli e indicazioni che però rafforzano il senso di appartenenza perché quando viene meno il senso di appartenenza certamente è più difficile e appunto poi l'intervento dei carabinieri è importante ma in qualche modo quando il danno è fatto noi dobbiamo intervenire prima.
10:28In ultimissima analisi le chiedo a Raffaella, ovviamente noi le possiamo anche immaginare però magari raccontate da una voce esperta possono far entrare meglio nel concetto le conseguenze dell'abbandono scolastico, devastanti immagino.
10:47Sì le conseguenze sono devastanti anche nel lungo periodo, a me è capitato nel lavoro sul campo di incontrare molti ragazzi più grandi che dicono se fossi tornato indietro non avrei lasciato la scuola perché quindi il messaggio viene proprio da loro, magari lì per lì è un po' una liberazione perché poi a scuola insomma uno può avere anche delle esperienze non del tutto positive,
11:10ma poi alla lunga aver fatto un percorso scolastico rafforza in qualsiasi contesto non solo per il lavoro ma anche proprio per la vita personale quindi è un diritto, non è solo un dovere per i bambini andare a scuola, è prima di tutto un loro diritto.
11:25Assolutamente sì, tra le altre cose sancito dalla nostra Costituzione, lo ricordiamo perché ce le dimentichiamo sempre.
11:32Raffaella è stato un vero piacere, grazie davvero per la disponibilità, per la sua analisi puntualissima sul tema che ci rattrista tanto, grazie.
11:42Grazie a voi.
11:43A prestissimo.