Valencia, situata lungo la costa orientale della Spagna, in primavera è una meraviglia, da visitare a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Nel 2024 la città era stata eletta dalla Commissione Europea Capitale Verde Europea, grazie soprattutto ai 160 chilometri di piste ciclabili e ai 94 km2 di zone pedonali. Il suo clima mite e un territorio pianeggiante la rende una città perfetta di cui godere senza automobile. Sono tanti i suoi lati da scoprire, noi di iODonna abbiamo realizzato una piccola video-guida con le curiosità raccontate dalle guide locali, le attività, le esperienze e i luoghi da non perdere in un weekend.
L’alluvione di fine ottobre non ha colpito il centro della città
Dopo l’alluvione che a fine ottobre ha messo in ginocchio la periferia di Valencia e causato la morte di oltre 200 persone, in molti si sono chiesti se fosse sicuro prenotare un viaggio in questa destinazione. La realtà è che l’evento catastrofico ha lasciato indenne il centro della città. A salvare Valencia dalla piena è stato l’antico letto del fiume, quello che oggi è uno dei parchi naturali più amati della Spagna, il Turia. Il corso del fiume venne deviato a 12 km, lontano dal centro, dopo l’alluvione del 1957, una tragedia che all’epoca provocò la morte di 81 persone. Al posto del letto del fiume ora c’è il bellissimo Giardino del Turia.
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[caption id="attachment_2520050" align="aligncenter" width="1024"] Giardino del Turia, Valencia (Foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]
Valencia, passeggiare nel Giardino del Turia
Immergersi nel Giardino del Turia è un po’ come passeggiare lungo Central Park a New York. Si tratta di 9 chilometri di spazio verde, ideali per passeggiare, andare in bicicletta, fare sport, riposarsi e bere qualcosa nel locali. Il Giardino del Turia attraversa la città ed è un’oasi molto vissuta e amata da chi vive a Valencia e da chi visita la città.
Ammirare la Città delle Arti e delle Scienze
La Città delle Arti e delle Scienze è un complesso futuristico dedicato al tempo libero, alla cultura e alla scienza di grande impatto visivo. È stato progettato dall’architetto valenciano Santiago Calatrava. È composto da vari edifici iconici, dall’Hemisfèric, che offre la possibilità di vedere il cinema Imax di ultima generazione, al Museo delle Scienze, che ospita percorsi ed esposizioni scientifiche interattive, dal Palazzo delle Arti, con la sua spettacolare forma ovale, all’Oceanografico, che è molto più di un semplice acquario.
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[caption id="attachment_2520052" align="aligncenter" width="1024"] Città delle Arti e della Scienza, Valencia (Foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]
Valencia, l’Oceanografico dove si fa ricerca
L’Oceanografico di Valencia non è solo l’acquario più grande d’Europa, dove vivono circa 27mila esemplari di 750 specie diverse, ma è soprattutto un centro di ricerca, di recupero degli animali e di conservazione degli oceani. È qui che il 18 giugno 2024 sono stati trasferiti due Beluga dall’acquario ucraino della regione di Kharkiv, devastata dalla guerra. «È stata molto complicata come operazione da fare», racconta la guida dell’Oceanografico e assistente veterinaria Klaudia Klodziejczyk, «perché abbiamo avuto pochissimo tempo. La città in cui vivevano era costantemente bombardata e così noi abbiamo fatto la più veloce operazione di salvataggio del mondo, perché la preparazione per spostare un mammifero marino da un posto all’altro solitamente dura almeno due anni. Noi abbiamo organizzato tutto in tre mesi».
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[caption id="attachment_2520054" align="aligncenter" width="1024"] Due beluga nell'Oceanografico di Valencia (Foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]
Questi beluga parlavano qualcosa che si potrebbe chiamare “la lingua dei delfini”. «Gli scienziati in Ucraina avevano verificato e loro parlavano qualcosa che si avvicinava più alla lingua dei delfini che dei beluga e i nostri beluga qui parlavano la lingua dei beluga», prosegue la guida. «Quindi immaginate, quando si sono incontrati qui non si capivano, è stato come incontrare qualcuno di un altro Paese di cui non si capisce neanche una parola talmente è diversa la lingua. E adesso la cosa interessante è che hanno iniziato a prendere una parola da una lingua e una parola dall’altra e ne hanno creata una nuova. Quindi qui abbiamo una nuova lingua che questi animali hanno creato. Questo ci mostra quanto siano intelligenti».
Passeggiare nel Bioparco di Valencia
Il Bioparco di Valencia è un innovativo parco zoologico aperto nel 2008 in cui le...
L’alluvione di fine ottobre non ha colpito il centro della città
Dopo l’alluvione che a fine ottobre ha messo in ginocchio la periferia di Valencia e causato la morte di oltre 200 persone, in molti si sono chiesti se fosse sicuro prenotare un viaggio in questa destinazione. La realtà è che l’evento catastrofico ha lasciato indenne il centro della città. A salvare Valencia dalla piena è stato l’antico letto del fiume, quello che oggi è uno dei parchi naturali più amati della Spagna, il Turia. Il corso del fiume venne deviato a 12 km, lontano dal centro, dopo l’alluvione del 1957, una tragedia che all’epoca provocò la morte di 81 persone. Al posto del letto del fiume ora c’è il bellissimo Giardino del Turia.
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Valencia, passeggiare nel Giardino del Turia
Immergersi nel Giardino del Turia è un po’ come passeggiare lungo Central Park a New York. Si tratta di 9 chilometri di spazio verde, ideali per passeggiare, andare in bicicletta, fare sport, riposarsi e bere qualcosa nel locali. Il Giardino del Turia attraversa la città ed è un’oasi molto vissuta e amata da chi vive a Valencia e da chi visita la città.
Ammirare la Città delle Arti e delle Scienze
La Città delle Arti e delle Scienze è un complesso futuristico dedicato al tempo libero, alla cultura e alla scienza di grande impatto visivo. È stato progettato dall’architetto valenciano Santiago Calatrava. È composto da vari edifici iconici, dall’Hemisfèric, che offre la possibilità di vedere il cinema Imax di ultima generazione, al Museo delle Scienze, che ospita percorsi ed esposizioni scientifiche interattive, dal Palazzo delle Arti, con la sua spettacolare forma ovale, all’Oceanografico, che è molto più di un semplice acquario.
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Valencia, l’Oceanografico dove si fa ricerca
L’Oceanografico di Valencia non è solo l’acquario più grande d’Europa, dove vivono circa 27mila esemplari di 750 specie diverse, ma è soprattutto un centro di ricerca, di recupero degli animali e di conservazione degli oceani. È qui che il 18 giugno 2024 sono stati trasferiti due Beluga dall’acquario ucraino della regione di Kharkiv, devastata dalla guerra. «È stata molto complicata come operazione da fare», racconta la guida dell’Oceanografico e assistente veterinaria Klaudia Klodziejczyk, «perché abbiamo avuto pochissimo tempo. La città in cui vivevano era costantemente bombardata e così noi abbiamo fatto la più veloce operazione di salvataggio del mondo, perché la preparazione per spostare un mammifero marino da un posto all’altro solitamente dura almeno due anni. Noi abbiamo organizzato tutto in tre mesi».
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Questi beluga parlavano qualcosa che si potrebbe chiamare “la lingua dei delfini”. «Gli scienziati in Ucraina avevano verificato e loro parlavano qualcosa che si avvicinava più alla lingua dei delfini che dei beluga e i nostri beluga qui parlavano la lingua dei beluga», prosegue la guida. «Quindi immaginate, quando si sono incontrati qui non si capivano, è stato come incontrare qualcuno di un altro Paese di cui non si capisce neanche una parola talmente è diversa la lingua. E adesso la cosa interessante è che hanno iniziato a prendere una parola da una lingua e una parola dall’altra e ne hanno creata una nuova. Quindi qui abbiamo una nuova lingua che questi animali hanno creato. Questo ci mostra quanto siano intelligenti».
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Il Bioparco di Valencia è un innovativo parco zoologico aperto nel 2008 in cui le...
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NovitàTrascrizione
00:00La popolazione dell'umanità, l'essere umano, ha cresciuto esponenzialmente e,
00:27malgrado, allo stesso tempo, tutto il resto di specie animali ha scomparso nella stessa proporzione, ma al contrario.
00:35Questa situazione la possiamo cambiare e in Biopark lo che lavoriamo molto è che il visitante
00:40abbia un'esperienza impressionante, come possiamo vedere ora stesso qui dietro di me,
00:46in una rappresentazione di un ecosistema africano, dove vedi predatori e prese
00:51dando la sensazione che sono insieme, ma non è così, sono separati, ovviamente,
00:56in modo che il visitante possa arrivare a innamorarsi della natura, perché solo puoi conservare
01:01ciò che conosci e solo puoi conservare ciò che ami.
01:13Abbiamo due uova beluga che sono state riscattate dall'acquario ucraniano.
01:17Sapete che l'Ucrania è in guerra ora, malgrado, e quei animali erano in pericolo,
01:23quindi Oceanographic ha deciso di portarli qui.
01:26E' stata una operazione molto complicata perché abbiamo avuto poco tempo.
01:31La città dove vivevano aveva una bomba costante,
01:35quindi abbiamo realizzato l'operazione di riscatto più veloce del mondo,
01:40perché la preparazione per trasportare un mammo marino da un posto all'altro
01:44normalmente prende circa due anni.
01:46Abbiamo realizzato tutto in tre mesi.
01:49Le uova belughe parlano qualcosa che potremmo chiamare la lingua del dolfino.
01:53Gli scienziati dell'Ucrania stavano verificando questo
01:56e parlavano qualcosa di più vicino alla lingua del dolfino che alla lingua beluga.
01:59E le nostre uova belughe parlano la lingua del dolfino.
02:02Quindi immaginate, quando si sono incontrate qui, non si capivano l'un l'altro.
02:07E' come incontrare qualcuno da un paese completamente diverso,
02:10che non hai nemmeno idea, non hai nemmeno una parola, perché è una lingua così diversa.
02:14E ora, la cosa più bella è che hanno iniziato a prendere le parole
02:19da una lingua e da un'altra, e a creare una nuova.
02:23Quindi ora abbiamo una nuova lingua che questi animali hanno creato,
02:28che ci mostra quanto sono intelligenti.
02:44Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
03:15La Fondazione Ortenziarrero è stata realizzata da Donna Ortenziarrero.
03:18Lei è collezionista d'arte, mezzanina e anche una donna imprenditrice.
03:23Quindi in questo museo ci troviamo pezzi che lei è andata raccogliendo,
03:27ma anche alcune che ha chiesto a diversi artisti,
03:30come quella che abbiamo qui in alto,
03:32che è stata realizzata da Donna Ortenziarrero,
03:35che è stata realizzata da Donna Ortenziarrero,
03:38che è stata realizzata da Donna Ortenziarrero,
03:41che è il palestino più famoso dell'Italia.
04:00Una pezza costituita dal Collegio d'Artisti chiamato TeamLab.
04:05E' molto speciale perchè cambia con le staginie
04:10e anche con il clima.
04:11Questa piazza mostra anche alle persone
04:13le tradizioni e le festività del Giappone.
04:23Siamo davanti alle Torre di Serrano.
04:25Questo è un edificio iconico della città di Valencia.
04:29In Valencia abbiamo un'espressione che dice
04:32che quando sei nelle nube, sei nella luna di Valencia.
04:37Questa porta, che vedete qui,
04:39apparteneva a una muralla medievale.
04:42Le porte si chiudevano per la notte
04:44e se arrivasi tardi, se dormivi nelle nube,
04:47corrisi il rischio di rimanere a dormire sotto la luna di Valencia.
04:51Attenzione!
04:52Qui abbiamo uno degli edifici più emblematici
04:54che è la Lonja della Seda.
04:56Questa è la porta dei peccati e della virtù.
04:59Una delle figurine,
05:01stiamo parlando del XV secolo,
05:03sta lì facendo l'amore.
05:04Il Mercato Centrale è una gioia architettonica e gastronomica,
05:07il mercato di abastos più grande d'Europa.
05:10Sopra c'è una vela che è un paio.
05:12Che paio è? Una cotorra.
05:14Perché quando veniamo al mercato,
05:16veniamo a comprare ma anche a parlare,
05:19a fare terapia.