Con un bianco e nero splendidamente inquietante e accecante (di Cesare Bastelli: complimenti!), Pupi Avati torna alle origini. L'orto americano, suo 43mo film tratto dall'omonimo romanzo dello stesso regista, è un ritorno all'horror degli inizi (Balsamus l'uomo di Satana, La casa dalle finestre che ridono, Tutti defunti tranne i morti, Zeder): ai morti che ritornano in gradazione gotico padano. Il film è nei cinema, dopo aver chiuso fuori concorso la Mostra del Cinema di Venezia 2024.
A Bologna, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, un giovane senza nome (Lui: Filippo Scotti) si innamora dello sguardo di una bellissima americana. Per cercarla arriverà fino a casa sua, nel Mid West americano, nella casa accanto. Per scoprire, dalla madre, che la giovane è scomparsa. La verità è in Italia, tra le paludi del Polesine, legata a un processo che riporta alla luce fantasmi del passato di Lui... Nel cast, ricchissimo, c'è anche Chiara Caselli, alla sua terza volta con Avati (bolognese, testimone della Liberazione, innamorato dll'America...), qui nel ruolo della proprietaria della pensione dove Lui alloggia, sua "spalla" nelle indagini.
Nel cast del film, oltre ai due attori protagonisti della scena qui sopra, ci sono Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, Rita Tushingham, Massimo Bonetti, Morena Gentile, Mildred Gustafsson e Romano Reggiani. Della genesi del romanzo ispiratore, Avati ha detto: «Sono i miei morti che mi suggeriscono le storie da raccontare. Almeno a Bologna era così. Li fissavo bene, a volte anche per un giorno, e poi, all’improvviso mi mettevo a scrivere, fulmineo. Quando mi fermavo tornavo a guardare lo zio Taddeo che quattro anni prima era finito sotto un bombardamento. È il loro aiuto che mi è indispensabile. Ho scoperto che per scrivere delle belle storie devi avere molti morti. E io ne ho a sufficienza per aver scritto sei romanzi. E questo è il mio primo romanzo americano. Quella del romanziere è una competenza che mi deriva da quando ebbi quell’altissima febbre per la quale mi ricoverarono per due anni al manicomio Roncati...». Un altro indizio...
A Bologna, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, un giovane senza nome (Lui: Filippo Scotti) si innamora dello sguardo di una bellissima americana. Per cercarla arriverà fino a casa sua, nel Mid West americano, nella casa accanto. Per scoprire, dalla madre, che la giovane è scomparsa. La verità è in Italia, tra le paludi del Polesine, legata a un processo che riporta alla luce fantasmi del passato di Lui... Nel cast, ricchissimo, c'è anche Chiara Caselli, alla sua terza volta con Avati (bolognese, testimone della Liberazione, innamorato dll'America...), qui nel ruolo della proprietaria della pensione dove Lui alloggia, sua "spalla" nelle indagini.
Nel cast del film, oltre ai due attori protagonisti della scena qui sopra, ci sono Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, Rita Tushingham, Massimo Bonetti, Morena Gentile, Mildred Gustafsson e Romano Reggiani. Della genesi del romanzo ispiratore, Avati ha detto: «Sono i miei morti che mi suggeriscono le storie da raccontare. Almeno a Bologna era così. Li fissavo bene, a volte anche per un giorno, e poi, all’improvviso mi mettevo a scrivere, fulmineo. Quando mi fermavo tornavo a guardare lo zio Taddeo che quattro anni prima era finito sotto un bombardamento. È il loro aiuto che mi è indispensabile. Ho scoperto che per scrivere delle belle storie devi avere molti morti. E io ne ho a sufficienza per aver scritto sei romanzi. E questo è il mio primo romanzo americano. Quella del romanziere è una competenza che mi deriva da quando ebbi quell’altissima febbre per la quale mi ricoverarono per due anni al manicomio Roncati...». Un altro indizio...
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NovitàTrascrizione
00:00Anche lei è giornalista?
00:02No, sono uno scrittore. Uno scrittore di romanzi.
00:09E' qui per il processo.
00:14E' stato fortunato a sa' che ha ancora una camera.
00:19Ho letto l'omicidio di tre donne.
00:21Ma tutte di qui.
00:23Niente invece di una straniera?
00:25Per adesso.
00:26Il processo è appena cominciato.
00:28Vedrai quante ne saltano fuori.
00:30Ne approfitti adesso del bagno.
00:32E dopo le sei ci tolgono l'acqua.
00:38Grazie.
00:41Ma al processo fanno entrare tutti?
00:43Allo settore effettorio ha dei cappuccini, che bello grande.
00:46Però c'è chi rimane fuori lo stesso.
00:49E non alla fila della notte.
00:52Mi faccia sapere se le piace il pesce gatto per cena.
00:55Le figlie hanno preso uno da un chilo.