• 12 ore fa
Conduce Alessandra Costanza

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Trascrizione
00:00Benvenuti a Numi cose città, il programma di approfondimento di TGS, oggi è giovedì, si parla di cultura e spettacolo, la puntata di oggi sarà interamente dedicata al teatro,
00:29infatti siamo andati all'interno del teatro biondo a conoscere i protagonisti dello spettacolo Il malo oscuro, abbiamo registrato una lunga intervista con il regista che è Giuseppe Di Pasquale,
00:43in collegamento in studio avremo l'attore di cinema, teatro e tv Alessio Vassallo e poi avremo anche Graziano Piazza che è il direttore del teatro stabile di Catania perché c'è una collaborazione per questo spettacolo.
00:58Nella seconda parte invece conosceremo meglio l'attore siciliano Dario Aita che è protagonista sempre di uno spettacolo al teatro biondo di Palermo che si chiama Il cala pranzi.
01:09Tutto questo lo possiamo fare anche insieme a voi telespettatori perché potete interagire con noi, con i nostri numeri, potete mandare un whatsapp al 335 8783 600 o una mail a redazionechiocciolatgs.tv.
01:21Ci fermiamo 60 secondi per la pubblicità e torniamo in studio.
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03:54Nuovamente studio con Nomi cose città. Come vi ho anticipato sarà una puntata tutta esclusivamente dedicata al teatro.
04:02Sono andata al Teatro Biondo di Palermo a intervistare il regista Giuseppe Di Pasquale che porterà in scena dal 31 gennaio lo spettacolo teatrale Il Male Oscuro.
04:12Ascoltiamo.
04:13Perché ha deciso di mettere in scena Il Male Oscuro di Giuseppe Berto?
04:18È un romanzo particolarmente complesso e naturalmente controverso anche quando uscì e poi nella sua storia editoriale.
04:32Tuttavia venne subito colto la profondità di questo romanzo che aveva un cuore tematico fondamentale che è la depressione.
04:43Questo male oscuro che lui trae tra l'altro come titolo dalle pagine di Gadda è in realtà il male del nostro secolo.
04:54Il male di vivere, quello che Montale in quel famoso sonetto dice spesso il male di vivere o incontrato.
05:04Per Berto il male di vivere è esattamente il male oscuro che danna l'anima.
05:11La danna a tal punto che impedisce anche al corpo di vivere in maniera armonica nel contesto che si è organizzato da sé.
05:25Allora questo romanzo non solo denuncia ma percorre un processo della malattia mettendo in discussione ad esempio la psicanalisi che prova a guarire questo male oscuro.
05:42Ma in realtà è quello che Berto fa, prova a trovare una via d'uscita.
05:50Secondo me ci riesce, trova una via d'uscita alla fine del romanzo e di fatti noi nello spettacolo lo facciamo vedere.
06:02Facciamo vedere come questa via d'uscita è la via d'uscita dell'uomo contemporaneo che è prigioniero del suo male oscuro.
06:12Interprete Alessio Vassallo
06:14Con Alessio ci siamo proprio incontrati su questo testo esattamente in maniera bionivoca nel senso che io me lo portavo dietro da anni e anche lui aveva il desiderio di farlo.
06:29E allora ci siamo detti facciamolo naturalmente insieme al Teatro Biondo, al Teatro Stabile di Catania, a Marche Teatro.
06:37Ci siamo messi insieme per portare avanti questo progetto oggi devo dire unico nel panorama teatrale italiano perché è una prima assoluta mondiale.
06:54Non si è mai tentato una riduzione tra l'altro di un romanzo con una scrittura molto particolare.
07:00È una scrittura che su 450 pagine procede in maniera quasi senza soluzione di continuità e senza punteggiatura fino alla fine.
07:16Quindi riportarla in scena senza banalizzarla nei dialoghi ma mantenendo e conservando anche il flusso di coscienza che Berto mette non è una cosa facile.
07:33Ci abbiamo provato e naturalmente insieme anche all'ideazione delle scene di Antonio Fiorentino, le musiche Germano Mazzucchetti, i costumi di Dora Agento.
07:44Credo siamo riusciti a ricomporre lo stilema del flusso che avviene nelle pagine del romanzo.
07:55In questo spettacolo ci sarà un flusso continuo di azioni che si insegue e che arriveranno poi ad un esito finale.
08:04Cosa vorrebbe che il pubblico portasse a casa al termine dello spettacolo? Da cosa dovrebbe essere più colpito?
08:12Mi auguro che sia colpito proprio dal procedimento di analisi che facciamo sulla cosiddetta malattia, su questo male oscuro.
08:28Che tra l'altro non è triste, non è depresso l'analisi. La depressione di per sé, come Berto ci insegna, non è affrontata con tristezza, con dolore, con afflizione.
08:46E' anzi affrontata con ironia, perché vedersi vivere così e male fa scattare per fortuna anche un elemento di distacco, di ironia sul male.
09:02E questo noi lo abbiamo colto tutto, lo abbiamo assunto tutto. Quindi io mi auguro che il pubblico apprezzi questa dicotomia che c'è tra il soffrire e il vedersi soffrire.
09:18In fondo è quello che capita ad ognuno di noi nella nostra vita. Noi riusciamo a ingigantire un problema piccolo e a non vedere quando i problemi sono grandi.
09:31Il senso di un uomo contemporaneo immerso nella sua incapacità di vivere è anche questo, il fatto di riconquistare una consapevolezza di sé, la capacità di sapere chi si è nel profondo.
09:54Perché solo così ci porta a vivere bene in questo terribile contesto moderno che ci siamo costruiti attorno.
10:02C'è una battuta bellissima che faccio dire all'analista. La nevrosi all'uomo viene per l'ascensore e il frigorifero, non per la sua vita normale.
10:14La nevrosi viene perché ci siamo costruiti tutta una serie di necessità artificiali che hanno determinato la nostra nevrosi. Quindi è il sistema scientifico che ci ha posto in nevrosi, non la nostra vita.
10:29Andate a chiedere a un contadino della Paupasia se è nevrotico o depresso, ci dirà cosa è la depressione.
10:38E come uomo e come regista è questa la parte che l'ha colpita di più del testo, che le ha ricordato un suo momento di vita?
10:45Credo che abbia ricordato tanti miei momenti di vita e li ricorda sempre perché noi, credo nessuno escluso, siamo inevitabilmente soggetti alla depressione, ci viene quasi naturale.
11:07Il punto è riuscire a non lasciarsene ingabbiare del tutto, quindi credo che ognuno di noi, ognuno degli spettatori che verranno a vedere lo spettacolo troverà proprio un punto di contatto con la propria vita.
11:21Anche a me è capitato questo.
11:24La collaborazione con Catania?
11:26La collaborazione con Catania, con il Teatro Stabile di Catania, c'è un coproduzione come su Marche Teatro che io mi onoro di dirigere da quest'anno, quindi è una coproduzione a tre che porterà lo spettacolo in giro per Palermo, Catania, Ancona, L'Aquila, Roma,
11:48e farà una lunga tournée e naturalmente questo è solo un pregio per gli spettacoli che si producono.
11:56Arriva questo spettacolo dopo un lungo e ricco percorso professionale che la vede molto attaccato ai testi, soprattutto a quelli di Andrea Camilleri?
12:05Quest'anno ricorre il centenario di Andrea, il centenario della nascita e non poteva mancare, lo farò in seguito e in futuro, proprio il birraio di Preston.
12:16Io per i cento anni di Andrea Camilleri voglio ricordarlo riprendendo questo grande spettacolo che vide lui in vita e vide lui venire alla prova generale per seguire il parto di questo grande spettacolo.
12:32Fu il primo che facciamo insieme e lo riprenderò e naturalmente inserito nelle celebrazioni del centenario della nascita.
12:40Un ricordo di Camilleri, un aneddoto che avete vissuto insieme?
12:46Ne abbiamo tanti, quello che mi viene così a caldo è questo.
12:53Lui mi prendeva in giro su una cosa particolare.
12:57Quando io lo andavo a trovare lui mi chiedeva come stai e io rispondevo subito che sto facendo questo lavoro o quell'altro.
13:09Lui si voltava agli amici e diceva che Peppe è l'unico al mondo che quando gli chiede come stai non ti parla della famiglia, della salute, ti parla del teatro.
13:19E lui questo lo faceva ridere molto e mi prendeva in giro.
13:23Lui era uno scrittore però secondo me i suoi testi li concepiva un po' come spettacoli teatrali perché poi sono stati quasi tutti riadattati a teatro, nelle fiction.
13:31Perché lui viene dal teatro, io l'ho conosciuto come mio insegnante di regia in accademia e lui viene dal teatro e questa cosa se l'è portata dentro la scrittura.
13:42Fa dialogare molto i personaggi, descrive molto l'azione, quindi la sua concezione dello spazio teatrale l'ha immersa e l'ha messa nella struttura del romanzo.
13:57È forse un romanzo che viene più ricordato dal pubblico più amato è la concessione del telefono.
14:01La concessione del telefono che abbiamo realizzato al biondo proprio nel 2022, debuttò e abbiamo portato anche in giro, che ha avuto un enorme successo.
14:13Devo dire che è quello che in qualche modo ha segnato anche nella nostra collaborazione il punto più alto perché è un romanzo divertentissimo ed è un romanzo sul quale abbiamo faticato molto per trovare la stesura giusta ma poi alla fine ci siamo riusciti.
14:32Anche per quello spettacolo lei aveva lavorato con Alessio Vassallo.
14:36Sì, con Alessio c'è una collaborazione da anni che ci porterà anche nel futuro.
14:42Ci siamo trovati proprio ad avere un'intesa artistica notevole e naturalmente lui è un grande, un bravissimo attore come anche naturalmente Nini Bruschetta con il quale lavoro anche da tanto tempo ma con Alessio abbiamo dei progetti importanti anche per il futuro.
15:01Quindi altri spettacoli teatrali.
15:04Altri spettacoli teatrali.
15:06Intanto ricordiamo le date di questo così il pubblico non solo palermitano ma anche siciliano può venire a vederlo.
15:12Siamo dal 31 al 9 di febbraio qui al Teatro Biondo e poi dal 14 febbraio al 21 al Teatro Stabile di Catania alla Sala Verga.
15:26Ci siamo avvicinati verso il palcoscenico perché ci sono queste scenografie molto minimal e molto belle.
15:32Sì e con Antonio Fiorentino uno scenografo con il quale da anni anche conduciamo una ricerca sui materiali proprio anche sul maloscuro abbiamo scelto questi materiali particolarissimi.
15:45Sono dei pvc detti tecnicamente che determinano attraverso le luci determinano una trasparenza oppure si specchiano oppure un'opacità e questo naturalmente per permettere l'idea è che tutto sia come dire nel cervello del protagonista in una sorta di liquido amniotico per permettere proprio questa visione infatti si avrà la sensazione di vedere galleggiare i personaggi.
16:16Nuovamente in studio con nomi cose e città abbiamo appena sentito questa intervista approfondita del regista Di Pasquale sullo spettacolo del Teatro Biondo e il male oscuro e abbiamo in collegamento come vi avevo preannunciato l'attore protagonista Alessio Vassallo benvenuto.
16:33Grazie ciao.
16:35Alessio che cosa significa lavorare nuovamente con Giuseppe Di Pasquale?
16:40Giuseppe insomma sono anni che stiamo stendendo una collaborazione partita con la concessione del telefono che ci ha portato un po' a generare realtà che è lungo e largo, l'anno scorso eravamo al piccolo di Milano e poi insieme abbiamo pensato di sviluppare il male oscuro di Giuseppe Alberto e lui ha fatto un adattamento secondo me scenico molto molto interessante.
17:10Molto bello anche non soltanto perché il romanzo è un romanzo molto complesso, un flusso di pensiero ma restituite poi anche oltre il tema centrale che è quello della depressione, della nevrosi che al tempo la parola depressione non era neanche stata coniata,
17:25non va descritta da Berto come il male oscuro ma restituita una grande ironia al testo e quindi è un testo comunque anche molto ironico dove il pubblico si riderà delle nevrosi di Berto anche se poi sarà un'analisi vera e propria che affronterò io ma che affronterà anche chi verrà a vederci dove appunto la nevrosi, la depressione è ancora una malattia dove c'è un tabù molto forte
17:55e il giudizio degli altri è ancora molto presente, se ne parla poco perché magari ci si vergogna a raccontare se si è in cura, se si prendono dei farmaci perché l'occhio esterno ha un peso specifico, si pensa che si è meno prestativi,
18:17che chi appunto magari sta affrontando un percorso di analisi non possa essere presente a se stesso se non è così e secondo me Berto ci restituisce degli strumenti veramente molto precisi e interessanti.
18:33Alessio ti faccio la stessa domanda che ho posto al regista, c'è una parte del testo al quale avete lavorato che ti ricorda un tuo percorso personale e quindi ti è rimasta più impressa?
18:47Ma ce n'è tanto perché diciamo che le nevrosi forse le dico anch'io facendo questo mettere con tutti i personaggi che affronto ed è anche molto presente il ricordo dell'infanzia e c'è un passaggio poi che lui racconta,
19:10c'è questo conflitto con il padre dove dice io a quel tempo vivevo a Roma fuori dai piedi stavo per noi c'è il spirito che è di corpo e guadagnavo abbastanza denaro per il cinema e lì mi ricordo questo mio passaggio, questo mio staccarmi dalla terra la via che poi lui ritroverà nel finale un posto dove guardare la Sicilia perché il padre era siciliano per racconto
19:38e quindi lui ha questo attaccamento con la terra che guarda da lontano, quindi in quello un po' io mi sento molto legato al vicino aperto, il fatto di guardare da lontano la Sicilia, avere una connessione veramente di sangue con questa terra ma di guardarla da lontano,
20:02quindi non riuscire a tornare veramente in Sicilia, forse non ho ancora il coraggio di farlo, oppure ci torno per brevi periodi come questo del teatro Biondo o come quando vado a trovare i miei genitori.
20:20Il regista ha anche detto che collaborerete nuovamente insieme, ci vuoi svelare qualcosa?
20:26Che cosa ha detto il regista?
20:28Che lavorerete nuovamente insieme.
20:30Ancora? No no no, ho scherzato.
20:34Si è innamorato?
20:36No no no, io sono felicissimo con Giuseppe, stiamo già pensando di insomma un nuovo testo da fare insieme perché poi quando nascono questi sodalizzi artistici non bisogna perderli perché queste comunioni di intenti non sempre si trovano durante un percorso di lavoro.
20:58Non si trova durante un percorso artistico e uno dei grandi insomma stiaceri di questo mestiere è che incontri nel tuo percorso, il mio ormai ventennale, persone magari con le quali ti trovi molto bene che poi perdi perché è inevitabile,
21:14invece con Giuseppe abbiamo intenzione di creare una linea narrativa comune, quindi sono molto contento che già stiamo pensando al futuro, quindi torneremo presto insieme, intanto fateci debuttare, debuttiamo il 31 gennaio adesso al Teatro Biondo, venite a vederci, staremo fino al 9 febbraio qui a Palermo quando andremo in giro,
21:40quindi intanto stiamo sul focus di questo spettacolo che ha il suo peso specifico.
21:48Alessio in bocca al lupo, allora per il debutto noi ci saremo e poi continueremo a raccontare tutte le altre cose che ti riguarderanno sia nel cinema che nel teatro, grazie per essere venuto con noi.
22:00Io vi ringrazio per l'affetto e insomma vi seguite sempre, quindi grazie e buon lavoro a tutti.
22:08Oggi stiamo veramente approfondendo le tematiche che riguardano il teatro e in questo caso questo spettacolo Il Mallo Scuro che come diceva il regista è una collaborazione a tre, quindi con Palermo, Le Marche e anche il Teatro Stabile di Catania.
22:23In collegamento con me Graziano Piazza, il direttore del teatro, benvenuto.
22:28Salve a tutti, sono molto contento di essere qui, molto contento di essere in questa trasmissione e di parlare del Mallo Scuro e del nostro teatro.
22:40Questa collaborazione com'è venuta, com'è nata?
22:44E' nata perché, a parte il fatto che siamo molto vicini con Giuseppe Di Pasquale, mi sembrava e ci sembrava ed è sembrato anche al mio predecessore che aveva indicato questa possibilità di coproduzione, cioè il predecessore del Teatro Stabile di Catania nella persona di Luca De Fusco.
23:09Ed era quindi nato per una questione sia di volontà, di intento comune, di un testo, di una letteratura grandissima italiana e nello stesso tempo anche di un grande regista che è amico del Teatro Stabile e che è diventato direttore del Teatro Stabile delle Marche.
23:33Qui in qualche modo insieme a Palermo ci sembrava la connessione, il triangolo perfetto in questo senso, triangolo com'è la Sicilia.
23:41Sì, è un testo abbastanza complesso anche se ha dei lati ironici, quindi è veramente una sfida portarlo in giro.
23:51Sì, trovo che sia una di quelle proposte che possono riguardare in qualche modo la scoperta di un testo per chi non lo conosce, ma anche una riscoperta di se stessi, vedere anche con ironia certe cose che ci riguardano e di cui possiamo anche sorridere sotto certi aspetti,
24:16che possono colpirci anche un po', ferirci o farci riflettere.
24:21Per cui credo che sia una proposta molto intelligente e che questa unione tra questi teatri stabili sia anche un viatico di future collaborazioni che comunque stiamo intraprendendo.
24:38Per cui sono molto felice di questo evento, di questa proposta che facciamo prima a Palermo, adesso poi dopo Palermo verrà a Catania, poi andrà nelle Marche, poi girerà ancora il Torneo.
24:55Il nostro programma parla di cultura, spettacolo e soprattutto eventi del fine settimana, ma anche eventi a lungo termine da poter usufruire in tutta la Sicilia. Che stagione sarà quella del teatro stabile di Catania?
25:08È una stagione molto ricca, molto presente, molto colorata. Abbiamo creato una cosa che strummolo, truppettolo, va a seconda di dove si è, che gira e che in qualche modo avvolge con colori e con un movimento che in qualche modo può riguardare tutto ciò che è la cultura.
25:35Ci sarà Sarapanda di Bergman, ci sarà l'Ispettore Generale con Rocco Papaleo, ci sarà Vincenzo Quirrotta con il famoso Terramatta.
25:49Ci saranno tanti eventi collaterali che il teatro stabile come funzione pubblica ha, per cui caffè letterari, poesie a teatro con grandi professori universitari che vengono ad analizzare in maniera divulgativa.
26:07Ci saranno tante cose che si stanno mettendo in campo anche per il prossimo anno, compresa questa tempesta di Shakespeare che faremo al Teatro Romano di Verona con la regia del grande regista Alfredo Arias e con la mia interpretazione come Prospero. Mi sto implosperando.
26:29Infatti lei è un direttore artistico del teatro stabile ma ha un vissuto straordinario come attore, poi in Sicilia ha lavorato anche alle rappresentazioni classiche, a Segesta. Lei porta il suo vissuto da attore anche quando va a scegliere gli spettacoli, penso anche nel rapporto con gli altri attori che arrivano al teatro, no?
26:49Sì, è una dimensione molto interessante per un attore che ha ormai effettivamente più di 40 anni di lavoro e per cui ha avuto modo di poter lavorare sia in Italia che all'estero e che ha avuto anche la fortuna di poter confrontarsi con varie realtà estere che in qualche modo sono per me un grande riferimento.
27:13Grandi autori, grandi registi stranieri e quindi in qualche modo sì, è una bella esperienza che porto qua e anche le relazioni che in questi anni ho creato sono molto preziose.
27:28Io sto cercando insieme a tutta la governance del teatro di continuare una direzione che è cominciata già da qualche anno e quindi una continuità nel cambiamento come amiamo dire.
27:48Stiamo quindi sviluppando sempre più un'attitudine di un teatro al servizio della città, al servizio di una territorialità ma anche con una risonanza che si ha in qualche modo nazionale.
28:03Quindi grandi autori ma anche grandi scoperte di qualcosa che è sia siciliano sotto certi aspetti, tipo lo spettacolo che faremo su Vir di Mura di Simone Loiacono che è stata la prima donna medico d'Italia che è catanese ma ha una risonanza nazionale, forse anche internazionale.
28:24Per cui in qualche modo stiamo lavorando in questa direzione e come attore io preferisco mettermi direttamente in discussione o meglio mettermi in coinvolgimento totale come mia unica prestazione che faccio per il teatro ma lasciando anche la libertà a tanti giovani registi e a tanti anche grandi registi che saranno presenti in questo teatro.
28:49Insieme a loro cercheremo collaborazioni, cercheremo rete, rete stretta tra i teatri stabili e anche quelli che sono realtà d'eccellenza del territorio e della regione.
29:01E noi non possiamo fare altro che raccontarle con l'informazione i nostri programmi. La ringrazio per essere stato con noi.
29:09La ringrazio, ringrazio voi tutti e insomma a presto seguiteci, seguiteci.
29:16Adesso noi ci fermiamo per la pubblicità e torniamo nuovamente a parlare di teatro.
29:46Cantiere navale e in viale regione siciliana 7631 parallela autostrada Palermo Catania.
30:05Affari in oro, con tante all'istante e senza pensieri.
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30:32Io sono Angelo Lagattuta, vi aspetto.
30:40Teatro Imperia Monreale, parte la nuova stagione teatrale gennaio maggio 2025.
30:46Preparatevi ad assistere a spettacoli di altissimo livello.
30:50Sì, lo so, sono arrivato troppo presto, ancora non c'è nessuno, ma non posso rischiare di perdere questi spettacoli.
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32:27Nuovamente in studio con nomi, cose e città.
32:30In questa seconda parte continuiamo a parlare di teatro e conosciamo meglio l'attore Dario Aita, che ho intervistato sempre al Teatro Biondo perché ha debutato proprio ieri sera con lo spettacolo di Pinter, il Cala Pranzi.
32:44Ascoltiamo cosa ci dice.
32:46Dario Aita, protagonista nella tua città con il Cala Pranzi, qua al Teatro Biondo di Palermo.
32:52Che cosa significa per te questo spettacolo e tornare soprattutto nella tua città d'origine?
32:57Intanto sono molto contento di essere qui a Palermo, di tornare a Palermo.
33:03È tanto tempo che non ci tornavo a prescindere, sia per motivi personali che per motivi professionali.
33:09Sono contento delle persone con cui sono qui, cioè con Roberto Rustione e Giuseppe Scoditti, con i quali condivido questo percorso, questo spettacolo.
33:18Rispettivamente sono il regista e l'altro interprete dello spettacolo.
33:23Io penso di avere sempre un grande debito con la città di Palermo, nel senso che da quando me ne sono andato è come se ci fosse uno strano senso di colpa,
33:36che credo che perseguiti un po' tutti quelli che a un certo punto abbandonano le proprie radici.
33:42Non perché uno pensi di poter fare veramente la differenza, però ognuno, credo, nel proprio piccolo può fare la differenza in qualche modo.
33:55Quindi c'è sempre quel piccolo dubbio che ti dice, se fossi rimasto che contributo avrei potuto dare a questa città?
34:02Ecco, sono contento oggi di essere qui e dare il mio piccolo contributo.
34:05Quello di Pinter è un testo complesso, come ti sei approcciato a questo testo?
34:10E' un testo complesso, ma allo stesso tempo estremamente semplice.
34:16Ci sono dei punti che possono all'apparenza sembrare ostici, misteriosissimi,
34:23e in realtà però se si fa qualche passo indietro e si guarda tutto da una certa distanza,
34:30credo che si può capire come in realtà sia una storia che riguarda tutti noi.
34:37Sono due esseri umani che hanno le prese con i poteri e con quello che ne consegue,
34:49cioè un potere tendenzialmente asfissiante che tende a reprimere qualsiasi forma di ribellione.
34:59Come hai lavorato sulla dinamica con il tuo collega?
35:04Devo dire che Roberto Rossioni, il regista, ci ha messo subito in una condizione di grande libertà.
35:11E' un regista che ama molto lavorare con gli attori, gli interpreti e i personaggi che racconta,
35:17quindi ama molto la libertà artistica e creativa.
35:23Quindi abbiamo lavorato fin da subito in uno spirito di grande sperimentazione
35:29in cui l'obiettivo era fondamentalmente provare per sbagliare e avere la grande libertà
35:37perché sbagliare soprattutto nel sistema produttivo attuale è un lusso da potersi permettere.
35:43E quindi ci siamo buttati in questa vicenda e abbiamo scoperto lentamente
35:49quali sono i rapporti tra questi due personaggi.
35:52Il pubblico che feedback avrà da questo spettacolo?
35:57Io credo che erroneamente Pinter sia stato sempre interpretato come uno scrittore un po' intellettuale,
36:05un po' ostico da leggere, difficilmente comprensibile.
36:09Credo che soprattutto il Calabranzi, che è praticamente una delle sue primissime opere,
36:14credo che abbia un fascino molto popolare.
36:18C'è questo aneddoto di quando Pinter recitava all'interno di uno dei suoi testi,
36:25cosa che di solito non faceva quasi mai, era un'eccezione,
36:28e un critico quando in camerino gli disse
36:30beh l'ho trovato molto divertente, ma quindi è così che lei vuole che si facciano i suoi spettacoli?
36:35E lui ha detto sì, tendenzialmente quello che provo a scrivere io sono delle commedie.
36:39Quindi il Calabranzi è comunque una commedia, una commedia molto amara che ha dei risvolti tragici,
36:44ma comunque una commedia, quindi credo che il pubblico si divertirà
36:50e credo che si sarà messo di fronte a uno specchio, che è la cosa più importante che oggi può fare il teatro.
36:57Qual è la frase di questo spettacolo che ti ricorda di più un tuo percorso di vita,
37:02che ti ha colpito di più e che ti porterai?
37:08È una domanda molto difficile.
37:12Allora non so se c'è una frase, in questo momento una frase non mi viene in mente,
37:17però è un testo che di fin dal principio mi hanno molto parlato perché parla della paura
37:22ed è un sentimento che mi appartiene molto, è un sentimento che mi viene a fare visita spesso, quello della paura.
37:31Credo che in generale la società attraverso la paura tenda a mitigare gli animi,
37:40a cercare di mantenere lo stato scuo e fare in modo che le persone attraverso la paura e l'ignoranza
37:46soprattutto attraverso la paura e l'ignoranza tende a sedare qualsiasi possibilità di ribellione per l'appunto.
37:58Quindi non saprei esattamente che battuta mi ha parlato, ma è un testo che mi parla molto da vicino.
38:05Sei conosciuto come attore teatrale, il pubblico ti verrà a vedere a Palermo con questo spettacolo e non solo,
38:11però sei ricordato anche dal grande pubblico per il cinema, le fiction.
38:16Adesso l'ultima interpretazione è stata quella di Partenope con Sorrentino.
38:21Sì, penso che sia stato un punto altissimo per il mio percorso, uno dei punti più alti per il percorso di un interprete.
38:31Lavorare con Paolo Sorrentino è un'esperienza assolutamente unica, è stato divertente.
38:40Un giorno parlando con Gary Oldman, che penso sia uno dei più grandi attori viventi sulla terra,
38:46che mi diceva con una semplicità disarmante che Paolo Sorrentino era uno dei suoi registi preferiti.
38:54Mi raccontava questo aneddoto che mi ha molto colpito e quando lui l'ha chiamato per dire
38:57avrei pensato a un ruolo, però non è un protagonista, è un ruolo un po' più piccolo e lui ha detto
39:03io per te vorrei fare anche A Shadow on the Wall, vorrei anche fare Un'ombra in un muro.
39:10Ecco quindi in quel momento lì, se già non mi sentivo molto fortunato a lavorare con Paolo Sorrentino,
39:15mi sono sentito veramente veramente grato per questa esperienza immensa.
39:21Un insegnamento di Sorrentino come attore che ti ha lasciato?
39:28Un insegnamento di Paolo, credo che è difficile parlare di un insegnamento preciso,
39:35perché conoscerlo nella vita è stato soltanto un pezzo di quello che lui mi ha dato,
39:42perché io l'ho conosciuto fin da adolescente attraverso i suoi film, attraverso la sua arte,
39:46credo che lui parli molto più attraverso la sua arte che non in carne ed ossa,
39:50è una persona molto riservata, molto silenziosa, che non tende a impartire chissà quali insegnamenti,
39:57non è una persona che si impone come un maestro, come un guru,
40:02quindi non sta lì a elargire consigli o insegnamenti, però la sua arte lo fa, lo fa tantissimo
40:08e credo di aver imparato da lui da quando avevo 15 anni fino all'ultimo giorno in cui l'ho visto e ho girato con lui
40:17e ho imparato un senso dell'arte, mi ha insegnato un senso estetico che mi accompagna fino ad oggi.
40:28Hai raccontato tanto al grande pubblico anche la Sicilia, i palermitani,
40:34allora ti ricordiamo per la fiction La mafia uccide solo d'estate, lì ti sei divertito con questo personaggio?
40:39Sì, moltissimo, Rosario è uno dei personaggi che mi ha divertito di più interpretare,
40:44devo dire mi ricordava moltissimo, allora in liceo ero molto impegnato politicamente,
40:49appartenevo a una certa sinistra giovanile in cui Rosario un po' si identificava
40:58e quindi mi divertiva prendere spunto dalle mie esperienze personali,
41:01seppur vissute in altri anni, però per raccontare quei personaggi un po' aerei come lui,
41:08da una morale un po' fluida, un po' incoerente, lo trovo estremamente divertente,
41:14mi sono molto divertito a girare quella serie anche perché Luca Ribuoli,
41:17il regista con il quale ho girato tante serie, c'era un rapporto di fiducia tra di noi grande,
41:22mi ha lasciato grande libertà sul personaggio e sulla scrittura e quindi si improvvisava tanto,
41:28è stato molto divertente.
41:29In questi giorni si sta parlando tanto in Sicilia di Franca Viola,
41:33perché Ambra Angiolini sta portando in scena questo spettacolo,
41:36l'Iva Denaro, ispirato alla storia vera di Franca Viola,
41:40e anche tu sei stato protagonista in un film dove si è parlato di questa storia,
41:44hai rappresentato il figlio del boss che l'ha rapita, lei poi si è ribellata al matrimonio riparatore,
41:51invece un ruolo come questo ti ha fatto molto riflettere sulla figura degli uomini?
41:57Sì, assolutamente, interpretare i cattivi in generale ti dà la possibilità,
42:03chiamiamoli così, i villain, ti dà la possibilità di indagare delle zone che tendenzialmente teniamo nascoste,
42:14in questo caso qui mi ha dato la possibilità di riflettere su quanto,
42:19perché il personaggio che interpretavo era sì un carnefice, però era anche lui in qualche modo una vittima di se stesso,
42:27era una vittima del sistema in cui era cresciuto, un sistema terribilmente patriarcale, macista,
42:32in cui gli uomini erano abituati a fare in quel modo e in qualche modo dovevano fare in quel modo lì,
42:39e quindi mi ha portato a farmi molte domande su cosa io davo per scontato del mio essere maschio,
42:47del mio essere uomo in questa società e spesso non ci rendiamo conto che abbiamo una posizione,
42:53nostro malgrado, quasi inconsapevolmente, una posizione aggressiva e che del patriarcato siamo noi,
43:06siamo anche noi vittime come possono esserlo le donne.
43:10Con questa intervista si conclude la puntata di oggi di Nomi, cose, città,
43:15spero vi sia piaciuto questo approfondimento sul teatro,
43:19io vi do appuntamento alla prossima settimana sempre con la nostra rubrica.
43:23Grazie per essere stati con noi.

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