Black mirror, fantasia o realtà? La serie britannica di grande successo, targata Charlie Brooker, Jesse Armstrong e William Bridges, è costituita da diverse stagioni con episodi sconnessi tra loro: non c’è una storia ben definita ma un unico grande filo rosso che li unisce uno con l’altro, “il lato oscuro della tecnologia”.
L’antologia, che incarna a volte il genere fantascientifico, a volte drammatico o satirico, altre volte thriller o fantasy, esplora le diverse sfaccettature dei media, attraverso le storie che attingono ai disagi collettivi del mondo di oggi: ecco l’analisi condotta dalla dottoressa Danyla De Vincentiis, parent coach.
“Tra tutte le sfaccettature pero, - esordisce - la dottoressa - c’è un fenomeno molto comune in quest’epoca dominata dai social, dall’evoluzione e dall’imponente desiderio di visibilità: gli haters. L’hater è una persona profondamente insoddisfatta e frustrata con limitati riconoscimenti nella vita reale e che, probabilmente, di fronte a questo, vive un massiccio senso di impotenza. Gli haters sono coloro che si sfogano sul web, ma c’è da chiarire un aspetto fondamentale: ognuno di noi, sì, ha il diritto di esprimere il proprio pensiero, ma è il modo che fa la differenza. Il web, senza dubbio, è una società aperta, in cui tutti arrivano a tutti, anche in anonimato, ma con male parole, insultando, giudicando duramente o minacciando di morte”.
Molti sono i frammenti, anche noti, in cui la figura di “odiatore” tende a giustificare il commento frustrato e frustrante nei confronti di una persona, semplicemente per il fatto che quest’ultima suole esporsi pubblicamente. “L’odio non è giustificabile - afferma Danyla - la violenza non va mai giustificata, nemmeno con la libertà di pensiero, soprattutto perchè potrebbe portare gravi conseguenze sul piano della salute mentale, ma anche fisica. Un adolescente, ancora non completamente forgiato di maturità, potrebbe essere guidato verso un vortice pericoloso, senza mai tornare indietro. Basti pensare al fenomeno ‘Blu Whale Challege’ risalente al 2016, in cui molti giovani hanno perso la vità […].
Cari genitori. Cari tutti, osservate sempre e non pensate mai che questo non possa accadere ai vostri figli”.
L’antologia, che incarna a volte il genere fantascientifico, a volte drammatico o satirico, altre volte thriller o fantasy, esplora le diverse sfaccettature dei media, attraverso le storie che attingono ai disagi collettivi del mondo di oggi: ecco l’analisi condotta dalla dottoressa Danyla De Vincentiis, parent coach.
“Tra tutte le sfaccettature pero, - esordisce - la dottoressa - c’è un fenomeno molto comune in quest’epoca dominata dai social, dall’evoluzione e dall’imponente desiderio di visibilità: gli haters. L’hater è una persona profondamente insoddisfatta e frustrata con limitati riconoscimenti nella vita reale e che, probabilmente, di fronte a questo, vive un massiccio senso di impotenza. Gli haters sono coloro che si sfogano sul web, ma c’è da chiarire un aspetto fondamentale: ognuno di noi, sì, ha il diritto di esprimere il proprio pensiero, ma è il modo che fa la differenza. Il web, senza dubbio, è una società aperta, in cui tutti arrivano a tutti, anche in anonimato, ma con male parole, insultando, giudicando duramente o minacciando di morte”.
Molti sono i frammenti, anche noti, in cui la figura di “odiatore” tende a giustificare il commento frustrato e frustrante nei confronti di una persona, semplicemente per il fatto che quest’ultima suole esporsi pubblicamente. “L’odio non è giustificabile - afferma Danyla - la violenza non va mai giustificata, nemmeno con la libertà di pensiero, soprattutto perchè potrebbe portare gravi conseguenze sul piano della salute mentale, ma anche fisica. Un adolescente, ancora non completamente forgiato di maturità, potrebbe essere guidato verso un vortice pericoloso, senza mai tornare indietro. Basti pensare al fenomeno ‘Blu Whale Challege’ risalente al 2016, in cui molti giovani hanno perso la vità […].
Cari genitori. Cari tutti, osservate sempre e non pensate mai che questo non possa accadere ai vostri figli”.
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NovitàTrascrizione
00:00l'appunto di tematiche legate
00:04a casa di amici, il salotto di
00:09Radio Roma. Torniamo in diretta
00:11a canale quattordici del
00:13Digitale Terrestre, Radio Roma
00:16News TV, in studio con me
00:17Giulia Capobianco, la nostra
00:19super dottoressa Danila
00:20Devincentis. Buongiorno a
00:22tutti. Di nuovo. Che conoscete
00:24ovviamente benissimo per i fan
00:25caniti di a casa dei amici ma
00:26soprattutto dell'angolo del
00:28Digitale Terrestre. E
00:31soprattutto di tematiche legate
00:32alla nostra quotidianità,
00:34quindi rapporti familiari,
00:36relazioni e molto molto altro.
00:38Vi ricordo di seguirci in
00:40replica a partire dalle
00:41quattordici sempre sullo stesso
00:43canale, altrimenti WWW punto
00:45Radio Roma punto TV. Per
00:47guardarci quante volte volete
00:48e dove volete. Leggendo anche
00:50gli articoli giornalistici che
00:51realizza la nostra redazione e
00:53che vanno a a disaltare i
00:54momenti clou delle nostre
00:56puntate. Questo è uno dei
00:57luoghi in cui potete andare a
00:593 2 0 2 3 9 3 8 3 3 perché se
01:01volete come dire interagire eh
01:03in questo momento con la
01:05dottoressa Danila Devincentis
01:06lo potete fare. Ma adesso
01:08veniamo a noi. Abbiamo
01:10mostrato nel blocco precedente
01:12le immagini della serie di cui
01:13parleremo oggi. Black Mirror.
01:16Intanto ti chiedo Danila Black
01:18Mirror ma fantasia o realtà?
01:21Allora Black Mirror è una serie
01:23Netflix che sicuramente
01:25esagera, enfatizza, porta
01:27lì quella che è una realtà
01:28quotidiana di tutti, cioè
01:30l'utilizzo della tecnologia. In
01:32Black Mirror viene proprio
01:33specificato quello che è il
01:34lato oscuro della tecnologia.
01:36Quello che noi non vediamo è
01:38quello che può succedere, ci
01:40può capitare utilizzando in
01:42maniera sbagliata, errata o
01:45subendo l'utilizzo sbagliato
01:47o errato della tecnologia. Ma
01:50ovviamente nel settore della
01:51tecnologia poi ci sono diverse
01:53sfaccettature, diverse eventi,
01:54sicuramente vantaggi e
01:56disvantaggi perché questo
01:57bisogna precisarlo, ma c'è un
01:59fenomeno in particolare di cui
02:01vogliamo parlare oggi?
02:02Sì, sicuramente un fenomeno che
02:04sta veramente dilagando sono
02:05gli haters, cioè questo
02:07nascondersi dietro uno schermo
02:10e pensare di potersi permettere
02:13di dire qualunque cosa in
02:15qualunque modo a chiunque.
02:17Questo in realtà va a definire
02:20due tipologie di situazioni. Una
02:25è quella del destinatario, di
02:27questo odio, di questa modalità
02:29così di ferocia, di cattiveria e
02:32quindi come ognuno di noi può
02:34difendersi da tutto questo e poi
02:36l'altro è proprio il fenomeno
02:38dell'hater, cioè colui che si
02:40scrive e si nasconde dietro una
02:43scrivania proprio per dire e
02:46potersi permettere di dire tutto
02:49quello che vuole.
02:50Mi piacerebbe porre l'attenzione
02:52con il tuo aiuto, Daniela, come
02:54dire, una questione molto
02:55interessante secondo me, ovvero
02:57quando l'hater in persona si
03:00giustifica soltanto perché quella
03:02persona è pubblica e quindi tutto
03:04può essere detto.
03:06Questo è un alibi assurdo, non è
03:10così, è assolutamente sbagliato.
03:12Innanzitutto definiamo il fatto
03:14che una persona si trincera
03:15dietro un anonimato, spesso
03:16volentieri, o dietro uno schermo
03:18per poter dire determinate cose.
03:20Già questo mette in campo, mette
03:23in luce, mette proprio in
03:25evidenza come questa persona
03:27comunque trova degli alibi, trova
03:30delle scuse, trova anche il
03:33coraggio di fare certi tipi di
03:36affermazioni non in presenza, non
03:39di fronte all'altro, non in
03:41relazione. Se la relazione in
03:43questo caso è un personaggio
03:44pubblico, il fatto di essere un
03:45personaggio pubblico, questo
03:47assolutamente non ci consente di
03:49dovergli dire determinate cose,
03:52di dovergli augurare determinate
03:54cose, di dover dire parolacce,
03:56perché proprio si travalica quello
03:59che è il rispetto dell'altro, a
04:02prescindere che sia pubblico o
04:04non pubblico. Certo la libertà di
04:06pensiero è il fatto di dire non mi
04:08piaci, non sono d'accordo con te e
04:12fino a qui ci siamo, cioè non è
04:14che dobbiamo piacere a tutti,
04:16soprattutto al personaggio pubblico.
04:18La seconda cosa è augurargli la
04:20morte o augurargli la morte dei
04:21figli, cioè lì entra in gioco una
04:23ferocia, una cattiveria che
04:25dovrebbe farci ragionare dal punto
04:27di vista sociale, di come noi
04:29fondamentalmente ci troviamo ad
04:32avere relazioni costanti con
04:34persone che poi tornano a casa e
04:37scatenano questa ferocia sul PC,
04:40sul computer verso altri e questo
04:42è veramente, veramente molto,
04:43molto, molto triste e ci dovrebbe
04:45far riflettere molto su come
04:47entrare in relazione con queste
04:50persone. Danila pensavo un po' a
04:52tutti gli esempi perché poi ce ne
04:54sono tantissimi di questi episodi,
04:56a partire chiaramente da influencer
04:58di un certo rilievo, come per
05:00esempio Chiara Ferragni e Fedez,
05:02dopo tutto quello che è accaduto,
05:04eccetera. Nella maggior parte dei
05:06casi anche persone note o non note
05:08chiaramente c'è anche una risposta
05:10da chi viene insultato, mettiamola
05:12così, e loro ovviamente rispondono
05:14in questo modo, quindi non è
05:16giustificabile questa cosa, quindi
05:19è il modo che fa sicuramente la
05:21differenza. Nella maggior parte dei
05:23casi però, e questo è un dato
05:25constatato ovviamente e me lo
05:27confermerai anche tu, dietro un
05:29telefono si nasconde molto spesso
05:31anche una mamma, una donna anche
05:33di una certa età che non si sa per
05:35quale motivo esprime tutta questa
05:37cattiveria nei confronti magari
05:39anche di una giovane adolescente
05:41che vuole truccarsi, vuole imparare
05:43a truccarsi e vuole imitare, perché
05:45lo sappiamo che a quest'età si va
05:48ad emulare tutto quello che poi si
05:50vede. Giulia ritengo che queste
05:52persone sono delle persone che
05:54vivono delle frustrazioni profonde
05:56che vivono dei malesseri interiori
05:58che vivono in sicurezze veramente
06:00intolleranti e intollerabili e
06:02quindi non riescono a gestire il
06:04proprio contesto di riferimento e
06:06di conseguenza lo trasportano, lo
06:08esprimono verso altri. Non è
06:10differente se uno è un
06:12uomo, se uno è un uomo, se uno è
06:15un uomo, un uomo, se uno è un
06:17uomo, un uomo, un uomo, un uomo,
06:19non è differente madre, padre,
06:21uomo, donna, bambini, ragazzi, è
06:23proprio l'idea di una persona che
06:25tendenzialmente è frustrata e che
06:27quindi in qualche modo deve
06:28portare avanti chi è lui, chi è
06:31lei, la propria personalità, il
06:33proprio modo di essere solo e
06:35soltanto facendo in modo di
06:37deliberare gli altri. Volevo
06:39adesso passare invece ad un punto
06:41secondo me fondamentale,
06:42soprattutto per tutti i genitori
06:44Daniela. Intanto quali potrebbero essere le conseguenze per esempio proprio per
06:51un adolescente leggere questi commenti negativi?
06:54Allora, gli adolescenti, i ragazzini anche più piccoli che hanno il cellulare nonché
06:59anche l'adulto deve imparare a difendersi da questa tipologia di
07:04attacchi tra virgolette e molti ragazzi e adolescenti per colpa di questo tipo
07:11di messaggi a volte fatti anche da loro coetanei o da persone che comunque
07:17conoscono, si sono sentiti talmente tanto umiliati che non sono riusciti ad avere
07:23quella capacità di reagire ma purtroppo hanno subito e purtroppo sono finiti
07:29anche in situazioni veramente molto brutte e pericolose. Ma un altro concetto
07:34che voglio dire è quando parlavamo prima dei destinatari, cioè il destinatario
07:40del lato oscuro della tecnologia, possono essere anche tutta una serie di
07:44challenge, come si chiamano adesso, di sfide che vengono messe per quanto
07:48riguarda il più bravo a fare il selfie più pericoloso. Gente ci muore perché
07:56quella sfida per poterla ottenere, diciamo, poterla vincere si fanno delle
08:02cose orribili e ragazzi e ragazzini purtroppo non ce l'hanno fatta.
08:06Oppure anni fa c'è stata una sorta di catena che girava molto sempre sui
08:13social, sicuramente ne avete sentito parlare, parlo della Blue Whale.
08:18La Blue Whale era appunto una specie di catena di Sant'Antonio fatta, per
08:21raccontarmi in maniera tecnologica, dove i ragazzi dovevano fare determinate
08:25azioni e queste azioni erano anche autolesioniste o di creare lesioni ad
08:31altri. Quindi in questo caso il lato oscuro della tecnologia diventa
08:35veramente, come dire, prende una portata che ci perde al controllo.
08:41Un vortice, no? Un vortice, perché comunque poi tra ragazzini, soprattutto
08:46medio-piccoli, diciamo dai 9 ai 13, 9 ai 14, che il gioco e la realtà a volte si
08:53mischiano nell'arruramento, perché poi crescendo c'è una cosa differente che
08:57accade e ovviamente il limite è molto sottile e in quel caso ci sono stati
09:02tanti danni.
09:05Proprio a questo proposito, in questa settimana abbiamo parlato anche di una
09:09nuova moda, di un nuovo trend che si avvicina molto a questa Blue Whale e si
09:13tratta di alcuni ragazzini che negli States surfano le metro, la
09:18metropolitana in movimento. Anche quello è un atto molto molto pericoloso e
09:22legandomi proprio a questo, visto che ovviamente tu sei anche parent coach,
09:26a questo punto cosa vogliamo consigliare anche ai genitori che ci guardano? Come
09:30dovrebbe agire un genitore a questo proposito? Perché mettiamoci anche nei
09:34loro panni, io mi metto nei panni di un genitore e penso non deve essere nemmeno
09:37semplice comprendere ogni singolo comportamento. No, allora sicuramente non
09:42è semplice capire, non è semplice che il genitore, perché fuori da casa a volte i
09:46bambini, i ragazzini si trasformano, l'adolescente che magari può essere
09:50tranquillo in casa esce e diventa bullo, cioè voglio dire quindi non è semplice
09:55per un genitore capire come muoversi. Il mio consiglio che do in questi casi è
10:01sempre osservate il comportamento, sempre, perché è solo tramite il comportamento
10:07che posso rendermi conto se il mio figlio è iniziato ad agire, diciamo, delle
10:12espressioni emotive diverse da quelle che sono solite a lui e è una cosa che ci
10:19tengo molto a dire. Non pensate tanto a mio figlio non può
10:24capitare. Questo è un errore. A tuo figlio come a
10:28mio figlio può capitare. Dobbiamo essere attenti e dobbiamo sapere
10:32anche poi sostenere ed eventualmente accogliere la sofferenza e il disagio
10:36che il nostro figlio può provare proprio in questa situazione.
10:40Grazie mille Daniela, come di consueto, per questo approfondimento e queste
10:44riflessioni. Speriamo di essere arrivati al numero più ampio di genitori
10:47possibili in questo momento, ma anche perché no ad adolescenti che possano
10:51capire loro in primis che utilizzare le tecnologie alle volte è molto molto
10:55complicato. Io direi proprio di arrivare a tutti
10:59perché noi nel ruolo da adulto, anche se non siamo genitori, saremo zii, saremo
11:03cugini, saremo parenti, comunque abbiamo il dovere di tutelare noi stessi e chi ci
11:09sta vicino da questo male oscuro.
11:13A casa di amici, il salotto di Radio Roma