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CortometraggiTrascrizione
00:00Penso che sia stata una storia in evoluzione, ho iniziato con l'idea base di una ragazza che cerca il suo cane, sperando che le persone incontrate creassero una storia coerente, ma all'inizio non sapevo davvero come sarebbe andata a finire questa storia.
00:18All'inizio volevo andare lì, capire e raccontare questa zona di guerra, ma non sapevo esattamente quale sarebbe stata la storia che volevo raccontare, facendo volontariato per raccogliere le testimonianze delle ragazze che erano lì, ho incontrato una 17enne con entrambi i genitori rapici, la forza che aveva nell'affrontare questa situazione mi ha colpito, credo che lei sia stata forse la base della mia storia.
00:48Spero che dopo questo inferno che stiamo passando, costato decine di migliaia di vite, si possa trovare un nuovo punto d'inizio, spero che sia l'anno zero, citando il titolo del film, spero sia l'anno zero per la nostra regione, ma per questo dobbiamo cambiare le leadership, noi in Israele e i palestinesi dobbiamo scegliere leader aperti al dialogo, l'occupazione deve finire, solo così potremo parlare di un nuovo inizio.
01:18Volevo raccontare la storia, ma provavo una certa umiltà o forse timore di fronte alla realtà stessa che non mi permetteva di scrivere dialoghi o inventare personaggi, mi chiedevo come potessi creare personaggi fittizi mentre la realtà scioccante era ancora in corso, questo mi ha portato a capire che avrei lavorato con le sfumature e l'improvvisazione.
01:43Per quanto mi riguarda è un film di finzione, come il neorealismo che considero il riferimento più chiaro, è finzione, come i primi film di Kiarostami, ecco perché ho scelto l'animazione, è un modo per esplorare un luogo nascosto sotto la nostra coscienza, come israeliani non comprendiamo veramente la realtà oltre quel muro della guerra, la vediamo solo attraverso la tv e altri schermi e per me è stato qualcosa di così irreale che ho pensato che far raccontare al cane la realtà dall'altra parte.
02:13La realtà di Gaza fosse la scelta giusta per rompere in qualche modo il linguaggio.
02:19Sento che è uno sviluppo quasi organico dei miei film precedenti perché già nel mio primo film, La morte del cinema e di mio padre, ho mescolato la realtà terribile con la finzione che cercavo di sistemare, poi nel Soldato scomparso ho raccontato una storia quasi opposta di un soldato che fugge dalla guerra, da Gaza a Israele, l'opposto di quello che succede al cane si potrebbe dire, ma sono le stesse zone quindi credo che sia una diretta continuazione.
02:49Ho avuto una gran fortuna a incontrare Donatella perché è successo come tutto il resto, come ogni altra cosa in questo film, quasi per caso, tramite un contatto del mio produttore israeliano con uno francese che ci ha presentato Donatella, ha funzionato alla perfezione perché questi sono i territori che interessano Donatella sia dal punto di vista etico che cinematografico.
03:19Sciula!