• 3 settimane fa
00:00 Inizio
03:22 Bullismo, piaga in crescita... ma non solo tra giovani. In collegamento Carmelo Mandalari, Osservatorio Bullismo e Disagio Creg Università Tor Vergata
27:03 Ecofuturo Festival, dal 3 al 6 Maggio ambiente e tecnologia. In collegamento Fabio Roggiolani, Fondatore di Ecofuturo Festival

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Trascrizione
00:00l'attualità. Extra. Tutti i
00:06colori dell'attualità. Con
00:08Claudio Michalizio. Bentornati,
00:11bentornati ad Extra. Ci sono
00:13notizie che periodicamente fanno
00:15Capolino nelle cronache
00:17dell'attualità del nostro paese
00:19e che inevitabilmente destano
00:22attenzione. Sono quei casi di
00:25abusi, di soprafazione, di
00:27bullismo che molto spesso
00:29i complici, i social network,
00:32complici, le nuove tecnologie
00:34diventano virali e finiscono per
00:37passare prima da un telefonino
00:39all'altro, poi addirittura talvolta
00:41anche in televisione. Ecco, di
00:43questo fenomeno del bullismo che
00:45è sempre più diffuso, stando almeno
00:48alle segnalazioni che si hanno,
00:50vogliamo parlare in questa puntata
00:52di Extra con un ospite che tra un
00:54attimo vado a presentarvi, prima
00:56però con Silvia Corsi e la nostra
00:58parola, come sempre, al tema di
01:00oggi. C'è il bullismo verbale e
01:02quello fisico, i più frequenti a
01:04scuola e quelli che forse siamo
01:06più abituati a riconoscere, ma
01:08dicono gli esperti, sono tante e
01:10non sempre così immediate le forme
01:12di soprafazione che possono lasciare
01:14il segno sulla personalità di un
01:16giovane. Pensiamo al bullismo
01:18psicologico o a quello sociale, che
01:20con dinamiche differenti tendono a
01:22isolare progressivamente la vittima
01:24e fino al cyberbullismo, l'ultima
01:26e più grave evoluzione, perché
01:28complici le nuove tecnologie digitali,
01:30la violenza viene amplificata, diventa
01:32virale, con inevitabile discredito
01:34e umiliazione per la vittima, che
01:36oltretutto si trova costretta a
01:38rivivere più volte l'episodio.
01:40Un recente studio condotto
01:42dall'osservatorio sul fenomeno
01:44appositamente istituito dal sito
01:46scuola.net, qualche tempo fa
01:48confermava che un adolescente su
01:50cinque ammette di aver subito
01:52negli ultimi mesi almeno una delle
01:54tante forme di prevaricazione in cui
01:56si manifesta il fenomeno. Ma è,
01:58come si suol dire in questi casi,
02:00solo la punta dell'iceberg, perché
02:02inevitabilmente fotografa soltanto
02:04la situazione di chi è stato intervistato
02:06e ha avuto il coraggio
02:08di denunciare l'accaduto. Il timore
02:10degli esperti, però, è che la situazione
02:12sia ben peggiore, ma se è
02:14vero che il fenomeno nasce a scuola e
02:16che il termine bullo spesso viene associato
02:18a dinamiche tipiche dell'età adolescenziale,
02:20appare evidente come il bullismo
02:22non sia prerogativa soltanto
02:24dei più giovani. Magari si chiama
02:26in modo diverso, ma nelle società di oggi
02:28sono tanti campanelli di allarme
02:30che fanno temere che angherie, scherzi
02:32pesanti, insulti e persino
02:34le violenze nascono da fattori
02:36analoghi a quelli che spesso si registrano
02:38tra aule e corridoi.
02:40A fare la differenza tra ragazzi
02:42ma anche tra adulti, spesso, è
02:44il genere. Non soltanto perché le femmine
02:46di solito sono molto più esposte
02:48al body shaming rispetto ai maschi,
02:50ma anche perché, dicono le statistiche,
02:52i temi che maggiormente
02:54ispirano le vessazioni dei bulli
02:56sono ancora l'aspetto,
02:58l'identità sessuale, l'etnia
03:00e l'origine. Tutti i sintomi
03:02che confermano come le vessazioni
03:04a qualunque età esse avvengano
03:06nascono da fattori di tipo culturale
03:08che proprio su questo piano
03:10andrebbero affrontati.
03:12E infatti va detto
03:14che da qualche anno a questa parte
03:16è cresciuta l'attenzione verso
03:18questo fenomeno da parte delle istituzioni
03:20ma anche della comunità scientifica.
03:22Vi presento l'ospite di questa puntata
03:24di Estra, Carmelo Mandalari.
03:26È il coordinatore
03:28dell'osservatorio sul bullismo
03:30e il disagio giovanile Craig
03:32presso l'Università degli Studi
03:34di Roma Tor Vergata.
03:36Buonasera e benvenuto.
03:38Buonasera a lei e buonasera a tutti
03:40i radioascoltatori.
03:42Allora, direi che questa copertina
03:44ha qualche spunto di riflessione.
03:46Estra ce lo ha consegnato
03:48uno su tutti.
03:50L'altissimo numero di casi
03:52per quanto sottostimato secondo le statistiche
03:54alle quali si faceva riferimento.
03:56Ma è un fenomeno
03:58che è davvero cresciuto negli ultimi
04:00anni oppure
04:02c'è soltanto maggior consapevolezza
04:04e dunque è anche più facile che le vittime
04:06trovino il coraggio di denunciarlo?
04:10Allora, dobbiamo partire da un distinguo.
04:12Il bullismo
04:14nel senso tale ce lo portiamo
04:16proprio da una questione culturale italiana.
04:18Basti pensare
04:20già al libro cuore e alcune
04:22cronostorie all'interno di essi.
04:24Ce lo siamo portati
04:26fino al 2017
04:28come attività in qualche modo
04:30tollerata sia
04:32dalla società civile che un po'
04:34da tutti noi. Basti pensare
04:36al nonnismo e altre forme
04:38di bullismo all'interno della classe.
04:40D'altra parte
04:42il cyberbullismo
04:44che partono da due
04:46basi completamente diverse.
04:48Uno è all'interno della scuola
04:50il bullismo classico con
04:54attività
04:56che possono essere rubare la merendina
04:58o atti persecutori
05:00o denigratori
05:02verso il compagno o verso
05:04il docente.
05:06D'altra parte il cyberbullismo.
05:08Uno perché la base di partenza
05:10sono le piattaforme sociali
05:12e la seconda cosa
05:14è l'impatto sociale perché il pubblico
05:16è molto più vasto
05:18e anche le forme
05:20oggi come parlava del servizio
05:22sono molteplici.
05:24Si parla del body sharing,
05:26del sexing, della revenge porn.
05:28L'impatto in questo caso
05:30è duplice e molto
05:32provveente sia
05:34soprattutto per i ragazzi che per le ragazze.
05:36Oggi come noi, come attività.
05:38Prego, prego.
05:40Adesso le chiedo voi
05:42come osservatorio
05:44in che modo vigilate, in che modo
05:46soprattutto poi cercate di dare risposte
05:48alle esigenze
05:50di provare a contrastare
05:52questo fenomeno.
05:54Lei prima però ha fatto un riferimento citando niente meno
05:56che il libro Cuore che in effetti
05:58ha solleticato la mia memoria
06:00di cittadino ma anche
06:02un po' di cronista.
06:04Fino a qualche anno fa
06:06l'unica volta, vado a memoria ma mi corregga
06:08se dico sciocchezze,
06:10sul giornale si leggeva
06:12la parola bullismo soltanto
06:14se era abbinato al nonnismo
06:16a certe pratiche che c'erano
06:18nel mondo militare, nelle caserme.
06:20Non c'era
06:22altrettanta attenzione
06:24a casi per esempio
06:26come quelli delle scuole
06:28che abbiamo raccontato in questo
06:30nostro servizio e che purtroppo spesso
06:32fanno capolino
06:34da questo punto di vista.
06:36La nostra società è evoluta in qualche modo?
06:38È cambiata in qualche modo?
06:40Allora,
06:42giustamente lei
06:44proponeva il fatto del nonnismo
06:46come in altri casi
06:48e la percezione che noi abbiamo
06:50di quel determinato
06:52fenomeno, quello è cambiato, sì.
06:54Perché quelle attività
06:56che prima potevano essere in qualche
06:58modo giustificate
07:00per mettersi nella società,
07:02diventare grandi, diventare uomini
07:04in qualche modo,
07:06oggi quello
07:08viene combattuto. Per fortuna
07:10il nonnismo non c'è più in quelle forme
07:12esasperate che c'erano una volta.
07:14Noi abbiamo
07:16avuto come cultura italiana
07:18rispetto a altre culture europee
07:20una tolleranza
07:22verso queste forme
07:24di persecuzione all'interno
07:26della scuola o in altri ambiti.
07:28Basti pensare che
07:30l'Irlanda o la Svezia
07:32studiano il fenomeno e
07:34attuano forme di prevenzione
07:36da circa 40 anni.
07:38Noi abbiamo dovuto aspettare
07:40il 2017
07:42con l'esuicidio
07:44di Carolina Picchio
07:46e tutto quello che è poi
07:48emerso, diciamo,
07:50dall'impatto mediatico ed è poi
07:52da servirsi della legge.
07:54Sennò ancora
07:56non parleremmo
07:58di bullismo e superbullismo
08:00in Italia.
08:02Ma secondo lei per quale
08:04motivo? Perché sta dicendo una cosa
08:06pesante,
08:08cioè noi scentemente
08:10abbiamo ignorato,
08:12abbiamo sottovalutato,
08:14per quale motivo abbiamo
08:16aperto gli occhi soltanto di fronte
08:18a una tragedia come quella che lei ricordava
08:20prima?
08:22Perché come dicevo prima c'è stata una forma
08:24di tolleranza,
08:26omertà nascosta,
08:28mettiamola in qualche modo,
08:30verso alcuni fenomeni
08:32che possono essere interpretati come
08:34fenomeni giovanili,
08:36devianza giovanile e tutto quanto.
08:38In Italia ci sono state
08:40forme in qualche modo
08:42sottovalutate. Basti pensare
08:44al fenomeno della droga
08:46quando è scoppiato. È stato sottovalutato
08:48all'inizio,
08:50poi quando c'è stata la grande deprecazione
08:52si è cercato di correre
08:54i ripari. Purtroppo
08:56l'istituzione, la società
08:58non è sempre vigile
09:00o attenta al fenomeno dei giovani.
09:02I giovani vengono lasciati un po'
09:04a sé stanti,
09:06quando poi emergono
09:08situazioni disastrose
09:10cerchiamo di correre i ripari.
09:12In questo caso anche
09:14il bullismo è stato sempre
09:16interpretato nel mondo della scuola,
09:18ma il bullo non si ferma al mondo
09:20della scuola. Il bullo cresce,
09:22si evolve,
09:24si trasforma e può diventare
09:26bullo nel mondo del lavoro
09:28e abbiamo il bobbing.
09:30Alcresì una relazione
09:32con un compagno o una compagna
09:34può diventare stalking.
09:38Quindi fare
09:40un accostamento tra
09:42certi episodi che si
09:44consumano in età adolescenziale o
09:46giovanile e certe dinamiche
09:48che appunto, come lei ci insegna,
09:50hanno nomi diversi nella società
09:52degli adulti, in realtà non è così
09:54inappropriato.
09:56Veniamo allora all'attività dell'osservatorio
09:58di cui lei è coordinatore nazionale
10:00all'Università di Tor Vergata, una delle più
10:02prestigiose a livello nazionale.
10:04Intanto quando avete
10:06sentito l'esigenza di istituire
10:08un organismo che vigilasse su
10:10questo tema?
10:12Sono circa sei anni
10:14che facciamo attività all'interno
10:16delle scuole. Abbiamo portato all'interno
10:18due progetti. Adesso
10:20l'ultimo è il mob
10:22run war against
10:24bullying.
10:26Si configura all'interno
10:28del mondo scolastico.
10:30Iniziamo
10:32con i ragazzi delle quinte elementari
10:34per finire alle scuole
10:36superiori. Lo facciamo
10:38un'attività durante
10:40tutto l'anno scolastico,
10:42con degli incontri, attraverso
10:44dei pedagogisti, dei psicologi,
10:46avvocati, forze dell'ordine,
10:48al fine non
10:50soltanto di prevenire
10:52su tutte quelle che sono le forme
10:54di bullismo e cyberbullismo,
10:56ma soprattutto anche come
10:58attività di formazione, che riguardano
11:00soltanto i ragazzi in sé
11:02per sé, perché sono consapevoli
11:04all'utilizzo del telefonino,
11:06ma non sono consapevoli
11:08a quello che sono le dinamiche
11:10o i vari reati in cui
11:12possono incorrere. Ma lo facciamo
11:14soprattutto con i
11:16docenti e soprattutto con le famiglie,
11:18perché la base di partenza
11:20di ogni situazione piacevole
11:22o non piacevole
11:24secondo noi è la famiglia.
11:26La prima comunità in cui
11:28un bambino si incontra
11:30è la famiglia.
11:32Se all'interno della famiglia c'è una
11:34situazione armonica
11:36e armoniosa di tutte le emozioni,
11:38il ragazzino crescerà bene
11:40o almeno
11:42questi sono i presupposti.
11:44Se all'interno della famiglia c'è dialogo,
11:46alcune situazioni
11:48possono in qualche modo
11:50già essere interpretate
11:52e eventualmente
11:54rivolgersi a uno specialista,
11:56se diventa una questione patologica.
12:00Perciò è un lavoro che noi facciamo
12:02sia di attività
12:04di formazione, ma soprattutto
12:06di attività di prevenzione.
12:08Tra poco
12:10le chiedo di pazientare un attimo
12:12perché devo dare la pubblicità
12:14con Carmelo Mandalari
12:16del osservatorio sul bullismo
12:18e il disagio giovanile Craig
12:20dell'Università Tor Vergata di Roma.
12:22Cercheremo di capire anche
12:24le dinamiche, come può
12:26da una situazione magari
12:28di disagio in ambito familiare
12:30ma non solo, magari
12:32scaturire poi quella scintilla
12:34che porta a agire
12:36dei comportamenti
12:38di violenza, di soprafazione
12:40quali quelli che abbiamo raccontato
12:42sin qui, in questa puntata di Estra.
12:44Breve pausa e poi torniamo
12:46con il nostro ospite.
12:50Bentornati ad Estra.
12:52Stiamo parlando di bullismo
12:54pensando sì alle nuove
12:56generazioni, ma anche a quei comportamenti
12:58che probabilmente
13:00nascendo proprio da una matrice comune
13:02poi quelli che un tempo erano
13:04giovani continuano
13:06a reiterare quando entrano nell'età
13:08adulta. Lo stiamo facendo con
13:10Carmelo Mandalari che è il coordinatore
13:12nazionale dell'osservatorio sul bullismo
13:14e il disagio giovanile Craig
13:16dell'Università degli Studi di Roma
13:18Tor Vergata
13:20partendo da dati, dati che
13:22ci dicono che almeno un
13:24giovane su cinque ha il
13:26coraggio di denunciare
13:28di essere stato in qualche modo vittima di un episodio
13:30di bullismo negli ultimi
13:32mesi, ma sono dati che
13:34rischiano di essere sottostimati. Con il nostro
13:36ospite stavamo capendo
13:38intanto che nel nostro paese c'è
13:40un problema di tipo culturale. Per
13:42anni si è fatto finta di
13:44non dare il giusto valore, il giusto
13:46peso a questi comportamenti
13:48che probabilmente fanno parte anche del vissuto
13:50di molti, di noi e di voi
13:52ma poi abbiamo anche capito
13:54come oggi ci siano
13:56gli strumenti, le sensibilità e le competenze
13:58per fare prevenzione.
14:00Voi iniziate già dall'età
14:02dei giovanissimi, dalle
14:04scuole. Qual è il tipo
14:06di approccio però che voi
14:08proponete nel momento in cui
14:10entrate in una comunità di studenti
14:12elementari piuttosto che
14:14alle scuole medie?
14:16L'approccio
14:18bene o male è lo stesso,
14:20anche se poi viene
14:22calato all'interno
14:24della classe in base a
14:26ragazze e ragazze all'età in cui
14:28sono presenti.
14:30Partiamo
14:32soprattutto dal discorso dell'ascolto.
14:34Oggi i ragazzi
14:36ci chiedono di essere
14:38ascoltati,
14:40hanno bisogno spasmodico
14:42di essere ascoltati, da un
14:44adulto che possiamo
14:46essere noi come
14:48osservatorio ma soprattutto
14:50anche dalle famiglie, dalla scuola.
14:52Questa è la prima base di
14:54partenza. Poi con loro lavoriamo
14:56sul discorso delle emozioni,
14:58sul discorso cognitivo
15:00comportamentale,
15:02su laboratori in cui
15:04attraverso le varie forme
15:06emergono situazioni che possono
15:08essere di disagio.
15:10Perché poi fondamentalmente
15:12un ragazzo o una
15:14ragazza non nasce bullo.
15:16Si trova a essere
15:18bullo per situazioni
15:20che sono in qualche modo
15:22al di fuori di esso
15:24ma anche
15:26all'interno della propria
15:28struttura famigliare.
15:30Perché poi se
15:32guardiamo fino in fondo, se scudiamo
15:34fino in fondo l'anima del bullo
15:36è una persona
15:38vittima, una persona
15:40fragile anche lui come la vittima.
15:44Ecco, questo
15:46sa che è un tema che ogni volta
15:48che a me capita di
15:50sentire richiamare nei dibattiti
15:52scientifici puntualmente
15:54la platea inizia un po' a
15:56rumoreggiare, no? Perché
15:58uno è abituato a considerare
16:00il bullo come il
16:02soprafattore e forse
16:04ci si aspetta che l'approccio
16:06più giusto sia la punizione.
16:08Mentre rendersi conto,
16:10evidenziare a noi stessi
16:12il fatto che magari il carnefice
16:14è stesso vittima in qualche
16:16modo, è un tema che forse
16:18si fa un po' fatica a
16:20far nostro. Per quale motivo
16:22secondo lei?
16:24Allora, perché tendenzialmente
16:26si parte sempre dal
16:28discorso della punizione, no?
16:30Perché la punizione deve essere esemplare
16:32in qualunque modo,
16:34in qualunque reato, no?
16:36Si parte, anche se poi siamo garantisti
16:38e tutto quanto, però la punizione
16:40aumentiamo le pene e tutto quanto.
16:42Dobbiamo partire
16:44invece,
16:46secondo noi e secondo me, da un altro
16:48presupposto. I ragazzi
16:50manifestano
16:52rabbia e quella rabbia
16:54se non viene incanalata
16:56bene, produce
16:58gli effetti che noi sappiamo tutti.
17:00Perché poi,
17:02come dicevo prima, è all'interno della famiglia.
17:04Ci sono situazioni che possono
17:06avere disagio, può essere
17:08il divorzio, una situazione di
17:10crima pesante, il ragazzo
17:12o la ragazza trasformano
17:14questa, diciamo, frustrazione
17:16tra virgolette,
17:18nel primo contatto che hanno.
17:20In quel momento
17:22è la scuola
17:24o può essere anche lo sport.
17:26Ci sono casi di bulismo anche all'interno
17:28degli spogliatori per quanto
17:30riguarda lo sport, non è che
17:32è soltanto la scuola.
17:34E in questo
17:36danno sfogo
17:38a questa rabbia nei confronti
17:40di quel ragazzo, quella ragazza
17:42che in quel momento sta attraversando
17:44anche lui un momento particolare
17:46adolescenziale.
17:48E questo lo può portare
17:50a una fragilità apparente.
17:52Il problema
17:54è che all'interno di tutto questo
17:56meccanismo ci sono
17:58coloro che omertosi
18:00aiutano il bullo
18:02o la bulla a diventare
18:04leader, leader negativo.
18:06Perché poi se non ci fossero
18:08i compagni o qualcuno che in qualche
18:10modo dia la possibilità
18:12di creare queste condizioni
18:14il bullo rimane a sé stante.
18:18Non crea
18:20problemi poi alla società.
18:22Ecco, lei prima stava
18:24facendo riferimento alle fragilità
18:26nella copertina
18:28iniziale citando
18:30uno studio abbastanza recente, si diceva
18:32come molto spesso ancora
18:34oggi siano le differenze
18:36di pelle, di fede, di genere
18:38sessuale
18:40che
18:42favoriscono l'individuazione
18:44di una vittima. Perché
18:46questi aspetti
18:48possono essere così scatenanti?
18:50Sono degli alibi, dei pretesti?
18:52Sono un qualcosa che attira
18:54l'attenzione? Voi esperti,
18:56vi siete dati delle risposte?
19:00Beh, si tende sempre
19:02sulla persona
19:04che in quel momento
19:06è più fragile
19:08per una questione
19:10adesso non voglio entrare proprio
19:12però ci sono
19:14situazioni in cui
19:16determinati schemi
19:18vengono in qualche modo
19:20più proiettati.
19:22Se nasciamo
19:24in una società che è meno tollerante
19:26verso alcune forme che possono essere
19:28di orientamento
19:30sessuale
19:32o del colore della pelle
19:34all'interno
19:36della famiglia c'è
19:38in qualche modo
19:40un'arroganza
19:42verso queste forme, è normale
19:44che il ragazzino cresce
19:46con questi
19:48atteggiamenti. E la prima
19:50vittima può essere un ragazzo
19:52di colore o
19:54un ragazzo che ha gli orientamenti
19:56sessuali che sono diversi
19:58dal ragazzo in questione.
20:00Però non c'è una forma
20:02proprio statistica
20:04nei confronti
20:06che può essere superiore
20:08al ragazzo italiano
20:10rispetto al ragazzo
20:12nordafricano
20:14o subisraeliano che viene da noi.
20:16Le forme del bullismo
20:18sono varie, non c'è una
20:20statistica nel senso
20:22né culturale perché
20:24il bullo
20:26può nascere all'interno
20:28di un municipio
20:30di estrema periferia come può
20:32nascere all'interno di un
20:34municipio, visto che siamo
20:36Roma, altologato
20:38per modo di dire.
20:40La base di partenza
20:42è la stessa.
20:44Poi certamente alcune situazioni
20:46possono in qualche modo
20:48dare più appiglio, dare più
20:50forma a determinate
20:52situazioni, a determinati
20:54atteggiamenti.
20:56Ma questo non è
20:58prevaricatorio
21:00statisticamente
21:02più o meno.
21:06Le faccio un'ultima domanda
21:08e poi ci dobbiamo congedare, ma
21:10mi interessava capire
21:12da questa esperienza di
21:14formazione che voi fate
21:16nelle scuole, in modo
21:18particolare nella giovanissima età
21:20fino all'adolescenza, che tipo
21:22di riscontri trovate?
21:24Riuscire a entrare nelle classi,
21:26a confrontarsi con i ragazzi,
21:28aprire loro le menti, rendere
21:30loro consapevoli del fatto che certi
21:32comportamenti e certe
21:34tensioni che non riescono a gestire
21:36possono poi sfociare
21:38in episodi di aperta violenza e di
21:40bullismo. Come reagiscono
21:42loro?
21:46Abbiamo ottimi risultati
21:48con i ragazzi, nel senso che
21:50poi, come dicevo prima,
21:52stiamo in silenzio e
21:54le loro storie
21:56è un modo per loro di
21:58aprirsi e far conoscere
22:00il proprio disagio.
22:02E lo fanno apertamente,
22:04salvo casi particolari in cui
22:06bisogna
22:08interagire in maniera di privacy,
22:10sia perché il contesto
22:12può essere fuorvivento,
22:14perché ci sono situazioni in cui
22:16devono operare altri professionisti
22:18o le forze del dubbio.
22:20Però in altri contesti, diciamo,
22:22cosiddetti normali, nel senso
22:24in cui noi interagiamo con la classe,
22:26devo dire che
22:28i ragazzi e le ragazze si aprono
22:30quasi subito e ci raccontano
22:32le loro storie.
22:34La difficoltà che oggi noi abbiamo
22:36è quella di interagire
22:38con le famiglie, che hanno un po' tutte,
22:40sia le istituzioni, le classi come la
22:42scuola, è quella di
22:44interagire poco con le famiglie.
22:46Le famiglie in qualche modo
22:48sono
22:50distanti dal mondo
22:52dei propri figli.
22:54Utilizzano
22:56le piattaforme, utilizzano l'internet
22:58come un modo,
23:00secondo noi,
23:02di lasciare
23:04ai ragazzi
23:06come diventare grandi.
23:10Poi, quando succede il caso,
23:12corrono i ripari,
23:14ma sempre mettendo
23:16il figlio in prima
23:18con la classe che la fa,
23:20se mio figlio è bravo,
23:22mio figlio qua, mio figlio là.
23:24Poi constatando che il proprio figlio
23:26o la propria figlia ha commesso
23:28degli atti che possono portare
23:30a situazioni
23:32non soltanto nell'immediato,
23:34ma anche nel futuro.
23:36Sì, tra l'altro ha fatto bene,
23:38seppur in chiusura,
23:40ribadiamo la beneficio di chi ci stesse
23:42ascoltando. Attenzione, abbiamo parlato
23:44sinora di comportamenti che
23:46si trovano poi nel
23:48codice civile, nel codice penale,
23:50a seconda della gravità
23:52della situazione,
23:54una risposta anche,
23:56una conseguenza di tipo
23:58giudiziario, per cui
24:00non sono bravate. Magari nascono
24:02o vengono percepite
24:04come tali, ma in realtà molto spesso
24:06ci possono essere delle conseguenze gravi
24:08per le vittime e per il bullo,
24:10oltre al fatto che, lo ricordava molto bene
24:12lei in apertura di guerra
24:14nel 2017, dopo la tragedia
24:16di Carolina Picchio, c'è una specifica
24:18serie di norme contro il
24:20cyberbullismo, che
24:22ha permesso di focalizzare
24:24ancora meglio certi comportamenti
24:26oggetto di attenzione
24:28da parte anche
24:30dell'operato dell'ordine,
24:32perché pericolose per l'incolumità
24:34delle vittime. Io ringrazio
24:36Carmelo Mandalari, lo ricordo,
24:38è il coordinatore dell'osservatorio sul bullismo.
24:40Se posso un consiglio? Prego.
24:42Posso un consiglio? Ultimo consiglio
24:44a chi ci ascolta e tutto quanto.
24:46Noi non siamo, non demonizziamo
24:48internet e le piattaforme
24:50social, perché bisogna
24:52conoscere e sapere utilizzare.
24:54Il consiglio che noi diamo
24:56è che la rete internet
24:58non nasconde nulla.
25:00Si può cancellare nella prima
25:02pagina, ma poi rimane tutto
25:04nelle sue varie forme
25:06e interstitiazioni.
25:08E soprattutto per le famiglie,
25:10soprattutto per i ragazzi,
25:12in odore anche di lavoro,
25:14il consiglio è di stare attenti
25:16a quello che si mette su internet.
25:18Dalle foto, dai giudizi,
25:20versotezze e tutto quanto.
25:22Perché questo rimane
25:24e diventa poi curricula
25:26per chi si apprende nel mondo del lavoro
25:28per diventare motivo
25:30di essere discriminato
25:32nel mondo del lavoro
25:34o beneficiario di un posto di lavoro
25:36che sia pubblico o privato.
25:38Questo è un
25:40suggerimento molto prezioso,
25:42ha perfettamente ragione.
25:44Quando ci si presenta qualcuno
25:46col curriculum in mano, forse è bene che lo si sappia,
25:48la prima cosa che si fa è
25:50vedere i profili social
25:52per capire il tipo di vita
25:54che questa persona fa, perché purtroppo
25:56magari è parziale,
25:58ma anche vedere certi social
26:00permettono di avere un feedback,
26:02di farsi un'idea del candidato.
26:04Lei ha fatto molto bene a sottolinearlo.
26:06Grazie a Carmelo Mandalari.
26:08Buon lavoro a lei.
26:10L'osservatorio sul bullismo e il disagio giovanile
26:12Craig, presso l'Università degli Studi
26:14di Roma, Tor Vergata.
26:16Arrivederci e grazie.
26:18Grazie a lei.
26:20Ci fermiamo qui perché adesso
26:22c'è un'altra fascia pubblicitaria
26:24e poi vedo già collegato l'ospite
26:26dell'ultima parte di questa puntata di Estra.
26:28Restate con noi.
26:32Lo sappiamo, la tutela
26:34del pianeta,
26:36preservare l'ambiente è una delle grandi sfide
26:38che attende
26:40la nostra civiltà.
26:42Passa attraverso
26:44comportamenti virtuali,
26:46virtuosi, personali, ma
26:48anche la tecnologia
26:50può dare il suo contributo.
26:52Di tutto questo e molto di più
26:54si occupa una rassegna,
26:56un festival che tra poche ore
26:58andrà in scena a Roma.
27:00Si intitola Eco Futuro Festival
27:02e ha la sua decima edizione.
27:04Noi siamo collegati con Fabio
27:06Roggiolani che è uno dei fondatori
27:08di questa iniziativa.
27:10Intanto buonasera e benvenuto.
27:12Buonasera a tutti.
27:14Grazie
27:16di averci cercato.
27:18Allora, la vostra è un'iniziativa
27:20dicevamo al decimo anno di vita.
27:22Un appuntamento molto importante
27:24intanto per gli spunti
27:26che offre, per il parterre
27:28dei relatori che intervengono.
27:30Sono tre giorni
27:32molto intensi
27:34che servono a ricordarci come
27:36la sfida di un pianeta più vivibile
27:38passa sia attraverso le nostre
27:40abitudini, ma anche la tecnologia
27:42può fare la sua parte.
27:46Noi quando abbiamo cominciato
27:48ormai sono nove anni,
27:50questa è la decima edizione,
27:52ci siamo resi conto che
27:54il dibattito sull'ambiente
27:56era molto teorico,
27:58molto filosofico,
28:00ma in verità se noi vogliamo
28:02riuscire a fare il goal
28:04di decarbonizzare il pianeta
28:06e quindi di abbassare la febbre di questo pianeta
28:08dobbiamo reinventare
28:10la tecnologia.
28:12Ovviamente non siamo
28:14partiti male perché
28:16le energie rinnovabili, il fotovoltaico,
28:18il geotermico, prima ancora c'era
28:20il geotermico idroelettrico,
28:22l'Italia è stata campione
28:24delle energie rinnovabili
28:26perché fino al 1960
28:28noi tra geotermia e idroelettrico
28:30eravamo interamente
28:32rinnovabili a livello di energia elettrica
28:34e poi dopo
28:36successivamente
28:38il trionfo del petrolio e
28:40l'aumento della richiesta ovviamente ha fatto
28:42così che questo
28:44contributo rinnovabile
28:46diventasse minoranza, ma
28:48resta un segno
28:50nella nostra storia. Quindi l'Italia
28:52ha una capacità tecnologica
28:54e noi siamo
28:56al centro un po' del confronto
28:58internazionale con aziende
29:00che sono davvero
29:02le più importanti,
29:04brevetti,
29:06tecnologie concrete,
29:08noi parliamo di tecnologie
29:10concrete quindi non lavoriamo sugli annunci
29:12ma lavoriamo sui
29:14prodotti, su cose che
29:16possono essere acquistate
29:18dalle singole
29:20famiglie
29:22oppure messe
29:24in funzione dalle imprese
29:26e che hanno anche un livello
29:28ragionevole di compatibilità
29:30economica, diciamo
29:32questi sono un po' i nostri criteri
29:34fare bene al pianeta e fare bene
29:36all'economia ovviamente
29:38tenendo d'occhio i goal fondamentali
29:40cioè preservare
29:42il futuro del
29:44genere umano sul pianeta.
29:46Tra poco vedremo
29:48anche alcuni casi concreti che voi avete
29:50anticipato di tecnologia
29:52al servizio di questa missione che
29:54possono permettere di ottenere
29:56dei risultati già molto importanti.
29:58Prima la regia ci mostrava
30:00l'home page del vostro
30:02sito, c'è una frase che ricorre
30:04nella vostra comunicazione
30:06che credo sia molto importante
30:08la democrazia energetica
30:10è rinnovabile
30:12che è un po' il claim
30:14il tema di questa decima edizione
30:16intanto le chiedo che cos'è
30:18la democrazia energetica?
30:20Da quando siamo
30:22riusciti, grazie anche a
30:24personaggi, un personaggio
30:26romano fondamentale che è stato
30:28che è Dario Tamburrano
30:30che era allora ero parlamentare
30:32a fare la
30:34direttiva europea
30:36sul cambiamento di ruolo
30:38dei cittadini europei
30:40da semplici consumer
30:42a prosumer
30:44quella direttiva europea è diventata
30:46elemento fondamentale
30:48oggi è legge grazie
30:50all'allora presidente Gianni Girotto
30:52di una legge votata fortunatamente
30:54all'unanimità
30:56e che oggi pare essere
30:58sostenuta unanimemente
31:00ci auguriamo che non avvengano
31:02come le coltellate
31:04date poi al super bonus 110
31:06si chiama
31:08appunto la norma delle comunità
31:10energetiche
31:12ognuno di noi può
31:14fare la propria energia
31:16elettrica come si poteva fare
31:18io ho il pannello fotovoltaico da 18 anni
31:20ma
31:22non poteva cederlo a un vicino
31:24poteva solo
31:26ridarlo alla rete
31:28d'ora in poi invece lo possiamo cedere
31:30ai vicini, cioè ci mettiamo insieme come
31:32comunità energetica
31:34quelli che sono all'interno
31:36di un'area abbastanza limitrofa
31:38ora non stiamo a entrare troppo
31:40nei particolari
31:42una cosa che si può fare
31:44quindi finora
31:46da un lato io mi posso
31:48fare energia elettrica con il fotovoltaico
31:50quindi anche nella più
31:52piccola delle mie esigenze
31:54ci sono piccoli pannellini da 20 cm
31:56quadri
31:5820 cm quadri
32:00che servono a coprire
32:02il fabbisogno di una abitazione
32:04per l'illuminazione del
32:06bughina-faso
32:08quindi siamo
32:10al minimo assoluto
32:12di necessità
32:14oggi fino a crescere
32:16con il fotovoltaico è possibile
32:18finalmente essere autonomi
32:20energeticamente o comunque
32:22relativamente autonomi
32:24ma chi è stava nei centri storici
32:26chi non aveva spazio sul tetto
32:28chi è
32:30come dire perseguitato
32:32dalle soprintendenze che
32:34non vedono mai nulla
32:36ma si svegliano tantissimo quando vedono
32:38gli specchietti
32:40del fotovoltaico
32:42reagiscono come i nativi
32:44quando arrivava Cristoforo Colombo
32:46e faceva vedere i specchietti
32:48e non hanno mai visto tutti gli scempi cittadini
32:50e questa gente
32:52non poteva avere il fotovoltaico
32:54con le comunità energetiche
32:56si può mettere d'accordo
32:58produrre tutti insieme in un luogo diverso
33:00e unificando
33:02ci si può scambiare questa energia
33:04tra gli aderenti alla comunità
33:06quindi la democrazia energetica
33:08è alla portata di tutti
33:10ci sono degli incentivi
33:12e ovviamente si basa
33:14su fonti rinnovabili
33:16scusate, non solo sulle fonti rinnovabili
33:18il tema ovviamente dell'energia
33:20è più che mai importante
33:22perché tutti noi ancora adesso
33:24ci lecchiamo le ferite dopo l'inverno
33:26e le bollette energetiche che abbiamo pagato
33:28ancora non sappiamo
33:30se il peggio sarà scongiurato
33:32a partire dal prossimo autunno
33:34sapere che esistono
33:36già oggi delle possibilità
33:38concrete per
33:40essere il più possibili autonomi
33:42e addirittura condividere la propria energia
33:44può essere un messaggio molto importante
33:46ed ecco futuro serve anche a dare
33:48queste gocce di consapevolezza
33:50tra l'altro so che voi
33:52presenterete anche progetti
33:54molto innovativi tipo per esempio
33:56ricavare energia anche dalle onde del mare
33:58che so che è un tema
34:00che a lei sta particolarmente a cuore
34:02senta
34:04mi premi anche se mi permette
34:06chiudere anche
34:08l'argomento precedente per dire
34:10che con quell'energia rinnovabile
34:12fatta in quel modo
34:14oggi grazie alle pompe di calore ad alta
34:16temperatura è possibile
34:18risolvere tutta la
34:20questione del calore
34:22e quindi chiudere
34:24fare in modo che le case siano
34:26autonome e arrivare
34:28ad un costo di bolletta non superiore
34:30a 1000 euro questo è la
34:32strategia che spiegheremo
34:34tutta nel primo giorno
34:36scusate l'ho voluta inserire
34:38perché per noi
34:40la strategia del concetto del
34:42dialogo tra terra e
34:44cielo tra geotermia
34:46e scambio di calore
34:48ci consente oggi di
34:50arrivare a un goal davvero
34:52gigantesco per rendere
34:54questa democrazia energetica
34:56rinnovabile in
34:58tutte le direzioni sia per
35:00l'energia elettrica che per il calore
35:02ora chiedo scusa
35:04tornando al
35:06motondoso
35:08è evidente che oggi
35:10possono fare davvero
35:12l'Italia è un paese fortunato
35:14perché ha la possibilità
35:16di avere tutte le energie rinnovabili
35:18quindi il sole
35:20il vento, il biometano, biogas
35:22biometano con cui abbiamo
35:24costruito un'alleanza particolare
35:26il motondoso
35:28finora si dicevano lo possiamo fare
35:30solo dove ci sono
35:32grandi correnti oceaniche
35:34invece l'idea è stata quella di
35:36sfruttare l'onda
35:38quando il mare si muove sempre
35:40quindi un'energia eterna
35:42perché pochi sanno che il pianeta
35:44ha nel suo essere
35:46l'energia eterna non solo
35:48direttamente dal sole ma anche dentro la terra
35:50noi abbiamo un altro sole
35:52al centro della terra che produce
35:54calore e quindi
35:56abbiamo la geotermia
35:58ovvero abbiamo un calore
36:00permanente sotto terra
36:02intorno a 15 gradi ubiquitario in tutto il pianeta
36:04che noi impariamo
36:06ad utilizzare con le ecotecnologie
36:08e così abbiamo
36:10appunto questo movimento come
36:12abbiamo il vento
36:14in quel caso il vento e il sole
36:16ci sono le biomasse che possiamo
36:18anche utilizzare
36:20ad esempio possiamo
36:22imparare a mettere il fotovoltaico
36:24non più solo e
36:26soltanto come è necessario
36:28a terra anche in grandi impianti
36:30non consumando solo
36:32agricolo ma semmai con
36:34l'agrifotovoltaico in maniera tale
36:36che l'operazione venga perfetta
36:38ma possiamo ad esempio
36:40mettere questo fotovoltaico anche
36:42sopra i bacini
36:44cioè se io metto il fotovoltaico
36:46si chiama fotovoltaico flottante
36:48e anche di questo illustreremo
36:50sopra un bacino interno
36:52tra l'altro evito
36:54l'evaporazione dell'acqua
36:56ogni kilowatt evito
36:58un metro cubo di evaporazione dell'acqua
37:00nell'arco dell'anno
37:02cioè oggi è così ad esempio
37:04l'agrifotovoltaico sulla terra
37:06come tornando indietro
37:08se io do
37:10alla pompa
37:12di calore uno scambio geotermico
37:14consento
37:16di dargli un'efficienza
37:18ancora superiore
37:20che arriva a diventare sei volte
37:22quella di una caldaia
37:24a metano, caldaia a fonte fossile
37:26cioè stiamo ricostruendo
37:28questi approcci
37:30utilizzando tutto quello che c'è
37:32sulla terra
37:34ovviamente questo e molto altro
37:36sarà il menu di questa tre giorni
37:38dal 3 al 6 maggio
37:40Ecofuturo Festival, decima edizione
37:42che torna a Roma tra poche ore
37:44tra l'altro ricordiamo voi siete
37:46dell'altra economia
37:48e qui proponete
37:50workshop, corsi di formazione
37:52esposizioni e tra l'altro anche
37:54tante occasioni per
37:56toccare concretamente
37:58come attraverso progetti
38:00ad alta invenzione
38:02tecnologica sia possibile
38:04risolvere nella quotidianità
38:06i problemi che noi sappiamo
38:08possono contribuire anche a
38:10migliorare il nostro pianeta
38:12io la ringrazio per essere stato con noi
38:14solo un minuto
38:16faccio un elenchino
38:18dica
38:20ad esempio
38:22potete trovare l'orto bioattivo
38:24che non si zappa
38:26da 5 anni io non zappo più l'orto
38:28e funziona meravigliosamente bene
38:30c'è un corso apposta
38:32potete trovare i forni solari
38:34potete trovare la prima capsula del caffè
38:36completamente compostabile
38:38quindi la prima capsula che non è di plastica
38:40potete ovviamente
38:42potete trovare
38:44tutti gli insegnamenti per realizzare queste cose
38:46veicoli elettrici
38:48troverete la moto
38:50la prima moto d'acqua pedalata assistita
38:52oppure il motore ad idrogeno
38:54lo vedrai in esposizione
38:56e via e via
38:58potrete anche divertirvi
39:00tantissimi
39:02spunti non solo per chi ha a cuore
39:04le sorti del pianeta ma anche per chi ha
39:06dentro l'anima e la curiosità dell'inventore
39:08mi viene in mente
39:10in certi versi età beta
39:12si ricorda il grande personaggio della
39:14della Disney
39:16allora io ringrazio Fabio Roggiolani
39:18uno dei fondatori di Eco Futuro Festival
39:20città dell'altra economia
39:22Roma dal 3 al 6 maggio
39:24decima edizione
39:26grazie per essere stato con noi
39:28e buon lavoro a voi tutti
39:30grazie di nuovo a voi
39:32e complimenti per il vostro lavoro
39:34noi ci fermiamo qui
39:36c'è il resto della programmazione di Radio Roma Television
39:38e se volete ci ritroviamo domani
39:40alla solita ora
39:42buon proseguimento a tutti
39:44arrivederci

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