Intervista a Marco Belocchi su Roma Magazine con Alessandra Paparelli
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NovitàTrascrizione
00:00Roma Magazine, il rotocalco di Radio Roma con Alessandra Paparelli. Amiche e amici ben
00:07trovati a Roma Magazine, il nostro rotocalco quotidiano di cultura a 360 gradi. Ancora
00:13grande teatro, protagonista della trasmissione, voglio parlarvi dei Lunatici. Dal 17 al 27
00:20novembre al teatro Marconi di Roma vediamo la Lucandina in video con la regia di Marco
00:27Belocchi e lo abbiamo proprio collegato con noi qui a Roma Magazine, gli do il benvenuto.
00:32Ben trovato Marco. Marco Belocchi, benvenuto. Ciao, ben trovati a voi, grazie per l'invito.
00:38Grazie, grazie a te. Il teatro è sempre protagonista della trasmissione, abbiamo detto,
00:44cultura a 360 gradi. Intanto volevo ricordare, Marco, il testo è un'opera teatrale omonima
00:50proprio di Thomas Midleton e William Rowley, la regia è tua ed è un testo molto particolare.
00:56Siamo arrivati a entrare proprio nell'idea creativa, narrativa dello spettacolo. A chiederti
01:00anche però, è una commedia della complessità dell'animo umano questa, Marco? Sicuramente,
01:09come quasi tutte le opere dei grandi e poi soprattutto anche delle opere del periodo
01:14cosiddetto risabettiano, quindi siamo nel primo seicento inglese, dove sono tutti diciamo
01:21nipoti o parenti di Shakespeare, culturalmente parlando. E quindi è un teatro che già nasce
01:29nella complessità dell'animo umano. Insomma, voglio dire, Freud e Jung hanno appozzato
01:36da Shakespeare magari per fare l'eroe teorieno. E quindi i personaggi sono personaggi enormi,
01:44difficili. Uno dei protagonisti può ricordare, non so, un po' Iago dell'Otello. Lei, Beatrice,
01:55di questo testo qui, può ricordare magari vagamente Lady Macbeth. Insomma, ce n'è tanto,
02:02ecco. Sono personaggi sempre molto complessi, complicati, dualisti. Ah, e tu sei anche attore,
02:09hai anche il ruolo di attore, oltre che regista? Sì, sì, ho un ruolo, insomma, ci sono dei
02:16protagonisti veri, è abbastanza corale la commedia. Io sono, diciamo, mi sono ritagliato un ruolo tra
02:25i principali che più si addiceva a me rispetto ad altri. E quindi è quello che un po' apre e chiude
02:35tutto in dramma. Diciamo, lo chiamerei, non so, l'uomo del destino, ecco. È anche un ruolo un po'
02:44complicato, un ruolo di un, non dico seduttore, ma di un avventuriero, di un mago, alsemero se non
02:51sbaglio. Alsemero, alsemero. Un ruolo particolare però. Beh sì, comunque è un avventuriero. Arriva
03:01l'uomo del destino che sconvolge lo stato delle cose. Beatrice lo vede, si innamora di lui e questo
03:08sconvolgerà tutta la sua vita, la vita di lei. Promessa sposa ad un altro e quindi invece per
03:14inseguire il suo sogno d'amore con questo avventuriero che arriva appunto un po' un po'
03:22mago, un po' seduttore, ma è costretta a far fuori l'altro. E allora precipita, comincia a
03:31precipitare nell'abisso del male e della follia del male. L'abisso del male che è molto attuale
03:41anche oggi. Sì, sì, appunto, è assolutamente, è assolutamente, è assolutamente attualissimo. Lo
03:46vediamo un po' tutti i giorni purtroppo in cronaca nera cosa succede per magari follie
03:53di amore o mal capito, mal corrisposto, che si trasforma in odio e purtroppo talvolta anche
04:02in efferati omicidi. Ahimè. Non ci si rapporta più con i sentimenti, non c'è l'ascolto, quindi forse
04:10è questo il male anche. No, questo insomma evidentemente fa parte anche un po' dell'animo
04:17umano, se questi autori ne hanno scritto nel 1600 e oggi però lo vediamo in maniera molto forte.
04:24Marco ti chiedo qual è il messaggio di questo spettacolo a chi lo riceve, chi verrà appunto ad
04:31assistere allo spettacolo al Teatro Marconi e qual è stato anche il tuo occhio, con quale
04:36linguaggio hai guardato i personaggi che si muovono all'interno del testo e quindi sul palco?
04:43Ma io, diciamo, ho spostato tutta l'ambientazione ai primi del Novecento proprio per renderla più
04:52vicina a noi e depurarlo di un linguaggio eccessivamente barocco. Io mi sono occupato
05:01dell'adattamento, della parsale ritraduzione e per renderla anche con un linguaggio più vicino
05:07a noi e quindi anche spostando la vicenda. Ne ho fatto una tragedia grottesca, in qualche modo,
05:19dove appunto la vicenda di Beatrice e di Alsemero, che finisce nella discesa del male,
05:30si contrappone il manicomio dove invece i personaggi sono specchio della realtà ma,
05:39tutto sommato, meno pericolosi, vivono una realtà più ingenua, più giocosa. Ecco,
05:45quindi il messaggio che deve arrivare è proprio questo, nel senso che siamo circondati dalla
05:50follia di questi tempi, mi sembra quasi scontato dirlo, però è così e quindi io vorrei che il
06:01pubblico uscisse in parte inquietato, in parte divertito, in parte spiazzato un po', anche da
06:10questo tipo di teatro che in realtà in Italia si fa molto poco, comunque sembra un po' di andare
06:19a vedere cose di altri tempi, non perché è fatto come si faceva tanto tempo fa, ma proprio per il
06:26tipo di scelte, di testi, di impianto teatrale. Adesso purtroppo si vedono, non dico sempre,
06:33ma insomma troppo spesso, commedie molto leggere, due o tre personaggi, perché non ci si può
06:39permettere di più. Anche io ogni tanto faccio queste cose, non che me ne penta, però sei costretto a
06:46farle. Invece questa è un'operazione più coraggiosa, ci sono 13 persone in scena e quando mai di questi
06:54tempi, di cui cinque sono i miei allievi, però insomma sono 13 persone in scena, è soltante. Anche
07:02perché Marco, tu dicevi giustamente di questi tempi, dopo due anni di pandemia, di emergenza
07:07sanitaria, con tutto quello che ha sofferto e patito il teatro, come tutta la cultura, c'è
07:12bisogno di grandi sforzi, di investimenti, di sforzi anche istituzionali. Il discorso è molto
07:19complicato e ampio. Le istituzioni un pochino ti danno una mano, ma mica tanto. Quindi speriamo che
07:27qua ce la diano, magari un po' a posteriori, perché l'investimento è stato notevole.
07:34Ripeto, 13 persone in scena, quindi questo vuol dire un'infinità di costumi, di cose,
07:39sono dei costi che una produzione privata sostiene a fatica, se non c'è anche un bel risconto di
07:49pubblico. Noi abbiamo appena cominciato, il pubblico sta venendo, piace, quindi speriamo
07:55che adesso anche il cosiddetto passaparola possa funzionare. E poi questa trasmissione ha proprio
08:03il focus sul teatro per agevolare ad andare e tornare a teatro. E io vi ringrazio per questo.
08:10Il teatro crea una forte comunità, una grande empatia, una grande condivisione ed empatia e
08:16comunità soprattutto. Marco ti chiedo, in questo tuo spettacolo quanto c'è di commedia e quanto
08:22di tragedia? E soprattutto la donna, Beatrice, come l'hai vista? Con quale occhio? Una donna
08:28scaltra, una donna furba, amaliatrice oppure una donna... che tipo di donna è? Cosa emerge del
08:37suo essere donna? Forse emerge un po' una donna un po' inconsapevole delle sue azioni, probabilmente
08:48ancora un po' un po' giovane, un po' ragazza, perché la leggerezza delle sue azioni, un po'
08:58capricciosa anche, la leggerezza delle sue azioni porta poi a una discesa e a un punto di non
09:03ritorno. E quindi è anche un po' ribelle, se vogliamo, ribelle al padre che la vuole maritata
09:13ad altri, però evidentemente sceglie una strada pericolosa e sbagliata, forse appunto un po' per
09:20leggerezza. Poi alla fine questa discesa nel male la coinvolge e ne fa insomma una persona negativa,
09:30un personaggio negativo. Però io nel mio tentativo di lettura, insomma, cerco anche di comprendere
09:39questa discesa agli inferi, perché comunque in qualche modo anche il male ha il suo fascino e
09:47lei ha questo fascino di questo servo che la corteggia e che la trascina giù. Quindi in fondo
09:59è anche un po' da compatire, però è un bellissimo personaggio. Dicevi il fascino del male, è vero,
10:08indagare nelle zone oscure, nei lati oscuri di ognuno di noi è affascinante, è interessante,
10:14perché scopriamo cose magari sconosciute anche a noi stessi. Esatto, lei in fondo scopre cose
10:20sconosciute a se stessa, nello scoprirsi è in fondo malvagia, diciamo pure, ma lo scopre,
10:30non lo sa prima. Sono le circostanze, magari se avesse agito in un'altra maniera non l'avrebbe
10:37scoperto, però poi quando ci sei dentro non puoi fare a meno di continuare. Quante volte
10:42vediamo anche nelle cronache dei nostri giorni uno che uccide una persona, poi per ripararsi,
10:48per sfuggire ne deve uccidere un'altra e poi un'altra e poi un'altra, anche in tanti film
10:53insomma vediamo raccontato questo. Questo succede, ahimè. La cronaca supera la fantasia.
11:01Insomma sì, sì. Tutte le due si rincorrono entrambe. Quindi ricordiamo appunto sei regista,
11:11ma hai ritagliato questo ruolo di attore, quindi ti chiedo tu cosa hai messo di tuo invece in quel
11:15ruolo particolare, le tue corde, le tue emozioni, come hai indagato a fondo per portare in scena
11:21questo personaggio complesso, anche il tuo? Insomma il personaggio mi si addice abbastanza,
11:28è molto nelle mie corde. Non perché io sia nella vita un seduttore, insomma tutt'altro,
11:35però questo avventurarsi, in questo caso anche un po' nell'anima, nella psiche,
11:43un pochino mi appartiene. E anche un po', qui è solo appena accennato, le ricerche di studio,
11:53esoteriche o scientifiche, insomma per l'epoca la differenza era poca. Ecco quindi questo studioso,
12:02in qualche modo un po' mi appartiene, io in fondo sono anche uno studioso. E quindi non
12:11mi è stato difficile, ecco, perché è un personaggio abbastanza vicino a me e per questo
12:16ho anche scelto per farlo. Però mi ci sono divertito, ecco sicuramente sì. Ecco quello
12:24volevo chiederti, è anche divertente indagare le nostre zone oscure, quindi ci si diverte,
12:28ci si mette molto in gioco. Sì certo, questo mestiere lo fa per questo, anche per indagare
12:37e fare delle cose che magari nella vita non fai. A me per esempio piace, non in questo caso,
12:45insomma spesso mi piace fare un po' i cattivi, perché nella vita alla fine non lo sono,
12:50però sul palcoscenico riesco a tirare fuori cose che nella vita non le fai. Perché le
13:00controlli, ecco, perché sennò diventi come Beatrice, per l'appunto che non controlla le
13:05sue emozioni e si lascia andare al delitto, invece se sei equilibrato non lo fai. Però
13:11sul palcoscenico puoi farlo e quindi diventa anche, perché no, terapeutico in certi casi.
13:18Cambiare panni, vestire altri panni e diventa terapeutico. Io ti ringrazio moltissimo,
13:23i minuti purtroppo si sono esauriti, quindi questo affascinante spettacolo I Lunatici,
13:28con la tua regia Marco Belocchi, ricordo dal 17 al 27 novembre al teatro Marconi di Roma.
13:35Ecco la Lucandina appunto in video, ci vediamo al teatro. Grazie, grazie per il tuo lavoro,
13:40per la tua duplice veste di regista e attore e viva il teatro. Grazie di essere stato qui a Roma
13:46Magazine. Grazie a voi, grazie a voi. Roma Magazine, il rotocalco di Radio Roma con Alessandra Paparelli.