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NovitàTrascrizione
00:00Roma Magazine, il rotocalco di Radio Roma con Alessandra Paparelli. Amiche e
00:07amici ben trovati, benvenuti qui a Roma Magazine, il nostro rotocalco tutto da
00:11sfogliare e da guardare. Naturalmente io come sempre, come tutti i giorni vi tengo
00:15compagnia con temi di attualità, cultura, spettacolo a 360 gradi davvero.
00:21Oggi è un grande piacere per me, per tutti noi, avere un personaggio
00:26particolarissimo, eclettico, trasversale, è un narratore, un autore, è un attore, è un
00:31performer, è un divulgatore culturale, uno scrittore, insomma un personaggio, un
00:36artista davvero polietrico. Nella prima parte di Roma Magazine parleremo del suo
00:41spettacolo, di un suo spettacolo che parte adesso con l'autunno e nella
00:46seconda parte di uno dei suoi ultimi libri, il suo ultimo libro, L'ingegno e le
00:50tenebre. Ma per parlare proprio dell'Orlando Furioso, che è il tema della
00:54prima parte, io con grande piacere do proprio il benvenuto a Roberto Mercadini.
00:59Roberto ben trovato, benvenuto a Roma Magazine e grazie. Grazie, grazie.
01:04Grazie Roberto, ti ho presentato con vari ovviamente titoli, ruoli, perché intanto
01:09per i ragazzi sei uno youtuber famosissimo, ma non solo, perché tu ti
01:13rivolgi a giovani, giovanissimi adulti come noi. Sei un autore, un attore, un
01:19divulgatore culturale, sei un narratore, quindi io voglio proprio cominciare con
01:23il tuo spettacolo. Tu hai fatto dei tour, fai sempre tour in tutta Italia pienissimi,
01:28sold out, come si dice ormai, e riparti, riparti adesso dal 22 ottobre fino a
01:34dicembre con lo spettacolo in tutta Italia dedicato proprio all'Orlando Furioso.
01:39L'Orlando Furioso. Roberto, è interessantissimo ritrovare argomenti di
01:44storia insieme a te, perché proporre oggi, in un'epoca particolare, sociale,
01:51culturale, storica, l'Orlando Furioso.
01:55L'Orlando Furioso è qualcosa che è talmente fuori dal tempo che non è mai fuori
02:03tempo, perché non è mai stato attuale, è sempre stato fuori dell'umano. Come
02:09dicono nello spettacolo, sembra scritto non da un essere umano, ma da una orda di
02:14folletti quadriuvati, da un'equipe di fatine sotto l'effetto di sostanze
02:19psicotrope. C'è un punto che può interessarci, che è questo. Tutti noi
02:27impazziamo, questo si dice nell'Orlando Furioso, tutti noi impazziamo. Impazziamo
02:32nella vita quotidiana, impazziamo nella isteria del traffico, impazziamo sui
02:38social litigando furiosamente con persone che non conosciamo, di argomenti
02:43che non conosciamo. Litighiamo e impazziamo nelle riunioni di condominio,
02:49nel grigiore del tram tram quotidiano, impazziamo. Ariosto ci dice che anche se
02:56il destino degli uomini è quello di perdere la ragione gradualmente, noi
03:03possiamo recuperarla la ragione volando sulla luna con l'animale più
03:08fantasmagotico che esista, che è l'ippogrifo, che è un animale così
03:13fantastico che non può esistere neanche nel mondo della fantasia. Perché?
03:20È talmente simbolico e assurdo che forse tu dici neanche nella fantasia esiste.
03:25Esatto, per un motivo preciso. L'ippogrifo non è un animale della
03:29mitologia come l'unicorno, il drago, la chimera. L'ippogrifo se l'ha inventato
03:35Ludovico Ariosto. L'ippogrifo è l'incrocio fra una cavalla e un grifone.
03:41La cavalla è un animale reale, il grifone è un animale fantastico, mitologico, è
03:44l'incrocio fra un leone e un'aquila. Ma nella tradizione fantastica il cavallo e
03:50il grifone non si possono vedere, cioè si odiano, si detestano, quindi non si
03:56avvicineranno mai uno all'altro. Sono come cani e gatto, sono peggio di cani e gatto.
04:00Allora lui ha inventato l'unico animale che non può esistere neanche nel mondo
04:05della fantasia, neanche nel mondo dove esistono i grifoni, gli unicorni e i
04:08draghi. Un animale nato dal coito, dall'unione, fra un cavallo, anzi una
04:15cavalla e un grifone. Cioè Ludovico Ariosto non usa semplicemente degli animali
04:19fantastici, ma è riuscito a inventare l'unico animale che non può esistere
04:23neanche nel mondo della fantasia. L'assurdo dell'assurdo. Allora con questo
04:30animale qui, l'assurdo dell'assurdo, si vola sulla luna per fare cosa? Per
04:33riprendere il senno di Orlando, ma anche Astolfo che vola sulla luna riprende il
04:38suo senno. Noi dovremmo essere pronti a imprese fantasmagoriche pur di
04:42riconquistare la ragione, mentre spesso, chiusi nel grigiore della nostra
04:48quotidianità, diventiamo pazzi senza accorgercene.
04:52Questo è un messaggio fortissimo. Una metafora in cui oggi possiamo
04:56ritrovarci Roberto. Noi siamo schiavi del web e del virtuale, tra poco saremo
05:00soltanto nel metaverso. Paragonare le epoche è sempre complicato e complesso,
05:07però ci sono linguaggi che si abbracciano. Questo è un linguaggio e ti
05:10chiedo anche, gli spettatori, anzi no parto prima dagli attori dell'Orlando
05:16Furioso, cercavano forse natamente qualcosa? Noi oggi che cosa cerchiamo
05:21così schiavi del virtuale? La caratteristica dei personaggi
05:29dell'Orlando Furioso è che tutti cercano qualcosa e tutti finiscono per correre
05:34vannamente intorno. Cercano qualcosa che non c'è, cercano qualcosa che non serve,
05:41inseguono la persona sbagliata o la persona giusta nel modo sbagliato, tutti
05:48corrono a vuoto. E io penso che molto spesso anche noi facciamo così. Corriamo
05:56dietro qualcosa che non ci serve, dietro vani desideri. Dice Ariosto che i vani
06:02desideri sono ciò che ingombra di più il mondo della luna, il mondo dove
06:07finiscono tutte le cose inutili, perdute. Noi desideriamo qualcosa che non ci serve,
06:13desideriamo qualcosa che non conosciamo cosa sia, desideriamo qualcosa che non è
06:17desiderabile. Perché corriamo dietro quelle cose? Per
06:20fuggire alla nostra angoscia, per fuggire alla morte, per fuggire al confronto con
06:24noi stessi. Guarda che è un libro di una saggezza, straordinario, è un libro, tu lo
06:28leggi e ti diverti come un matto, ma se ci rifletti diventi un po' meno malato di
06:32mente. Ti risana l'orlando furioso.
06:38È interessante ritrovare veramente dei linguaggi che oggi ci fanno riflettere,
06:42proprio perché Roberto siamo in una società così assurda, così frenetica,
06:47così liquida, in totale cambiamento e siamo davvero la... non abbiamo in realtà
06:51bisogno di niente. Gli spettatori di allora erano coinvolti dai sentimenti,
06:56oggi lo spettatore guarda i sentimenti o non ci fa più caso, non siamo più in
07:02grado di riconoscerli? No, io penso che il pubblico di oggi sia sensibile. Io quando
07:08faccio un monologo vedo tantissime persone, soprattutto sono giovani, che
07:13ridono, applaudono, si commuovono. I sentimenti esistono, esistono ancora, si
07:18possono suscitare nel teatro, le persone sono sensibili.
07:22Non è vero che stiamo perdendo i sentimenti, ci stiamo
07:27disumanizzando e il teatro non morirà mai. Può morire una forma di teatro, può
07:32morire uno stile teatrale. Certo non esiste più la tragedia greca, certo non
07:38esiste più il dramma elisabettiano, ma il teatro in quanto tale non morirà mai
07:42perché è un'espressione umana che fa parte dell'esperienza umana dalla notte
07:53dei tempi. Cioè sarebbe come dire che un giorno potrebbe finire la cucina, non finirà
08:00mai in cucinare i cibi, può finire la moda della nouvelle cuisine, può finire
08:07la moda di infilare l'avocado dappertutto, può finire la moda delle bacche di
08:16goji, finisce l'idea di cucinare del cibo. Il teatro è uguale, non morirà mai il teatro, può finire un modo di fare teatro, uno stile teatrale, può diventare
08:26sconosciuto quello che un giorno fu una grande star, ma il teatro non può morire.
08:32Il teatro non può morire ed è una comunità. La musica non morirà mai, può morire
08:37il trap, può morire la musica sinfonica, può darsi che un giorno non si suonerà più
08:43Mozart, non è che può morire la musica, è così.
08:46Certo, certamente. Roberto abbiamo detto hai passato una lunga estate in tour, tour sempre
08:52esauriti, adesso riparti con l'Orlando Furioso. Voglio ricordare la data romana, proprio per
08:57qui siamo a Roma, il 23 novembre al Monche di Roma. Roberto ti voglio chiedere durante
09:02i tuoi testi, i tuoi monologhi avvicini tantissimi giovani, giovani giovanissimi, sia se ti iscrivono
09:09e quando ti iscrivono sui social, ma soprattutto incontrandoli di persona, vivendoli di persona.
09:13Quali sono le domande che ti fanno? Cosa vogliono sapere? Cosa ti chiedono più frequentemente
09:18i ragazzi giovani?
09:23Ma spesso mi chiedono cosa fare nella propria vita, se devono seguire la ragione o il cuore,
09:35se devono iscriversi a una facoltà che assicura il loro lavoro, oppure se devono seguire le
09:41loro passioni. Queste sono domande che a volte mi fanno, oppure mi chiedono come fai a sapere
09:49tutte queste cose, qual è un libro da leggere, consigliami un libro. Molti mi dicono così,
09:54consigliami un libro, voglio studiare l'ebraico antico anch'io, da dove si comincia?
10:00Un grande desiderio di essere guidati.
10:04Di essere guidati e di avere dei pareri. Essere guidati è importante. Io ricordo a chi ci
10:09ascolta che tu spazi dai temi, tantissimi temi, dai temi sociali, filosofia, scienza, cultura
10:15generale, 360 gradi, affronti davvero tutto. Un'ultima domanda, prima di fermarci per la
10:21prima parte, poi ci ritroveremo nella seconda parte. Roberto, perché l'Orlando Furioso è
10:26così moderno? Mi viene in mente questo, te lo chiedo, una riflessione con te. Per la
10:31sua parte epica, quindi per le lotte, la collettività, le lotte di Saraceni, contro i Saraceni,
10:35eccetera, o per la parte più individualista, che era presente anche nel Rinascimento?
10:41Perché è così moderno?
10:45La parte politica non è moderna perché è fantastica, fra l'altro la guerra fra cristiani
10:55e arabi è descritta, è qualcosa di fantasia, nel senso che l'evento che avrebbe determinato
11:03questa lotta, la battaglia di Roncesvalle, in realtà è stata semplicemente un'imboscata.
11:10Il personaggio di Orlando è semplicemente, il nome Orlando è semplicemente il conte,
11:19si chiamava Roth-Hollandus, che guidava la retrovia dell'esercito, che togliendo l'assedio
11:26da Saragozza torna in Francia e viene preso in imboscata da parte dei baschi che erano
11:32abitanti della Spagna di fede musulmana. L'evento storico è insignificante, è qualcosa
11:38che è stato incicantato dalla fantasia dei poeti, dei trovatori dei saltimbanchi. La
11:43parte attuale secondo me è il discorso sulla follia, sul fatto che noi corriamo dietro
11:50al nulla, al non senso, quello è eterno, quello purtroppo è eterno, quello ti scavane
11:58la carne. La follia è eterna, la follia è davvero eterna. Allora io adesso vorrei
12:08fermarmi con te, avrai tantissime domande relative a L'Orlando Furioso, però voglio
12:14dirti che è un atto rivoluzionario portarlo oggi, è bellissimo, mi sento di dirti questo.
12:20Roberto ci fermiamo un momento per la pubblicità, do la linea alla regia, ma noi ci ritroviamo
12:25subito dopo perché poi parleremo del tuo ultimo libro, L'ingegno e le tenebre, Rizzoli
12:30Editore. Qualche minuto con noi, ci fermiamo e poi ancora con Roma Magazine. Eccoci rientrati
12:37qui a Roma Magazine, il nostro rotocalco da sfogliare e da guardare, naturalmente siamo
12:42in compagnia, prima parte e anche seconda parte, di un artista, di un personaggio, uno
12:47scrittore, un autore, un narratore, un divulgatore culturale, anche youtuber, quindi un performer
12:52veramente a 360 gradi, Roberto Mercadini. Roberto abbiamo parlato dell'Orlando Furioso,
12:58il tuo spettacolo che parte adesso, proprio a giorni e durerà per tutto dicembre in tutta
13:03Italia, ma voglio parlare anche del tuo ultimo libro, tu hai scritto tre libri per la Rizzoli,
13:08l'ultimo è L'ingegno e le tenebre. Ci tengo a ricordare anche il sottotitolo, Leonardo
13:14e Michelangelo, due geni rivali nel cuore oscuro del rinascimento. Rizzoli Editore,
13:20anche il sottotitolo vale la pena, vediamo la locandina, vediamo la copertina del tuo
13:25ultimo libro, due figure fondamentali, importantissime tra la fine del Quattrocento e i primi del
13:31Cinquecento, che sono Leonardo e Michelangelo, e tu affronti e narri, racconti un po' le loro
13:42storie. Intanto, Roberto, hai dedicato a questi due personaggi incredibili, così diversi tra
13:51loro, due mostri dell'arte non solo, ed erano profondamente diversi. Che cosa ci lasciano
13:58figure come queste oggi? Leonardo ci lascia un'attenzione al mondo che è stupefacente,
14:10lui osservava dettagli minutissimi con una umiltà grandiosa, con una cura forse nata,
14:20con una minuzia gigantesca, non so come dire, è come se nulla fosse per lui troppo piccolo,
14:28troppo umile, troppo insignificante. Ci sono i tacquini di Leonardo che sono pieni di dettagli
14:35che tutti noi non degneremo d'uno sguardo. Ombre, riflessi, minutie infinitesime. Ha
14:45capito come muovono le ali le libellule. Lui si è messo a osservare le libellule che volavano
14:52nei fossati attorno al Castello Sforzesco e ha osservato così minutiosamente da capire
15:00come muovono le ali. C'è una capacità di osservazione infinita, una cura dello sguardo
15:06infinito. Da Michelangelo possiamo imparare questa sfida indomabile, eterna, implacabile
15:19verso i propri limiti, per superarli, per oltrepassare i propri limiti. Una sfida con
15:27se stessi continua. Un uomo era un uomo molto ambizioso, straordinariamente attivo, come
15:39se fosse sempre in guerra con se stesso e col mondo. Roberto, loro provenivano da due
15:45ambienti sociali diversi naturalmente, Michelangelo e Leonardo. Quando si incontrano a Firenze,
15:51lì c'era un momento storico e culturale dove brulicava l'arte, era pieno di botteghe,
15:58di artisti eccetera. Loro si incontrano e non si piacciono, non si capivano, Roberto,
16:04non si comprendevano. No, non si capiscono. Questa è una cosa che mi ha intrigato e mi
16:12ha spinto a scrivere il libro. Pensare che due geni di quella statura non riescano a
16:17comprendere uno la grandezza dell'altro, erano totalmente diversi, totalmente diversi.
16:23Leonardo era un uomo bello, elegante, anche vanitoso a suo modo. Sappiamo che sfoggiava
16:29dei vestiti lussuosi, con i colli foderati di pelliccia. Sappiamo che molto spesso vestiva
16:36di rosa o di viola. Oggi diremmo che era un dandy. Michelangelo era un uomo non bello,
16:44con il testone un po' grosso, con il naso da pugile. Gli avevano spaccato il naso come
16:50un cazzotto quando era ragazzino. Era trasandato fino alla bestialità. Andava in giro con gli
16:58abiti con cui lavorava, quindi impregnati di sudore, cosparsi di polvere, di marmo.
17:03Aveva ai piedi questi stivali di pelle di cane, dice il Vasari, questo biografo degli
17:09artisti che non toglieva quasi mai. Un giorno se li toglie e si strappa uno strato di pelle.
17:17Leonardo era un uomo affabile, amabile. Era un cortigiano, un uomo cortese, perché era
17:23stato 17 anni alla corte degli sforzi. Era uno capace di intrattenere chiunque, di divertirlo,
17:28di metterlo al proprio agio. Michelangelo no. Michelangelo è uno in conflitto eterno,
17:34uno che non perde occasione per scontrarsi con te, per dirti quanto tu gli faccia schifo.
17:38Erano diversi in tutto. Uno era incattivamente dispersivo, Leonardo nel lavoro. Era una cosa
17:44disastrosa fino alla comicità. L'altro era invece un vero staccanovista, un ambizioso
17:51allo stadio terminale. Anche Leonardo era ambizioso, ma Michelangelo era ambizioso anche
17:58nel portare a termine i lavori, nel soddisfare i clienti. Erano proprio diversi in tutto
18:06e per tutto. Nel dettaglio, nella vita, in tutto. Completamente diversi, quindi si osservavano
18:13a distanza, si parlavano male anche a distanza. E poi arriva Roberto il terzo incomodo, il
18:18più giovane, che è Raffaello. Li cita, li mette proprio nella scuola di Atene. La scuola
18:25di Atene al Vaticano. Sì, sì, questa è una cosa bellissima. Voi sapete che nella scuola
18:32di Atene sono rappresentati i più grandi filosofi dell'antichità, però alcuni di
18:39questi filosofi hanno l'aspetto di artisti moderni. Allora c'è in alto, al centro, la
18:50figura che rappresenta Platone, che ha le sembianze di Leonardo. Infatti è vestito
18:56di rosa. E c'è in basso, al centro, un uomo appoggiato a un blocco di marmo. Rappresenta
19:14il filosofo Eraclito di Efeso, quello del pantareo del tutto scorre, ma ha le sembianze
19:20di Michelangelo. Allora chi è il vero protagonista? È Leonardo che è messo in alto o è Michelangelo
19:29che è messo davanti? Chi dei due è il più grande secondo Raffaello? Se si analizza il
19:38dipinto rimane di dubbio. E io ho voluto far rimanere di dubbio anche nel libro. Cioè
19:43io ho tentato di non tifare per uno dei due. Io voglio che il lettore decida chi gli piace
19:49di più, chi ama di più. E poi sono talmente diversi che è come se fossero due simboli,
19:54due archetipi. Io penso che ciascuno di noi possa trovare in sé Leonardo o Michelangelo
19:58o delle parti di Leonardo e delle parti di Michelangelo.
20:02È interessante Roberto, intanto è molto affascinante parlare di questi personaggi così
20:09moderni, li trovo così moderni. Il Vasari stesso che tu ricordavi prima li citava come
20:14massima espressione proprio artistica e non solo. Ti voglio chiedere, tra le tante curiosità
20:20io avrei centinaia di domande per te, quanto hai impiegato a scriverlo e qual è la molla
20:26proprio che ti ha scattata per parlare di questi due grandi geni? E non solo del campo
20:32dell'arte ma veramente in tutto.
20:37Per scriverlo, da quando ho scritto la prima scheda, le prime righe, a quando ho insegnato
20:44il libro completo è passato un anno e due mesi, un anno e tre mesi qualcosa del genere.
20:52La molla è stata questa. Io volevo scrivere qualcosa di grande e allora mi serviva un
21:00grande tema. Melville in Moby Dick dice che lui ha scelto di scrivere un libro sulla balena
21:09perché voleva scrivere un grande libro e per scrivere un grande libro ci vuole un tema
21:12grande. Allora ha scelto l'animale più grande del mondo e dice che nessuna grande e duratura
21:19opera può essere scritta sulla pulce, sebbene molti abbiano tentato. Allora io ho scritto
21:26un libro su Leonardo Michelangelo, mi sembrava un tema abbastanza corposo.
21:33È affascinante far conoscere, trovo Roberto, ai giovani, anche agli adulti, a quei pochi
21:39che magari non si avvicinano, non si sono avvicinati a queste figure, ma soprattutto
21:44mi interessa la reazione dei giovani e dei giovanissimi a questo libro ed è bello quello
21:49che dicevi prima, che tu lasci al lettore una propria opinione, cioè si faranno un'idea
21:55di chi siano stati loro, Leonardo e Michelangelo. Ma ti chiedo anche, Roberto, che momento storico
22:02e culturale c'era a Firenze in quell'epoca? Abbiamo ricordato appena accennavamo alle
22:06botteghe degli artisti? Era un gran pululare di arte, c'erano maestri, loro hanno avuto
22:11tanti maestri. Che momento era per Firenze? Allora, il libro si chiama L'ingegno e le
22:19tenebre perché vuole dare ragione a un'ambivalenza. Da un lato era un'epoca di grande splendore
22:27dove c'era appunto il fiorire delle botteghe e dove nelle botteghe si instauravano questi
22:36rapporti speciali fra maestro e allievo, che erano dei rapporti quasi d'amore, anche
22:42d'amore platonico, ma le storie dei rapporti fra gli allievi e i maestri che diventavano
22:48padri, in alcuni casi veramente, legalmente, anche addirittura dei loro allievi prediletti
22:57mi commuovono. Però era anche un'epoca di grande oscurità, di violenza, di fanatismo
23:03religioso, di chiesa allo sbando. Era un'epoca in cui la mortalità era inimmaginabile per
23:10noi. Vi ricordo che Lorenzo il Magnifico è morto più giovane di me, è morto a 43
23:17anni di gotta, di gotta! C'era una malattia per cui oggi nel mondo occidentale non si
23:25muore. Il grande Tommaso Cassai, detto Masaccio, quindi uno dei più grandi pittori dell'inizio
23:32del Rinascimento, è morto a 27 anni come Jim Morrison, Jimi Hendrix, Kurt Cobain.
23:39Non si sa neanche perché sia morto, alcuni dicono rapinato, ammazzato dai banditi che
23:46lo hanno rapinato, alcuni dicono avvelenato dai colleghi invidiosi, alcuni dicono per
23:52una tonsillite, per una tonsillite. Morivano come le mosche spietatamente in giovane età.
24:01Era un'epoca terribile, era un'epoca di grande tenebre. Il Rinascimento è un sogno dentro
24:07un incubo, un sogno dentro un incubo.
24:38Io verrò il 23 al MONC a novembre, Roberto, perché non voglio perdermi la tua data romana
24:44e quindi invito i nostri ascoltatori e ascoltatrici a farlo. Ti ringrazio moltissimo per tutto
24:50quello che fai, per i ragazzi, per i giovani, giovanissimi, ma anche per noi adulti, perché
24:54è importante riscoprire, ritrovare la memoria storica, le nostre radici e farlo come fai
25:00tu, con uno stile preciso, ironico, brillante, bellissimo. Grazie di essere stato qui con
25:05me, con noi, Roberto Mercadini. Grazie, Roberto. Grazie, grazie a voi, grazie a voi. A presto
25:11e buon lavoro. Grazie ancora. Io vi saluto e vi do naturalmente appuntamento alla prossima
25:16puntata, per cui ciao a tutte e a tutti. A presto, ciao.