• mese scorso
Rugantino compie sessant'anni.
La commedia musicale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini venne rappresentata per la prima volta nel 1962 al Teatro Sistina di Roma.

Dal 10 al 27 Marzo 2022 Michele La Ginestra torna ad indossare i panni di Rugantino, in scena con lui, al Teatro Sistina, Serena Autieri, Edy Angelillo e Massimo Wertmüller.

Trama
Nella Roma papalina del XIX secolo, Rugantino, giovane spaccone, arrogante e avverso a qualsivoglia lavoro, vive di espedienti aiutato dalla fida Eusebia, che lui spaccia per sua sorella. I due ottengono vitto e alloggio raggirando il frescone di turno: dapprima un anziano marchese il quale, deceduto, non riserva loro alcun lascito; quindi Mastro Titta, il celebre boia dello Stato Pontificio, autentico personaggio storico. Mastro Titta è anche proprietario di una locanda che gestisce insieme al figlio, soprannominato Bojetto, dopo l'abbandono da parte della moglie, che non approvava il suo mestiere; egli si prende cura di Rugantino e di Eusebia, ma finisce per innamorarsi di questa, un amore presto ricambiato. Entra in scena la bella Rosetta, moglie del violento e gelosissimo Gnecco Er Matriciano, croce e delizia di tutti i giovani romani compreso Rugantino, il quale scommette con alcuni amici di sedurla prima della Sera dei Lanternoni. Il giovane, nonostante umilianti peripezie, riesce nell'intento, ma finisce con l'innamorarsi della ragazza, così da non far menzione dell'impresa, per rispetto, ai suoi compagni; un contegno che presto viene meno a causa del suo carattere spaccone, ferendo così i sentimenti di lei.

Durante il Carnevale, Gnecco viene assassinato da un criminale mentre Rugantino è altrove, in compagnia di una nobile. Il protagonista si fa trovare casualmente accanto al cadavere e quindi, onde riscattarsi, si autoaccusa dell'omicidio, il cui movente sarebbe l'amore per Rosetta. Imprigionato e condannato a morte, con Rosetta che si dichiara perdutamente innamorata, sale sul patibolo sostenendo la propria colpevolezza e dimostrando così, nell'affrontare la morte, di essere un vero uomo. La vicenda si conclude con Mastro Titta che giustizia un Rugantino finalmente rispettato e ammirato da tutti.


Ospite da "i Perrollas" Michele la Ginestra si racconta.

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Trascrizione
00:00weekendone dei Perrolla, Federico Perrotta, Valentina Olla sul 104 dell'FM Romano, meraviglioso
00:08e finalmente finalmente possiamo dare il via ai grandi grandi del teatro che tornano per
00:16la felicità del pubblico, riapre il Sistina, posso introdurlo in maniera un po' così?
00:22Ci provo, ci provo. Roma non fa la stupida stasera. Buongiorno! Michele Langenestra con
00:30noi. Michele! Che bello, che bella, bella introduzione, complimenti, complimenti. C'ho
00:37provato dai. Danno ma la canta molto bene, poi insomma è un momento in cui come la canti
00:43la canti, l'importante è che rimanga nei cuori delle persone. È vero, è vero. Michele
00:47dal 10 marzo riapre il Sistina, il Sistina già riaperto, ma le porte del Sistina vengono
00:54aperte per il capolavoro di Garinè Giovannini, Rugantino. Protagonista di questa edizione
01:01che doveva essere già in scena da un bel po' di tempo, Michele Langenestra nel ruolo
01:07del titolo. È bella, bella questa nel ruolo del titolo, mi piace moltissimo. Ma insieme
01:13a me ho la fortuna di avere accanto Serena Ucchieri, Eddie Angellino e Massimo Werdmuller.
01:19Tutti amici, è un movimento gioioso quello che facciamo sul palco, perché quando c'è
01:23l'amicizia sul palco si sente e diventa una cosa emozionante. Oltre a noi abbiamo altri
01:3136 tra attori e ballerini, è uno spettacolo enorme, enorme, grandioso. Non si può fare
01:41a meno di andare a vederlo. Assolutamente, tra l'altro poi il periodo è limitato, sono
01:45dal 10 al 27 marzo, no? Sono tre settimane, le prevendite stanno andando molto bene, sono
01:53contento perché il teatro ha bisogno del sostegno del pubblico. Siamo in un periodo un po' particolare,
01:59però visto che tante persone hanno superato le paure e c'è bisogno anche di donare un
02:05po' di bellezza dal palcoscenico, un periodo in cui l'uomo sta cercando di coprire, di
02:11far vedere tutta la cattività della quale è capace, invece sarebbe il caso di scoprire
02:17la bellezza che l'uomo riesce a creare, a donare attraverso un spettacolo.
02:22Michele, a quanti anni dalla tua prima esibizione, dalla tua prima versione dell'Arrogantino
02:29torni in scena in questo ruolo?
02:3121 anni dalla prima edizione, nel 2001, quando calcai quel palcoscenico per la prima volta,
02:39indossando i bagni di Arrogantino, accanto a Sabrina Ferilli, a Simona Marchini e a Maurizio
02:44Mattioli e a 16 anni dall'ultima volta, perché l'ho fatto poi in tourne in 2004-2005 insieme
02:51a Eddie Angelillo, a Fiorella Rubino e sempre a Maurizio Mattioli.
02:57Una grande storia romantica, agrodolce, con quei sapori tutti romani, diserenate e decortellate,
03:04è un classico senza tempo, è un'esperienza da andare assolutamente a vedere.
03:08Che cosa regala nel 2022 una storia del genere?
03:12Innanzitutto molto divertimento, perché è uno spettacolo veramente divertente, che però
03:18ti racconta anche un respiro di una romanità che non c'è più, quella di metà dell'Ottocento,
03:24la Roma papalina, le scene di Coltellacci, i costumi di Coltellacci, danno proprio una
03:31sensazione delle piazzette romane dell'epoca, la scrittura è ispirata da Gigi Magni e Carina
03:39Giovannini, insieme a Franciosa, dà questa descrizione perfetta del panorama di quella
03:48Roma scansonata, che però poi dopo riesce anche essere profonda.
03:54Le musiche di Armando Trovaioli che creano la perfezione del quadro, che poi attraverso
04:00le coreografie, che un tempo erano di Gino Landi, adesso rivisitate da Roberto Croce,
04:04che è il suo allievo storico, penso sia proprio la perfezione.
04:11Massimo Pipero che ha voluto mettere in scena questo spettacolo è un uomo coraggioso, perché
04:17mettere in scena 40 persone con 20 tecnici tra se vuol dire che è un uomo coraggioso,
04:22non solo per il nostro browser, anzi anche per l'aula, faccio una piccola ola a casa
04:27mia.
04:28Noi ci uniamo a questa tua ola e soprattutto consigliamo al pubblico di non perdersi questa
04:33esperienza dal vivo, perché è una cosa che in video non potete vedere, è una cosa che
04:38il video non regala la suggestione, l'atmosfera, l'esperienza che un'operazione del genere
04:44può lasciare.
04:45Uno può mettere per una ripresa cinematografica di uno spettacolo teatrale come il Rugantino
04:52con 35 telecamere dietro le quinte, ma quella sensazione, quel sapore, quegli odori, quelle
05:00emozioni dal vivo sono uniche e ripetibili, anche perché uno spettacolo replicato come
05:06Rugantino uno dice vabbè ma è sempre uguale, no, ogni replica è a sé, è vero no?
05:12Ma questo fa parte proprio del concetto di spettacolo dal vivo, ogni replica è a sé
05:15stante e secondo me non può essere trasmesso in televisione, non può essere trasmesso
05:20in radio, per rimanere in argomento, no, nel senso che lo spettacolo dal vivo va visto
05:27dal vivo, perché l'emozione che ti porti a casa deriva da mille fattori e è un privilegio
05:34che noi abbiamo, noi attori teatrali, di poter cavalcare le sensazioni e le emozioni del
05:39pubblico ogni sera in modo diverso, è un piacere enorme, io penso che nessun mestiere
05:45sia bello come quello del teatralo.
05:47Senti io ti volevo chiedere una cosa, mi permetto di uscire un attimino dal discorso del testo
05:53in sé e chiederti se sei d'accordo che uno spettacolo come Rugantino al Sistina dovrebbe
05:59rimanere almeno una volta all'anno residente, perché è proprio, diciamo così, l'eccellenza
06:07massima di coloro che hanno fatto la storia del Sistina e si meriterebbe delle repliche
06:13annuali, sappiamo perfettamente che a livello produttivo ci sono grandissimi costi, grandi
06:18investimenti, però io penso che la risposta del pubblico sarebbe ogni anno la stessa o
06:24addirittura crescerebbe, come la pensi?
06:27Sono d'accordo con te, però bisogna convincere, cioè dobbiamo avere il sostegno del pubblico
06:33perché è uno spettacolo che è economicamente impegnativo e ha bisogno del, non dico esaurito
06:39tutte le sere, ma avrebbe bisogno di una platea molto ben frequentata, allestire questo
06:46spettacolo è gravoso, nel senso ci vogliono tre giorni soltanto per montare le scene,
06:52perciò non è che lo puoi fare ogni anno, faccio due settimane di Rugantino, è un allestimento
06:56impegnativo, dovrebbe essere un impegno che i romani si prendono per promuovere la propria
07:03città, per poi estenderlo e farlo diventare uno spettacolo cult, tutti vengono dall'Italia
07:09a vedere, ma anche qualche straniero, perché insomma raccontiamo la nostra storia, raccontiamo
07:17le emozioni della capitale d'Italia attraverso questi personaggi, la maschera dell'eccellenza
07:25della romanità che è Rugantino.
07:26Ora con la tua, sempre, scusa mi vale, però...
07:30Io ne consiglio la visione proprio ai romani poi soprattutto, perché racconta una romanità
07:34che in realtà ci appartiene ancora, ma che non tutti ne hanno appunto la coscienza e la
07:43presenza, capito? Quindi è un'occasione per riscoprire la nostra romanità.
07:47Allora nei tuoi ricordi, voglio essere, perché tu sei sempre molto sincero e diretto, ma
07:53carino con tutti i tuoi colleghi.
07:54E' proprio oggi che vuoi che non lo sia?
07:57No, no, no, voglio che lo sia anche adesso, perché tanto Michele è lui, è questa persona.
08:05Quindi ti chiedo, nel tuo immaginario, se mai c'è stato qualche precedente Rugantino
08:12che ti possa avere ispirato? Parliamo più di Montesano o di Manfredi, ad esempio? Poi
08:19ce ne sono tanti altri.
08:22Sai, io a Nino Manfredi ho dedicato un po' la mia carriera teatrale, artistica, perché
08:30è un punto di riferimento importante, col suo modo di recitare, sempre divertente ma
08:36anche profondo. Però debbo a Montesano l'affezione, innanzitutto a Rugantino, perché io sono
08:43uscito dal Sistina, avevo 15 anni dopo aver visto Rugantino interpretato da Enrico Montesano,
08:49e io ho detto che da grande vorrei fare Rugantino. Questa cosa è andata avanti per anni, perciò
08:58ho sempre riconosciuto da Enrico Montesano una capacità di trasmettere quello che era
09:03il personaggio e delle emozioni tali che io ancora oggi, dopo 40 anni, dico, ammappeto,
09:10a Enrico gli devo tanto. Purtroppo di Manfredi abbiamo poco e niente, qualche ripresa televisiva
09:18di quando è andato a farlo in televisione, ma non è la stessa cosa. Di Enrico e di Nino
09:23Manfredi non abbiamo nulla che possa ricordare il suo Rugantino sul palco, purtroppo, non
09:29c'è ripresa. E perciò dobbiamo ammappetere.
09:33Hai risposto, sapevo che l'avresti fatto e hai risposto nella maniera comunque molto
09:39completa e sincera come sai essere. Dal 10 al 27 marzo al Teatro Sistina di Roma, Rugantino
09:47con Serena Utieri, Michele Laginestra ed Angelillo e Massimo Vermiuller e una compagnia
09:53di 40 attori, ballerini, cantanti, è una cosa assolutamente imperdibile.
09:59Ciao Michele, noi ti auguriamo una buona domenica, grazie di essere stato qui in Radio
10:05Roma, noi ti accogliamo sempre, abbraccio aperte, grazie.
10:08Grazie, grazie. Io per farvi capire quanto è bello questo spettacolo, io ci vado tutte
10:12le sere. Bravo, noi veniamo, ciao!

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