"È solo la punta dell'icerberg" dicono gli esperti. Il disagio giovanile è complesso, profondo, allarmante: possiamo continuare a parlarne facendo ipotesi, dando la colpa a questo o a quello, o possiamo semplicemente constatare che qualcosa è andato storto, che tutti abbiamo fallito in qualche modo.
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TVTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:07Buongiorno e buona lunedì a tutte le nostre telespettatrici e ai nostri telespettatori,
00:12ben trovati ad una nuova puntata di Non Solo Roma.
00:15Apriamo insieme questa settimana ricca, densa di notizie, ve lo preannuncio.
00:21Già, anche se oggi partiamo con un tema, devo dire, molto delicato, molto importante,
00:26poi ci caleremo, come sempre, nel territorio con i nostri collegamenti, insieme ai quotidiani, appunto,
00:33proprio del Lazio, per raccontarvi un po' che cosa succede al di fuori di Roma.
00:38Ma dobbiamo partire proprio dalla capitale, oggi, dove sembra che si stia sperimentando,
00:44si stia dilagando, in un certo senso, un nuovo disturbo tra i giovani.
00:49Ma facciamo un passo indietro, perché gli esperti parlano soltanto di punta dell'iceberg.
00:54Quella che vediamo è soltanto una minuzia in riferimento al disagio giovanile,
01:00che è molto più complesso di quello che anche noi, giornalisti, vi cerchiamo di raccontare ogni giorno.
01:06È un disagio dilagante, è un disagio silente, forse è questo il punto più preoccupante.
01:12Di cosa vi parliamo oggi? Vi parliamo degli ikikomori.
01:15È un termine giapponese che significa, letteralmente, stare da una parte.
01:20Sono quei giovani che lentamente, e in maniera appunto silente,
01:24staccano completamente i loro rapporti con la società, con il mondo esterno.
01:28Dunque si chiudono in casa, smettono di andare a scuola, smettono di avere contatti con gli amici,
01:34smettono di avere contatti anche con gli stessi familiari che abitano proprio nella loro abitazione.
01:39Letteralmente si chiudono in casa e stravolgono la loro esistenza,
01:44perché magari non dormono più di notte, ma dormono di giorno.
01:48Sono semplicemente collegati ai loro smartphone e non fanno altro.
01:52La scorsa settimana, se qualcuno di voi ricorderà, abbiamo parlato anche di disturbi alimentari.
01:58I cosiddetti CDA, che stanno riguardando proprio i giovani di oggi,
02:03anzi si è abbassata anche la fascia d'età, cominciano a svilupparsi tra i 9 e gli 11 anni.
02:08E vi abbiamo parlato del fatto che i servizi sanitari, il sistema sanitario italiano,
02:12non riesce a reggere il passo.
02:14Non riesce a reggere il passo in generale con tutto il disagio giovanile.
02:18Dunque è davvero il caso di dire che forse noi adulti abbiamo fallito in tutti i sensi,
02:23perché non riusciamo a captare, a intercettare nel modo giusto questo disagio giovanile.
02:29Parliamo di questo oggi e ne parliamo insieme ad un esperto, il dottor John Scupelli,
02:35psicologo e psicoterapeuta esperto proprio di disagio giovanile,
02:39perché lavora ogni giorno praticamente con questi ragazzi.
02:43Buongiorno dottore, ben trovato.
02:46Buongiorno, grazie per avermi invitato.
02:49Grazie a lei per la disponibilità nell'intervenire e nel trattare,
02:52devo dire, un tema così delicato come questo.
02:56Vorrei affrontare tanti temi con lei oggi, le dico la verità,
02:59ma partirei proprio dalla questione degli ichikomori,
03:02perché i numeri alla mano sono praticamente triplicati,
03:05soprattutto nella capitale, da dopo il Covid.
03:10Sì, ed è solo una stima, dobbiamo dire,
03:13perché effettivamente non sempre vengono riconosciuti
03:16quelli che sono i segnali di questo ritiro o isolamento sociale.
03:21Sicuramente è sotto gli occhi di tutti che c'è stato un periodo transitorio
03:26in cui tutti abbiamo dovuto attuare un isolamento sociale per la salute durante il Covid.
03:33Esattamente gli effetti che questa esperienza ha avuto sui nostri giovani,
03:38preadolescenti e adolescenti, e oggi giovani e adulti,
03:42lo stiamo vedendo un po' da quelli che sono i comportamenti
03:45che sono stati messi in atto da loro a livello protettivo.
03:49Cosa intendo per una protezione?
03:52Che quello che è una competenza come l'apprendimento,
03:56diciamo la socializzazione, avviene proprio attraverso un'esperienza pratica.
04:03Quindi nel momento in cui io sono in delle situazioni sociali,
04:08io metto in pratica e riesco a mettere a fuoco
04:12quelle che sono le strategie che ho a disposizione per stare bene
04:17e eventualmente evitare quelle situazioni che mi fanno stare male socialmente.
04:24Cosa succede però?
04:26Che la piazza di socializzazione dei giovani è cambiata
04:31ed è cambiata in modo esponenziale proprio col Covid,
04:35perché a un certo punto i ragazzi andavano a scuola dalla loro cameretta
04:40collegandosi con gli smartphone o con i computer,
04:47insomma quello che avevano a disposizione e come riuscivano.
04:50E anche si ritagliavano degli spazi di socializzazione,
04:54diciamo a fine lezione o in parallelo durante la lezione.
05:00Quindi la realtà virtuale è diventato il luogo, se vogliamo, di socializzazione.
05:08Tant'è che mi è capitato nella pratica privata, ma anche nelle scuole dove lavoro,
05:14di sentire ragazzi che hanno iniziato, in qualche modo avuto e poi chiuso
05:23delle relazioni sentimentali tutte online,
05:26senza mai incontrare in presenza la persona con cui avevano questo rapporto.
05:32Quindi soltanto scambiandosi messaggi, giusto?
05:35Assolutamente, che chiaramente per un boomer come me
05:40mi chiedo tutto quello che è, tutti gli altri sensi,
05:46anche se è un incontro di corporeità tra due persone.
05:50Me lo chiedo anche io dottore, quindi sono boomer anche io.
05:54No, no, nel senso che noi abbiamo beneficiato di una socializzazione tradizionale,
05:59nel senso che si frequentavano luoghi dove c'erano altri giovani,
06:04quindi, che ne so, come mi vestivo era determinato
06:09semplicemente dalle persone nelle mie cerchie come si vestivano
06:13e questo rappresentava, per dire, rispetto ai loro gusti o appartenenze.
06:20Apprendosi invece al mondo dei social,
06:23in qualche modo le influenze sono tante,
06:28a volte non sono i luoghi che frequentiamo, ma sono altri.
06:34Quindi, visto che nell'adolescenza c'è un mandato anche di omologazione,
06:40quindi di fare parte di un gruppo e essere riconosciuto,
06:45quindi è parte del processo di identificazione,
06:49per noi che abbiamo visto l'introduzione dei social come intrattenimento
06:55barra, come si può dire, distrazione dallo stress quotidiano,
07:00quindi una specie di rifugio,
07:02per i ragazzi è diventato, tra virgolette, la realtà che si frequenta.
07:07Cioè, vengono riportati da studenti questa cosa,
07:11ma è vero che mi chiedono magari se è vero,
07:14però la fonte non è più il professore, il genitore,
07:18neanche l'allenatore della squadra ascoltiva.
07:22Praticamente, dottore, le chiedono
07:25è vero quello che c'ha scritto su Google,
07:27è vero quello che c'ha scritto su Facebook, su Instagram, corretto?
07:30Sì, ancora di più in là.
07:34Cioè, è vero che questa cosa che ho sentito su TikTok,
07:38non so con quale fonti è così che funziona,
07:44ma è vero.
07:46Quindi mi viene chiesto una conferma della verità
07:50di quello che viene pubblicato,
07:52come se la parola di chiunque avesse lo stesso valore.
07:56Ora, ai miei tempi ci lamentavamo della televisione
08:00perché dicevano da dei modelli non sempre autentici,
08:05non sempre rispettosi della realtà,
08:08della complessità della vita umana.
08:10Ma adesso ognuno può dirla qualunque
08:12e quindi l'unico metro per dire se una cosa è vera
08:16è il numero di follower,
08:18che siano bot o che siano veramente persone.
08:20È solo quella cifra che dice
08:22questo è una cosa che...
08:24Eh no, perché, dottore, ha un milione di follower,
08:27quindi sicuramente quello che dice è così.
08:30Quindi c'è sicuramente una nuova realtà
08:33che è quella del meta
08:35su cui dobbiamo fare i conti
08:37perché per una generazione che è stata socializzata
08:39senza meta
08:41è una possibilità,
08:44può essere inventata, può essere reale,
08:46può essere intrattenimento,
08:48ci può essere una sceneggiatura
08:50quando una coppia si mette insieme
08:52o si lascia davanti alle telecamere
08:54e via dicendo.
08:56Quindi chi è strutturato la vive in quel modo.
09:00Per chi non ha questo tipo di esperienza personale
09:04e condivisa con i suoi stessi simili,
09:08allora è...
09:10Ah, guarda questo link.
09:12Cosa ne pensi?
09:14Quindi diventa un pochino più...
09:16Dottore, il punto è questo.
09:19Io cerco di immedesimarmi
09:21in un genitore di un adolescente.
09:23Insomma, anche io sono genitore,
09:25però mio figlio è molto piccolo ancora.
09:27Però io immagino di essere genitore di un adolescente.
09:29Come si fa a cercare di far capire
09:32a queste generazioni,
09:34che sono generazioni nate e cresciute
09:36con il cellulare in mano sostanzialmente,
09:38a far capire a questi ragazzi
09:40che la realtà non è quella.
09:42Non gli si possono togliere i cellulari,
09:44perché si farebbe una sorta di violenza.
09:46Allora come si deve comportare un genitore, secondo lei?
09:49Allora, la risposta non è semplice
09:53ed è complessa perché ci sono anche dei vincoli,
09:56se vogliamo, dello stile di vita
09:58che abbiamo costruito in questi tempi.
10:00Quindi non sempre è possibile,
10:03dico delle cose semplici a livello familiare,
10:07non è sempre possibile trovare un tempo,
10:09uno spazio per avere delle comunicazioni
10:13relazionali con i figli,
10:17piuttosto che con gli amici.
10:19Quindi non sempre è facile per i ragazzi
10:22vedere, che ne so,
10:24un'altra famiglia che viene a cena,
10:26i bambini giocano insieme,
10:28c'è qualche bisboccia,
10:30c'è qualche adulto che interviene,
10:32che media, che dà un esempio
10:34di come si gestiscono i conflitti,
10:36che possa dare una modulazione
10:39a queste emozioni.
10:41Cosa succede?
10:43Molto spesso i bambini hanno,
10:45dico bambini perché è già
10:47dalle ultime elementari delle media
10:49hanno in mano aggeggi, account
10:52e profili social.
10:54E quant'altro?
10:56Anche se la legge non lo consente.
10:59E lì siamo noi genitori
11:01che non abbiamo sorvegliato,
11:03abbiamo lasciato le chiavi della macchina
11:05accessibili e quindi
11:08se il bambino va a mettere in moto
11:10la macchina e fa un danno,
11:12non è colpa del bambino ma del genitore
11:14che ha lasciato le chiavi
11:16a disposizione.
11:18In questo caso
11:20il rischio è proprio
11:22che noi non conosciamo come esperienza,
11:25non abbiamo un'esperienza pratica
11:27di quelli che sono
11:29tra virgolette i rischi
11:31del mondo social.
11:33Cosa succede?
11:35I ragazzi,
11:37queste sono teorie un po' vecchie ma
11:39l'abilità sociale
11:41viene appresa
11:43attraverso la socializzazione
11:45e secondo Bandura
11:47le conoscenze che acquisiamo,
11:49gli appeggiamenti e anche un po'
11:51come interagire con gli altri
11:53lo impariamo modellando
11:55e quindi
11:57prendendo ad esempio altre persone.
11:59Ora, se l'esempio è il genitore
12:01è abbastanza facile per le agenzie
12:03di socializzazione
12:05che sono la scuola, la famiglia,
12:07le istituzioni, capire
12:09dove supportare
12:11e dove aiutare
12:13per migliorare
12:15quello che è il vissuto
12:17individuale ma anche
12:19di tutti i componenti della famiglia.
12:21Ma se le fonti sono sconosciute
12:23cioè se non è il prof in classe
12:25ma è l'ultimo
12:27come dire
12:29ragazzo che posta
12:31o l'influencer che ha
12:33un milione di follower
12:35penso anche un milione di euro
12:37di questi tempi.
12:39Dottore mi scusi se la interrompo ma devo
12:41mandare tassativamente la pubblicità prima che ci sfumino.
12:43Le chiedo di restare in nostra
12:45compagnia e riprendiamo questo discorso
12:47delicatissimo tra qualche istante
12:49al termine della pausa pubblicitaria.
12:51Restate qua.
12:53Bentornati a Non Solo Roma
12:55questa puntata di oggi
12:57si è aperta parlando di
12:59disagio giovanile. Chi ci segue forse
13:01ricorderà che la settimana scorsa abbiamo
13:03parlato di CDA, i comportamenti
13:05da disturbo alimentare che è
13:07un'altra delle problematiche
13:09che diciamo compongono
13:11un po' questa scacchiera
13:13ricchissima di problemi che stanno affrontando
13:15i nostri ragazzi di oggi.
13:17Questa puntata si è iniziata
13:19con un'affermazione di cui mi
13:21prendo pienamente la responsabilità.
13:23Noi genitori, noi adulti,
13:25noi società, noi strutture,
13:27scuole, sanità e quant'altro
13:29abbiamo probabilmente fallito perché
13:31non riusciamo davvero ad intercettare
13:33questo disagio giovanile o forse lo
13:35sottovalutiamo o forse pensiamo
13:37che sia soltanto una fase ma
13:39in realtà i disagi aumentano
13:41e non si tratta soltanto
13:43di disturbi alimentari, insomma
13:45basterebbe accendere la tv ogni giorno
13:47anche per sentire cosa raccontiamo
13:49noi media, no? Parliamo di bullismo,
13:51parliamo di violenza, vi parliamo
13:53anche dei cosiddetti
13:55ikikomori, un termine
13:57giapponese che indica letteralmente
13:59il giovane che stacca qualsiasi
14:01contatto con la società esterna
14:03e si chiude in casa, quindi
14:05smettendo di socializzare anche con
14:07l'esterno e vivendo soltanto sulla
14:09piattaforma web, no?
14:11Soltanto su internet
14:13in sostanza. Da dopo il covid sono
14:15praticamente triplicati i casi
14:17anche e soprattutto a Roma
14:19e ne stiamo parlando con l'esperto di oggi
14:21il dottor John Scupelli
14:23psicologo e psicoterapeuta che si occupa
14:25da sempre appunto proprio di
14:27aiutare questi ragazzi giovani con
14:29la sua professione. Intanto grazie
14:31dottore per essere ancora in nostra compagnia
14:33e le ridò immediatamente la parola perché
14:35parlavamo di modelli, no? Se non vado errando
14:37Esatto, esatto
14:39Quindi
14:41una volta diciamo un po'
14:43inquadrato quelli che sono
14:45i segnali, no? Quindi uno stile
14:47di vita incentrato solo a casa
14:49piuttosto che una
14:51riluttanza ad uscire dove
14:53mi possono riconoscere
14:55e quindi una fatica
14:57ad andare a scuola o sul
14:59lavoro per i giovani lavoratori
15:01e che questa situazione
15:03abbia una durata nel tempo
15:05non è che uno sta
15:07in casa qualche giorno
15:09ma che sono sei mesi che c'è
15:11questo ritiro, è importante
15:13da una parte capire
15:15insieme, e il discorso è molto
15:17complesso, non penso di finire di
15:19sorrirlo oggi, ma quali sono
15:21i modelli che vogliamo dare ai giovani
15:23quindi a me capita nelle due scuole
15:25medie dove lavoro che mi viene
15:27richiesto ogni tanto di poter
15:29entrare in classe e dare
15:31degli esempi positivi, quindi io
15:33da una parte è importante che ci
15:35sia una sensibilizzazione
15:37su ciò che non funziona
15:39quindi l'esclusione
15:41piuttosto che creare
15:43un gruppo Whatsapp escludendo
15:45alcuni membri o facendo
15:47sondaggi su chi può stare dentro
15:49chi può stare fuori, insomma questi
15:51aspetti che sono già di per sé
15:53psicologicamente
15:55provanti perché
15:57il bambino o il ragazzino
15:59non ha potere di poter
16:01non è un'elezione
16:03o qualcosa del genere
16:05sono i compagni di classe che hanno deciso
16:07di prenderlo di mira e esistono
16:09leggi e interventi, però non sempre
16:11i genitori sono pronti a cogliere
16:13la sofferenza emotiva
16:15che può derivare da un semplice
16:17sondaggio fatto su un gruppo
16:19Whatsapp per dirne
16:21una, quindi
16:23la parte importante
16:25è dare dei modelli positivi
16:27ai ragazzi, cioè cosa vuol dire fare squadra
16:29cosa vuol dire l'inclusione
16:31cosa vuol dire
16:33stare insieme in un
16:35modo dove ci si sostiene
16:37a vicenda
16:39mi viene in mente, essendo
16:41chiaramente di un'altra generazione che un tempo
16:43c'erano dei ritrovi che potevano anche
16:45essere il muretto, la panchina
16:47qualsiasi spazio dove i giovani
16:49si trovavano e si confrontavano
16:51con le loro fatiche che fossero
16:53con i genitori
16:55con i pari, quindi
16:57i ragazzi della loro stessa età
16:59con i dubbi sul futuro
17:01le incertezze
17:03e quel luogo era comunque un luogo
17:05abbastanza protetto, perché ci si vedeva
17:07in faccia, eravamo quelli
17:09e se qualcuno, tra virgolette, andava a farla spia
17:11si arrivava facilmente a capire
17:13chi è che aveva rotto
17:15il
17:17il patto
17:19esatto
17:21e quello è importante
17:23perché è proprio
17:25quelle amicizie
17:27dove uno impara a fidarsi
17:29dell'altro, ad affidarsi
17:31a condividere le proprie
17:33fragilità
17:35ed è proprio lì che si costruiscono
17:37le basi
17:39dell'amicizia che ci aiutano
17:41poi in quelle che saranno
17:43le sfide della vita
17:45ecco, io devo dire che, dottore, lei ha toccato
17:47un altro dei temi che volevo
17:49affrontare con lei, lei ha parlato
17:51del fatto che magari sui gruppi di Whatsapp
17:53addirittura si creano questi sondaggi
17:55per capire chi inserire nel gruppo
17:57o meno, escludere una persona
17:59eccetera eccetera
18:01ora, il web è diventato anche un contenitore
18:03ideale per il bullismo
18:05è vero, dottore, anche perché
18:07una volta, insomma, voglio dire, i bulli ci sono
18:09sempre stati, no? Inutile che ci giriamo
18:11intorno, però adesso è diverso
18:13perché rimane una traccia su internet
18:15e forse è peggio per questi ragazzi
18:17no?
18:19Assolutamente, però è sempre
18:21prima quando
18:23ha aperto
18:25la trasmissione e ha detto
18:27noi che modello stiamo facendo
18:29e stiamo andando bene o male
18:31allora, alcune
18:33realtà, come quella
18:35del, che ne so, far votare
18:37al pubblico chi rimane dentro
18:39e chi è fuori, sono parti
18:41dei palisesti che vediamo
18:43tutte le sere, cioè
18:45per una questione
18:47di audience, si chiede alla gente, tra virgolette
18:49di tenere dentro una persona
18:51o tenerla fuori
18:53per ragioni del tutto opinabili
18:55non è che tengono dentro quello che fa meglio da mangiare
18:57o che cucina meglio
18:59o che sa essere un riferimento emotivo
19:01per chi è in crisi
19:03di solito i parametri
19:05sono ben altri
19:07però è come dire che
19:09la performance, cioè
19:11addirittura i legami
19:13e le emozioni
19:15sono diventati un aspetto
19:17performante, sul quale possiamo votare
19:19e dire ci va bene o non ci va bene
19:21i ragazzi imparano subito
19:23a imitare quello che noi facciamo
19:25nel bene e nel male
19:27quindi sembra legittimato
19:29il fatto di dire, quel compagno di classe
19:31è antipatico
19:33non lo mettiamo nel gruppo
19:35già se faccio una chat di classe
19:37ed escludo qualcuno
19:39ho già effettuato un'esclusione
19:41assolutamente sì
19:43l'obiezione dei bambini può essere
19:45ma è un gruppo whatsapp, sì, ma la sofferenza
19:47dell'escluso è reale
19:49quel bambino sta male ad essere escluso
19:51si rimane veramente male
19:53le emozioni sono vere, cioè il vissuto
19:55di esclusione è vero
19:57e quindi la sorveglianza
19:59che chiediamo ai genitori
20:01è quella di se ho dato in mano
20:03il cellulare a mio figlio
20:05allora è mia responsabilità controllare che cosa
20:07ci combina, cosa sta scrivendo
20:09con chi
20:11e perché
20:13se il ragazzo poi
20:15dice stai violando la mia privacy
20:17perché anche lì si apre secondo me
20:19insomma
20:21uno spiraglio negativo
20:23ok faccio un esempio
20:25della cameretta del ragazzo
20:27io mettiamo che
20:29ho un adolescente e un adolescente
20:31che o si chiude in bagno
20:33o si chiude in cameretta
20:35io come genitore cosa faccio
20:37se sento dei rumori che non mi
20:39convincono, rimango fuori e dico
20:41vado a bussare
20:43andrò a cercare di capire
20:45se sta bene, almeno la sicurezza
20:47sta bene, è tutto a posto
20:49poi può essere
20:51sta facendo qualcosa che
20:53lo o la farà stare meglio anche
20:55in futuro o sta facendo delle cose
20:57che secondo il mio
20:59il mio vissuto
21:01potrebbero creare
21:03dei problemi e quindi
21:05cogliere l'occasione per aprire un dialogo
21:07non per dare dei vincoli
21:09però per far ragionare
21:11il giovane a
21:13ma secondo te questa cosa qua
21:15tra 5 anni quando tu ci ripenserai
21:17ti farà piacere
21:19pensare che c'era questa cosa qui
21:21che stavi facendo piuttosto no
21:23che può andare dalle cose più piccole
21:25come l'aumento di
21:27che ne so
21:29di sigarette elettroniche piuttosto che
21:31le varie dipendenze
21:33che possono essere sul gioco o altro
21:35l'apprendimento
21:37per imitazione
21:39diciamo che si da una parte
21:41noi possiamo anche
21:43come dire attribuire esternamente
21:45ad alcune
21:47alcune voci sui social
21:49però ci siamo dentro anche noi
21:51in quei social
21:53nel senso che noi pubblichiamo le nostre cose
21:55e magari diamo il nostro esempio
21:57su quanto
21:59su che voce critica o
22:01che ragionamenti facciamo su quello che viene detto
22:03che perché
22:05ogni situazione può essere oggetto
22:07a una conversazione
22:09se la conversazione non diventa
22:11una chiusura
22:13ti dico quello che è vero e non è vero
22:15perché questo allontanerà
22:17i ragazzi in questa fase
22:19che stanno già mettendo un po'
22:21come si può dire
22:23sotto
22:25sotto osservazione
22:27i modelli che i genitori rappresentano
22:29quindi dottore lei ci consiglia
22:31in un certo senso di non
22:33diciamo stabilire dei confini ma
22:35insegnare a questi ragazzi ad aprire
22:37lo sguardo in maniera un po'
22:39trasversale, forse così dovremmo fare
22:41i confini
22:43li dobbiamo mettere perché siamo noi i genitori
22:45è il nostro ruolo, siamo noi
22:47che chiudiamo la porta di casa
22:49siamo noi che chiudiamo la porta di casa
22:51però se il ragazzo è sgaiato là fuori
22:53per andare a ballare con gli amici
22:55siamo noi che dobbiamo poi
22:57spiegare qual era il pericolo di questa
22:59cosa, qual è la mia responsabilità
23:01come genitore
23:03qual è stata la rottura
23:05del patto di fiducia che avevamo
23:07cioè perché ha sentito
23:09di non potermi chiedere questa cosa
23:11e ha dovuto farla di nascosto
23:13cioè l'apertura
23:15che chiediamo è quella di
23:17cercare di condividere quali che sono
23:19gli obiettivi, ok hai bisogno
23:21del cellulare va bene però io
23:23ogni tanto devo vedere con chi stai parlando
23:25perché se per esempio non è una persona
23:27che conosce in carne ed ossa
23:29dobbiamo capire se questa persona esiste
23:31personalmente oppure no
23:33con chi hai fatto amicizia
23:35non mi interessa chi gioca a Fortnite con un tuo amico
23:37ma chi è questa persona
23:39è uno che fa la seconda media
23:41o ha 50 anni come me
23:43e gioca con i ragazzini
23:45delle medie, cioè un minimo
23:47di tutela, della sicurezza
23:49anche per capire che cosa
23:51a che cosa stiamo esponendo
23:53i nostri ragazzi va fatto e questo è un compito
23:55dei genitori
23:57non sono stati i ragazzi a chiedere
23:59di nascere, siamo stati noi a metterli al mondo
24:01questo è verissimo
24:03questo è verissimo
24:05dottore ce ne dimentichiamo sempre
24:07un po' noi genitori
24:09usiamo anche quella frase un po' tossica
24:11secondo me con tutto quello che ho fatto per te
24:13ma questi ragazzi ricordiamocelo
24:15bene che non ce l'hanno chiesto
24:17dovremmo farlo noi perché è nostro
24:19compito appunto crescerli, metterli al
24:21mondo in un determinato modo
24:23e anche la nostra
24:25scusi ma dicevo
24:27è anche la nostra opportunità
24:29non è solo il compito
24:31è anche la nostra opportunità
24:33di costruire un accordo
24:35assolutamente
24:37grazie davvero dottore è stato un
24:39piacere e torneremo a disturbarla
24:41per trattare i temi che riguardano
24:43i ragazzi giovani sperando
24:45di aver aperto
24:47un buon pensiero
24:49anche per chi ci sta ascoltando
24:51grazie davvero
24:53grazie a voi per avermi invitato
24:55a presto dottore arrivederci
24:59non solo Roma
25:01le notizie dalla regione con Elisa Mariani