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Milena Anfosso, ricercatrice italiana all’Università di Harvard, ci racconta quanto sia difficile essere donna in un panorama dominato da uomini.

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Trascrizione
00:00Ciao a tutti, sono qui con Milena Anfosso, che è una giovane ricercatrice di Harvard,
00:18quindi insomma Harvard, ci siamo capiti.
00:21Allora, intanto ciao Milena, come stai e come stai vivendo questo periodo a Los Angeles?
00:26Com'è la situazione, come stai?
00:29Sì, allora, sto bene, per fortuna qui a Los Angeles, tra l'altro sì, sono a Los Angeles
00:35perché vivo a Los Angeles anche se lavoro per Harvard, perché appunto siamo tutti in
00:39smart working, quindi non c'è nessuno sul campus, il campus è chiuso, quindi siamo
00:43tutti dispersi e sto bene, perché comunque qua fa caldo, insomma abbiamo da poco un pochino
00:52allentato le ristrettezze delle misure, quindi diciamo che le cose vanno un pochino meglio.
01:00Allora, arriviamo insomma subito al sodo su quello che fai, allora tu sei una ricercatrice,
01:07qui in Italia quando dici che sei un ricercatore ti guardano storto, comunque non capiscono bene,
01:14no? Perché io con te ho già avuto il piacere e l'onore, insomma, di discutere e tu mi hai anche
01:20un po' spiegato com'è la situazione in Italia. Allora, come hai cominciato ad affacciarti alla
01:25ricerca e se puoi spiegare quello che fai magari a chi non lo sa. Allora, io sono quindi quello
01:34che si chiama a fellow researcher, quindi sono affiliata all'Università di Harvard e quindi
01:41l'Università di Harvard mi finanzia per portare avanti un progetto di interesse scientifico.
01:48Il mio ambito di ricerca è la linguistica greca in particolare e più specificamente il greco antico
01:56in rapporto con altre lingue antiche, quindi in particolare il frigio, il licio e il lidio,
02:02che erano tutte lingue parlate in Asia minore, quindi in Turchia, diciamo tra il nono secolo
02:11avanti Cristo e il terzo secolo dopo Cristo, diciamo. Quindi è un'era di specialità molto
02:18particolare e niente, ho cominciato ad affascinarmi dalla linguistica storica in realtà fin da piccola
02:28perché appunto ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente molto aperto e plurilingue,
02:37quindi mia mamma era a Svizzera, quindi parlavo in francese con lei, mio papà italiano,
02:45quindi parlavo in italiano con lui e poi mia nonna era di un paesino piccolo piccolo in Calabria e
02:56aveva un dialetto molto particolare pieno di greciismi e quindi questa cosa...
03:02Tu già sapevi che erano greciismi, cioè non ci sarei mai arrivata...
03:05No, perché appunto la cosa, quando uno è sempre esposto a tante lingue e ha questa,
03:13cioè ha forse anche un'inclinazione mia, nel senso ero proprio io formatata così,
03:18che sentivo qualcosa e dicevo questa parola assomiglia a quest'altra, magari deriva da
03:24questo o da quello, quindi ho sempre avuto, insomma, quando poi mi hanno detto che queste
03:28parole derivavano dal greco perché suonavano strane, tipo, non lo so, la tartaruga si dice
03:35chialona e quindi per me era wow, perché si dirà mai così se in italiano è tartaruga,
03:41però in greco si diceva proprio chialoni, quindi ecco, era semplicemente per quel motivo lì e
03:46quindi fin da piccolissima, tipo otto anni, mi è venuta questa cosa per cui io dovevo imparare un
03:53sacco sulla lingua e sulle lingue antiche in particolare, quindi questo è un po' secondo me
03:58una vocazione che ho sempre avuto e poi chiaramente l'ho portata avanti con gli anni,
04:03senza sapere dove me l'avrei portata, perché se mi avessi chiesto quando avevo cominciato a
04:09studiare lettere antiche cosa farai tra dieci anni, e soprattutto avresti mai pensato che
04:17saresti arrivata a fare la ricercatrice per Harvard, ma chi me se n***a, proprio no, cioè non l'avrei
04:26mai detto, però appunto lavorando duro e poi cercando di, come forse ho già detto nell'intervista
04:32precedente, cercando di avanzare poco per volta, come andare avanti in un'autostrada di notte,
04:38tu non hai tutta la vista di quello che c'è davanti a te, ma riesci poco per volta con i
04:45tuoi fari a vedere quello che c'è pezzettino per pezzettino e questo fa sì che sei partito, che ne so,
04:51da Los Angeles, ma nel frattempo sei arrivato a Chicago per dire, no? Ecco, quindi questo...
04:59Certo, capisci insomma, non capisci nel mentre, forse capisci dopo, capisci quando sei già
05:07tra virgolette realizzato, cioè secondo me è molto difficile anche alla mia età capire, anche se
05:14magari raggiungi dei risultati, secondo me è difficile capire chi sei, cosa fai, secondo me lo capisci dopo,
05:19quando raggiungi un certo livello ti guardi dietro e dici, ok, sono arrivato qui, ha senso quello che ho fatto prima, però prima non lo capisci.
05:27La costruzione di una narrativa, diciamo, che si porta avanti nel tempo e che di sicuro, quando uno è molto giovane,
05:36quando cominci, che ne so, gli studi o che non hai veramente idea di quello che ti porterà, no?
05:44Per questo io dico sempre che la cosa fondamentale è veramente cercare di guardarsi dentro, di capire quello che piace,
05:50perché se uno capisce veramente qual è la cosa che gli piace di più, sicuramente questo farà sì che fare tutti questi chilometri, no, tra virgolette, di notte
06:00sarà più facile e porterà veramente a una realizzazione. Ciascuno la sua, però il fatto di fare almeno qualcosa che ti piace è una garanzia in qualche modo.
06:10Se non mi è successo, almeno del fatto che non ti sentirai così perso, saprai che quella è la tua stellina che ti guida, ecco.
06:19Allora, tu sei nella ricerca, sappiamo che fare il ricercatore non è facile, perché insomma è un lavoro pesante, è un lavoro che serve tanta concentrazione,
06:35quindi non è una cosa per tutti. Cosa vuol dire lavorare nel mondo della ricerca oggi?
06:40Ma allora, innanzitutto è un mondo che è andato, diciamo, secondo me ci sarà sempre, d'ora in poi, un pre-covid e un dopo-covid, perché nel senso ormai le cose sono cambiate tanto,
06:55sono cambiate talmente tanto in quest'ultimo anno che è difficile pensare di poter portare avanti le cose come erano prima.
07:06Nel mio caso in particolare, diciamo che sono stata fortunata, perché appunto lavorando per Harvard, anche se siamo appunto tutti in smart working,
07:19almeno ho accesso alla biblioteca online, ho un servizio di scannerizzazione che mi invia direttamente sulla mia mail i libri di cui ho bisogno,
07:31è chiaro che con tutte le risorse informatiche che abbiamo oggi, anche se uno non è fisicamente sul posto, si è facilitati, perché si riesce comunque a lavorare.
07:42Fare ricercatore vuol dire che devi avere immagazzinato tutto il possibile su un certo argomento al punto tale che sei in grado di trovare nuovi sviluppi e di portare un nuovo contributo,
07:57quindi come dici tu non è per tutti, perché implica sia aver studiato tanto e quindi aver appunto immagazzinato le competenze necessarie per diventare un esperto del tuo settore, del tuo ambito,
08:10e poi anche questa diciamo lampadina che ti si accende, delle connessioni che ti permettono di portare avanti dei contributi nuovi.
08:21Purtroppo ci sono ormai delle restrizioni, i posti sono sempre meno, tutto è estremamente competitivo, quindi non è facile, non è facile primo appunto per i sacrifici che questo comporta,
08:38e secondo perché ci sono tanti posti e quindi se arriva a dei livelli di competitività tali per cui alla fine è quasi come se tirassero a sorte, ad esempio uno degli ultimi progetti,
08:48non io personalmente ho partecipato ma una mia collega, erano 1189 partecipanti per un solo posto, 1189, arrivati a questo punto ti dici come fate a scegliere una volta che è stata effettuata la prima scrematura,
09:07non lo so, tireranno a sorte, non lo so, quindi quando uno arriva a questi livelli purtroppo bisogna rendersi conto che la prospettiva del rifiuto c'è e bisogna tenerla in conto e non per questo pensare di valere di meno,
09:23essere meno bravi o meno competenti, però purtroppo i tempi sono quelli che sono, ecco, questa è un po' la situazione oggi.
09:32Allora, appunto prendo questo spunto perché comunque era una tematica che volevo affrontare, il Covid comunque ormai è una nostra realtà, l'hai detto, quindi per quanto terribile o orrenda sia dobbiamo affrontarla,
09:46come pensi, tu mi hai già raccontato abbastanza, ma come pensi che cambierà anche il mondo della ricerca, si spera per un post Covid che prima o poi arriverà?
09:58Ad esempio partecipare a conferenze internazionali che prima magari potevano essere riservati solo ad alcuni, a gente o che aveva una borsa o dei mezzi propri per poter, che ne so, spostarsi dall'Italia alla Danimarca, ad esempio, o in qualunque posto queste conferenze venissero fatte,
10:15quindi il fatto che adesso una volta non era possibile non essere presente di persona per presentare un articolo o un poster o qualunque cosa, adesso invece con questa situazione secondo me si arriverà ad una soluzione ibrida, il che è positivo perché permetterà magari a persone che sono capaci che però magari non hanno i mezzi per andare a presentare la propria ricerca altrove,
10:40quindi che hanno magari, non hanno la possibilità di spostarsi per X motivi, di poterlo fare da casa, quindi come stiamo facendo adesso, in teleconferenza eccetera, quindi questo secondo me arrivarà a questa soluzione ibrida tra in presenza e virtualità, secondo me è una cosa positiva che ci stiamo portando avanti.
10:59Purtroppo, dal punto di vista negativo, proprio per il fatto che c'è sempre meno bisogno di presenza, in qualche modo questo implica che c'è una riduzione dei posti disponibili, credo, questo sarà comunque un'altra cosa negativa che bisognerà tenere in conto, da qui poi bisognerà pensare magari a modelli alternativi, sia di finanziamento che di, appunto, di anche organizzazione delle classi per esempio,
11:29nelle varie università o comunque, secondo me bisognerà ripensare, ma non solo nell'università, secondo me dappertutto, secondo me in tutti i settori, dopo una cosa così che cambia, tra virgolette, anche le sorti un po' di quello che sarà il futuro, perché così è, secondo me ci sarà da ripensare tutto, non solo, secondo me proprio ci sarà da ripensare tutto.
11:57Chiaro, chiaro, io che ovviamente ti parlo dal mio punto di vista perché è quello che faccio, quindi ti so dire quello che io vedo personalmente, però come dici tu, in tutto non sarà necessario ripensare, sì.
12:10Purtroppo, purtroppo o per fortuna, non lo so, dipende secondo me dai punti di vista.
12:16Perché da ogni crisi poi nascono dei fiori, nel senso che...
12:19Ah, quello è vero, quello è vero.
12:21Anche tra le crisi, per fortuna, noi siamo resilienti e quindi siamo in grado di trovare delle soluzioni creative che permettono di andare avanti e di fare progressi, quindi come sempre c'è sempre un lato della medaglia, una croce e una, come si dice, testa, come in tutto.
12:40Ma poi chi studia comunque, chi ha comunque una cultura di tipo classico come te, insomma, anche la storia ci dice questo, perché comunque anche nella storia ci sono state le situazioni simili, se non peggiori.
12:51Ovviamente tutto va in proporzione all'epoca, perché è chiaro che nel 2021 è tutto diverso, però se tu guardi in prospettiva, nel passato ci sono state le situazioni simili, che alla fine non ti dico che ne sono uscite i migliori, però le più grandi forse invenzioni sono state dopo queste tragedie qua.
13:08Adesso affrontiamo il discorso donne, in quanto questa intervista uscirà l'8 di marzo, che è il giorno della festa della donna, e io ti volevo chiedere intanto, generale, ti faccio capire, comunque sei una persona di cultura, quindi intanto generale come vedi tu la situazione della parità di genere nei paesi occidentali, poi chiaramente ogni paese ha la propria situazione, non siamo tutti sullo stesso livello, quindi questo.
13:33Poi la seconda parte della domanda invece, nel mondo della ricerca, come siete al punto di parità di genere? Venite pagati in questa maniera? C'è comunque un pay gap?
13:48Diciamo che sì, per quanto riguarda l'Italia siamo ancora molto lontani dalla parità di genere, infatti io ho sempre visto questa cosa come un nostro grande difetto su cui è necessario lavorare,
14:08perché c'è ancora un certo patriarcalismo nella nostra cultura dominante, e questo fa sì che ci sia una sorta di gerarchia di genere, in certi casi, e quindi questa cosa non è soltanto negli uomini ma anche nelle donne,
14:36quindi sarebbe necessario non soltanto educare gli uomini, ma anche le donne stesse a rendersi conto delle loro potenzialità e del fatto che possono e hanno diritto ad avere lo stesso trattamento, lo stesso stipendio e le pari opportunità che vengono date.
14:58Dal punto di vista degli stipendi purtroppo siamo ancora lontani dalla parità, purtroppo le donne continuano ad essere in numero inferiore in posizioni dominanti,
15:14e il che implica che ci siano delle conseguenze anche dal punto di vista di questa sorta di gerarchia che continua in qualche modo ad essere inculcata nella testa delle persone, e poi anche dei limiti veri e propri perché spesso e volentieri le donne si vedono rifiutate proprio di ruoli importanti perché sono donne,
15:37perché magari vogliono diventare mamme, magari vogliono quindi avere una famiglia, sposarsi, è un diritto di tutti, però purtroppo questo è ancora un freno.
15:46Poi per quanto riguarda una differenza magari tra l'Europa e gli Stati Uniti che ho potuto vedere, è che qui negli Stati Uniti per quanto, non ovunque ovviamente, perché ovviamente ci sono grandi differenze all'interno perché ci sono degli Stati e degli Stati, cioè la California dove io vivo non è gli Stati Uniti d'America.
16:16Ma anche in Italia ci sono magari zone diverse dal resto.
16:21Esatto, però ad esempio una delle cose che ho constatato che per me è stato un motivo di grande liberazione, anzi due, sono queste.
16:30Allora la prima cosa è che in abito accademico a me è successo diverse volte, ne ho anche parlato in altre interviste, di essere stata discriminata per il mio aspetto fisico.
16:41Sai perché, sei bellissima, sei una bellissima ragazza.
16:45Grazie, però magari tipo quando ero più giovane, quando ero piccola, ero molto creativa, quindi mi piaceva giocare con il colore dei capelli e quindi quando avevo cominciato gli studi, ad esempio, avevo i capelli platino e quindi non ero stata presa sul serio dai miei docenti, interlocutori, uomini e questo mi aveva ferito molto perché sentirsi dire, una ragazzetta con i capelli platino le avrei dato 21 e 22, invece mi vedo costretto a darle la lode,
17:14non è bello, è umiliante ed è totalmente fuori luogo.
17:18Qui negli Stati Uniti, io quando cominciai a lavorare per UCLA, perché appunto non ho cominciato con Harvard, ma qui all'Università della California, io avevo i capelli rosa, non mi sono mai sentita discriminata perché in quel periodo mi sentivo di farmi i capelli di quel colore lì, mai.
17:36Non è mai passato lontanamente nella testa di nessuno di pensare di prendermi meno sul serio, in quanto ricercatrice, perché in quel momento avevo deciso di avere i capelli rosa e quindi questo per me è stato un motivo di grande liberazione.
17:50Il secondo motivo di liberazione era stato che finalmente non ero stata vittima di questo famoso catcalling, cioè il fatto che le donne, specialmente nei paesi mediterranei, vengono continuamente molestate nelle strade.
18:04Ora, in Italia non è nemmeno considerato reato, perché? Perché c'è questa mentalità in cui dire a fare dei gestiosceni o dei fischi o dei commenti totalmente inopportuni viene vista anche a livello del gruppo di uomini come qualcosa che rende, non so, che in qualche modo distribuisce la responsabilità del peso di quest'azione sul gruppo, che quindi non si sentono responsabili e anche la vittima, poverina,
18:33invece di essere solidari con lei, ma era solo uno scherzo, no? C'è ancora questa normalizzazione di un comportamento che non è opportuno, non è bello, non è corretto e negli Stati Uniti non ho avuto questo momento, ma qui in California, a Los Angeles, a me non è mai successo, potevo sempre uscire come diavolo volessi.
18:51No, ti fanno i complimenti, ti fanno i complimenti per la strada, io quando sono stata in California mi facevano i complimenti per la strada, è vero?
18:59Sono comunque, che ne so, ah, mi piacciono le tue scarpe, ma non è mai una cosa volgare o una cosa cattiva o una cosa che, non c'è mai questa, diciamo, questo peso sessuale, diciamo, nelle insinuazioni e nelle parole, che invece purtroppo da noi c'è ancora e la cosa triste è che non è nemmeno considerato a livello di molestia
19:27e quindi questa è una cosa ancora molto triste.
19:29In realtà, io credo che uno dei compiti, comunque, degli intellettuali, soprattutto degli intellettuali donne, è sensibilizzare il pubblico, perché se non siamo noi i primi a mettere in testa alle persone che questa cosa è sbagliato, sia perché gli uomini si rendano conto che magari è un comportamento inopportuno
19:50e le donne perché si rendono conto che lo è e che quindi non devono minimizzare se si sentono ferite, se si sentono umiliate, eccetera, o da qualunque cosa, è il nostro compito farlo.
20:02Poi purtroppo, visto che ci sono stati comportamenti anche da parte di illustri colleghi italiani che hanno fatto delle uscite poco carine nei confronti di una politica italiana recentemente e sono rimasta scioccata da un comportamento del genere e me ne distorcio ampiamente,
20:18però purtroppo, vabbè, questo è un po' il livello contro cui dobbiamo combattere.
20:23Senti, ti volevo domandare una cosa riguardo di questo, tu sei una persona che è arrivata a un punto della sua vita che comunque ha anche un ruolo sociale, perché comunque ce l'hai, no?
20:35Le persone comunque look up to you, no? Per tanti motivi, te lo dico in inglese, no?
20:39Perché sei una persona che, insomma, ha fatto, no? Perché sei anche giovane, sicuramente, hai anche ancora prospettiva di fare, per carità, però, insomma, hai fatto.
20:48Quindi ti volevo dire, in quanto donna, secondo te, dovremmo essere, allora io non voglio dire la solita banalità, dovremmo essere più solidali, ok, questo lo sappiamo, però secondo te c'è veramente rispetto tra donne?
21:02Perché secondo me no, secondo me non c'è in molte situazioni e secondo me in una giornata della donna è anche bello riflettere sul fatto che ci vuole anche rispetto tra donne, ma non solidarietà,
21:15perché solidarietà sembra già una cosa che sei una minoranza, solidarietà, no? Cioè, ci vuole rispetto, no? Rispetto.
21:22Sì, sono assolutamente d'accordo con te. Diciamo che mi sono interrogata spesso e volentieri su questa cosa, no?
21:31Perché comunque sono stata ferita anche molto spesso da colleghe, donne, persone dalle quali io mi aspettavo magari, che ne so, appoggio in certe situazioni o comunque un certo tipo di, come posso dirti, complicità o anche solo essere più avvicinata.
21:55Ma rispetto, secondo me.
21:56Ma anche se ho proprio la capacità di comprendere magari una certa situazione per via della sensibilità o degli aspetti comunque da un'altra donna, magari questo non mi è successo proprio in quanto ricercatrice.
22:06Quindi io mi sono interrogata spesso su questo e non solo, anche magari su cose anche più futili, tra virgolette, come per esempio l'aspetto fisico. Ho provato a cercare di capire perché bisogna essere così gelosi degli altri o gelose delle altre.
22:26Anche perché ci sarà sempre qualcuno più bello di te, maschio o femmina che tu sia, ci sarà sempre qualcuno più figo, qualcuno più intelligente.
22:34E quindi ecco, mi sono interrogata spesso e boh, la biologia ci dice che in passato era un problema digitale per trovare l'uomo più in grado di proteggerle, l'uomo più virile.
22:54E quindi boh, deriva dal nostro cervello rettiliano, per cui si vede un rivale. Però io credo che arrivati nel 2021 il cervello rettiliano dovremmo educarlo e metterlo un attimo da parte.
23:06Perché altrimenti ci mettiamo noi allo stesso livello dei tizi che in mezzo alla strada ti fanno incomincio.
23:13È la stessa cosa, è la stessa cosa.
23:15E quindi dal momento che è la stessa identica cosa, anche noi donne stesse dovremmo cercare di, diciamo che credo che questo nasca anche da una certa insicurezza,
23:26dovremmo pensare di non metterci in comparazione con gli altri, ma valorizzare per quanto più possibile quello che noi siamo.
23:38Ovviamente questo tenendo in conto il fatto che abbiamo tutti delle cose positive da valorizzare e tutte delle cose negative da migliorare.
23:48E in questo modo se riusciamo ad avere questo atteggiamento costruttivo, in primo luogo nei confronti di noi stessi, saremmo in grado di farlo anche nei confronti degli altri.
23:56Perché spesso e volentieri tante cose nascono proprio per insicurezze, per frustrazione, per questo, ecco.
24:02Ma poi ti aggiungo una cosa, non volevo bloccarti, ti aggiungo una cosa, che una cosa che io ho constatato, personalmente, è che io simpatizzo tantissimo con le donne che sono meglio di me.
24:14Ma che io proprio ritengo meglio di me.
24:16E tutte le mie amiche sono intelligentissime, cioè le mie migliori amiche sono molto più intelligenti di me, secondo me, ma sono molto più brave di me.
24:25Fanno cose che io non sarei mai capace di fare e mi va bene così.
24:29Perché io non voglio circondarmi di persone che sono peggio di me, perché se io sto con persone mediocre non mi miglioro, no?
24:38E anzi, a maggior ragione, perché io mi ritengo femminista e non in senso estremista, ma in senso normale, credo che sia giusto anche circondarci di donne anche più brave di noi, no?
24:49Chiaro, no, assolutamente.
24:51Nel senso, in ogni caso, come posso dirti, lo scambio porta sempre a qualcosa di positivo.
25:02E ti dico, ci sono tantissime mie colleghe che io ammiro tantissimo, con le quali alcune volte discuto e mi dico, accidenti, dove l'hai imparata questa cosa?
25:17Ma nemmeno se io studio 42 anni imparerò quella cosa lì.
25:21E però questo, nel senso, finisce lì, la dico, porca miseria, che grande, top, adoro, e la immagazzino, così l'ho anche imparata una cosa in più.
25:32E però non è che io voglio togliere qualcosa da lei, è un arricchimento, insomma, no?
25:37Un arricchimento sempre mutuo, ed è su questo, secondo me, che si basa il rapporto umano vero e proprio, no?
25:45Un rapporto di scambio in cui, attraverso l'incontro, ciascuno apportando il suo, si riesce ad avere, in qualche modo, un miglioramento di se stessi, no?
25:55E forse anche qui, è sempre in virtù di questo discorso sull'insicurezza o sul non sentirsi abbastanza, sulle frustrazioni personali che bisognerebbe lavorare, no?
26:08Perché è questo che poi genera, appunto, l'invidio, o la volontà di, diciamo, di scavalcare, diciamo, l'altro, o di circondarsi di persone che uno considera inferiori per sentirsi conferme, confermato in quanto meritevole o degno, o qualunque altra cosa.
26:31Perciò sono assolutamente d'accordo con te, grazie.
26:35Sono contenta, insomma, che abbiamo affrontato questo punto, perché è Giornata della Donna, quindi, insomma, abbiamo parlato un po' anche di queste tematiche che, secondo me, devono anche entrare nel dibattito pubblico.
26:44Sì, e ci tengo anche a sottolineare un'altra cosa, nel senso che io, quando ricevo i complimenti, sono molto più felice se mi vengono da altre donne che non dagli uomini, non per essere razzista, però proprio per questo discorso qua.
26:57Nel senso che, quando ricevo messaggi, magari, di ragazze, anche giovani, che mi dicono, tu sei il mio modello, vorrei poter essere come te, oppure, non lo so, grazie per aver tu, con il tuo percorso, portato avanti qualcosa che io, che mi sono trovata davanti ostacoli simili ai tuoi.
27:21Ho avuto, magari, ragazze che mi hanno contattato, proprio perché volevano condividere con me il fatto di essere state, magari, non prese sul serio dai docenti, addirittura alcune anche molestate dai docenti, per il loro aspetto fisico e del tutto tipo, quindi che hanno mollato, anche se avevano, magari, grande potenziale per questo.
27:39O altre che, magari, proprio perché hanno voluto essere mamme, hanno voluto, diciamo, portare avanti una famiglia, si sono trovate a dover abbandonare percorsi accademici, o anche in altri ambiti. Però, comunque, in sentirmi dire da queste persone, sei un riscatto, una rivincita per tutte noi.
27:58Cioè, questo per me, tipo, è la cosa più bella che mi posso sentire dire, capito? Cioè, e preferisco che siano queste ragazze, queste donne, che vedano in me qualcosa di buono, perché allora è lì, veramente, che vuol dire che ho centrato, in qualche modo, il mio obiettivo. Non so se riesci, perché se...
28:17Certo che sei rimasta, e comunque hai fatto qualcosa, ovviamente tu l'hai fatto perché ti piaceva, però poi, in realtà, hai fatto anche qualcosa che è utile per gli altri. Allora, quindi, ti faccio l'ultima domanda. Visto che abbiamo parlato, appunto, di ragazze, di donne, e visto che la giornata è la donna, che consiglio dai a tutte le ragazze che vogliono entrare nel mondo della ricerca, poi, ovviamente, non necessariamente deve essere lingue classiche, perché la ricerca ha tanti ambiti, qual è una cosa, secondo te, assolutamente necessaria?
28:47O comunque, che bene che abbiano?
28:49Allora, premetto che il mondo della ricerca è un mondo molto insidioso, molto duro, e quindi, secondo me, la prima cosa che deve essere ben chiara è la passione per quella determinata cosa, per quel determinato ambito di studio.
29:16Perché senza la passione ci sono veramente dei giorni in cui mi dico, ma perché l'ho fatto? Cioè, ma cos'è il masochismo interiore che mi ha portato su questa via?
29:28Quindi ci saranno giorni così, e perciò l'unico modo in cui si possono affrontare giorni così è solamente pensando, l'ho fatto perché ci credo, l'ho fatto perché mi piace, l'ho fatto perché ho una vera e propria passione per questa cosa.
29:44Ora, è un ambiente, come ho detto, molto dominato dagli uomini, soprattutto per quanto riguarda le materie scientifiche, quindi tutto ciò che diciamo scienze dure, è un ambiente anche molto nerd, molto geek, in cui è difficile, spesso e volentieri, per le donne riuscire a inserirsi,
30:06senza contare che appunto in generale, in generale, ho letto di recente un'intervista, soltanto il 28% delle donne nel mondo delle scienze dure riesce ad arrivare ad alti livelli, nel senso magari a livello di essere professori, non so, container track, quindi è veramente un ambito molto, molto, molto ancora dominato dagli uomini.
30:31Quindi essere pronte comunque a sapere che si va tra virgolette in una gabbia di leoni e che quindi non bisogna farsi gazella, bisogna farsi leonessa, quindi bisogna essere in grado di sapere che è difficile, che è duro, ma se c'è la passione da una parte che ti dà il carburante, no?
30:57E dall'altra la tua determinazione, la tua voglia di, si dice great, no? La tua determinazione, la tua volontà di affermarti, allora ecco che si potrà andare avanti in questo mondo, che poi è un po' secondo me valido non solo per la ricerca, ma per tutto.
31:17Per tutto, per tutto, è verissimo, non c'è bianco e nero. Allora, io Milena ti ringrazio e abbiamo imparato un sacco di cose e niente, spero di rivederti presto. Grazie mille per essere stata con noi.
31:29Grazie, ciao.

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