Pioniere di YouTube e seguitissimo su Instagram Andrea Lorenzon, alias Cartoni Morti, racconta a Money.it come è nato il suo lavoro e come fare qualcosa che ci piace davvero.
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NovitàTrascrizione
00:00Benvenuti a tutti, siamo qui oggi con Andrea Lorenzon, autore di Cartoni Morti,
00:17per parlare un po' della sua attività e soprattutto di cosa voglia dire fare satira
00:24online oggi. Ciao Andrea e grazie per aver accettato il nostro invito qui su Mani.it.
00:29Buongiorno. Allora, Andrea, tu sei un volto, come posso dire, molto noto online perché sei
00:38online da un sacco di anni e insomma hai molta più esperienza sull'online di quante ne abbia
00:43io e anche uno dei motivi per i quali ho voluto intervistarti, invitarti qui oggi,
00:48perché abbiamo intervistato veramente tante personalità famose online, però c'è persone
00:54che hanno cominciato due, tre anni fa, no? Tu invece sei un veterano di YouTube, comunque
01:00dell'internet e quindi prima di entrare nello specifico di quello che fai oggi, volevo chiederti
01:05come vivi il panorama di oggi, cioè si è evoluto, no? Il panorama dei creator, cioè ci sono molte
01:11persone che ormai si proclamano creator senza magari neanche avere un vero lavoro, cioè non
01:18si capisce cosa facciano, no? Quindi quello che ti volevo chiedere, da parte di una persona che
01:22in questo mondo ha anni, cioè chiediati se hai fatto dei creator del mondo online di oggi? Allora,
01:28non c'è una vera definizione di creator, cioè in teoria tutti coloro che caricano dei contenuti su
01:34internet sono dei creator, che monetizzino o meno, perché ci sono tanti ad esempio che trattano di
01:39quegli argomenti un po' spigolosi, che fanno fatica a monetizzare su internet e quindi
01:44magari hanno un Patreon, altre fonti di monetizzazione o chi ancora non ce li ha
01:49ancora proprio, e loro sono comunque identificabili come creator anche se non riescono a monetizzare,
01:55quindi è un po' difficile trovare una vera e propria definizione, anche come follower, se devi
02:00avere 10.000 follower per essere un vero creator, è un po' complicato. Quello che ho visto io,
02:05che effettivamente io sono su YouTube da molto prima che fosse possibile farlo come lavoro,
02:10e ho notato una grande differenza perché all'inizio chiaramente uno c'è un po' più per la voglia di
02:18di esserci, di mostrarsi, c'erano le famose ad esempio parodie ufficiali, una volta quando
02:24c'erano proprio... uscivano i film, i video più più promossi, insomma, erano proprio le parodie
02:30dei film, dei telefilm eccetera, e lì non si poteva monetizzare, non era un mestiere, era
02:39proprio un gioco ed era un po' una gara a chi diventava più famoso, per poi poter approdare
02:46alla tv che era quello il vero obiettivo, la tv, il cinema. Poi con l'andare del tempo YouTube ha
02:53permesso sempre di più di monetizzare e c'è stato il momento in cui i creator erano prevalentemente
02:59dei vlogger, quindi coloro che ad esempio c'era Wilbush, nel periodo di Wilbush che era un po'
03:04uno dei primi, e in America persone come lui che facevano scenette oppure facevano video molto
03:11spesso e parlavano di determinate tematiche. Subito dopo c'è stata una crisi della monetizzazione
03:18che si chiamava adpocalypse, quindi c'era tutto un casino perché c'erano le aziende che si sono
03:23ritirate dal mercato per una serie di ragioni e lì sono sopravvissuti prettamente i videogiocatori,
03:31quelli che facevano gameplay, perché loro avevano molta più possibilità di far video in modo
03:38continuativo, quindi avevano meno, tra virgolette, lavoro da fare nel montaggio, nella creazione di
03:44animazioni, come nel mio caso, e quindi erano quelli un po' più sopravvissuti, come se fosse
03:48proprio una giungla dove c'è la selezione naturale e col tempo adesso c'è questa adpocalypse un po'
03:54scemata e si sta tornando un po' più al rinascimento di YouTube dove ci sono un sacco di altri creator
04:02diversi che emergono, ci sono un sacco di divulgatori, di animatori, qua in Italia un po'
04:07meno, infatti io mi sono buttato a capofito anche per quello perché ce n'erano pochi e insomma adesso
04:13c'è proprio un periodo in cui c'è un rinascimento su YouTube di creators. Tu fai satira, si può dire,
04:21no? Poi ovviamente ho visto che adesso fai anche un po' di altre cose, io ti conoscevo per cartoni
04:26morti, poi ho visto adesso un po' informandomi che in realtà fai anche altro, poi io ti conoscevo per
04:30quello, quindi tu hai cominciato a fare satira. Ti chiedo che cosa vuol dire satira, no? Perché
04:37satira sappiamo tutti cosa vuol dire, ma cosa vuol dire farlo su un luogo come YouTube e soprattutto
04:43adesso che l'audience è molto differenziato, no? Cioè magari una volta lo guardava solo un
04:48determinato tipo di audience, adesso lo guardano tutti, no? Quindi è anche forse più facile essere
04:52attaccati, non lo so. Dimmi tu cosa cosa ne pensi a riguardo. Non so dirti cosa sia la satira in
05:01televisione perché non l'ho mai fatta in televisione, quindi non so bene la differenza tra le due.
05:05Però online, online. No, online sì, che tu faccia satira o meno, cioè a volte il confine è sottile
05:14perché anche chi non fa satira comunque vuole dire la sua e fare le sue battute e a volte si
05:24destabilizza quando viene attaccato da tante persone perché pensa, c'è la famosa frase che
05:31non si può più dire niente, c'è bisogno di una consapevolezza di quello che si dice. Quindi sembra
05:37che tutti possano dire tutto, però allo stesso tempo tutti possano dire su a chi non è, con chi
05:43non è, insomma, d'accordo con loro, ma bisogna avere un tipo di consapevolezza anche di quello
05:49che si dice. Far satira su internet, nel mio caso, io ho la fortuna che lo faccio tramite le animazioni
05:59e quindi sono già dietro le quinte e si toglie quella patina, cioè quel biglietto da visita
06:06della persona che è molto facile da attaccare. Solitamente se uno è davanti allo schermo e
06:12parla, a prescindere da quello che dice, è facile che possa venire attaccato semplicemente da persone
06:18che magari gli stanno antipatiche, cioè a pelle proprio, senza motivo di contenuto. Quindi già il
06:24fatto di essere di fare animazione è un passo, è un vantaggio, nel mio caso, e in più bisogna
06:31avere una... bisogna avere ben in mente cosa si va a fare, come la si dice, il peso delle parole che
06:39usi, perché non... si può scherzare su tutto, ma non bisogna pensare che si possa farlo a cuor
06:48leggero, nel senso che si possa non pesare le parole quando si scherza su tutto, perché ogni cosa che
06:54dici, anche se stai scherzando, anche se usi delle iperbole, anche se fai delle animazioni, quindi
06:59sembra tutto nel contesto della fiction, dell'invenzione, c'è un messaggio dietro e questo
07:04messaggio spesso la gente lo coglie, anche se tu stai scherzando, e non puoi dire semplicemente
07:11no, guarda, è tutto finto, è uno scherzo, io mi diverto così, perché comunque sotto c'è un tipo
07:17di messaggio che bisogna imparare a comprendere e a, insomma, usare le parole giuste per riuscire
07:24a trasmetterlo. Quindi è un lavoro molto di fino e adesso su internet, dato come hai detto tu, c'è
07:29un sacco di gente di tutta l'età e bisogna anche distinguere, appunto, tra i vari social Facebook e
07:35i boomer YouTube, ci sono un po' quelli della mia età, TikTok sono persone molto più giovani come
07:41su Instagram, bisogna imparare a distinguere un po' il tipo di pubblico, ma soprattutto avere
07:45ben in mente la propria definizione di satira o comunque di come trattare, insomma, in modo
07:54alternativo gli argomenti e sapere esattamente chi si va a colpire il target della battuta e non
08:02fare battute così a caso su tutto e pensare che poi la gente non se la prenda o comunque
08:10evitare conseguenze, perché comunque c'è un messaggio che tu trasmetti. No, infatti,
08:15a proposito di quello che stai dicendo, come ti dicevo anche prima di registrare,
08:19a me ha colpito il tuo ultimo video, forse anche perché ci sono molto dentro, no,
08:23al mondo dell'informazione, quindi forse probabilmente è per quello che mi ha colpita,
08:26però mi è piaciuto perché hai fatto passare un messaggio che è una cosa che, secondo me,
08:31pensano non tutti, ma quasi tutti, però lo hai fatto in una maniera molto delicata, cioè io,
08:37ad esempio, al tuo posto sarei stata molto più violenta, no, invece tu l'hai fatto in una maniera
08:42estremamente delicata, probabilmente avresti potuto dire anche di più, avresti potuto anche
08:47aggiungere a quel video, invece l'hai fatto in maniera molto sottile, no, ed è una cosa che poi
08:52anche guardando altri tuoi video ho riscontrato, nel senso che tu riesci a far passare dei
08:56messaggi forti, però lo fai in una maniera molto delicata, molto diplomatica, che difficilmente può
09:02davvero turbare qualcuno, cioè porti quasi sempre a far ragionare, no, alle persone ed è una cosa
09:08molto difficile, secondo me, da fare e quindi ti volevo chiedere quanto ci metti innanzitutto a
09:14pensare, no, prima di fare una cosa così, perché immagino che ci sia un lavoro proprio di pensiero
09:19dietro a magari un video che dura due minuti, però è importante perché per farlo in maniera
09:24così delicata ci vuole, no, tempo. Beh, io dato che lo faccio comunque da 3-4 anni comincio un po'
09:32ad entrare dentro una specie di routine, quindi più o meno dei meccanismi automatici riesco a
09:37farlo abbastanza rapidamente. In due giorni, se mi viene l'idea, in un giorno la butto giù, faccio
09:42uno script e lascio sempre riposare lo script una notte per poi rileggerlo il giorno dopo e
09:49correggerlo e aggiungerci parti. Sì, lì quando c'è da dire un qualcosa, io sono come tutti noi,
09:57quando c'è qualcosa che non condivido, anch'io mi incazzo un sacco e dico ma come si fa ad essere
10:03così idioti a trattare le cose in un certo modo, però so benissimo che se io mi mettessi su Twitter,
10:08a scriverlo, su Facebook, a fare un post, non sarei diverso da tutti gli altri, perché chiunque può
10:14andare su Facebook a lamentarsi, a scrivere un post e a dire quello che pensa. Quindi penso ad un
10:20modo alternativo che possa arrivare a più gente possibile e, allo stesso tempo, non essere pesante,
10:30non essere banale, non dire sempre le stesse cose, cercare dei modi propri alternativi anche divertenti,
10:36perché questo è quello che cerco di fare con la Satira, far divertire le persone e dentro il
10:42divertimento dirgli il mio messaggio, perché appunto se io dicessi il giornalismo fa tutto
10:48schifo, uno dice sì, ok, bravo, però ho sentito altre persone che dicono la stessa cosa, perché
10:54dovrei stare lì a sentire te. Quindi è quello che cerco di fare, bisogna calibrare anche un
11:01po' la sensibilità. Io cerco sempre di mettermi, sembra banale dirlo, però cerco sempre di mettermi
11:06anche nei panni di chi critico o di chi non la pensa in un certo modo, di chi non la pensa come me,
11:14per cercare di presentare l'argomento, presentargli l'argomento, in modo che lui non spenga subito il
11:21video, che non dica questo dice sempre le stesse cose, vabbè ho già capito dove va andare a parare.
11:26Cerco proprio di costruire un contesto sicuro e divertente affinché anche chi non la pensa come me
11:33almeno si diverta a vedere il video, anche se comunque chiaramente non cambierà idea perché
11:37non è che ambisco a certe cose. Io, appunto, ricollegandomi un po' a quello che hai detto,
11:44che tu dici appunto non voglio andare su Twitter a scrivere due cazzate, insomma,
11:49che magari possono dire tutti, uso diciamo la mia arte per... Cosa che faccio comunque, oltre a quello che dici.
11:54Lo facciamo tutti, però oltre a quello ovviamente poi, insomma, fai anche altro. No, appunto,
12:02quello che ti volevo dire è tu com'è che decidi gli argomenti da trattare? Perché comunque io,
12:07guardandomi un attimo il tuo canale YouTube e guardando un po' di video, ho visto che tratti
12:13magari anche argomenti politici in maniera sempre delicata, però si vede comunque che c'è una
12:18riflessione comunque sugli argomenti sui quali ti esponi, no? E volevo un attimo capire com'è
12:24che decidi quali argomenti trattare e quali no, anche il grado di importanza magari che gli dai
12:31a questa decisione. Come ti dicevo, io sono una persona come tutti, cioè quando mi capita di
12:40leggere il giornale online, perché non vado a comprarlo cartaceo, e trovo degli articoli che
12:46mi toccano particolarmente, mi viene la reazione naturale dire, ma di cosa stiamo parlando? Che
12:53cos'è questo? È tutto magna magna, signora mia. E allora approfondisco, se è una cosa che mi tocca
13:00particolarmente, e ci sono certi argomenti che magari mi toccano particolarmente, approfondisco,
13:05cerco di avere un quadro generale e poi, su questa mia opinione, questa mia visione delle cose,
13:11cerco di costruirci appunto, come ho detto, un'animazione, una volta facevo anche dei
13:16video riprese, per esporre il mio punto di vista. È proprio, è quasi un'esigenza personale, non
13:24ripeto, invece di andare a lamentarmi sui social, perché viene veramente istintivo andare da tutti
13:30ora che abbiamo questi social network che ti permettono proprio di parlare a più gente possibile,
13:34ti viene automatico andare sui social e lamentarti di qualsiasi cosa. E io questa esigenza, questo
13:41sfogo, lo cerco di manipolare e di far uscire delle animazioni, dei video, per appunto esprimere
13:52il mio punto di vista in modo leggero e non troppo banale e pesante. Allora, è quasi un'esigenza
14:01personale, no? Diciamo che in questo periodo, poi ovviamente io quando parlo, parlo sempre a nome
14:09mio, non è che sto parlando a nome di Mani.it, ma parlo a nome mio, io quando vedo il panorama
14:15online che si prospetta ad oggi, noto che molte persone vogliono semplicemente diventare famose.
14:22Cioè questa cosa che tu dici è un'esigenza personale, sicuramente anche il tuo lavoro,
14:27però parte da una cosa che tu hai dentro, no? Invece io noto che molte persone si buttano sui
14:32social, si buttano su YouTube, si buttano su Instagram con l'unico scopo di diventare qualcuno,
14:37no? Visto che comunque a me, in particolare queste interviste riguardano soprattutto persone più o
14:43meno dalla mia età, anche più piccole, quindi persone comunque giovani, no? Ci sono molti giovani
14:48che vogliono fare quello che fai tu, che vogliono fare YouTube, che vogliono fare Instagram, che
14:52vogliono diventare appunto un creator, no? Qual è un consiglio che dai a questi ragazzi, no? Perché
14:59quando tu mi dici un'esigenza personale, tu parli di passione, no? Quindi che consiglio dai a questi
15:04ragazzi che vogliono fare un po' quello che fai tu, diciamo? Comunque che vogliono costruirsi una
15:09loro immagine online, che comunque vogliono lavorare online? Io l'unico consiglio che posso
15:14dare è che riflettano effettivamente cos'è che gli piaccia fare. Cioè loro dicono voglio andare
15:22su Instagram, diventare famose, è un po' il classico pensiero che si ha magari quando si è più giovani,
15:27ma neanche troppo giovani. Bisogna riflettere e capire, cioè un esercizio che io di solito propongo
15:34è prova a proiettarti fra dieci anni, nel futuro, e capire se quello che vuoi fare, che hai intenzione
15:42di fare, proprio nel quotidiano, giorno dopo giorno, è un qualcosa che ti rende felice o se effettivamente
15:48non hai ben inquadrato che cosa vuoi fare. Perché quando uno dice voglio diventare famoso, uno dice
15:53ok, perché hai in mente, che so, fai l'influencer, vai negli hotel di lusso, vai nelle spiagge,
16:01vedi tutti i reels di quelli che viaggiano e mangiano cose buone eccetera. Ok, quello però
16:06è il contorno per essere così, perché tante di quelle persone o sono già ricche e quindi possono
16:14viaggiare in giro e quindi è un circolo virtuoso, perché sappiamo la società non c'è un grande
16:18ascensore sociale, oppure hanno un lavoro che gli permette di avere già una visibilità che
16:27poi loro sfruttano anche per fare quello. Quindi non è un qualcosa che tu dici ok,
16:34devo diventare famoso a prescindere perché poi mi piace fare quella vita lì. A tutti piace fare
16:39quella vita lì, ma devi capire cosa vuoi fare concretamente per avere quella vita lì. Una
16:45volta c'era il grande fratello, ne dice vado al grande fratello, divento famoso e poi ho quella
16:50vita lì, che dura un anno, perché poi c'è il grande fratello due e nessuno si ricorda più di
16:55te. Quindi l'unico esercizio che gli consiglio di fare è veramente proiettarsi nel futuro. Se uno
17:03dice voglio fare video ad esempio, voglio fare lo youtuber, ok, non vuol dire niente farlo youtuber,
17:09vuol dire che tipo di video vuoi fare. Voglio fare il vlog, ok, sai che cosa significa? Vuol
17:14dire che tu devi fare uscire almeno un video a settimana. Proiettati nel futuro, pensa la tua
17:19vita in cui devi fare un video a settimana. È qualcosa che è sostenibile per te? Riuscire a
17:25farlo? O ti stufi dopo una settimana, dopo un mese? Quindi quando ti proietti nel futuro capisci
17:31meglio che cosa significa essere famoso, che adesso ci sono i social, però è sempre stata
17:37un po' la meta di chiunque essere famoso, a prescindere da quello che si fa. Quindi se ti
17:43proietti un po' nel futuro capisci effettivamente se è una cosa che fa per te o se è una cosa che
17:47dopo un mese diresti no basta, non ho più voglia di farlo. L'ultima domanda, partendo da quest'ultima
17:54cosa che mi hai detto, tu comunque sei famoso alla fine, lo sei. È più il mio nome perché non
18:01compaio molto con Cartoni Morti, adesso faccio dei documentari un po' di più però no. L'avevo
18:05visto, infatti era quello che dicevo che ho visto che hai cominciato anche a fare i documentari,
18:09esempio io non lo sapevo, questo l'ho scoperto poi informandomi di più insomma sul tuo conto,
18:13però comunque insomma sei conosciuto per il tuo lavoro no? Quindi anche senza volerlo comunque
18:19alla fine sei diventato famoso. Innanzitutto come vivi questa cosa? Se la vivi, nel senso perché
18:25magari appunto col fatto che non ti esponi visivamente magari è una cosa che ti pesa di
18:30meno o magari non ti pesa neanche. E poi in ultimo qual è il tuo obiettivo finale? Cosa cerchi di
18:37comunicare con il tuo lavoro, che al fine è un lavoro artistico e dietro qualsiasi lavoro d'arte
18:42c'è sempre un obiettivo, penso, uno scopo finale? Allora, non mi considero effettivamente famoso
18:51proprio perché ho scelto anche... cioè una volta effettivamente quando ho cominciato, quando ero su
18:57YouTube al liceo, subito dopo il liceo, c'è quel quel momento un po' di narcisismo in cui dici
19:04cavolo vorrei fare appunto volevo fare l'attore, il regista, perché volevo proprio comparire dentro
19:09le storie i film, però quegli americani quando ho saputo che in Italia non si fanno quei film lì ho
19:13detto vabbè non mi piace più. C'era quella vena narcisistica del voler comparire, voler essere
19:20visto all'interno dei film, perché è bello, perché nasci proprio andando al cinema e
19:25meravigliandoti, insomma, dei film cinematografici. Poi ho cominciato sempre, ho cominciato un po' a
19:33scemare questa esigenza, ho fatto recitazioni teatrale in cui tu devi essere molto narcisista,
19:40perché quando fai l'attore teatrale, come qualsiasi tipo di attore, tu devi avere anche una
19:45vena narcisista anche sana che ti serve proprio per fare quel mestiere lì, perché è quello il
19:50mestiere, comparire, farti vedere sempre. Dopo cinque anni mi sono un po' totalmente staccato,
20:00ho perso tutto il mio narcisismo sotto questo punto di vista, non ho più nessuna esigenza di
20:06comparire, di far vedere che ci sono, faccio poche storie Instagram in cui ci sono perché
20:11non perché non vedo proprio l'esigenza di farmi vedere mentre parlo, quando poi scrivi, verlo
20:17semplicemente, che è anche più veloce da leggere. Quindi ho perso totalmente questa questa mia
20:22esigenza, motivo per cui ho cominciato Cartoni Morti, dove io sono dietro, non c'è bisogno che
20:27mi filmi ed è più semplice, ti dà anche più spazio di manovra perché puoi ambientarlo dove
20:33vuoi, perché sei tu che disegni. Con il documentario, invece, anche lì ho cominciato sempre filmando le
20:39città e narrando da dietro, insomma dietro le quinte, poi ho cominciato a capire che stare
20:49troppo dietro le quinte diventa un po' una penalità, perché poi fai fatica a dare personalità
20:56al video, anche se è un video riconoscibile ovunque, però la mia esigenza, appunto, di viaggiare, di
21:03essere io parte anche del viaggio e di tutta la cornice, ho capito che in questo mondo devi un
21:11minimo almeno comparire, farti vedere giusto per far capire che quello è un prodotto tuo e associare
21:16il video alla tua persona. Però quella è più un'esigenza lavorativa che è un'esigenza anche
21:22di estetica. Però sì, non mi sento molto famoso. Io ho dei colleghi youtuber, meno iscritti di me,
21:30perché ce ne vuole per arrivare ai miei livelli, però che ce li hanno facendosi vedere perché sono
21:36dei blog, perché fanno recensioni e loro sono molto più seguiti, riconoscibili quando vanno in
21:42giro, li fermano. Adesso comincerò anche me, però loro hanno già una vita molto più attiva sotto
21:48questo punto di vista. Io non sono ancora così a quel punto, ma non ne sento neanche assolutamente
21:54l'esigenza. Infatti con i documentari sono riuscito a trovare un modo per mostrarmi senza
22:00usare un format troppo, come si può dire, troppo virale, cioè per darmi anche un po' più di respiro,
22:08perché se facessi dei video, che so, comici, esagerati, su argomenti di superattualità che
22:13girerebbero un sacco, poi mi sentirei un po' a disagio essere troppo riconoscibile, quindi per
22:20fatica fare una passeggiata in centro, perché poi tutti mi vedono. Quindi, sì, cerco di mantenere un
22:26po' minimo, minimo indispensabile, ecco, di visibilità. Mi ricordo la seconda... No, sì,
22:33sì, no. Invece è molto interessante quello che hai detto, perché tu cerchi anche di coincidere proprio
22:39quello che vuoi tu della tua vita con il tuo lavoro, invece magari alcune persone che cominciano
22:43si sentono anche in un certo senso, no, obbligate, secondo me, a seguire un certo hater. Perché
22:49funziona così? Invece, secondo me, è anche molto ammirevole vedere come tu sia riuscito a costruirti
22:54una tua immagine, però mantenendo anche un po' i tuoi principi, no, e quello che tu vuoi della
22:59tua vita. Credo che sia qualcosa di molto difficile anche trovare un equilibrio, no, in un luogo come
23:05l'online, dove ti senti anche la pressione addosso, no, di dover seguire certi standard e stare sempre
23:10sul pezzo. Quindi, secondo me, è molto ammirevole, ma questo era un mio commento. Forse perché sono
23:15anche cresciuto con i social, non ci sono... non mi sono già ritrovato dentro, quindi li conosco
23:21abbastanza e so costruirmi un po' il mio spazio. Non ho mai avuto l'esigenza di vedere gli altri
23:28cosa fanno per copiarli, oppure vedere cosa funziona e fare esattamente lo stesso. Anche
23:33perché è proprio una cosa che non mi interessa, cioè io cerco di fare quello che mi piace fare,
23:38altrimenti diventi come un dipendente qualsiasi che fa un lavoro che non gli piace pensando che,
23:43però, un giorno potrai diventare ricco e famoso e c'è questa idea, no, di diventare famosi.
23:51Sì, corsi online per diventare famosi. L'ultima domanda era qual è, diciamo, non tanto brutto da
24:02dire il tuo fine ultimo, ma più che altro cosa cerchi di comunicare con ogni tuo lavoro, con ogni
24:10tuo video? Cioè qual è, diciamo, lo scopo finale del tuo progetto? In questo caso sto parlando di
24:17cartoni morti, qual è lo scopo finale che ti sei prefissato e cosa vuoi lasciare alle persone quando,
24:25appunto, si imbattono, diciamo, nel tuo progetto? Ecco. Allora, è bruttissimo da dire ma non c'è
24:31nessuno scopo finale in quello che ho fatto, se non quello di me. È un'esigenza mia personale,
24:39non ho nessuna pretesa di insegnare agli altri a vivere o dare dei messaggi importanti, perché
24:45magari i miei messaggi sono sbagliati sotto altri punti di vista, quindi non ho nessuna pretesa. Mi
24:52piacerebbe vivere in una società migliore e ho una mia visione di una società migliore e cerco di
24:57mostrarla tramite i miei video, ma non è per quello che lo faccio. Lo faccio perché è una mia esigenza,
25:04perché mi fa star bene, perché sono riuscito a renderlo il mio lavoro e quindi lo faccio a
25:11tempo pieno e quello mi piace. Si può dire che lo scopo della Satira è, appunto, mostrare la
25:19visione di chi la fa a più persone possibili, perché quando tu la dici in un palco dicendo
25:25adesso vi dico come la penso, viene a vederti solo la gente che gli interessa o che condivide il tuo
25:31pensiero. Se invece vai sul palco e costruisci una storia divertente che faccia ridere a tutti,
25:37la gente va a vederlo se gli fai ridere e, in più però, sotto gli dici anche il messaggio,
25:43riesci a costruire attorno al messaggio qualcosa di divertente che possa essere visto da tutti.
25:48Poi quello è lo scopo della Satira, quello che mi dà soddisfazione, proprio quel lavoro di ricerca
25:54e di costruzione, insomma, della storia divertente attorno ad un messaggio, mentre nei documentari,
26:01invece, si potrebbe dire che lo scopo sarebbe la divulgazione dei comuni, delle città, che di
26:07solito viene sempre fatta a mo' di documentario lento, televisivo, retorico, mentre io cerco di
26:13farlo in modo abbastanza alternativo, però anche lì il vero scopo sarebbe farlo di lavoro, andare
26:18in giro, vedere i posti, conoscerli, mangiare, bere, vedere cose nuove. Quello è un po' il mio
26:25scopo, quindi sarei un ipocrita a dire che lo faccio per la divulgazione e il bene comune.
26:31No, invece penso che sia una bellissima cosa quella che hai detto e spero veramente anche
26:36che passi a chi sta ascoltando, cioè fare delle cose perché ti piacciono. Io purtroppo vedo
26:41tantissimi giovani che non fanno cose perché gli piacciono, quindi credo che sia veramente un bel
26:46messaggio e ti ringrazio, ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi. Grazie mille.
26:51Grazie a te.
26:55Grazie a te.