• 2 mesi fa
La formazione dei lavoratori va adeguata alle grandi transizioni in atto. La visione di Amarildo Arzuffi di Fondimpresa: le aziende devono mappare le competenze esistenti e programmare quelle future.

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Novità
Trascrizione
00:00Buongiorno, benvenuti alla terza puntata di Talk Formazione Continua, l'iniziativa dedicata
00:11alla formazione professionale di moni.it in collaborazione con Fondi Impresa e Associazione
00:16Lavoro Over 40. Quest'oggi vogliamo parlare della scelta dell'indirizzo formativo e lo
00:25vogliamo fare insieme ad Amareldo Arzufi, che è dirigente dell'area formazione di
00:34Fondi Impresa. Con Amareldo Arzufi vogliamo affrontare il tema partendo dalla visione più
00:41ampia, ovvero facendo un'analisi del mercato del lavoro alla luce dei macro trend che sono
00:48in atto. Stiamo parlando delle grandi transizioni, quella ecologica, quella
00:54digitale e quella energetica. Arzufi, in che modo questi macro trend stanno influenzando
01:00la scelta dell'indirizzo formativo dei lavoratori? Buongiorno, intanto se mi permettete io aggiungerei
01:09un'altra grande transizione in atto che è la trasformazione geopolitica, i processi di
01:16rallentamento della globalizzazione che stanno trasformando radicalmente tutte le catene
01:24di approvvigionamento e anche i mercati di sbocco finale dei prodotti che stanno determinando
01:31processi di reindustrializzazione di interi settori e di ritorno di produzioni nell'ambito
01:38dell'Europa continentale. A fianco a questo il problema della sostenibilità ambientale
01:45ed energetica dei processi produttivi è diventato un problema di prima grandezza per tutte le
01:50imprese e i sistemi sociali, la crisi climatica ma anche la necessità di gestire rifiuti, ma anche
01:56l'idea oramai chiara che in un mondo in cui l'incertezza si è fatta a strada, le nostre
02:04città, ciò che prima erano i nostri scarti diventano miniere urbane e quindi la necessità
02:11di recuperare il più possibile del materiale che noi utilizziamo nei processi produttivi e poi
02:20scartiamo e mentre facciamo questo di controllare i consumi energetici e di renderli sempre più
02:28autonomi dalle fonti fossili. Questi processi stanno attraversando tutti i miei sistemi di
02:34imprese, alcune grandi imprese hanno fatto investimenti significativissimi, nei prossimi
02:41giorni dovrò andare a vedere una grande azienda che mi ha invitato a vedere come stanno utilizzando
02:49il geotermico per far funzionare interamente, rendendo autonomo e tutto un loro grande impianto
02:54industriale. Ecco, esperienze così si vanno sempre più diffondendo, in fianco a questo la scelta di
02:59comunità energetica in favore della piccola impresa distributa sul territorio e altro ancora. Dove ci
03:07porterà questa rivoluzione è difficile saperlo perché non vediamo l'orizzonte, l'orizzonte è
03:12estremamente incerto. Certo siamo dentro a un grande cambiamento e questo cambiamento si
03:19accompagna alle grandi trasformazioni della rivoluzione digitale che anche qui modificano
03:24in maniera pervasiva, attraverso di maniera pervasiva, le organizzazioni e modificano
03:31l'organizzazione del lavoro e addirittura cancellano lavori e ne fanno nascere altri.
03:37Stiamo aspettando, è questione era mai di mesi, l'avvento diffuso ad esempio delle
03:44intelligenze artificiali, che saranno un salto ulteriore nel mondo del digitale,
03:49che sicuramente influenzeranno su come si fanno molte professioni. Immagino anche le
03:54professioni intellettuali che verranno investite da questa grande trasformazione. Ecco, per tutto
04:00questo, per riuscire a gestire questo sommovimento potente, la formazione è uno strumento
04:08indispensabile perché fornisce nel contempo le competenze per capire cosa serve, cosa si deve
04:16fare e l'elasticità per adattarsi a un cambiamento di cui è difficile prannosticare a priori gli
04:25sbocchi finali. Bene, e quindi aggiungiamo un'altra variabile a questi macro trend che è
04:32quella della situazione demografica italiana. Dobbiamo incrociare il rapporto ai livelli di
04:39competenza formale che esiste. Qual è la situazione in Italia? Il nostro paese si presenta a questo
04:47appuntamento con una qualche difficoltà. La trappola demografica purtroppo oramai è scattata
04:54per dare un'idea nel nostro paese su 59 milioni di abitanti abbiamo 8 milioni di ragazzi che hanno
05:03meno di 14 anni e 14 milioni, quasi 15 milioni di persone che sono per anno i 65 anni, con un
05:13corpo centrale di circa 37 milioni di persone che in età da lavoro. Questo significa che nei prossimi
05:23anni noi non avremo i rimpiazzi per tutte le persone che usciranno dal mercato del lavoro,
05:31se non attingendo a fonti esterne, ovvero attingendo a processi di immigrazione. Immaginando
05:40di avere un saldo stabile fra occupati e inoccupati. Un saldo stabile per noi è necessario perché già
05:47il rapporto fra popolazione attiva, cioè quelli che oggi lavorano, e popolazione generale è
05:56praticamente uno a tre, quindi la sostenibilità dei sistemi di welfare è molto legata alla capacità
06:04di produzione di reddito da parte degli occupati e quindi questo saldo va mantenuto attivo. Da qui
06:11nascono tutta una serie di problemi, cioè come riusciamo a colmare questo bisogno di mano d'opera?
06:17Una parte sicuramente sono politiche di immigrazione inclusiva che aiutino a selezionare
06:24e a rendere utile i massicci flussi di immigrazione, d'altro canto bisogna sfruttare quel grande vaccino
06:31spesso trascurato che è l'occupazione femminile e il nostro paese ha tassi ancora particolarmente
06:37bassi, inspiegabilmente, perché le donne spesso sono anche meglio formate degli uomini. Ecco,
06:43la questione della preparazione formale, che non vuol dire la preparazione to cure, ma dei titoli
06:51competenza formali della nostra forza lavoro è un po' preoccupante perché rispetto alla media
06:58europea, dove l'ottanta per cento della forza lavoro è diplomata, noi siamo a una percentuale
07:05che supera di poco il 60%, abbiamo solo il 20% di popolazione in età di lavoro laureata rispetto
07:12al 35% della media europea, abbiamo, e questo è il problema più grosso, circa 13 milioni di persone
07:19in età di lavoro che non hanno un diploma e tra i di questi non hanno neppure il diploma di terza
07:25media. Ecco, uno dei problemi centrali che oggi noi dobbiamo affrontare è portare dentro la
07:31transizione questa parte importante del paese che ha difficoltà a entrare in processi di
07:40rialfabetizzazione che sono fondamentali per imparare i linguaggi nuovi del digitale e delle
07:48pratiche utili alla sostenibilità. Quindi un'attenzione particolare, la formazione continua,
07:56l'educazione permanente, devono rivolgerla proprio a questa parte diciamo meno solida dal
08:04punto di vista delle competenze del paese che però costituisce un bacino importante per la
08:12produzione di lavoro, un bacino che non possiamo permetterci di abbandonare dentro a questa grande
08:18trasformazione. Sicuramente in fianco a questo vanno operate attività di formazione rivolte
08:25a consolidare le competenze della parte più preparata della nostra forza lavoro ed aiutarla
08:33in percorsi che possono essere anche di trasformazione professionale perché l'altra
08:37trappola che abbiamo di fronte in questa grande trasformazione è che alcuni lavori anche ad alta
08:43qualificazione potrebbero cessare perché l'avvento di alcune importanti tecnologie, penso ad esempio
08:51alla questione delle intelligenze artificiali, possono anche sostituire in parte o del tutto
08:59professioni una volta di pregio. Così come l'abbinamento fra intelligenza artificiale e
09:07robotica potranno intervenire a breve nei settori della logistica ad esempio con l'ingresso in campo
09:16di veicoli guidati all'intelligenza artificiale e sostituendo quindi gli autisti o ancora la
09:26trasformazione ambientale ci imporrà di rinunciare a tecnologie che comportano impiego di massiccio
09:32numero in forza lavoro, penso ad esempio ai motori endotermici in favore dell'adozione ai motori
09:38elettrici la cui produzione richiede una forza lavoro assolutamente più limitata.
09:42Andando nel pratico con questo quadro di riferimento di grandi cambiamenti qual è la
09:51programmazione che attua a fondo impresa, quali sono gli avvisi del fondo su questi temi?
09:58Noi stiamo lavorando su più fronti, stiamo lavorando sul fronte di aiutare le aziende e
10:12i lavoratori che sono dentro il processo di cambiamento con due programmi specifici uno
10:19che è titolato economia circolare e ambientale che finanzia quest'anno con 20 milioni di euro,
10:26attività di formazione dentro le aziende a fronte di investimenti che modificano
10:32l'organizzazione del lavoro e le professionalità dentro queste aziende e parimenti operiamo con
10:39un altro programma sul fronte dell'economia digitale, della trasformazione digitale in
10:44impresa, della trasformazione tecnologica finanziando anche in questo caso formazione
10:50alle aziende che hanno investito nei cambiamenti dei processi produttivi,
10:56quindi due grandi linee la linea ambientale circolare e la linea digitale innovazione
11:03di prodotto e processo. Poi stiamo intervenendo massicciamente con uno stanziamento importantissimo
11:10di 80 milioni di euro fatto con un avviso a catalogo estremamente efficace e innovativo
11:15sul fronte delle competenze di base trasversali e digitali proprio in favore di quella fascia
11:22medio bassa diciamo della nostra popolazione lavorativa che ha bisogno di processi di
11:31rinforzo su queste competenze per poter poi agevolmente rimettere mano a competenze più
11:38raffinate ad esempio in ordine ai linguaggi digitali. Questi programmi sono programmi
11:46estremamente importanti su cui noi abbiamo investito 80 milioni di euro proprio nella
11:52convinzione che dobbiamo fare un salto in avanti a questo corpo intermedio importante che c'è dentro
12:00il paese. Abbiamo poi un altro avviso più piccolo ma cui teniamo molto rivolto alle aziende che
12:13intendono assumere nuova forza lavoro ma che hanno quel problema tipico della mancanza di competenze
12:21distintive utili a un inserimento rapido efficace nel proprio tessuto produttivo. Il nostro avviso
12:29per il mercato del lavoro finanzia appunto questo ultimo miglio di formazione che consente
12:35un inserimento immediatamente attivo della forza lavoro in azienda. Siamo poi intervenuti in concorso
12:45con il governo e stiamo per partire sul fronte del fondo nuove competenze, la nuova edizione
12:50del fondo nuove competenze, un grosso intervento governativo del valore di un miliardo di euro
12:55in cui abbiamo concordato con il governo è possibile da parte delle imprese presentare
13:02direttamente al fondo e gestire con le regole del fondo se si è iscritti al nostro fondo progetti
13:09formativi che vengono finanziati dal punto di vista formativo attraverso il conto di formazione
13:14direttamente da noi e dal punto di vista del mancato reddito dei lavoratori in produzione
13:20dal governo che interviene col mando fino a 60 per cento di questa attività. Per ultimo, ma non
13:29è l'ultimo, siamo riusciti a ottenere dal governo la restituzione di una parte di prelievo forzoso
13:38che da anni interveniva sulle nostre risorse che per fondo impresa monta 60 milioni l'anno
13:43da destinare in favore della formazione dei cassa integrati in aziende nostri iscritte. Ora,
13:51questo fenomeno della cassa integrazione potrebbe nei prossimi anni assumere una dimensione importante
13:58proprio per le transizioni che indicavo, che richiederanno una trasformazione molto pesante
14:06dei processi organizzativi e produttivi e che potrebbero quindi vedere dei momenti di fermo
14:14produttivo da gestire con i processi di cassa integrazione. In questo caso noi immaginiamo di
14:20poter intervenire con massicci programmi di upskilling e reskilling in favore di quei
14:27lavoratori che si troveranno all'interno di questi grandi processi di cambiamento. Ecco,
14:33questa è un po' la programmazione che il fondo ha cercato di disporre alla luce delle analisi
14:39condivise che prima ho provato ad illustrare. Quindi, per chiudere, per una corretta scelta
14:46dell'indirizzo formativo, le aziende cosa devono fare insieme, mi viene da dire,
14:51insieme ai lavoratori? Costruire una mappa di competenze che consenta di progettare la formazione?
15:00Ecco, sì, un vecchio libro francese di una ventina di anni fa, che ho sempre amato,
15:07titolava Gérer les parts compétences, gestire per competenze. Ecco, dentro questo grande cambiamento
15:14il sapere cosa la propria forza lavoro sa fare e non sa fare, quali competenze, è utile nel
15:23riprogettare il piano d'impresa. Quindi, non solo per ottimizzare le attività formative e relativi
15:34costi, ma anche per immaginare, dentro una trasformazione così, quali percorsi è più
15:40agevole intraprendere alla luce del bacino di competenze che sta nel proprio perimetro
15:46aziendale. Quindi, sicuramente sì, questo è un lavoro su cui le aziende sono proprio chiamate,
15:52è quello di cercare di capire sempre di più cosa sanno fare, cosa non sanno fare i propri
15:57lavoratori e quindi mirare le proprie scelte di investimento in campo formativo, ma in generale,
16:04nel campo dell'innovazione e dell'immaginare nuovi prodotti e servizi, partendo anche da
16:12questo saper fare, da questo grande bacino di risorse che si trovano dentro, anche perché,
16:17come dicevamo, per questioni demografiche, attingere al mercato del lavoro esterno diventa
16:22sempre più difficile e costoso. Grazie a Mareldo Arzufi, grazie a voi per averci seguito. Appuntamento
16:30alla prossima puntata di Talk Formazione Continua. Grazie, buona giornata.

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