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Quarta lezione di un breve corso dedicato alle origini delle letterature romanze.
Trascrizione
00:00Salve a tutti ragazze e ragazzi e bentornati al nostro corso dedicato alle origini delle
00:07letterature romanze. Abbiamo già introdotto la produzione letteraria del nord della Francia
00:15in lingua d'oïl e in un precedente intervento ci siamo concentrati sul primo genere che appare
00:24in quest'area, ossia la chanson des gestes, ovvero il poema epico. Oggi invece andiamo a
00:33vedere più da vicino il secondo genere in lingua d'oïl, ossia il romanzo cortese o romanzo
00:41cavalleresco. Il romanzo cortese è un genere di poesia narrativa in lingua d'oïl che nasce
00:49tra il XII e il XIII secolo. Protagonisti di questi romanzi sono inizialmente i grandi eroi
00:56dell'antichità e poi si passa ai cavalieri. C'è stata infatti un'evoluzione dal punto di vista
01:04delle trame in questa corrente. I primi romanzi cortesi riprendevano le gesta dei grandi condottieri
01:14della classicità. Tra le opere di questo primo periodo dobbiamo citare innanzitutto il romanzo
01:24di Alessandro che più che essere un'opera unica è una serie di opere. Si tratta di raccolte di
01:38racconti sulla vita di Alessandro Magno. La prima versione del romanzo di Alessandro è stata stesa
01:47in greco attorno al III secolo, almeno questo è quello che abbiamo. Tuttavia nei secoli successivi
01:55c'è stata una continua rielaborazione, una continua produzione di opere che raccoglievano
02:03aneddoti o storie più lunghe su Alessandro Magno riassemblandole, rimescolandole. Si tratta di
02:15racconti di vari autori, tuttavia nel Medioevo abbiamo un poeta che rimette in ordine questi
02:28materiali. Allora noi sappiamo che dopo il 1150 circa circolavano nel continente europeo un gran
02:37numero di versioni di racconti su Alessandro Magno che vengono rimaneggiati verso il 1180-1190 e
02:51raccolti da un poeta normanno che è Alexandre de Paris, il quale unisce questi materiali e
03:00diciamo che dà una forma al romanzo di Alessandro che è quella che ha avuto la maggior circolazione,
03:10maggior successo a suo tempo. Si tratta di racconti che ovviamente non hanno storicità e che sono
03:23anche ricchi di anacronismi. Ci sono degli elementi che a noi possono risultare assurdi,
03:30tuttavia anche questa è la cultura dell'uomo del Medioevo. Nel Medioevo cristiano si era
03:37perso il contatto con i testi greci, il contatto diretto, per cui c'è un grande rimescolamento di
03:48informazioni. Nella letteratura medievale troviamo novelle in cui ci sono personaggi della Grecia
03:58Antica a Roma, qualcosa che per noi può risultare assurdo, che però erano le conoscenze residue che
04:08nel Medioevo sopravvivevano. Spesso il livello di conoscenza era effettivamente questo. Una
04:18seconda opera che dobbiamo citare in questa prima parte della storia del romanzo cortese è il romanzo
04:29di Troia. Il romanzo di Troia invece è una narrazione rielaborata del ciclo troiano. Poco
04:39fa abbiamo detto che l'uomo del Medioevo cristiano non ha più il contatto diretto con i testi greci,
04:46e Omero effettivamente durante il Medioevo rimane in buona sostanza dormiente e viene
04:56recuperato più tardi dagli umanisti. Il materiale omerico però sopravvive nella cultura dell'uomo
05:05medievale tramite dei rimaneggiamenti, delle riscritture, delle rielaborazioni e la più
05:12importante tra queste è sicuramente il romanzo di Troia, che dovrebbe essere di poco precedente
05:21alla stesura del romanzo di Alessandro fatta da Alexandre Paris. Il romanzo di Troia è opera di
05:29Benedetto il Troviero, un poeta legato alla corte plantageneta di Enrico II di Inghilterra. Sappiamo
05:39che Benedetto morì probabilmente nel 1175, il romanzo di Troia dovrebbe essere databile tra il
05:491160 e il 1170 e qualcosina, i primi anni degli anni 70 del 1100. Benedetto il Troviere è convinto
06:05che Omero non abbia raccontato fedelmente la storia di Troia, della caduta di Troia. Ci dice
06:16che sono state rinvenute le testimonianze oculari di due guerrieri e che lui vuole fare riferimento
06:22a questi testi per raccontare la vera storia di Troia, per cui anche questo è un elemento che
06:29sicuramente può farci sorridere. Dobbiamo considerare che nel Medioevo si aveva una
06:42visione delle argonautiche, dell'Iliade, dell'Odissea come di un ciclo unico, come di un'unica
06:52grande storia. Questa era anche la visione che aveva Dante e il romanzo di Troia riflette
06:59proprio questa continuità, questa unione delle tre storie. Più tardi c'è stata una seconda fase
07:09della produzione di romanzi cortesi che questa volta è andata a pescare materiali dal ciclo
07:19bretone, quindi materiali celtici, miti, leggende celtiche, ma anche la storia dei Cavalieri della
07:27Tavola Rotonda di Re Artù che si mescolano anche con queste leggende celtiche più antiche.
07:33L'autore più importante di questa corrente è sicuramente Crétien de Troyes, che è autore
07:43di una serie di romanzi cavalereschi meravigliosi tra cui possiamo ricordare Erec e Enid, Cliget,
07:52Perceval, Il Cavaliere del Leone e Il Cavaliere della Carretta. Sono dei testi splendidi che ci
08:04dicono moltissimo sul modo di vivere dei Cavalieri, sono storie di combattenti che agiscono
08:14secondo una logica, un codice d'onore, che per noi a volte risulta difficilmente comprensibile
08:24e anche poco conciliabile con la cristianità. In Crétien de Troyes ci sono storie di Cavalieri
08:37che si sfidano a duello e ci sono storie che ci raccontano di come per i Cavalieri fosse normale
08:44che se un fante o un Cavaliere scortava una dama attraverso una foresta e si imbatteva in un
08:54avversario era legittimo per l'avversario ucciderlo e prendere la dama di fatto. Oppure abbiamo storie
09:05di duelli tra Cavalieri in cui un Cavaliere riesce a prevalere sull'altro, l'altro gli chiede la
09:13grazia di lasciarlo in vita, il Cavaliere vincitore gliela promette ma poi la dama gli
09:20chiede la morte dell'avversario e quindi lui sconfigge definitivamente il suo nemico uccidendolo.
09:28Sono delle realtà che per noi risultano difficili da concepire, che però erano il modo di pensare
09:42dei Cavalieri, erano il codice di comportamento della Cavalleria. Tutto questo faceva parte della
09:53cultura delle corti, i romanzi cortesi servivano anche per l'educazione, raccontavano storie
10:02fantastiche, raccontavano di avventure impossibili, tuttavia avevano un'utilità pratica che andava
10:10anche oltre il semplice passatempo, erano dei veri e propri codici di condotta. Vi saluto e vi
10:18ringrazio come sempre per la vostra attenzione e ci vediamo alla prossima lezione.

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