Quarta breve lezione di letteratura italiana per le scuole serali.
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ApprendimentoTrascrizione
00:00Salve a tutti, ragazze e ragazzi, bentornati al nostro corso di letteratura italiana. Riprendiamo
00:08subito da dove ci eravamo interrotti con la precedente lezione. Abbiamo capito che il
00:16latino si è modificato, si è evoluto nel tempo. È inevitabile, succede a tutte le
00:24lingue vive che con l'uso si modificano. Il dominio dei romani è conosciuto per essere
00:31durato a lungo nel tempo. Era inevitabile che nel tempo la lingua dei romani si modificasse,
00:40per cui anche il latino si è evoluto, si è modificato. Il dominio dei romani, però,
00:47è conosciuto anche per la sua vasta estensione. Cioè, i romani sono riusciti a costruirsi un
00:55impero che ha conquistato tanti territori, tutto il bacino del Mediterraneo, la Britannia,
01:03per determinati periodi la Mesopotamia, addirittura l'Armenia, il Caucaso. Quindi,
01:11uno spazio molto vasto. Uno spazio molto vasto che i romani vogliono amministrare e vogliono
01:20anche colonizzare. Costruiscono città, strade, infrastrutture e hanno bisogno di amministrazione
01:29e burocrazia che si basa sulla loro lingua, il latino. Per cui portano il latino a delle
01:34popolazioni che prima non parlavano il latino, parlavano un'altra lingua, la loro lingua.
01:39Il contatto con queste realtà, con queste popolazioni, determina sicuramente il fatto
01:49che i popoli sottomessi devono imparare il latino e quindi il latino attecchisce più o meno bene a
01:54seconda delle zone. Ma comporta anche il fatto che in latino entrano parole nuove. I romani,
02:01venendo in contatto con oggetti nuovi, culture nuove, assorbiscono anche delle parole nuove.
02:09Per esempio, camicia deriva dal gallico, dalla lingua dei Celti. Prima di entrare in contatto
02:21con i Galli, i romani non avevano nemmeno il concetto dell'indumento camicia, per cui assorbono
02:28questa idea e assorbono la parola. Quindi, ci sono, potremmo dire, delle lingue che a un certo
02:41punto stanno sotto al latino. Il latino conquista dei popoli, potremmo dire, che lo devono imparare,
02:49lo devono parlare, ma sotto il latino ci sono delle altre lingue, le lingue dei popoli sottomessi,
02:54da cui il latino assorbe alcune parole e che comunque continuano ad emergere. Per esempio,
03:00citando un esempio molto vicino a noi, i romani hanno conquistato pacificamente i territori dei
03:08venetici o veneti antichi, che dir si voglia. I veneti si sono latinizzati, poi c'è anche da
03:18considerare che, appunto, è una conquista che è avvenuta in maniera pacifica. C'erano dei legami
03:25culturali e quasi un sentimento di fratellanza tra i veneti e i latini. C'è da considerare anche
03:31che pare che la lingua venetica comunque fosse simile al latino, per cui questo processo è
03:38avvenuto da un punto di vista, diciamo, politico e culturale anche in maniera semplificata. Comunque,
03:44i veneti vengono latinizzati, imparano il latino. Il più importante storico di Roma,
03:51Tito Livio, era veneto di Padova, di Patavium, e durante un confronto con il suo più grande
03:59avversario, Asinio Pollione, Tito Livio riceve una sottile critica. Asinio Pollione gli dice
04:07sì, sei bravo a scrivere, ma si sente la tua patavinitas, la tua padovanità. Cioè, tu scrivi
04:15in latino, sei bravo, ma si sente un po' una cadenza, un modo di esprimersi, alcune parole
04:22che sono proprie di Padova, del padovano che tu sei. E Tito Livio gli ha risposto anche a tono,
04:30gli ha detto beh, di te si sente la tua asinitas. Questa è la battuta che è passata alla storia.
04:37Oggi non siamo nemmeno in grado di capire quali fossero le caratteristiche della padovanità del
04:44latino di Tito Livio, però questa testimonianza ci mostra come effettivamente le vecchie lingue
04:52che stavano sotto tornavano anche in superficie, venivano fuori nel modo di parlare e di scrivere
04:59di una persona, si capiva da dove proveniva. Queste lingue che stavano sotto al latino le
05:04possiamo chiamare lingue di substrato o di sostrato, sono le lingue che stanno sotto. Finché
05:11i romani continuano ad avere uno stato che funziona e continuano a conquistare territori,
05:17continuano, diciamo, a mettere sotto il loro dominio delle popolazioni e a mettere sotto
05:24al loro dominio linguistico, appunto, altre lingue. A un certo punto, però, l'impero romano
05:31entra in crisi, per cui non riesce più a difendere bene i confini. Popolazioni esterne penetrano
05:38all'interno del territorio romano, si prendono delle porzioni del territorio. Sono i cosiddetti
05:45barbari che parlavano tutti altre lingue rispetto al latino. Per motivi comunicativi, di necessità,
05:54di convivenza, hanno bisogno di imparare il latino, per cui anche loro partono dalla loro
05:58lingua per imparare il latino. Si impongono in vasti territori, anche loro fanno entrare
06:06delle parole in latino, delle forme nel latino, per cui in latino a un certo punto entrano
06:13delle parole esterne che vengono dai barbari, delle parole che vengono da lingue che questa
06:21volta non stanno sotto ma stanno sopra. Sono le lingue di superstrato, quindi lingue portate,
06:31appunto, dai cosiddetti barbari nel momento in cui prendono possesso di alcuni territori e devono
06:39rapportarsi con i latini che in questi territori vivono. Bene, per oggi ci fermiamo qui. Lingue
06:51di substrato o sostrato e di lingue di superstrato. Il latino che riceve delle influenze, potremmo
06:59dire da sotto o da sopra, che portano delle modifiche, che portano l'acquisizione di nuove
07:05parole. Il latino che si evolve, il latino che cambia. Nel 476 avremo anche il crollo del
07:16impero romano d'Occidente e vedremo che cosa comporterà questo cambiamento politico dal
07:22punto di vista della lingua. Vi saluto e vi ringrazio. Alla prossima lezione!