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È salita ancora una volta lì, sul tetto del mondo sportivo. Assunta Legnante è inesaurabile e alle Paralimpiadi di Parigi 2024 lo ha dimostrato ancora una volta. L'atleta campana, 46 anni, ha vinto l'oro olimpico nel getto del peso F12, gara riservata ad atlete cieche e ipovedenti. Con una misura di 14,54 metri, la Legnante ha superato la concorrenza internazionale, tra cui la forte uzbeka Safiya Burkanova, che si era imposta ai Giochi di Tokyo, e la cinese Yuping Zhao. A livello personale, si tratta del terzo trionfo nel getto del peso, dopo le vittorie a Londra 2012 e Rio 2016.

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La storia di Assunta Legnante
l percorso di Assunta Legnante è un esempio di determinazione, resilienza e passione per lo sport. Nata come atleta normodotata, Assunta si è sempre distinta per la sua potenza e abilità nel getto del peso, tanto da vincere un oro agli Europei indoor del 2007. Tuttavia, la sua carriera ha preso una svolta drammatica nel 2009, quando il peggioramento di un glaucoma congenito l’ha portata a perdere la vista. Questo non ha fermato la sua voglia di competere e di continuare a fare ciò che amava: il getto del peso. Così, invece di abbandonare lo sport, Legnante ha scelto di intraprendere una nuova avventura, abbracciando la carriera paralimpica.

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Le medaglie paralimpiche
A partire dai Giochi di Londra 2012, Assunta ha dominato la scena del getto del peso paralimpico, conquistando il suo primo oro in questa nuova categoria. Da quel momento, la sua ascesa è stata inarrestabile: oltre ai successi nel peso, ha anche ottenuto due argenti nel lancio del disco, uno a Tokyo 2020 e uno a Parigi 2024.

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Dietro ai successi della campionessa napoletana non c'è solo una straordinaria abilità fisica, ma anche una forte determinazione mentale. L’atleta si descrive come testarda, un tratto che, sebbene talvolta considerato un difetto, per lei è stato fondamentale per raggiungere i traguardi più alti della sua carriera. «Lo sport mi ha dato l’opportunità di fare ciò che mi piaceva e ciò che mi riusciva meglio», aveva spiegato in un'intervista per la pagina che il Comitato italiano paralimpico le ha riservato sul proprio sito internet.

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Le mascherine di Assunta Legnante
Una delle caratteristiche che rendono Assunta Legnante unica è anche la sua creatività e senso dell’umorismo. Durante le competizioni, le atlete cieche e ipovedenti devono avere gli occhi coperti, e Assunta ha scelto di farlo in modo originale: le sue mascherine sono spesso ispirate ai luoghi in cui si svolgono le gare. Per la finale del getto del peso a Parigi, ad esempio, ne ha scelta una con gli occhi della Gioconda, un omaggio al celebre dipinto di Leonardo da Vinci esposto al Louvre.

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Los Angeles 2028: il sogno di essere portabandiera
Legnante non si limita però a collezionare medaglie. A 46 anni, nonostante i trionfi già raggiunti, non mostra alcuna intenzione di ritirarsi, anzi, ha già puntato Los Angeles 2028. «Mi hanno detto che sono l’atleta paralimpica più medagliata nell’atletica, e spero che questo curriculum possa servire per coronare la mia carriera con un premio da parte del Comitato paralimpico», ha affermato. Il sogno di Assunta è chiudere la sua avventura pralimpica portando la bandiera italiana durante la cerimonia di apertura nella città californiana. «Nel 2028 avrò 50 anni, e sarà forse, e dico forse, la mia ultima Paralimpiade: una bandiera la porterei volentieri», ha detto con il suo consueto entusiasmo. Un premio che si meriterebbe tutto.

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