Blu Notte Misteri italiani - St 10 Ep 5. Il clan dei Casalesi. Soldi, silenzio e sangue 2a parte (Carlo Lucarelli)

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00:00come la campagna, i casalesi fanno i soldi con l'agricoltura fantasma, c'è un'azienda
00:16di Stato che si chiama Aima e che si occupa di ritirare i prodotti agricoli in eccedenza
00:21pagandoli con soldi pubblici per sostenere l'agricoltura, ai centri di raccolta Aima
00:29controllati dai casalesi arrivano ogni anno tonnellate di prodotti non venduti, ma non
00:33è vero, è frutta marcia, oppure sono carichi di sassi, oppure soltanto un numero scritto
00:39su un foglio a cui non corrisponde niente, un affare da centinaia di milioni di lire
00:46per ogni punto di raccolta, i casalesi fanno i soldi con la distribuzione dei prodotti
00:58che controllano quasi interamente, nei bar, nei ristoranti, negli alberghi, nelle mense
01:03si possono comprare e usare soltanto i prodotti che vogliono loro, le mozzarelle di bufala
01:13prodotte dalle masserie dei casalesi per esempio, anche quelle che pascolano sulle discariche
01:18abusive o quelle che si ammalano di brucellosi che dovrebbero essere abbattute e invece al
01:23loro posto vengono uccisi animali che vengono dalle tenute dei clan in Romania.
01:27Fanno i soldi i casalesi, trasformano in oro tutto quello che toccano, anche l'immondizia,
01:37anche i rifiuti, soprattutto quelli tossici.
01:40Il clan dei casalesi, per qualcuno che non lo sa, è entrato nel business dei rifiuti
01:49tra l'89 e l'90, in quell'epoca noi sapevamo, ci hanno fatto capire gli imprenditori
01:57il business dell'immondizia, prima di quel giorno non sapevamo niente, non sapevamo
02:01che con l'immondizia si potevano fare tanti soldi.
02:03Ci sono i rifiuti solidi urbani, la normale spazzatura di tutte le città d'Italia,
02:08ma soprattutto ci sono i veleni che producono le fabbriche del nord e i rifiuti speciali,
02:13quelli ospedalieri, quelli tossici, quelli contaminati da sostanze radioattive.
02:18La Camorra a un certo punto capisce che può gestire autonomamente quello che era un servizio
02:23fino a quel momento, fatto in compartecipazione, e si pone sul mercato in maniera autonoma
02:29soprattutto per lo smaltimento dei rifiuti tossici, che sono rifiuti industriali altamente
02:35pericolosi, anche radioattivi.
02:37Tra i primi a capire l'affare c'è Francesco Bidognetti, cicciotto e mezzanotte, mette
02:42assieme un consorzio di smaltimento che si chiama Ecologia 89, seguito a ruota dagli
02:47altri Michele Zagaria e Antonio Iovine.
02:50Assieme ad imprenditori e gestori di discariche, come Gaetano Vassallo, si danno da fare per
02:55procurarsi le immondizie dell'industria del nord.
02:58I rifiuti che arrivavano da noi, principalmente, arrivavano dal nord, arrivavano dai depuratori
03:05toscani, Brescia, erano fabbriche industriali di vernici, erano le lavanderie industriali,
03:14le concerie, arrivava di tutto.
03:16Io sono stato molte volte sulle discariche, era roba alucinante, era roba alucinante
03:21veramente.
03:22Ci stanno delle gambe di sabbia da noi, profonde 400-500 metri sul litorale Domizio, fra Castelcolturno
03:28e Cancerlo al Nune, là sono state scaricate di tutto, di tutto e di più, addirittura
03:34i condannini dicevano che quella era fertilizzante, quella era bollante, i rifiuti dei fanghi
03:38dei depuratori, bruciava tutto, infatti se andiamo in quella zona non cresce più niente,
03:43è una puzza che non si si può stabilizzare.
03:45E' un grosso affare per le ditte del nord, smaltire un chilo di rifiuti speciali verrà
03:50a costare, prezzi del 2006, dai 21 ai 60 centesimi di Euro al chilo, i casalesi fanno la stessa
03:57operazione per 9-10 centesimi di Euro al chilo, è un grosso affare, è un affare criminale,
04:03ci sono talmente tanti soldi in ballo che a un certo punto ad Antonio Iovine viene
04:07in mente di chiedere il pizzo alle ditte che smaltiscono i rifiuti, ma sono loro i casalesi
04:12quelle ditte e gli viene fatto notare che la camorra sulla camorra non si può fare.
04:23All'inizio i rifiuti vengono sepolti di nascosto nelle discariche ufficiali, ma si capisce
04:28che presto si intaseranno e quindi qualcuno scoprirà quello che sta succedendo.
04:37Allora si aprono discariche abusive nella zona compresa tra parete e villa litterno,
04:41si scavano i campi, si riempiono i fossati, si usano le cave aperte per i lavori, anche
04:48le strade servono a ricoprire tonnellate di rifiuti.
04:54In fondo i casalesi hanno un controllo quasi totale del territorio e si comportano come
04:59davvero fosse loro, è come se potessero fare quello che vogliono dei 2639 chilometri quadrati
05:05della provincia di Caserta, anche avvelenarli.
05:15E non soltanto la terra, dal 1989, da quando i casalesi cominciano ad avvelenare massicciamente
05:22il territorio, nella provincia di Caserta il numero delle persone che muore per tumori
05:27legati all'inquinamento aumenta in maniera incredibile.
05:30Lo vede quel pino? Sotto quel pino spesso e volentieri ci hanno detto di atterrare i rifiuti.
05:34Abbiamo atterrato i rifiuti insieme ad altri colleghi.
05:36Che tipo di rifiuti?
05:37Soliti, liquidi, urbani, rifiuti pericolosi per il popolo e dannosi per la salute.
05:41Sto dicendo che questa è una discarica abusiva.
05:44È una discarica più che abusiva.
05:45Perché questo, quello che fanno le mafie, Cosa Nostra, l'Andrangheta, la Camorra, anche
05:50i casalesi, non producono lavoro, lo rubano agli altri con gli appalti truccati, rubano
05:56i soldi della gente con i costi gonfiati dei lavori pubblici, rovinano la reputazione di
06:01chi laggiù sa coltivare bene la terra e produrre ottimo latte di bufala, avvelenano tutto con
06:06i rifiuti tossici, perché sono imprenditori sì, ma imprenditori criminali e il loro compito
06:11è fare soldi a tutti i costi.
06:14Una presenza sul territorio testimoniata anche da uno sfoggio di ricchezza e di potenza,
06:19come per le ville dei capi clan, enormi, lussuose, hollywoodiane.
06:27Come la villa di Walter Schiavone, quasi completamente distrutta poco prima di essere sequestrata
06:32dalle autorità.
06:33Una villa da 5 miliardi di lire, tre piani di colonne in stile neoclassico, pavimenti
06:39in marmo nero, piscine, un po' come la casa di Tony Montana, il boss del film Scarface,
06:44interpretato da Al Pacino.
06:54Perché tutto quello che i casalesi fanno non è possibile senza un capillare e quasi
06:59totale controllo del territorio.
07:01I nostri paesi di quella zona nuclearia vengono monitorati minuto per minuto, metro per metro,
07:08più delle forze dell'ordine.
07:10Perché tutti ti portano le notizie, tu sai tutto di tutti, tu non ti puoi spostare.
07:14Se tu domani mattina faccio l'esempio, una persona imprenditore compra 30 ettari di terra,
07:19noi lo sappiamo, è successo, lo dico come esperienza personale.
07:24Io vengo a chiamare un imprenditore e gli dico, ma te l'hai comprato quasi alla,
07:29le convite della politica di caserta, hai comprato 100 ettari di terra.
07:33Gli dico, ma come fate a saperlo? Non lo sa nessuno, lo sappiamo io, il notario, il proprietario.
07:37È così, è come un imprenditore da noi, negli anni 70 si mettevano le bombe per far pagare i soldi.
07:42Dopo gli anni 70 era un fatto assurdo, era un principio già scontato,
07:48che ogni imprenditore che arrivava, prima di mettere la prima bennata a terra dello scavatore,
07:53veniva a mettersi a posto.
07:55Dicevo, c'è solo uno, è così, quando devo cacciare, questo, posto.
08:00Questa è la pericolosità di un clan mafioso.
08:04Quando si spara, significa che c'è qualche difficoltà.
08:07Quando tu agendi e ti porti i soldi, senza che tu lo minacci,
08:11senza che tu usi la pistola o usi le parole,
08:14significa che sei assunto di un principio, quindi è tutto marcio.
08:18È come un lago di rifiuti, quando più lo muovi più puzza.
08:21Controllo del territorio, che significa anche necessariamente
08:25un rapporto molto stretto con la politica, soprattutto quella locale.
08:28E anche questa è una cosa che differenzia la mafia dei Casalesi dalla camorra napoletana.
08:33Il clan dei Casalesi è sempre stato molto attento a quello che accadeva nella politica.
08:38Non è un caso che il fratello di Bardellino è stato per lunghi anni, persino lui personalmente sindaco,
08:46e c'è questo episodio che viene raccontato di una sua possibile candidatura al Senato
08:52che fu stoppata dai vertici dell'allora Partito Socialista.
08:56Membri delle famiglie del clan dei Casalesi diventano sindaci, assessori, membri dei consigli comunali.
09:06Ci sono riunioni di capi clan che si tengono in casa di politici locali,
09:10come Gaetano Corvino, vicesindaco di Casal di Principe,
09:13che viene scoperto dalla polizia ad ospitare Sandocan e Francesco Bidognetti.
09:20Ci sono i seggi presidiati dai soldati del clan nei giorni delle elezioni.
09:24La politica serve ad ottenere gli appalti, serve a fare i giochi di prestigio con i rifiuti,
09:29serve ad evitare i controlli sui cantieri e nelle discariche.
09:33Le organizzazioni malavidose, come la nostra o qualsiasi altra organizzazione,
09:37non ha ragione di esistere se queste organizzazioni non hanno rammificazione nei tessuti sociali.
09:46Politica, imprenditore, forze dell'ordine.
09:50Erano imprenditori nostri, politici, locali, che poi si parlava con i politici che erano nello Stato centrale.
10:02Se non hai questi agganci, non hai ragione di esistere. Io posso sparare.
10:07A noi ci interessa più che altro, non tanto la politica, ci interessano più i lavori.
10:12Ci interessano i politici che riuscino a portare dei lavori nella nostra zona,
10:16a prendere i soldi di politica.
10:23Non c'è una amministrazione dove non ci sta l'infiltrazione.
10:29Sfido chiunque a dire che là non c'è infiltrazione.
10:33Neanche nell'ultimo paese della provincia di Caserta.
10:36C'è, c'è in tutte le parti, perché così.
10:39Già nel 1995 i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose nella provincia di Caserta erano 14,
10:45che arriveranno a 22 nel 2006, più di un terzo delle amministrazioni nel casertano.
10:54Alcuni, come Casal di Principe, sciolti fino a quattro volte,
10:58con continui cambi di commissari prefettizi, nuove elezioni e nuovo scioglimento.
11:08Attenzione però, perché non ci sono soltanto loro.
11:11Le parole, lo abbiamo detto, vogliono dire tante cose.
11:14E la parola casalesi non indica soltanto i casalesi,
11:17i clan della mafia della provincia di Caserta.
11:20E non indica neanche soltanto quelle persone della zona
11:23che hanno deciso di convivere con la mafia, per paura o per tornaconto.
11:27Il consenso, il controllo del territorio,
11:30le mafie, sia in provincia di Caserta che in tutto il mondo, lo tengono sparando.
11:34Nella zona dei casali, quindi nella zona dei casalesi,
11:37c'è il più alto numero di morti ammazzate tra consiglieri comunali,
11:40assessori, sindaci e anche funzionari dei comuni.
11:44Il che vuol dire che l'aggressione su questi enti locali è molto forte,
11:49il controllo è molto forte.
11:51C'è chi si oppone, le forze dell'ordine, i rappresentanti dello Stato naturalmente,
11:55ma anche i casalesi, i casalesi per bene,
11:58quelli che rischiano sulla propria pelle l'opposizione alla dittatura armata della Camorra.
12:07Antonio Cangiano, per esempio, con i casalesi non vuole averci a che fare,
12:10però è il vice sindaco di Casa Pesenna e loro vogliono che agevoli le loro ditte.
12:17Antonio Cangiano però non ci sta e così, un giorno di ottobre del 1988,
12:22due uomini si avvicinano e gli sparano alle gambe,
12:25inchiodandolo per sempre su una serie a rotelle.
12:29Antonio Nunez, invece, è il vice sindaco di Mondragone.
12:32Il clan La Torre vorrebbe essere agevolato nella costruzione di una clinica,
12:36ma lui non ci sta.
12:40Così, un giorno di luglio del 1990,
12:42sei uomini vanno a prelevarlo nella masseria di cui è proprietario e lo portano via.
12:48Il suo corpo verrà trovato soltanto 13 anni dopo, con due colpi in testa.
12:54Michele Russo, invece, è un sindacalista della CGL che si occupa di operai edili.
12:59Quando chiedono la tangente ai costruttori, i casalesi,
13:02forniscono anche un servizio, chiamiamolo così.
13:05Niente attività sindacali e niente scioperi.
13:08Il sindacalista che ci prova viene picchiato e minacciato.
13:26Alla Calcestruzzi messicana, per esempio, i salari sono troppo bassi
13:30e allora Michele Russo minaccia di organizzare uno sciopero.
13:35Così, un giorno di gennaio del 1991, qualcuno suona la porta.
13:39Russo va ad aprire e gli sparano alle gambe.
13:44Anche Federico del Prete è un sindacalista.
13:51Dirige il sindacato dei lavoratori ambulanti che ha fondato a Casal di Principe.
13:54E non è facile, perché quella è proprio la terra dei casalesi
13:58e tutte le attività commerciali, anche quelle degli ambulanti nei mercati,
14:01sono sotto il loro controllo.
14:06Ne ha fatte di denunce Federico del Prete.
14:08Ha denunciato soprattutto quelli che chiedono il pizzo.
14:11E da ultimo ha denunciato il maresciallo dei vigili urbani di Mondragone,
14:15che si chiama Mattia Sorrentino, e che è uno degli esatori del clan La Torre.
14:19Federico del Prete è una figura che mi colpisce moltissimo,
14:23perché il Sud che reagisce è un ventitore ambulante,
14:26quindi parte da un livello basso, di lotta, quello più difficile,
14:30sensibilizza semplicemente perché dice
14:32voi non potete rubare il nostro lavoro quotidiano di gente
14:35che si alza alle 5 o alle 6 del mattino per andare a vendere.
14:38E si oppone ai gruppi criminali, e non solo, di tutto il casertano.
14:43Lui si è nemicato tutto il casertano fino al napoletano.
14:46L'hanno minacciato più volte, gli hanno bruciato la macchina,
14:49ma Federico del Prete non ci sta, è una persona per bene,
14:52è un sindacalista che ci tiene alla propria dignità e a quella della sua terra.
14:57È un eroe senza saperlo, un eroe piccolo piccolo,
15:00come lo ha definito la giornalista Rosaria Cappacchione,
15:03di cui tra poco parleremo.
15:05Questo la gente lo sente e comincia a seguirlo,
15:08il suo sindacato arriva fino a 3.000 iscritti,
15:11e la manifestazione contro gli abusivi che organizza Napoli ha un grande successo.
15:20Tutto questo ai casalesi non piace.
15:23Per rispondere a Federico del Prete un giorno a Mondragone non c'è il mercato.
15:27Perché? Perché i camorrissi avevano imposto di Mondragone la tangente
15:31e loro bloccano con le moto, con le macchine, con le armi spianate l'arrivo dei mercatali
15:36e noi avremmo a Mondragone, oltre 10 anni fa, questo mercato vuoto.
15:41Così, un giorno di febbraio del 2002, Federico del Prete è nel suo ufficio,
15:45come sempre, anche se è tardi, ed è preoccupato perché il giorno dopo
15:49c'è il processo al maresciallo Sorrentino e lui ha paura, come è giusto,
15:53gli hanno appena bruciato la macchina.
15:55Però va avanti lo stesso, come sempre.
16:02Sta telefonando con in mano i conti delle tasse degli ambulanti da controllare
16:06quando si accorge di una cosa.
16:08C'è un uomo sulla porta dell'ufficio che lo guarda.
16:14Quell'uomo è un killer dei casalesi
16:16che gli spara addosso 5 colpi calibro 7,65.
16:25Così muore Federico del Prete.
16:27Così muore un eroe piccolo piccolo.
16:29La Gamora qui non è che si è affermata senza trovare nessun'opposizione,
16:34è solo che era imperi la lotta perché la Gamora poteva vantare
16:38rapporti e potere nell'economia, nella politica,
16:43nell'istituzione a tutti i livelli.
16:45Ci sono ormai indagini giornalistiche della magistratura
16:49che dimostrano quanto potesse essere potente.
16:52Per cui era in qualche modo anche giustificato che alla fine
16:55il cittadino ritornasse nel silenzio, ritornasse a casa
16:59o non sentisse più la forza della mobilitazione e della lotta.
17:04Renato Natale è il nuovo sindaco di Casaldi Principe.
17:07Il consiglio comunale è appena stato sciolto per infiltrazione
17:10mafiosi e così si tengono nuove elezioni e questa volta
17:13le vince un sindaco del PDS.
17:15Quando Renato Natale diventa sindaco il 1993 il comune
17:19ha dichiarato bancarotta e infatti la prima riunione
17:22del consiglio comunale si tiene in piedi perché nella sala
17:25del consiglio non ci sono più neanche le sedie.
17:28Quello che era in discussione era una questione di principio,
17:31una questione culturale.
17:33Chi governava?
17:36Sì, un'istituzione liberamente eletta, democraticamente eletta
17:42oppure i soliti noti o i soliti ignoti.
17:45Quindi c'era una battaglia di principio che probabilmente
17:50prese il campo in quel momento, in quel periodo.
17:53Io ricordo quando andavo a prendere il caffè al bar
17:56le persone che mi incrociavano e casomai sottovoce
17:59mi dicevano sindaco, via davanti, sindaco, come va?
18:04Era un atteggiamento della gente che manifestava
18:07un desiderio, una voglia profonda di liberarsi.
18:10Il sindaco Natale e i suoi ci provano a governare
18:13secondo la volontà pubblica e le leggi e non secondo
18:16la volontà dei criminali.
18:18Ci provano a fare a Casal di Principe quello che si farebbe
18:21in qualunque altro paese normale, ma è una guerra continua
18:24come la guerra dei paletti.
18:29Il comune delibera che il centro di Casal di Principe
18:32sia un'isola pedonale e così lo chiude con dei paletti
18:35di cemento con una catena.
18:37Questo ai casalesi, gli abitanti di Casal di Principe, va bene,
18:40però non va bene ai casalesi, la mafia di Casal di Principe,
18:43che ogni sabato divelgono i paletti e li portano davanti
18:46a casa del sindaco che li riporta in piazza.
18:49Sembra una cosa ridicola, ma non è vero, è un fatto
18:52di principio, di controllo del territorio e in questo
18:55il sindaco Natale dà fastidio.
18:57Qualche tempo fa ho avuto occasione di leggere sul giornale
19:00una dichiarazione di un pendite di Camorra che affermava
19:03che avevano programmato, nel periodo in cui ero sindaco
19:06a Casal di Principe, nel 1994, era stata programmata
19:09alla Camorra la mia eliminazione fisica, doveva apparire
19:12un incidente per cui loro cercavano un albanese che doveva
19:15fingere di essere ubriaco, approfittando del fatto che
19:18io ero solido a girare in bicicletta, mi metteva sotto
19:21la macchina.
19:23Poi sempre il pendite dice che era stato complicato e difficile
19:27trovare il soggetto adatto, per cui si erano risolti poi
19:30a togliermi da sindaco con una manovra politica, facendo
19:33dimettere tre consiglieri comunali della mia maggioranza
19:36in contestualmente a quelle dell'opposizione e infatti
19:39questa cosa che avvenne poi nel novembre del 1994
19:42quando mi ritrovai senza più una maggioranza in consiglio
19:45comunale e quindi alle dimissioni.
19:48Ferocia spietata, capacità militari, controllo capillare
19:51del territorio, controllo della politica, un fiume di soldi
19:55realizzato con grande capacità imprenditoriale.
19:58Ma c'è un altro elemento, lo abbiamo visto, che nella storia
20:01dei casalesi è di fondamentale importanza, il silenzio.
20:05I casalesi stanno alla storia della camorra come i corleonesi
20:08stanno alla storia della mafia, hanno la stessa importanza,
20:11solo che i corleonesi sono famosi, si sa tutto, si sono scritti
20:14tantissimi libri, i casalesi sono stati conosciuti e sono venuti
20:17alla ribalta solo negli ultimi anni.
20:20Per esempio lo Stato, la mafia dei casalesi, la conosce da tempo.
20:23La commissione parlamentare antimafia arriva a Casaldi Principe
20:26la prima volta nel 1990, dopo che la polizia ha sciolto
20:29un summit dei casalesi a casa del vice-sindaco Corvino.
20:32E poi ci sono le varie inchieste e i vari processi
20:35che si sono ottenuti nel corso degli anni,
20:38soprattutto il processo Spartacus.
20:41La cosa incredibile di Spartacus fu innanzitutto il nome.
20:44Per la prima volta viene dato il nome di un ribello
20:47a un processo. E' abbastanza strano.
20:50Il ribello era proprio Spartacus, che da quelle terre
20:53dell'agrocaleno, cioè Capua, si rivoltò
20:56e arrivò alle porte di Roma.
20:59Spartacus perché? Perché in quella terra
21:02il diritto è la vera ribellione,
21:05è la vera rivolta e quindi bisognava dare il nome
21:08a chi ha combattuto l'impero,
21:11a chi ha combattuto l'impero.
21:15E i magistrati danno questo nome.
21:18Spartacus al processo che doveva combattere
21:21l'impero del clan dei casalesi.
21:24Inizia con un pentito, come il maxiprocesso di Palermo
21:27a Cosa Nostra era iniziato sostanzialmente
21:30con le dichiarazioni di Tommaso Buscetta.
21:33Il Buscetta dei casalesi si chiama Carmine Schiavone,
21:36detto Carminuccio, ed è il cugino di Sandocan.
21:40Ma Carminuccio è soprattutto un imprenditore,
21:43uno che ci sa fare con gli affari
21:46e con le relazioni pubbliche,
21:49specializzato nel settore del calcestruzzo.
21:52Lo arrestano nel 1991
21:55e gli danno 7 anni di carcere per alcune armi
21:58trovate dentro una sede della sua ditta.
22:04Carminuccio non regge e comincia a parlare
22:07con i sostituti procuratori Lucio Di Pietro
22:10e Federico Caffiero De Rao
22:13della direzione distrettuale antimafia di Napoli,
22:16perché nella terra dei casalesi una DDA ancora non c'è.
22:22Sta accadendo anche nel resto della Campania
22:25con la nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo
22:28o con la nuova famiglia.
22:32Boss del calibro di Carmine Alfieri
22:35o di Pasquale Galasso hanno cominciato a parlare
22:38e con loro un fiume in piena di pentiti.
22:45Succede anche con i casalesi, che sono pochi,
22:48pochissimi, ma comunque ci sono.
22:51Come Dario De Simone, a cui i casalesi per ritorsione
22:54uccidono il cognato ed il fratello.
22:57O come Domenico Bidognetti, detto Mimì o Brutaccione,
23:00il nipote di Cicciotto e Mezzanotte.
23:03Cosa ha ucciso?
23:06Non lo so, 50, 60.
23:09Mi hanno ucciso a mia madre perché io posso,
23:12sto svelando tante cose che non si sapevano.
23:15Non so nemmeno a cosa può servire il mio verdone,
23:18io le do.
23:21Buttate la spugna, passate anche voi
23:24dalla parte dello Stato,
23:27dalla parte della legalità.
23:30Per fare i collaboratori c'è un immenso coraggio,
23:33che per fare i mafiosi non c'è un coraggio.
23:36Nasce un pool, che comprende anche i sostituti procuratori
23:39Carlo Visconti e Francesco Greco e poi Francesco Curcio,
23:42Raffaello Falcone e Raffaele Cantone.
23:48Il 5 dicembre 1995, 3000 uomini delle Forze dell'Ordine
23:51fanno irruzione nel territorio dei casalesi,
23:54con un elenco di un centinaio di persone da arrestare.
24:01Ne trovano soltanto 50, alcuni dei quali gli dicono
24:04che li stavano aspettando.
24:07Tra i 68 latitanti che non si trovano c'è Francesco Schiavone,
24:10detto Sandokan.
24:18Francesco Schiavone lo arrestano tre anni dopo, nel 1998.
24:22Se ne stava fermo e immobile in un nascondiglio segreto,
24:25nella sua villa di via Salerno, a Casal di Principe,
24:28dietro un muro di granito che si muove su un binario,
24:31assieme alla moglie, al cugino e alle due figlie.
24:40Gli uomini della sezione Catturandi hanno tenuto d'occhio la zona.
24:43Si sono finti anche operai che lavorano alle fogne,
24:46e non si sono rivelati.
24:51E hanno anche pagato il pizzo, per sembrare più credibili.
25:00Così hanno puntato quella villa, ma quando ci hanno fatto irruzione,
25:03non hanno trovato nessuno.
25:08Poi un ufficiale dei carabinieri nota delle strane bocche di areazione.
25:17Ci fa sparare dentro dei lacrimogeni, ed ecco la voce di Sandokan.
25:21Non sparate, ci sono le mie figlie, e si arrende.
25:35Così c'è anche lui, quando dopo più di dieci anni dall'inizio delle indagini,
25:39dopo 626 udienze, che hanno visto 125 imputati e centinaia di testimoni,
25:44arriva la sentenza.
25:47Abbiamo seguito più di 500 testimoni,
25:50con esame e controesame,
25:53da parte del Pubblico Ministero e degli Avvocati Difensori.
25:56Abbiamo seguito più di 20 collaboratori di giustizia.
25:59Abbiamo acquisito più di 100 faldoni di atti relativi a intercettazioni telefoniche,
26:06a sentenze di altri processi,
26:09a cominciare dai vecchi processi della camorra cutoliana,
26:12su cui le parti hanno dovuto interloquire.
26:15Per limitarci a questa fase, appreso l'inizio del 1998,
26:20ha avuto uno sviluppo di circa 700 udienze dibattimentali
26:25e si è concluso appunto nel settembre del 2005.
26:30Il 15 settembre del 2005, dopo una Camera di Consiglio durata 11 giorni,
26:35il Presidente della Corte d'Assise di Santa Maria Capo Avetere legge la sentenza.
26:4195 condanne per associazione camorristica, con 21 ergastoli,
26:45844 anni di galera e oltre 413 milioni di euro sequestrati.
26:53Tutta la storia della mafia nella provincia di Caserta
26:56nelle 3200 pagine delle motivazioni della sentenza scritte dal giudice Raffaello Maggi,
27:01più tutte le altre inchieste e tutti gli altri processi che si tengono dopo nel corso degli anni,
27:07come lo Spartacus II, sui rapporti tra i casalesi, la politica e la finanza.
27:13Il processo Spartacus, per importanza, per coinvolgimento di pentiti,
27:18per persone incriminate, per numero di udienze, per numero di testimoni,
27:23per arringhe della difesa, è superiore al maxiprocesso di Palermo,
27:29per numero anche non solo di accusati e poi di condannati.
27:35Quello che dovrebbe essere uno dei processi del secolo
27:37passa sotto un silenzio assordante.
27:39Pochi articoli e molto brevi sulle pagine nazionali.
27:4250 righe su un quotidiano in mattino di Napoli, a firma di Rosaria Capacchione,
27:47e il resto nelle pagine locali, che sono appunto lette dai lettori del luogo
27:52e non arrivano mai molto più in là.
27:59Per il resto d'Italia la mafia dei casalesi è soltanto una specie di camorra
28:03che si fa notare soltanto quando spara e ammazza per le strade,
28:06come dopo la morte di Antonio Bardellino,
28:08oppure quando viene arrestato un latitante conosciuto come Sandokan,
28:12poi tutto torna nel dimenticatoio.
28:14Succede sempre così quando si parla di mafia in Italia,
28:18ma si confonde con un evento criminale, un normale evento di cronaca nera,
28:22e allora a quel punto le si preferiscono altri delitti,
28:25altri omicidi più misteriosi e più gialli.
28:28Come se si volesse mettere una pietra su un modo di comportarsi
28:32che ha ipotecato pesantemente l'Italia meridionale,
28:35non solo la provincia di Caserta, e non se ne voglia sentir parlare.
28:40Perché in fondo se abbiamo una criminalità organizzata, forte,
28:45ma che non uccide, ci si può anche convivere.
28:50Io non la penso così naturalmente.
28:52Credo che, e come hanno dimostrato soprattutto le indagini patrimoniali
28:56fatte in tutti questi anni, che questo tipo di criminalità,
28:59soprattutto quando non spara e quindi è più insidiosa perché è sotterranea,
29:03finisce per togliere ogni speranza di futuro ai ragazzi che vivono in queste aree,
29:10perché toglie il lavoro, toglie le prospettive di lavoro,
29:13contamina il mercato.
29:16In silenzio è d'oro, come scrive Gigi Di Fiore in un bel libro
29:19che si chiama L'Impero e che racconta la storia dei casalesi.
29:22In silenzio è d'oro.
29:24E cronisti, anche bravi, informati e puntuali come Rosaria Capacchione
29:28o come Sergio Nazaro, che scrive soprattutto su blog e su riviste online,
29:32non erano ancora riusciti a scalfirlo.
29:44Poi succede qualcosa, arriva uno scrittore e arriva un libro.
29:49La mia storia prima di Gomorra è una storia abbastanza comune.
29:54Io mi lavoro in filosofia abbastanza presto e decido di scrivere
29:58per diventare scrittore, in verità.
30:01Il mio sogno è diventare scrittore, non giornalista, non cronista.
30:04E così mi capita, insomma, di, come tutti insieme a scrivere,
30:11mandare in giro racconti.
30:13Una volta che capitò di scrivere a Goffredo Fofi,
30:15mandai un racconto, Goffredo Fofi mi dispose
30:17«Beh, per la tua età scrivi bene, ma scrivi di ozzie».
30:21Ho visto il tuo indirizzo, perché non guardi quello che c'è intorno a te?
30:25E così ho iniziato a scrivere di Gomorra e di quello che guardavo,
30:29quello che vedevo.
30:31Decido di farlo con uno strumento diverso dalla cronaca.
30:34Cioè io raccolgo le notizie che la cronaca ha
30:37e le elaboravo sul piano narrativo.
30:39Nel senso che cercavo di renderle il più possibile accessibili
30:43e volevo che fossero storie in qualche modo universali,
30:46emblematiche, che non avessero il tanfo all'odore della storia locale,
30:49che non interessava a nessuno sul piano nazionale.
30:53Il libro si chiama Gomorra ed esce nel 2006.
30:57La tiratura di 4.500 copie,
30:59che poi è quella che di solito fa una casa editrice
31:02quando vuole provare con un autore che ritiene promettente,
31:05si esaurisce in una settimana.
31:07Si stupisce l'editore che ristampa.
31:11Mi stupisco io stesso.
31:13Il passaparola porta a una serie di recensioni positive
31:16su tutti i più importanti giornali italiani.
31:19Vengo invitato in televisione.
31:26Qualcosa cambia immediatamente.
31:28Dopo due giorni dalla mia prima comparsa televisiva
31:32il libro va in classifica.
31:35Da allora non andrà mai più via.
31:40Succede che vengo invitato ovunque.
31:45Il tema inizia lentamente a fuoriuscire.
31:49Si è chiaro, molti libri,
31:51spesso veri e propri capolavori,
31:53sono stati scritti sulla camorra.
31:55Saggi.
31:56E anche un libro narrativo interessante
31:58a cui io devo molto,
31:59che è il Camorrista di Gio Marrazzo.
32:03Era stato scritto anche un bel libro di Nanni Balestrini, Sandokan.
32:09Questi libri però non erano mai arrivati al grande pubblico
32:11e soprattutto erano sempre stati come dei piccoli cult
32:16per addette ai lavori.
32:17Non sto raccontando Casal di Principe o Scampia
32:22al mondo,
32:23ma l'ambizione era raccontare il mondo
32:25attraverso Casal di Principe e Scampia.
32:27Creare un metodo che permettesse di capire
32:29come l'economia criminale
32:32fosse diventata l'economia vincente.
32:34Questo incuriosisce moltissimo.
32:36Enorme passaparola,
32:38possibilità di capire certe cose.
32:42Gomorra parla anche dei casalesi,
32:44ma lo fa come lo fa il libro di uno scrittore,
32:46perché Saviano è un osservatore attento della realtà.
32:49I nomi, le cifre, i dati di cui scrive sono veri,
32:52ma il suo modo di raccontare è quello di un narratore
32:54che sa come fare
32:55perché le parole, le immagini e i fatti
32:58suscitino delle emozioni,
33:00che poi è quello che fa uno scrittore, niente di più.
33:03Quando arrivo a centomila copie,
33:06io sento che la percezione mia sul territorio sta cambiando.
33:11Questa crescita esponenziale dei lettori,
33:16delle informazioni su internet,
33:19dell'attenzione internazionale,
33:23io non mi accorgo che mi avrebbe cambiato la vita.
33:25Il libro diventa un simbolo.
33:27Ecco perché diventa una sorta di meta-libro.
33:31Succede qualcosa anche di particolare.
33:34Alcuni bar lo espongono sulla cassa,
33:37come se fosse una specie di segno, di tagliando.
33:40Noi non siamo come i nostri vicini,
33:42cioè bar di Camorra.
33:43Basta esporre quel libro.
33:45Per cui il libro diventa un simbolo
33:47e le storie raccontate diventano
33:52storie che appartengono a un territorio,
33:54ma di cui in realtà nessuno si è mai soffermato
33:57fino in fondo a conoscerle, a leggerle.
34:00Poi succede un'altra cosa.
34:02Succede che alla fine di settembre del 2006
34:04c'è una manifestazione antimafia a Casal di Principe.
34:07C'è un grande palco sulla Piazza del Mercato,
34:10che è la piazza principale del paese,
34:12e ci sono tante autorità.
34:14C'è il presidente della Camera, Fausto Bertinotti,
34:16c'è il vicepresidente della commissione antimafia, Beppe Lumia,
34:19ci sono politici locali,
34:21ci sono i rappresentanti dell'associazione antimafia come Libera
34:24e c'è anche lui, Roberto Saviano,
34:26lo scrittore di Gomorra.
34:33Tocca a lui parlare.
34:35Roberto Saviano vede tutta quella gente,
34:37vede tutti quei ragazzi che lo guardano.
34:39Lui è di lì, sa come è la vita a Casal di Principe.
34:42E allora gli succede quello che succede agli scrittori
34:45quando si sentono dentro qualcosa
34:47che non possono fare a meno di dire, di raccontare.
34:49E così parla.
34:51Allora a un certo punto dico
34:53gli uomini, le zagherie, schiavoni, non valete niente.
34:56Andatevene.
34:58Questa terra non vi appartiene.
35:00Ricordo che lì qualcosa cambia
35:02perché la scorta presidente della Camera,
35:04quando sto per andarmene da solo,
35:07con i miei piedi, prendendo il treno,
35:09dice il ragazzo senza scorta,
35:12senza la nostra scorta,
35:14non se ne va da qua.
35:16E quindi mi accompagnano a Napoli.
35:18Parto da Napoli e vado a Pordenone,
35:20a un festival letterario.
35:22E in quei giorni succede qualcosa.
35:24Per cui di ritorno a Pordenone
35:26non sapevo cosa fare.
35:28Per cui di ritorno a Pordenone
35:30non sarò mai più un uomo libero.

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