• 4 mesi fa
Trascrizione
00:00L'abbiamo sempre chiamata Basilica, ma Basilica ufficialmente non lo è. La chiesa di San
00:06Faustino e Giovitta, patroni della città, non può ancora freggiarsi di questo titolo
00:10perché non risponde per il momento ai requisiti richiesti. Ambone, il legio da dove vengono
00:16lette le sacre scritture, in pietra, scranno del celebrante, altare fisso, non come quello
00:21attuale che è in legno. Caratteristiche conciliari ben precise e obbligatorie per potersi chiamare
00:28Basilica e per la cui realizzazione ci vorrà un po' di tempo, visto che dovranno essere
00:32coinvolti, oltre alla curia, cei e sopraintendenza. La cosa che sarà da fare è progettare un
00:38altare fisso, quello che c'è di legno, comunque ovviamente sarà da progettare, avere le autorizzazioni
00:46dalla sovrintendenza, ovviamente dalla curia e prospettare questi passaggi per ottenere
00:52poi il titolo di Basilica. Così per iniziare il percorso e per esaudire anche il desiderio
00:56del Vescovo Tremolada, Monsignor Francesconi, il parroco, ha iniziato togliendo l'enorme
01:01pedana che copriva l'intero presbiterio e sopra alla quale era posizionato l'altare.
01:06È stato così che sono tornate alla luce sette lapidi di nobili uomini, forse benefattori,
01:12le cui datazioni vanno dal 500 al 700. Togliendo la pedana nel pavimento abbiamo scoperto
01:19queste lapidi che erano già inserite nel pavimento, quindi penso che siano già anche
01:24catalogate negli archivi. Comunque li abbiamo mai visti da anni, da decenni, quindi è
01:28stata una bella scoperta. Come vuole la tradizione poi, le reliquie dei Santi sono state posizionate
01:33sotto all'altare centrale. Come tradizione le reliquie vanno messe proprio sotto l'altare
01:38della celebrazione.

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