Chi sono, cosa fanno. Padre Ugolino intervista Philip Guarino. Washington Canale 48 -June 1978

  • 2 mesi fa
Chi sono, cosa fanno è stato programma di interviste ad esponenti nel panorama politico sociale italiano condotto da Padre Ugolino Vagnuzzi. In questa puntata viene intervistato l'talo-americano Philip Guarino. Canale 48 - Firenze - Giugno 1978. Tratto dagli archivi di Mauro Montagni. Non esiste in rete nessun video identico, se non copiato da questo. Riversamento e digitalizzazione Dr. Fernando Menichini. Non pubblicate materiale del canale senza la mia autorizzazione. Se avete da fare dei reclami prima di far partire l'azione sanzionatoria (che a voi non porta nessun vantaggio) contattatemi, anche perchè si tratta di materiale introvabile del quale ho fatto la digitalizzazione da nastro master originale che comunque non è in vostro possesso.

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Transcript
00:00Gentili telespettatori, buonasera a tutti, pace bene dal vostro padre Colino che vi saluta
00:25questa sera da Washington, sono molto felice di avere qui un ospite di eccezione, si tratta
00:31dell'onorevole Filippo Guarino che è Presidente nazionale dei figli di italiani residenti
00:37qui negli Stati Uniti e Presidente dei Repubblicani, lo ringrazio molto per essere qui presente
00:43alla nostra rubrica perché lui sa benissimo qual è lo scopo di questa rubrica, cioè
00:47noi vogliamo sapere chi è lei e che cosa fa lei qui negli Stati Uniti. Io sono banchiere
00:53per Mestieri e poi faccio parte del Partito Repubblicano, io sono direttore di tutti gli
01:01anziani nei 50 Stati degli Stati Uniti perché ci sono 43 milioni di persone che hanno più
01:09di 60 anni e sicché io sono direttore nazionale, io vado da tutti gli Stati urgendo gli anziani
01:16di votare, di registrare, io vado negli ospedali, a casa di riposo a visitare tutti gli anziani
01:23e anche la televisione mi accompagna perché molte di queste persone credono che sono abbandonate,
01:29invece non sono abbandonate, noi cercamo di radunarle. Io ho saputo venendo qui a Washington
01:35che lei è una di quelle persone che contano, le chiedo un giudizio suo particolare sulla
01:41condizione degli italiani che abitano in questa capitale statunitense. Io posso dire
01:48che categoricamente gli italiani hanno il più grande prestigio perché nessuno degli italiani,
01:55gli vecchi stanno nelle case dei poveri, dove stanno i neri, gli irlandesi, i tedeschi, gli italiani
02:01sempre curano le loro famiglie, qui noi siamo orgogliosi, per esempio come me, uno dei dieci
02:07figli, noi abbiamo fabbricato una casa per mamma e papà e loro hanno vissuto con tutte le economie,
02:14non economie ma abbiamo trattato molto gentili perché siamo riconoscenti che hanno fatto l'oro
02:20per noi. La maggiore parte degli italiani sono persone di negozi, industri, costruttori,
02:26professionisti, commercianti, posso dire che non ci sono dei poveri italiani a Washington. Bene e
02:34noi ci troviamo proprio di fronte alla stazione centrale delle ferrovie dello Stato di Washington,
02:39qui c'è il monumento a Colombo, opera degli italiani, fatto naturalmente dagli italiani,
02:46sia ingegneri come operai, ci sentiamo onorati che una stazione così grande sia opera degli
02:52italiani. Abbiamo visto però anche in città che ci sono tantissime altre opere fatte dagli
02:56italiani, quindi gli italiani sono tornati nella massima considerazione, sì o no qua?
03:01Sì molto, per esempio il nostro capitale, tutto l'interiore del capitale, come si dice il duomo,
03:07il cupola fu fatto da un italiano chiamato Constantino Brumidi, lui si chiama il Michelangelo
03:13dell'America, tutti i quadri intorno al capitale sono freschi, freschi vuol dire la pinta su e il
03:22muro bagnato, lui è l'unico che ha fatto questo negli Stati Uniti, poi guarda lì la cima,
03:30l'artista Persico ha fatto la donna della libertà, quella è la donna che si vede nella
03:35statua di New York, è la donna che si vede sul nostro denaro, è stato un italiano che l'ha fatto.
03:40Onorevole io sento che nelle sue vene vibra proprio il sangue degli italiani,
03:45non è vero? Le chiedo una cosa, lei non sente la nostalgia dell'Italia vivendo qui a Washington?
03:51Sì la sento, perché ogni anno degli anni vado 3-4 volte, perché sento la grande
03:57nostalgia per l'Italia, perché i miei genitori hanno inculcato nel mio spirito, nel mio sangue
04:04e nel mio mente e cuore l'amore per l'Italia, mio padre ha combattuto nella guerra del 1896 in
04:11Adoa, fu preso da prigionieri, quando tornato dalla prigione ha preso un abbonamento e è venuto
04:18in America, io sono orgoglioso di essere figlio di un italiano. E lei non ha nemmeno dimenticato
04:24la lingua italiana, questo è importante? Purtroppo non lo parlo tanto bene. Non gli fa niente,
04:29noi lo comprendiamo benissimo, le chiedo ancora, è facile per un italiano che viene qui a Washington
04:34inserirsi nella vita di questa grande metropoli oppure rimane un emarginato? Non rimane un
04:41emarginato, io venuto qui non conoscevo una persona, ho aperto un piccolo negozio, ho lavorato,
04:48ho diventato Presidente, poi ho diventato Vicecancelliere della città e poi sono diventato
04:53banchiere, senza un soldo, l'ho fatto col sudore, con le mani, con il lavoro, c'è sempre
04:58la grande opportunità perché i parenti nostri ci hanno insegnato del lavoro. Le chiedo ancora
05:05una cosa Onorevole, tanti italiani vengono qua, riescono a mettere da parte il loro gruzzolo
05:10di soldi e poi alcuni ritornano in patria e altri rimangono, sono più quelli che ritornano
05:16in patria oppure quelli che rimangono in terra americana? Sono più quelli che rimangono
05:20in terra americana!

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