Il timido capostazione Domenico alterna la vita con la madre anziana al lavoro solitario nella piccolissima postazione, quasi isolata nella campagna pugliese.
La sua vita è fatta di orologi, campanelle e treni e ormai della sua sede sa tutto. Anche che il pesante portello di una scansia si aprirà immancabilmente sempre alla stessa ora, ripetutamente sollecitato dalle vibrazioni del rapido di passaggio, e diventato cedevole anche alle vibrazioni della vicina pendola che suona ogni ora.
Ma una notte questa routine si spezza: nella stazione piomba una giovane e bella donna, fattasi accompagnare da un amico, sconvolta. È fuggita da una villa poco lontano dove, durante una festa, il suo compagno ubriaco ha lasciato capire che sta con lei soltanto perché, grazie all'influenza di suo padre, potrà concludere un affare.
La sua vita è fatta di orologi, campanelle e treni e ormai della sua sede sa tutto. Anche che il pesante portello di una scansia si aprirà immancabilmente sempre alla stessa ora, ripetutamente sollecitato dalle vibrazioni del rapido di passaggio, e diventato cedevole anche alle vibrazioni della vicina pendola che suona ogni ora.
Ma una notte questa routine si spezza: nella stazione piomba una giovane e bella donna, fattasi accompagnare da un amico, sconvolta. È fuggita da una villa poco lontano dove, durante una festa, il suo compagno ubriaco ha lasciato capire che sta con lei soltanto perché, grazie all'influenza di suo padre, potrà concludere un affare.
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