(LaPresse) «In questo momento forse non c’è necessità di parole. Siamo tutti affranti per quanto è accaduto. Affranti di fronte a un mistero che si presenta come tale e mi pare che la domanda che ci facciamo tutti sia quanto è profondo il cuore umano. Forse nessuno riesce mai a penetrarlo fino in fondo. Lo affidiamo nelle mani del signore e alla sua misericordia». Così il Segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, al suo arrivo alla camera ardente del rettore dell’Università Cattolica di Milano Franco Anelli, morto il 23 maggio, allestita nella cappella dell’Ateneo.
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