Firenze, 19 feb. (askanews) - Un capolavoro universale e la sua conservazione. Alla Galleria dell'Accademia di Firenze abbiamo potuto assistere alla periodica spolveratura del David di Michelangelo, un'operazione condotta da una restauratrice esperta di interventi sul marmo che, muovendosi con un'impalcatura mobile intorno alla scultura, rimuove la polvere dall'opera e ne monitora la condizione.Cecilie Hollberg, direttrice Galleria dell'Accademia di Firenze, ha accolto la stampa internazionale: "Stiamo facendo la spolveratura del David - ha spiegato ad askanews - che facciamo ogni due mesi proprio per conservarlo, per garantire un monitoraggio regolare di questa scultura, è un lavoro che facciamo su ogni singola opera del museo e David per la sua dimensione è un lavoro più complesso: si inizia dall'alto, la restauratrice di lapidio, dedicata al marmo, comincia con dei pennelli a setole sintetiche a togliere la polvere dall'alto, polvere che viene poi assorbita da questo aspirapolvere che sentiamo in sottofondo".L'operazione è suggestiva, mette in relazione una scultura che è parte dell'immaginario collettivo con un intervento umano, che sottolinea tanto la scala poderosa del David quanto la necessità di manutenzione di cui anche un'opera così maestosa ha costantemente bisogno. Un'attenzione che la Galleria fiorentina dedica a tutto il proprio patrimonio, di cui il David è il simbolo più noto, e che mette in evidenza il grande lavoro che nei musei contemporanei avviene a riflettori spenti, quando il pubblico non c'è. Ma è un lavoro che permette poi allo stesso pubblico, e nel caso della Galleria dell'Accademia stiamo parlando per il 2023 di oltre due milioni di visitatori, di poter incontrare le opere d'arte al loro meglio. E di rinnovare la meraviglia e lo stupore, senza polvere.
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