• 9 mesi fa
COP28 - puntata 08
Trascrizione
00:00 [Musica]
00:20 Si chiude la conferenza di Dubai e dunque anche il nostro speciale COP28
00:26 dedicato proprio ai temi caldi di questi giorni di discussione e di confronti.
00:30 Cerchiamo di capire quello che è successo e quello che soprattutto succederà
00:34 da qui in avanti con l'accordo difficile da raggiungere e capiremo anche perché
00:39 tra tutti i soggetti che hanno partecipato a questa COP28.
00:43 E lo facciamo in questo nostro speciale con Alfredo Martini,
00:46 segretario generale di AIS, l'Associazione Infrastrutture Sostenibili.
00:50 Ben arrivato a questa nostra puntata, a questo nostro speciale appunto COP28.
00:56 Buongiorno, grazie dell'invito, eccomi qua.
01:00 Dunque si diceva, accordo finale che rispetto a quello che si sperava potesse
01:06 essere un abbandono totale dei combustibili fossili, parla invece di una graduale diminuzione.
01:14 Secondo lei possiamo considerarla una sconfitta questa o comunque un punto a favore
01:20 se vogliamo, visti anche alcuni dei soggetti che fanno parte della COP28,
01:25 alcuni paesi che ben sappiamo vorrebbero continuare a utilizzare i combustibili fossili?
01:32 Ma è difficile dare una valutazione netta diciamo sui risultati della COP28.
01:40 Credo che in questo documento finale la battaglia sia stata su due paroline
01:48 che sono appunto l'eliminazione graduale, quindi parlo di eliminazione graduale
01:54 che era la proposta diciamo di Europa, dei paesi che più sono orientati ad accelerare
02:01 il processo di riduzione dei combustibili fossili e chi invece come il mondo arabo
02:08 ma anche voglio dire la Russia, altri paesi, gli Stati Uniti, credo che siano supposizioni
02:15 diciamo non certo allineate su quello dell'Europa, che invece hanno proposto una riduzione profonda.
02:25 Quindi il problema è eliminarli o ridurli e qui tutto sommato su queste due paroline
02:32 che si gioca sostanzialmente un po' il futuro. È evidente che la "vittoria" della parola riduzione
02:42 significa che non c'è un orizzonte definitivo, in qualche modo si propone di arrivarci gradualmente
02:51 ma forse mantenendo qualche resistenza molto forte in questo. Quindi è qui che si gioca la partita.
03:01 Io sono però convinto come anche molti osservatori che dobbiamo sempre guardare il bicchiere mezzo pieno
03:10 e non quello mezzo vuoto. Quindi dobbiamo crederci e soprattutto dobbiamo lavorare il più possibile
03:19 per accelerare i processi.
03:21 Anche perché come abbiamo più volte detto il tempo stringe e bisogna pur mantenersi sotto
03:26 quel grado e mezzo che è consentito di sull'iscaldamento globale, oltre il quale invece i problemi sarebbero
03:32 ben più gravi. Abbiamo visto però in questi giorni, ne abbiamo parlato anche nel nostro speciale,
03:36 quanto siano importanti in questi processi di transizione e di cambiamento i ruoli sia della finanza
03:43 che dell'industria. Non si va da nessuna parte senza adeguati finanziamenti. Molti annunci sono stati fatti
03:48 in questa direzione proprio a Dubai, stanziamenti importanti per favorire la transizione e appunto
03:55 cercare di contenere il suo riscaldamento globale. Saranno necessari? Sì. Saranno sufficienti?
04:03 Secondo lei o serve qualcosa di più?
04:06 Sono necessari? Assolutamente. Sono sufficienti? Probabilmente no. Nel senso che ci sono stime,
04:17 c'è chi dice che ci vorrebbero 2040 miliardi da qui al 2030, l'ammontare dei finanziamenti approvati,
04:29 condivisi nei primi giorni della Coppa XXVIII parlano di 83 miliardi. È chiaro che sono tutte risorse
04:36 importanti che vanno utilizzate poi in pieno. Il problema è anche quello di trovare un equilibrio
04:44 tra quelli che sono i finanziamenti pubblici, quindi da parte degli stati e invece i finanziamenti
04:50 privati. Quindi tutti e due sono essenziali per riuscire a avvicinare l'obiettivo. Credo che
05:00 bisogna anche ragionare su come utilizzare questi fondi. Ci sono economisti che hanno anche analizzato
05:09 bene le due possibilità di utilizzo, cioè come mettere a valore i due diversi tipologi di
05:16 finanziamento. Mentre quelli pubblici devono servire soprattutto a dare delle risposte concrete
05:26 agli effetti del cambiamento climatico, agli effetti sui territori, sulle popolazioni,
05:32 per limitare i danni e in parte devono finire anche a realizzare quelle infrastrutture,
05:40 quegli interventi che sono necessari per arrivare poi a ridurre l'impatto negativo sul pianeta.
05:51 Invece quelli privati devono rispondere a delle logiche di ritorno economico e quindi devono
05:58 servire in parte ad integrare quelli pubblici, in parte poi invece a sostenere alcune operazioni
06:08 che siano economicamente e finanziariamente poi retribuite.
06:13 Senza dubbio. Ne abbiamo parlato a lungo anche quando si parla di infrastrutture e quanto sia
06:19 importante il ruolo della finanza. Non a caso voi di AIS, l'Associazione di Infrastrutture
06:25 Sostenibili, avete in programma a partire dal prossimo 18 dicembre un nuovo gruppo di lavoro
06:31 per l'elaborazione di un position paper che va in quella direzione. Di che cosa si tratta?
06:36 Quali sono gli obiettivi che vi ponete?
06:38 Noi in questi due anni e mezzo di lavoro abbiamo sviluppato soprattutto con la collaborazione
06:48 dei nostri soci, ormai ci avviciniamo ai 100 soci dove abbiamo all'interno stazioni appaltanti,
06:55 società di progettazione, imprese, tutta la filiera, l'eccellenza della filiera delle
07:00 infrastrutture, l'eccellenza della filiera che crede nella sostenibilità e che quindi
07:08 gioca con noi la partita di mettere sul mercato strumenti che soprattutto consentano di misurare,
07:16 con concretezza, la sostenibilità. E' in questa logica che noi abbiamo avviato e deciso
07:23 di mettere in campo un gruppo di lavoro per arrivare ad un position paper che metta in
07:31 collegamento il mondo delle infrastrutture, quindi chi le fa, chi le progetta, chi le deve
07:38 fare e la finanza. Diciamo infrastrutture e finanza sostenibili, è questo il nome,
07:46 sostanzialmente qual è l'obiettivo? E' quella di dare all'industria una delle opportunità
07:55 di valutazione in termini SG della loro capacità di essere sostenibili e già questo aiuta
08:04 la finanza a valutare chi opera nelle infrastrutture. Il secondo livello riguarda i progetti, è
08:11 chiaro che gli investitori vogliono sapere, vogliono capire se questi progetti sono affidabili
08:18 e se quindi l'investimento possa determinare un ritorno senza rischi, quindi al centro
08:25 di questo nostro gruppo di lavoro ci sono i rischi e però per valutare i rischi ci
08:33 vogliono strumenti oggettivi di valutazione, quindi quello che noi vogliamo arrivare è
08:40 a mettere a valore quello che già c'è sostanzialmente, penso ai protocolli come
08:45 il LEAD per il building piuttosto che il vision per le infrastrutture, penso alla necessità
08:50 di usare degli schemi indipendenti, penso a Get it Fair per gli SG e poi l'obiettivo
08:58 è quello anche di arrivare a dei rating rispetto allo strumento finanziario, quindi
09:04 Green Bond e quant'altro, quindi questi tre pezzi messi insieme possono favorire investimenti
09:13 coerenti e obiettivi di sostenibilità concreti.
09:17 Chiaro, grazie ad Alfredo Martini, segretario generale di AIS per aver partecipato a questa
09:23 puntata di questo nostro speciale COP28, ma voglio estendere ringraziamenti a tutta
09:28 AIS, Associazione di Infrastrutture Sostenibili, per aver sostenuto anche questo nostro speciale.
09:33 Grazie e buon lavoro, Alfredo.
09:35 Grazie, grazie a voi.
09:37 E io ringrazio anche e soprattutto le case di gestione che hanno partecipato a questo
09:42 nostro speciale, tutti gli ospiti che sono intervenuti e che hanno condiviso con noi
09:46 queste puntate e questo percorso dedicato alla convention, al summit di Dubai.
09:52 Grazie a voi per averci seguiti, continuate a rimanere aggiornati sul nostro sito www.financiallounge.com
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