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Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, continuavano ad essere gradite dal pubblico le coupé derivate dalle piccole e medie berline di grande produzione. La FIAT aveva riscosso un consistente successo di vendite con la "850 Coupé", ma si trovava ora in difficoltà, non avendo un valido modello sportivo da proporre quale alternativa economica alle costose "124 Sport Coupé", "Giulia GT" e "Fulvia Coupé" che, in quegli anni, rappresentavano l'eccellenza nel settore di mercato.Inoltre, importanti case come Ford, Opel e Renault, avevano iniziato a proporre modelli coupé dall'aspetto aggressivo e dal temperamento turistico che, pur non raggiungendo prestazioni paragonabili alle blasonate Alfa Romeo e Lancia, si rivolgevano ad una fascia di utenza disposta ad accontentarsi di prestazioni ridotte, ma compensate da ridotti costi d'acquisto e d'utilizzo e da una abitabilità sufficiente per quattro persone.
L'immissione sul mercato, in rapidissima serie, della "Capri", della "Manta" e delle Renault 15 e 17 ed il loro immediato successo, anche in Italia, costrinsero la Fiat a rompere gli indugi e proporre, nel 1971, la propria interpretazione di quella che allora veniva definita la "sportiva di famiglia", presentando i modelli "128 Rally" e "128 Coupé" Il ritorno commerciale della "128 Coupé" fu inizialmente notevole, al punto che al primo giorno di esposizione al Salone di Torino raccolse ben 2000 ordini. Se per i primi due anni di produzione le vendite andavano a gonfie vele, successivamente gli effetti della crisi petrolifera ne limitò fortemente la richiesta. Per trovare un rilancio della vettura, nel 1975, la Fiat apportò coraggiose modifiche inserendo un innovativo portellone posteriore. L'aggiornamento portò alla presentazione della "128 Coupé 3P". Se il modello precedente non aveva soddisfatto appieno le previsioni di vendita, quest'ultima versione non riuscì ad imporsi presso il pubblico italiano, mentre qualche consenso arrivò dai mercati esteri. La produzione cessò nel 1980, mettendo la parola fine ad una buona prova di tecnologia costruttiva, ma troppo in ritardo sulla moda delle piccole coupé degli anni sessanta e troppo in anticipo sulla moda delle sportive con portellone posteriore degli anni ottanta, inaugurata dalla Volvo 480 ES. Occorrerà aspettare quasi vent'anni prima di ritrovare nel listino Fiat un'altra coupé. Nel 1975 la Sport Coupé viene sostituita dalla sua evoluzione, la 128 3P. La vettura, proposta come berlinetta sui dépliant della casa, era in pratica una coupé/familiare, con bagagliaio più sfruttabile di quello della Sport grazie all'adozione di un ampio portellone posteriore apribile, sul tipo di quello della 127, incernierato in alto e sostenuto, a destra, da una molla a gas. Originale la fanaleria posteriore, forse il particolare più moderno di tutta la vettura. Davanti restava il muso piuttosto alto, per l'ingombro del motore, della Sport.

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