Un uomo in ginocchio è un film poliziesco del 1979 diretto da Damiano Damiani, con Giuliano Gemma, Eleonora Giorgi e Michele Placido.
Trama: Nino Peralta, padre di due figli, è condizionato da una situazione economica precaria, nonché dal suo passato di ex-galeotto. Peralta gestisce un chiosco aperto con i soldi frutto di precedenti furti, e ad aiutarlo nel mestiere provvedono anche il figlio ed un amico di nome Colicchia. Un giorno, vicino al chiosco da lui gestito viene rinvenuta la prigione di una donna sfuggita al sequestro organizzato da una banda mafiosa, e durato alcune settimane: la signora è moglie di uno dei più importanti avvocati della città di Palermo.
Le cose si complicano quando la banda di malviventi assoldati per liberare la signora sequestrata trova una tazzina appartenente al bar gestito da Peralta, che faceva consegne nel locale del sequestro, e del quale non conosceva la drammatica verità. Con il rinvenimento della tazzina, viene aggiunto anche il nome di Peralta alla lista dei condannati a morte credendolo complice dei sequestratori, e viene così inviato per ucciderlo un tale dal nome Platamona.
Peralta, tempestivamente spronato dall'amico Colicchia, scopre il volto e l'identità di questa persona, aprendo la porta ad una fitta trama di interessi e giochi di potere che lo costringono a dover risalire la china per garantirsi di sopravvivere e di non vedere distrutta la propria famiglia, facendo i conti con il proprio passato di criminale e con la propria coscienza.
Trama: Nino Peralta, padre di due figli, è condizionato da una situazione economica precaria, nonché dal suo passato di ex-galeotto. Peralta gestisce un chiosco aperto con i soldi frutto di precedenti furti, e ad aiutarlo nel mestiere provvedono anche il figlio ed un amico di nome Colicchia. Un giorno, vicino al chiosco da lui gestito viene rinvenuta la prigione di una donna sfuggita al sequestro organizzato da una banda mafiosa, e durato alcune settimane: la signora è moglie di uno dei più importanti avvocati della città di Palermo.
Le cose si complicano quando la banda di malviventi assoldati per liberare la signora sequestrata trova una tazzina appartenente al bar gestito da Peralta, che faceva consegne nel locale del sequestro, e del quale non conosceva la drammatica verità. Con il rinvenimento della tazzina, viene aggiunto anche il nome di Peralta alla lista dei condannati a morte credendolo complice dei sequestratori, e viene così inviato per ucciderlo un tale dal nome Platamona.
Peralta, tempestivamente spronato dall'amico Colicchia, scopre il volto e l'identità di questa persona, aprendo la porta ad una fitta trama di interessi e giochi di potere che lo costringono a dover risalire la china per garantirsi di sopravvivere e di non vedere distrutta la propria famiglia, facendo i conti con il proprio passato di criminale e con la propria coscienza.
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