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CortometraggiTrascrizione
00:00 [musica]
00:05 Ma è arrivato qualcuno al casale?
00:07 Forse sono quello di bell'estate
00:09 [musica]
00:18 [sguardo]
00:20 [tossisce]
00:22 Ma che fai?
00:24 Com'è che ti chiami?
00:26 Giulio
00:28 [musica]
00:34 Facciamo un gioco
00:36 [musica]
00:37 Uno
00:39 [musica]
00:42 Due
00:44 [musica]
00:47 Vieni
00:49 [musica]
00:52 Allora Lia sei qui da sola?
00:54 [musica]
00:55 Il film parla di un atto d'amore e tutte le persone che ci hanno lavorato hanno fatto questo atto d'amore per questa storia
01:06 perché è stato un film difficile a livello produttivo perché è un film a micro budget
01:14 e quindi secondo me potevamo portarlo a termine e questo i produttori l'avevano già capito prima di me
01:23 potevamo portarlo a termine solo se chi ci lavorava, ogni persona che ci lavorava ci avrebbe messo il cuore
01:30 insomma bisognava un po' dedicarsi, spendersi al 100% per questo film
01:35 e qualcosa è successo nel senso che durante le riprese c'è stata veramente
01:44 nonostante abbiamo girato solo 18 giorni c'è stata un po' una magia
01:50 le cose funzionano sul set quando si crea una sintonia incredibile e su questo set si è creata
01:58 nella troupe si è creata, mentre giravamo le scene, comunque il film ha tantissime scene emotive e intense per gli attori
02:08 e diventavano intense anche per noi che gli stavamo intorno, che ci lavoravamo
02:14 infatti mi ricordo che Lorenzo Puntoni era agli autore Gia che era sempre
02:21 ovviamente faceva il suo lavoro e sempre pensava agli orari delle giornate
02:26 ed era sempre preoccupato quando dovevamo girare delle scene emotivamente molto intense
02:31 perché era come se la troupe andasse al rallentatore perché in qualche modo si creava questo silenzio magico
02:38 sul set in cui nessuno parlava, nessuno respirava, però tutti sentivano proprio la presenza di tutte le persone
02:46 perché Irene, Lorenzo e Len ci hanno veramente trasportato dentro la storia
02:54 quindi anche l'interpretazione vissuta lì dal vivo diventava molto molto intensa
02:59 e per Irene in particolare è stato un viaggio abbastanza incredibile
03:07 poi a fine film ne abbiamo parlato e lei ci ha messo tanto del suo
03:14 tanto che in determinate scene in cui io richiedevo una presenza emotiva molto forte
03:22 lei a fine scena scoppiava in un pianto liberatorio incredibile perché aveva proprio sentito l'intensità del momento
03:33 lei dice che questo personaggio un po' l'ha cambiata, si è tatuata il nome di Lia sul braccio
03:41 quindi qualcosa è successo e anche per me è stato molto intenso
03:49 comunque essendo una storia personale sentivo a volte proprio uno squatimento interiore
04:00 e in alcune scene, insomma non è che sono una persona che piange molto spesso
04:09 però in alcune scene io piangevo proprio tranquillamente perché è proprio la magia del set
04:18 è un po' un cliché da dire però è vero, insomma i cliché poi alla fine sono veri quando succede, succede
04:28 certo che starsene qua da soli non è il massimo
04:31 è tutto uguale, gli alberi, i campi, gli alberi, i campi
04:50 c'è vero?
04:53 io ti voglio aiutare
04:57 partendo dal titolo appunto La Tana ho cercato di raccontare e di mettere in relazione
05:03 il dentro e il fuori anche metaforicamente come dentro le emozioni dei personaggi
05:11 e quello che invece manifestano fuori
05:13 quindi La Tana per me è un po' un luogo sicuro in cui gli animali si nascondono
05:20 ma potrebbe essere un luogo anche pericoloso dove gli animali poi vanno a morire
05:26 comunque è qualcosa in cui si cerca rassicurazione soprattutto quando si ha paura
05:32 e quindi nel film ho cercato di mettere appunto in relazione queste due tane
05:39 che poi sono le case, una è la casa di Giulio e l'altra è la casa di Lia
05:44 insistendo su questo rapporto tra il dentro e il fuori
05:50 quindi loro si osservano dalla finestra, dalle case, entrano e escono da questa casa
05:58 Lia nasconde qualcosa dentro casa, nasconde le sue emozioni e la sua fragilità dentro quella casa
06:06 e poi quando escono fuori qualcosa accade, qualcosa che fa cambiare il film
06:17 Un altro personaggio che per me è un personaggio all'interno del film è la natura
06:23 è questo rapporto che loro hanno con la natura
06:26 e anche lì comunque c'è un rapporto tra il dentro e il fuori
06:29 perché loro esplorano dei luoghi, esplorano le cose che hanno a che fare con la natura
06:37 e quindi è un po' come se fosse un film di una serie
06:42 esplorano dei luoghi ma in qualche modo ad un certo punto è anche la natura
06:49 che entra all'interno della sala, che entra all'interno della loro interiorità
06:54 e ho deciso di utilizzare questo simbolo metaforico della natura
07:00 perché vedo nella natura qualcosa che muore ma che rinasce sempre
07:06 e mi sembrava il significato giusto da dare al film
07:13 e anche perché io stessa ho un rapporto molto profondo con la natura
07:17 io sono nata in Umbria quindi in mezzo al verde
07:20 e ho sempre coltivato questa passione anche per i fiori
07:26 perché nel film ci sono le belle di notte
07:29 che sono dei fiori sempre misteriosi, dei fiori affascinanti e perturbanti
07:38 che si mostrano solo quando è notte e durante il giorno rimangono chiusi
07:42 un po' come Lia, la protagonista.
07:47 [cicchi]
08:01 Il film parla un po' anche di eutanasia, di fine vita
08:08 e in qualche modo adesso è una cosa che a noi italiani ci ha riguardato da di cima
08:14 anche con il fallimento del referendum.
08:17 Penso che sia il momento giusto per questo film, quasi anche un po' involontariamente
08:24 però spero che anche in quel senso cambi qualcosa, che porti la gente a riflettere.
08:32 [musica]
08:52 Lo fai se mi ami.
08:54 [musica]