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Nella tredicesima puntata del talk show settimanale di Euronews si parla di giovani, politica e senso di appartenenza all'Unione europea

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Novità
Trascrizione
00:00Ciao e benvenuti a Bruxelles Tamo Non Tamo, il torcio settimanale di Euronews dal cuore
00:17dell'Unione Europea. Io sono Vincenzo Genovese e ogni settimana daremo uno sguardo a quello
00:21che succede qui e nel resto d'Europa. Oggi cominciamo dall'identità europea, un concetto
00:27difficile da afferrare che le istituzioni dell'Unione cercano di sviluppare soprattutto
00:32fra i più giovani. Anche quest'anno la Commissione offre 36.000 pass ferroviari gratuiti ai 18
00:37anni di tutta Europa per andare alla scoperta del loro continente. È un po' la stessa idea
00:43del progetto Erasmus, un periodo di studio o lavoro all'estero che in 38 anni ha coinvolto
00:4815 milioni di giovani. Ma basterà per formare un senso di appartenenza comune? E poi i giovani
00:55la politica, visto che meno del 40% dei cittadini fra i 16 e i 30 anni va a votare, secondo un
01:01sondaggio del Parlamento europeo. E molti di coloro che lo fanno scelgono partiti agli
01:06estremi dello spettro politico, a sinistra ma soprattutto a destra. La Next Generation si
01:11sente coinvolta nella costruzione dell'Unione Europea o no? Ne parliamo con Simone Lepore,
01:18Erasmus Student Network, Alessia Capasso, giornalista di Europa Today e fotografa freelance,
01:23Giovanni Darezzo dell'associazione EU&U. E partiamo proprio con questa domanda. Esiste
01:30un'identità europea? Sentiamo.
01:35E' tutto nei trattati. L'Unione Europea si basa su valori comuni. Rispetto dei diritti
01:47umani, dignità, libertà, uguaglianza e stato di diritto. Ma forse oggi sta attraversando
01:53una crisi di mezza età. Mentre l'ordine mondiale si sgretola, soprattutto a causa del comportamento
02:02aggressivo di Russia e Stati Uniti, l'ambizione europea è quella di diventare un attore geopolitico
02:07più forte. Il commercio e le alleanze sono fondamentali. Ma cosa rende l'Europa unica?
02:17Probabilmente la sua capacità di influenzare il mondo attraverso la cultura e i valori.
02:22E questo potrebbe essere il suo asso nella manica.
02:27Ma per unirla davvero servirebbe un'identità condivisa attorno a cui riconoscersi. E la domanda
02:32allora sorge spontanea. Un'unica identità europea o 27 nazionali?
02:41Un'identità europea? Cosa significa Simone, secondo te?
02:46Sicuramente è difficile trovare una definizione unica a quella che è condivisa su cos'è l'identità europea.
02:53Molto spesso viene, come abbiamo visto, anche definita attraverso quelli che sono i nostri
02:58valori che crediamo siano condivisi, come può essere la dignità, il rispetto dei valori
03:02umani, la democrazia. Ma allo stesso tempo è importante anche ricordarsi che in quanto
03:07cittadini europei abbiamo anche un patrimonio culturale che condividiamo, abbiamo una storia
03:12comune. Io ritrovo in verità in delle parole dell'ex presidente del Parlamento europeo
03:19David Sassoli la definizione a che cos'è l'identità europea. Lui dice che l'Europa non è un incidente
03:26della storia ma è andata dal desiderio di libertà, di fraternità e in qualche modo
03:33siamo i nipoti e i pronipoti di coloro che hanno trovato un antidoto al nazionalismo.
03:42Quindi io credo che in verità all'interno di questo principio, dei valori europei ci sia
03:49proprio un desiderio di fraternità, un desiderio di un futuro comune e di pace. Tuttavia
03:55credo anche sia importante ricordarsi che in quanto europei la nostra storia è molto
04:03diversa, la storia dei nostri paesi membri è diversa, abbiamo paesi che sono unificati
04:08da secoli mentre alcuni come l'Italia si sono unificati solamente nel XIX secolo o addirittura
04:14dopo. Quindi risulta anche a volte difficile capire quella che debba essere la posizione
04:20dell'identità europea se comparata con l'identità nazionale.
04:26Ed è un tema diciamo amplissimo. Alessia, abbiamo parlato di elementi, Simone ha volato
04:33altissimo rispetto dei valori comuni, diritti, democrazia. Tu quali altri elementi ti senti
04:42di metterci in un'eventuale identità europea? Nel servizio vedevamo anche le birre dell'Octoberfest,
04:48ci sono delle cose anche più diciamo comuni che definiscono questa identità europea come
04:53per esempio l'identità italiana è definita da tante cose, non solo e non soltanto i valori?
05:00Ma diciamo innanzitutto è difficile parlare di identità, insomma non apriamo questo vaso
05:06di Pandora ma sicuramente capire che non è qualcosa di statico, non è qualcosa di monolitico
05:12ma è fatto insomma, è sempre in divenire. Quindi anche l'identità europea che era figlia
05:20un po' diciamo dei determinati valori che venivano spesso dalla resistenza dei paesi a quella
05:28che era stata insomma la seconda guerra mondiale, il nazifascismo e così via, chiaramente oggi
05:34ha nuovi riscontri e si è arricchita per quanto riguarda le lotte che riguardano la giustizia
05:39sociale, la laicità, salari degnisosi, l'equità di genere. Se dovessimo andare in qualcosa
05:45diciamo così di un po' più concreto oggi si parla tantissimo penso all'Italia di quello
05:50che è il made in Italy, però chiaramente non ci possiamo semplicemente come dire attaccare
05:56a dei simboli, cioè questi simboli devono avere qualcosa di molto concreto secondo me,
06:02ad esempio diciamo mi viene in mente alcuni prodotti nostri come per esempio non lo so
06:08il vino, la pasta, qualcosa con cui noi ci identifichiamo in qualità di italiani, la pizza
06:15poi non si possono anche diciamo così distaccare da altri valori come ad esempio quelli che sono
06:21quelli dell'ecologia per esempio, quindi se la pasta di cui stiamo parlando in realtà viene
06:26da un grano che è quello geneticamente modificato oppure quello che è stato come dire prodotto
06:33non seguendo determinati tipi di criteri, quel simbolo poi si va a svuotare.
06:38Tra italiani quando parliamo di simboli finiamo sempre lì sulla gastronomia. Giovanni, voi
06:44a UNDU promuovete attivamente l'identità europea, cosa fate e come sta andando?
06:51Ma allora, sì sicuramente UNDU prova a presentarsi come una di quelle associazioni del terzo settore
07:00che tenta comunque di rompere un pochino la barriera tra la società civile e le istituzioni
07:05ma in realtà quando si parla di identità secondo me c'è un elemento legato alla mitizzazione
07:12del concetto di identità che comunque è diciamo una di quegli elementi intersoggettivi
07:19nei quali le persone tendono a credere dopo generazione o dopo che degli elementi si vanno
07:26a sedimentare nel tempo e tutti iniziano a crederci, anche il concetto di patria è sostanzialmente
07:31un mito, il concetto di nazione. Come è successo un po' con le narrative nazionali.
07:35Esattamente, ci siamo raccontati, ci siamo detti che c'era un'identità italiana e iniziamo
07:40a credere a quella identità e probabilmente tutti quegli elementi che vogliamo far rinvenire
07:45ad un concetto di nazione e per esempio ad un concetto di nazione europea probabilmente
07:49sono flebili, non esistono in realtà, quindi la geografia ad esempio, c'è chi pensa che
07:55l'Europa arrivi fino a Vladivostok, quindi più a che comprenda la Russia, chi voleva nel
08:011985 il Marocco provava ad entrare nell'allora comunità economica europea e gli venne detto
08:06di no perché il Marocco c'era un limite geografico che non faceva parte.
08:09E adesso ci sono paesi del Caucaso che sono paesi candidati, quindi questa geografia è
08:14diciamo flessibile. Volevo farvi vedere, visto che abbiamo parlato di questa narrazione
08:21che comunque può essere costruita anche nel corso del tempo, cosa pensano i giovani europei
08:26su questa identità. C'è un sondaggio di Eurobarometro pubblicato a febbraio in cui
08:32hanno chiesto proprio ai giovani cittadini tra i 16 e i 30 anni come si sentono. Il 34%
08:38si sente principalmente legato al proprio paese e all'identità nazionale, il 15% all'Europa
08:44l'identità europea, il 14% ugualmente legato al proprio paese e all'Europa, l'8% non particolarmente
08:52legato né al proprio paese né all'Europa. È una domanda difficile ma voi invece come
08:57vi sentite?
08:58Se io penso al concetto di cittadinanza, il concetto di cittadinanza c'è anche una cittadinanza
09:04europea che è prevista dai trattati che si aggiunge a quella nazionale, anzi si riceve
09:08se tu fai parte di uno Stato membro sostanzialmente. Sei italiano che fa parte dell'Unione Europea
09:12e automaticamente diventi anche cittadino europeo. Quindi io diciamo che di rimbalzo sento
09:17di far parte di una comunità molto più ampia e in questo, prima abbiamo menzionato
09:21l'Erasmus, è stato probabilmente una di quelle esperienze comuni, non so se gli altri ragazzi
09:27che al tavolo hanno fatto anche loro l'Erasmus.
09:28E anche i non ragazzi l'hanno fatto.
09:30Anche i non ragazzi, assolutamente. L'Erasmus è una di quelle esperienze formative, ludiche,
09:37esperienziali che comunque portano ad una comprensione del mondo sempre un po' più ampio
09:44e dell'Europa sempre un po' più ampio, ma soprattutto c'è quella massima di Umberto
09:49Eco che diceva che ha quella duplice valenza sessuale e linguistica. Il fatto che nel giro
09:55di una generazione è possibile avere una sorta di polilinguismo o bilinguismo dato dal
10:00fatto che persone di due paesi diversi potessero diventare, mettere su famiglia sostanzialmente.
10:06Quindi probabilmente ho una mia radice italiana, sono sicuramente italiano, ma io mi sento
10:11automaticamente anche europeo. Vivo a Bruxelles, ho girato in giro per l'Europa, ho fatto
10:17Erasmus in Repubblica cieca, quindi ho un'identità probabilmente mista da creare ancora di più.
10:24C'è anche un'altra citazione carina di Romano Prodi che dice che l'Erasmus ha fatto
10:28sicuramente più figli che premi Nobel. Non so se siete d'accordo.
10:33No, no, è vero, sono uscite delle statistiche anche dalla Commissione Europea, per il numero
10:37vengono chiamati Erasmus Babies, i figli di coloro che nascono da coppie di persone
10:43che sono conosciute durante le loro esperienze di mobilità. Sicuramente il programma Erasmus,
10:48come stavate dicendo, è una delle politiche di maggiore visibilità che porta anche gli
10:56studenti e tutti coloro che partecipano all'Erasmus, perché ad oggi sappiamo che l'Erasmus si può
11:01fare dalle elementari fino ai 60-70 anni e tendenzialmente chi tende a partecipare a
11:07queste esperienze dopo sente un sentimento maggiore di cittadinanza europea.
11:13Sono informazioni anche interessanti per gli spettatori perché io per esempio non la
11:17sapevo, quindi dalle elementari fino ai 70 anni ci sono...
11:21Esatto, esistono, vengono chiamati settori del programma Erasmus e questi riguardano sia
11:27l'educazione primaria fino anche a tutta l'età adulta. Esiste proprio l'Erasmus per
11:32gli adulti e l'obiettivo nei prossimi anni sarà sempre quello di sviluppare maggiormente
11:37un processo di Erasmus nel lifelong learning, come viene definito. Però credo sia anche
11:43importante ricordarci, come dicevo, la cittadinanza europea deve essere pari passo e deve coesistere
11:51con quelle anche che sono altre cittadinanze nazionali o ad esempio quelle regionali.
11:56Io, oltre a sentirmi cittadino europeo, mi sento anche in qualche modo appartenente
12:01al Mediterraneo, lo sento nella mia cultura.
12:05E secondo te queste identità però, Alessia, sono sovrapponibili, in contrasto, possono
12:10essere l'una e l'altra? Perché noi sappiamo che per esempio certe parti politiche tendono
12:15invece forse a enfatizzare l'appartenenza nazionale quasi mettendola in contrasto con
12:22quella europea, no?
12:23Le domande più difficili sono tutte per me?
12:25Sono tutte per te, perché sei quella che può rispondere, diciamo così.
12:31Non c'è alcuna discriminazione, ma mi interessava il tuo punto di vista anche in relazione alla
12:35tua esperienza da giornalista qui a Bruxelles.
12:38Sicuramente c'è una polarizzazione che non ci fa bene e che prova da parte di alcuni partiti
12:46politici a dividerci anziché ad unirci. Quello che posso dire è che per esempio le opportunità
12:53che sono offerte dal progetto Erasmus, anche io l'ho fatto, o di vivere semplicemente...
12:58Dove l'hai fatto tu, Alessia?
12:59Io a Leiden, in Olanda.
13:01A Leiden.
13:02Io in verità ho viaggiato tutta Europa, sono stato in Francia, sono stato in Portogallo,
13:06in Italia, in Belgio...
13:07In Belgio...
13:08Non c'è partita.
13:11Scusa, mi dicevi le opportunità del progetto Erasmus.
13:14Del progetto Erasmus o semplicemente di poter vivere un periodo all'estero sicuramente rafforzo
13:19la nostra capacità di vedere dei punti in comune con le persone di altra nazionalità.
13:25Questo però secondo me non si dovrebbe limitare semplicemente all'Europa.
13:28Giustamente Simone ha parlato di Mediterraneo.
13:30Quando io mi trovo a confrontarmi con amici sconosciuti durante viaggio anche qui a Bruxelles
13:36che vengono dal Marocco, dalla Tunisia, dall'Egitto, trovo tantissimi punti in comune con la mia origine di Napoli.
13:45Nel momento in cui questo non viene preso in considerazione, viene ignorato e le frontiere diventano sostanzialmente
13:51una barriera gigantesca nei nostri rapporti con chi è fuori dall'Europa, andiamo a perdere qualcosa.
13:57Il secondo elemento secondo me molto importante è questo dell'ampliamento delle possibilità
14:02nel senso che l'Unione Europea, almeno soprattutto la mia generazione, eravamo veramente una piccola elite
14:09che ha avuto la possibilità di poter partecipare all'Erasmus.
14:12C'è qualcosa di molto importante che riguarda effettivamente l'ampliamento.
14:16Quindi oggi lo puoi fare come Life Learning Education, quindi un'educazione che prosegue lungo l'arco della vita
14:25ma deve essere molto più larga. Perché? Perché altrimenti continuiamo ad avere un'elite
14:29tra virgolette che crede nell'Europa e un'altra parte larghissima della popolazione
14:35che fa altri tipi di mestiere che magari non parla così bene le lingue straniere e così via
14:40che rimane esclusa.
14:42E che si sente forse ancora più esclusa proprio per questo motivo.
14:45Visto che ti sei lamentata delle domande difficili, ne abbiamo fatta una anche a Ronja Szepalski
14:51che è professoressa all'Università di Sciences Po a Parigi.
14:57Le persone si riconoscono sia con l'Unione Europea o con l'Europa, sia con lo Stato nazionale.
15:03Le due appartenenze possono coesistere.
15:05Ciò che si fa a livello europeo può far parte dell'identità nazionale e viceversa.
15:10Ci sono due meccanismi attraverso cui l'Unione Europea potrebbe davvero riuscirci.
15:15Prima di tutto, dando più spazio a chi oggi è meno rappresentato nell'identità europea.
15:19Per esempio, i cittadini delle zone rurali, le persone senza una laurea o quelle provenienti dalle classi lavoratrici.
15:26Un secondo meccanismo potrebbe essere quello di aumentare la rappresentanza anche ai livelli più alti,
15:32includendo più persone che provengono da questi contesti fra i politici che rappresentano i cittadini.
15:38Allora, lo dicevamo prima, il programma Erasmus è stato forse uno degli elementi più utili
15:45alla costruzione di un senso comune di appartenenza.
15:49Come diceva Alessia, però, non è solo circoscritto ai paesi dell'Unione Europea, è diciamo allargato?
15:56Attualmente quasi tutti i paesi all'interno del mondo possono ospitare e possono spedire studenti all'interno del programma Erasmus.
16:07Il mondo è stato diviso sotto varie regioni, ovviamente con delle priorità, anche dal punto di vista dell'Unione Europea,
16:14specialmente legate a quelle che sono i paesi che nei prossimi anni, speriamo, entrino a far parte dell'Unione Europea.
16:25Così i paesi candidati.
16:26Esatto, i paesi candidati, quindi sicuramente il programma Erasmus, oltre che essere uno strumento utilizzato
16:33per accrescere il senso, l'identificazione con l'Unione Europea all'interno dei paesi membri,
16:40è utilizzato anche come una politica culturale per far nascere anche un sentimento di appartenenza all'identità europea.
16:52Mi dai un assist bellissimo perché Alessia Capasso ha fatto un progetto fotografico in Montenegro,
16:59che è uno dei nove paesi candidati all'adesione all'Unione Europea,
17:03anche proprio in vista di raccontare, se ho capito bene, questo sentimento.
17:07Cosa ti dicono lì le persone? Cosa hai capito?
17:11Allora, il progetto, permettimi uno spot breve, si chiama Odissea Dorata,
17:17e ha vinto di recente anche il premio Musa dedicato alle fotografie italiane.
17:21Ne sono stata molto lieta e lo racconto perché semplicemente a volte parlavo di Montenegro
17:25e non essendo nelle top news, diciamo così, era molto difficile, quindi era tutto bellissimo.
17:31Le persone lo scambiavano per un amaro.
17:33Sì, esattamente.
17:34Quello che è stato molto interessante per me era capire, da un lato, aspettative estremamente alte
17:42e dall'altro lato anche molta reticenza, perché chiaramente non si cancella né con una politica
17:48né con un colpo di mano quello che è stato fatto in alcuni paesi.
17:52Da un lato essere stati per lungo tempo ignorati, dall'altro lato tenerli in sospeso,
17:57come sta avvenendo, da 10-15 anni se non oltre, quindi fare delle province senza però lasciarli sulla porta,
18:05senza accoglierli.
18:07E dall'altro lato, chiaramente in paesi dei Balcani, sono stata anche in Serbia per esempio recentemente,
18:14quello che ha fatto la Nato con i bombardamenti, chiaramente sono delle ferite aperte
18:19e che non possono essere sanate nell'immediatezza.
18:23Parlando con i ragazzi, una parte del progetto è proprio dedicata a loro,
18:27perché io sono partita da un quesito.
18:29Cioè, ma chi saranno i nuovi europei?
18:31Cioè, che cosa ci porteranno?
18:34E che cosa?
18:35Quali sono le loro attese?
18:38E ho trovato chiaramente una volontà proprio di potersi riunire in qualche modo,
18:43grazie ad una serie di facilitazioni che possono riguardare i visti, il progetto Erasmus,
18:48la possibilità di studiare anche in altri paesi, ma anche delle attese, diciamo così,
18:53di rispetto di quelle che sono anche i loro legami pregressi,
18:57che non possono essere recisi da un giorno all'altro.
19:01E questo, diciamo, sentimento, questa volontà di riunione, anche forse questo sentimento europeo,
19:08Giovanni, forse è una provocazione, ma a me sembra di vederlo molto nelle persone dei paesi candidati.
19:17Abbiamo visto tutte le immagini, le bandiere europee in Ucraina,
19:20io ho ancora in testa quella protesta Tbilisi in cui una donna con la bandiera europea
19:26viene respinta dagli idranti della polizia georgiana.
19:30E a queste cose ci penso soprattutto quando penso invece ai sentimenti euroscettici
19:35che ci sono in molti paesi, tra cui il nostro, l'Italia.
19:38È una provocazione, ma secondo te ci sono persone che si sentono più europee di noi
19:44pur essendo fuori dall'Unione Europea?
19:46Ma guarda, accetto la provocazione.
19:49In realtà ti rispondo dicendo che secondo me c'è stata una lenta erosione
19:55dall'interno delle fondamenta democratiche perché l'Unione Europea ha scelto
19:59diciamo scientificamente di non espellere alcuni paesi che in realtà
20:03perché si pensava che tenerli all'interno della cornice democratica fosse meglio
20:07che mandarli via.
20:09Faccio l'esempio dell'Ungheria, della Polonia, eccetera.
20:12Questo però ha eroso quindi le fondamenta democratiche su cui si basava l'Unione Europea,
20:16ma non ha eroso il modello europeo che è ancora allettante.
20:20Cioè il modello europeo è il secondo mercato più grande al mondo.
20:24Secondo te è più allettante diciamo per la parte economica, cioè per il benessere
20:28come l'Occidente in generale o c'è anche diciamo un'aspirazione a condividere i valori,
20:34la democrazia rispetto delle minoranze?
20:36Probabilmente ci sono diversi elementi.
20:38Cioè c'è sicuramente una comunità di interessi, quindi come dicevo appunto
20:44una grande economia che all'interno del mercato unico lo fa essere il 15% del PIL mondiale,
20:50il secondo mercato al mondo, dopo quello degli Stati Uniti,
20:54ma come citava Habermas un patriottismo costituzionale,
20:57quindi una base di interessi comuni e di valori condivisi che sono la democrazia liberale,
21:03che sono i valori dell'articolo 2, quindi la libertà umana, la giustizia,
21:07la tutela delle minoranze, cosa che questi paesi candidati che sono alla porta
21:11e vedono la possibilità di integrarsi all'interno di un modello che potrebbe migliorare le proprie vite
21:16o comunque promette prosperità, promette benessere, promette tutela appunto
21:22o che diciamo ha una visione di mondo che sta da una parte opposta rispetto a quelle che sono le autocrazie oggi
21:29o rispetto a quelle che sono le democrature o tutte le democrazie liberali,
21:33beh quella è una speranza che queste persone volentieri mettono sulle proprie spalle la bandiera europea
21:38e si battono per ottenerla. Noi purtroppo ancora facciamo fatica...
21:42Abbiamo un po' persa.
21:43E tra poco parliamo invece di giovani, di cosa pensano rispetto a questo tema dei giovani.
21:49Restate con noi.
21:58Bentornati a Bruxelles Tamo Non Tamo, parliamo di giovani e di politica
22:02e lo facciamo cominciando dalle voci che abbiamo raccolto qui a Bruxelles.
22:05Non mi sento molto vicino ai politici europei perché da alcuni anni non ci sono grandi cambiamenti
22:12a livello europeo o internazionale.
22:15Sono molto orgoglioso di essere europeo e mi interessa la politica europea.
22:20Certo, non conosco tutti i dettagli ma è qualcosa che seguo da lontano.
22:24C'è chi non menziona nemmeno la situazione degli studenti che per alcuni è molto difficile.
22:29Alcuni politici ci fanno attenzione ma spesso sembra che lo facciano solo per avere voti,
22:34senza veri cambiamenti.
22:38La politica mi riguarda ma non mi sento coinvolto.
22:41Quello di cui parlano i politici non ha un impatto concreto sulla mia vita quotidiana.
22:45Sono cose che riguardano più il futuro o problemi generali.
22:48Quindi non mi sento molto preso in considerazione.
22:51Coinvolgere i giovani nella vita politica di un paese è notoriamente difficile.
22:55Figuriamoci nella vita politica di un non paese, dell'Unione Europea, Giovanni.
23:01Probabilmente questa è una dinamica non esclusivamente europea.
23:05Oggi c'è un progressivo distacco, disaffezione della politica anche a livello nazionale.
23:11C'è un trend a ribasso purtroppo che ha radici profonde.
23:16Sicuramente, come dicevano anche gli intervistati, la politica non è riuscita ad intercettare alcuni dei bisogni fondamentali delle generazioni più giovani.
23:27O comunque quando è stata data una risposta è stata data in modo frammentato, non con un impegno deciso.
23:34Penso alla lotta sul clima, il fatto che si possa potenzialmente andare verso un progressivo disimpegno fa cadere le braccia, ma fa credere sempre di meno nelle fondamenta della politica.
23:48E probabilmente in questo i giovani vedono la distanza con le istituzioni non colmabile.
23:59E in questo, secondo me, attività come l'associazionismo, il volontariato, il terzo settore possono sopperire a questa mancanza,
24:06che è anche quella lì, diciamo, scolastica, che non ha dei programmi che mettono al centro l'educazione civica europea
24:14o anche il funzionamento delle istituzioni.
24:18Tutte quelle dinamiche potrebbero interessare i studenti e potrebbero ingaggiarli e farli informare maggiormente, ma soprattutto impattare sulla loro vita.
24:27Giovanni ha menzionato la lotta al cambiamento climatico.
24:30Alessa, secondo te ci sono altri temi su cui incide molto questo distacco?
24:36Io, quando torno in Italia, quando scendo in Italia, ho la sensazione, soprattutto con le persone più giovani,
24:43che ci sia una sorta di disaffezione nei confronti dell'Unione Europea,
24:47che però non è tanto una disaffezione nei confronti dell'idea di Unione Europea,
24:52quanto delle politiche attuali della Commissione.
24:55Come si fa invece a distinguere le due cose, perché sono due cose distinte?
25:00Sicuramente credo che qualcosa che dovrebbe essere unito più che distinto da parte dell'Unione Europea
25:12riguarda la capacità di vedere la coerenza di come vengono spesi i soldi.
25:18Faccio degli esempi banalissimi.
25:21L'Unione Europea ha messo a disposizione dei fondi, adesso non ricordo le cifre,
25:26però per quanto riguarda il diritto all'alloggio.
25:28Questi fondi sono diventati in realtà una maniera per arricchire e per creare sostanzialmente
25:35degli alloggi per un'elite, spesso di studenti stranieri.
25:39Questo viene percepito dai giovani e dai ragazzi.
25:43Quindi chiaramente le parole che sono chiave per loro non sono democrazia Unione Europea,
25:48ma sono diritto allo studio, accesso alla casa, alloggio a prezzi sostenibili,
25:54possibilità di avere realtà beni comuni, realtà associative che vengono finanziate.
26:01Quindi continuare ad insistere su delle parole che però poi in concreto risultano essere svuotate
26:07e con quei soldi poi finiscono con arricchirsi sempre le stesse persone
26:12che non mettono poi quei soldi sul piatto per realizzare concretamente qualcosa di utile,
26:19qualcosa sul lungo periodo, chiaramente sminuisce anche l'Unione Europea,
26:25non la fa arrivare nelle case e nei territori dove tutto questo sarebbe maggiormente necessario.
26:31Io credo che su questo sia necessario un ripensamento.
26:35Questa Commissione ha nominato un giovane che si occupa proprio di solidarietà intergenerazionale,
26:44di giovani, di cultura e di sport, Michalef,
26:47ma chiaramente questa persona non può continuare a dialogare, a mio avviso,
26:53solamente con coloro i quali hanno già una grande predisposizione verso l'Europa.
26:57Se noi andiamo a vedere tutte le associazioni che sono iscritte,
27:01e sono state ammesse al dialogo i Youth Dialogues,
27:05sono ministeri o associazioni europee che hanno sede in Belgio.
27:09Certo, già, quindi sono già nella bolla sui territori.
27:13Approfitto per ricordare che Glemmi Kalef, commissario europeo,
27:17è stato ospite esattamente di questo show, del nostro show gemello, Brassers My Love.
27:22Simone, invece, se fossi tu un commissario europeo o il presidente della Commissione europea,
27:27quali iniziative metteresti in campo, perché poi servono cose concrete anche.
27:32Io credo sia essenziale toccare alcuni argomenti che sono già stati citati,
27:36abbiamo parlato dell'educazione.
27:38Ad oggi l'educazione non è nemmeno tra le competenze dell'Unione europea,
27:42viene portata avanti attraverso iniziative come il programma Erasmus,
27:46che però sono ben lontane da promuovere l'integrazione dei sistemi educativi
27:51o da promuovere maggiore cooperazione.
27:53C'è tutta la questione della crisi abitativa in Italia,
27:56ma come in tantissimi altri paesi europei.
28:00C'è la questione delle pensioni.
28:02Ad oggi, e magari era una cosa che me l'ho lasciato per dopo,
28:07però mi sembra giusto parlare, secondo gli ultimi dati del Consiglio nazionale dei giovani,
28:11noi andremo in pensione a 74 anni con uno stipendio di 1000 euro.
28:15Queste sono comunque delle tematiche che creano preoccupazione per i cittadini italiani e europei.
28:221000 euro spero non inflazionati tra 70 anni, perché potrebbe essere un problema.
28:32La cosa più difficile da spiegare ai vostri coetanei o le persone più giovani di voi riguardo l'Unione europea?
28:39Una testa, telegrafici.
28:41Non sempre la colpa è dell'Unione europea.
28:43Ricordiamoci che le decisioni vengono presi dagli Stati membri
28:47e molto spesso noi diamo colpe all'Unione europea
28:51che forse dovremmo dare ai politici nei nostri paesi.
28:54Alessia, tu...
28:56Lo posso copiare completamente e sottolineare, perché questo ce lo chiede l'Europa
29:02che è diventato il mantra ormai.
29:04Il mantra è un capitale politico, esattamente,
29:07ed è una delle cose veramente più sbagliate che esistono
29:10ed è diventato anche una grande giustificazione
29:13e questo secondo me è assolutamente inaccettabile.
29:16Andrebbe veramente rovesciato.
29:18Riparleremo presto anche di questo.
29:20Restate su Euronews.
29:21Eccoci, Bruxelles tamo non tamo,
29:32il talk show settimanale di Euronews dal cuore dell'Unione europea.
29:36Io sono Vincenzo Genovese,
29:37con me ci sono Simone Repore di Erasmus Student Network,
29:41Alessia Capasso, giornalista di Europa Today e fotografa freelance,
29:45Giovanni D'Arezzo dell'associazione You&You.
29:47A voi faccio sentire un po' di ragazzi e di ragazze di Bruxelles
29:51su un tema piuttosto delicato.
29:53Ci sono tante cose che ci mettono sotto stress.
29:56Voglio dire, ci sono le tensioni geopolitiche,
29:58il cambiamento climatico e tutte queste cose si accumulano.
30:02L'ansia viene da due lati.
30:03Da una parte, quello che succede nel mondo.
30:05Dall'altra, la pressione di dover avere successo
30:07è fare sempre di più per sentirci abbastanza.
30:10È una cosa pesante, soprattutto per i giovani,
30:12che vanno bene a scuola ma si sentono comunque
30:14come se non facessero mai abbastanza.
30:16Sono iscritta a 50 newsletter, guardo le notizie anche sui social,
30:20provo a seguire i telegiornali, ma mi sento soprafatta.
30:23Penso che dovrei fare di più come cittadina attiva e come giovani,
30:26ma non so bene da dove partire o come trasformare tutto questo
30:29in azioni concrete e possibili.
30:31Problemi comuni, ho comunque già sentiti,
30:34non che non ci fossero quando eravamo giovani noi,
30:37ma forse ci sono ancora di più adesso,
30:40nelle cosiddette nuove generazioni,
30:42generazione X, generazione Z, generazione Alfa,
30:45le persone nate nel nuovo millennio.
30:47Ne abbiamo una anche qui.
30:49Però, Alessia, sono cose che succedono
30:52fisiologicamente a una certa età
30:54oppure noti una differenza?
30:56Un qualcosa che ricorre, a mio avviso,
30:59è l'incapacità a volte di identificarci con le nuove generazioni
31:04e di vedere quali sono i nostri punti in comune.
31:08A volte vedo i quarantenni, i miei colleghi,
31:11io non sono più da considerarsi giovane,
31:14anche se me lo sento nell'animo.
31:16Neanch'io, se ti può consolare la cosa.
31:19Però parlano già, tra virgolette, come dei vecchi,
31:23nel senso che le nuove generazioni,
31:25questi non li capiamo, fanno cose diverse da noi
31:28e quindi non riusciamo a ricordarci fondamentalmente
31:31che anche noi avevamo determinate ansie,
31:33avevamo determinate forme di indipendenza,
31:36avevamo tante fragilità e vulnerabilità.
31:39E anche quelle forme che adesso vengono tacciate spesso
31:41di violenza, esasperazione,
31:44forme di depressione e così via,
31:46in realtà sono abbastanza caratteristiche.
31:49L'altro, secondo me, elemento fondamentale,
31:52diciamo, nel rapporto tra intergenerazionale,
31:56a volte è assumersi anche la responsabilità
31:58dei mali delle nuove generazioni.
32:01Cioè, quando un bambino, un ragazzino,
32:02si ritrova per ore col cellulare in mano,
32:04il problema non è il cellulare,
32:06ma sono i genitori e tutto il resto della società
32:08che lo circonda, che ha esattamente come lui,
32:11come lei, quel cellulare in mano
32:13e non riesce a staccarsene,
32:15neppure nel momento in cui sarebbe bisogno
32:17di una chiacchierata e di una condivisione.
32:20Allo stesso modo, per quanto riguarda questa mania
32:22di diventare influencer e di essere iperindividualisti,
32:27non se la sono inventata loro.
32:29L'hanno ereditata.
32:31Mi hai convinto talmente tanto,
32:32adesso, che facciamo parlare Simone,
32:34rappresentante delle nuove generazioni
32:37e non solo, diciamo, commentatore esterno.
32:41Credo che sia importante anche capire
32:43da dove nascono questi problemi
32:46e io ho fatto anche un ripercorso
32:47su quello che è stato il mio percorso fino ad oggi
32:50e vedo che invece è essenziale.
32:52Io, ad esempio, vedo nella scuola attuale,
32:54soprattutto in un contesto italiano,
32:56perché è importante anche, secondo me,
32:58aver presente che poi ci sono delle caratteristiche
33:00che possono variare da paese a paese
33:02per quanto riguarda tutto il contesto sociale,
33:05tutto quello che ci circonda.
33:07Io, ad esempio, vedo questa necessità dei giovani
33:10di avere delle aspettative,
33:12di dover necessariamente raggiungere degli obiettivi,
33:16dimostrare qualcosa che viene un po' anche dal rapporto
33:18che, secondo me, si staura con gli insegnanti a scuola.
33:21Questa necessità sempre di dover ottenere dei buoni voti
33:24per essere un buono studente,
33:28per dimostrare alla famiglia tutto quello che ci circonda,
33:31che in qualche modo abbiamo un valore.
33:33Elementi che generano, questi che hai citato,
33:35che generano ansia.
33:36Che generano ansia e che poi si riflettono in altri modi,
33:39ovviamente, in altri aspetti della vita.
33:41Quindi che nascono in un ambiente scolastico,
33:44ma che poi si ripercuotono nel futuro degli studenti.
33:48Certo, e anche in tutti gli aspetti, immagino,
33:50della vita degli studenti stessi.
33:52Ci sono poi casi in cui, diciamo,
33:54queste ansie degenerano.
33:56E vi faccio sentire a questo proposito
33:57Dominique Notton,
33:59che lavora al Centro di Prevenzione dei Sucidi di Bruxelles.
34:03Allora, dal 2020 ci sono circa il 15% di chiamati in più
34:08da parte di giovani e anche giovanissimi.
34:11Quindi rispetto al 2019 abbiamo osservato
34:13questo aumento di circa il 15%.
34:16Quando parlo di giovanissimi,
34:17a volte intendo bambini di 10 o 11 anni
34:20con pensieri suicidi.
34:24Parole abbastanza preoccupanti,
34:25queste che abbiamo sentito.
34:27Giovanni, sui giovani,
34:29quelli nati nel nuovo millennio,
34:31non tutti forse,
34:33però alcuni sono anche chiamati screenagers.
34:36Ho letto stamattina questa cosa.
34:38L'importanza degli schermi nella loro vita.
34:41Credi che incidano in maniera negativa
34:44sulla visione del mondo
34:46o è un'altra delle considerazioni
34:48che fanno le persone di una certa età
34:50e che in realtà è frutto
34:51di un'interpretazione sbagliata?
34:53Probabilmente queste ansie e queste paure
34:56le hanno acuite,
34:58ma dare la colpa soltanto ai social
35:03o comunque al medium
35:05come colpevole
35:08di smantellamento di questa generazione
35:11in realtà è riduttivo
35:14e poi soprattutto una semplificazione
35:17per togliersi le responsabilità di dosso.
35:20Io penso che questi siano problemi
35:24intergenerazionali
35:25che ci sono sempre stati,
35:26quindi quelli legati all'ansia,
35:29quelli legati alla paura.
35:30Rispetto al futuro
35:31c'era una consapevolezza
35:34che potendo mettere in atto delle cose
35:36si poteva costruire il futuro
35:37o comunque qualcuno te lo indicava
35:38come possibile.
35:40Oggi questo manca,
35:41quindi oggi c'è sostanzialmente
35:43un progressivo e lento declino
35:46anche dei valori
35:47e della possibilità di migliorare
35:49la propria esistenza.
35:50C'è anche una percezione negativa
35:52del futuro quasi apocalittica
35:54del senso di dire
35:55sta andando tutto male
35:57in vari settori,
35:59dal cambiamento climatico
36:00alla crisi della democrazia.
36:02La vedi questa?
36:03Io all'interno dell'Unione Europea
36:05trovo proprio la forza
36:07di affrontare tutto questo.
36:10Trovo una casa
36:12che è pronta ad accogliermi,
36:14trovo anche un punto di sicurezza,
36:16trovo delle persone
36:17che hanno un interesse
36:18verso il cambiamento climatico,
36:20trovo delle persone
36:21che sono interessate
36:22ai diritti dei giovani,
36:25cosa che molto spesso
36:26a volte può venire a mancare.
36:29Non se ne può parlare
36:29perché la realtà è che
36:30molto spesso
36:31in alcuni paesi
36:32non possiamo nemmeno
36:34più esprimere.
36:35Ricordo che in Italia
36:36stavano per approvare
36:38un decreto
36:40che prevedeva
36:41che le università
36:42potessero passare
36:43servizi segreti
36:44gli orientamenti politici,
36:45degli studenti
36:47e dei professori
36:48e degli insegnanti.
36:49E con questo
36:50chiudiamo,
36:51aspettiamo ovviamente
36:52domande e suggerimenti
36:53da persone giovani
36:54e meno giovani
36:55anche.
36:56Scriveteceli tutti
36:57a Bruxelles
36:57tamonontamocchiocciolaeuronews.com
36:59o sui nostri social network.
37:02Grazie a tutti i nostri ospiti,
37:04grazie a voi
37:04per averci seguito
37:05da parte mia
37:06e dalla redazione di Euronews.
37:07Ci vediamo
37:08la settimana prossima.
37:09Grazie a tutti!
37:12Grazie a tutti!
37:15Grazie a tutti.

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