https://www.pupia.tv - Roma - Procedure di autorizzazione paesaggistica
7ª (Cultura, istruzione) e 8ª (Ambiente, lavori pubblici) - Ufficio di Presidenza
Audizioni sul ddl 1372 (Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica) dei Professori Angela Barbanente, Tomaso Montanari, Davide Del Curto e di rappresentanti di Italia Nostra e dell'Associazione Bianchi Bandinelli (08.04.25)
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7ª (Cultura, istruzione) e 8ª (Ambiente, lavori pubblici) - Ufficio di Presidenza
Audizioni sul ddl 1372 (Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica) dei Professori Angela Barbanente, Tomaso Montanari, Davide Del Curto e di rappresentanti di Italia Nostra e dell'Associazione Bianchi Bandinelli (08.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00Comunico che ai sensi dell'articolo 33,4 del regolamento è stata richiesta la trasmissione
00:00:20sul canale satellitare e sulla web tv del Senato delle audizioni in programma e che
00:00:24la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
00:00:28Se non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità adottata per la procedura informativa che sta per iniziare.
00:00:35La riunione degli uffici Presidenza riuniti prevede lo svolgimento delle audizioni informali in videoconferenza
00:00:40nell'ambito dell'esame del disegno di legge numero 1372 delega al Governo per la revisione del codice
00:00:46dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica.
00:00:52Siamo collegati con la professoressa Angela Barbanente, ordinaria di tecnica e pianificazione urbanistica
00:01:00Politecnico di Bari. Ringrazio la nostra ospite e recedo la parola ricordando che il tempo a
00:01:06disposizione per le audizioni è di dieci minuti comprensivi anche di eventuali domande da parte
00:01:12dei senatori e delle repliche. Prego professoressa. Buonasera ringrazio la settima ottava commissione
00:01:21del senato per l'invito a prendere parte a questa audizione e vorrei cominciare sottolineando che
00:01:32un punto chiave sul quale credo debba convergere l'attenzione nella valutazione del disegno di
00:01:40legge numero 1372 riguardi la mancanza nel disegno di legge che si rileva anche nella relazione di un
00:01:52qualsiasi ancoraggio alla cornice normativa complessiva introdotta dalla Convenzione
00:02:02Europea del Paesaggio sottoscritta a Firenze come noto nel 2000 e al codice dei beni culturali e del
00:02:10paesaggio del 2004 e successive modifiche e integrazioni del 2006 e del 2008. Vorrei ricordare
00:02:20a questo proposito che non solo il paesaggio di cui parliamo è tutelato in nome dell'interesse
00:02:28pubblico in coerenza con l'articolo 9 della Costituzione ma che come testualmente recita
00:02:37la Convenzione Europea il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale
00:02:44sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa a supporto
00:02:53dello sviluppo economico e non un ostacolo allo sviluppo economico e che lo stesso paesaggio
00:03:03se salvaguardato, gestito e pianificato in modo adeguato può contribuire alla creazione di posti
00:03:12di lavoro e in un paese come l'Italia dove il turismo sappiamo è un asset fondamentale
00:03:20della nostra economia questo secondo me va tenuto a mente. Qual è questa evoluzione normativa che
00:03:28viene ignorata da questo disegno di legge e il passaggio da una logica fondata sulla coppia
00:03:40vincolo autorizzazione a una logica fondata sulla pianificazione quale strumento in grado
00:03:51di definire innanzitutto un quadro conoscitivo approfondito del territorio e del paesaggio un
00:04:01quadro conoscitivo aggiornato condiviso sui valori del patrimonio paesaggistico ma anche
00:04:10sulle sue criticità sui suoi rischi sulle trasformazioni che lo hanno compromesso e
00:04:17degradato nel tempo. Ancora il passaggio da un piano solo regolativo è incentrato sui beni
00:04:26quale quello previsto dalla precedente legge Galasso del 1985 a piani che prevedono anche
00:04:35strategie di tutela e valorizzazione attiva e anche di riqualificazione del paesaggio e infine
00:04:43un piano che è capace di dettare regole certe in merito alle trasformazioni possibili auspicate e
00:04:54a quelle invece vietate perché non compatibili con i valori del bene tutelato attraverso quella
00:05:03vestizione dei vincoli che è stata realizzata in copianificazione fra Stato e Regioni e che
00:05:11dà maggiori certezze agli operatori privati, ai proprietari che intendano trasformare il
00:05:20territorio e quindi incidere sul paesaggio. Quindi questo è molto importante sottolinearlo ossia il
00:05:27fatto che la pianificazione paesaggistica è la chiave attraverso la quale è possibile operare
00:05:40le semplificazioni da tutti auspicate. Si semplifica attraverso i piani alle diverse
00:05:51scale e si rende meno discrezionale più certo il parere anche del Ministero. Quindi voglio
00:06:04sottolineare che questa razza è già contenuta nel codice perché il codice dei beni culturali e
00:06:12del paesaggio sostiene che nei comuni che abbiano adeguato i propri strumenti urbanistici al piano
00:06:25paesaggistico regionale, il quale anch'esso è adeguato al codice dei beni culturali e del
00:06:34paesaggio, in questi casi diciamo del doppio adeguamento alla scala locale. Ovviamente alla
00:06:41scala regionale in questi casi il parere della soprintendenza non è più vincolante ma solo
00:06:52obbligatorio. Quindi quello che io ritengo alla base, che non condivido di questo disegno di
00:07:04legge, è che va a scardinare questo meccanismo premiale previsto dal codice a vantaggio di una
00:07:13reale semplificazione e di una maggiore certezza nei procedimenti autorizzativi.
00:07:23Quindi se queste facilitazioni, come fa in molti commi questo disegno di legge,
00:07:33vengono estese anche alle regioni, e sappiamo che sono la maggioranza delle regioni prive
00:07:43di piani paesaggistici regionali adeguati al codice e nei comuni essi stessi non adeguati
00:07:53al piano paesaggistico, rischiamo di arrecare danni gravi al paesaggio in territori privi
00:08:04delle adeguate conoscenze, regole e strategie finalizzate alla tutela e valorizzazione del
00:08:14paesaggio. Ulteriori rallentamenti e ritardi sono assolutamente da scongiurare e si capisce bene
00:08:24che se noi rimuoviamo questa premialità non potremo avere che come risultato ulteriore
00:08:33rallentamento della volontà da parte dei comuni di adeguare i propri strumenti urbanistici al
00:08:42piano paesaggistico regionale e degli stessi piani paesaggistici di completare l'iter di
00:08:54formazione in coerenza col codice dei beni culturali e del paesaggio. Insomma, la mia
00:09:04idea è che occorra restare nella logica del codice e che le proposte di semplificazione
00:09:14siano limitate alle regioni che hanno già approvato un piano adeguato al codice e ai
00:09:24comuni che abbiano adeguato i propri strumenti urbanistici ai piani paesaggistici regionali.
00:09:33Sottolineo che questa è la logica che ha informato anche il DPR 31 del 2017 che come sappiamo in
00:09:43caso di pianificazione condivisa in determinate aree ha esentato del tutto dall'autorizzazione
00:09:53paesaggistica e in caso sempre di pianificazione condivisa alcuni interventi già soggettati
00:10:03all'autorizzazione semplificata possono scivolare tra le categorie di intervento
00:10:12totalmente esentate dall'autorizzazione. Senza tali ancoraggi alla pianificazione alle diverse
00:10:22scale io lo voglio ribadire ritengo assolutamente da evitare lo spostamento di competenze verso gli
00:10:32enti locali o l'introduzione di procedure di silenzio assenso quali quelle previste da questo
00:10:41disegno di legge perché queste possono provocare ulteriori danni al paesaggio oltre a quelli già
00:10:48inferti in passato. I danni al paesaggio diventano certezze nel momento in cui siamo consapevoli di
00:10:57come la gran parte degli uffici tecnici comunali siano completamente non attrezzati dal punto di
00:11:05vista delle competenze tecniche in materia di paesaggio e lo voglio sottolineare perché questo
00:11:16è l'incipit di questo disegno di legge, i danni al paesaggio si ripercuotono negativamente su
00:11:25settori dell'economia che hanno proprio nella qualità del paesaggio i propri asset. Non
00:11:33dovrei ricordare l'importanza del paesaggio non solo per il settore del turismo ma più in generale
00:11:40per tutto il made in Italy quindi in un'epoca di crisi della globalizzazione economica che è sotto
00:11:50gli occhi di tutti un futuro socio-economico sostenibile non risiede nella standardizzazione
00:11:59dei prodotti ma nella capacità di innovare, produrre, scambiare beni che solo in quel luogo
00:12:06del mondo e nel nostro paese ce ne sono tanti di questi beni quanto espressione di una identità
00:12:18culturale di lunga durata che il paesaggio esprime e ci racconta piuttosto che per sostituzione di
00:12:31enti locali a soprintendenze bisognerebbe lavorare per accordi e rafforzare il sostegno agli enti
00:12:44locali quindi delle forme cooperative di dialogo tra enti conferenze di servizi nelle quali i
00:12:53diversi attori coinvolti nei procedimenti autorizzativi possano comprendersi usare lo
00:13:01stesso linguaggio e pervenire a pareri condivisi. Andrebbero piuttosto realizzate iniziative per
00:13:15rafforzare le attività formative nei confronti anche delle soprintendenze che hanno sempre
00:13:25lavorato sui vincoli e le autorizzazioni e molto poca, molto scarsa esperienza hanno spesso in
00:13:35materia di pianificazione. Quindi nel merito dei singoli articoli vorrei aggiungere poche parole
00:13:48riguardo all'articolo 2,1 lettera A, mi sono già pronunciata credo con sufficiente chiarezza,
00:14:00credo che questa semplificazione debba applicarsi esclusivamente ai comuni che abbiano approvato
00:14:12strumenti urbanistici adeguati al piano paesaggistico regionale. Nel secondo caso,
00:14:18apertura quindi il punto B del medesimo comma 1, voglio sottolineare che l'apertura di strade e
00:14:27cave condotte sono interventi di rilevante impatto sul paesaggio e pertanto anche in questo
00:14:37caso in assenza di un sistema di regole fondate su conoscenze approfondite alle diverse scale del
00:14:47territorio rendere il parere non vincolante credo che sarebbe un grave errore, non solo ma quando
00:14:57il parere non è vincolante o c'è una sostituzione degli enti locali il rischio è anche quello della
00:15:05paralisi perché tecnici comunali consapevoli dei limiti delle proprie conoscenze possono
00:15:12anche ritardare il pronunciamento e l'esperienza questo ce lo insegna, ci insegna che operare
00:15:25semplificazioni attraverso questi meccanismi, cosa che si fa da tempo nel nostro paese, è anche
00:15:34inefficace. Riguardo ai punti C e D voglio sottolineare che non mi sembra affatto adeguato
00:15:44dal punto di vista proprio strettamente giuridico un silenzio assenso previsto per ordini di
00:15:53rimessione in pristino di opere realizzate violando gli obblighi di legge, almeno per
00:16:01questo il pronunciamento a me sembra assolutamente essenziale. Spero di aver
00:16:11dato un quadro sufficientemente chiaro della mia posizione, in conclusione vorrei sottolineare
00:16:23l'importanza di dare piena attuazione del codice, è importante che il ministero competente si impegni
00:16:32riattivando l'osservatorio nazionale del paesaggio per stimolare e operare suggerimenti su come
00:16:42rendere più efficace l'azione di tutela e valorizzazione, è importante anche il potenziamento
00:16:50delle commissioni paesaggistiche comunali, è un'attività di formazione anche nei confronti di
00:16:59questi attori. Infine io credo che ogni disegno di legge si debba fondare su un'attività di
00:17:07monitoraggio e valutazione degli effetti dei provvedimenti normativi in corso, sappiamo che
00:17:16da tempo dovrebbe essere obbligatoria la valutazione degli effetti concreti delle norme,
00:17:27in questo caso a me pare che non ci sia questa attività di monitoraggio e oggi abbiamo tanti
00:17:36strumenti che ci consentirebbero invece di operare più efficacemente anche in questo campo. Grazie.
00:17:46Grazie professoressa, mi pare che c'è la senatrice Sironi che vuole fare una domanda.
00:17:50Grazie professoressa, ho apprezzato come spesso accade il suo intervento, fondamentalmente se
00:18:01posso permettermi di sintetizzare, lei vede una cornice normativa che va dal codice paesaggistico,
00:18:08si declina poi nel piano paesaggistico regionale, infine per arrivare alla pianificazione a livello
00:18:16comunale e nel rispetto di questa cornice dice ci sta la semplificazione perché l'iter si autotutela,
00:18:27diciamo. Sappiamo tutti che peraltro sono pochissime le regioni che si sono dotate del
00:18:34piano paesaggistico regionale, quindi lei ritiene che questa semplificazione che viene proposta
00:18:40potrebbe essere ben applicata nel caso in cui ci sia un piano paesaggistico regionale vigente,
00:18:47approvato, aggiornato eccetera. Ritiene sufficiente che questa, chiamiamola tra virgolette premialità
00:18:56per le regioni che hanno fatto il piano sia basti per incentivare, per spronare le altre regioni a
00:19:04dotarsi di questo piano regionale e che tempistica e difficoltà vede nel fatto che le altre regioni lo
00:19:10facciano. Grazie. Grazie, grazie della domanda senatrice. Allora si ha perfettamente inteso
00:19:21quello che io volevo sostenere e questo riguarda proprio aspetti di sostanza. Senza una conoscenza
00:19:30adeguata del territorio ogni trasformazione nelle aree vincolate, qui stiamo solo parlando di aree
00:19:42vincolate e non di tutto il territorio. Allora io mi chiedo perché bisogna aprire delle cave
00:19:50o realizzare grandi parchi eolici nelle aree vincolate, cioè che sono state individuate di
00:19:59elevato interesse pubblico per i loro grandi valori paesaggistici. Non si tratta di tutto
00:20:08il territorio, si tratta di aree tutelate. Questo lo voglio sottolineare. È sufficiente la premialità?
00:20:19La premialità potrebbe essere rafforzata, però senatrice e Presidente, io voglio sottolineare un
00:20:26aspetto. Molti comuni non sanno che vi sono delle premialità, cioè c'è scarsa consapevolezza in
00:20:38merito ai vantaggi dell'adeguamento di uno strumento urbanistico comunale che è strumento
00:20:46urbanistico. Si è sempre detto che è un guaio italiano le cosiddette pianificazioni separate,
00:20:58cioè avere da un lato i piani urbanistici, dall'altro i piani paesaggistici, dall'altro i
00:21:04piani energetici, dall'altro i piani di tutela dei rifiuti. Il piano urbanistico adeguato al
00:21:17piano paesaggistico incorpora alla scala locale il sistema di regole, modificandolo anche rispetto
00:21:27a quello che è previsto nel piano paesaggistico, di concerto con la regione e il ministero. A quel
00:21:36punto c'è una sorta di carta unica del territorio, più trasparente rispetto al sandwich indigesto che
00:21:47stratifica regole diverse imposte per una norma statale da un piano settoriale, da un piano
00:21:59urbanistico magari vecchio, datato. Questa carta unica del territorio è la vera semplificazione
00:22:07alla quale dobbiamo tendere, perché sappiamo bene che sull'accorciamento dei tempi e il silenzio
00:22:15assenso abbiamo avuto tanta produzione normativa che ci ha lasciati insoddisfatti. E' per questo
00:22:22che ritengo che un monitoraggio sarebbe importante. Quanto ha inciso in termini di
00:22:30semplificazione tutta la riduzione dei tempi e l'inserimento di silenzio assenso che abbiamo già
00:22:38previsto per legge, sia alla scala statale sia alla scala regionale, sono stati efficaci o non
00:22:47dovrebbe essere il nostro obiettivo quello di arrivare a una carta unica del territorio che
00:22:54si declina a livello eurocare, che rasserena i tecnici comunali nell'espressione del loro sparere.
00:23:03Scaricare responsabilità sui comuni dal mio punto di vista è assolutamente sbagliato.
00:23:10Grazie professoressa.
00:23:11Perché sono oberati di lavoro e non ce la fanno a seguire tutto ciò che viene loro scaricato addosso.
00:23:22Scusate se mi infermano però.
00:23:24Grazie professoressa, è stata estremamente chiara e di supporto alla Commissione.
00:23:28Non ci sono altre domande quindi possiamo passare alla prossima audizione.
00:23:31Professore Tommaso Montanari, Rettore dell'Università per Stranieri di Siena e professore ordinare di
00:23:39Storia dell'Arte Moderna.
00:23:40Prego professore, puoi intervenire.
00:23:44Buongiorno e grazie per questo invito.
00:23:48Dunque a mio giudizio il disegno di legge 1372 appare difficilmente compatibile con il quadro
00:23:55costituzionale di tutela del paesaggio e dell'ambiente della nazione.
00:24:00Un primo profilo critico riguarda l'introduzione del cosiddetto silenzio e assenso anche in
00:24:07materia di patrimonio culturale, cioè laddove i proprietari, i possessori o i detentori
00:24:13di beni immobili inseriti a qualsiasi titolo in aree pasaggistiche vogliono effettuare
00:24:18interventi su detti beni o introdurre modificazioni che possano recare pregiudizio ai valori
00:24:24paesaggistici che sono tutelati.
00:24:26Nell'introduzione che precede l'articolato si legge che la legge vuole rappresentare un
00:24:33passo importante, cito, verso una gestione più efficiente e moderna delle autorizzazioni
00:24:37paesaggistiche.
00:24:38La tutela del patrimonio culturale e ambientale deve rimanere un obiettivo primario, ma è
00:24:44necessario bilanciarla con l'esigenza di non paralizzare l'attività edilizia urbanistica
00:24:49con procedure eccessivamente lente e complesse.
00:24:52Ora, se questa affermazione rispecchia le reali intenzioni del legislatore, bisogna
00:24:58concludere che il silenzio assenso non è lo strumento utile allo scopo, perché finirebbe
00:25:04inevitabilmente con lo sbilanciare la decisione a favore dell'attività edilizia, negando
00:25:10la tutela di quel paesaggio che è un bene identitario della nazione italiana.
00:25:15Lo ha ben spiegato il giurista Silvio Martuccelli che, cito, la massima secondo la quale chittà
00:25:21c'è acconsente, non trova cittadinanza nel sistema giuridico italiano.
00:25:25Nel mondo del diritto non vi sono fatti che di per sé abbiano la caratteristica della
00:25:30giuridicità.
00:25:31Il silenzio è dunque di per sé preso, neutro, a diaforo, indifferente, non significa nulla,
00:25:38non ha un significato giuridico.
00:25:40È la legge che dà al silenzio uno specifico significato, cioè il legislatore sceglie
00:25:46di volta in volta quale significato attribuire al silenzio e possono essere significati diametralmente
00:25:52opposti.
00:25:53Naturalmente la norma, attribuendo questo significato al silenzio, decide che uno dei
00:26:01due interessi in conflitto è più meritevole dell'altro.
00:26:05Dunque è chiaro che se noi introduciamo il silenzio a senso, il legislatore ritiene più
00:26:11meritevole di interesse una risposta positiva, mentre nel secondo caso, quello di un ipotetico
00:26:17silenzio rigetto, ritiene più importanti le ragioni del diniego, cioè l'interesse
00:26:21a conservare il bene culturale.
00:26:23Il silenzio a senso non è una procedura, è un istituto neutrale, ma se lo si adotta
00:26:30si ha già in mente quale interesse fra i due privilegiare.
00:26:33Dunque, se lo scopo rimane comunque anche quello di tutelare il paesaggio e il patrimonio
00:26:40della nazione, il silenzio a senso non è adatto.
00:26:43E non per caso la Corte Costituzionale è tornata ripetutamente sul tema, in almeno
00:26:48cinque sentenze, stabilendo che in materia di beni culturali e di paesaggio, cito la
00:26:54Corte, il silenzio dell'amministrazione non può avere valore di assenso.
00:26:59Sono le sentenze 26 del 96, la 404 del 97, che poi sono state ulteriormente richiamate
00:27:07e ribadite più volte dalla Corte stessa.
00:27:09E d'altra parte ricordo anche una valutazione politica.
00:27:12Era l'ottobre 2003, quando si ridiceva il codice dei beni culturali, che qui oggi si
00:27:17vuole emendare, e il ministro dei beni culturali, Giuliano Urbani, governo Berlusconi, giudicò
00:27:24l'idea di introdurre il silenzio a senso, cito le parole del ministro, controproducente
00:27:29e goffa, un autentico autogol per la maggioranza, e riuscì il ministro e il governo Berlusconi
00:27:34a farla ritirare.
00:27:36Questo lo dico per sottolineare che non è un problema di destra o di sinistra, ma di
00:27:39tutela dell'interesse generale.
00:27:41Segnalo un altro dei vari profili problematici al mio giudizio, che è quello che riguarda
00:27:47la modifica dell'articolo 152 del codice dei beni culturali, che prevede, cito, che
00:27:53nel caso di aperture di strade e di cave, di posa di condotte per impianti industriali
00:27:58e civili, di palificazioni nell'ambito e in vista di cose immobili che hanno cospicui
00:28:03carattere di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, compresi gli
00:28:07alberi monumentali, o complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente
00:28:13valore estetico e tradizionale, inclusi i centri nucleai storici, o ancora le bellezze
00:28:17panoramiche e i punti di vista dai quali si goda lo spettacolo delle bellezze, attualmente
00:28:22la sovrintendenza esprime un parere vincolate.
00:28:25Dunque, per fare un exemplum che non è fictum perché purtroppo è reale e riguarda Orvieto,
00:28:31se decido di piazzare un parco eolico nel campo visivo di una cattedrale e con un'altezza
00:28:39che supera quella della cattedrale e della sua rocca di tufo su cui sorge, oggi devo
00:28:45naturalmente passare attraverso il parere di chi tutela i beni di tutti noi, ma se il
00:28:51parere fosse obbligatorio, ma non più vincolante, è evidente il rischio enorme che incomberebbe
00:28:58su una situazione del genere, ma più in generale sul Paese, non credo che sia troppo
00:29:02prevedere una sorta di nuovo sacco d'Italia.
00:29:06Vorrei chiudere queste brevi note, in attesa delle vostre domande, con una citazione.
00:29:12Un sovrintendente è tenuto a compiere sopralluoghi, a controllare perizie, a dirigere i lavori,
00:29:19a pubblicare studi, a redigere piani paesaggistici, ma soprattutto a resistere ai privati che
00:29:28vorrebbero distruggere tutto per rifarlo in vetro cemento, quasi sempre con l'assenso
00:29:33e l'appoggio delle autorità.
00:29:34Resistere ai privati, ora, non sono parole di un intellettuale di sinistra, di un ambientalista
00:29:41estremista, ma di un famoso intellettuale di destra che si chiamava Indro Montanelli.
00:29:47Credo che Montanelli oggi, di fronte a questo disegno di legge, sarebbe in un ridito, perché
00:29:52il rischio concreto è quello che l'interesse di pochi privati vivi oggi venga messo davanti
00:29:58all'interesse della nazione e anche all'interesse delle generazioni future.
00:30:02Dunque il mio auspicio è che questa legge possa essere modificata sostanzialmente, sia
00:30:07nell'uso tra i vari profili, sia nell'uso del silenzio e assenso applicato al patrimonio
00:30:12culturale, sia nel verubricare il parere delle sorrintendenze da vincolante a obbligatorio
00:30:19ma non vincolante.
00:30:20Tra l'altro concludo con il sottolineare anche che lo spazio che così si farebbe alle decisioni
00:30:26degli enti locali finirebbe per sperecuare inevitabilmente le decisioni sul patrimonio
00:30:31nelle varie parti del Paese, mettendo in crisi proprio quell'elemento di identità nazionale
00:30:36che così fortemente la Costituzione vuole.
00:30:38Il paesaggio è il patrimonio storico-artistico della nazione e non delle regioni e dei comuni
00:30:42ed è per questo che le sorrintendenze diciamo come espressione nazionale possono invece
00:30:47garantire quell'uniformità che dà un senso proprio alla definizione di nazionale.
00:30:51Grazie professore, soltanto una riflessione riguardo i tempi, allora i tempi chiaramente
00:31:07del rilascio delle autorizzazioni restano comunque in alcuni casi un problema.
00:31:12Secondo lei come si fa ad abbreviare i tempi delle autorizzazioni senza però ledere ovviamente
00:31:19la tutela?
00:31:20Allora, credo che questa sia un'esigenza più che legittima del mondo imprenditoriale
00:31:25italiano e anche dei comuni cittadini, ma la soluzione come spesso succede non è in
00:31:30un cambio della legislazione, ma invece è in una capacità di fornire all'amministrazione
00:31:39dello Stato, in questo caso alle sorrintendenze, i mezzi necessari per svolgere il servizio
00:31:44pubblico.
00:31:45Gli organici della tutela furono drasticamente ridotti dal ministro Franceschini e non sono
00:31:52mai stati più, dopo di allora, sostanzialmente riempiti, colmati.
00:31:58Quindi c'è una continua mancanza di personale che emerge anche in pubblico con chiusure
00:32:05di istituti museali, ma che ancor di più si fa sentire nella redazione dei pareri, cioè
00:32:11le sovrintendenze, come tanti altri comparti della pubblica amministrazione, hanno bisogno
00:32:15di personale.
00:32:16Il paradosso, lo dico dal rettore universitario, è che noi laureiamo giovani, bravissimi architetti
00:32:21storici d'arte e archeologi che se ne vanno all'estero, laddove potrebbero essere assunti
00:32:25e garantire quel rispetto dei tempi che davvero potrebbe tenere insieme la tutela e la legittima
00:32:30attività imprenditoriale.
00:32:32Non credo che si tratti di cambiare la legge, ma si tratta di far funzionare davvero le
00:32:36sovrintendenze.
00:32:37La senatrice Floridia mi ha anticipato, ringrazio il professor Montanari, perché io condivido
00:32:48le cose che ha detto, quindi volevo un po' fare l'avvocato del diavolo, perché poi il
00:32:52tema dei tempi esiste, in qualche modo ci viene rappresentato dagli enti locali, quindi
00:32:58il punto è, estendo convinta che non può essere la risposta il silenzio assenso e ne
00:33:05fa diventare facoltativo il parere, cosa dobbiamo fare?
00:33:13Ha praticamente risposto.
00:33:14La premessa alla legge è condivisibile, bisogna tenere insieme e bilanciare questi due valori.
00:33:20Sapendo bene che il valore della tutela sta nei principi fondamentali e l'attività imprenditoriale
00:33:27è libera ma non può svolgersi in contrasto con l'ambiente, quindi sono due valori da
00:33:30bilanciare ma non sono sullo stesso piano.
00:33:32Io credo che anche l'imprenditoria libera abbia tutto il diritto di avere tempi certi
00:33:37oltre che veloci, perché un altro problema è la certezza oltre che la velocità, ma
00:33:40il punto è come si risolve questo problema facendo onore alle premesse di questa proposta
00:33:45di legge, cioè bilanciandoli invece di sbilanciarli.
00:33:48Qui la diagnosi è giusta ma la terapia rischia un sbilanciamento fatale, laddove invece in
00:33:54questo momento la maggioranza ha il governo in mano e potrebbe davvero fare la differenza
00:33:58sui ranghi delle sovrintendenze.
00:34:00Grazie professore, non ci sono altre domande quindi possiamo passare alla prossima audizione.
00:34:05Professore Davide Del Curto, prorettore del polo territoriale di Mantova, è ordinario
00:34:13di restauro dell'architettura presso il Politecnico di Milano.
00:34:18Prego professore.
00:34:22Deve attivare il microfono.
00:34:28Mi sentite?
00:34:29Sì, prego.
00:34:30Grazie.
00:34:32Allora, buongiorno a tutti, dunque io ho esaminato il testo del BL 1372 che si pone l'obiettivo
00:34:41di rivedere il ruolo delle sovrintendenze nell'ambito delle procedure di autorizzazione
00:34:46paesaggistica per garantire una più efficace e mirata tutt'ira del patrimonio culturale
00:34:54e paesaggistico e semplificare i procedimenti amministrativi per evitare che la pubblica
00:34:59amministrazione diventi un ostacolo allo sviluppo economico e territoriale del paese.
00:35:04Attualmente, recita la premessa del DL, le sovrintendenze sono chiamate a esprimersi
00:35:09su un numero elevato di pratiche, comprese quelle che non riguardano grandi monumenti
00:35:13o opere di particolare pregio e questo comporta un notevole rallentamento nei processi decisionali
00:35:19e dispersione di risorse che potrebbe essere evitata.
00:35:22Il DL quindi intende introdurre modifiche normative per razionalizzare il sistema delle
00:35:28autorizzazioni e attribuire ai comuni maggiore autonomia decisionale per gli interventi di
00:35:32minore impatto e definire tempi certi per l'espressione del barriere delle sovrintendenze
00:35:37evitando lungaggini burocratiche, ma direi non si può che concordare sullo spirito della
00:35:43proposta riforma che intende migliorare una condizione critica nota negli operatori e
00:35:48che si traduce in tempi di attesa prolungati per l'ottenimento delle autorizzazioni paesaggistiche
00:35:53da parte degli organi territoriali del Ministero della Cultura.
00:35:57Per contro è appena il caso di ricordare che nel nostro paese la tutela del paesaggio
00:36:02è regolata dal codice dei beni culturali del paesaggio DL 42 22 gennaio 2004, successivi
00:36:08modifiche, un dispositivo di legge molto avanzato che fa dell'Italia un esempio a livello
00:36:14internazionale di integrazione e coordinamento tra diversi provvedimenti legislativi emanati
00:36:20nel corso del tempo e opportunamente raccolti e razionalizzati entro un testo unico in attuazione
00:36:26dell'articolo 9 della Carta Costituzionale per cui la Repubblica promuove lo sviluppo
00:36:31della cultura, la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico
00:36:35artistico della nazione, tutela altresì come modificato dalla legge costituzionale
00:36:4111 febbraio 22 la biodiversità e gli ecosistemi anche nell'interesse delle future generazioni,
00:36:47legge che ha introdotto il principio della tutela dell'ambiente aggiornando la nostra
00:36:52carta agli altri dispositivi europei.
00:36:56Ecco, proprio nella sua parte terza il codice rappresenta un testo guida a livello internazionale
00:37:02anche grazie alla traduzione inglese prodotta sotto la sorveglianza dello stesso ministero
00:37:06ed è disponibile in consultazione proprio in ragione di questo carattere esemplare in
00:37:12centri di studio e azione a livello internazionale come la Library of Congress e il Centro Unesco
00:37:17di Parigi.
00:37:18Nella parte terza il codice definisce il paesaggio come il territorio espressivo di identità
00:37:25il cui carattere deriva dall'azione di fattori umani, fattori naturali, umani e dalle loro
00:37:32interrelazioni, ripartisce le competenze in maniera di paesaggio in conformità ai principi
00:37:38costituzionali e anche con riguardo all'applicazione della Convenzione europea sul paesaggio adottata
00:37:44a Firenze del 20 ottobre del 2000 e in particolare attribuisce al Ministero e alle Regioni il
00:37:53compito di definire d'intesa le politiche per la conservazione e la valorizzazione del
00:37:58paesaggio e in particolare l'elaborazione dei piani paesistici che deve avvenire congiuntamente
00:38:04secondo la cosiddetta procedura di copianificazione.
00:38:08Piano paesaggistico articolo 143 al quale è attribuito il compito di fare la riconizione
00:38:15degli immobili e delle aree dichiarate di notevole interesse pubblico, la loro delimitazione
00:38:21nonché la determinazione delle specifiche prescrizioni d'uso e dei criteri di gestione
00:38:26cioè quello che nel gergo si chiama la vestizione del vincolo.
00:38:31Venendo all'articolo 146, quello impredicato di modifica secondo il proposto di L, cioè
00:38:38le procedure di autorizzazione, ma dunque è appena il caso di vedere come la proposta
00:38:44procedura semplificata per gli interventi degli eventità e anche il principio del termine
00:38:49temporale entro cui la sovrintendenza dovrebbe rendere il proprio parere, sono in effetti
00:38:55già contenuti nei comi 8 e 9 dell'articolo 146 in parola, secondo cui il sovrintendente
00:39:02deve rendere il parere entro termine 45 giorni ed è corso inutilmente 60 giorni dalla recezione
00:39:08degli atti senza che il sovrintendente abbia reso il proprio parere, l'amministrazione
00:39:13competente provvede comunque alla domanda di autorizzazione e al successivo comma 10
00:39:19è già istituito il meccanismo della delega sostitutiva alla Regione che deve supplire
00:39:24al Ministero una rilasciata d'autorizzazione o a negarla entro ulteriori 60 giorni, quindi
00:39:30alla luce di questi aspetti il dispositivo di legge pare quindi ben congeniato già allo
00:39:34stato attuale e provviso degli opportuni meccanismi di garanzia per il cittadino o l'operatore
00:39:40che presenta domande di autorizzazione paesaggistica e tutto sommato mi par di poter raccomandare
00:39:48prudenza circa l'eliminazione del carattere vincolante di un parere ministeriale altrimenti
00:39:53che parere sarebbe e anche per introdurre il principio del silenzio assenso su una materia
00:39:58così delicata come la tutela del paesaggio che è un bene comune per eccellenza, l'abbiamo
00:40:02appena menzionato e che unisce preziosi aspetti di valore tangibile, la cui tutela continua
00:40:09a far sì che il nostro paese e il suo territorio siano sinonimo di qualità, di cultura, di
00:40:13bellezza, confermane sia il numero di siti iscritti in la lista del patrimonio mondiale
00:40:18di cui l'Italia retiene a buon diritto il primato, il paesaggio che come ben sappiamo
00:40:22contiene altrettanti e altrettanto preziosi aspetti intangibili che attengono il sentimento
00:40:26di identità e coscienza collettiva e che riguardano tutte le cittadine e i cittadini,
00:40:32non soltanto quelli che insistono su quel particolare ambito di interesse paesaggistico
00:40:37e pare quindi corretto oltre che in linea con il mandato costituzionale che l'autorizzazione
00:40:44che attiene un bene comune nazionale sia di competenza statale del ministro della cultura
00:40:48delle sue emanazioni territoriali e non degli enti locali.
00:40:52Tornando quindi alla premessa e alla razza del DL 1372 sintetizzata nell'articolo 1
00:40:58finalità e principi, non si può che concordare sullo spirito della proposta riforma, vale
00:41:03però la pena mettere in discussione una parte di questa premessa che vorrebbe attribuire
00:41:08i lunghi tempi di attesa per l'ottenimento dell'autorizzazione a un difetto dell'impianto
00:41:13legislativo di cui appunto si propone revisione, invece che valutare miglioramenti operativi
00:41:19nelle procedure, ovvero, perché no, un potenziamento degli organi territoriali del ministro della
00:41:25cultura la cui pianta organica è notoriamente carente nei livelli competenti in materia
00:41:30di autorizzazione paesaggistica a livello funzionario e dirigente, con evidenti e note
00:41:35ricadute sui tempi di aspettamento delle procedure, viceversa il meccanismo del silenzio
00:41:40a senso pare invece interessante anche se a determinate condizioni e in specifiche
00:41:46circostanze, mi riferisco in particolare, sempre in riferimento alla procedura di copianificazione
00:41:53che regola la stesura dei piani paesaggistici e regionali, al fatto di aver completato a
00:42:00livello regionale le procedure di gestizione del vincolo o a realire la compilazione dei
00:42:05criteri di gestione del provvedimento di tutela per ciascun perimetro di interesse paesaggistico.
00:42:10In uno scenario in cui tutti i perimetri di vincolo a livello PPR fossero effettivamente
00:42:15provvisti di scheda descrittiva e criteri di gestione, come in Piemonte per esempio,
00:42:20ma non è in Lombardia, a queste condizioni pare praticabile l'applicazione del principio
00:42:26del silenzio a senso entro un termine ragionevole, anche perché questo solleverebbe la soprintendenza
00:42:31dal doversi pronunciare su ogni stanza, potendosi invece focalizzare unicamente sulle situazioni
00:42:37che richiedono specifica attenzione ed esplicita pronuncia, e in ultima analisi potendo di
00:42:43abbreviare i tempi di spostamento delle pratiche di valutazione e autorizzazione secondo lo
00:42:48spirito della presente proposta di riforma. In ultimo vorrei ricordare che negli ultimi
00:42:57anni larga parte delle domande di autorizzazione paesaggistica ha riguardato l'installazione
00:43:03e la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabili, in particolare
00:43:08eolico e solare fotovoltaico. Si tratta come noto in letteratura e ormai anche in giurisprudenza
00:43:14di una delle principali contraddizioni che caratterizzano il nostro tempo, perché la
00:43:18spinta verso la decarbonizzazione richiede riprodurre sempre più energia da fonte rinnovabili,
00:43:23in particolare eolico e solare, con la costruzione di grandi impianti che inevitabilmente minacciano
00:43:29la conservazione del paesaggio. Allora, da un lato siamo consapevoli di quanto sia stata
00:43:33importante e devastante l'impronta ecologica che abbiamo lasciato sul nostro pianeta negli
00:43:39ultimi due secoli, con lo sfruttamento delle fonti fosse, l'industrializzazione, la motorizzazione
00:43:44di massa e lo sviluppo dell'edilizia, ma dall'altro si paventano i rischi connessi al business
00:43:49della green economy, che con i mega impianti per produrre energia solare ed eolica alimenta
00:43:55quello che è stato opportunamente definito una forma di ambientalismo industriale della
00:43:59transizione energetica, e in questo scenario l'imprenditoria si erge a paladina della salvaguardia
00:44:05del pianeta, mentre in realtà persegue, come è sempre stato e come è giusto che sia,
00:44:09le proprie traiettorie di profitto, che oggi, dopo che abbiamo messo al bando le trivelle
00:44:15e le piattaforme petrolifiche, puntano in una direzione nuova, ma in fondo analoga rispetto
00:44:20al passato, vale a dire allo sfruttamento economico di risorse naturali per la produzione
00:44:25di energia, con evidenti minacce per la conservazione del paesaggio.
00:44:30Ecco, alla luce di questa crescente preoccupazione e contraddizione, peraltro acquita da alcune
00:44:36pronunce del legislatore in sede PNRR, per esempio di L31 maggio 2021 numero 77, mi sembra
00:44:46utile precisare alcuni punti. Innanzitutto, ambiente e paesaggio sono nozioni completamente
00:44:52distinte ed è probabilmente un errore tentare di ricondurle al medesimo ambito normativo.
00:44:58E secondo, la più recente legislazione e letteratura ha ormai precisato che nel conflitto
00:45:11tra ambiente e paesaggio è quest'ultimo a dover preparare, perché la tutela del paesaggio
00:45:17è in effetti sintesi di un movimento di idee più antico rispetto a quello che si è sviluppato
00:45:21attorno alla salvaguardia dell'ambiente e all'utilizzazione razionale delle risorse
00:45:25naturali. E non è un caso che l'Unione Europea, facendo
00:45:29proprio un'idea di sostenibilità che lascia fuori ogni riferimento a una cultura, si interessi
00:45:34principalmente della tutela dell'ambiente, testimonianza del suo imprinting e della sua
00:45:41tendenza ad accogliere tutto ciò che è monetizzabile traducibile in un costo economico e riferimento
00:45:46al principio che più inquina paga. Ma d'altra parte la preoccupazione per il
00:45:53clima non giustifica un'inversione dei valori e non si può sacrificare il certo per l'incerto,
00:45:59principio avoro in giurisprudenza. Mentre il paesaggio e le bellezze naturali
00:46:06e i beni paesaggistici sono lì e si vedono, il contributo che la riduzione della CO2 potrà
00:46:11dare al clima è ancora incerto e attiene quindi alla dimensione della speranza e della
00:46:16ricerca civile. Detto questo, alla luce di queste preoccupazioni mi sembra molto interessante
00:46:22ricordare come il legislatore abbia già fatto passi importantissimi in questa direzione
00:46:27di conciliare le due istanze possibilmente contrastanti del paesaggio e dell'ambiente,
00:46:32in particolare col DiEM 21 giugno 2024 recante la disciplina per l'individuazione di superfici
00:46:38e aree idonee e all'installazione di impianti a fonti rinnovabili, nella quale oltre a definire
00:46:43l'area idonea e a ripartire le nuove potenze da installare nelle diverse regioni, si danno
00:46:50alcuni criteri molto interessanti per individuare le aree, privilegiare le superfici edificate e
00:46:55già impermeabilizzate, le aree non utilizzabili per altri scopi, aree di bonifica, cave e miniere,
00:47:01aree per infrastrutturali lungo le ferrovie e lungo le autostrade, quindi ha già elevata
00:47:06compromissione paesaggistica, ma soprattutto in questo decreto ministeriale c'è una fortissima
00:47:12attenzione ad evitare tutto quanto sottoposto a tutela decreto legge 42 2004, cioè codice beni
00:47:20culturali e del paesaggio. Quindi, in ultima analisi, se ottemperassimo al mandato del DiEM
00:47:2921 giugno 2024 dovrebbe dire evitare tutte le aree in cui l'installazione di impianti per la
00:47:34produzione di energie da rinnovabili richiede autorizzazione paesaggistica e in ultima analisi
00:47:40forse tanto basterebbe per alleviare la pressione sulle soprintendenze e conseguire la giustamente
00:47:47invocata riduzione dei tempi per l'ottimizzo dell'autorizzazione. Grazie professore, non ci
00:47:54sono domande da parte dei colleghi, quindi possiamo passare per cortesia. Professore,
00:48:00se può inviare la memoria scritta alla segretaria della commissione, grazie. Certamente. Sarà
00:48:06distribuita a tutti i commissari. Passiamo alla prossima audizione Italia Nostra. Carlo De Giacomo,
00:48:12consigliere nazionale, Carlo Giannello, docente dell'Università di Caserta. Prego. Salve,
00:48:23grazie dell'invito. Io intervengo in merito al disegno di legge 1372 che si propone di
00:48:34introdurre il silenzio e assenso per le autorizzazioni paesaggistiche e di rendere
00:48:39obbligatorio eh di rendere l'obbligatorio per è della sovrintendenza non vincolante. Devo subito
00:48:46rappresentare che queste modifiche costituirebbero un radicale stravolgimento di tutta la tradizione
00:48:54italiana in eh in materia di tutela del paesaggio e pertanto si porrebbero in radicale contrasto
00:49:01con l'articolo nove della Costituzione. Infatti a partire dalla legge croce del 1922 passando per
00:49:11le leggi bottai del trentanove per l'articolo nove della Costituzione fino ad arrivare all'attuale
00:49:17codice dei beni culturali del paesaggio del duemilaquattro l'intervento delle sovrintendenze
00:49:24ha sempre avuto un'efficacia vincolante e sovraordinata rispetto alle scelte contenute
00:49:29negli strumenti urbanistici questo per un motivo molto banale perché la tutela della cultura è
00:49:36sempre stata interpretata come prioritaria rispetto agli interessi di carattere economico
00:49:41interpretati invece dall'urbanistica e la ragione di questa prevalenza è anch'essa molto chiara
00:49:47perché il paesaggio come spiegava Benedetto Croce con delle parole che poi sono state opportunamente
00:49:55riprese dall'articolo 131 del vigente codice dei beni culturali non è altro che la rappresentazione
00:50:02materiale visibile della patria e cioè l'aspetto percepibile della nazione e quindi ha un carattere
00:50:10vincolato rispettare l'aspetto visivo a una sola possibilità mentre le scelte urbanistiche possono
00:50:19attuarsi in una pluralità di forme solo alcune compatibili con il rispetto del paesaggio per cui
00:50:26se si vogliono conciliare i distinti interessi urbanistica e il valore paesaggio è necessario
00:50:33dare la prevalenza alla disciplina paesistica proprio perché l'aspetto visibile del paesaggio
00:50:40è un dato è un vincolo a cui l'urbanistica deve necessariamente sottostare salvo frustrarlo
00:50:48proprio perché l'urbanistica invece produce delle scelte che sono flessibili e non hanno
00:50:54quindi l'obbligo di tutelare, di rispettare il volto della patria come spesso si dice con
00:51:02espressione romantica. Le modifiche proposte invece che cosa farebbero? Ribalterebbero il
00:51:09tradizionale rapporto tra urbanistica e paesaggio assicurando all'urbanistica la piena prevalenza
00:51:15su tutti i valori culturali espressi dal territorio. Esse contraddirrebbero in questo
00:51:22modo l'intera tradizione in materia di paesaggio sia quella liberale sia quella repubblicana e
00:51:28determinerebbero un annullamento inammissibile del valore costituzionale del paesaggio.
00:51:34L'esigenza di semplificazione procedimentale a cui fa riferimento la relazione del disegno
00:51:42di legge è in realtà un mero pretesto che copre il reale intento perseguito. Il reale
00:51:49intento perseguito è annullare la specificità della tutela paesistica facendola confluire
00:51:55nell'urbanistica. Però si ba di bene che l'urbanistica a cui ci riferiamo oggi non è
00:52:02più l'urbanistica di cinquant'anni fa, cioè un'urbanistica che comunque si faceva carico
00:52:08di interessi sociali e collettivi e pubblici. Ma stando alla consolidata tendenza della
00:52:15legislazione nazionale e soprattutto regionale in materia urbanistica che è contraddistinta
00:52:21dalla fuga da ogni seria pianificazione e dalla propensione ad consentire il pieno dominio della
00:52:29proprietà fondiaria, il caso Milano è solo un esempio paradigmatico e si possono citare i
00:52:37piani casa regionali che da provvisori del 2009 sono diventati permanenti, i premi di volumetria,
00:52:47l'urbanistica contrattata, le rigenerazioni urbane. In questo modo, cioè diluendo il
00:52:56paesaggio nell'urbanistica, si otterrebbe come dire l'effetto di affidare il governo del territorio
00:53:03all'anarchia, al caos, in cui prevarrebbe automaticamente l'interesse consolidato e
00:53:10forte della proprietà fondiaria con perdita di ogni garanzia diciamo di interessi sociali,
00:53:17pubblici e collettivi, oltre che del valore primario del paesaggio. Un'operazione che la
00:53:23Corte Costituzionale ha sempre impedito, ribadendo sin dal 1986, passando per il 2007,
00:53:32per il 2011, ma anche la più recente giurisprensa della Corte Costituzionale,
00:53:36l'assoluta primarietà del valore estetico-culturale rappresentato all'articolo 9, tutelato all'articolo
00:53:459 della Costituzione, è l'inammissibilità della confusione tra la disciplina urbanistica e la
00:53:51disciplina paesaggistica. Mi fermo perché c'è anche il collega di Italia Nostra che,
00:53:59quanto ho capito, interviene nella stessa finestra temporale, a meno che non ci sono
00:54:07richieste di chiarimenti, a cui sono chiaramente disponibile. Grazie, posso?
00:54:16Prego, prego. Allora, per quanto ha espresso poc'anzi il professore Jannelli, per quando poi
00:54:25seguirà questa mia breve nota, Italia Nostra esprime forti preoccupazioni per la proposta
00:54:32emendativa di alcuni articoli del Codice dei beni culturali. La proposta contiene l'intenzione di
00:54:39degradare il parere della solintendenza in materia paesaggistica da vingolante a meramente obbligatoria,
00:54:45cioè a far venire meno uno dei capisalti dell'attuale disciplina della tutela del paesaggio.
00:54:53Attualmente il Codice dei beni culturali del paesaggio, decreto legislativo 42 del 2004,
00:54:59prevede che le solintendenze abbiano un parere vingolante su determinate procedure. L'emendamento
00:55:06proposto trasformerebbe questo parere in obbligatorio ma non vingolante per sette
00:55:12procedure specifiche, articolo 143,3, articolo 146,5 e gli altri di cui avete condezza. Si tratta
00:55:25quindi di ben sette articoli del Codice relativi alla parte terza, quella che articola organicamente
00:55:32la tutela dei beni paesaggistici. Inoltre il decreto legge prevede che entro 45 giorni
00:55:41dalla data rientrata in vigore della legge venga emanato un regolamento che all'elenco
00:55:47degli interventi e delle opere in aria vingolate, esclusi dall'autorizzazione paesaggistica,
00:55:53aggiunga gli interventi di utilizzo libera sottoposti a CILA e quelli sottoposti a SCIA,
00:55:59nei casi in cui l'eventuale aumento di volume non eccede al 20% dell'esistente o le modifiche
00:56:06asseverate dal tecnico abilitato rispettino il carattere dell'immobile. Se approvato il
00:56:14provvedimento darebbe ai comuni maggiore autonomia decisionale riducendo il peso
00:56:19della burocrazia legata alla tutela paesaggistica e architettonica. Con il perentore articolo 9
00:56:26della Costituzione la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico
00:56:32della nazione, la cosiddetta costituzionalizzazione delle leggi bottai cassese, ma tutela anche le
00:56:40relative strutture, le sovrintendenze espressamente menzionate in Costituzione,
00:56:44corte costituzionale 269 del 95. Secondo poi il codice dei beni culturali articolo 6 le
00:56:53sovrintendenze vando del nostro patrimonio salvaguardano beni cui sono connessi interessi
00:56:59primari per la vita culturale del Paese e la fruizione da parte della collettività. L'evidente
00:57:07retrocessione dell'interesse verso il paesaggio a partire dalle modifiche di queste norme che
00:57:13garantiscono la sopravvivenza degli aspetti più critici costituisce un grave rischio al
00:57:18nostro patrimonio storico artistico. La Corte Costituzionale il 22 dicembre del
00:57:2747 reputò il paesaggio non solo quale forma di territorio ma anche in connessione con alcune
00:57:34altre previsioni costituzionali quale parte dell'ambiente un bene primario e assoluto della
00:57:40Repubblica. Si tratta quindi di un valore non disponibile, non esposto alla potevolezza degli
00:57:46indirizzi politici e comunque da preferire nelle scelte amministrative. Esso è reminente rispetto
00:57:54all'esigenza urbanistico edilizie, alla libera iniziativa economica e al diritto di proprietà.
00:57:59Le norme proposte non rappresentano utilità e forme di agevolazione o semplificazione dei
00:58:05processi produttivi, bensì hanno come fine la cancellazione delle valenze essenziali del
00:58:12paesaggio. Vengono rese immediatamente disponibili tutte le trasformazioni, le manomissioni e un'ampia
00:58:19occupazione del territorio sottoposto ai criteri e all'attenzione dei piani paesaggistici. Gli
00:58:26articoli individuati cancellano dunque il parere vingolante retrocedendo a un mero consiglio
00:58:31nell'ambigua e inutile dichiarazione di obbligatorietà non vingolante. Italia Nostra ritiene
00:58:40che le proposte violino i principi fondativi della civiltà e della cultura nazionale del
00:58:45paesaggio. Le carenze di una doverosa azione di tutela contenuti in queste definizioni e
00:58:51l'opacità di un simile meccanismo burocratico non possono mettere in crisi valori così importanti,
00:58:57anche e soprattutto in considerazione del fatto che l'Italia è firmataria della Convenzione
00:59:04Europea del Paesaggio, aperta a firma a Firenze nel 2000, ratificata il 4 maggio 2006 ed entrata
00:59:12in vigore in Italia il primo settembre 2006. Nella Convenzione viene messo in risalto il ruolo
00:59:22del paesaggio come fattore sociale, economico, culturale ed ecologico nella misura in cui esso
00:59:28contribuisce tanto al benessere delle popolazioni che allo sviluppo economico sostenibile. Il
00:59:35paesaggio in particolare è visto come una delle risorse collettive per eccellenza dato che è
00:59:41evidente l'inesistenza di legami di proprietà tra l'osservatore e ciò che viene osservato.
00:59:47Attualmente solo in sei regioni, Sardegna, Puglia, Toscana, Piemonte, Friuli, Venza,
00:59:54Giulia e Lazio, è oggi vigente un piano paesaggistico approvato ai sensi del codice,
00:59:59piani elaborati attraverso un'attività di cooperazione tra amministrazioni regionali,
01:00:06statali e sovrintendenze. Cosa accadrà nelle altre regioni senza un contributo fattivo e
01:00:12vingolante delle sovrintendenze? Quindi onorevoli senatori, siamo ancora in tempo a disegnare il
01:00:20monto per come lo vede Fra Mauro. Dalla cella del suo monastero ascoltava e raccoglieva le
01:00:28informazioni dei viaggiatori. Ciò che aneliamo per lo più ci spugge. Viaggiamo fino all'estremità
01:00:35della terra solo per scoprire che ciò che volevamo trovare se ne è andato un mese,
01:00:41un giorno, addirittura un minuto fa. Ci resta la sensazione che se solo ci fossimo decisi di
01:00:47agire un po' prima avremmo scoperto quello che cercavamo. L'impegno di Talenossa quindi,
01:00:54e ne sono convinto anche il vostro, è dunque continuare l'opera di Zanotti Bianco, di Giorgio
01:01:00Bassani, di Elena Croce, di Aldo Mori, di Congetto Marchesi e continuarla nello stesso
01:01:06spirito che la dimanda. Uno spirito di integrità, uno spirito di dedizione condizionato dal
01:01:13disinteresse e dal dovere. Uno spirito di amore verso il nostro paese. Grazie. Grazie. Non ci
01:01:21sono domande, se per cortesia potete mandare queste note scritte passeremmo ora all'alta,
01:01:27all'ultima audizione. Associazione Bianchi Bandinelli. A quale email possiamo mandare
01:01:35le note? Alla segreteria della commissione. Dovete mandare l'email? Sarete contattati
01:01:44direttamente dalla segreteria. Grazie. Va bene, grazie. Va bene, grazie. Associazione
01:01:49Bianchi Bandinelli, Rita Paris, Presidente. Nella presentazione già l'obiettivo di DDL,
01:02:11l'obiettivo di rivedere il ruolo delle sovrintendenze nelle procedure di autorizzazione
01:02:15paesaggistica lascia sconcertati per le motivazioni di base che hanno ispirato questo
01:02:40disegno. Le sovrintendenze non potranno mai essere un ostacolo allo sviluppo economico e
01:02:45territoriale del paese poiché svolgono il compito nell'interesse pubblico di salvaguardare e
01:02:52valorizzare, anche indirizzando con prescrizioni le varie inevitabili trasformazioni, il volto amato
01:02:59della patria, come era stato definito il paesaggio da Benedetto Croce che nel 1920 da ministro visse
01:03:07la priva legge sul paesaggio. La normativa vigente è mirata a proteggere i valori culturali e
01:03:13paesaggistici e questo è il compito delle sovrintendenze che operano in virtù delle
01:03:17leggi esistenti e dello spirito della Costituzione come richiamato, spesso con responsabilità e
01:03:23sacrificio in una cronica carenza di personale adeguato, con pochi riconoscimenti rispetto alle
01:03:29responsabilità assegnate. Le leggi in molti casi non sono state sufficienti a limitare e impedire
01:03:36le aggressioni al paesaggio. Dalla metà del secolo scorso si è assistito a un processo di
01:03:41progressiva attrazione della materia paesaggistica verso le politiche territoriali e l'urbanistica.
01:03:47Vorrei peraltro sottolineare che il paesaggio è anche forte motore dell'economia per essere in
01:03:54grado di attrarre il turismo e tutto quanto a questo collegato. Non si comprende invece cosa
01:04:00si intenda nel DDL per sviluppo economico e territoriale. Se, come è scritto nel DDL,
01:04:06il carico di lavoro che grava sulle sovrintendenze è alto, allora si rafforzino le sovrintendenze,
01:04:12fucile di conoscenza con il personale specializzato che è impegnato e che non vorremmo proprio vedere
01:04:19ridotto a passacarte. Le sovrintendenze operano a livello nazionale ma su ambiti territoriali.
01:04:25Gli enti locali dovrebbero provvedere per legge alla redazione dei PTP e come è stato detto ne
01:04:31esistono soltanto sei redatti in tutta Italia, strumenti di pianificazione concertata che
01:04:37potrebbero contribuire a rendere le procedure più rapide. È noto quanti siano i PTP,
01:04:43appunto è stato detto, la legge Galasso numero 431 del 1985 che ha introdotto a livello normativo
01:04:52una serie di tutele sui beni paesaggistici e ambientali, ha definito l'obbligo per le regioni
01:04:58alla predisposizione dei PTP che sono legge prevalenti su qualsiasi altro strumento di
01:05:03pianificazione e sono affidati alla cura congiunta di Stato e Regione. Non si cerchi di mettere mano
01:05:09al codice se non per migliorare l'efficacia della tutela e gestione del patrimonio culturale su cui
01:05:17è competente, almeno non in questi termini, per facilitare attività edilizie e trasformazione in
01:05:23zone anche di pregio. Da tempo e ancora oggi le carenze si riconoscono nella mancanza di
01:05:29pianificazione a cui gli enti locali non adempiano. I termini, le procedure, i tempi previsti dall'attuale
01:05:36legislatura sono stati definiti a seguito di esperienze e di studio da parte di esperti di
01:05:41varie discipline. Si fa del male al Paese e a chi lo vive proporre tali modifiche insensate e
01:05:49dettate da logiche forse demagogiche. Si ritiene che sia un'offesa grave parlare per le
01:05:55sovrintendenze di inerzia amministrativa che bloccherebbe i progetti di sviluppo territoriale.
01:06:00Se posso fare qualche esempio di osservazione agli articoli, la finalità dichiarata nell'articolo 1
01:06:07è la sensibile riduzione dei tempi amministrativi già contratti oltre le minime esigenze di sviluppo
01:06:13funzionale del procedimento. La vera razio invece è la previsione di speciali limiti alla tutela del
01:06:20paesaggio con il deglassamento del ruolo delle sovrintendenze nella formazione del procedimento,
01:06:25del provvedimento. Non più vincolante il suo parere in talone ipotesi anche di massimo impatto
01:06:31come quella dell'articolo 2 primo comma lettera b che modifica l'articolo 152 del codice. Si tratta
01:06:39di apertura di cave, strade, condotte eccetera. Mentre dal secondo comma è rimessa alla potestà
01:06:45regolamentare la esclusione dell'autorizzazione degli interventi di edilizia libera e di quelli
01:06:51soggetti a scia che possono anche assumere dimensioni di incidenza visiva rilevante.
01:06:56La previsione di ipotesi di silenzio assenso introdotte dallo stesso primo comma all'articolo
01:07:022 lettera a c e d, benché concettualmente non corretta in tema dell'esercizio della funzione
01:07:09di tutela, non modifica negli effetti la vigente disciplina dove alla mancata espressione del
01:07:14parere nel termine vincolante consegue il cosiddetto effetto devolutivo, nel senso
01:07:21che l'amministrazione competente provvede direttamente sulla domanda di autorizzazione.
01:07:27L'articolo 3 del DDL prevede la delega al governo per il riordino delle procedure di
01:07:32autorizzazione paesaggistica. Si osserva che in effetti non si tratta di principi e criteri
01:07:38direttivi ma di specifiche modifiche della vigente disciplina del codice e dunque lo
01:07:43strumento legislativo della delega è inadeguato. Per la ragionevole esigenza del coordinamento
01:07:51sub a basterebbe una circolare, mentre sicuramente si espone a rilievi di legittimità
01:07:57costituzionale la immotivata e obiettivamente piena di ragioni funzionali esclusione della
01:08:03sovrintendenza dal procedimento di autorizzazione degli interventi di lieve entità per i quali
01:08:10già vige una rapida e semplificata procedura. L'accertamento del parere al ministero sub g
01:08:16sottentende la razio di condizionare il giudizio per le opere di preminente nazionale ad apprezzamenti
01:08:24politico-discrezionali incompatibili con l'esercizio della tutela. La funzionalità del sistema che vuole
01:08:31distinti i ruoli dell'abilitazione edilizia e dell'autorizzazione paesaggistica contratta col
01:08:37dispositivo di comodo dello sportello unico previsto sub f. Non si conoscono astrettamente
01:08:43ipotizzati sub g che esigano autorizzazioni annuali. Di difficile identificazione i casi
01:08:50considerati sub h che comprenderebbero l'isonero dell'autorizzazione. Si tratta di tipologie di
01:08:56interventi che qualora realizzati nel rispetto delle condizioni d'obbligo indicate in uno
01:09:02specifico documento di prevalutazione differenziato in relazione alle diverse tipologie dei beni
01:09:07tutelati non comportano incidenze dal punto di vista paesaggistico e quindi non hanno bisogno
01:09:13di autorizzazione paesaggistica. Infine, clausola di chiusura sub i al decreto del
01:09:23ministro è rimessa l'individuazione delle aree di rilevanza paesaggistica nazionale escluse dalle
01:09:28disposizioni di cui alle lettere precedenti e per le quali dunque vige la disciplina ordinaria,
01:09:34concettualmente inammissibile la categoria di aree qualificate dalla presunza di rilevanza
01:09:40nazionale, espressione di un assurdo criterio di discriminazione gerarchica che offende la
01:09:46unitaria nozione del paesaggio nella sua integrità imputato alla nazione dall'articolo 9 della
01:09:53costituzione. Si riscontra in generale un po' di confusione e poca chiarezza nella enunciazione
01:09:59dei vari punti che costituiscono il DDL. Vorrei concludere citando, forse già stata citata,
01:10:07una recente sentenza del Consiglio di Stato 1872 del 5 marzo 25 che ha accolto l'appello
01:10:16proposto da Italia Nostra e alcuni residenti riguardo ad un impianto eolico in Toscana.
01:10:22Il Consiglio di Stato nell'accogliere i motivi del ricorso ha precisato che il soggetto che
01:10:27propone il progetto è tenuto a svolgere una analisi del territorio attraverso un'attenta
01:10:33e puntuale ricognizione e indagine degli elementi caratterizzanti e qualificanti il
01:10:38paesaggio e inoltre è riconosciuto nella sentenza alla soprintendenza il ruolo che
01:10:46le spetta troppo spesso disatteso ed è stato anche ribadito che gli strumenti urbanistici
01:10:52non possono essere vanificati senza adeguate istruttorie e modificazioni.
01:10:58Se ritiene Presidente posso inviare...
01:11:01Sì, sarebbe gentilissima inviarci la nota direttamente in segreto.
01:11:05Grazie.
01:11:06Va benissimo, non ci sono domande da parte dei colleghi quindi possiamo,
01:11:10era l'ultima audizione, possiamo dichiarare conclusa la Commissione.
01:11:14Grazie.