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Trascrizione
00:00Troppo profonde sono le ferite, troppo diffuse sono le lacrime che la pandemia del covid ha
00:16lasciato nelle nostre terre, troppo deprimenti sono le memorie. Così i Vescovi Lombardi la
00:22settimana scorsa a Mantua hanno poi invitato oggi a fa' suonare tutte le campane delle chiese,
00:29in ricordo appunto delle vittime del covid. A cinque anni dalla fase più acuta della pandemia
00:35proseguono i Vescovi, continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie
00:42e le persone ferite dalla morte in quei mesi. Preghiamo e invitiamo a pregare perché tutti
00:49possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella
00:56tragedia, la solidarietà necessaria, la vigilanza attenta, la speranza invincibile
01:04che nasce dalla fede nel risorto.
01:27Buonasera e bentrovati, con la copertina curata da Matteo Aberta abbiamo voluto ricordare tutte
01:33le migliaia di vittime del covid, fra le 5 e le 7 mila solo nel Bresciano, che siano un
01:39monito per il futuro. Ne parleremo ancora nel corso della trasmissione, poi interverrà il
01:44professor Maiolo sulle problematiche giovanili, gli incidenti in montagna e un'ampia riflessione
01:49su Giacomo Matteotti. E saluto qui in studio il professor Roberto Chiarini, storico, scrittore,
01:55docente, universitario e in collegamento da Roma, il curinalista del curinale della sera
02:00Marzio Breda. Buonasera a entrambi. Buonasera. Grazie per l'ascolto e il nostro invito. Marzio
02:09Breda, parto da Roma dal curinale per dire che parto da lontano per arrivare poi qui in casa
02:15nostra. La figura di Giacomo Matteotti è stata sottovalutata? E' da rivalutare?
02:21E' senz'altro da rivalutare, e molto, anche perché Matteotti tra le sue sfortune c'è che
02:34è indubitabilmente vissuto come il primo martire dell'antifascismo, quindi non c'è dubbio su
02:46questo, però non dimentichiamo che Matteotti oltre a aver fatto tutta la sua breve, 39 anni
02:55e viene già ammazzato, nella sua breve vita di antitotalitario, antifascista, fu un soldato,
03:05un socialista riformista, un socialista democratico. Il partito comunista, i comunisti,
03:14all'epoca non riuscirono a impossessarsi della sua memoria, perché? Perché anche lui aveva avuto
03:23lunghi contrasti con loro, cioè lui era davvero un antitotalitario nel senso più vasto del termine,
03:33tant'è vero che all'archivio Matteotti a Firenze esistono delle documentazioni, delle carte,
03:44delle lettere nelle quali lui spiega agli allora vertici del PC del perché non possono fare una
03:54lista comune. Lui era segretario del partito socialista unitario e ripiuta perché dice noi
04:05abbiamo una concezione diversa della libertà e di quello che deve essere l'idea socialista,
04:13quindi questa cosa ha penalizzato anche la sua memoria, il culto che avrebbe dovuto avere
04:24una figura comunista. I comunisti non erano un loro martire, ci capiamo? E questo è il motivo
04:32per il quale l'anno scorso, a cent'anni dal delitto, è stato giusto celebrare Matteotti proprio perché
04:44altrimenti ancora una volta sarebbe caduto l'oblio su di lui e non era giusto farlo.
04:53Io stesso l'anno scorso ho fatto più di cento tappe in altre tante cittadine italiane a ricordare
05:06Matteotti e quindi ho dato il mio contributo a questo ricordo. Un contributo fondamentale
05:14Professor Chiarini, una figura controverso, diceva adesso appunto Marzio Breda, assassinato
05:22dei fascisti, capitanati da Amerigo Dumini a soli 39 anni, il 10 giugno del 1924, 101 anni fa,
05:32politico giornalista antifascista, deputato del Regno d'Italia dal 1919 e nel 1921 e soprattutto
05:40una vita lineare rispetto ad esempio, faccio solo due nomi, Agioletti e Crespi.
05:46Sì, è vero che è stata poi una memoria in parte trascurata, però devo dire che fa specie, secondo me è molto significativo,
06:01il fatto che adesso c'è una giubilazione della sua figura che contrasta con la persecuzione che
06:10ha avuto in vita, perché ovviamente fu perseguitato e ammazzato dai fascisti, che lo perseguitarono
06:17prima tendendogli vari guati, ma fu, diciamo così, perseguitato moralmente anche dalla sinistra
06:28in generale. Ho sottovalutato? No, non tanto sottovalutato, ma così proprio discriminato
06:37in maniera molto violenta, direi. Teniamo conto che lui era segretario dello PSU,
06:43che è il Partito Socialista Unitario, che è stata la componente minoritaria del Partito Socialista,
06:49cacciato alla vigilia della marcia su Roma dalla maggioranza dei socialisti, che erano, diciamo così,
06:59obnubilati dal mito del fare come in Russia. Per cui la sinistra di allora era una sinistra
07:06bolscevica che inseguiva il miraggio della rivoluzione, mentre non si accorgeva che era in atto
07:13la reazione. E lui fu una mente lucida che capì questo e pagò caro questo. Basti dire che una mente
07:20pur lucidissima come Gramsci lo chiamò il pellegrino del nulla, che è veramente il modo per liquidare
07:28anche moralmente, oltre che intellettualmente. Ecco, lui ebbe una vita travagliata, tutta insalita,
07:36tutta perseguitata e la sua conclusione, peraltro, purtroppo era la conclusione già scritta nella storia.
07:43Lui dopo il suo discorso di denuncia... Scrivete il mio elogio funebre.
07:48Appunto, quindi sapeva cosa rischiava, eppure ha rischiato. Da un punto di vista morale, oltre che politico,
07:56è veramente una figura da immortalare nella memoria collettiva.
08:01C'è un punto da valorizzare. E' stato uno che anche, lo dico a Marzio Breda, perché poi mi riacgancio con l'attualità,
08:08uno che ha visto lungo, si suol dire. Aveva proposto già nel 1923 la Lega delle Nazioni e poi gli Stati Uniti d'Europa.
08:18Aveva già una visione di questi Stati d'Europa, di un'Unione Europea in embrione.
08:24Ecco, quando prima dicevo un velo d'oblio, l'amnesia, soprattutto la cosa sgradevole è che, lo dico da membro
08:42del Comitato Scientifico della Fondazione Durati, quando si è tentato di mettere insieme in vari volumi, sono 13 volumi,
08:56l'ha fatto Stefano Caretti che ha dedicato la vita a questo tema, tentando di mettere insieme gli scritti,
09:06i discorsi parlamentari, gli epistolari, per dare l'idea che Matteotti non è solo il martire ammazzato in quel modo orribile
09:16che sappiamo, ma che c'era tutto un pensiero, un ragionamento di un uomo che tra l'altro era cosmopolita, lui aveva studiato
09:30in Inghilterra, anche in Germania, in Ungheria, diciamo era un provinciale cosmopolita, parlava correntemente tra lingue.
09:42Ecco, tutta questa sua dimensione culturale e intellettuale è stata trascurata a lungo e quindi anche questo serve a riempire quel mito,
09:59a riempire di contenuti.
10:01Si può fare un parallelo anche con la vicenda di Craxi? Può esserci un parallelo?
10:08Beh, devo dire che il parallelo è che pagarono tutti e due più o meno, ovviamente in maniera meno cruenta,
10:17ma comunque la dannazione di essere dei socialisti entrambi, perché anche a distanza di tempo ormai si comincia a non negare, a fatica,
10:30che Craxi fece una rivoluzione culturale nella sinistra, ma della sinistra faceva parte, perché per esempio l'unità che dopo tanti anni
10:39di averlo additato come precursore di Berlusconi e della destra, a un certo punto ha riconosciuto che fa parte della storia della sinistra.
10:51Ultimamente vari studi che sono emersi, l'ultimo quello di Martini che fa giustizia su questo punto di vista, abbiamo fatto anche un convegno al Senato per illustrare questo tema,
11:03da ragione della statura di statista, oltre che di campione del socialismo riformista.
11:11Da questo punto di vista, in due epoche diverse, la prima purtroppo molto più tragica, entrambi fecero la battaglia per tenere alta il pensiero di un socialismo gradualista e di un socialismo riformista.
11:25Ovviamente a cinquant'anni e più di distanza le cose sono in contesti totalmente diversi e per fortuna molto meno drammatici.
11:36Parlare del socialismo oggi, Marzio Breda, può essere un senso di antiquariato?
11:44No, però non c'è dubbio che quello che è accaduto tra il 92 e il 93, cioè la tabula rasa dei partiti coincisa naturalmente con il bio dell'inchiesta milanese Mani Pulite,
12:05questa cosa ha tranciato di letto le radici intellettuali e morali e politiche di tutta una classe politica, sono spariti i democristiani, i socialisti, i repubblicani, i liberali,
12:23gli unici che non sono spariti sono più o meno mimetizzati, sono gli eredi del PC che poi hanno cambiato nome e poi il corpo di quel partito si è trasfuso in quell'esperimento che è stato l'Urivo,
12:48però non c'è dubbio che anche l'ideale socialista è stato travolto da quel clima nella convinzione diffusa tra l'opinione pubblica che bisognasse procedere in modo radicale e affidarsi alla magistratura
13:17sperando in una rivoluzione, una palingenesi, il paese doveva rinascere. Noi abbiamo visto che cosa ha significato questo l'accesso in Parlamento di nuove caste di novizi che non hanno né rispetto nel senso
13:47delle istituzioni né un minimo di cultura politica e ci siamo pienamente in mezzo adesso in questo guado terribile perché non riusciamo, si è parlato va bene la prima repubblica è stata decapitata, va benissimo, è successo esattamente questo, ma adesso in che contesto siamo?
14:12Siamo in un contesto di pieno smarrimento fra localismi, sovranismi, ipernazionalismi e in riemergere di una destra che essevamo di non vedere, di una destra post fascista che non riesce a completare un percorso
14:42di vera parlamentarizzazione e istituzionalizzazione. Noi li vediamo, coloro che sono al potere adesso sono ancora a disagio nelle vesti di persone di Stato con responsabilità di governo, si muovono camminando come sulle uova, basta vedere adesso nel
15:08compronto internazionale e nelle relazioni tra l'Italia e gli altri paesi dell'Unione Europea.
15:38Mattarella è preoccupato di una cosa, fin dall'inizio, da tre anni fa quando è cominciata la guerra in Ucraina, l'aggressione russa in Ucraina, lui si preoccupava che il paese, ma poi anche l'Italia e anche l'Europa si disunisse su questa cosa,
16:08visto che in questi tre anni è stato molto, molto, secondo alcuni troppo insistente nel ribadire la solidarietà dell'Italia con il popolo ucraino etc.
16:38Il Quirinale è soltanto una portavoce di un ministero, è la portavoce del ministro degli esteri e non si potrebbe permettere di attaccare un capo dello Stato europeo se non avesse il via libera all'avallo del Cremlino.
17:08In effetti tanti segnali danno l'idea che stia cambiando un clima anche da noi, ci sia una certa stanchezza.
17:29Grazie Marzio Breda, grazie per la disponibilità e chiudiamo con il professor Chiarini. La figura di Matteotti va valorizzata, va rivalutata, va rilanciata, è fatta conoscere soprattutto al mondo scolastico?
17:43Si ecco, con un'avvertenza però, che le commemorazioni o gli anniversari imbalsano le figure, e cioè lo monumentalizzano, mentre per renderlo viva e dare il senso di quello che è stata una persona come lui e la sua tragedia,
17:59è bene ricondurlo al tempo e segnare anche il ruolo che la sua figura ha avuto nella storia complessiva d'Italia, perché la morte di Matteotti segna il passaggio dallo Stato, dal governo di Mussolini che fino allora era grosso modo ancora un'espressione parlamentare di una democrazia
18:24e dall'ora in poi sull'onda di questo assassinio si ebbe il passaggio alla dittatura, perché dal 25, quando si chiude la crisi del governo Mussolini a seguito dell'uccisione di Matteotti, quando proprio si assume la responsabilità morale del suo assedio, è il via libero alle grandi leggi che affossano la democrazia, 25-26, cioè sospensione delle libertà, di parola, di stampa,
18:54di sciopero, di associazione, quindi è una figura importante personalmente, ma è anche un passaggio della storia complessiva d'Italia che è imprescindibile per capire la nascita del fascismo.
19:08Un personaggio della nostra Repubblica comunque, della nostra democrazia soprattutto. Grazie professor Chiarini, grazie Marzio Brera per la disponibilità, buon lavoro perché ne avrai molto da fare, presumo, nei prossimi giorni, buona serata, grazie ancora, ed ora una breve pausa pubblicitaria.
19:38Adesso parliamo del Covid, dell'anniversario dei 5 anni fa della pandemia del Covid, saluto qui in studio Stefano Salvoni, Presidente della Fondazione Tonini di Buoninsegna, buonasera Stefano, buonasera Andrea Bassi, vi è collegato via Skype l'ex Assessore della Sanità Giulio Gallera, buonasera Giulio, buonasera, buonasera, allora abbiamo vissuto tutti insieme quelle terribili, tragiche giornate del Covid praticamente in diretta tutti i giorni,
20:08dedicati in una fondazione Tonini di Buoninsegna sulla nostra madrina, una casa che assisteva ai disabili, una settantina di disabili, tu direttamente all'interno della regione come Assessore della Sanità, cosa ti sono rimasto di quei 5 anni?
20:22Beh insomma, devo dire che oggi è il 20 febbraio che è l'anniversario dei 5 anni, sono svegliato con un brivido perché insomma immaginare o ripercorrere anche solo mentalmente quello che abbiamo vissuto in quell'anno, un anno difficilissimo, durissimo, le prime settimane convulse con un senso di impotenza, ci cadeva addosso di tutto
20:52e in qualche modo cercavamo di dare una risposta senza sapere, ho sempre detto che non ci hanno dato il libretto delle istruzioni, ma abbiamo combattuto con il meglio delle nostre capacità e quando dico nostre intendo i dirigenti della Digi Welfare che fino a notte fonda lavoravano, elaboravano linee guida, i direttori degli ospedali, le direzioni strategiche degli ospedali, medici, infermieri,
21:18è stato un momento che ha tirato fuori il meglio di tutti, non solo di coloro che lavoravano nella sanità, certo che è stato un momento di una durezza, di una difficoltà, di una sofferenza, di un senso anche di impotenza enorme e questo oggettivamente ti rimane dentro.
21:37Oggi festeggiamo il ricordo della giornata delle vittime del Covid e quello sicuramente fa molto male, c'è un po' la consapevolezza di aver fatto molto che oggi i dati scientifici dicono che siamo stati anche efficaci nella nostra azione, ma ogni persona che si perde soprattutto in quel modo è una cicatrice che rimane.
22:01Hai riassunto quei terribili giorni, loro li hanno vissuti direttamente nella loro casa, torniamo di buona insegna nella Maddalena su, la nostra montagna qui dietro a Brescia, 70 disabili senza mascherine, senza guanti, senza camici perché oggettivamente si pensava prima alle strutture in città, agli ospedali, ma i disabili, le persone in difficoltà le hanno state dimenticate, giusto Salvone?
22:29Assolutamente sì.
22:30Purtroppo?
22:31Purtroppo, infatti ci avete dato una mano voi spargendo il messaggio, siamo venuti a scaricarvi addosso la problematica chiedendovi aiuto, vi ringraziamo ancora oggi perché tramite il vostro messaggio poi abbiamo avuto aiuti Radio Onda d'Urto, alcune aziende che ci hanno dato anche del personale per le pulizie, mascherine, ci hanno dato le tute, i plantari, ci hanno dato di tutto e poi ancora.
22:59Ma oltre a quello ci hanno dato anche solidarietà, ci hanno dato la possibilità di avere qualcuno che ci desse una mano anche psicologicamente.
23:08Era fondamentale.
23:10Era fondamentale anche per i nostri ragazzi, senza materiale, senza poter far accedere i familiari dei ragazzi perché comunque noi in tutte le normative rimaniamo sempre gli ultimi e quindi blocca tutto, state lì fermi, voi arriverete dopo, dopo andremo a vedere chi siete anche voi.
23:28Quindi un po' ci siamo dovuti regolare in autonomia e arrangiare, come si suol dire. Bravissimo, noi siamo bravi bresciani a arrangiarsi.
23:40Ci siamo arrangiati anche raccogliendo come giornale di Brescia, Fondazione Bresciana 20 milioni di euro per sostenere le strutture pubbliche e private.
23:49Ecco, Gallera, siamo attrezzati in caso di una nuova pandemia, di una nuova emergenza sul territorio con le case di sanità, le strutture sanitarie? Abbiamo imparato qualcosa con l'esperienza?
24:05Guardi, io ancora oggi sostengo che per come si è manifestato, per la violenza, la virulenza che avevo, la velocità, la letalità che era bassa su numeri così ampli, ma ci ricordiamo cosa faceva.
24:19La risposta in quei momenti non era una risposta che poteva arrivare dal territorio. Tutti gli indicatori che avevamo in quei momenti non segnalavano un numero anomalo di polmoniti, un numero di farmaci per polmoniti prescritti in più rispetto agli anni precedenti.
24:39Quindi lì c'è veramente una valanga che ci si è stata rovesciata addosso. Noi avevamo grandi scorte di mascherine per un'attività ordinaria che abbiamo bruciato nell'arco di pochi giorni.
24:54È chiaro che oggi abbiamo degli indicatori molto più attenti ed allenati. Spero che a livello internazionale questo abbia segnato perché uno dei grandi problemi è stato che l'OMS non ha segnalato per tempo in maniera puntuale che cosa stava accadendo.
25:14Ricordiamoci che la pandemia è stata proclamata i primi di marzo. Ancora a gennaio dicevano che è qualcosa assolutamente che riguarda la Cina, molto contenuto, circoscritto e che difficilmente arriverà negli altri continenti.
25:34Noi oggi dobbiamo avere organizzazioni internazionali molto più attenti a recepire i focolai che emergono nel mondo e noi essere più strutturati. Abbiamo tutti i riservi di mascherine, riproduciamo in Europa e in Italia i dispositivi di protezione individuale.
25:54A quel tipo di pandemia sicuramente oggi siamo più attrezzati nel rispondere, però bisogna capire cosa succederà la prossima volta.
26:06I segnali internazionali sono inquietanti, soprattutto quelli che arrivano ancora dalla Cina. Salvoni, voi oltretutto vi siete trasferiti dalla Maddalena in città, state ristrutturando la casa per sistemarla e ammodernarla, giusto?
26:24Esattamente, anche perché poi nel frangente del Covid ci siamo dovuti organizzare creando un reparto apposito per poter far uscire i nostri ragazzi quando rientrano, metterli in isolamento, 14 giorni in isolamento prima di poterli far rientrare nel reparto.
26:39Tutto quello che è stato fatto in quei due anni è stato fatto proprio per correre dietro alle problematiche Covid, quindi se vi mandiamo a casa dovete tenervi a casa almeno due settimane il ragazzo e quando rientra deve stare almeno due settimane in isolamento.
26:56Abbiamo dovuto creare dei bagni appositi, delle stanze apposite, un reparto apposito, senza poi le problematiche che comunque a TS ci dicevano, avete creato sei posti letto per fare un reparto di isolamento ma non potete metterci letti perché sennò diventate 80.
27:13Vediamo di ragionare un attimino in terra, non l'abbiamo fatto per creare posti in più, l'abbiamo fatto per dare il modo che i ragazzi potessero andare a casa e i familiari potessero venire a trovare questi ragazzi. Le problematiche erano tante e ogni cosa che facevi doveva essere ricalibrata.
27:40Gallera, tra l'altro ancora consigliere regionale, presidente della commissione del bilancio se non sbaglio, ha scritto anche un libro su quell'esperienza, giusto?
27:49Sì, ho scritto un libro diario di una guerra non convenzionale perché è stata una guerra oggettivamente, viviamo ancora una guerra alle nostre porte, quella in Ucraina, non è stato un evento disastroso come poi è stato un terremoto o un'esplosione che avviene e dal minuto dopo ricostruisci.
28:17Quello che stavate giustamente raccontando è che invece è durato per mesi il momento difficile, noi abbiamo dovuto poi oggettivamente mettere in campo delle misure, studiare delle misure che potessero preservare i soggetti più fragili.
28:31Chiaramente delle imposizioni che sono ricadute in maniera faticosa sui gestori, ma questo riguardava gli anziani, l'isolamento rispetto ai parenti, il tema delle uscite a domicilio, pensiamo ai disabili, la fatica di tenerli lì, ma poi il rischio di portare il virus e quindi inventarsi qualcosa che eravamo assolutamente consapevoli che era un problema per i gestori.
29:00Quando io ho fatto l'assessore fino a gennaio 2021 avevamo anche previsto il pagamento delle quote e delle rette piene anche se non c'erano i disabili o se non lo occupavano i fragili, i RSA, quindi anziani o disabili, proprio perché c'era anche la necessità di venire incontro dal punto di vista economico agli sforzi che venivano fatti dai gestori.
29:23È stato un momento estremamente complicato, ma proprio perché oltretutto muovere una macchina pubblica nel fare i controlli, nel fare i tamponi, nell'esercitare attività per cui non erano predisposte, preparate, vi assicuro che è stato di una fatica titanica.
29:39Ripeto, oggi il tempo e i dati scientifici dicono che comunque tutto lo sforzo che abbiamo fatto e i sacrifici che abbiamo chiesto anche ai gestori hanno però prodotto i risultati che il tasso di letalità nella nostra regione, nonostante qua sia scoppiata la bomba atomica, è inferiore al tasso di letalità italiano, quindi vuol dire che in qualche modo siamo tutti insieme e con i nostri sforzi abbiamo salvato più vite che altrove.
30:09Buona serata e buon lavoro, rimane Stefano perché il 19 marzo è San Giuseppe domani quindi, festa dei tanto bistrattati amati papà, anzitutto auguri, il loro ruolo è comunque fondamentale nella società e soprattutto nelle nostre famiglie come ci dice Pino Maiolo.
30:40CARI GENITORI
30:48Cari genitori, oggi mi rivolgo ai padri vista la festività di San Giuseppe che è dedicata a loro e comincio con una citazione di Dostoevsky che scriveva nei Fratelli Karamazov, colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è chi genera un figlio e se ne rende degno.
31:15E voi capite subito che lo scrittore russo ha in mente la differenza fra fare il padre ed essere padre.
31:24La paternità dal resto ha una funzione antica che è ormai priva dell'elmo e della corazza perché è passata l'epoca del padre padrone dotato per secoli di un potere assoluto, ora il suo compito non è quello di fare il guerriero ma dell'uomo che accede alla funzione paterna con tenerezza e dolcezza, un codice di comunicazione nuovo.
31:54In parte forse ancora da costruire ma già ricco di rotondità e morbidezza che punta all'accoglienza, alla partecipazione affettiva, all'ascolto.
32:09All'inizio della vita è l'accudimento fisico che ora i nuovi padri hanno imparato ma che con il tempo deve continuare anche se in modo diverso.
32:21Potremmo dire che è la forza del pensiero, quello che serve ad un padre in adolescenza e che lo accompagna e sostiene lo sviluppo perché si cresce solo se pensati.
32:36E del resto i figli aspettano di essere nella mente di un padre anche se il padre è fisicamente lontano oppreso da un'altra esistenza affettiva.
32:49Un padre è accudente quando sostiene la fatica del cambiamento, affianca e incoraggia la crescita, favorisce il distacco dei figli senza impedire il superamento dei confini e l'autonomia.
33:07Ma è un padre che parla poco, invece ascolta, ascolta molto e accetta il confronto e anche lo scontro. Un padre sopporta la critica e sa gestire il conflitto.
33:21La sua funzione è quella di far allenare alla vita, di regolare e disciplinare il suo percorso di crescita, di educare alla negoziazione più con un sì ma che non con un no senza appello.
33:37All'adolescente più disorientato che Spavaldo io credo servano indicazioni precise, limiti e freni. I freni di un padre paziente e autorevole che affianca, che sa attendere come l'istruttore di guida, che interviene al bisogno per non lasciare solo chi si trova nel disagio.
34:02Quello che vedo negli adolescenti che incontro e mi chiedono aiuto è l'angoscia per il futuro certamente, ma è anche la lunga attesa di un padre perché il rischio oggi è di non trovarlo, di non poterlo godere facilmente e sentire montare dentro la rabbia e l'illusione che ci spinge a cercare in quelle false affigi di autorità un padre.
34:29La tua pazienza triste e delicata ci rubò la paura scriveva così nella sua poesia al padre Salvatore Quasimodo e io credo che sia ancora quello di cui hanno bisogno oggi i figli.
34:46Salvone c'è bisogno di un padre oggi, c'è bisogno di chi vi dà una mano soprattutto in una struttura ad assistenza di voci disabili, sono considerazioni interessanti queste in Maiolo?
35:00Sì, molto. Magari ci fossero ancora i padri che riescono a seguire i propri figli, però adesso sono tutti presi dal lavoro, soldi, i figli abbandonati ai cellulari, perché la maggior parte che vedo anche nella scuola adesso ci sono un sacco di ragazzi che devono andare dal psicologo.
35:22Alla ricerca del padre.
35:23Esatto.
35:25E noi andiamo a ricercare qualcosa d'altro, cambiare decisamente argomento e saluto qui il Presidente del CAI di Brescia Renato Veronese che è anche istruttore nazionale di sci alpinismo perché dobbiamo parlare di sicurezza in montagna dopo quello che è accaduto ieri a Presena.
35:41Attenzione, attenzione, attenzione alta perché adesso le temperature si alzano, giusto?
35:46Sono alte purtroppo per il periodo, sono state nevicate considerevoli e quindi la situazione in ambiente è particolare.
35:54Come esperto tu cosa consigli a chi va in montagna in questi giorni e chi andrà in montagna nei prossimi giorni?
36:00Buona parte della riduzione del rischio avviene a casa, bisogna studiare bene l'itinerario, essere informati su quelle che sono le informazioni riportate nel bollettino nelle valanghe e poi una volta arrivati sul posto vedere che quello che si è letto sulla carta o su internet corrisponda al vero, alla situazione che ci si trova lì.
36:23Spesso anche girare solo dietro un angolo riserva degli imprevisti che solo l'esperienza e le competenze acquisite col tempo consentono di valutare opportunamente per evitare situazioni.
36:38Per fare un esempio terratera voglio andare a fare una discussione al Gaver piuttosto che al Maneva, piuttosto che al Tonale, al Presena. Cosa consigli Ciaspole piuttosto che i Ramponcini?
36:52Già la domanda presuppone che la gente ormai abbia a disposizione informazioni ma solo a livello molto superficiale. Ho visto su Youtube il filmato di un tizio che è andato con le Ciaspole e vado anch'io con le Ciaspole. Non è così che si fa la scelta.
37:13Io decido dove voglio andare per esempio e di conseguenza mi attrezzo. Cosa vuol dire mi attrezzo? Prima mi informo e dopodiché mi attrezzo di conseguenza. Se voglio andare a fare una bella escursione con gli sci, giornate come quella di ieri facevano scalpitare gli sci nello scaffale in cantina.
37:35Però bisogna tenere conto di cosa è successo nel weekend ma non solo nella settimana prima perché banalmente in Cimaldasdana domenica c'era quasi un metro di neve in più rispetto alla settimana prima.
37:50C'erano pareti dove c'erano molte frane. Abbiamo le immagini di ieri del Presena.
37:59Queste persone sicuramente hanno vissuto un'attrattiva importante. Sono posti magnifici questi. La montagna però non sa quanto siamo preparati noi.
38:14C'è un vecchio detto che dice la montagna rimane qui tu domani non so se poi ritornerai.
38:20E quindi vanno fatte valutazioni importanti. Seguire l'evoluzione meteorologica nel tempo. Non basta svegliarsi la mattina e dire oggi non piove un bel giorno vado.
38:30Ormai abbiamo tali e tante informazioni che talvolta è difficile interpretarle in modo corretto perché troppa informazione equivale a nessuna informazione.
38:38Quindi bisogna selezionare le fonti e agire poi di conseguenza. Ormai siamo in un contesto sociale in cui possiamo addirittura decidere pianificando per tempo se andare nelle Dolomiti o in Brenta o in Val d'Aosta a seconda delle situazioni meteorologiche.
39:00Come prima emergenza è importante avere un'arva, un telefonino, con minima sopravvivenza, acqua, cioccolata.
39:07Sì, assolutamente sì, però anche questo fatto di avere strumenti che aiutano, ok, ma non è che perché lo prevede la normativa che ci dobbiamo dotare di questi strumenti, dobbiamo saperli usare, non sono talismani che ci portiamo addosso e se abbiamo l'arva addosso allora...
39:30Siamo sicuri.
39:33Usare la testa.
39:34Usare la testa e mi sentirei proprio di sottolineare l'importanza di sfruttare tutte le occasioni che ci sono, il CAI di Brescia ad esempio, ma tante sezioni del CAI hanno una scuola di alpinismo, scialpinismo, rampicata libera come la nostra.
39:51Abbiamo appena completato i corsi di scialpinismo, le lezioni teoriche sono aperte a tutti e in questo senso tutta la cittadinanza può partecipare almeno alle lezioni teoriche
40:01perché appunto, basandosi solo sulle informazioni che troviamo in giro, non è detto che abbiamo A, le informazioni corrette e B, che riusciamo ad acquisire per bene...
40:13Dove siete voi come sede?
40:15In via Villaglori.
40:17Via Villaglori, trovate tutte le informazioni. Abbiamo un minuto e mezzo a chiudere Salvoni. Ricordiamo ai bresciani che voi siete in via Foro Boario adesso, vediamo anche le immagini, vi servono soprattutto un po' di fondi.
40:28Esatto, con i giusti due euro.
40:31State sistemando questa casa, giusto?
40:36Esatto, è cominciata la ristrutturazione della casa, siamo riusciti per fortuna ad entrare ancora nel 110, però 110 e tutta la parte esterna stiamo rifacendo anche tutta la parte interna.
40:46Uno per adeguarci a tutte quelle che sono le normative vigenti, due per creare una struttura energeticamente il più possibile autosufficiente, abbiamo eliminato il gas, andranno tutti in corrente, pannelli fotovoltaici,
41:00tutta la struttura è stata insieme ad ATS riorganizzata per esattamente quelle che sono le nostre esigenze, non solo le norme della disabilità, ma essendo i nostri ragazzi cerebrolesi con problemi comportamentali hanno bisogno di più attenzioni.
41:21E quindi è stato studiato tutto, insieme ad A2A, insieme a Agis, insieme a Del Dorsico, e i nostri operatori che conoscono bene le attività dei nostri ragazzi, una struttura completamente adeguata a quelle che sono le nostre esigenze.
41:35Con delle specifiche in più che abbiamo spiegato a ATS perché servono queste specifiche e che ci hanno dato una mano.
41:42Sarà una struttura moderna e all'avanguardia quando sarà pronta a Salvoni?
41:45Noi dovremmo rientrare a giugno 2026.
41:48Sempre che i bresciani vi diano una mano?
41:50E se ci danno una mano molto volentieri, in questo momento la BCC del Garda ci ha dato una mano facendoci un ottimo tasso sul mutuo, però sono sempre 5 milioni e mezzo da pagare, quindi adesso partiremo anche con una serie di crowdfunding, di raccolta fondi, dateci una mano, ci siamo.
42:11Via Foro Guadio, Fondazione Antonelli di Buonissima per l'assistenza ai disabili adulti.
42:17Grazie a Stefano Salvoni, a Renato Foronelli, Presidente del CAI, ricordatevi sempre di andare in montagna, usate la testa e tanta prudenza fondamentale e informatevi.
42:28Grazie, buona serata e buona festa del papà.
42:40Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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