Intervista a Elisa D'Amicis
[idarticle id="2499851" title="Giornata mondiale del malato: perché il rapporto tra medico e paziente è terapeutico"]malatti
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NovitàTrascrizione
00:00La fibromialgia, per chi la conosce, è una brutta bestia, nel senso che sono anni e
00:05anni e anni ma ancora non c'è nulla, c'è molta speculazione, non è riconosciuta come
00:12malattia invalidante e farmaci su farmaci, io ho scoperto di averla all'incirca 15 anni
00:18fa e da allora è iniziato il mio calvario.
00:20Vivere con la fibromialgia è un incubo e i pazienti a cui mi rivolgo sanno benissimo
00:27di cosa sto parlando.
00:28Spero che questa malattia venga riconosciuta perché ci dovete credere, è una malattia
00:34genetica, non solo per fattori che vengono, perché posso testimoniare che sia dalla parte
00:43paterna che materna ho tutti, sia cugini, mamma, zie, con la fibromialgia e neuropatia
00:52è abbastanza conclamata, a me ha colpito in pieno perché non ho stato più avanzato
00:58e nessuna medicina è servita granché, ero un'infermiera, nel mio lavoro ha avuto un
01:06impatto notevole, nel senso mi sono trovata da un momento all'altro, ero nell'ambito
01:11pediatrico a non riuscirmi più a muovere, ad avere male dappertutto, la prima cosa come
01:20ben sapete tutti è non essere creduta, solo noi che soffriamo e chi soffre sa quello di
01:27cui si sta parlando, quindi si va avanti ogni giorno, si vive momento per momento e si lotta,
01:35non pensate a quello che vi dice chi è a destra, chi è a sinistra, perché solo se
01:40si mettessero un secondo il nostro vestito capirebbero realmente di cosa stiamo parlando,
01:46la terapia farmacologica non va abbandonata se si fa, cosa è successo in un momento di
01:52abisso e di cadute di dolore totale e di sperazione abnorme, un giorno mi è stato proposto in
01:59Ottobock di fare una prova per una neurotuta ad elettroni intensificati, ho detto perché
02:08no proviamo, ci tengo io a fare questa testimonianza perché sto lottando molto per noi, perché
02:14è una malattia che deve essere riconosciuta, basta non riconoscerla, è una malattia che
02:19non si guarisce, lo sapete benissimo, ma un piccolo alleviamento per noi è tanto, mi sono
02:31recato in Ottobock, posso dire che dopo anni e anni io per un'ora sono tornata a sorridere
02:40e quindi questa tuta non l'ho più abbandonata, l'ho acquistata, l'ho in casa e per un'ora
02:48al giorno mi dà tanto e vi posso dire che è tanto, io ho la mia tuta, mentre indosso
02:54la tuta vado a cucinare, vado a fare i servizi, vado a fare il letto, posso fare tutto in
03:00casa continuando a muovermi, quando mi tocca che dico adesso ti butti di nuovo nel letto
03:06grazie alla tuta non ci sto più nel letto, continuo a fare le mie cose piena di dolore
03:12sì ma grazie a quell'ora e dopo del beneficio riesco a svolgere le mie quotidiane età avendo
03:22anche non solo un lavoro esterno, ho una famiglia, ho due figli che da piccoli sono in età pre
03:29adolescenziale, un marito, una casa e c'è da fare la spesa e questo, cioè riesco a
03:35svolgere limitatamente ma un attimo sospirando le mie cose