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Trascrizione
00:00:00Cosa succede? Cosa succede in città? C'è qualche cosa, qualcosa che non va.
00:00:28La pesce non è mediocre, la pesce è convinta di esserlo.
00:00:41La mediocrità cosa vuol dire? Sempre le stesse cose, facciamo i cori di trenta anni fa.
00:00:46Ecco gli oni cosa ha fatto Buonanime, cosa ha fatto il polveraccio.
00:00:49Se in Italia non fai città sportiva e non fai gli stadi, allora io sono un c***o che ho fatto città sportiva e lo staglio a Brescia. Dai!
00:01:11Questo ritorno in trasferta? A me non mi urlano contro in trasferta.
00:01:19Cosa succede in città? C'è qualche cosa, sì, qualcosa che non va. Siamo noi, siamo noi, quelli più stanchi. Siamo noi, siamo noi, che dovremo andare avanti.
00:01:34Se si vuole programmare qualcosa, se abita qualcosa di importante qui a Brescia, non si finisca, non si riduca al massimo cellino, immaginatevi alcune altre proprietà.
00:01:43Cosa succede? Non succede nulla. C'è confusione, sì, ma il fondo è sempre quella. Non c'è più, non c'è più revisione. Guardali, guardala anche in televisione.
00:02:14E una delle notizie che questa settimana più di altre ha preso Banco Brescia, ha tenuto Banco Brescia, è quella relativa al futuro del club, con Massimo Cellino che ripete di voler vendere, di essere stanco, ma siamo al punto di partenza.
00:02:30Un film già visto, che cosa può succedere? Ne parleremo con i nostri ospiti. Prima spazio, come sempre, al Golden Spot.
00:02:36Allora vado a presentare i nostri ospiti. Ben arrivato da Alessandro Cantoni, assessore allo sport del Comune di Brescia. Buonasera, grazie per aver accettato il nostro invito. Bentornato l'Avvocato Luca Brogli, grazie.
00:02:46Grazie a tutti. Avvocato, presenza che poi andremo a spiegare, perché è tifoso, ma qualche mese fa, quasi anni fa, aveva fatto da ponte con un imprenditore straniero, vero, interessato, anche se poi non lo aveva manifestato pubblicamente, interesse per il Brescia.
00:03:04Ben arrivata anche la collega Erika Bariseri, della redazione sportiva del Giornale. Ciao Erika, buonasera. Ciao Andrea, buonasera a tutti.
00:03:10Vedo collegato Ivan Fazzaroni, direttore del Corriere dello Sport. Grazie direttore, buonasera. Non abbiamo l'audio, non abbiamo il tuo audio, direttore, ma adesso lo recuperiamo.
00:03:21Io vi sento. Perfetto, adesso ti sentiamo. Parto proprio da te, perché tra poco si collegherà anche Fabio Corioni, figlio dell'ex patrone del Brescia-Gino, con la famiglia Una Vita al Comando del club.
00:03:32Ce l'abbiamo Fabio Corioni, che per ora è al telefono. Buonasera Fabio. Buonasera, buonasera a tutti.
00:03:38Parto da Ivan Fazzaroni. Conosci bene Massimo Cellino. Ti chiedo se ti aspettavi che la gestione di Cellino a Brescia arrivasse fino a questo punto, praticamente un punto di non ritorno, una tifoseria contro, difficoltà in campionato, stadio deserto e difficoltà anche sue ad uscire ormai da questa situazione.
00:04:01Me l'aspettavo no. È da sette anni e mezzo che è a Brescia ed è una situazione abbastanza complicata anche sul piano umano, perché lui ha avuto veramente in questi anni di tutto, anche in precedenza a Cagliari. Io lo conosco da trenta, trentatré anni, trentaquattro anni, quindi lo conosco da molti anni. Io sono amico, per cui sono l'ultima persona che può parlare contro Cellino, che è un personaggio sicuramente scomodo, sicuramente per certe cose borderline, ma sicuramente competente.
00:04:31Quando lui dice, ogni volta che lo sento mi dice che è stanco di questa situazione, però effettivamente Brescia in questo momento non propone delle soluzioni alternative. Per cui capisco il discorso dei tifosi dell'agonia, tutto quello che ti pare, però io ti parlo anche da tifosi del Brescia, con i genitori della mia compagna che abitano sopra lo stadio fondamentalmente.
00:04:52Conosco molto bene Marano, è una situazione che conosco bene, francamente. Mi sembra che a tutti i caratteri, tutti i tratti dell'agonia, spero veramente che succeda il miracolo. Qual è il miracolo? Può essere il miracolo che qualcuno a Brescia, quindi una città molto ricca ma anche molto intelligente sotto certi aspetti, tiri fuori i soldi per fare veramente qualcosa di importante a livello sociale, cioè prendersi Brescia, perché credo che avanti così non si possa andare.
00:05:22Noi tra il proposito vi proponiamo questa sera un'intervista a Tommaso Ghirardi, Bresciano, imprenditore, patron del Parma. Sappiamo poi cosa è successo a Parma, però lui lancia pubblicamente quella che può essere un'idea per il futuro. Erika ti chiedo qual è il punto? Noi abbiamo detto, Cellino, ormai a tutti dice di voler vendere. Cosa bolle in pentola?
00:05:42La sensazione è che qualcosa stia bollendo, che comunque Massimo Cellino stesso stia cercando di farla bollire, anche perché siamo arrivati, almeno dal mio modo di vedere, a un punto di non ritorno. Qual è questo punto di non ritorno?
00:05:57È il fatto che Massimo Cellino per la prima volta nella sua ultra trentennale carriera di dirigente del calcio, di presidente calcistico, ha dovuto iniziare a mettere mano alle proprie risorse personali. E questo non è un passaggio di poco conto, anzi io ritengo sia dirimente per stabilire a che punto è arrivata la sua avventura al Brescia.
00:06:24Lo ripeto, a un punto di non ritorno, è un po' un'ammainare l'ultima bandiera, perché Massimo Cellino è un presidente che da sempre predica la necessità che un club si autofinanzi da solo, è sempre stato così col Cagliari, è stato così e questa era la missione che si era dato con il Brescia.
00:06:45Questo non è più possibile farlo, perché siamo arrivati al momento in cui sono andati a cozzare tutti i suoi enormi, madornali errori gestionali con la congiuntura.
00:07:01E' una congiuntura che dice molto male la Serie A, abbiamo visto i dati che si riferiscono al conto economico del 2023-2024, ha perso ulteriori 350 milioni di euro e ha un debito globale di quasi 5 miliardi di euro.
00:07:17In Serie C Taranto probabilmente verrà escluso dal campionato e ci sono altri tre club in agonia. In mezzo c'è una Serie B che sconta mancati introiti per diritti televisivi e una diminuzione della quota di mutualità dalla Serie A.
00:07:35Ergo nelle casse del Brescia, parliamo del Brescia, quest'anno mancano quasi 5 milioni di euro che Massimo Cellino deve tirare fuori di tasca sua. Ora poniamo il fatto che questa stagione venga messa in sicurezza prima di tutto sul campo, verrà messa in sicurezza, garantirà Massimo Cellino, ma poi quali sono le prospettive per la prossima stagione, anche perché c'è un Presidente che dice io non intendo più investire un euro in questa società.
00:08:05Mi chiesto appunto anche a Tommaso Ghirardi che conosce bene Cellino, che ha di fatto accolto Cellino a Brescia quando è arrivato sette anni e mezzo fa, sentiamo che cosa ha detto proprio su Cellino, la prima clip di Ghirardi.
00:08:18Massimo Cellino è forse uno dei pochi professionisti nel mondo del calcio, è arrivato a Brescia, ha fatto molto bene, ha fatto il centro sportivo, ha sistemato lo stadio e ci ha portato in Serie A.
00:08:34Sicuramente adesso sta vivendo delle stagioni molto tribulate, io credo che sia molto difficile fare calcio oggi, sia molto difficile sia a livello umano che a livello economico, lui per quello che posso saperne è stanco e ha delle difficoltà nella gestione di questa società.
00:08:58Perciò sicuramente è un momento difficile, però io credo che la sua esperienza, la qualità della squadra e anche il fatto che abbia richiamato Mr Maran possano essere elementi che diano fiducia per il futuro, per l'imminente futuro.
00:09:17Io credo che adesso la cosa più importante sia fare gruppo, stare tutti coesi e finire questa stagione, perché questa stagione è una stagione importante, è una stagione che può essere pericolosa, ma solo noi possiamo farci del male.
00:09:35Perciò io quello che posso dire per la mia esperienza è che bisogna fare quadrato intorno alla società, bisogna fare quadrato, questo è un messaggio anche a Massimo Cellino, con tutto l'ambiente e rimanere uniti e traghettare la nave in porto.
00:09:55Poi che lui voglia vendere, questo è palese, il suo percorso a Brescia è finito, però bisogna trovare chi ha le caratteristiche di poter portare avanti una società importante come il Brescia.
00:10:09Così Tommaso Ghirardi, vado da Fabio Corioni, lascio per ultimo l'assessore Cantoni e l'avvocato Broli. Fabio Corioni, ha sentito che cosa ha detto il direttore Zazzaroni, serve un miracolo, serve che qualche imprenditore intervenga, ha sentito le parole di Ghirardi, è un film già visto, lei che conosce le difficoltà di gestire un club, lei che conosce gli imprenditori, cosa pensa?
00:10:32Io penso che mi associ un po' a quello che ha detto l'amico Tommaso, fare calcio in Italia è diventato molto difficile, perché negli ultimi anni il sistema calcio poteva essere gestito meglio, non a caso il calcio italiano è un po' declassato rispetto al resto dell'Europa.
00:10:58Non solo per la difficoltà nel dotare i club di strutture nuove, gli unici club che sono riusciti in questo, noi sappiamo le battaglie che abbiamo fatto a Brescia per cercare ancora nel millennio precedente di avere uno stadio moderno.
00:11:19Altri imprenditori, anche esteri, sono già venuti in Italia con l'utopia di investire in un club calcistico e ovviamente non poter tralasciare il discorso stadio nuovo e se ne sono già andati nel frattempo.
00:11:35E' diventato molto difficile fare calcio in Italia, Brescia è una piazza difficile per l'autonomia, è chiaro che nel momento in cui vivi delle stagioni di stallo la gente non è contenta, questo è normale.
00:11:56Non erano contenti neanche quando eravamo in A, figuriamoci se lo sono adesso che sono in una mezza classifica di B.
00:12:27Io credo che l'amministrazione comunale abbia gli strumenti per poter aiutare alla valorizzazione dello stadio, lasciando perdere il discorso della perizia che è un percorso molto lungo.
00:12:41La legge Stadi consentirebbe ad un operatore che fosse interessato ad acquisire anche il Brescia Calcio di arrivare all'amministrazione comunale con un progetto che deve essere valutato in un tempo ragionevole, dicono 60 giorni, e quindi dare l'attuazione, la valorizzazione dello stadio.
00:13:05Evidentemente il nostro piano di governo del territorio prevede già da anni, dal 2016, una scheda, che si chiama proprio scheda stadio nel piano dei servizi, che ha indicato esattamente che cosa si può fare sull'area di 66 mila metri quadri che comprende lo stadio e l'intorno dello stadio, con anche un'edificabilità di 6 mila metri quadri in varie destinazioni d'uso.
00:13:29Indubbiamente bisogna che qualcuno bussi alle porte del comune.
00:13:34Come sono i rapporti con Cellino?
00:13:36Guarda, i rapporti personali io li ho incontrati pochissime volte, mentre la nostra sindaca li ha incontrati diverse volte, se non ricordo male dovrebbe averlo incontrato cinque volte, sia da sola sia con testimoni.
00:13:53Ci sono state anche delle richieste, c'è arrivata anche una lettera dal Brescia Calcio con una manifestazione di interesse a valutare un eventuale acquisto dello stadio, a cui poi non è mai seguito nulla, ed è per questo che il comune sta ancora valutando il da farsi.
00:14:10Però le opzioni sono queste due, alienare l'immobile oppure usare la legge Stadi e quindi dare ad un interessato che vuole valorizzare lo stadio una concessione di X anni.
00:14:22Avvocato Broli, lei ha rappresentato un imprenditore straniero, un imprenditore che era già stato nel calcio italiano, quando il Brescia era commissariato, quando Cellino era nel pieno dei suoi problemi con la procura di Brescia, quando era stato nominato un curatore, un investitore straniero.
00:14:46Perché guarda Brescia?
00:14:50Perché chiaramente avendo esperienza di calcio italiano, avendo esperienza in ordine al fatto che comunque il calcio italiano piace o non piace, sia declassato o meno, ma dà una visibilità perlomeno in Italia e in Europa ancora di prima linea.
00:15:05Chiaro che l'imprenditore fa l'imprenditore, cerca di acquisire un'azienda e guarda in principalità banalmente i numeri, quindi il bilancio, la situazione societaria che in questo caso dava un risponso positivo perché credo che il Brescia Calcio sia una delle poche società con un bilancio sano.
00:15:24Chiedeva numeri del tipo media spettatori degli ultimi dieci anni, media abbonamenti degli ultimi dieci anni, sanzioni disciplinari a carico della società, probabilmente per tastare un po' il terreno in merito alla tifoseria.
00:15:40Tutto ciò che era mercandaggio, quindi contratti, sponsorizzazioni, questi dati sono stati evidentemente forniti, si è poi incagliati sul nodo stadio che è un aspetto che per chi investe assume una rilevanza pari all'interesse per la squadra stessa.
00:15:57E sul nodo stadio ovviamente ci sono stati, chiamiamoli, dei mugugni da parte dell'imprenditore in questione perché dice se investo e acquisto voglio anche lo stadio, cioè non è che investo una cosa e lo stadio lo lascio ad altri, perché fa parte un po' della mentalità di questi imprenditori o di fondi di arrivare e comprare tutto, metto i soldi e decido io.
00:16:17Questa realtà un po' si è scontrata con l'interesse iniziale dell'imprenditore che peraltro, senza fare nomi, era già stato scottato proprio per una vicenda stadio in un'altra città un po' più grande rispetto a Brescia.
00:16:33Quindi da quel punto di vista sperava di rientrare tra virgolette da un canale secondario come può essere il Brescia e con delle mire però di un certo tipo, adesso non voglio fare l'esempio del Como, però se il discorso stadio fosse stato più facile da gestire senza dare colpe a nessuno, ma per analizzare la situazione che c'era,
00:16:59l'investitore era caldo da quel punto di vista e anche sugli importi in sé non ci sarebbero stati grossi problemi ad accontentare il proprietario in quest'ottica, però il problema stadio ha pesato in merito alla buona uscita della trattativa.
00:17:19Adesso direttore Tazzarone vi faccio sentire che cosa ha detto la proposta che ha lanciato Tommaso Ghirardi in questa intervista. Ghirardi sa che a Brescia di fatto ci sono gli imprenditori, non ci sentono quando si parla di Brescia Calcio, vuoi perché non ce n'è nessuno che ha quella passione che aveva per esempio Gino Corioni e poi perché probabilmente un po' per la tifosieria, un po' per la situazione in generale c'è poca voglia di approcciarsi al Brescia Calcio. Sentiamo Tommaso Ghirardi la proposta che fa.
00:17:48Io penso che l'imprenditoria bresciana debba fare una riflessione, debba pensare se conviene rimanere sempre piccoli ma soli, comandare e essere protagonisti delle proprie attività, delle proprie squadre o se fare un salto di qualità.
00:18:11È chiaramente difficile, io stesso sono partito con il carpenedolo in terza categoria, ho vinto tanti campionati, ho provato a fare calcio con il carpenedolo anche nel professionismo, ho capito che una volta arrivato in Serie C è praticamente impossibile riuscire a fare delle categorie superiori, ma soprattutto ho capito che è un costo enorme, il fatturato è il costo.
00:18:36Io credo che invece se ci fosse la maturità da parte nostra, di noi imprenditori, di fare un passo indietro a livello di personalità e magari un passo in avanti a livello di attaccamento alla nostra città, alla nostra provincia, si potrebbe anche fare qualcosa di bello.
00:18:57Questo cosa vuol dire? Vuol dire che io sogno, penso, che il Brescia potrebbe essere dei bresciani solo se ci fosse un consorzio, un gruppo, una struttura che partisse dalle istituzioni locali e che questo potesse permettere a far diventare Brescia dei bresciani, ma non degli imprenditori, non di dieci imprenditori, cinque imprenditori, dei bresciani.
00:19:28Come la vedo io sarebbe quello che ci fossero cento imprenditori e qualche migliaia di azionisti tifosi, ma guardate che questo secondo me non è un miraggio, è una cosa reale perché ci sono tante società che già lo fanno, soprattutto all'estero.
00:19:47Voglio citare anche la pala Canesto Treviso che ha avuto un passato glorioso e poi è rinato con un consorzio. Questo cosa vorrebbe dire? Che bisognerebbe spersonalizzare il Brescia dalle figure storiche, dal Presidente o dai due o tre azionisti e cercare di fare qualcosa di importante, ma importante nel senso che deve essere della città, dei bresciani.
00:20:17Massaroni, è un sogno o secondo lei è fattibile in Italia che trenta, quaranta, cinquanta imprenditori si mettano insieme con la visibilità maggiore per uno?
00:20:29Apprezzo l'idea di Tommaso, ma non è fattibile. L'Italia non è l'estero, non è la Spagna, le azioni di rati popolari con imprenditori che ci mettono soldi non hanno funzionato, ci hanno provato anche esternamente all'Inter, è stata una roba assurda, tanti anni fa se ne parlava la Roma.
00:20:47E' anche vero che l'azionalista privato è l'unico, ormai sta sparendo in Italia, sei in A che in B, sono 11 proprietari straniere, sono fondi. Che sia difficile fare calcio in Italia è vero, ma meno che in passato, secondo me.
00:21:02Il problema di base è che l'italiano, quindi non solo il bresciano, non mette più soldi, non ci prova più, noi abbiamo in Italia ancora dei laurenti, abbiamo pochissimi altri imprenditori, sticchi Damiani e Alecce, poi sono alcuni che sono addirittura accompagnati come Atalanta dall'Americano, da Pagliuca, poi ci sono i fondi.
00:21:24E' difficile operare in B. La B è un campionato depresso, figlia di una politica sbagliatissima, figlia di un momento di espansione politica in cui si riuscirono a tirare fuori 50 milioni per periodi televisivi che sono addirittura o più che dimezzati dal momento che non interessa alle televisioni,
00:21:48che oggi sono preoccupate da fare Super Champions e altre cose del genere. Quindi mi rendo conto le difficoltà di Cellino, non credo negli azionari tempolari. Gino Corioni lo conoscevo quando Fabio era grande così, forse non era appena nato perché era anche a Bologna, ma Gino viveva in un altro calcio, un calcio dove c'erano gli imprenditori italiani proprietari.
00:22:12Ci vorrebbe uno bresciano che non c'è, con i soldi che ci sono, che avesse voglia di fare qualcosa di serio a Brescia. Visto che non esiste, io mi chiedo quale sia la possibilità.
00:22:28Perché prendersela con Cellino va benissimo, ma avrà sbagliato la squadra, gli allenatori, tutto quello che ti pare. Questo capita un po' dovunque, ma questi discorsi li sento fare praticamente da trent'anni o da vent'anni e siamo sempre lì. Finché non appare l'arcangelo Gabriele che dice annunciazione, sono qui.
00:22:48Perché mi sfugge adesso che è già stato in Italia.
00:23:18C'è stato Marco Bonometti e gli imprenditori bresciani non si sono avvicinati. C'è stato Sagramola, poi è arrivato Massimo Cellino, ma gli imprenditori bresciani continuano a non sentirci. Fabio?
00:23:30Sì, era un po' il crucio di papà. In un certo punto dice che probabilmente sono io che non riesco a piacere abbastanza, ad avere la fiducia di qualche altro imprenditore per poter far calcio insieme.
00:23:50Era un po' come la storia della Serie A, quando io ero ancora un po' grandicello e dicevo a papà che quando ci saldiamo in Avebrai la città come risponde. La realtà è che complice anche l'avvento della TV a pagamento, da 15 mila abbonati il primo anno, poi 12, poi 11, poi 9.
00:24:16Poi l'ultimo anno con Baggio mi sembra che sono 7 mila, nonostante stessimo scrivendo la storia degli anni più belli del Brescia. Io stesso ho memoria di quello che ha detto Ivan, perché quando c'erano ancora le lire una squadra di B di mutualità prendeva circa 20 miliardi di lire.
00:24:40Oggi prende meno della metà e sono passati 30 anni, quindi è chiaro che qualcosa nella politica e nel sistema calcio ha fallito.
00:24:50Poi questo si ripercuote su tutta la finera, sui giovani, il nazionale che non ci sono più i talenti, i bomber, ma anche in Serie B. In Serie B potevi contare tantissimi attaccanti che gli davi futuro in Serie A e nel calcio che conta in Italia.
00:25:12In Brescia è una delle piazze che faticano, ma in Italia ci sono tantissime città importanti che con il calcio arrancano. Sono fallite, sono di nuovo nei guai, perché ha radici lontane. Il calcio è anche un fatto di cultura, non è solo mecenatismo come poteva essere 30 anni fa.
00:25:38Io e mio padre ci scontravamo, io avevo una visione più manageriale, lui diceva che i soldi del calcio dovevano rimanere nel calcio e non esistono i presidenti che si prendono gli stipendi.
00:25:56Mio padre l'ha sempre pensata così, non a caso quando fece l'operazione di Diana Bonera ha subito dopo con Protoni per quello che è ancora oggi l'acquisto più caro della storia del calcio a Brescia.
00:26:10Sono tempi molto diversi, Brescia purtroppo non fa molto il sistema. All'epoca mio padre diceva Montichiari, Lumezzane, Carpenedolo, se 5 o 6 imprenditori importanti basterebbero che venissero con me nel Brescia e noi potremmo fare la Champions League insieme.
00:26:36Adesso sono passati 20 anni, 15 anni, però si sta verificando la stessa storia. Lumezzane, ospitaletto che mi vede oltretutto coinvolto in prima linea.
00:26:50Oggi come allora, così la tocco pieno anche sull'assessore Cantoni, anche le istituzioni sono lontane?
00:27:00Le istituzioni sono lontane ma non solo a Brescia. A Roma è venuto un nuovo proprietario e se n'è già andato. E' venuto l'americano e se n'è già andato via. Quando ha capito che non poteva avere delle prospettive di un certo tipo, se n'è già tornato dove è venuto.
00:27:31Eccoci ritrovati in diretta, sono le 21, puntata di messa a fuoco dedicata in questa prima parte alla situazione del Brescia Calcio. C'è Lino che vuole vendere, però futuro tutto da disegnare.
00:27:45Nella seconda parte cambieremo argomento, cambieremo ospiti, andremo a fare il punto su quello che è accaduto oggi tra Trump e Zelensky, tema vicino a quello attuale. Abbiamo fatto un sondaggio sulle pagine del Giornale di Brescia, Massimo Celino potrebbe vendere il Brescia.
00:28:02Come vorresti alla guida del club? Oltre 2.400 persone hanno risposto. Abbiamo un pool di imprenditori bresciani al 41%, un fondo estri al 24%, Marco Bonometti, Lodovico Camozzi 10%, 15% Giuseppe Pasini. Erika, Assessore Cantoni e poi Broli sulla proposta di Tommaso Ghirardi.
00:28:26Una proposta da libro dei sogni, perché mi chiedo chi non firmerebbe affinché si realizzasse un progetto del genere. Non credo nemmeno io come al direttore Zazzaroni all'azionariato popolare e similari.
00:28:41Credo neanche che gli imprenditori bresciani o in generale gli imprenditori possano spersonalizzarsi, perché se un imprenditore mette 100 lire o 100 euro vuole avere il diritto di parola e di spesa su quelle 100 lire o su quei 100 euro, perché niente come il calcio ti dà la visibilità.
00:29:07Faccio sempre l'esempio di Gino Corioni. Nessuno voleva il Brescia, perché al Brescia storicamente vogliono bene in troppo pochi. Lo dico da sempre, adesso siamo nel punto di massima caduta, ma è tradizionalmente e storicamente così.
00:29:25Al Brescia vogliono bene i soliti noti. Il Brescia non l'ha mai voluto nessuno, ma chi ha avuto in mano il Brescia è stato sempre detestato o invidiato. Cosa dava fastidio di Gino Corioni?
00:29:43Passatemi il termine, passamelo Fabio, l'ultimo degli imprenditori, il classico self-made man, l'impiegato che poi era riuscito a fare fortuna e che da ultimo della scala degli imprenditori industriali bresciani dava del tu a tutti i potenti della politica e del calcio.
00:30:05Aveva accesso a tutti i palazzi, aveva le fotografie ovunque, era il più riconosciuto di chiunque, non c'era paragone tra Gino Corioni e imprenditori che magari avevano veramente un impero economico e questo ha sempre dato fastidio.
00:30:22Poi la foglia di fico di Corioni è caduta, il Brescia non l'ha voluto nessuno nemmeno gratis perché a me risulta pare di ricordare che Marco Bonometti andò a fare dei porta a porta presso i suoi colleghi e trovò sempre regolarmente le porte chiuse e come dico sempre Massimo Cellino non ha sgomitato per superare nessuno che era in fila per l'acquisto del Brescia fino a prova contraria.
00:30:51E questo è un dato di fatto, quindi poi mi chiedo chi non ha voluto il Brescia gratis può volerlo adesso che il Brescia costa poco o tanto? Io non lo so comunque un Brescia che costa e poi soprattutto di questi tempi che sono proprio tempi molto difficili non solo nel calcio ma lo sono nella vita.
00:31:15Poi parlerai proprio di un argomento che determina in larga parte questi tempi molto difficili. La parola sistema ha citato Fabio Corioni e poi concludo Brescia non fa sistema anche da questo punto di vista storicamente mi dispiace ma dobbiamo fare sempre il paragone con Bergamo.
00:31:32A Bergamo l'Atalanta è un'opportunità a 360 gradi, la città crea valore per l'Atalanta, l'Atalanta crea valore per la città e anche grazie all'Atalanta. Bergamo è riuscita a diventare una città europea e l'Atalanta è riuscita a diventare una città europea grazie a Bergamo.
00:31:53Cittazione di Linomutti, l'Atalanta è la fidanzata di tutti i bergamaschi. Cos'è il Brescia per i bresciani? L'ultima che passa, mi spiace.
00:32:03Poi arrivo anche al lato destro dello studio, so che volevi intervenire così poi direttore ti lascio e partirei proprio anche su questo impietoso paragone che noi bresciani abbiamo perché c'è Bergamo vicino con l'Atalanta, c'è il Verona, c'è il Como.
00:32:17Volevo dire due cose velocemente. La prima è che il calcio è un'azienda che porta più dissenso che consenso, nel senso che i risultati sono quelli che determinano più o meno l'outel della simpatia da parte della gente.
00:32:41Poi non so se Brescia sia così distante dalla squadra ma mi fido di quello che state dicendo. La seconda, che secondo me è molto importante, è rivolta al comune, alle istituzioni.
00:32:51Le istituzioni, e non parlo di Brescia evidentemente perché mi sembra che sia anche molto brillante come comune da questo punto di vista, quando si parla di stadio devono pensare a una cosa. Non c'è stadio senza squadra, quindi ci vuole una visione meno ottusa delle cose.
00:33:07E pensare che se tu ti tieni allo stadio e non vuoi dare agivolazioni, non vuoi dare un accesso un pochino facilitato a una proprietà, evidentemente quello stadio diventerà un monumento ai caduti, poiché non arriva nessuno, non c'è questo tipo di opportunità.
00:33:23Le speculazioni da un certo punto di vista devono essere tra virgolette anche favorite sul piano sportivo perché portano lavoro, vantaggi e comunque qualcosa di importante. Se tu non permetti alla proprietà di avere, come è successo a Udine, come è successo a Torino e da altre parti, questo tipo di possibilità o di opportunità, ti ritroverai un giorno con uno stadio vuoto che crollerà miseramente senza una squadra di calcio.
00:33:51Poi si può vivere anche di palla-nuoto o di palla-canestro, come sta facendo Brescia, questo non è un problema. E non è rivolto ai bresciani, non è rivolto a Brescia, è rivolto in generale. Il discorso di non fare sistema non è bresciano. L'individualismo è italiano. In tutti i paesi, in tutte le zone dove c'è calcio, non riescono a fare sistema nemmeno all'interno della Lega Calcio.
00:34:15Non si può immaginare cosa si possa fare in un centro unico come può essere Brescia, come può essere Bergamo. Ci vuole una botta di fortuna, un percassi bresciano oppure un fondo che arriva, per tre o quattro anni gestisce, tenta di arricchire, di fare diventare il Brescia qualcosa di importante per rivendere.
00:34:37Ti fidi dei fondi stranieri? Vediamo anche quello che sta succedendo a Milan, quello che sta succedendo all'Inter.
00:35:07E Gino l'aveva, perché Gino gli volevo bene come fratello. E' uno che ha portato a Brescia Aggi, Raducioiu, Baggio, Toni, Guardiola. Uno che produceva spettacolo. Questo personaggio non c'è più e non so se a Brescia c'è un altro in grado di avere la passione di cui parlava Erika, anche passione culturale.
00:35:29Ripeto, non è un'accusa a Brescia, è un'accusa al calcio in generale e vi ripeto, stare in B oggi è un'agonia per tutti e non soltanto per Brescia.
00:35:59Però sicuramente non vuole lasciare il Brescia a nessuno, a qualcuno che non è in grado di portarlo avanti. Di questo sono assolutamente certo.
00:36:29Abbiamo visto passare un signore nei vecchi video, tale Manenti, che è stato in questo studio, era stato proprio lì, con Luca Broli, un avvocato che era lì.
00:36:43Ma non era lui l'imprenditore straniero che si era rivolto al suo studio?
00:36:49Il rischio che poi, perché ha ragione, a Brescia si può vivere anche senza calcio, non ci sono altre realtà, però è un problema. In questo caso sì che investe anche l'amministrazione.
00:37:01L'amministrazione, come per il Brescia Calcio, così come per tutte le società sportive della nostra città, sono 450, auspica il meglio.
00:37:11Evidentemente Brescia nel calcio è una piazza su cui si può lavorare molto. Si può ricostruire una tifoseria, un credo che oggi è molto bassa nei numeri, perché abbiamo 2.000, 2.500, 3.000 presenze.
00:37:25E se guardiamo sport diversi come il basket invece riusciamo a riempire il palazzetto 5.500 persone ogni domenica.
00:37:34Evidentemente c'è l'attenzione, c'è l'ascolto, c'è il tifo, perché oltre ad essere assessore io personalmente tifo Brescia da sempre, lo seguo dai tempi di Corioni e mi guardo tutte le partite, se non allo stadio, da casa, da dove posso, con molta passione.
00:37:49Evidentemente a volte il tifoso va davanti all'amministratore e poi io devo rientrare nel mio ruolo.
00:37:56E nel mio ruolo posso dire questo. Prima di tutto Checellino deve dare delle risposte ora alla città, cioè deve dire in modo chiaro e netto che cosa vuole fare di questa squadra.
00:38:07Perché credo che sia doveroso e corretto nei confronti di tutte le persone che amano il calcio e che amano il Brescia Calcio.
00:38:14Seconda cosa è indubbiamente che sia un imprenditore singolo Bresciano, che sia una cordata di imprenditori, che sia una cordata di imprenditori più un azionariato popolare, che sia un fondo, gli fanno un monumento, lo mettono al posto del bigio.
00:38:30Però prima di tutto dobbiamo chiarire che qui ci vogliono evidentemente delle risorse importanti come ci siamo detti e quindi si può anche comprendere che per prendere una società come il Brescia Calcio,
00:38:46vedere nei prossimi 5 anni di mantenerla, provare a salire di categoria perché la nostra società ambisce alla Serie A e il suo sogno e il suo posto è in Serie A, evidentemente stiamo parlando di riqualificare uno stadio e acquisire una società, stavamo dando dei numeri prima ma siamo intorno ai 100 milioni.
00:39:06Sono numeri importanti, evidentemente nel momento in cui c'è un vero interesse io credo che un qualsiasi operatore che tratti con il Brescia Calcio il passo successivo sia quello di venire a capire che cosa si può fare sullo stadio visto che è di proprietà comunale.
00:39:22E quindi le porte sono assolutamente aperte e si cercherà di agevolare in ogni modo se evidentemente Cellino dichiarerà che il Brescia Calcio è in vendita perché io lo capisco dai giornali, lo capisco dalle mezze parole e quando lo dichiarerà, se lo dichiarerà, se ha il suo interesse cedere questa società, indubbiamente l'amministrazione sarà molto attenta a fare in modo che questa società possa andare nelle mani giuste che valorizzi quella che oggi è una società che sta cercando di salvarsi.
00:39:52A parte mi permetto di aggiungere anche che è il caso di abbassare un po' tutti i toni perché ci sono dei bravi giocatori, dei bravi ragazzi, un grande capitano che stanno facendo di tutto e io li sento, li ho conosciuti e sono davvero delle persone per bene, degli atleti professionisti, hanno bisogno in questo momento del grande sostegno della tifoseria.
00:40:14Viene il biglietto a un euro per le donne, nella festa delle donne, ma è bello anche che i tifosi diano un segnale forte, quelli veri, venendo allo stadio a vedere la partita perché sicuramente fa bene alle casse comunali del Brescia Calcio e questo non è male, ma fa bene anche il calore della gente intorno a una tifoseria.
00:40:31Il primo segnale lo deve mandare il tifoso vero per la sua presenza allo stadio. Dopo se si può costruire qualcosa di bello con un imprenditore, un fondo, un'accordata di imprenditori che vedo molto difficile in questa città, l'amministrazione c'è e ci sarà.
00:40:48Avvocato Broli, ho curiosità, avete capito quanto poteva essere il costo del Brescia Calcio all'epoca quando lei ha rappresentato questo imprenditore straniero? Stiamo parlando di cifre? 15, 20, 22, 25?
00:41:06Poi c'era il cespite del centro sportivo che era ovviamente un asset in più, però le cifre che giravano erano quelle.
00:41:16Crede nell'idea lanciata da Tommaso Ghirardi o come poi ha detto Erika, come diceva Tazzarone, lo stesso anche Ghirardi?
00:41:24Purtroppo è un sogno, sposo la tesi di Erika, del direttore, nel senso che sarebbe un'idea perfetta, nobile, ma calata in un contesto economico e sociale che fa fatica a tecchire con un'ipotesi di questo genere.
00:41:41Soprattutto mi riferisco all'imprenditorialità bresciana, alla mentalità bresciana. Se io caccio i soldi, voglio comandare. È difficile a certi livelli accettare l'ipotesi che più imprenditori, con più teste, con più visioni, si mettano insieme per il bene del Brescia.
00:42:00Un progetto così è stato sempre quello del lumezzane, però stiamo parlando di tutta un'altra dimensione, tutto un altro contesto e che anche e soprattutto in questo momento ha tutta un'altra finalità che è una finalità tra virgolette territoriale.
00:42:28C'è un gruppo di imprenditori industriali, anzi molto importanti, che intendono restituire al loro territorio qualcosa in termini di valori, educazione e quant'altro.
00:42:43C'è un altro aspetto importante, che l'imprenditore investe se intravede un margine di guadagno. Dobbiamo dimenticare Cilgino Corioni, al quale bisogna fare che ne dicano tanti, secondo me è un monumento per quello che ci ha fatto vivere.
00:42:59Quello non più a Brescia, ma non più in tutta Italia.
00:43:18C'è un discorso di responsabilità nei confronti di una città e di una tifoseria che può condizionare l'imprenditore che a quel punto Bresciano su Brescia deve gestire anche una serie di fattori che sono dalla composizione societaria, dai professionisti.
00:43:38Perché una società di caccia è un'azienda che ha mille sfaccettature da seguire, che sia fiscale, che sia previdenziale, che sia legale, che sia economica, che sia di marketing, che sia di social. Ora, finché le cose vanno bene, problemi forse non ne hai, ma se cominciano a andare male, tu imprenditore Bresciano presidente, tu qui non vivi più, non ti puoi più muovere, non hai più libertà.
00:44:04Fabio Corioni che sa che cosa vuol dire la contestazione, avete vissuto anni sotto contestazione. Quanto pesa realmente questo aspetto?
00:44:21E' chiaro che il calcio, essendo uno sport, è fatto molto di entusiasmo, di sentimenti, di passione.
00:44:32Io ricordo, mio padre viveva questa cosa con grande amarezza, ricordo molto bene un incontro in Questura quando c'erano le famose tre curve, non ricordo quante fossero, ma il tifo era spaccato e contestavano ognuno un po' in modo diverso.
00:44:55Mi ricordo che papà disse, ma se non riusciamo noi a godere dei successi della squadra, che siamo tutti Bresciani, perché dobbiamo esasperare così i toni, oltretutto in un momento in cui, con tutto il rispetto, la Serie A a Brescia, quanti anni è? 110?
00:45:15Quanti anni l'ha vista? Perché noi diciamo sempre Brescia merita, Brescia merita, Brescia merita, ma Brescia merita per quel tessuto imprenditoriale che non è neanche più quello di una volta perché l'economia italiana e l'economia europea è cambiata.
00:45:35Quindi è ovvio che un bel clima aiuterebbe maggiormente, però secondo me a volte viene anche preso come pretesto, come scusa, perché è normale.
00:45:48Per la vostra esperienza, per l'esperienza che ha vissuto, è impensabile che un tote di imprenditori si mettano insieme per salvare il Brescia, per rilanciare il Brescia?
00:46:00Allora, la storia dell'azionario popolare ne sento parlare da sempre, ancora dalla fine anni 90. Secondo me l'impossibile non c'è nulla, però è chiaro che bisognerebbe che tro 4 imprenditori facoltosi che non sono spaventati dal calcio, perché il calcio può essere ritenuto un mondo affascinante,
00:46:27ma ai più imprenditori che sanno quello che dicono, il calcio è una materia sconosciuta, perché è un po' un mondo a sé. Lo stesso imprenditore straniero che viene qui in Italia, come diceva prima Ivan Gazzaroni, magari il calcio in altri paesi è una cosa diversa, viene vissuto in modo diverso,
00:46:55perché il calcio è comunque un fenomeno sociale, di cultura, quindi è chiaro che io non voglio dire che sia impossibile il fatto che tro 4 imprenditori in futuro possano farlo, però è ovvio che è una cosa molto difficile.
00:47:09Ci vorrebbe l'imprenditore che fa il capofila? Bene, ha tentato di farlo anche Bonometti, io poi ho sempre avuto un po' la mia idea su quella parentesi di Bonometti, Bonometti non è stato tanto aiutato dalle persone che aveva attorno, che secondo me non l'hanno coinvolto come avrebbero potuto per poterlo avvicinare, fare un po' innamorare a un mondo per lui sconosciuto, perché lui ha sempre fatto la palla a nuoto.
00:47:37Però è chiaro che l'ha detto anche Erika prima, Bonometti è uno degli imprenditori italiani di maggior fascino, eppure a Brescia anche lui ha trovato porte chiuse, quindi sicuramente non è una piazza semplice.
00:47:55Assessore Cantoni, volete intervenire?
00:47:58No, volevo dire che le contestazioni ci sono, anche se io parlo anche tanto con la Curva Nord, e a parte ringraziare questi tifosi che vanno davvero sotto la pioggia.
00:48:09Non sono morbidi neanche con voi, gli striscioni ve li beccate tutte le volte anche voi.
00:48:15La contestazione ci sta, però quello che loro fa più arrabbiare è evidentemente il fatto di non aver fatto una campagna acquisti a gennaio, e quindi è stato proprio il segnale dopo alcune uscite un po' infelici anche di Cellino che ha fatto scatenare la loro rabbia.
00:48:35In questo momento loro chiedono solo che ci sia chiarezza, la chiarezza di avere un progetto, e quindi per quello che dico che Cellino deve spiegare alla tifoseria, ai suoi tifosi, che cosa vorrebbe fare in modo netto e chiaro, e che dia anche il là ad eventuali interessati che escano anche allo scoperto se si vuole veramente acquisire il Brescia Calcio.
00:48:59L'amministrazione c'è, evidentemente come dicevo prima bisogna solo avere un progetto serio e verrà valutato dall'amministrazione, gli strumenti ci sono e quindi dobbiamo solo sperare, come si diceva anche prima, di fare sistema perché la nostra squadra Brescia Calcio abbia il giusto valore e la giusta posizione in quanto c'è un potenziale veramente eccellente per questa società che va assolutamente ripreso, sfruttato e portato al massimo livello.
00:49:28Per la cronaca noi Massimo Cellino l'abbiamo invitato in trasmissione, gli abbiamo chiesto se voleva venire, se voleva rilasciare un'intervista e in questo momento il Presidente ha detto di no, pensa soprattutto al campo, quindi un po' raccoglie quello che diceva Tommaso Ghirardi, fare quadrato e arrivare a fare i punti, a pensare al campo, a pensare ai punti per salvare pur ribadendo la sua volontà di vendere. Avvocato Brogli.
00:49:50No, io condivido le parole dell'assessore sul fatto che sarebbe auspicabile che il Presidente su questo aspetto dica qualcosa, però al momento probabilmente, come ha riferito...
00:50:05Domanda però, è credibile ancora?
00:50:07Che cosa scusa?
00:50:08Se Cellino dovesse parlare, è credibile agli occhi della piazza Massimo Cellino dopo, comunque ne ha tante le cose che ha detto.
00:50:16L'amico direttore lo ha inquadrato e penso che un po' lo si conosca anche noi da questo punto di vista, cioè in questo momento, a parer mio, è inutile andare a sollecitare lui su questo aspetto.
00:50:28Lui è concentrato sul campo, mi risulta che non rilasci dichiarazioni ufficiali con nessuno, quindi è evidentemente concentrato sul campo, poi uno può dire sì, questi sono i risultati, vabbè, però è lì, su quel focus lì.
00:50:43No, io mi chiedevo, e torno alla domanda che tu mi hai fatto all'inizio, dell'imprenditore, come si è approcciato.
00:50:50E il rapporto con le istituzioni è un rapporto che mi è stato, tra virgolette, sollecitato.
00:50:57Lei era andato dall'allora sindaco del Bono.
00:51:00Mi è stato sollecitato per dire ma c'è la possibilità di parlare con le istituzioni e io avevo parlato con il sindaco del Bono che con me era stato squisito e mi aveva aperto le porte per dire parliamone e non ci sono evidentemente problemi.
00:51:16Però visto da fuori, forse adesso è tardi, ma un atteggiamento magari un po' più faccio un passo io verso di te se non è la società che lo fa verso di me, forse avrebbe consentito un po' di stemperare il rapporto fra istituzioni e Presidente.
00:51:40Quando un'amministrazione nei confronti del brecciacalcio avanza determinate pretese, giuste o sbagliate, che io non voglio entrare nel merito, tipo i mulici sullo stadio, i corsi della vigilanza, altre questioni, è chiaro che un investitore da fuori nel vedere questo clima non è che sia proprio invogliato ad avvicinarsi.
00:52:06Poi io ci credo che le porte siano aperte, ed è vero perché l'ho verificato anch'io, siamo disponibili a trattare su queste questioni, però è un volano che non c'è.
00:52:18Bergamo da questo punto di vista, come diceva Erika, vanno tutti a braccetto, avranno fatto dei passi l'uno verso l'altro, l'altro verso l'uno, io non sto a dire dovevate muovervi voi, doveva muoversi la società,
00:52:29però dal di fuori si assiste a questo ruolo in cui, sì, apparentemente ci si parla, ci si confronta, però ci si punzecchia un po'.
00:52:38E allora mi chiedo, ma in questo caso chi deve fare il passo verso chi? L'imprenditore o l'istituzione? Perché diventa difficile poi da gestire questo rapporto, anche perché, e chiudo davvero, piaccia o non piaccia,
00:52:51ma il Bresciacalce è un'azienda privata e chi deve e può decidere è solo il Presidente, purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista.
00:53:01Rispondo anche se non è il mio campo, nel senso che io sono assessore allo sport. Quando ci sono delle interlocuzioni di questo tipo sull'Imu, sull'utilizzo degli agenti, non è l'amministratore che muove contro la società delle richieste,
00:53:19è l'avvocatura civica che valuta i contratti in essere e reputa che sia doveroso affrontarle in questi termini. Si vedrà chi avrà ragione, per carità io non ho neanche mai letto un contratto di questo tipo, non è il mio compito, è il compito degli avvocati del Comune di Brescia.
00:53:37Per quanto riguarda la perizia, quando viene richiesto il fatto di manifestare un interesse all'acquisizione di uno stadio, un Comune deve evidentemente incaricare una società esperta in queste cose, quindi in stadi, in infrastrutture di questo genere, e chiedere un valore.
00:53:55Questo per evitare dei danni irrariali, perché se poi si va a vendere un immobile a un valore che risulta poi inferiore, si configura il danno irrariale. Evidentemente il numero della perizia ha lasciato un po' stupiti tutti del valore dell'immobile, ma su questo io non ci metto becco.
00:54:15Io dico solo che la strada più veloce, secondo il mio avviso, non è quella di alienare l'immobile, che si può alienare, si può fare una base d'asta, c'è un ribasso e quindi può anche scendere di valore un percorso lungo, ma è la legge stadi. La legge stadi configura, come dicevo prima, la possibilità di presentare un progetto di valorizzazione dello stadio, purché ci giochi la squadra più importante della città, ovvero il Brescia, e si va dritti a dire sì o no in breve termine.
00:54:45Ma l'imprenditore vuole le cose per sé. La legge sugli stadi è una cosa perfetta, ma da tenere in cornice, perché la realtà di oggi, di chi investe calcio con tutti i rischi e di poter gestire anche lo stadio...
00:55:03L'investimento a perdere, tra l'altro.
00:55:04Eh sì, gli stadi di proprietà sono solo il futuro per il calcio italiano, non esistono altre forme, cioè ci possono essere, ma è molto difficile.
00:55:13Vado da Fabio Corroni per concludere con una curiosità. Abbiamo visto passare Manenti a distanza di anni. Che cosa aveva visto suo padre in Manenti?
00:55:24Un pazzo. Perché noi avevamo capito che il personaggio era liquidiscutibile, per non usare termini più forti. Io mi ricordo in particolare un ragionamento che fece mio padre dopo un po' di giorni, che bazzicava in ufficio e diceva,
00:55:45questa persona gestisce soldi non suoi, ma uno che ha fatto successo, quindi ha avuto a disposizione soldi importanti, gli darebbe da gestire una persona così? Si suppone che, avendo avuto successo, sia una persona intelligente, quindi la risposta è ovvia.
00:56:07E lui mi rispose, Fabio voglio vedere dove arriviamo, ho già capito cos'è. Infatti noi non siamo arrivati al punto, ci è stato arrivato qualcun altro, l'amico Tommaso, lo sa non lui direttamente, ma il Parma, poi ci è passato da questa barzelletta, perché ovviamente fa sorridere quello che questo personaggio ha fatto.
00:56:34Quindi ricordo questo, perché noi non è che non avevamo capito che il personaggio non era attendibile, anche se poi alcune persone lo avevano accreditato di poter essere la persona che poteva godere di fiducia o credito, cosa che ovviamente non era.
00:57:04Vi lascio con questo ultimo clip di Tommaso Ghirardi quando dice, dimentichiamoci che a Brescia possa arrivare il Cavaliere Bianco che compra e mette soldi sul tavolo. Sentiamo pubblicità e poi torniamo, cambiamo decisamente l'argomento e anche ospiti, rimanete con noi.
00:57:35Se ne sta andando dal calcio la famiglia Berlusconi, se ne è andato Moratti, se ne è andato della Valle, le famiglie più ricche d'Italia, perciò non è più un gioco e non è più un vizio, deve essere un'impresa, un'impresa però legata al territorio, legata alle tradizioni.
00:57:55Il Brescia dovrebbe essere, a mio avviso, il fiore all'occhiello di noi Bresciani.
00:57:59Il calcio dà anche visibilità, c'è secondo lei la maturità degli imprenditori locali di mettersi insieme e di dire, uno solo di noi però fa il presidente, quindi uno di noi solo inevitabilmente ha più visibilità rispetto ad altri?
00:58:16Certamente io non devo insegnare niente a nessuno, non voglio essere il solone del calcio assolutamente. Il punto è questo, bisogna spersonalizzare la figura del presidente o del patron e mettere in primo piano la Brescianità.
00:58:34Noi dovremmo riuscire ad essere i rappresentanti, il Brescia dovrebbe essere colui che rappresenta l'industria bresciana in Italia e nel mondo, in Europa.
00:58:45Io quando penso a questi progetti penso a un Brescia in Coppa UEFA, penso a un Brescia che porti Brescia in Europa, con un consiglio di amministrazione di 10-15 persone e con un presidente che possa essere anche una persona istituzionale, che rappresenti Brescia.
00:59:02E poi creare magari dei tavoli per fare anche del business in Europa e nel mondo, perché Brescia ha la possibilità di farlo, ha delle realtà internazionali, perché non può farlo col calcio?
00:59:32Tutto è successo poco fa, un'oretta fa, questo scontro in diretta televisione.
00:59:57Tutto è successo poco fa, un'oretta fa, questo scontro in diretta televisione tra Donald Trump e Zelensky, questo incontro che è durato 20 minuti, doveva gettare le basi per arrivare a un accordo di pace, ma questo è il clima.
01:00:14Ne parliamo perché siamo entrati nel terzo anno di guerra. Vado a salutare il collega Salvatore Montillo che ci aiuta questa sera a ricostruire quanto è successo nell'ultima ora.
01:00:26E vado a salutare anche Roman Oleg che ci ha aiutato a introdurre quello che era successo tre anni fa con l'inizio della guerra. Era designer a Brescia, è partito e è andato in Ucraina.
01:00:40Le chiedo innanzitutto Roman qual è la sua reazione vedendo quello che ha visto, questo confronto, scontro tra Trump e Zelensky.
01:00:50Ma cosa vuole che dica, ormai siamo dentro da tre anni nei casino, uno in più, uno in meno, ci cambia poco.
01:01:02Crede che sia arrivato però il tempo della pace o se queste sono le basi si andrà avanti ancora?
01:01:10La pace decide solo da una persona, che è lo czar Vladimir Putin. Se lui vuole fare la pace ritiene il suo esercito, se lui non vuole continua a combattere. È tutto qui.
01:01:40Trump, che ormai abbiamo imparato a conoscerlo, l'ha battuta sull'eleganza di Zelensky, rivolto però ai cronisti con il sorriso sarcastico, insomma, cui ci ha abituato anche e soprattutto nell'ultimo periodo.
01:01:55L'ha battuta sul suo abbigliamento, è vestito elegante, ha detto il Presidente. Dopodiché c'è stato questo scontro in mondo visione che ha lasciato un po' tutti anche abbastanza amareggiati.
01:02:06Perché pure noi nel preparare la puntata sapevamo che Zelensky era volato a Washington per firmare questo accordo sulle terre rare.
01:02:19Sembrava che comunque l'accordo ci fosse, che si trattasse di sottoscriverlo, ma non ci aspettavamo evidentemente che potesse succedere quello che invece è successo.
01:02:30Anche perché io capisco le parole di Roman quando dice siamo abituati ai problemi, questo è un problema in più.
01:02:39Ma evidentemente questo è un grande problema perché l'appoggio degli Stati Uniti in questi anni ha garantito evidentemente all'Ucraina e ai soldati ucraini di potersi difendere.
01:02:50Perché se no davvero la guerra sarebbe finita in due giorni, in tre giorni, in una settimana, tre anni fa.
01:02:55Se l'Ucraina non avesse avuto l'appoggio degli Stati Uniti perché dal punto di vista militare evidentemente contano molto di più di quello che è riuscito a fare l'Europa.
01:03:06In termini anche di equipaggiamenti, di armi, di munizioni per potersi difendere.
01:03:11Se dopo questo scontro davvero Trump decidesse di dire stop, perché lo ha messo lui sul piatto, cioè tu stai mancando di rispetto agli Stati Uniti, stai mancando di rispetto a tutte quelle persone americane che non ti avrebbero appoggiato dall'inizio.
01:03:28Quella frase stai giocando, ha detto Trump, stai giocando con la terza guerra mondiale.
01:03:33Esatto, stai giocando con la terza guerra mondiale e la risposta di Zelensky è stata io non sono venuto qui a giocare a carte, è una cosa seria.
01:03:38Quello che succederà nelle prossime ore è tutto da scoprire, ma evidentemente le premesse non sono per niente buone.
01:03:47Roman Oleg, come sono stati questi tre anni? Noi li abbiamo conosciuti appunto tre anni fa quando ha fatto la sua scelta di lasciare Brescia, di lasciare l'Italia per tornare nel suo paese e poi di schierarsi, di scendere proprio sul terreno del conflitto.
01:04:02Si aspettava innanzitutto che potessero arrivare tre anni di combattimento?
01:04:32Ho fatto un servizio come un topografo, sono stato anche nelle zone di guerra, non direttamente sul campo di battaglia, ma nelle zone di guerra.
01:04:42Poi mi sono trasferito in una scuola dei piloti dei droni, facevo un ruolo amministrativo, poi anche lavoro di ingegnere.
01:04:58Spostandosi continuamente nelle varie zone poco abitate, abitavamo nelle cantine, nei boschi.
01:05:11Ormai mi sono fatti danni per la salute, mi sono dimesso dall'esercito, però continuo a lavorare come ingegnere.
01:05:18Ci sono tante aziende grandi e piccole che producono i droni, addirittura ci sono tanti volontari che a casa, in cucina, fanno l'assemblaggio dei droni e li mandano sul campo di battaglia.
01:05:37Per quello il lavoro ce n'è tanto.
01:05:42Oggi cosa cambia rispetto a tre anni fa?
01:05:48Il collega che balza l'occhio è che cambia il ruolo degli Stati Uniti, cambia l'approccio di questa potenza rispetto al popolo ucraino.
01:06:02Diciamo così che non è che gli Stati Uniti per prima volta fanno le cose strane, tipo l'anno scorso ci sono stati otto mesi quando siamo rimasti senza aiuti.
01:06:26Perciò questo che è successo adesso non sarebbe una novità.
01:06:31Però voglio dire che stiamo sopravvalutando i personaggi come il presidente Zelensky, il presidente Trump.
01:06:42Tutte le carte in mano ce l'ha Putin.
01:06:46Indipendente di cosa loro dicono, se si mettono d'accordo o non si mettono d'accordo, Putin si trova bene.
01:06:53Sì, i suoi soldati forse no, però a lui se ne fischia di quanti crepano, poi può chiamare tanto il suo amico nordcorano che ci manda ancora e può mandare a crepare i suoi soldati ancora per tanto tempo.
01:07:16Anche se i guadagni sono ridicoli durante l'ultimo anno, il suo effetto principale è tenere sotto terrore costante la popolazione che non sa quando vanno a dormire, non sa se si svegliano la mattina dopo.
01:07:39Per quello non sopravvalutate i sforzi dei Stati Uniti e di Zelensky. Tutte le carte in mano ce l'ha Putin. Se decide, lui decide e può anche domani finire la guerra.
01:07:54Sì, siamo tutti d'accordo su questa cosa, però volevo chiederti a proposito di Zelensky, ma che credito ha oggi in Ucraina rispetto a tre anni fa?
01:08:05Tu riesci a farmi un quadro di quale è il credito o la credibilità oggi di Zelensky? Ha sempre l'appoggio che aveva all'inizio?
01:08:18Zelensky certamente ha molto meno appoggio rispetto all'inizio quando è stato eletto, però qua si tratta non di una persona. Se stanno attaccando il nostro paese si uniscono attorno all'istituto del presidente, non come una persona.
01:08:44Ci sono tante persone che piacciono Zelensky, ci sono che lo odiano, però l'importante è che la struttura statale deve rimanere integra.
01:08:56Cosa molto buona, all'inizio della guerra la struttura statale non è stata correlata, lo Stato e l'esercito hanno mantenuto la sua integrità e operatività.
01:09:15Cioè vale più la posizione, non un personaggio. Il personaggio si adatta, l'importante è che la posizione rimanga.
01:09:46E oggi appare più un problema sia per l'Europa che per gli Stati Uniti, soprattutto dopo quello che abbiamo visto prima, anche tutto con Trump.
01:09:52Pubblicità rimanete con noi.
01:10:15Questa volta si fa sul serio. Dopo tre anni di guerra, la diplomazia internazionale con la guida degli Stati Uniti sembra finalmente intenzionata a fermare il conflitto in Ucraina scoppiato nel febbraio del 2022 con l'invasione russa.
01:10:33Insomma, la tregua sembra vicina, anche se non troppo, ma a quale prezzo e quali saranno i termini della pace?
01:10:39Oggi Zelensky è volato a Washington per la firma sulle terre rare, accordo imposto da Donald Trump per garantire l'appoggio degli Stati Uniti e trattare con Putin la fine delle operazioni militari.
01:10:50Il Presidente degli Stati Uniti ha chiesto all'Ucraina di concedere le terre rare per compensare i miliardi di dollari di aiuti versati dal predecessore Joe Biden.
01:10:59La firma detta del tycoon americano è necessaria per portare a compimento le trattative.
01:11:03Al tavolo della pace non è però ancora chiaro chi siederà.
01:11:07Trump non vorrebbe l'Europa né l'Ucraina, ma un accordo solo con la Russia sembra impensabile.
01:11:13La fretta di Trump di imporre la fine della guerra e la sua svolta verso Mosca hanno alimentato i timori di concessione di vasta portata dagli Stati Uniti al Presidente russo Vladimir Putin
01:11:23che potrebbero minare la sicurezza in Ucraina e in Europa alterando il panorama geopolitico.
01:11:28La difesa europea e le garanzie di sicurezza per l'Ucraina sono i termini al centro del vertice dei Leader Way con la giunta di Zelensky, convocato a Bruxelles il prossimo 6 marzo.
01:11:39Le posizioni dei 27 intanto rimangono distanti e toccherà al Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa provare a fare una sintesi.
01:11:47Intanto continua il pellegrinaggio a Washington.
01:11:49Dopo Macron non discorso è stata la volta del segretario generale della NATO Mark Rutte e del Premier britannico Starmer.
01:11:57Tutti alla corte del Presidente degli Stati Uniti col cappello in mano in cerca di una pace e duratura che accontenti tutti.
01:12:19L'Europa che ruolo gioca in questa partita?
01:12:44L'Europa deve essere al centro di questa partita.
01:12:47Deve necessariamente ricordare a tutti gli interlocutori il contributo fondamentale che ha dato all'Ucraina per resistere tre anni come ha fatto all'invasione russa.
01:13:03Penso che al tempo stesso sia giunto il momento di un accordo di pace che però non è un accordo di resa e non è neanche un armistizio.
01:13:14Putin come noi sappiamo e la Russia come noi sappiamo è stata nel G7 che non a caso divenne G8 nel 2008 per poi uscirne nel 2014.
01:13:27Sicuramente la situazione geopolitica è cambiata, probabilmente si vuole o si teme la Cina e quindi si vuole un suo isolamento.
01:13:40Ma è chiaro comunque che chi ha aggredito è stata la Russia e chi è stato aggredito è stata l'Ucraina.
01:13:49Missione di pace. Sotto questo profilo bisogna molto realisticamente considerare che attualmente la pace non c'è, quindi è del tutto fuor di luogo parlarne.
01:14:01Nel momento in cui dovesse profilarsi e effettivamente sottoscriversi un accordo di pace che preveda l'impegno di una forza di dissuasione o comunque di controllo del territorio, questa deve avvenire sotto l'egida dell'ONU.
01:14:23Si parla di difesa europea, c'è qualcosa che deve nascere?
01:14:26La difesa europea è indubbiamente oggi un punto all'ordine del giorno di quella che è l'agenda dell'Europa.
01:14:37È evidente che per tanti anni l'Europa ha potuto godere di una collaborazione molto intensa da parte degli Stati Uniti d'America.
01:14:48Oggi non è così perché evidentemente gli Stati Uniti stanno rivolgendo l'interesse prioritario all'Indo-Pacifico e quindi l'Europa deve necessariamente fare una scelta di una difesa autonoma con risorse proprie.
01:15:08Questa è la posizione del Ministro degli Affari Europei, Tommaso Foti, che oggi era a Brescia. Salvatore Montillo, mi dai qualche reazione dei giornali americani?
01:15:18Guarda, stavo giusto guardando le interviste che abbiamo fatto noi e questo volevo specificarlo, erano evidentemente tutte di qualche ora precedenti a quello che poi è successo.
01:15:29Un'oretta prima, sì.
01:15:31Un'oretta prima, insomma, quindi nessuno immaginava quello che sarebbe successo e che viene seguito da tutto il mondo.
01:15:38Ci sono il giornale tedesco, Die Zeit, che parla di un'umiliazione del Presidente americano ai danni di quello ucraino.
01:15:46Questo è il Washington Post, quello che abbiamo visto in grafica prima.
01:15:51Il Washington Post sceglie appunto uno scatto che è quello di Trump che punta il dito verso Zelensky, il titolo recita l'incontro con Zelensky, si trasforma in una disputa, non ha le carte.
01:16:05Il leader ucraino si è recato a Washington per impedire a Trump di abbandonare Kiev in favore di Mosca, ma è stato accolto con la rabbia del Presidente americano.
01:16:13Questo è quello che dice il Washington Post.
01:16:17Il New York Post parla appunto della minaccia della terza guerra mondiale.
01:16:23Trump dice a Zelensky che sta scommettendo con la terza guerra mondiale, mentre l'incontro ad alto rischio nello studio Ovale va proprio fuori dai binari.
01:16:33Sappiamo che dopo circa 40 minuti è successo insomma quello che abbiamo visto anche in copertina.
01:16:38Il Guardian riporta in parte un dialogo di Zelensky che dice davvero possiamo aiutare l'Europa perché l'Europa ha davvero aiutato.
01:16:49A quel punto il Presidente Trump lo interrompe.
01:16:52Meno sostegno, dice, ma sono nostri amici e partner di grande aiuto.
01:16:57Hanno dato davvero molto, signor Presidente, insomma vuole quasi giustificare.
01:17:01È Trump che gli risponde davvero, forse lo hanno fatto, ma hanno dato molto meno.
01:17:07Quindi addirittura si mette sul piatto della bilancia insomma chi ha dato di più, chi ha fatto di più.
01:17:12Volendo andare da Roman Oleg, le chiedo se, come ha detto prima, è Putin che alla fine decide.
01:17:20Trump può parlare, Zelensky può parlare, ma alla fine decide Putin.
01:17:25Ma a che condizioni? Per voi, ucrani?
01:17:32Putin non ha mai cambiato le sue pretese massimaliste, lui vuole tutto e di più.
01:17:44Lui è un megalomane e non si ferma fin quando ha i soldi.
01:17:52Perché la macchina bellica russa può crollare quando finiranno i soldi.
01:18:00Come è successo con l'Unione Sovietica.
01:18:07Prima della grande invasione ci sono tanti leader che sono andati a parlare con Putin,
01:18:14con il suo tavolo gigantesco, seduti davanti a lui con un tavolo gigantesco.
01:18:21Hanno parlato, ma lui già ha deciso tutto e non ha intenzione di cambiare.
01:18:25Lui ha deciso di ricostruire l'impero russo, l'impero sovietico,
01:18:32arrivare fino a Berlino o a Parigi, non lo so.
01:18:46Perché alla fine i russi non sono invincibili, si piegano davanti alla forza.
01:18:53Se mostrano la forza prima o poi loro mollano come è successo più volte nella storia.
01:19:23La diplomazia sta lavorando adesso, è in dubbio, ma questo accordo di pace che cosa prevede?
01:19:43Trump non vuole al tavolo l'Europa, nelle Ucraine è possibile?
01:19:46Siamo in una fase di estrema dialettica dove è normale che ognuno cerchi di portare un po' di acqua al proprio mulino,
01:19:53ma sono altrettanto convinto che a fronte di una cessazione delle ostilità ci si troverà ad un tavolo.
01:20:02Credo anche che come Trump vuole per gli Stati Uniti avere un ruolo da protagonista,
01:20:07ma nello stesso tempo sono fortemente convinto che anche l'Europa debba sedersi al tavolo come chiaramente l'Ucraina
01:20:13ed eventualmente altri attori che vogliono in un qualche modo compartecipare alla creazione di una stabilità
01:20:18in un luogo che d'armai troppo tempo è oggettivamente un luogo di guerra.
01:20:23Con la Russia i rapporti quali potranno essere?
01:20:26Con la Russia c'è tutto da ricostruire e capire.
01:20:30La Russia è indiscutibilmente il paese aggressore nei confronti dell'Ucraina e questo nessuno lo può negare.
01:20:36Di conseguenza dovremmo comprendere come la Russia vorrà muoversi sullo schiacchiere geopolitico a livello internazionale
01:20:42considerando che comunque oltre alla zona caucasica spesso e volentieri si è mossa anche in Africa o in altre zone del mondo.
01:20:49Quindi di conseguenza c'è tutto un nuovo rapporto da costruire soltanto se però la Russia lo vorrà veramente.
01:20:55Da come si sta muovendo Trump su Putin soprattutto c'è il timore da parte di qualcuno che si possa creare un nuovo assetto geopolitico?
01:21:02La convinzione è che Trump che è una persona estremamente intelligente sa benissimo che dovrà affrontare nei prossimi anni
01:21:09la crescita che non è più soltanto economica ma è anche militare e anche geopolitica della Cina.
01:21:13Probabilmente non vuole avere troppi fronti e di conseguenza anche quello russo in un qualche modo vorrebbe cercare di congelarlo.
01:21:20Tuttavia sono altrettanto convinto che l'Europa sia assolutamente l'alleato principale, l'alleato naturale, l'alleato storico degli Stati Uniti
01:21:27e non ci sarà comunque mai meno un'alleanza forte atlantica tra Washington e Bruxelles o comunque tra Washington e i paesi europei.
01:21:34Serve una difesa europea a questo punto?
01:21:37È chiaro che serve una difesa europea dal punto di vista politico ma è altrettanto chiaro che in questo momento non possiamo permetterci anche dal punto di vista economico una difesa politica e la Nato.
01:21:46L'ombrello della Nato è sempre funzionato, funziona ancora, deve funzionare e come giustamente Trump dice, ma non soltanto Trump, credo ormai tutti i paesi,
01:21:52è doveroso che da parte nostra si partecipi di più al 2% innanzitutto, forse anche oltre proprio per garantie, democrazia, sicurezza e libertà come la Nato e l'Occidente ha sempre garantito negli ultimi decenni in Europa e non soltanto.
01:22:06Ultima cosa, con l'accordo servono forze di pace, serve l'ONU in Ucraina?
01:22:12Serve sicuramente l'ONU e soprattutto serve aspettare nelle prossime ore il vertice di Londra che sarà fondamentale così come il consiglio di sicurezza del prossimo 6 marzo a Bruxelles.
01:22:23Dopo questi due vertici importanti si cercherà di fare chiarezze e soprattutto gli alleati dovranno trovare una sintesi.
01:22:29Fughe in avanti che magari qualcuno ha fatto e mi riferisco chiaramente alla Francia nelle scorse ore fanno soltanto male all'Europa, all'Occidente e non giovano di certo nessuno.
01:22:38Questa dunque è la voce della politica italiana, abbiamo sentito il Primo Ministro Foti e adesso il Deputato Bresciano Calovini, ci fermiamo qui.
01:22:47Io ringrazio Roman Oleg, ci torneremo a sentire, grazie, ha fatto piacere ritrovarla distanza di un po' di tempo.
01:22:54Grazie davvero, grazie a Salvatore Montilla per la presenza in studio, per il coordinamento, tutto il reparto tecnico, un ringraziamento agli ospiti che sono intervenuti.
01:23:03Noi ci ritroviamo come sempre venerdì prossimo per portarvi dentro notizia.
01:23:07Grazie per l'attenzione, a tutti vi augurio di uno splendido proseguimento di serata e ovviamente buon fine settimana, arrivederci.
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